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    Eisenhower Cup 2025: Lo spettacolo del doppio misto illumina la notte di Indian Wells. In campo anche Paolini-Musetti per i colori italiani

    Lo spettacolo del doppio misto illumina la notte di Indian Wells

    La Eisenhower Cup si conferma come l’evento di apertura alla vigilia del prestigioso BNP Paribas Open di Indian Wells. Questo torneo di esibizione, che negli ultimi tre anni ha adottato il formato del doppio misto, offrirà partite dal ritmo incalzante nell’elettrizzante cornice dello Stadium 2 illuminato dalle luci notturne.
    Informazioni essenziali sull’evento 2025Quando: Martedì 4 marzo, ore 19:00 locali (corrispondenti alle ore 04:00 del 5 marzo in Italia)Dove: Stadium 2, Indian Wells Tennis GardenBiglietti: Già disponibili a partire da 60 dollariCopertura TV in Italia: In replica su SuperTennis TV alle ore 13:00 del 5 marzoFormato: Tie Break Tens – incontri al meglio di dieci punti in un tabellone a eliminazione diretta con otto coppie, per un totale di sette match durante la serata
    Giocatori in campoL’edizione 2025 della Eisenhower Cup radunerà alcune delle più brillanti stelle del tennis mondiale, che si sfideranno in appassionanti match di doppio misto:
    Elena Rybakina (Campionessa BNP Paribas Open 2023) e Taylor Fritz (Campione BNP Paribas Open 2022)Madison Keys (fresca vincitrice degli Australian Open 2025) e Tommy Paul (n.11 ATP)Casper Ruud (n.5 del mondo) e Maria Sakkari (due volte finalista a Indian Wells)Emma Navarro e Ben Shelton (Campioni in carica della Eisenhower Cup)Paula Badosa (Campionessa BNP Paribas Open 2021) e Stefanos Tsitsipas (n.9 ATP)Alex de Minaur (n.10 del mondo) e Katie Boulter (n.25 WTA)Iga Swiatek (due volte Campionessa a Indian Wells) e Hubert Hurkacz (n.22 ATP)Jasmine Paolini (n.6 WTA) e Lorenzo Musetti (n.16 ATP) – la coppia italiana pronta a rappresentare il tricolore
    Un’esperienza completa per gli spettatoriUn ulteriore vantaggio per chi acquisterà i biglietti della Eisenhower Cup sarà la possibilità di accedere anticipatamente agli impianti e assistere alle partite di qualificazione del BNP Paribas Open che si disputeranno durante l’intera giornata di martedì 4 marzo, prima dell’evento serale.I possessori di biglietti per le qualificazioni del martedì dovranno invece acquistare un titolo di ingresso specifico per la Eisenhower Cup se desiderano partecipare all’evento.Per gli appassionati italiani che non potranno seguire l’evento in diretta durante la notte, SuperTennis TV trasmetterà la replica integrale alle ore 13:00, permettendo di vedere all’opera la coppia azzurra Paolini-Musetti in questa affascinante competizione che anticipa uno dei tornei più prestigiosi del calendario tennistico.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sartori crede nel recupero di Zeppieri: “Ha il tennis per competere ad alto livello, deve stare lontano degli infortuni e trovare continuità”

    Massimo “Max” Sartori

    Tutti gli appassionati della racchetta associano il nome di Massimo Sartori a quello di Andreas Seppi. I due hanno creato uno dei sodalizi più longevi e vincenti nella storia del tennis italiano, ma il coach vicentino è entrato in qualche modo nelle carriere di molti giocatori. Non tutti lo sanno, ma Max è stato decisivo anche per Jannik Sinner: fu infatti il primo coach di livello internazionale a visionarlo da bambino in Alto Adige e riuscì a portarlo da Riccardo Piatti, dove l’attuale n.1 si traferì a soli 13 iniziando quella formazione del fisico e della tecnica necessaria a costruire le basi per la futura scalata verso l’Olimpo della disciplina. Sartori da circa due anni segue Giulio Zeppieri, talento laziale impegnato in una impegnativa risalita dopo il lungo stop necessario a recuperare da un serio infortunio al polso sinistro e conseguente operazione. Otto mesi duri per l’azzurro, e tutti sanno quanto il polso sia forse la parte del corpo in assoluto più delicata per un tennista.
    Nel 2025 Zeppieri ha ritrovato un buon livello, come dimostra la semifinale al Challenger 100 di Koblenz, in Germania. Sprofondato al 394 ATP per colpa dell’infortunio, Giulio è assai lontano dal proprio best di n.110 del gennaio 2024 e da quel livello altissimo che gli aveva consentito di giocare ad armi pari contro un certo Carlos Alcaraz nella semifinale dell’ATP di Umag 2022. Molti rimasero affascinati della potenza, angoli e aggressività di Zeppieri, pronosticandoli un futuro assai roseo. Purtroppo problemi fisici e qualche mancanza e/o difficoltà di crescita non gli hanno consentito di consolidare quel grandissimo torneo, ma per il suo coach Sartori il problema di Giulio è negli infortuni e nella mancanza di continuità, non nel livello di gioco. “Il tennis per competere ad alto livello lui ce l’ha”, afferma Max in un’intervista a SuperTennis, della quale riportiamo i passaggi più interessanti.
    Si parte con lo stop e l’operazione al polso, ormai non più rimandabile: “A Parigi, lo scorso anno, Giulio ha avvertito un fastidio e ha capito di avere un problema serio. Abbiamo provato ad andare avanti per avere un quadro più preciso della situazione ma dopo i Challenger di Perugia e Sassuolo abbiamo capito che era necessaria un’operazione” racconta Sartori. “Abbiamo deciso di comune accordo di portarlo dal professor Angel Ruiz Cotorro, il medico della Nazionale iberica e che si è visto spesso nel box di Rafa Nadal. È il dottore che ha operato quasi tutti i giocatori che hanno avuto problemi al polso ed è quello che dava più garanzie per la buona riuscita dell’intervento. C’era l’idea che potesse avere un problema sia ai legamenti che all’osso; è stato necessario intervenire sull’osso mentre, fortunatamente, il legamento non era rotto. È stato un percorso abbastanza lungo”.
    Giulio ha ripreso l’attività, ma Sartori resta molto cauto… “Sta ancora recuperando, però almeno ora riesce a giocare. Parlando di ‘Zeppo’, ripeto spesso la parola ‘speriamo’, perché la verità è che stiamo vivendo giorno per giorno. In Germania aveva comunque un po’ di fastidio alla mano, ma abbiamo deciso di spingere un po’ di più, mentre in Australia eravamo andati solo per capire cosa sarebbe successo. ‘Zeppo’ ha una grande capacità ed è quella che se sta bene, va in campo e gioca per vincere, senza nessun problema. Non è uno di quelli che necessita di molti match come rodaggio, in questo è piuttosto forte. Devo fare i complimenti al lavoro che è stato fatto dal team e soprattutto a lui che è un ragazzo veramente in gamba”.
    Zeppieri ha fatto base a Vicenza all’Academy di Sartori da due anni: “In questo periodo è cresciuto molto. Parlando di lavoro, nell’ultimo anno si è preso la responsabilità di portare avanti tutto quello che gli mancava e ha lavorato tantissimo per arrivare nei top 100, obiettivo mancato solo a causa dell’infortunio. Avevamo una programmazione mirata a portarlo nei primi 100 già nel settembre del 2023. Poi è successo che nel luglio di quell’anno siamo andati insieme a giocare il Challenger 75 a Karlsruhe. In finale stava dominando il cileno Alejandro Tabilo ma, vinto il primo parziale per 6-2, ha avuto una brutta storta alla caviglia che lo ha costretto al ritiro. Era un match che avrebbe vinto perché stava dominando l’avversario. Il recupero è stato lungo e non semplice e ci ha portato via un paio di mesi”.
    Sempre problemi fisici a rallentarne la crescita, ma ne ha fortificato il carattere: “È per questo che in questi anni abbiamo lavorato tanto sul rinforzare il suo corpo. Oggi è cambiata la qualità del suo fisico e devo fargli i complimenti perché ha lavorato tanto ed è stato veramente bravo. Gli infortuni ti fanno riflettere. La sua forza è quella di aver ‘scelto’ di giocare a tennis. Ci ha messo la faccia per cambiare e nell’ultimo anno più che mai. Adesso è tranquillo, se ha la fortuna di stare bene e di prendere un po’ di ritmo può andare avanti”.
    Ecco dove Sartori è intervenuto nel tennis di Zepperi nell’ultimo periodo: “Abbiamo concentrato i nostri sforzi su alcuni, per me importanti, cambiamenti tecnici. Mi riferisco soprattutto all’esigenza di cercare meglio la palla. Lui la cercava molto alta e poi tirava delle ‘stecche’ fortissime di diritto: probabilmente, anche per questo alla fine la mano ha ceduto. Così facendo, poi, il colpo risultava non pulito. Oggi invece cerca molto di più la palla e si posiziona meglio. Adesso, di diritto, è capace di fare male anche colpendo dal basso. Sul rovescio avevamo l’esigenza che lui tirasse un po’ più forte, con un po’ più di taglio invece che solo piatto e anche lì è migliorato molto. Servizio? Qui lui partiva già da una base molto valida, ma abbiamo cercato di insegnargli a usare tutti gli angoli. Adesso stiamo lavorando per portare il suo gioco verso la rete e a giocare meglio il back. Però la cosa di cui abbiamo più bisogno non è un colpo specifico ma la continuità. Il tennis per puntare in alto lo ha, adesso è importante anche fare punti”.
    “A Giulio serve un po’ di fortuna per stare lontano dagli infortuni e poi la chiave sta tutta nella continuità, che è quello che gli è mancato negli ultimi anni. Giocare due o tre settimane di tornei consecutivamente, poi un po’ di allenamento e quindi riposo e ricominciare così. È questa la routine che ci serve per risalire la classifica. Il sogno sarebbe quello di disputare un’intera stagione senza infortuni… speriamo” conclude Sartori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nominations Laureus Awards 2025: Carlos Alcaraz (dopo l’esclusione di Sinner) e Aryna Sabalenka in nomination come sportivi dell’anno

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    L’annuncio della rosa dei candidati ai Laureus World Sports Awards, gli Oscar dello sport, avvenuto stamattina a Madrid, fa partire di fatto il conto alla rovescia per il più grande spettacolo dello sport. L’edizione di quest’anno si presenta come una straordinaria celebrazione dei più grandi successi sportivi dell’anno solare 2024, impreziosita dalla partecipazione degli eroi delle Olimpiadi di Parigi, dei campioni del Grande Slam, dei primatisti mondiali, e non solo. Il 2025 segna il 25° anniversario dei Laureus World Sports Awards, motivo per cui l’evento di quest’anno cercherà di onorare il passato, celebrare il presente, e ispirare le generazioni future.
    Nell’ultimo quarto di secolo la statuetta “The Laureus” è diventata il premio più ambito nel suo genere tra gli sportivi e le sportive d’élite. I Laureus World Sports Awards sono oggi riconosciuti come “The Athletes’ Awards”. Tutti i candidati sono stati selezionati in seguito alla votazione effettuata da oltre 1300 giornalisti di tutto il mondo. I vincitori dei Laureus World Sports Awards saranno annunciati il prossimo 21 aprile, a Madrid, al termine delle votazioni della Laureus World Sports Academy, la giuria per eccellenza composta da 69 leggende dello sport.
    Il 2024 sportivo è stato illuminato dallo spettacolo delle Olimpiadi di Parigi e quindi non sorprende affatto che due stelle dei Giochi siano in lizza per il “Laureus World Sportsman of the Year Award” (“Sportivo dell’anno”). Atleta simbolo delle Olimpiadi è stato Léon Marchand, capace di vincere quattro medaglie d’oro nel nuoto in corsia. Mondo Duplantis, invece, ha vinto il secondo oro olimpico consecutivo nel salto con l’asta. A contendersi l’ambita statuetta anche Carlos Alcaraz, che ha vinto due titoli del Grande Slam, il French Open al Roland Garros e Wimbledon, oltre a conquistare la medaglia d’argento olimpica; Max Verstappen, che si è assicurato il suo quarto titolo mondiale consecutivo piloti di Formula 1; Tadej Pogačar, terzo uomo a vincere nello stesso anno Tour de France, Giro d’Italia e Campionato del mondo. In questa categoria figurano solo cinque candidati e non sei, come da prassi, a seguito della decisione presa dalla Laureus Academy di rendere non eleggibile Jannik Sinner in conseguenza della sospensione per tre mesi dall’attività agonistica comminata dalla Wada.
    Aiatana Bonmatí è di nuovo nominata nella categoria ““Laureus World Sportswoman of the Year Award” (“Sportiva dell’anno”), in cui ha trionfato lo scorso anno. La sua candidatura è diretta conseguenza della conquista del secondo Pallone d’Oro consecutivo e di un’annata trionfale in cui Aiatana ha vinto la Champions League, la Liga F e la Copa de la Reina con la maglia del Barcellona. A contenderle la statuetta, Simone Biles, che ha conquistato già tre premi in questa categoria. Nel 2024 Simone Biles ha, invece, vinto la statuetta nella categoria “Laureus World Comeback of the Year Award (“Ritorno dell’anno”) e quest’anno, dopo aver vinto ai Giochi di Parigi tre medaglie d’oro e un argento, si ricandida nella categoria principale in cui ha già primeggiato nel 2017, 2019 e 2020. In lizza anche Sifan Hassan, che a Parigi ha vinto il bronzo sia nei 5.000 sia nei 10.000 metri, oltre all’oro nella maratona; Faith Kipyegon, l’unica tre volte campionessa olimpica nei 1500 metri, capace di conquistare a Parigi anche l’argento nei 5.000 metri; Sydney McLaughlin-Levrone, medaglia d’oro sia nei 400 metri a ostacoli, in cui ha stabilito il nuovo record mondiale, sia nella staffetta 4×400 metri; Aryna Sabalenka, che ha vinto gli Austrian Open e gli Us Open, raggiungendo il primo posto del ranking WTA sia in singolare che in doppio.
    Nella categoria “Laureus World Team of the Year Award” (Squadra dell’anno) è quasi un testa a testa tra Spagna e Stati Uniti. Un duopolio interrotto solo dalla scuderia britannica del Team McLaren di Formula 1, capace di vincere il mondiale costruttori, interrompendo un digiuno di vittorie che durava da ben 26 anni. Nessun team in passato aveva dovuto attendere tanto per riconquistare il titolo. Il dominio della Spagna nel calcio si riflette, invece, nelle nomination del Barcellona femminile, che ha conquistato il triplete, vincendo Champions League, la Liga F e la Copa de La Reina; del Real Madrid, che ha vinto la Liga e soprattutto la Champions League per la 15ª volta; della Nazionale maschile, la prima squadra in assoluto a conquistare il campionato europeo, vincendo ogni partita senza mai ricorrere ai calci di rigore. Se il calcio fa la voce grossa in Spagna, è il basket, invece, ad illuminare la scena negli Stati Uniti. In nomination, infatti, ci sono i Boston Celtics, che hanno conquistato il loro 18° titolo NBA, battendo i Dallas Mavericks 106-88 nella quinta decisiva partita delle Finals, e la squadra nazionale maschile USA, che ha vinto l’oro olimpico, sconfiggendo in finale i padroni di casa della Francia.
    Tre stelle delle Olimpiadi di Parigi sono in nomination per il “Breakthrough of the Year Award” (“Rivelazione dell’anno”). Julien Alfred ha vinto il primo oro olimpico in assoluto per l’isola caraibica di St Lucia, mentre il Botswana ha celebrato il suo primo oro olimpico grazie al trionfo di Letsile Tebogo nei 200 metri maschili. In piscina, la 18enne canadese Summer McIntosh ha vinto tre medaglie d’oro, nei 200m farfalla, nei 200m e 400m misti, e un argento nei 400m stile libero. Il Bayer 04 Leverkusen ha interrotto la striscia di 11 titoli consecutivi del Bayern Monaco con un campionato senza sconfitte, vincendo il primo titolo della Bundesliga in 120 anni di storia del club. Lamine Yamal è stato il vincitore del Kopa Trophy, come miglior giocatore Under 21, stella di Euro 2024 con la maglia della Spagna e talismano del Barcellona a soli 17 anni. Victor Wembanyama si è imposto all’attenzione generale al suo primo anno in NBA, nominato all’unanimità “NBA Rookie of the Year”, secondo nella votazione per il “Defensive Player of the Year”.
    La categoria “Laureus World Comeback of the Year Award” (“Ritorno dell’anno”) premia gli atleti che hanno superato mille avversità prima di coronare i propri sogni sportivi. Quest’anno in lizza in questa categoria ci sono la brasiliana Rebecca Andrade, oro nel corpo libero, argento nel volteggio e nell’all-around, bronzo nel concorso a squadre alle Olimpiadi di Parigi. La brasiliana ha fatto incetta di medaglie dopo aver subito ben tre operazioni al legamento crociato anteriore del ginocchio destro. In piscina, l’americano Caeleb Dressel ha, invece, vinto due medaglie d’oro e un argento in staffetta ai Giochi di Parigi, dopo essere stata per otto mesi lontano dalle gare per curare la sua salute mentale. Nello sci alpino la svizzera Lara Gut-Behrami è riuscita a vincere la sua seconda Coppa del Mondo generale a distanza di ben otto anni dalla sua prima affermazione. Marc Márquez si è invece imposto nel Gran Premio di Aragon, ponendo fine a un digiuno di vittorie che durava da mille giorni. Nel 2020 il motociclista spagnolo ha subito un grave infortunio al braccio destro che ha richiesto quattro operazioni e che ne ha messo a repentaglio la carriera. Rishabh Pant è tornato invece a giocare per l’India Test team 629 giorni dopo un tragico incidente stradale. Nel settembre 2023 a Ariarne Titmus è stato, invece, diagnosticato un tumore benigno alle ovaie, ma, grazie a un intervento chirurgico a buon fine e alla sua forza di volontà, la nuotatrice australiana è riuscita a difendere alle Olimpiadi il titolo nella 400m stile libero, prima donna a riuscire nell’impresa in quasi un secolo.
    A tenere alto l’orgoglio del nostro Paese c’è il progetto “Liberi Nantes” in nomination nella categoria “Laureus Sport for Good Award” (Lo sport per il bene comune). In questa speciale categoria si premiano individui o organizzazioni che, secondo i membri della Laureus World Sports Academy, hanno dato un contributo significativo in ambito sociale, utilizzando lo sport come strumento terapeutico per migliorare le vite di bambini e bambine. ”Liberi Nantes”, in particolare, è un progetto realizzato a Roma. Inizialmente è stato finalizzato alla creazione di una squadra di calcio composta da figli di rifugiati e richiedenti asilo politico. Oggi, invece, il progetto è multidisciplinare e offre una vasta gamma di attività sportive, tra cui, il touch rugby, l’escursionismo e il trekking urbano, oltre a garantire l’insegnamento della lingua italiana attraverso la pratica sportiva.
    Laureus World Sportsman of the Year Award (Sportivo dell’anno)Carlos Alcaraz (Spagna), tennisMondo Duplantis (Svezia), atletica leggeraLéon Marchand (Francia), nuotoTadej Pogačar (Slovenia), ciclismoMax Verstappen (Paesi Bassi), automobilismo
    Laureus World Sportswoman of the Year Award (Sportiva dell’anno)Simone Biles (USA), ginnastica artisticaAitana Bonmatí (Spagna), calcioSifan Hassan (Paesi Bassi), atletica leggeraFaith Kipyegon (Kenya), atletica leggeraSydney McLaughlin-Levrone (USA), atletica leggeraAryna Sabalenka (Bielorussia), tennis
    Laureus World Team of the Year Award (Squadra dell’anno)FC Barcellona squadra femminile (Spagna), calcioBoston Celtics (USA), basketMcLaren Formula 1 (UK), automobilismoReal Madrid (Spagna), calcioNazionale spagnola maschile di calcioNazionale americana maschile di basket
    Laureus World Breakthrough of the Year Award (Rivelazione dell’anno)Julien Alfred (St Lucia), atletica leggeraBayer 04 Leverkusen (Germania), calcioSummer McIntosh (Canada), nuotoLetsile Tebogo (Botswana), atletica leggeraVictor Wembanyama (Francia), basketLamine Yamal (Spagna), calcio
    Laureus World Comeback of the Year Award (Ritorno dell’anno)Rebeca Andrade (Brasile), ginnastica artisticaCaeleb Dressel (USA), nuotoLara Gut-Behrami (Svizzera), sci alpinoMarc Márquez (Spagna), motociclismoRishabh Pant (India), cricketAriarne Titmus (Australia), nuoto
    Laureus World Action Sportsperson of the Year Award (Sportivo dell’anno negli sport d’azione)Yuto Horigome (Giappone), skateboardChloe Kim (USA), snowboardCaroline Marks (USA), surfAleksandra Miroslaw (Polonia), arrampicata di velocitàTom Pidcock (UK), mountain bikeArisa Trew (Australia), skateboard
    Laureus World Sportsperson of the Year with Disability Award (Sportivo con disabilità)Catherine Debrunner (Svizzera), atleta paralimpicaTeresa Perales (Spagna), nuoto paralimpicoTokito Oda (Giappone), tennis in carrozzinaMatt Stutzman (USA), tiro con l’arco paralimpicoJiang Yuyan (Cina), nuoto paralimpicoQu Zimo (Cina), badminton in carrozzina
    Laureus Sport for Good Award (Sport per il bene comune)Programmi selezionati da una giuria specializzata. La Laureus Academy sceglierà il vincitoreKick4life (Lesotho) – Utilizza il calcio per favorire l’uguaglianza di genere e per coinvolgere i bambini e i giovani a rischioFigure Skating in Harlem (USA) – La pratica del pattinaggio di figura favorisce l’uguaglianza razziale, migliorando la qualità della vita delle ragazze che partecipano al progettoKind Surf (Spagna) – La surfterapia è lo strumento utile per sostenere i giovani a rischio di esclusione sociale a causa di disabilità intellettiveLiberi Nantes (Italia) – Il calcio favorisce l’inclusione sociale per i rifugiati e per coloro che richiedono asilo politicoParis Basket 18 (Francia) – Il basket è sinonimo di uguaglianza di genere e di integrazione sociale grazie allo sviluppo della pratica sportiva al femminileStreet League (UK) – Attraverso più attività sportive aiuta i giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni nel processo di formazione e avviamento al mondo del lavoro. LEGGI TUTTO

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    Federico Cina trionfa a Sharm El Sheikh: Secondo titolo ITF per il tennista italiano

    Federico Cinà nella foto

    Federico Cina ha conquistato il suo secondo titolo nel circuito ITF M15 a Sharm El Sheikh, coronando una settimana perfetta in Egitto. Il tennista italiano ha dimostrato grande solidità mentale e tecnica, superando tutti gli avversari in un percorso che lo ha visto protagonista dal primo turno fino alla vittoria finale.Per l’azzurro si tratta del secondo titolo ITF in carriera, dopo quello conquistato a Buzău lo scorso settembre.Cinà sarà impegnato anche la prossima settimana nel Challenger di Hersonissos, in Grecia, grazie a una Wild Card e dove sfiderà all’esordio Henry Searle.
    Il cammino verso il titoloIl cammino di Cina è iniziato il 26 febbraio con un convincente successo al primo turno contro il bulgaro Stefan Ivanov, liquidato con un netto 6-3, 6-2. Una prestazione solida che ha messo in mostra le qualità dell’italiano fin dall’esordio nel torneo egiziano.Nel turno successivo, il 27 febbraio, Cina ha affrontato il greco Ioannis Kountourakis negli ottavi di finale. Anche in questo caso, la vittoria è arrivata in due set con il punteggio di 6-3, 6-4, confermando l’ottimo stato di forma del tennista italiano.La vera prova di carattere è arrivata nei quarti di finale del 28 febbraio, quando Cina ha dovuto affrontare l’indiano Aleksandre Bakshi. Dopo aver perso il primo set 5-7, l’italiano ha dimostrato grande determinazione ribaltando completamente la partita e imponendosi nei due set successivi per 7-6, 6-3, guadagnandosi così l’accesso alla semifinale.
    Le fasi decisive del torneoIn semifinale, disputata ieri, Cina ha affrontato il georgiano Saba Purtseladze. Con una prestazione convincente, l’italiano ha conquistato la finale vincendo in due set con il punteggio di 7-6, 6-3, mostrando grande solidità nei momenti cruciali dell’incontro.La finale, questa mattina, ha visto Cina opposto all’americano Martin Damm. In un match combattuto e caratterizzato da due tie-break, l’italiano è riuscito a imporsi con il punteggio di 7-6 (3), 7-6 (3), dimostrando grande lucidità nei momenti decisivi e conquistando così il suo secondo titolo nel circuito ITF M15.
    Il cammino di Federico Cinà– 02.03. 🇮🇹 F. Cina – 🇺🇸 M. Damm (Finale)7-6³, 7-6³Quote: 2.26 / 1.57
    – 01.03. 🇮🇹 F. Cina – 🇬🇪 S. Purtseladze (Semifinale)7-6⁴, 6-3Quote: 1.60 / 3.08
    – 28.02. 🇮🇹 F. Cina – 🇮🇳 A. Bakshi (Quarti)5-7, 7-6⁰, 6-3Quote: 1.44 / 2.59
    – 27.02. 🇮🇹 F. Cina – 🇬🇷 I. Kountourakis (Ottavi)6-3, 6-4Quote: 1.05 / 8.11
    – 26.02. 🇮🇹 F. Cina – 🇷🇺 S. Ivanov (Primo turno)6-3, 6-2Quote: 1.10 / 5.92
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Federico Gómez rivela la sua battaglia interiore: “Ho avuto pensieri suicidi nei mesi più bui della mia vita”

    Federico Agustin Gomez ARG, 26.11.1996 – Foto Getty Images

    Nel mondo dello sport agonistico, le statistiche e i risultati raramente raccontano la storia completa di un atleta. Il caso di Federico Gómez ne è l’emblema più recente e toccante. Dopo aver conquistato nel 2024 la migliore stagione della sua carriera, i numeri di questo inizio 2025 stavano silenziosamente segnalando che qualcosa non andava: un bilancio di appena 2 vittorie contro 6 sconfitte, con le ultime sei arrivate consecutivamente.
    Dal punto di vista meramente sportivo, non si trattava di una situazione particolarmente allarmante. L’argentino mantiene comunque una posizione rispettabile tra i primi 140 giocatori del ranking mondiale, un traguardo che molti tennisti possono solo sognare. Ma come spesso accade, la vera battaglia si stava consumando lontano dai riflettori e dai campi da tennis.In un post straordinariamente sincero condiviso sui social media, Gómez ha deciso di abbattere il muro tra la sua immagine pubblica e la sua realtà privata, rivelando che gli ultimi mesi sono stati “i peggiori della mia vita”, periodo durante il quale ha persino lottato contro pensieri suicidi.
    La confessione di Gómez mette in luce una verità che nel mondo dello sport professionistico viene spesso ignorata: il benessere psicologico non è necessariamente correlato al successo professionale. Un atleta può conquistare vittorie in campo mentre sta perdendo la battaglia più importante nella sua vita privata.Il tennis, con i suoi lunghi viaggi solitari, la pressione costante e la natura implacabilmente individuale della competizione, rappresenta un terreno particolarmente fertile per l’isolamento emotivo. Ogni settimana presenta una nuova sconfitta potenziale, con un sistema di punteggio che penalizza brutalmente anche i migliori giocatori del mondo.
    La decisione di Gómez di condividere pubblicamente la sua vulnerabilità rappresenta un gesto di coraggio forse superiore a qualsiasi impresa sportiva. In un ambiente che spesso celebra la forza mentale come sinonimo di impenetrabilità emotiva, ammettere di lottare con pensieri suicidi infrange un tabù potente.
    Ecco le sue parole: “Caro tennis… Lo sport che mi ha dato tutto e allo stesso tempo mi ha tolto tante altre cose. Sento di aver toccato il fondo, ma allo stesso tempo voglio aggrapparmi a questa situazione per prendere slancio e spingermi verso l’alto per tornare in superficie. Non sono riuscito a parlarne con nessuno, quindi ho cercato l’opzione migliore secondo me. Questo forse sorprenderà molti, ma il 2024 è stato senza dubbio il miglior anno della mia carriera tennistica, ma allo stesso tempo, il peggiore a livello personale, e quest’ultimo periodo non ha fatto eccezione.
    Gli ultimi 6 mesi sono stati tra i più duri che ho dovuto vivere come essere umano. Convivere con pensieri di abbandonare completamente il tennis, di chiedermi veramente se tutto questo valga davvero la pena e persino, in diverse occasioni, pensieri suicidi di non voler più vivere e lasciare questo mondo, che mi è molto difficile esprimere, ma volevo che lo sapeste così che possiate capire azioni o comportamenti che ho avuto in quest’ultimo periodo, e questo cerca di spiegare un po’ questo.Mi costa molto scrivere tutto questo senza piangere a più non posso, ma credo che sia la decisione migliore che potevo prendere in questo momento per togliermi questo grande peso che sento addosso e che mi divora la mente 24/7. Non scrivo tutto questo cercando un minuto di fama, ma lo faccio perché sappiate e capiate che tutti abbiamo lotte interne che stiamo vivendo nonostante non vengano mostrate o siano nascoste nella quotidianità.
    Spero che dopo essermi aperto un po’ (cosa che mi costa tanto) possa sentirmi un po’ meglio con me stesso e poter vivere un po’ più in pace facendo ciò che amo, che è giocare a tennis. Sono grato di avere le persone che mi circondano e che cercano di tirare fuori il meglio di me, anche se questo è un compito molto difficile. Cercherò di ritrovare quella gioia naturale che mi caratterizzava e soprattutto di sentirmi bene con me stesso, sapendo che “va bene non stare bene”. Come ho detto prima, mi provoca un dolore enorme aprirmi in questo modo, ma sentivo la necessità di raccontarvi un po’ della mia situazione. Continuo a cercare la mia versione migliore. Lavorerò per cercare quel benessere emotivo che una volta ho provato.Saluti, El gordo Gomez.”
    Forza Federico, il tuo coraggio ispira ben oltre i confini di un campo da tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas trionfa a Dubai: Djokovic lo celebra con ironia sui social

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas ha finalmente conquistato il titolo dell’ATP 500 di Dubai, il suo primo trionfo in questa categoria dopo aver perso tutte le 11 finali disputate fino ad ora. Alla dodicesima occasione, il tennista greco è riuscito finalmente a spezzare la maledizione e alzare un trofeo che gli assegna 500 punti in classifica.

    La vittoria del greco non è passata inosservata nel mondo del tennis, e ha suscitato anche la reazione divertente di Novak Djokovic. Il campione serbo ha infatti lasciato un simpatico commento sul suo account Instagram per congratularsi con Stefanos: “Nessuno può battere Stefanos Tsitsipas 12 volte in un ATP 500!”, ha scritto Djokovic con evidente ironia.Il messaggio del serbo, che aveva sconfitto proprio Tsitsipas nella finale di Dubai nel 2020, si ispira chiaramente alla celebre frase pronunciata da Vitas Gerulaitis dopo aver finalmente battuto Jimmy Connors nel 1980, interrompendo una striscia di 16 sconfitte consecutive: “Nessuno batte Vitas Gerulaitis 17 volte di fila”. Una citazione diventata leggendaria nel mondo del tennis, che Djokovic ha brillantemente adattato alla situazione di Tsitsipas.
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    Il figlio di Agassi e Graf convocato dalla nazionale tedesca di baseball

    Il figlio di Agassi e Graf convocato dalla nazionale tedesca di baseball

    Sembrava destinato a diventare un tennista professionista, essendo nato dall’unione di due dei migliori giocatori della storia, ma fin da quando era bambino si è capito che il percorso di Jaden Agassi avrebbe preso un’altra direzione. Il figlio di Andre Agassi e Steffi Graf è stato convocato dalla nazionale tedesca di baseball per disputare le qualificazioni ai Campionati Mondiali, un impulso indiscutibile alla sua carriera sportiva.Jaden, che ha scelto di seguire la sua passione per il baseball anziché le orme dei genitori nel tennis, vede così premiato il suo impegno con questa importante convocazione che rappresenta un passo significativo nel suo sviluppo come atleta.
    Nonostante il peso di un cognome che nel mondo del tennis equivale a vera e propria nobiltà sportiva – con un padre vincitore di otto titoli del Grande Slam e una madre che ne ha conquistati ben ventidue – il giovane Agassi ha sempre mostrato determinazione nel costruirsi un’identità sportiva propria e indipendente.
    La scelta della nazionale tedesca si lega naturalmente alle origini della madre, Steffi Graf, leggenda del tennis teutonico, e offre a Jaden l’opportunità di rappresentare a livello internazionale il paese d’origine materno in uno sport completamente diverso da quello che ha reso celebri i suoi genitori.
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    Piatti confessa: ‘La mia visione era un Sinner capace di battere Djokovic”

    Jannik Sinner nella foto con Riccado Piatti (2020)

    In un’intervista esclusiva rilasciata a Tennis Majors dal suo centro di Bordighera, Riccardo Piatti – il guru italiano che ha plasmato alcuni dei più grandi talenti del tennis mondiale – svela i segreti del suo metodo, la visione dietro la costruzione dei campioni e il rapporto speciale con Jannik Sinner.
    La filosofia di un maestro: costruire per il futuro“Ho inaugurato il centro nel 2017 come incarnazione dell’approccio che ho sviluppato nell’arco della mia vita,” rivela Piatti con la tranquillità di chi ha dedicato l’esistenza a un’idea. “Desideravo creare uno spazio dedicato primariamente all’insegnamento del tennis e alla costruzione metodica del gioco dei giovani talenti. È questa l’essenza che mi appassiona: forgiare fondamenta solide per i futuri professionisti.”Il maestro comasco, che ha guidato campioni del calibro di Novak Djokovic, Maria Sharapova, Ivan Ljubicic e Milos Raonic, considera la prospettiva a lungo termine e la pazienza come pietre angolari del suo approccio. “Con i giovani si ha il tempo necessario per lavorare profondamente e si può costruire un’architettura tecnica e mentale su cui potranno prosperare, con o senza la mia presenza,” afferma il 66enne, che continua a privilegiare il processo evolutivo rispetto ai successi immediati.
    L’ingegneria dei campioni: costruire per superare i dominatoriLa rivelazione più affascinante dell’intervista riguarda la strategia adottata con Sinner: “Quando allenavo Jannik, avendo già lavorato con Djokovic in passato, il mio obiettivo specifico era progettare un giocatore capace di battere Nole. Studiavo minuziosamente ogni aspetto del gioco di Djokovic, e questa osservazione analitica ha guidato lo sviluppo del tennis di Jannik.”Secondo Piatti, l’evoluzione del tennis segue una logica darwiniana: “Alcaraz e Sinner sono stati concepiti tecnicamente avendo come bersaglio Nadal e Djokovic. Il prossimo passo evolutivo sarà identificare e plasmare un giovane talento che tra otto o dieci anni possa sovvertire il dominio di Alcaraz e Sinner.”Sul confronto tecnico tra il suo ex allievo e il campione serbo, Piatti è sorprendentemente diretto: “Se analizziamo Sinner in rapporto a Djokovic, possiamo rilevare una meccanica e una mobilità simili, ma i colpi di Jannik hanno ora una potenza superiore. Naturalmente, Nole è in una fase diversa della carriera, ma ritengo che Jannik abbia sviluppato un plus significativo in questo aspetto.”
    Il percorso con Sinner: dalla costruzione alla separazioneParlando del numero 1 del mondo, Piatti svela un retroscena significativo: “Due anni prima della nostra separazione, comunicai a Jannik che una volta raggiunto un certo livello, avrei ritenuto opportuno affiancarlo con altre figure tecniche. Ma prima doveva completare la sua formazione,” racconta con un sorriso che rivela quanto quel percorso sia stato pianificato.“Contemplo con immensa soddisfazione gli otto anni di lavoro condiviso. Abbiamo sempre mantenuto una chiarezza cristallina sugli obiettivi,” prosegue Piatti. “Nel 2021, quando era già numero 9 al mondo, continuavo a spiegargli che in quella fase gli errori erano parte integrante del processo: l’unico vero fallimento sarebbe stato ripetere lo stesso errore. Era un aspetto cruciale della sua educazione tennistica.”Sulla separazione, il tecnico dimostra una serenità rara nel mondo dello sport professionistico: “Ha effettuato una scelta eccellente, particolarmente nell’ingaggiare Darren Cahill. Anche il resto del team sta svolgendo un lavoro pregevole. Questi passaggi fanno parte del naturale ciclo professionale, non rappresentano problematiche.”
    La squalifica di SinnerRiguardo all’attuale situazione di Sinner e alle reazioni del circuito alla sua squalifica, Piatti offre uno spaccato della psicologia del tennis professionistico: “Conosco intimamente le dinamiche tra i giocatori. La coesione totale è un’utopia in questo ambiente. Non sono affatto sorpreso dalle reazioni. La mentalità del tennista è prevedibile: quando una problematica riguarda loro stessi, è una catastrofe; quando colpisce un rivale, diventa relativizzabile. È la natura intrinseca di uno sport individuale.”Con la visione strategica che lo contraddistingue, Piatti identifica un potenziale vantaggio nella pausa forzata di Sinner: “Nel contesto dell’attuale calendario, dove il recupero fisico e mentale è diventato problematico, specialmente dopo lo sforzo degli Australian Open, questa interruzione potrebbe rivelarsi provvidenziale. Jannik ha ora l’opportunità di ricalibrare la sua preparazione specificamente per conquistare gli altri tre Slam stagionali.”
    Il rinascimento del tennis italiano e le prospettive futureSul boom del tennis italiano, Piatti offre un’analisi lucida: “Il successo attuale non è sorprendente; era la precedente assenza di risultati ad essere anomala. L’Italia può nuovamente competere alla pari con le altre potenze europee. Ma è importante contestualizzare: parliamo dell’Italia con enfasi perché oltre ad avere una buona densità di giocatori, abbiamo la fortuna di avere Sinner. Senza di lui, il nostro livello complessivo sarebbe comparabile a quello della Francia, cui manca solo una figura di vertice assoluto.”Per il futuro del suo centro, Piatti definisce una missione chiara: “Il mio obiettivo è vedere un flusso crescente di professionisti emergere da questo ambiente, giovani che dopo un percorso di tre-quattro anni possano affermarsi nel circuito mondiale. Questo rappresenterebbe il vero successo della nostra metodologia.”A chi aspira a intraprendere la carriera di coach, Piatti lascia un messaggio di disarmante semplicità e profondità: “Amate questo sport. Coltivate una passione autentica per il tennis.” Una filosofia essenziale ma potente che ha orientato una delle carriere più influenti nella storia del coaching tennistico mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO