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    Frecciate social: Nick Kyrgios punge ancora Jannik Sinner

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios non perde occasione per lanciare frecciate a Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, in relazione al caso di positività antidoping che ha investito l’italiano. L’ultima provocazione del giocatore australiano è arrivata a margine di un episodio che ha coinvolto Alexandre Muller al Rio Open, costretto a sottoporsi a un controllo antidoping (i cosiddetti “vampiri”) in tarda notte.A Muller è bastato un semplice commento su come i controlli antidoping possano essere invadenti e arrivare nei momenti più scomodi, per far entrare in scena Kyrgios, che ha colto al volo l’occasione per lanciare una nuova stoccata:
    “Basta dire ‘non so nulla’ e lasciare che la colpa ricada sul tuo team, nel caso dovessi trovare steroidi.”

    Just say you ‘don’t know’ and that it was completely your teams fault if there are steroids in there 😂
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) February 21, 2025

    Parole pronunciate con il solito tono pungente di Kyrgios, che sembrano un riferimento implicito al modo in cui Sinner ha gestito la propria vicenda, accettando un accordo con la WADA che lo ha portato a scontare una squalifica di tre mesi.
    Un’ossessione per Kyrgios? Secondo molti osservatori, l’australiano sembra quasi ossessionato dal caso Sinner: non appena si verifica un episodio che riguarda i controlli antidoping, Kyrgios torna a puntare il dito sul giovane italiano. È come se volesse sottolineare continuamente la presunta “colpa” di Sinner, dimenticando forse che i processi sportivi hanno accertato una violazione non intenzionale, riconosciuta dallo stesso accordo firmato con la WADA.
    Il caso di Alexandre Muller a Rio Nel frattempo, Alexandre Muller, impegnato nel Rio Open, ha lamentato l’orario notturno del controllo subìto, subito dopo la mezzanotte. Una pratica non nuova nel mondo del tennis e che spesso provoca fastidio tra i giocatori per la sua invasività in termini di tempi e luoghi. Proprio questa vicenda ha fornito l’appiglio perfetto a Kyrgios per esprimere, ancora una volta, la sua opinione — mai delicata — sui controlli antidoping e, indirettamente, per lanciare un nuovo affondo su Jannik Sinner.
    Polemiche senza fineMentre Sinner continua ad osservare il periodo di stop e si prepara al rientro sui campi, la diatriba mediatica con Kyrgios non sembra destinata a placarsi. L’australiano, infatti, è solito utilizzare i social e le interviste lampo per esternare i propri pensieri in modo provocatorio.
    Resta da capire se, in futuro, Sinner deciderà di replicare a queste continue frecciate o se preferirà mantenere la sua proverbiale riservatezza, lasciando che le parole di Kyrgios scorrano senza risposta. Di certo, la tensione tra i due non fa che aggiungere un ulteriore tassello alle tante storie di rivalità e personalità forti che animano e forse logorano il circuito tennistico.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La storia del tennis raccontata attraverso i record: quali sono le statistiche dei Big 3 da battere?

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis ATP presenta una storia statistica fatta di grandi gesta, vittorie sorprendenti e scommesse sportive vinte fissando sul muro del ranking i record più imbattibili di sempre. Quando si parla della Big Three entrano in campo mostri sacri del tennis come Djokovic, Nadal e Federer: che hanno disputato 150 incontri tra loro.
    Campioni di scontri diretti: 150 match tra i big threeNadal contro Federer è il classico che ha caratterizzato il tennis dei primi anni Duemila e gli incontri totali tra questi due campioni sono 40 match: 24 risultati vincenti per Nadal, 16 per l’asso svizzero.
    Djokovic ha giocato ben 50 match contro Federer, totalizzando uno score 27 vittorie contro le 23 del mostro elvetico. Ecco la sfida che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni, ossia lo scontro a colpi di slam tra le statistiche all time di Djokovic contro Nadal. Su 60 match disputati, il serbo ha chiuso in vantaggio per 31 vittorie a 29, ma lo spagnolo ha sempre dimostrato di giocarsela alla pari, dominando anche la classifica all time per numero di titoli vinti al Grande Slam.
    La classifica all time del Grande SlamNegli ultimi anni Nadal era riuscito a superare Djokovic, ma il serbo ha messo in atto una rimonta formidabile, chiudendo oggi a 24 Open vinti e piazzando il record assoluto, lasciando Nadal a quota 22 titoli in bacheca.
    Al terzo posto c’è Federer con 20 titoli, che fino a dieci anni fa dominava il ranking delle vittorie al Grande Slam. Djokovic detiene anche il record all time di 10 Australian Open vinti in carriera, Nadal è “le roi” del Roland Garros con 14 vittorie, mentre Federer è l’imperatore di Wimbledon con 8 titoli nel palmarès. Il record all time di US Open in bacheca resta quello di Bill Tilden con 7 titoli.
    Classifica eterna dei Big Titles vintiI Big 3 dominano la classifica dei Big Titles, come era prevedibile, in questo speciale ranking vengono inseriti oltre ai Grande Slam anche le ATP Finals, le Olimpiadi e l’ATP Masters Tour 1000.Djokovic domina con un totale di 72 Big Titles, ai 24 Open vanno aggiunti 7 ATP Finals, ben 40 ATP Tour Masters 1000 e un oro alle Olimpiadi.Nadal ha raggiunto una vetta di 59 Big Title vinti e oltre ai 22 Open possiede nel palmarès 36 Masters 1000 e un oro Olimpico. Per Federer sono 54 i Big Title conquistati in carriera: 20 Slam, 6 ATP Finals e 28 Masters 1000.
    Sinner e il suo record di 19 titoliPer battere questi record il tennis italiano deve ancora fare tantissima strada, ma le speranze degli appassionati di questo sport sono tutte riposte in Sinner, che fino a oggi ha vinto già 19 titoli nonostante la sua giovane età, che comprendono 3 Slam, 1 ATP Finals, 4 Masters 1000, 5 Masters 500 e 6 Masters 250: il miglior atleta italiano di sempre.
    Chi sono i tennisti che hanno vinto il Grande SlamIl Calendar Grand Slam, ossia tutti e 4 gli Slam vinti nello stesso anno solare, è un’impresa riuscita soltanto a due tennisti, nel 1938 a Don Budge nell’era dilettanti, e Rod Laver due volte: nel 1962 e nella formula Open del 1969.Djokovic è l’unico che è riuscito a vincere il Grande Slam Virtuale, ossia la vittoria di tutti e quattro gli Slam consecutivi, ma in due anni solari: 2015/2016.Il serbo, insieme a Nadal e Agassi sono gli unici ad aver vinto il Grande Slam d’Oro, ossia tutti e 4 gli Slam vinti in carriera più la medaglia d’oro alle Olimpiadi. LEGGI TUTTO

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    Fonseca si “disconnette” dai social: focus solo sul tennis. “Ora sto bene”: Rune spiega il flop di Buenos Aires e punta su Acapulco

    Holger Rune nella foto

    Una decisione matura per un diciottenne. Joao Fonseca, nuovo fenomeno del tennis brasiliano, ha deciso di limitare drasticamente la sua presenza sui social media, mantenendo attivo solo il profilo Instagram che sarà gestito dal suo team.Una scelta significativa che arriva nel momento della sua esplosione mediatica, dopo il trionfo a Buenos Aires e le recenti prestazioni che lo stanno proiettando verso i vertici del tennis mondiale. Il giovane brasiliano ha deciso di concentrarsi esclusivamente sul tennis, evitando le distrazioni che il mondo dei social media può portare.
    La decisione di Fonseca riflette una consapevolezza rara per un atleta così giovane. In un’epoca in cui la presenza digitale sembra quasi obbligatoria per gli sportivi di alto livello, il brasiliano ha scelto una strada controcorrente, privilegiando la concentrazione e la preparazione atletica alla visibilità mediatica. Una scelta che ricorda quella di altri campioni del passato che hanno sempre preferito far parlare il campo piuttosto che i social.Il momento è particolarmente delicato per Fonseca, che dopo la vittoria nel torneo argentino si trova al centro dell’attenzione mediatica del suo paese, con aspettative crescenti sul suo futuro. La gestione professionale del suo profilo Instagram permetterà di mantenere un canale di comunicazione con i tifosi senza che questo interferisca con la sua preparazione e concentrazione.
    Intanto, dal circuito ATP arrivano anche le spiegazioni di Holger Rune sulla sua recente sconfitta a Buenos Aires. Il danese ha rivelato che la sua prestazione è stata condizionata da un’influenza che lo aveva già colpito a Rotterdam. Solo ora, quasi una settimana dopo l’eliminazione nella capitale argentina, Rune ha dichiarato di sentirsi finalmente in piena forma, pronto per tornare in campo all’ATP 500 di Acapulco 2025.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini rassicura dopo il ritiro a Dubai: “Non dovrebbe essere nulla di grave”

    Jasmine Paolini nella foto

    Jasmine Paolini ha voluto tranquillizzare i tifosi dopo il ritiro nel match contro Sofia Kenin agli ottavi di finale del WTA 1000 di Dubai, perso 6-4 6-0 a causa di un infortunio alla caviglia.La tennista italiana, numero 4 del mondo, ha pubblicato un breve comunicato sui social media dopo la partita: “Non credo che sia una lesione molto seria, ma mi sottoporrò agli esami il prima possibile per tornare in campo”, ha scritto la toscana, cercando di smorzare le preoccupazioni sulla gravità dell’infortunio.
    Un epilogo amaro per la detentrice del titolo, che ha provato a continuare il match nonostante il dolore dopo la caduta avvenuta all’inizio del secondo set, ma è stata costretta a concludere l’incontro visibilmente menomata.L’obiettivo di Paolini è ora quello di recuperare in vista dei tornei di marzo, in particolare per il “Sunshine Double” di Indian Wells e Miami, appuntamenti cruciali della stagione sul cemento americano.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nardi pronto alla sfida con Alcaraz: “Non sarà facile, ma con Djokovic ci sono riuscito”

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Getty Images

    Luca Nardi si prepara alla super sfida contro Carlos Alcaraz nel secondo turno dell’ATP 500 di Doha. Il tennista italiano, che lo scorso marzo aveva stupito il mondo battendo Novak Djokovic a Indian Wells, sogna un’altra impresa contro la testa di serie numero uno del torneo, consapevole della difficoltà ma anche delle proprie potenzialità.
    “Non sarà facile, ma l’ho fatto una volta con Novak”, ha dichiarato Nardi all’ATP Tour. “So che lui non ha giocato la sua miglior partita e io ho colto l’opportunità. Domani (per chi legge oggi) sarà probabilmente lo stesso perché Carlos ha vinto un torneo la scorsa settimana e sta giocando sempre meglio, match dopo match.”
    I due, entrambi classe 2003, hanno un passato comune nelle categorie giovanili: “Abbiamo giocato un paio di volte da ragazzini”, ricorda Nardi. “Avevamo 13-14 anni e ha sempre vinto lui. Non l’ho mai battuto, non ho mai avuto chance. La prima volta che abbiamo giocato era forse in Spagna. Mi ha battuto facilmente. Ha sempre giocato ogni colpo: palle corte, colpi potenti. È sempre stato lo stesso.”L’azzurro, attualmente numero 85 del mondo, sta vivendo un buon momento di forma come dimostra la finale Challenger raggiunta a Koblenz questo mese e la vittoria al primo turno a Doha contro Zhang Zhizhen, curiosamente lo stesso avversario battuto prima della storica vittoria su Djokovic a Indian Wells.
    Un percorso che Nardi sta affrontando senza un coach fisso da ottobre: “Sto ancora cercando quello giusto. In alcuni tornei gioco da solo, in altri mi aiutano alcuni coach che conosco. Durante la pre-season ho lavorato con diversi allenatori, ma sto ancora cercando quello principale.”Nonostante le pressioni del circuito ATP, il pesarese trova il modo di rilassarsi grazie alla sua passione per il calcio – è un grande tifoso del Napoli – e per le moto, eredità della sua città natale, Pesaro, che ha dato i natali anche alla leggenda Valentino Rossi. “Tutti guidano le moto a Pesaro grazie a lui”, racconta Nardi. “Mi piace andare lungo la costa nelle giornate di sole, con mio padre o anche da solo.”
    Guardando alla sfida con Alcaraz, Nardi mantiene un approccio positivo e propositivo: “Sarà sicuramente un match divertente per me, perché voglio anche testare il mio livello”, ha concluso. “Non capita spesso di giocare con i migliori al mondo. Quindi sarà una partita divertente, ma anche utile per capire a che punto sono.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Quando gioca Sinner nel 2025: le ultime sul calendario del numero 1 al mondo

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Non è semplice analizzare il calendario di Sinner in vista di un 2025 che appare molto delicato per il numero uno al mondo, soprattutto dopo la sospensione dei giorni scorsi.Da un lato, con la rinuncia a Rotterdam avevamo già avuto tutti la sensazione che il campione azzurro intendesse gestire maggiormente i propri impegni ed il suo fisico, dopo un 2024 massacrante per il corpo e per la testa.
    Al netto dei tanti successi, infatti, è fuori discussione che l’anno da poco archiviato sia stato pesante sotto tanti punti di vista, ragion per cui sarà fondamentale adottare maggiore prudenza.
    Fatta questa premessa, quando gioca Sinner? Ad oggi sappiamo che il numero uno al mondo resterà fermo per ben tre mesi e, di conseguenza, non parteciperà al Masters 1000 di Montecarlo, al contrario di quanto era stato annunciato in un primo momento dall’organizzazione
    Un cambio di programma obbligato dopo la sospensioneLa presenza di Sinner nel Principato non era scontata. Inizialmente, era prevista la sua partecipazione all’ATP 500 di Monaco di Baviera (14-20 aprile). Tuttavia, la concomitanza con l’udienza del TAS di Losanna (16-17 aprile) aveva reso necessario un cambio di programma. Montecarlo, torneo non obbligatorio, rappresentava una soluzione ottimale per diversi motivi, al dì là dei condizionamenti fisiologici dovuti a quanto ci si aspetta fuori dal campo. Poi, tutto è cambiato con la sentenza dello scorso fine settimana.
    Certo, c’era la necessità di migliorare da subito la preparazione stagionale sulla terra. Il torneo monegasco era un’ottima opportunità per prepararsi al meglio per la stagione sulla terra battuta, culminante con il Roland Garros.
    Al contempo, alcuni appuntamenti inizialmente previsti servivano per testare l’approccio di Sinner ai mesi caldi della stagione. Come suggerito da coach Cahill in passato, il cambio di programma permette una transizione più graduale dal cemento alla terra, ottimizzando le prestazioni e riducendo il rischio di infortuni. Tutto da rifare, quindi, con la reale prospettiva di rivedere in campo Sinner solo agli Internazionali di Roma. Magari da protagonista rispetto al passato.
    Sinner a Montecarlo: il rammarico di un bilancio positivoUn vero peccato saltare alcuni tornei che erano stati cerchiati in rosso dal suo team. Sinner ha già dimostrato di trovarsi a suo agio a Montecarlo, raggiungendo le semifinali nelle ultime due edizioni. Quest’anno, da numero uno al mondo, puntava a migliorare ulteriormente il suo rendimento.
    Prima della sospensione, il calendario di Sinner prevedeva un programma intenso. La stagione del numero uno al mondo, infatti, doveva riprendere con l’ATP 500 di Doha (17-22 febbraio), seguito dal “Sunshine Double” americano (Indian Wells e Miami). In California non aveva punti da difendere, mentre in Florida avrebbe dovuto confermare il titolo 2024. Insomma, programmi da cancellare in toto.
    L’obiettivo di Sinner è prepararsi al meglio al Roland GarrosDopo il torneo monegasco, al quale come detto non potrà partecipare, seguiranno gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros, obiettivo primario della sua primavera. Gli organizzatori del torneo parigino sono certi, ovviamente, della sua presenza nonostante non ci sia ancora l’annuncio ufficiale.
    La stagione di Sinner si preannuncia ricca di impegni e sfide. Il suo talento, la sua determinazione e il suo status di numero uno al mondo lo rendono uno dei protagonisti più attesi del circuito tennistico. In ogni caso, le previsioni sul suo calendario saranno più chiare tra un paio di settimane. Resta da superare, mentalmente, la recente sospensione di tre mesi. LEGGI TUTTO

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    Ion Tiriac contro il sistema antidoping: “Le AUT hanno legalizzato la frode”

    Ion Tiriac nella foto

    Ion Tiriac, figura poliedrica del mondo dello sport – ex atleta professionista, allenatore, direttore di torneo, ex presidente del comitato olimpico rumeno e tra i promotori della creazione dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) su richiesta di Juan Antonio Samaranch – è intervenuto con toni molto critici sulla recente vicenda che riguarda Jannik Sinner e, più in generale, sul sistema antidoping attuale. In una lettera all’Equipe dal titolo “Trop, c’est trop” (ovvero “Troppo è troppo”), Tiriac mette sotto accusa le cosiddette “AUT” (Autorizzazioni per Uso Terapeutico), considerate l’anello debole di un sistema che rischia di minare la credibilità dello sport di alto livello.
    “Le AUT hanno legalizzato la frode”Secondo Tiriac, il problema nasce dal momento in cui la WADA ha iniziato a concedere le prime esenzioni terapeutiche per l’uso di sostanze vietate. In quel passaggio, sostiene l’ex tennista e imprenditore, “la frode è stata completamente legalizzata”. Tiriac denuncia infatti l’esistenza di atleti, anche nel tennis, che beneficiano di numerose esenzioni – in alcuni casi più di dieci – senza risultare mai positivi ai controlli. Questo “trucco” fornirebbe un vantaggio sleale, tale da alterare la competizione in maniera decisiva.
    “Ci sono migliaia di atleti, e probabilmente centinaia nel mio sport, il tennis, che hanno fino a 14 o 15 eccezioni e che non vengono mai dichiarati positivi. È ingannare lo sport, ingannare se stessi, gli altri concorrenti e il pubblico. Il gioco è truccato, amici miei, e lo è in profondità.”
    “Dove sta andando lo sport?”Tiriac si chiede, provocatoriamente, quale sia la direzione attuale dello sport di alto livello. L’imprenditore rumeno sottolinea come un vantaggio del 10-30% in termini di rendimento, ottenuto grazie alle AUT, possa risultare spesso decisivo in discipline in cui gli scambi di gioco e i punti sono estremamente equilibrati. Nel tennis, ricorda, campioni come Federer, Nadal e Djokovic hanno vinto, in media, appena il 54% dei punti giocati. Basta dunque poco per incidere sul risultato finale.
    Il caso Sinner come emblema di un sistema incoerenteTiriac fa riferimento anche alla recente sanzione di Jannik Sinner, sospeso per tre mesi a seguito di un accordo con la WADA. L’ex manager romeno critica apertamente il fatto che, da un lato, si persegua un atleta per quantità infime di sostanze vietate – arrivando talvolta a ricorrere in appello contro decisioni di non colpevolezza – mentre, dall’altro, si permetta senza troppi problemi a molti giocatori di utilizzare sostanze proibite dietro la copertura di numerose esenzioni terapeutiche.
    “Pubblicare tutte le AUT per garantire trasparenza”Come soluzione, Tiriac chiede che tutte le Autorizzazioni per Uso Terapeutico siano pubblicate in modo chiaro e accessibile, così da permettere un monitoraggio trasparente e onesto. Secondo lui, questa sarebbe una svolta necessaria per restituire credibilità all’intero sistema antidoping. E lancia un monito: è pronto a intraprendere azioni legali e a finanziare una battaglia per ottenere questa trasparenza, perché, spiega, è giunto il momento di “rifondare” l’intero sistema e restituire allo sport la sua integrità.
    Una presa di posizione netta, quella dell’ex patron del comitato olimpico rumeno, che potrebbe accendere un dibattito cruciale per il futuro del tennis e dello sport in generale. Con la sua influenza e la sua disponibilità economica, Tiriac potrebbe effettivamente trasformare questa denuncia in una battaglia legale di ampia portata, costringendo le istituzioni sportive a prendere posizione e a rivedere in profondità le regole che governano l’antidoping.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sonego difende Sinner: “Ha fatto bene ad accettare, tornerà più forte di prima”

    Lorenzo Sonego – Foto Getty Images

    Lorenzo Sonego si schiera apertamente al fianco di Jannik Sinner. In un’intervista rilasciata al quotidiano *La Repubblica*, il tennista torinese commenta la vicenda della sospensione di tre mesi concordata dal numero uno del mondo con la WADA, sostenendo che la scelta di trovare un accordo sia stata la migliore possibile in un contesto complicato come quello del doping nello sport.Il messaggio di Sonego testimonia la compattezza del movimento tennistico azzurro intorno a uno dei suoi massimi rappresentanti. Intanto, il conto alla rovescia per il rientro in campo di Sinner è già iniziato, con l’intero panorama sportivo pronto a valutare come il giovane fuoriclasse reagirà a un periodo di inattività tanto imprevisto quanto complesso da gestire. Tutto lascia pensare, però, che la determinazione di Sinner e il sostegno dei alcuni compagni di circuito possano rivelarsi la chiave per riprendere a volare, forse anche più forte di prima.
    “Jannik può sempre contare su di me. Ha fatto bene ad accettare, la durata dei processi e l’attesa delle sentenze per questi casi sono troppo lunghe e non adatte a uno sport come il tennis.”
    Sonego mette in luce come la maggioranza dei colleghi si trovi dalla parte di Sinner, consapevoli che “potrebbe capitare la stessa cosa a loro”. Per il tennista piemontese, infatti, le lungaggini burocratiche dei procedimenti antidoping rischiano di danneggiare irrimediabilmente la carriera di un giocatore, imponendo un’attesa che mal si concilia con la programmazione e i ritmi di uno sport itinerante come il tennis.
    Pronto ad allenarsi con lui dal 13 aprile Sinner, che non potrà allenarsi in circoli affiliati e con tennisti tesserati fino al 13 aprile, vede comunque avvicinarsi la data del suo rientro. Dal giorno successivo, infatti, potrà riprendere ufficialmente gli allenamenti con il suo team, in vista della fine della sospensione fissata per il 4 maggio. Proprio in quel periodo ci saranno gli Internazionali d’Italia, primo grande evento in cui l’azzurro potrebbe tornare a competere.
    “Sto con Sinner, felice di allenarmi con lui appena finirà lo stop”, afferma Sonego. “Jannik è un grande lavoratore, sono convinto che stia già pianificando il suo ritorno. Il fatto di non poter giocare renderà ancora più forte la sua voglia di tornare in campo.”
    Il sostegno dei colleghi e la voglia di rivalsa Il supporto di Sonego si unisce a quello di altri colleghi che, nel corso di questi giorni, hanno difeso la buona fede di Sinner, ribadendo come il giovane talento italiano sia stato vittima di un errore involontario. Per il torinese, l’assenza forzata non farà che accrescere la determinazione del numero uno del mondo:
    “Secondo me rientrerà più forte di prima. Ama il tennis, e stare lontano dalle competizioni non farà che aumentare la sua voglia di giocare. A mio avviso, lo ritroveremo ancora più solido e forte di prima.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO