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    Novak Djokovic è contrario alle due bolle create dall’Australian Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic, numero uno al mondo e il più grande campione della storia degli Australian Open, è contrario a dividere i giocatori in due bolle con condizioni totalmente diverse durante la quarantena prima del primo Grand Slam del 2021. Il serbo, che è anche co-presidente del PTPA, ha mostrato il suo disappunto nelle conversazioni interne con i suoi compagni di circuito.

    La federazione australiana ha previsto una bolla per i migliori tennisti – tra cui Novak Djokovic – ad Adelaide, e un’altra a Melbourne, dove si troveranno tutti gli altri giocatori. Mentre i tennisti ad Adelaide saranno probabilmente in grado di allenarsi meglio in palestra e di avere più tempo a disposizione sul campo, quelli che soggiornano a Melbourne avranno il vantaggio di adattarsi prima ai campi di gara.
    Queste differenze hanno messo a disagio molti giocatori, con Djokovic e Vasek Pospisil, suo collega alla presidenza del PTPA, in testa, lo riferisce il quotidiano “MARCA”. LEGGI TUTTO

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    Parlano Matteo Berrettini e Fabio Fognini dopo l’esordio ad Antalya

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    Parlano Matteo Berrettini e Fabio Fognini dopo il successo ad Antalya.
    Matteo Berrettini : “Ho pensato che fosse importante giocare nella prima settimana della stagione, prima dello swing australianoHo lavorato duramente e per la prima volta negli ultimi due anni non sono stato colpito da nessun infortunio all’inizio dell’anno. Penso di aver giocato bene oggi, sto cercando di costruire ed alimentare la mia fiducia ad Antalya, dove ho giocato già quattro volte ad inizio carriera.La decisione di non giocare questo torneo da parte di molti giocatori può essere condivisibile.Prendere il virus ora può essere pericoloso e può costringerti a saltare la trasferta australiana. Però con il mio team abbiamo pensato che, prendendo le giuste precauzioni, giocare potesse essere la soluzione migliore visto che nel 2020 non ho giocato molto. E poi negli ultimi due anni non è che abbia fatto una pre-season chissà quanto lunga; lo scorso anno quasi non l’ho fatta per nulla, perché ero infortunato, quest’anno è durata poco più di quattro settimane“.

    Fabio Fognini : “Sapevo che avrei sofferto molto oggi, perché nulla si ottiene facilmente. Ho bisogno di questo tipo di partite, soprattutto all’inizio della stagione. Certamente non sono ancora al massimo dopo l’operazione.Sono contento perché ogni match per me è importante, specialmente se sono riuscito a vincerne uno equilibrato come dice il punteggio. Lui aveva giocato due match nelle qualificazioni prima di incontrarmi. Guardo il risultato, ma guardo anche me stesso. Ho bisogno di correre e sentirmi libero dal dolore. Questa è la cosa migliore. Per la maggior parte del match ho avuto zero dolore. Ci vorrà del tempo, ma probabilmente il mio gioco tornerà quello di un tempo. Devo provare di nuovo queste sensazioni”. LEGGI TUTTO

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    Roddick: “Tsitsipas? Deve imparare a vincere quando gioca male”

    Stefanos Tsitsipas, n.6 del ranking

    Cosa manca a Stefanos Tsitsipas per diventare un vero campione? Imparare a vincere le partite quando non riesce a giocare il suo miglior tennis. Parole e musica di Andy Roddick, ex n.1 statunitense, oggi apprezzato opinionista a Tennis Channel. In un servizio sul canale tv, Andy ha parlato di alcuni dei giovani emergenti. Roddick considera Medvedev come tennista molto abile sul piano tattico, ma ancora incapace di giocare tutto un torneo al massimo livello. Adora i colpi di Shapovalov, ma è ancora lontano come continuità di prestazione, non lo vede vincere un grandissimo torneo a breve.
    Andy pensa che Tsitsipas abbia un tennis molto completo e vincente, ma il suo limite sia relativo al carattere, in particolare nell’affrontare i momenti “no”, le giornate in cui non tutto gli riesce come vorrebbe. “Vorrei vedere Stefanos Tsitsipas fare meglio nelle sue brutte giornate, capita ad ogni sportivo di non riuscire a dare il massimo ad ogni partita. Quando riesce a giocare al suo livello più alto, non è in discussione, è un grandissimo tennista. Quando sta “volando in alto” ha una capacità di tirare grandi colpi pazzesca, è bellissimo da vedere e molto forte. Penso che l’unica cosa che lo separa dalla vetta del gioco in questo momento è quando si ritrovare a navigare “nel terzo regno”, ossia quando non ha un bel feeling con la palla e non gli riescono le sue giocate. In quelle occasioni esterna una frustrazione che lo penalizza anche nei confronti dell’avversario, che lo vede in difficoltà. Qua deve migliorare, deve trovare una via d’uscita per non uscire dal match, deve reagire e trovare in ogni modo la strada per girare la partita a suo favore. Ritengo sia la cosa più importante per lui adesso, forse ha solo bisogno di altra esperienza per farcela, credo riuscirà a compiere questo passo in futuro”.

    Forse il buon Stefanos potrebbe comprare e leggere una copia del mitico “Winning Ugly” di Brad Gilbert, in cui l’ex top1o USA e poi coach (tra gli altri di Andre Agassi) spiega con molti dettagli come vincere “sporco”, non nel senso di ingannare ma cavandosi fuori da situazioni e momenti delicati con visione e astuzia, massimizzando i momenti negativi di incontro che sta girando male. Battute a parte, concordiamo sulla riflessione di Roddick: a livello di capacità di “lotta”, Tsitsipas è ancora indietro rispetto ai due supercampioni Nadal e Djokovic, ma anche rispetto a Thiem e Medvedev, o altri ottimi giocatori più dietro in classifica (Schwartzman o Carreno Busta, per citarne un paio) ma assai tosti sul piano agonistico.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Quarantena privilegiata ad Adelaide per i soli Big 3: I giocatori si lamentano. Chardy ” “Tutto questo è strano in uno sport in cui tutti dovrebbero avere le stesse condizioni. Se fossi il numero 4 del mondo, mi sentirei sconfitto. Cosa sarebbe successo se Federer avesse giocato il torneo?”

    Jeremy Chardy nella foto

    Tempo fa era stato annunciato che 50 persone sarebbero state messe in quarantena ad Adelaide invece che a Melbourne.
    Ieri si è scoperto che ad Adelaide ci sarebbero stati i primi tre classificati della classifica ATP, insieme ai partner di allenamento e ai team tecnici che culmineranno in incontri di esibizione il 29 e 30 gennaio.Secondo il quotidiano francese “L’Équipe”, questa decisione sta facendo arrabbiare molti altri giocatori.
    Uno dei punti che sta causando maggiore disaccordo è, ad esempio, il limite di cinque ore fuori dall’hotel imposto ai giocatori che saranno messi in quarantena a Melbourne. Secondo i tennisti, dato che ci sono meno persone, la bolla di Adelaide ha meno rischi di contagio e quindi non ci sarebbero problemi per le ore di allenamento fuori dall’hotel. Ma quello che lascia davvero un po’ perplessi che Djokovic, Nadal e Thiem non si limiteranno a una sola persona dello staff di allenatori che li accompagneranno: ma saranno liberi di contare su più membri dello staff.

    Jérémy Chardy, che sta giocando ad Antalya questa settimana, è già intervenuto sull’argomento. “Questo annuncio spunta fuori dal nulla e, per dirla in maniera delicata, è un po’ brutto. Avrete il vantaggio di avere una palestra in hotel, dove fare tutti gli esercizi e il tempo non conterà per la quota di cinque ore fuori dall’hotel. Sono sicuramente in grado di uscire da lì, saranno quasi in condizioni normali. Hanno già molti più privilegi. Così non avremo la stessa preparazione”, ha dichiarato il tennista francese.
    Come se non bastasse, Chardy ha aggiunto una lamentela e ha lasciato una domanda: “Tutto questo è strano in uno sport in cui tutti dovrebbero avere le stesse condizioni. Se fossi il numero 4 del mondo, mi sentirei sconfitto. Cosa sarebbe successo se Federer avesse giocato il torneo?” ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Andre Sa rivela il vero motivo del forfait di Roger Federer all’Australian Open: “Ho 39 anni, quattro bambini, ho vinto 20 tornei dello Slam. Per me non è più tempo di stare lontano dalla famiglia più di cinque settimane”

    Roger Federer, classe 1981 e n.5 ATP

    Qual è il vero motivo che ha spinto Roger Federer a rinunciare agli Australian Open? Andre Sa, ex giocatore di doppio brasiliano e oggi direttore delle pubbliche relazioni tra i giocatori del primo Grand Slam dell’anno, intervistato dalla televisione del suo paese Ace BandSports, Sa rende note le parole di Roger che avrebbe dichiarato al brasiliano:

    “Ho 39 anni, quattro bambini, ho vinto 20 tornei dello Slam. Per me non è più tempo di stare lontano dalla famiglia più di cinque settimane”, avrebbe confessato Federer al sudamericano.
    L’idea di viaggiare da solo non l’ha nemmeno presa in considerazione Roger, che non voleva tenere moglie e figli in stanza senza poter uscire per 14 giorni. L’unica eccezione è infatti concessa ai giocatori per potersi allenare. LEGGI TUTTO

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    Dominic Thiem (ri)trova l’amore accanto ad un’artista circense

    Dominic Thiem (ri)trova l’amore accanto ad un’artista circense

    Il 2020 è stato un anno molto complicato per il mondo intero, ma sembra essere stato positivo per Dominic Thiem. Il 27enne austriaco non solo ha vinto il suo primo titolo del Grand Slam agli Us Open, ma ha anche trovato la felicità fuori dal campo accanto a un giovane artista circense.

    Lili-Paul Roncalli, ballerina, è la nuova fiamma dell’austriaco, che dall’inizio della sua carriera ha avuto due relazioni pubbliche: con una modella austriaca e con la tennista francese Kristina Mladenovic, fidanzati tra il 2017 e il 2019. LEGGI TUTTO

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    Peroni diventa “birra ufficiale” degli Australian Open

    Birra Peroni Nastro Azzurro

    La comunicazione arriva direttamente dal sito ufficiale degli Australian Open: Birra Peroni è diventata partner ufficiale del torneo dall’edizione di quest’anno. Dopo Lavazza con il caffè, un altro storico marchio dell’agroalimentare italiano collabora con uno Slam.
    Ben Slack, Chief Revenue and Experiential Officer del torneo ha dichiarato:”È sempre entusiasmante accogliere nuovi marchi nella famiglia degli Australian Open e non vediamo l’ora di lavorare con Peroni per offrire una gamma di esperienze premium ai nostri fan durante il torneo. Il nostro obiettivo è creare momenti sorprendenti e memorabili per i nostri fan e ospiti all’Australian Open, una visione condivisa da Peroni, non vediamo l’ora di vedere crescere la partnership”.

    Un nuovissimo “Peroni Aperitivo Bar” progettato su misura per il torneo 2021 porterà la più genuina ospitalità italiana all’AO. Situata all’interno della zona della Rod Laver Arena e con facile accesso allo stadio, quest’area bar sarà un novità per i fan. Lo spazio è stato progettato prendendo ispirazione dalla classica architettura italiana, con una tavolozza di blu e bianco che crea una sorta di oasi mediterranea a bordo campo. L’iconico nastro blu Peroni si riflette nella forma del bar, nei mobili e in una serie di suggestive “aree salotto con nastro blu”.
    “Peroni è sinonimo di stile ed è naturalmente a suo agio in ogni occasione premium. Attraverso la nostra partnership con l’Australian Open, miriamo ad elevare l’offerta di ospitalità del tennis e portare nuove esperienze ai fan, nei loro luoghi preferiti e anche a casa”, afferma Brian Phan, Direttore generale del marketing per CUB.
    La partnership include anche i diritti per la somministrazione di birra in ristoranti, bar e punti vendita di cibo in tutto il distretto dell’Australian Open Melbourne Park.
    La Società Birra Peroni nacque nel 1846 per iniziativa di Francesco Peroni a Vigevano. Nel 1963 venne lanciata sul mercato la linea Nastro Azzurro, il cui nome deriva dalla vittoria nel 1933 del “Nastro Azzurro dell’Atlantico” da parte del transatlantico italiano Rex. Nel novembre del 2016 il marchio è di proprietà dell’azienza giapponese Asahi Breweries.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO