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    Due tenniste russe bannate a vita per match fixing

    International Tennis Integrity Agency

    The International Tennis Integrity Agency ha appena comunicato di aver bandito a vita due tenniste russe per match fixing, compresi alcuni incontri in cui le due hanno giocato insieme in doppio. Alija Merdeeva è stata giudicata colpevole per due partite truccate; Sofia Dmitrieva ben sei, situazione aggravata dall’accusa di non aver collaborato all’indagine. Il caso si è concentrato su “fatti dolosi multipli”, ha dichiarato l’ITIA, tra cui due partite in cui le russe hanno giocato insieme in doppio; tuttavia non sono stati comunicati dall’agenzia i tornei e match oggetto del match fixing.

    Merdeeva e Dmitrieva hanno avuto una carriera assai modesta, frequentando tornei Pro di basso livello, soprattutto eventi disputati in Africa, Turchia ed Europa orientale. Merdeeva ha toccato solo la posizione n.1192 del ranking; Dmitrieva 900, con qualche risultato migliore  in doppio (best ranking 644).
    Merdeeva e Dmitrieva hanno fatto coppia in due tornei ITF in Kenya nel 2019, quindi quelli dovrebbero essere gli eventi in cui è andato in scena il match fixing.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La Lubrano Tennis Academy entra a far parte di Tennis Europe

    La Lubrano Tennis Academy entra a far parte di Tennis Europe

    Il 2021, a livello istituzionale, si apre nel migliore dei modi per la Lubrano Tennis Academy. La struttura del maestro Marco Lubrano entra a far parte di Tennis Europe, l’associazione con sede a Basilea che si occupa dell’organizzazione e della promozione dell’attività giovanile in oltre 50 paesi. “Da anni, come puntualmente ci riconoscono i nostri allievi, le loro famiglie e la Federazione, svolgiamo un lavoro continuo e mirato dando importanza all’individualizzazione a partire dalla salute dell’atleta e ad arrivare alla formazione e alla performance dei nostri ragazzi – spiega Lubrano -. Abbiamo ottenuto la certificazione da Tennis Europe, siamo stati inseriti tra le accademie più importanti a livello europeo ed è questo un motivo di grande orgoglio per noi”.

    Sono poco più di un centinaio le Academy riconosciute in tutta Europa. La presenza all’interno di Tennis Europe permetterà alla Lubrano Tennis Academy di aumentare la propria percezione in ambito nazionale e internazionale. “Tennis Europe segnalerà la nostra struttura ai giovani tennisti europei desiderosi di vivere un’esperienza diversa dal loro paese d’appartenenza o a quei ragazzi meno fortunati che non hanno un posto per allenarsi – prosegue Lubrano -. Tutto questo perché rispondiamo ai requisiti di qualità professionali da loro indicati”.
    La cura del singolo e dei dettagli alla base dello sviluppo di programmi di crescita per gli atleti giovani e per i professionisti. L’obiettivo primario della Lubrano Tennis Academy è sviluppare tutti gli aspetti della preparazione in maniera professionale con attenzione alla formazione e ai miglioramenti non solo tecnici ma anche dal punto di vista gestionale, medico, psicologico e nutrizionale. L’Academy, al lavoro 365 giorni l’anno con uno staff di 13 persone, è anche a disposizione dei circoli per sviluppare insieme ai loro maestri ed atleti un percorso di miglioramento e condivisione per la crescita di tutto il movimento tennis. LEGGI TUTTO

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    Un documentario sulla vita di Rublev, Andrey si racconta

    Il russo Andrey Rublev ha appena diffuso un interessante documentario (in russo, ma con sottotitoli in eng) in cui ripercorre la sua vita, da giovane moscovita fino ai primi passi nel mondo Pro. È un bello spaccato dell’esperienza di un giovane a caccia del successo nel difficile mondo del tennis. Rublev conduce gli spettatori nei […] LEGGI TUTTO

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    Schwartzman: “Guardando indietro, ho vissuto momenti difficili. Mio bisnonno si salvò dall’Olocausto”

    Diego Schwartzman

    Resilienza. Il dizionario la definisce come “la capacità di un individuo di affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà”. Questa parola esprime esattamente la forza di Diego Schwartzman, arrivato a fine 2020 tra i migliori 8 al mondo (e qualificato alle Finals di Londra) dopo un percorso che definire ad ostacoli è riduttivo. Un fisico minuto (è il più basso tra i top 100, ed uno dei più piccoli ad esser arrivato così in alto in epoca moderna), una famiglia che l’ha sempre sostenuto ma che dovuto fronteggiare un collasso finanziario proprio mentre lui si affacciava faticosamente al tennis Pro. Rinunce, scelte difficili, sofferenza vera, ma alla fine la sua grande determinazione è stata premiata, regalandogli la possibilità di far fruttare il suo talento.
    In una lunga intervista concessa al magazine britannico Tennishead, Diego ripercorre alcune delle tappe importanti del suo viaggio, partendo addirittura dagli antenati, i suoi nonni, che per primi conobbero e superarono gli orrori del nazismo.  Una storia che merita di esser raccontata proprio oggi, 27 gennaio, nel “Giorno della Memoria”.
    “Ho radici ebree – racconta Diego – il bisnonno dalla parte di mia madre, che viveva in Polonia, fu caricato su un treno diretto verso un campo di concentramento durante l’Olocausto. Il destino ha voluto che il perno che collegava due vagoni del treno in qualche modo si ruppe, così che una parte del comvoglio continuò la sua corsa e l’altra rimase indietro. Ciò ha permesso a tutte le persone intrappolate all’interno, compreso il mio bisnonno, di scappare e salvarsi la vita. Fortunatamente ce la fece senza essere scoperto. Il solo pensiero di quest’episodio fa capire come le vite possono cambiare in un batter d’occhio”.

    “Il mio bisnonno ha portato la sua famiglia via nave in Argentina. Quando sono arrivati, parlavano yiddish e non spagnolo, n0n è stato facile. La famiglia di mio padre era russa, anche loro andarono in Argentina via mare. Non è stato facile per tutti cambiare completamente la loro vita dopo la guerra, ma lo hanno fatto. La mia famiglia aveva un business avviato nel settore dei gioielli, ma quando l’Argentina andò in bancarotta la crisi finanziaria travolse il nostro lavoro. Ci siamo ritrovati soli, io, i miei due fratelli maggiori, mia sorella maggiore e i miei genitori cercando in qualche modo di guadagnarci da vivere, anzi cercando di sopravvivere. Non avevamo soldi, era davvero difficile a giocare a tennis, non potevamo davvero permettercelo. Ma ho giocato più che potevo con enormi sacrifici. A un certo punto vendevamo persino braccialetti di gomma che erano rimasti dall’attività della mia famiglia. Abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere i soldi per pagare i viaggi ai tornei e le spese. Guardando indietro, era una situazione davvero difficile. Ma all’epoca l’ho affrontata con lo spirito giusto, pensavo in grande, era un sacrificio necessario, a tratti persino divertente. Ho aiutato mia madre a vendere i braccialetti e così hanno fatto alcuni degli altri giocatori che erano con me. Tra una partita e l’altra andavamo tutti in giro con una borsa di braccialetti per vedere chi poteva vendere di più e mia madre gli dava il 20% delle vendite”.
    Una lotta imporsi nel mondo del tennis Pro con queste difficoltà. Infatti la crescita di Schwartzman è stata lenta, con un lungo percorso in patria. Diego ha giocato tornei in Argentina per la maggior parte della sua attività junior. Ha preso parte solo ad un evento del Grande Slam junior, perdendo al primo turno delle qualificazioni agli US Open, e non è mai stato un junior di successo. Dei primi 96 tornei che ha giocato da senior, 91 sono stati in Sud America, la maggior parte dei quali in Argentina. Gli altri cinque furono durante un breve viaggio in Europa, quando aveva 19 anni. “Venendo dal Sud America, ogni singolo passo che devi fare nel tennis è davvero costoso”, afferma Schwartzman. “Non è facile per le famiglie latino americane quando i figli cercano di intraprendere la strada del tennis Pro. A quel tempo sono stato fortunato perché avevamo molti tornei in Argentina e Sud America, a differenza di oggi. Avevamo forse 20 Futures all’anno in Argentina e alcuni Challenger tra Argentina e altri paesi limitrofi”.
    Nelle prime esperienze di viaggio, Schwartzman era con sua madre. “Non c’era mai una TV, in quasi tutti i tornei a cui andavamo, eravamo costretti a condividere il letto. Questo è ciò che potevamo permetterci”.
    Diego ha raccontato anche un piccolo aneddoto relativo a Maradona. “Conservo tutti i suoi messaggi, per me è stato una leggenda. Una volta mi disse una frase che fu per me di grande ispirazione. Avevo perso una partita contro Djokovic, giocando un buon tennis. Maradona mi fece i complimenti, consigliandomi di studiare i campioni ma stando attendo non imitare nessuno, perché un campione non lo puoi copiare, la copia sarà sempre peggiore dell’originale. Mi consigliava di osservare come hanno giocato contro di me, per capire i miei punti deboli, e allo stesso tempo capire la forza dell’avversario per poterlo affrontare al meglio al volta successiva”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Quale colpo Dusan Lajovic ruberebbe ad un altro tennista? il serbo non ha dubbi

    Dusan Lajovic con Novak Djokovic nella foto

    Dusan Lajovic, numero due serbo e 26° nel ranking mondiale, ha rilasciato questo martedì un’interessante intervista al sito dell’ATP , dove confessa che colpo vorrebbe “rubare” ad un suo collega nel circuito. In questo caso, Lajovic non ha esitato a prenderne uno da un suo compagno di squadra in nazionale.

    “Beh, a Novak gli ruberei tutti i suoi colpi, ma se dovessi sceglierne uno, prendo la risposta al servizio”, ha scherzato Lajovic, che competerà di nuovo accanto a Nole nella ATP Cup. “L’anno scorso è stata un’esperienza incredibile e siamo riusciti a vincere. È stato bello condividere l’atmosfera di squadra, abbiamo passato le notti a giocare a UNO e siamo anche molto competitivi. Anche le carte sono volate…”. LEGGI TUTTO

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    Corrado Barazzutti saluta sui social: “Volandri ha una squadra capace di vincere la Davis”

    Corrado Barazzutti, ex capitano degli azzurri

    Corrado Barazzutti non è più il Capitano di Davis azzurra, sostituito dopo 20 anni da Filippo Volandri (che resterà anche Direttore tecnico del settore maschile della Federtennis).
    Attraverso la propria pagina Facebook, Corrado saluta e ringrazia, sottolineando come al neo Capitano spetti un bel compito: guidare un team con grande talento, giovani e giocatori più esperti, verso potenziali grandi obiettivi come poter vincere di nuovo una Davis.

    Ecco il post di Barazzutti. LEGGI TUTTO

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    Serena Williams ha smarrito alcuni trofei dello Slam: “Per fortuna, non sono troppo attaccata alle cose materiali

    Serena Williams, agli Australian Open, cercherà di eguagliare il record di 24 titoli del Grand Slam. Parlando delle precedenti vittorie Slam, Serena non sa più dove sono alcuni di 23 trofei Slam che ha conquistato. La campionessa americana dice che non le importa nemmeno. “I trofei sono un po’ qua e un po’ là. Ho […] LEGGI TUTTO

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    Sinner sfiderà Djokovic ad Adelaide il 29 gennaio

    È appena uscito l’ordine di gioco della esibizione “A Day at the Drive“, che si svolgerà ad Adelaide il prossimo 29 gennaio. Jannik Sinner sfiderà nel primo match della giornata il n.1 Novak Djokovic. L’incontro è previsto per l’1 pm di Adelaide. A seguire giocheranno Serena Williams vs. Naomi Osaka. A conclusione della sessione pomeridiana, […] LEGGI TUTTO