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    ITF Master Junior: Ecco i qualificati. Presente anche Federico Cinà

    Federico Cinà nella foto

    Il mondo del tennis è sempre in movimento e, ogni anno, nuovi talenti emergono sull’orizzonte, pronti a stupirci con la loro bravura e determinazione. Uno degli eventi che meglio incarna questa incessante ricerca di futuri campioni è il Masters Junior, iniziativa lanciata alcune stagioni fa dalla Federazione Internazionale Tennis (ITF).La competizione, che riprende in formato il celebre appuntamento delle ATP Finals, vedrà scontrarsi i migliori giovani talenti del circuito internazionale, offrendo una vetrina senza pari per gli astri nascenti di questo sport. L’appuntamento per tutti gli appassionati è fissato al Sichuan Tennis International Center di Chengdu, dove si disputerà una battaglia sportiva entusiasmante.
    Giovani Promesse a ConfrontoIl torneo è suddiviso in due tabelloni, maschile e femminile, e ciascuna vedrà otto giovani atleti competere per il titolo di campione. Tra i nomi in lizza quest’anno, alcuni hanno già iniziato a farsi notare anche a livello professionistico.Nel maschile, gli occhi saranno puntati su Darwin Blanch, che affina le sue tecniche alla Ferrero Tennis Academy, e sul messicano Rodrigo Pacheco, considerati tra i favoriti per la vittoria finale. A unirsi a loro in campo ci saranno anche Yaroslav Demin (RUS), Yi Zhou (CHN), Iliyan Radulov (BUL), Federico Cinà (ITA), Arthur Gea (FRA) e Branko Djuric (SRB).
    Il tabellone femminile vede invece brillare le stelle di Alina Korneeva e Clervie Ngounoue, già note al pubblico per le loro gesta sul campo. Accanto a loro, daranno battaglia Renata Jamrichova (SVK), Sara Saito (JPN), Sayaka Ishii (JPN), Tereza Valentova (CZE), Ena Koike (JPN) e Laura Samsonova (CZE).Un Trampolino di LancioLa storia ci insegna che il Masters Junior può rappresentare un formidabile trampolino di lancio. Nelle passate edizioni, infatti, hanno preso parte a questo evento giocatori che oggi riscuotono grande successo a livello internazionale, come Elena Rybakina, Casper Ruud, Jelena Ostapenko, Andrey Rublev, Holger Rune e Marketa Vondrousova.
    MaschileRodrigo Pacheco (MEX)Yaroslav Demin (RUS)Yi Zhou (CHN)Darwin Blanch (USA)Iliyan Radulov (BUL)Federico Cinà Arthur Gea (FRA)Branko Djuric (SRB)Jugadoras femeninas:
    FemminileAlina Korneeva (RUS)Clervie Ngounoue (USA)Renata Jamrichova (SVK)Sara Saito (JPN)Sayaka Ishii (JPN)Tereza Valentova (CZE)Ena Koike (JPN)Laura Samsonova (CZE)Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Serie A1 maschile e femminile Ct Palermo: domenica 8 ottobre partono i campionati

    Giorgia Pedone nella foto

    Rappresenta certamente un grande motivo d’orgoglio avere ben 2 squadre ai nastri di partenza della serie A1. Il Ct Palermo infatti schiererà la formazione maschile, seconda classificata lo scorso dicembre a Torino, e la matricola assoluta costituita dalla compagine femminile artefice del salto di categoria nella passata stagione.I ragazzi guidati in panchina da Davide Cocco e Paolo Cannova domenica 8 ottobre si recheranno a Sassuolo, mentre la compagine in rosa capitanata da Alessandro Chimirri e Davide Freni riceverà la visita delle capitoline del Tc Parioli. Quest’ultimo match con ogni probabilità prenderà il via alle ore 9, mentre in Emilia si comincerà, come da prassi, alle ore 10.Ricordiamo che a livello maschile si disputano 4 singolari e due doppi, mentre in campo femminile 3 singolari e un doppio.Nel girone maschile oltre al Ct Palermo e allo S.c Sassuolo ci sono anche i toscani del Tc Bisenzio (domenica 15 ottobre da sfidare sui campi di viale del Fante) e lo Junior Tennis Perugia. Sono previste gare d’andata e ritorno.
    Compongono la rosa del Ct Palermo l’avolese Salvatore Caruso, numero 280 al mondo, il mazarese Omar Giacalone e gli elementi del vivaio vala a dire il 19enne mancino Gabriele Piraino, sparring partner nel 2022 alle Nitto Atp Finals, Francesco Mineo, Matteo Iaquinto, Gabriele Freni e il più giovane della rosa Riccardo Surano. Un nuovo innesto a livello di atleti italiani, ovvero il mancino ligure Alessandro Giannessi classe 1990, numero 210 al mondo, best ranking 84, vincitore quest’anno di una prova challenger in Croazia. Confermati i giocatori stranieri Albert Ramos Vinolas, Jiri Vesely e Filip Jianu. Nuovi innesti invece lo spagnolo 26enne Carlos Taberner, numero 317 al mondo, il 33enne slovacco Norbert Gombos, numero 277 Atp e soprattutto un top player del doppio ovvero il salvadoregno Marcelo Arevalo numero 16 della specialità e con 9 titoli del circuito maggiore in bacheca tra i quali Roland Garros. Altro nuovo innesto che potrà essere utile nel doppio il francese Fabrice Martin, top 30 delle classifiche.
    In formazione potrà essere schierato un solo elemento straniero, stesso discorso in campo femminile. Due elementi del vivaio da schierare in A1 maschile, uno solo in A1 femminile.
    Queste le considerazioni a pochi giorni dal via del capitano Davide Cocco, maestro del Circolo.“Dopo le emozioni vissute lo scorso anno anche se è mancata la ciliegina sulla torta adesso si volta pagina ed è tempo di pensare al campionato che partirà domenica – spiega Cocco – che subito ci riserverà una sfida complicata poiché Sassuolo punta al titolo, anche se, come ormai sappiamo, dipende molto da chi di domenica in domenica verrà impiegato soprattutto a livello di giocatori stranieri. Perugia è molto simile a noi come livello, mentre, almeno sulla carta, Bisenzio sembra leggermente inferiore. Siamo tutti molto felici dell’arrivo di Giannessi che sono sicuro – conclude – darà una grandissima mano sia dentro che fuori il campo. Sull’impiego degli stranieri valuteremo insieme alla dirigenza ma abbiamo qualche carta da giocarci”. A Sassuolo, in organico, tra gli altri, Fucsovics, Carballes Baena, De Jong, Cecchinato, Agamenone, Brancaccio e Dalla Valle si giocherà su superficie veloce indoor.
    Bagnerà tra le mura amiche l’esordio assoluto in serie A1 la formazione femminile che affronterà il Tc Parioli. Compongono il girone anche Tennis Beinasco e At Verona che il Ct Palermo sfiderà il 15 ottobre in Veneto.Due le novità in seno all’organico: la 23enne spagnola Rosa Maria Vicens Mas, numero 244 Wta e la slovacca Cristina Kucova, 33 anni, che vanta un best ranking da numero 71.
    Confermate la spagnola di 23 anni Marina Bassols Ribera appena a ridosso della top 100 del ranking, la mancina olandese Arantxa Rus, top 50 del ranking Wta, grande interprete della disciplina del doppio e l’altra iberica Aliona Bolsova al gradino 115 delle graduatorie mondiali.Rappresentano certamente delle certezze anche in serie A1 le 4 giovani giocatrici del settore giovanile cresciute su questi campi.
    Giorgia Pedone numero 380 al mondo che in questa stagione ha giocato i suoi primi match a livello Wta 250 (doppio) e Wta 125(singolare), Federica Bilardo numero 479 reduce dalla finale al 25.000 dollari di Santa Margherita di Pula, Virginia Ferrara n. 875 e Anastasia Abbagnato (da qualche mese si allena a Cattolica) numero 700 al mondo.
    Parola ad uno dei due capitani vale a dire Alessandro Chimirri.
    “Soddisfazione per tutto il Circolo ma anche per lo staff e le stesse atlete l’accingerci a disputare per la prima volta il campionato di serie A1 – commenta Chimirri – risultato frutto di un lungo percorso che dalla serie C ci ha portato nel massimo torneo dove cercheremo di ben figurare. E lo faremo grazie alle 4 atlete del vivaio tutte con classifiche Wta le quali nelle 6 gare del girone potranno essere affiancate da una delle tenniste straniere che figurano in rosa. Sarà – conclude – un girone tosto poiché affronteremo compagini forti oltre che esperte”. LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi: “Il successo a Pechino concretizza il lavoro con Sinner”

    Simone Vagnozzi (foto FITP, Adelchi Fioriti)

    Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha rilasciato un’interessante intervista a SuperTennis dalla Cina all’indomani del bellissimo successo all’ATP 500 di Pechino del suo assistito. Una vittoria storica che porta Jannik al n.4 ATP e infrange il tabù Medvedev, superato per la prima volta dopo sei sconfitte in altrettanti precedenti. L’allenatore del miglior tennista italiano parla della soddisfazione per i risultati raggiunti nei quasi due anni di collaborazione, di come sta cambiando il gioco di Jannik e anche delle prossime finals di Davis, alle quali il suo assistito pensa di partecipare concludendo così il 2023. Ecco il pensiero di Vagnozzi espresso nell’intervista.
    “Siamo molto contenti di come è andata tutta la settimana. È dallo scorso febbraio, quando abbiamo iniziato insieme, che abbiamo in mente questo tipo di Jannik, questo tipo di gioco, migliorare certe cose in funzione di battere giocatori come Medvedev, che erano la sua “bestia nera”. Quindi con la vittoria di ieri si è concretizzato il lavoro di questi 17 mesi assieme”.
    “Nelle partite con Alcaraz e Medvedev sono contento di come ha gestito i momenti, ha capito quando rischiare di più e quando invece sfidarlo sullo scambio restando più solido. Questa è sempre stata la parte in cui ha fatto più fatica, invece in queste due partite è stato molto bravo”.
    “Penso che da quando sono entrato a lavorare con lui lo scorso febbraio ho sempre avuto le idee piuttosto chiare di quello di cui ha bisogno per fare un ulteriore salto di qualità. Stiamo lavorando bene con tutto il team, si sta evolvendo sulla parte tecnica, sulla gestione tattica della partita. Ora bisogna continuare a lavorare, il percorso non è terminato”.
    “In Darren ho trovato una persona fantastica, un grande professionista, ci sentiamo tutti i giorni e condividiamo il lavoro da fare. La pensiamo allo stesso modo sulle cose più importanti da migliorare. Abbiamo un ottimo rapporto che spero continui per tanto tempo”.
    “Dopo New York abbiamo parlato con Volandri, ha finito il torneo non in ottime condizioni fisiche, aveva bisogno di staccare, di prendersi del tempo per poi poter concludere bene tutta la fase finale della stagione che terminerà con le Finali di Davis a Malaga. Sapevamo di avere un’ottima squadra e quindi che le possibilità di arrivare in finale erano alte”.
    “Rigiocare due giorni dopo aver vinto un torneo non è facile, dobbiamo cercare di adattarci nel più breve tempo possibile alle nuove condizioni. Oggi si è preso un giorno di riposo, domani ci si allena all’impianto. L’importante è che scenda in campo con la migliore attitudine possibile”. LEGGI TUTTO

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    Sinner leggendario a Pechino. Finals, slam e caccia al numero uno: i bookmaker quotano gli obiettivi di Jannik

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner è il nuovo numero quattro del ranking ATP. La vittoria su Medvedev in finale a Pechino ha consolidato la posizione dell’azzurro, già conquistata dopo la semifinale. Dopo una settimana da favola nella capitale cinese, tutti gli obiettivi del classe 2001 appaiono meno lontani. Il sogno, nel 2024, è la conquista del primo slam in carriera, opzione offerta a 3,50.
    Ma non finisce qui, perché la scalata di Sinner in classifica lo lancia tra i candidati per raggiungere la prima posizione nel ranking già nel 2024, possibilità che al momento paga 15 volte la posta. Il 2023 ha però ancora tanto da dire. Blindato l’approdo alle ATP Finals, Sinner può concretamente pensare di giocarsi la vittoria del torneo fino alla fine: un successo nella rassegna in programma proprio in Italia, a Torino, si gioca a 6,50. LEGGI TUTTO

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    Il Tennis tra sfide personalizzate e creazione di campioni: La visione di Riccardo Piatti

    Riccardo Piatti nella foto

    In un mondo dove il punteggio potrebbe sembrare l’unica metrica di successo, Riccardo Piatti, un nome che ha lasciato un’impronta indelebile nel tennis mondiale, ci offre un quadro differente, rivelando il tennis come una vetta personale e un’avventura, dove ogni dettaglio ha il potere di forgiare o frantumare un atleta. Piatti, una figura chiave dietro le quinte di campioni come Jannik Sinner e Novak Djokovic, condivide il suo pensiero laddove il tennis moderno è più che semplicemente vincere o perdere.
    “Non capisco le polemiche su chi giochi in Davis”, confida Piatti, schierandosi contro un’ondata di critiche recenti nel tennis italiano e difendendo la visione di chi gioca in un’era in cui le dinamiche sono cambiate. In un’intervista rilasciata a Lorenzo Ercoli del Corriere dello Sport, l’esperto coach di 64 anni sottolinea l’importanza di guardare avanti, oltre le polemiche, e di comprendere il cambiamento radicale nei ritmi del tennis odierno.
    Negli ultimi due anni, l’Italia ha dimostrato di avere un tesoro di talento e potenziale che va ben oltre le scelte individuali dei giocatori su chi rappresentare in campo. La nuova generazione di tennisti, così come descritta da Piatti, è patriotica, devota alla maglia azzurra, e naviga attraverso le sfide con la stessa determinazione che definiva i veterani del campo – ma in un panorama radicalmente diverso.Il calendario di gioco è più fitto e il periodo di riposo tra i tornei, che un tempo offriva un respiro vitale ai giocatori, è ora quasi inesistente. La pressione è costante, e il riposo e il recupero sono un lusso piuttosto che una norma. “Adesso è più difficile perché bisogna trovare questi momenti durante la stagione, ma se uno va in vacanza dopo Wimbledon nella testa ha già gli US Open”, riflette Piatti.
    Queste parole si rivelano ancor più acute alla luce delle recenti rinunce di Sinner e Carlos Alcaraz alla Davis. Piatti sottolinea, “hanno saltato la Davis perché pensano alla loro sopravvivenza”, evidenziando che le decisioni degli atleti riflettono spesso una necessità di autogestione e preservazione piuttosto che una mancanza di dedizione.
    In un’epoca dove le critiche sono spesso immediate e implacabili, le parole di Piatti fungono da promemoria che la costruzione di un atleta è un percorso lungo, e la pacienza è fondamentale. Gli esempi di Djokovic e Andy Murray, entrambi criticati nei loro primi giorni e ora iconici nel panorama tennistico, sono testimonianza della necessità di dare spazio e tempo agli atleti di sviluppare le proprie capacità e carriera.
    Il ruolo del coach, nell’ottica di Piatti, è un patto di fiducia e direzione tra l’atleta e l’allenatore. La sicurezza con cui condivide le sue riflessioni si basa su un curriculum di successo e l’esperienza che ha vissuto guidando diversi atleti verso la top 10 mondiale.
    In un mondo sportivo che evoluziona costantemente, la visione di Piatti rappresenta un faro di saggezza e prudenza, sottolineando che dietro ogni punteggio e ogni partita ci sono le storie, le sfide e i sogni di ogni giocatore, e che la crescita e il percorso personale vanno al di là di un semplice gioco di numeri e vittorie.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ranking ATP LIVE: Jannik Sinner eguaglia Adriano Panatta. Sinner, un nuovo capitolo di storia per il Tennis Italiano

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    L’eleganza fluente della racchetta di Jannik Sinner ha scritto una nuova pagina di storia del tennis italiano, replicando un’impresa che affonda le radici nell’epoca di Adriano Panatta. La recente vittoria di Sinner su Carlos Alcaraz, segnando il secondo successo consecutivo dopo quello di Miami a marzo, non solo ha catapultato l’italiano in finale a Pechino ma lo ha anche spinto per la prima volta al 4° posto nel ranking mondiale ATP.
    Adriano Panatta è stato l’unico italiano dell’era moderna del tennis, quella delle classifiche computerizzate, ad aver raggiunto questa posizione, fissata il 24 agosto 1976, senza nemmeno calpestare i campi in quel periodo. Panatta, immerso in un contesto dove Connors dominava seguito da Borg, Vilas e altri giganti del tennis, rimase in quella posizione per tre settimane, dal 24 agosto al 12 settembre 1976. Ma il suo percorso e i suoi avversari paragonati al presente raccontano di un tennis diverso, di stili e rivalità che hanno formato la trama di quel periodo.
    Per Sinner, il ranking di dopofomani sancirà ufficialmente questa nuova posizione: sarà preceduto da Djokovic, Alcaraz e Medvedev e seguito da Tsitsipas, Rune e Zverev. Con questo risultato, Sinner diventa l’85° tennista a raggiungere le prime 4 posizioni del ranking mondiale nell’era computerizzata del tennis, unendo il suo nome a una lista che annovera 28 atleti che sono stati numero 1, 13 che hanno raggiunto il numero 2, 19 il numero 3 e 25 il numero 4.Questo traguardo è frutto di una stagione e di un percorso che hanno visto Sinner brillare nei tornei più prestigiosi: dalla semifinale di Wimbledon agli ottavi di Flushing Meadows e Melbourne, dalla vittoria all’Open del Canada, alla finale a Miami, passando per le semifinali a Monte Carlo e Indian Wells, e toccando le finali di Rotterdam e Pechino. Ma non solo: i quarti di Halle, Barcellona, Vienna 2022, il trionfo a Montpellier e la semifinale di Sofia 2022 hanno tutti contribuito a questa epica scalata.Il viaggio di Sinner nel ranking mondiale è segno di un talento puro, ma anche di una crescita costante e di una maturità che ha permeato il suo gioco nei momenti cruciali, guidandolo attraverso ostacoli e vittorie. C’è un elettrizzante mix di serenità e determinazione nel suo gioco, che sembra presagire ulteriori successi e, forse, ulteriori pagine di storia da scrivere.Se Sinner dovesse mantenere la quarta posizione, chiuderebbe la stagione con un risultato mai ottenuto da un tennista italiano nell’era computerizzata. In tal caso, sarebbe secondo solo a Nicola Pietrangeli, che si posizionò al numero 3 del ranking mondiale a fine 1959 e 1960.In un’epoca in cui il tennis mondiale è densamente popolato da talenti straordinari, Sinner sta costruendo il suo percorso con una dedizione e una grazia che potrebbero non solo catturare ulteriori titoli e successi ma anche continuare a scrivere la storia del tennis italiano e mondiale nei prossimi anni.
    Tennis Rankings

    Ranking
    Change
    Player
    Age
    Country
    Points

    1
    MR
    Novak Djoković
    36
    🇷🇸 SRB
    11545

    2
    1
    Carlos Alcaraz
    20
    🇪🇸 ESP
    8715

    3
    1
    Daniil Medvedev
    27
    🇷🇺 RUS
    7490

    4
    NMR (6)
    Jannik Sinner
    22
    🇮🇹 ITA
    4675

    5
    3
    Stefanos Tsitsipas
    25
    🇬🇷 GRE
    4615

    6
    4
    Holger Rune
    20
    🇩🇰 DEN
    4605

    7
    5
    Andrey Rublev
    25
    🇷🇺 RUS
    4515

    8
    5
    Taylor Fritz
    25
    🇺🇸 USA
    3955

    9
    2
    Casper Ruud
    24
    🇳🇴 NOR
    3605

    10
    2
    Alexander Zverev
    26
    🇩🇪 GER
    3450

    11
    10
    Frances Tiafoe
    25
    🇺🇸 USA
    2690

    12
    MR
    Alex de Minaur
    24
    🇦🇺 AUS
    2685

    13
    MR
    Tommy Paul
    26
    🇺🇸 USA
    2660

    14
    8
    Karen Khachanov
    27
    🇷🇺 RUS
    2385

    15
    6
    Félix Auger-Aliassime
    23
    🇨🇦 CAN
    2340

    16
    8
    Cameron Norrie
    28
    🇬🇧 GBR
    2020

    17
    9
    Hubert Hurkacz
    26
    🇵🇱 POL
    1990

    18
    15
    Lorenzo Musetti
    21
    🇮🇹 ITA
    1925

    19
    3
    Grigor Dimitrov
    32
    🇧🇬 BUL
    1880

    20
    19
    Ben Shelton
    20
    🇺🇸 USA
    1735 LEGGI TUTTO

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    A Justin Engel e Jeline Vandromme i titoli europei under-16. Ma a Parma la soddisfazione è per tutti

    A Justin Engel e Jeline Vandromme i titoli europei under-16. Ma a Parma la soddisfazione è per tutti

    Al termine di una settimana di rara intensità, con la bellezza di 274 incontri spalmati fra Tennis Club Parma, Circolo del Castellazzo, Sporting Club Parma e Tennis Club President, i Campionati Europei under-16 hanno incoronato i nuovi padroni della categoria. A conquistare i titoli dell’evento clou del calendario Tennis Europe, la cui organizzazione è stata assegnata alla Fitp fino al 2027, sono stati il tedesco Justin Engel e la belga Jeline Vandromme, entrambi a segno in due set nelle splendide finali giocate domenica mattina. La prima a fare festa è stata la 15enne di Bruges, che contro la slovacca Mia Pohankova aveva vinto l’ultimo confronto (lo scorso agosto) e si è confermata superiore sul Centrale del Tennis Club Parma, chiudendo per 6-4 6-3 al termine di un match gestito da giocatrice navigata. Perché per fare la differenza si è fatta bastare due momenti di incertezza della rivale: il primo nel decimo game del set d’apertura, coinciso col break (l’unico) che ha deciso il parziale; il secondo nelle prime fasi del set successivo. Ha allungato in fretta sul 4-1 e poi ha difeso il vantaggio fino alla fine, salvando con coraggio una pericolosa palla-break sul 5-3 prima di raccogliere l’errore della rivale che le ha consegnato il titolo. Un successo preziosissimo per lei – che era al debutto in un torneo individuale del circuito Tennis Europe – come per il suo Belgio, che in 46 edizioni della competizione under-16 non era mai riuscito a conquistare il titolo di singolare, né con le ragazze né con i ragazzi. Per la Pohankova, invece, c’è una seconda medaglia d’argento dopo quella vinta nel 2022 fra le under-14, ma il futuro le sorride.
    Engel, invece, si è fatto il regalo perfetto per il suo sedicesimo compleanno (oggi) vincendo per 7-5 7-6 contro la sorpresa del torneo Linus Lagerbohm, al termine di una finale molto combattuta e dai ripetuti capovolgimenti di fronte. Ma il tedesco dalla formidabile accoppiata servizio-diritto ne aveva di più e alla lunga ha avuto meritatamente la meglio, malgrado sia parso parecchio sofferente per buona parte del match – e anche dopo il successo – a causa di problemi di stomaco. Nel primo set è partito meglio, si è lasciato riprendere ma poi ha giocato alla perfezione gli ultimi tre game, lasciando Lagerbohm con un pugno di mosche in mano. Nel secondo, invece, dall’1-0 e servizio il talento di Norimberga si è ritrovato sotto per 3-1, ma ha stretto di nuovo i denti, risalito la corrente e l’ha spuntata per 7 punti a 4 nel tie-break, vincendo gli ultimi quattro punti e chiudendo dopo 1 ora e 55 minuti. Grazie al suo titolo, alla Germania è andato anche il premio di Tennis Europe come nazione capace di ottenere i migliori risultati con i suoi giovani. A ritirarlo un nome d’eccezione come Philipp Petzscher, due volte campione Slam in doppio, capitano della selezione tedesca al maschile. Oltre a trofei e medaglie, consegnati da Giorgio Di Palermo (vice presidente di Tennis Europe), Rita Grande (rappresentante del Comitato Junior di Tennis Europe) e Gilberto Fantini (presidente del Comitato Regionale Fitp dell’Emilia-Romagna), per i due campioni europei c’è anche la qualificazione per il Master finale del circuito under-16, a novembre a Monte-Carlo. Un premio extra che mette la ciliegina sulla torta a una settimana d’oro per loro come per gli organizzatori. La sfida era tutt’altro che semplice, per il numero di atleti coinvolti e per la logistica, ma l’hanno vinta e si godono il successo. Pensando già all’edizione 2024.
    RISULTATISingolare maschile. Finale: Justin Engel (Ger) b. Linus Lagerbohm (Fin) 7-5 7-6.Singolare femminile. Finale: Jeline Vandromme (Bel) b. Mia Pohankova (Svk) 6-4 6-3.
    LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI DELLA GIORNATA FINALE
    JELINE VANDROMME, campionessa europea under-16“La mia è stata una settimana veramente incredibile, perché quando sono arrivata a Parma non avrei mai immaginato di poter vincere il titolo. È difficile raccontare a parole la mia soddisfazione. I primi match sono stati complicati, ma il mio livello di gioco è salito partita dopo partita, fino a permettermi di giocare una grandissima finale. C’era un po’ di tensione, perché non avevo mai giocato prima un incontro così importante, ma è andata alla grande. Questo titolo europeo mi motiva a lavorare ancora più duramente da qui in avanti”.
    JUSTIN ENGEL, campione europeo under 16“Ho chiuso nel migliore dei modi una settimana fantastica e un torneo molto duro ma anche divertente, organizzato alla perfezione in quattro club davvero meravigliosi. In finale ho sofferto qualche problema di stomaco, ma sono riuscito a concentrarmi comunque sul match e penso di aver sfruttato le mie chance meglio rispetto al mio avversario. Nel tennis non si può sempre giocare al top, pertanto bisogna essere bravi a lottare in ogni situazione. È stata una bella finale e questo titolo europeo è una grande sensazione. Mi auguro di riuscire a giocare costantemente a questi livelli, per fare strada anche nel circuito under-18”.
    MAURICIO ROSCIANO, direttore del torneo“L’organizzazione di un evento simile nascondeva delle difficoltà, ma siamo molto soddisfatti del risultato finale, anche in virtù dei tanti complimenti ricevuti. Devo ringraziare tutto lo staff che ha collaborato alla buona riuscita dell’evento, così come i 4 club che oltre alle strutture ci hanno messo a disposizione risorse umane fondamentali. Un grazie anche agli ufficiali di gara guidati dal referee Riccardo De Biase, che ha fatto un grandissimo lavoro. Il livello tecnico degli incontri non ha deluso le aspettative, e mi piace sottolineare anche la grandissima correttezza di tutti i giocatori, che hanno dimostrato grande fair play. Ci auguriamo che questo evento possa spronare altri club ad accettare sfide organizzative di tale portata. Il tennis italiano sta attraversando un momento straordinario, e questo evento si inserisce perfettamente nel contesto. Siamo già al lavoro per la prossima edizione, pronti a rimboccarci le maniche per migliorare ancora”.
    GIORGIO DI PALERMO, vice presidente Tennis Europe“Non appena è nata la possibilità di organizzare questa manifestazione di assoluto prestigio, la Federazione Italiana Tennis e Padel è immediatamente corsa in aiuto a Tennis Europe, e questa prima edizione è andata a meraviglia. Merito anche dei quattro club di Parma e provincia che hanno risposto subito in maniera entusiastica ed efficiente. Abbiamo moltissimi motivi per essere soddisfatti, fra i quali un livello tecnico altissimo: nel corso della settimana abbiamo visto in azione ragazzi dalle potenzialità straordinarie, fra i quali tanti giocatori che nei prossimi anni saranno protagonisti in tutti i tornei del circuito mondiale. L’evento rimarrà a Parma ancora per altre quattro edizioni, e Tennis Europe non poteva chiedere un partner più efficiente e ben inserito a livello mondiale come la Fitp. Stiamo costruendo qualcosa di molto importante per il tennis italiano”. LEGGI TUTTO

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    Cahill e Vagnozzi: Gli architetti dietro l’ascesa di Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    È possibile raggiungere la vetta solo con un ambiente solido e un’etica del lavoro impeccabile. Questo sembra essere il mantra che guida Jannik Sinner, il giovane tennista italiano. Le riflessioni dei suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, offrono una visione approfondita di come sia allenare questo promettente atleta, con particolare attenzione alle parole dell’esperto tecnico australiano.
    Nonostante durante l’adolescenza non sembrasse destinato alle vette che ha raggiunto oggi, con molti coetanei apparentemente più dotati e promettenti, la crescita di Sinner è stata esponenziale. Questo sviluppo, frutto del suo impegno quotidiano, ha permesso al nativo di San Candido di stabilirsi tra i migliori giovani tennisti al mondo. Con già un Masters 1000 nel suo palmarès, sembra solo questione di tempo prima che vinca un Grand Slam e si posizioni come una delle principali rivali di Carlos Alcaraz per gli anni a venire.
    Riferendosi a Sinner, Vagnozzi ha dichiarato ad atptour.com: “La prima volta che ho visto Jannik aveva 14 anni e stava giocando contro alcuni ragazzi che allenavo. È molto facile lavorare con lui grazie al suo carattere. È sempre desideroso di migliorare e, quando è in campo, lo fa spesso con un sorriso, mostrando un impegno serio. Abbiamo posto molta enfasi sulla sua forma fisica, ma nel pomeriggio dedicavamo sempre un’ora agli aspetti tecnici, come la volée, il rovescio tagliato e il servizio”. Vagnozzi ha poi raccontato, ridendo, di come una volta abbiano scommesso 20 euro con Jannik che non avrebbe centrato alcuni obiettivi sul campo con il suo servizio al primo tentativo, facendo perdere loro la somma.
    D’altro canto, Cahill, con la sua vasta esperienza e conoscenza profonda del gioco, svolge un ruolo cruciale nella squadra di Sinner, focalizzandosi principalmente sull’aspetto mentale. “È incredibile vedere quanto duramente lavori ogni giorno. È un privilegio far parte del suo entorno. È rispettoso, intelligente e la sua famiglia è meravigliosa. Sinner è sempre pronto ad alzare l’asticella perché crede nel suo potenziale, ma sa che può realizzare i suoi sogni solo con un’etica del lavoro impeccabile”, afferma Cahill.
    E conclude: “Sono i dettagli a fare la differenza tra i buoni giocatori e i migliori. Il mio ruolo è aiutarlo a padroneggiare questi dettagli. Mi focalizzo molto sul dargli fiducia, specialmente quando affronta momenti critici in campo. È davvero un piacere lavorare con lui”.Con questa solida squadra alle spalle e mantenendo l’attuale etica del lavoro, sembra inevitabile che per Jannik Sinner le ricompense arriveranno molto presto.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO