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    Jannik Sinner alla prova Montpellier. Nei prossimi due mesi arriva un periodo intenso per l’azzurro

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Da lunedì Jannik Sinner parteciperà al torneo ATP 250 di Montpellier in Francia, dotato di 262.170 euro di montepremi. Il 19enne di Sesto Pusteria se la vedrà all‘esordio contro lo sloveno Aljaz Bedene (ATP 57).
    Sinner partecipa per la seconda volta di fila al torneo francese. L’azzurro attuale numero 32 del mondo, ritorna la prossima settimana nel circuito ATP, dopo la sconfitta subita nel turno inaugurale degli Australian Open contro Denis Shapovalov. Il Next Gen azzurro, testa di serie numero 5 a Montpellier, ha avuto un sorteggio di primo turno non semplicissimo. L’allievo di coach Riccardo Piatti troverà al primo turno lo sloveno Aljaz Bedene. Sono tre i precedenti tra l’altoatesino e Bedene. L’ultimo scontro diretto risale solamente 15 giorni fa, in occasione degli ottavi di finale dell’ATP 250 di Melbourne, dove Sinner si è imposto in due set per 7-6(6), 6-2. Sinner si è poi aggiudicato a Melbourne anche il suo secondo titolo ATP in carriera. L’azzurro ha invece perso i primi due precedenti contro Bedene, nel 2019 ad Orleans ed Umago. Se Sinner dovesse battere il 31enne sloveno, affronterebbe al secondo turno probabilmente l’ex numero 1 del mondo, lo scozzese Andy Murray (ATP 125), che al primo turno trova il bielorusso Egor Gerasimov (ATP 79).

    L’anno scorso Sinner si è subito fermato all’esordio degli “Open Sud de France” contro lo svedese Mikael Ymer. Il pusterese non dovrà dunque difendere punti. Per Sinner iniziano settimane molto intense: Dopo Montpellier l’azzurro sarà al via nell’ATP 500 di Rotterdam, dove ha ricevuto una wild card, poi ritorna in Francia, a Marsiglia. Dal 14 al 20 marzo giocherà a Dubai, questo sarà anche l’ultimo test in vista del primo Masters 1000 stagionale a Miami. A Pasqua Sinner potrebbe anche giocare il nuovo ATP 250 di Marbella (Spagna), in programma dal 5 all’11 aprile. LEGGI TUTTO

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    David Nalbandian proverà come coach di Kecmanovic nei tre ATP sudamericani

    David Nalbandian in campo con Kemanovic

    Arriva una notizia curiosa dall’Argentina. L’ex top10 David Nalbandian, finalista a Wimbledon 2002 e protagonista di momenti di tennis indimenticabili per qualità, proverà come coach di Miomir Kecmanovic nei tre tornei ATP in America Latina in programma nelle prossime settimane: Cordoba, Buenos Aires, Santiago.

    Nalbandian dopo aver appeso la racchetta al chiodo, si era fatto da parte concentrandosi sulle sue grandi passioni: il Rally e la pesca. Sarà interessante vederlo di nuovo nell’ambiente, anche se solo per poche settimane. Più volte i media argentini lo avevano solleticano su di un possibile rientro nel tour, ma finora si era sempre detto restio per la poca voglia di viaggiare di continuo, allontanandosi dalla famiglia.
    Vedremo se questa collaborazione avrà un qualche sviluppo futuro, o se la “fiamma” si riaccenderà in Nalbandian…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’Australian Open in perdita quest’anno per ben 78 milioni di dollari. Ricorre ai prestiti. Bianca Andreescu si ritira da due tornei

    L’Australian Open in perdita quest’anno per ben 78 milioni di dollari

    È un tema che promette di generare molte discussioni in Australia per qualche tempo a venire. L’Australian Open, primo torneo del Grand Slam della stagione, registra perdite per un valore di 78 milioni di dollari, secondo quanto rivelato questo sabato da Craig Tiley stesso, capo di Tennis Australia.
    L’organizzazione ammette che le perdite sono molto più alte del previsto, a causa del costo di tutti i protocolli sanitari, l’enorme calo delle vendite dei biglietti (con cinque giorni completamente a porte chiuse e gli altri al 50%) e tutti gli altri problemi che sono sorti negli ultimi due mesi.

    “Avevamo 63 milioni in riserva. Li useremo e chiederemo un prestito per l’importo rimanente. Siamo fiduciosi nel successo dell’edizione 2022”, ha confessato Tiley.
    La numero 9 del mondo Bianca Andreescu, che recentemente è tornata nel circuito dopo 15 mesi di stop – ha perso al secondo turno degli Australian Open e ha raggiunto le semifinali nel WTA 250 a Melbourne questa settimana – ha fatto un passo indietro nellaintenzione di competere in molti tornei consecutivi durante questo periodo e si è ritirata dai suoi prossimi due impegni in programma.
    La 20enne ha rivelato che non competerà nel WTA 500 di Adelaide (la prossima settimana) e Doha (nella prima settimana di marzo), ma rimane iscritta per il WTA 1000 di Dubai e Miami in programma nel prossimo mese di marzo. LEGGI TUTTO

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    Drastica riduzione del montepremi per il torneo di Miami

    Drastica riduzione del montepremi per il torneo di Miami

    Il Miami Open fu fermato nel 2020 dal Covid-19, torneo che si terrà, invece, in questa edizione 2021, anche se solo con il 20% di presenza di pubblico, che influenzerà notevolmente il montepremi.

    Gli organizzatori, infatti, hanno comunicato la distribuzione dei premi in denaro turno per turno nel torneo maschile, con una riduzione del 60% rispetto al 2019. Dei quasi 8,5 milioni di dollari nel 2019, si ridurrà a quasi 3,5 milioni nel 2021. Il torneo si svolgerà dal 22 marzo al 4 aprile. LEGGI TUTTO

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    Boris Becker: “Medvedev è il peggior rivale possibile per Djokovic in finale”

    Boris Becker nella foto

    Boris Becker, ex numero uno del mondo, ex allenatore di Novak Djokovic e ora commentatore su Eurosport Germania, ha confessato proprio nel canale tedesco di aspettarsi molte difficoltà per il 33enne serbo nella finale di questa edizione degli Australian Open, dove Nole cerca il nono titolo in nove finali disputate.

    “Se aveste chiesto a Djokovic chi avrebbe preferito affrontare in finale, avrebbe sicuramente detto Tsitsipas. Medvedev è troppo imprevedibile ed è in una striscia vincente incredibile. È il giocatore del momento, del momento, ma dall’altra parte della rete ci sarà l’otto volte campione del torneo. Djokovic è il favorito ovviamente, ma Medvedev è il peggior rivale possibile da affrontare in questo momento”, ha dichiarato il tedesco prima della finale. LEGGI TUTTO

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    Australian Open: il tennis tattico di Medvedev schianta Tsitsipas, il russo vola in finale vincendo in tre set

    Daniil Medvedev, 25 anni

    Troppo Medvedev per Tsitsipas. Il russo ha schiantato la resistenza del greco con un tennis estremamente razionale, tattico ed efficace, vincendo 6-4 6-2 7-5 e volando così in finale a sfidare il “tiranno” di Melbourne Novak Djokovic.
    Da grande appassionato di scacchi, Medvedev ha controllato il campo ed il match con un’abilità di calcolo ed una praticità pazzesca. Mai un colpo fuori posto o tatticamente errato; mai una forzatura o una dispersione di energia. Daniil ha messo in pratica il suo game plan con una efficienza ed efficacia terrificante, non dando di fatto mai una chance al rivale di ribaltare l’incontro. Che il tennis del russo fosse difficile da scardinare per Stefanos lo si sapeva, anche dai precedenti (5-1 per Daniil), ma dopo l’incredibile prestazione vs. Nadal si sperava in una maggior resistenza del greco. Niente. Il match si è svolto tutto dalla parte del russo, perfetto nel mettere pratica il suo tennis che non riesci a sfondare, ti porta all’errore o a cedere campo, subendo quindi l’improvviso affondo che può arrivarti da destra, da sinistra, in avanzamento, con un passante perfetto. Perfetto il tennis di Medvedev oggi, pochissime sbavature, solo nel terzo quando ormai si sentiva il match in tasca ed ha concesso le prime palle break al rivale. È stato un attimo: con rabbia e lucidità ha resettato tutto e si è rimetto a manovrare, a controllare il campo, trovando con un passante incredibile il break decisivo nell’undicesimo game.
    Troppo Medvedev per Tsitsipas, ma qualcosina si può rimproverare al greco. Intanto si sapeva che per provare a vincere, doveva essere perfetto al servizio, o il più efficace possibile. Non lo è stato. In ogni set appena è calato al servizio, Medvedev ha trovato l’allungo approfittandone immediatamente. Tsitsipas forse ha pagato la fatica della maratona durissima vs. Nadal: è stato un filo lento nel cercare la palla col rovescio, così che non è riescito a scaricare la massima forza in accelerazione, generando colpi buoni ma non ottimi, e steccando qualche palla di troppo. Quando si colpisce il rovescio ad una mano come lui, non di forza ma di anticipo, anche una frazione di secondo di ritardo diventa una problema enorme. Inoltre il greco ha cercato solo nel terzo set la via della rete con continuità. Vero che è una tattica al limite, ma visto che nello scambio non riusciva ad aver la meglio, forse avrebbe potuto spingersi più in avanti già dal secondo set, per provare a togliere al rivale il tempo di imbastire la sua ragnatela e così uscire dalla morsa letale sull’angolo sinistro.
    Medvedev infatti ha capitalizzato il netto vantaggio sulla diagonale del rovescio. Fin dalla risposta o nello scambio alla prima occasione, Daniil è stato chirurgico nell’inchiodare sulla sinistra Stefanos con palle lunghe e senza peso (difficilissime da controbattere per chi gioca d’anticipo e non di forza come Tsitsipas), guadagnando campo e piazzando quindi un’accelerazione micidiale lungo linea col rovescio; oppure se Tsitsipas riusciva a girare lo scambio sulla diagonale del diritto, lo faceva comunque da una posizione ormai troppo arretrata aprendo l’angolo sinistro, con il russo velocissimo nel tirare un improvviso diritto in corsa lungo linea, quasi sempre vincente.
    La lucidità tattica di Medvedev è impressionante. Non fatica mai più del dovuto, cerca di sfruttare ogni situazione a proprio vantaggio lavorando lo scambio con quelle palle di varia altezza e rotazione, complicatissime da spingere per chi non ha “punch” nel braccio e gioca di timing, fino ad uno strappo improvviso che coglie l’avversario impreparato. È il russo che controlla, che analizza, che “scannerizza” ogni posizione sul campo del rivale giocando il colpo più efficace per costruirsi una situazione di vantaggio, prontamente sfruttata. Non sarà bello da vedere agli occhi dei puristi del gesto, ma il tennis del russo è straordinario per chi ama la parte tattica del gioco, e lui è stato bravissimo a sviluppare armi tecniche ideali a massimizzare la sua lettura strategica.
    Medvedev arriva così a 20 successi consecutivi, 12 contro top10. Fare 21 sarà il passo più difficile, perché avrà di fronte domenica Novak Djokovic, 8 volte vittorioso nel torneo e mai sconfitto in finale. Con il tennis mostrato oggi, ha chance reali per tentare il colpaccio, ma sarà una partita completamente diversa sul piano tattico e mentale, perché di fronte avrà a sua volta un “muro”, un difensore fortissimo ed un atleta incredibilmente resistente nella lotta. Applausi comunque a Tsitsipas per il suo torneo, ottimo. Ha ancora ampi margini di crescita, e questo la dice lunga sulla sua forza.

    Ecco la cronaca della semifinale.
    Tsitsipas serve il primo punto del match. Lungo scambio, Medvedev sposta a destra e sinistra il rivale, con palle lunghe e senza peso, il marchio di fabbrica del russo, che ottiene il 15 iniziale. Stefanos rompe gli indugi, col diritto entra deciso accelerando da sinistra e forzando gli errori dell’avversario. 1-0 Tsitsipas. Medvedev tiene il proprio turno di servizio in totale sicurezza, buone prime e qualche scambio. Il set scorre seguendo i turni di servizio, fino al quinto game. Sul 30 pari una risposta cross violenta e precisa di Daniil provoca l’errore di Stefanos, è la prima palla break del match. Si salva “TsiTsi” con una solida prima al T. Medvedev è entrato in ritmo in risposta: mangia campo al rivale, lo butta ancor più lontano con un diritto senza peso e quindi affonda col rovescio lungo linea in spinta, uno schema perfetto e micidiale. Spinge ancora col rovescio Daniil, Stefanos sbaglia in lunghezza. Break Medvedev, avanti 3-2 e quindi 4-2, con un altro game di servizio perfetto (perso solo un 15 con la battuta il russo finora). Nel nono game, con il greco al servizio sotto 3-5, alcuni scambi sono bellissimi, tra la leggerezza e improvvisi strappi del russo e le accelerazioni del greco. Un perfetto rovescio lungo linea vale a Stefanos il punto del 4-5. Daniil va a servire per il primo set. La prima di servizio funziona peggio del solito, Tsitsipas ne approfitta spingendo forte col diritto. Per la prima volta si va ai vantaggi sul servizio del russo. Spreca il terzo set point con un doppio fallo, novità in questo match. È solo un attimo: Ace da destra, strettissimo, quindi una botta a 215 km/h al centro, a trasformare il quarto set point.
    Secondo set, Stefanos al servizio. Accelera i colpi, cerca di scambiare con grande velocità proiettandosi in avanti, ma Medvedev rimette tutto, così che Tsitsipas è costretto a prendersi grandi rischi. Stefanos guarda il suo team con il fuoco negli occhi dopo aver chiuso il primo game del secondo parziale, tenendo un atteggiamento molto aggressivo anche in risposta. Però troppi errori col rovescio, l’impatto è fin troppo avanzato (forse per compensare una minor spinta con le gambe) e sono 15 d’oro per il rivale. 1 pari. Nel terzo game il greco va in difficoltà. Si incita a spingere, ad essere aggressivo, e corre in avanti alla prima apertura di campo; ma il russo risponde con un passante di rovescio tirato da rasoterra bellissimo. Il gioco tattico di Medvedev è troppo più consistente sulla diagonale di rovescio, Stefanos sbaglia e si vai vantaggi. Il game diventa molto duro, il greco è inchiodato dal rivale nell’angolo sinistro, fa fatica ad uscirne. Lo schema martellamento sulla diagonale sinistra e quindi accelerazione lungo linea frutta al russo la prima palla break del secondo set. Perfetto Medvedev: risponde lungo, prende il comando delle operazioni, muove l’avversario e trova l’affondo vincente con un diritto lungo linea improvviso micidiale. Break Medvedev, avanti 2-1 e servizio. Al momento il match è in controllo del russo, in un amen vola 3-1 avanti. Troppo sicuro il russo, il match prende un’accelerata tutta dalla parte di Daniil, anche perché Stefanos sembra incapace di trovare una soluzione tecnica a risolvere i suoi problemi tattici. Nel settimo gioco l’ennesimo attacco garibaldino (o forse disperato) di “TsiTsi” è punito dall’ennesimo passante perfetto dell’”orso” russo. 0-40, tre palle del doppio break. Con una risposta improvvisa, micidiale (appena sfiorato il nastro) e vincente di diritto, Medvedev scappa via 5-2 col secondo break. Dal 3-2 Daniil piazza un parziale di 12 punti a 1, con un Ace esterno chiude il set 6-2. Enorme differenza tra i due nel parziale, troppo più efficace il tennis del russo.
    Terzo set, ancora il greco parte al servizio, ma la musica non cambia. Stefanos ci prova, accelera col diritto, ma sul 30 pari subisce un colpo pazzesco in difesa del russo che letteralmente gli spacca gambe e morale. È immediata palla break. Solito schema, Medvedev martella sul rovescio, Tsitsipas sbaglia. Cede ancora il servizio il greco, vola avanti di un break anche nel terzo Daniil. È una sentenza, sembra un match point perché Medvedev consolida il vantaggio senza problemi, volando avanti 2-0. Stefanos è bravo a restare in scia, non crolla di schianto, salvandosi da un delicato 0-30 e quindi 30-40 sotto 1-3, aggrappandosi al servizio. Cancella anche una seconda palla break ai vantaggi, con grande coraggio e qualità venendo a rete. La reazione d’orgoglio nel salvare il game di battuta regala a Stefanos la spinta per giocare super aggressivo nel sesto game. Medvedev forse si distrae, perde fluidità alla battuta e commette un doppio fallo sul 15-30 che gli costa il 15-40, sono le prime due palle break di tutto il match! Cancella la prima Medvedev con rabbia, rischiando l’errore per troppa foga. Non entra il servizio sulla seconda, e sbaglia un diritto di scambio (rarissimo errore) per lui assai banale, un po’ scomposto nell’impatto. Break Tsitsipas, quando tutto pareva finito, il match improvvisamente si riaccende. 3 pari. Il pubblico incita a tanti decibel il greco, vuole partita, vuole quella lotta che è finora mancata. Tsitsipas cavalca l’onda e si porta avanti 4-3. Medvedev si ricompone e impatta 4 pari. Tsitsipas adesso è super aggressivo, verticalizza immediatamente per scappare dalla ragnatela viscida e letale del rivale, una mossa tattica forse tardiva, ma funziona. Tiene il proprio game di battuta, salendo 5-4. Ora la pressione è sul russo, chiamato a servire per allungare il set. Medvedev stranamente accelera i tempi, mentalmente ha pagato la reazione di Stefanos, sentiva di aver già chiuso il match avanti 3-1 nel terzo. Errori che gli costano un pericoloso 15-30, a due punti dal set il greco! Daniil ritrova freddezza e la prima di servizio, è 5 pari. “TsiTsi” serve, corre avanti ma per due volte tocca male sotto rete, “maligno” il solito passante di rovescio del rivale. 0-30, suona di nuovo l’allarme per lui. Daniil torna freddo, chirurgico. Trova una risposta a tutta e poi affondo col diritto inside out, 0-40 e tre palle break. Avanti tutta Stefanos, cancella la prima, ma niente può sul passante di rovescio lungo linea di Daniil, colpo pazzesco giocato in corsa, quasi sdraiato per terra, con la palla che magicamente fila via retta, liscia, imprendibile. Break Medvedev, avanti 6-5 e servizio, per chiudere il match.
    Medvedev non trema più: servizio, diritto profondo, rovescio veloce e preciso. 40-15, due match point. Basta il primo: seconda di servizio a 208 km/h (!) al centro, avanti col rovescio cross, la difesa di Tsitsipas non può nulla. Game Set Match Medvedev. Una vittoria netta, meritata, che gli apre le porte della seconda finale Slam dopo quella di US Open 2019. Sarà ancora sfavorito, ma da allora è cresciuto moltissimo, e nell’ultimo scontro diretto alle Finals è stato Daniil a vincere.

    Marco Mazzoni

    (4) D. Medvedev vs (5) S. Tsitsipas

    GS Australian Open

    D. Medvedev [4]
    6
    6
    7

    S. Tsitsipas
    4
    2
    5

    Vincitore: D. Medvedev

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    6-5 → 7-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    5-5 → 6-5

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    40-30

    4-5 → 5-5

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    4-4 → 4-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40

    3-4 → 4-4

    S. Tsitsipas

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    3-3 → 3-4

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40

    3-2 → 3-3

    S. Tsitsipas

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    30-40
    40-40
    40-A
    40-40
    A-40

    3-1 → 3-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    2-1 → 3-1

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40

    2-0 → 2-1

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    1-0 → 2-0

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    0-0 → 1-0

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    5-2 → 6-2

    S. Tsitsipas

    0-15
    0-30
    0-40

    4-2 → 5-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    3-2 → 4-2

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    3-1 → 3-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    2-1 → 3-1

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    40-A

    1-1 → 2-1

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    0-1 → 1-1

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    D. Medvedev

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    5-4 → 6-4

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40

    5-3 → 5-4

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    4-3 → 5-3

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    4-2 → 4-3

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    3-2 → 4-2

    S. Tsitsipas

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    40-A

    2-2 → 3-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    1-2 → 2-2

    S. Tsitsipas

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    1-1 → 1-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    0-1 → 1-1

    S. Tsitsipas

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    0-0 → 0-1

    17 Ace 32 Doppi falli 368% % primo servizio 70%88% % di punti vinti su primo servizio 61%50% % di punti vinti su secondo servizio 46%5/9 Break point 1/30 Tiebreak vinti 045 Punti vinti in risposta 21106 Punti vinti 7719 Giochi vinti 115 N. max giochi vinti di fila 310 N. max punti vinti di fila 461 Punti vinti al servizio 5614 Giochi vinti al servizio 10

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    Novak Djokovic prepara un documentario sulla sua vita negli ultimi mesi. C’è anche il tema del recupero dal problema addominale

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    L’infortunio addominale di Novak Djokovic è stato uno degli argomenti più discussi durante gli Australian Open. Il serbo dice che commenterà l’argomento solo dopo la fine della sua partecipazione, ma ora c’è una novità. Il numero uno del mondo sta preparando un documentario che spiegherà questo recupero dall’infortunio subito nel terzo turno contro Taylor Fritz.

    “Stiamo facendo un documentario che tutti potranno vedere alla fine del 2021. Stiamo registrando molte cose in questi giorni e saremo in grado di dare alla luce questo documentario in pochi mesi”, ha dichiarato il numero uno del mondo, quando gli è stato chiesto su questo tema.
    Questo docu-film mostrerà l’intero processo avvenuto nelle 24 ore successive con il fisioterapista argentino Ulises Badio. Tuttavia, sarà solo uno dei temi di questo “film”. Ci sarà anche un episodio sulla quarantena che il serbo ha fatto ad Adelaide, così come tutto ciò è accaduto negli ultimi mesi. A questo proposito, c’è da evidenziare anche di come ha affrontato la squalifica dagli US Open, quando ha colpito un giudice di linea negli ottavi di finale. LEGGI TUTTO

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    Medvedev vs. Tsitsipas, per sfidare il trono del “Djoker” (di Marco Mazzoni)

    Stefanos Tsitsipas, seconda semifinale agli Australian Open

    Non ce ne voglia il bravissimo e sorprendente Karatsev, nessuno credeva che oggi il 27enne russo potesse sconfiggere Djokovic. A Melbourne il n.1 del mondo ha vinto tutte le semifinali a cui aveva partecipato. La Rod Laver Arena è IL suo campo, adora la velocità della superficie, il rimbalzo, le palle, tutto. È sempre il più pronto tra i big a scattare dai blocchi ed iniziare una nuova stagione. Vincendo. Sarà la nona finale per il serbo, ed è molto probabile che possa suonare la propria Nona Sinfonia. Il suo tennis del resto è imponente quanto gli straordinari capolavori del Maestro Beethoven. Certi palati non gradiscono il suo incedere un po’ robotico, fluido sì ma irrimediabilmente costruito. Plasmato con duro lavoro, visione e precisione per dominare nel tennis dei nostri giorni.
    Sarà di tutt’altra pasta lo sfidante per il titolo 2021 degli Australian Open. A contendere l’ennesimo Brooke Norman Trophy a Nole, in campo ci sarà il tennis classicheggiante ma attualissimo di Stefanos Tsitsipas, o quello “storto”, tattico, cerebrale di Daniil Medvedev. Due giocatori emergenti, terribilmente diversi. In tutto.
    A livello tecnico, non li accomuna proprio niente. Stefanos è l’erede prediletto della scuola classica, e si potrebbe dire “beh, da uno nato ai piedi dell’Olimpo, cosa aspettarsi di diverso…”. Rovescio ad una mano estremamente elegante (più bello che forte a dire il vero), impatti puliti e veloci, a costruire un gioco a tutto campo fatto di accelerazioni e cambi di ritmo col diritto, servizi potenti e variazioni di tocco. Fin troppo poco a rete, con la sua mano e un tennis offensivo potrebbe e dovrebbe scendere più spesso in avanti. È fortissimo ma non del tutto evoluto a mio avviso, può crescere ancora in mille aspetti. La rimonta strepitosa di ieri su Nadal ha confermato che il ragazzo sta diventando uomo sul lato personale. Nel recente passato era un bello e impossibile, non amava “sporcarsi” troppo nella lotta, facendosi da parte quando il gioco si faceva troppo duro e non gli era consentito vincere di puro talento. Ha mangiato la polvere, ha riflettuto molto e capito che senza elevare a tutta il proprio spirito combattivo non sarebbe mai arrivato in cima, accettando anche di poter vincere giocando male o peggio del suo potenziale. Talvolta, vincere “ugly” può andare benissimo lo stesso… Un passo non scontato per un tipo col suo piglio, uno che non ama perdere e che mentalmente è da sempre “programmato” per essere il migliore. Questo Tsitsipas che lotta, che ringhia (ma non sbraita), ci piace assai.

    Di fronte il moscovita Medvedev, totalmente opposto a Tsitsipas. “Bello” il greco, un po’ “storto” il russo; tennis classico Stefanos, totalmente personale e antiestetico Daniil; istintivo e umorale TsiTsi, cerebrale, tattico e affascinante Medv. Troppo diversi per legare i due, tanto che nonostante la breve carriera già si son scontrati un paio di volte. La più clamorosa a Miami 2018, quando dalla bocca del greco uscì un infelice “bullshit russian” (beh, avete capito…), che fece esplodere di rabbia Daniil a fine match, spinto ad urlare verso l’arbitro “non è colpa mia se l’altro è un ragazzino viziato che non sa lottare in campo”. La risposta piccata di Tsitsipas arrivò qualche mese dopo sui social (dove è abilissimo ad alimentare il proprio personaggio…), con un’affermazione piccata contro il tennis del russo, definito “noioso, è capace solo di tirarti la palla di qua in qualche modo”.
    I due pare abbiano seppellito l’ascia di guerra, ma in campo domani mattina se ne vedranno delle belle, perché entrambi non possono lasciarsi sfuggire quest’occasione d’oro per andare a sfidare il n.1 al mondo, e provare non solo a detronizzarlo ma a far trionfare finalmente questa tanto promossa “NextGen” che continua a restare in scia ai super-campioni, ATP Finals a parte. Già, perché i due, tra l’altro, sono proprio gli ultimi vincitori del Masters a Londra, prima il greco nel 2019 e l’anno scorso Daniil, in un’edizione clamorosa in cui sconfisse tutti i migliori con un tennis inestricabile.

    Che partita vedremo? Intanto, si spera molto bella. Il contrasto di stile è totale. I precedenti dicono 5-1 Medvedev, ma sono tutti un po’ datati. L’ultimo, alle Finals 2019, l’ha vinto Stefanos. Negli Slam, l’unico match tra i due è di US Open 2018, vittoria del russo in quattro set. La sensazione, per il torneo disputato e non solo, è che Medvedev sia favorito e ancora un po’ più forte. Daniil ha esattamente il tennis per mandare fuori palla Stefanos, perché è un difensore fortissimo, che non ti dà ritmo e può ribaltare lo scambio all’improvviso con una bordata da destra o da sinistra che non leggi e ti lascia fermo. Inoltre, se prende ritmo alla battuta, nei suoi turni di servizio quasi non gioca. Scacco Matto? Possibile, Tsitsipas dovrà indovinare una prestazione di quantità paragonabile alla sua vittoria su Rafa, ma paradossalmente prendendosi ancora più rischi. Infatti nella bellissima rimonta vs. Nadal, Stefanos dal terzo set ha giocato molto bene e servito benissimo, ma ha approfittato di un calo fisico importante del rivale, che ha iniziato a sbagliare di più e soprattutto giocare meno intenso e più corto. Medvedev proporrà per 4 ore una ragnatela di palle diverse per angolo, rotazione e profondità, molto difficili da attaccare, e Tsitsipas non sembra possedere la potenza per sfondare il rivale. Come può vincere Tsitsipas? Se Medvedev giocherà al suo meglio, Stefanos dovrà essere molto aggressivo, rubare tempo a Daniil e costringerlo a prendersi rischi con passanti, colpi da fuori dal campo, chiamandolo a rete. Dovrà stanarlo dalla sua “tana” e portarlo a giocare dove non ama. 
    È una sfida affascinante, perché anche a livello mentale sarà bellissimo vedere chi sarà più pronto e tosto. TsiTsi avrà preso una fiducia enorme dopo cotanta vittoria, Daniil finora ha macinato il suo tennis col pilota automatico. A volte il russo cala nell’intensità, e quando la prima non gira tutto il suo tennis ne risente molto, perché in quel caso nei propri turni di servizio è costretto a prendere più iniziative del solito invece di contrattaccare, e questo scombina non poco i suoi piani.
    Ci sarebbe ancora moltissimo da dire per presentare questa sfida. Lasciamo che a parlare sia il campo, domattina. È una partita che potrebbe diventare un classico nelle fasi finali degli Slam. Gli ingredienti per un match splendido ci sono tutti, speriamo che Stefanos non si sia scaricato troppo mentalmente, e che entrambi giochino il miglior tennis. Chi sfiderà il trono del Djoker domenica?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO