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    Juan Pablo Varillas: Dal Peru alle vette del Tennis Mondiale

    Juan Pablo Varillas PER, 1995.10.06

    Juan Pablo Varillas, tennista peruviano, ha raggiunto un traguardo storico: è diventato il secondo tennista del suo paese a raggiungere gli ottavi di finale di un torneo del Grand Slam. Il primo a riuscirci era stato Jaime Yzaga, che aveva ottenuto questo risultato ben quattro volte.La straordinaria impresa di Varillas risulta ancora più impressionante se si considera il suo percorso. Entra nel circuito professionistico nel 2013, e da allora ha dovuto lavorare duramente e con dedizione per molti anni prima di raccogliere i frutti dei suoi sforzi. La sua prima vittoria ATP arriva solo nel 2020, sette anni dopo l’inizio della sua carriera da professionista.
    Arrivato a Parigi, Varillas non aveva mai sperimentato una vittoria in un torneo del Grand Slam. Eppure, non solo ha superato questa barriera, ma ha anche vinto tre partite consecutive, tutte risolte in cinque set. Queste si aggiungono ai suoi due precedenti match nel Grand Slam, entrambi persi in cinque set, uno contro Aliassime a Roland Garros nel 2021 e l’altro contro Zverev all’Australian Open nel 2023.
    Questo record di Varillas lo colloca in una posizione unica nella storia del tennis: è l’unico giocatore dell’Era Open ad aver giocato i suoi primi cinque match di Grand Slam in cinque set.La storia di Juan Pablo Varillas è la storia di un guerriero. Un atleta che ha affrontato lunghe battaglie per ottenere ciò che voleva, per conquistare i risultati che merita. Le sue partite a cinque set sono la prova della sua resistenza e della sua grinta.Per Varillas, la sua presenza negli ottavi di finale del Grand Slam rappresenta più di una vittoria personale: è un’impresa che esalta tutto il tennis peruviano. E come Jaime Yzaga prima di lui, Varillas si prepara a scrivere una nuova pagina nella storia del tennis del suo paese. LEGGI TUTTO

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    Nadal ieri sera si è sottoposto a un intervento in artroscopia

    Rafael Nadal, oggi 37 anni

    Un compleanno non dei migliori per Rafael Nadal, oggi 37enne. Il campione spagnolo ieri è stato operato a Barcellona, “un piccolo intervento chirurgico in artroscopia, per controllare la lesione allo psoas sinistro che lo ha tenuto lontano dai tornei dallo scorso gennaio”. Così è stato riferito dal suo staff in una breve nota diffusa ieri in tarda serata.
    L’operazione è stata eseguita dai dottori Marc Philippon, dal traumatologo Jaume Vilaró e da Angel Ruiz-Cotorro, un medico di fiducia di Rafael. Oggi è atteso un comunicato con il risultato dell’intervento e ulteriori informazioni in merito e sui tempi stimati di recupero.
    Philippon è un medico statunitense specializzato in chirurgia ortopedica artroscopica, in particolare per lesioni all’anca. Con sede nella Steadman Clinic di Vail (Colorado), moltissimi campioni olimpici, giocatori di NFL e NHL e professionisti del golf sono passati per le sue mani.
    Nonostante tutto, Auguri a Nadal! LEGGI TUTTO

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    Dal Roland Garros: Lorenzo Musetti “Il match con DJokovic nel 2021 è stato formativo per la mia carriera”. La rinascita del tennis americano. Zverev si separa da Bruguera

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Lorenzo Musetti si è distinto con un notevole percorso nela stagione sul rosso, posizionandosi come possibile outsider per il Roland Garros 2023. Il talentuoso italiano ha recentemente rilasciato un’intervista a Eurosport, discutendo della sua stagione fino ad oggi e delle sue aspettative per il torneo parigino.“Sto giocando bene sulla terra battuta, soprattutto ultimamente. Credo di avere buone possibilità di andare avanti, mi sento bene fisicamente, il che è la cosa più importante,” ha esordito Musetti, evidenziando il suo attuale stato di forma e il suo atteggiamento positivo in vista del prestigioso torneo. Il giovane atleta ha poi ricordato il suo incontro con Novak Djokovic nel 2021, dove nonostante la sconfitta ha avuto effetti positivi sulla sua carriera “Il match del 2021 contro Djokovic è stato memorabile e formativo per la mia carriera, nonostante io abbia perso. Mi ha permesso di credere nel mio tennis e di avere una motivazione extra per poter finalmente batterlo quest’anno.” Musetti ha avuto la sua rivincita quest’anno a Montecarlo, sconfiggendo il numero uno del mondo in quella che è la vittoria più importante della sua carriera fino ad ora. Ha condiviso i suoi pensieri su questo straordinario successo: “Novak è uno dei migliori giocatori di tutti i tempi. Battere il numero uno del mondo era un obiettivo che avevo, ma farlo contro di lui è stato doppiamente difficile perché è pur sempre Nole. Incontri come questi mi aiutano molto nel mio sviluppo e nel mio percorso, che credo stia andando nella giusta direzione.” MEDIA DAY: ITW EUROSPORT A LORENZO MUSETTI Negli ultimi tornei, ci eravamo abituati a vedere Alexander Zverev senza Sergi Bruguera al suo fianco. Il catalano, che ha allenato il tennista tedesco per oltre un anno e mezzo, ha cessato di accompagnare Sascha a partire dal Mutua Madrid Open e oggi lo stesso Zverev ha confermato che la loro relazione professionale si è conclusa.“È sempre stato chiaro che Sergi faceva parte del mio team perché mio padre non stava bene di salute. Abbiamo deciso insieme, io e Sergi, di terminare la nostra collaborazione subito dopo Madrid,” ha dichiarato Zverev. Questa decisione è stata presa a causa di divergenze di opinione su come dovrebbe essere affrontato il suo gioco. “Mio padre, Sergi e io non condividevamo la stessa opinione su come dovessi approcciare il mio tennis, su come dovessi giocare dopo il mio infortunio. Io avevo un’opinione diversa, nonostante avessimo cercato di metterci d’accordo.”Zverev ha espresso la sua gratitudine per l’aiuto ricevuto da Bruguera, definendolo “una persona fantastica” e ha riconosciuto il suo ruolo importante nel sostegno durante il suo percorso, specialmente fino all’ultimo Roland Garros, quando suo padre non era presente.Tuttavia, il giocatore tedesco ha espresso il desiderio di seguire il proprio percorso e di ritornare in un ambiente più familiare. “Gli auguro il meglio per il futuro. Io voglio continuare per la mia strada e tornare in questo ambiente più familiare,” ha concluso. Non molto tempo fa, il tennis americano e la terra battuta sembravano incompatibili. Tuttavia, negli ultimi anni, i giocatori statunitensi hanno mostrato una crescente predisposizione per eccellere su questa superficie, e ogni stagione diventa sempre più comune vederli raggiungere risultati significativi nei tornei del circuito europeo.Questo cambiamento di tendenza è testimoniato dall’impressionante presenza di atleti americani in campo per l’edizione di quest’anno del Roland Garros. Sono infatti 16 gli uomini – cinque dei quali sono testa di serie e dieci hanno un’età inferiore ai 26 anni – e 19 le donne – quattro teste di serie e nove sotto i 24 anni – che rappresenteranno gli Stati Uniti nel prestigioso torneo francese. La domanda ora si pone su come si esibiranno questi atleti, ma ciò che è evidente è che gli statunitensi di recente sono diventati decisamente più pericolosi di quanto non fossero in passato. Il loro talento si è evoluto e si è adattato alla terra rossa, un cambiamento significativo rispetto al passato quando il successo sul cemento era predominante tra i giocatori americani. Nonostante ciò, la strada verso il successo non è garantita. La competizione è dura e la terra battuta rimane una superficie notoriamente difficile da dominare, con i suoi lunghi scambi e il ritmo di gioco più lento rispetto alle altre superfici. Tuttavia, l’aumento del numero di giocatori americani che partecipano e hanno successo nei tornei sulla terra battuta è un segnale positivo per il futuro del tennis a stelle e strisce. LEGGI TUTTO

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    Trofeo Bonfiglio | Maduzzi/Basiletti come Pennetta e Vinci. Pacheco Mendez-Williams e Quevedo-Jamrichova le finali del singolare

    Gaia Maduzzi (sinistra) e Noemi Basiletti premiate dal consigliere del Comitato regionale lombardo FITP Roberto Recalcati (foto Francesco Panunzio)

    Saranno Pacheco Mendez-Williams nel singolare maschile e Quevedo-Jamrichova nel singolare femminile le finali dell’edizione numero 63 del Trofeo Bonfiglio, gli Internazionali d’Italia Juniores in corso al Tc Milano Alberto Bonacossa. Ma nel frattempo è già tempo di festeggiare per i colori azzurri: 24 anni dopo il successo di Flavia Pennetta e Roberta Vinci, una coppia italiana torna a sollevare il trofeo nel doppio femminile. Merito della toscana Noemi Basiletti e della piemontese Gaia Maduzzi: è bastata una sola ora di gioco alle nostre ragazze, entrate in tabellone grazie a una wild card, per superare Tyra Grant e Hephzibah Oluwadare (6-0 6-3). “Che grande soddisfazione – ha detto Gaia – vincere qui a Milano. Per me questo è da sempre il torneo preferito”. “Tanta emozione – ha aggiunto la livornese Noemi, che si allena alla Rafa Nadal Academy – perché l’affinità e la nostra grande amicizia sono alla base di questo successo”.
    In singolare invece, nella prima semifinale andata in scena in mattinata sul Centrale, sono bastati 66 minuti alla statunitense Kaitlin Quevedo, testa di serie n.8 del torneo, per avere ragione della giapponese Sayaka Ishii. Un match senza storia, con la nipponica che alla fine del primo set ha chiesto un medical time-out per una leggera contrattura alla spalla destra. Continua quindi la cavalcata della 17enne di Naples, Florida, che ha nell’intelligenza tattica e nella regolarità i suoi punti di forza. “Sono felice perché questo è il miglior risultato della mia carriera a livello junior”, ha detto a caldo dopo il match. Dall’altra parte della rete troverà la giocatrice che forse più di tutte ha impressionato lungo la settimana, vale a dire Renata Jamrichova. Ci ha provato a fermarla l’americana Ngounoue, testa di serie n.2, ma è riuscita solo nell’impresa di strappare un set alla 15enne slovacca, che ha chiuso la partita in un’ora e 21 minuti con il punteggio di 6-1 2-6 6-1. Numero 11 del ranking Itf (e già 618 Wta), la mancina nativa di Trnava, che si allena con l’ex pro Jan Matus al National Center di Bratislava, ha sempre comandato il gioco partendo dal servizio e giocando un tennis molto propositivo. “Non ci credo ancora – ha detto Renata, emozionata a fine match – ma ho giocato benissimo, sono solo felice perché sto disputando un torneo da sogno”.
    Nel tabellone maschile, la prima semifinale (fra mancini) ha visto il successo della testa di serie n.1 Rodrigo Pacheco Mendez, che ha regolato l’austriaco Joel Schwaerzler per 6-1 4-6 6-1 in un’ora e 53 minuti. Favorito alla vigilia, il 18enne messicano, n.3 del ranking Itf juniores e già n.880 Atp, ha fatto valere la sua regolarità. “Nel primo set – ha detto il messicano che si allena a Mèrida, nello Yucatan – ho giocato in modo incredibile e non ho sbagliato una palla, ma nel secondo set il mio avversario ha alzato il livello. Nel terzo l’ho visto molto stanco e ho cercato solo di essere solido”. Di fronte a lui in finale ci sarà Cooper Williams, 17enne di New York che si allena a Orlando, Florida, e che al Bonfiglio non ha ancora ceduto un set. In semifinale, dopo 57 minuti e sul 6-3 4-0 in suo favore, ha visto il cinese Yi Zhou andare verso la rete per ritirarsi a causa di un infortunio al braccio: “Ho servito alla grande e sono soddisfatto anche del mio rendimento in risposta – ha detto il n.17 Itf -. Non vedo l’ora di affrontare Pacheco Mendez, anche se l’ultima volta sulla terra mi ha battuto” (i precedenti dicono 2-1 per il messicano, ndr).
    Ultima nota ancora sugli azzurri: peccato per Federico Cinà che, in coppia con il giapponese Rei Sakamoto, ha perso la finale del doppio contro il binomio n.1 del seeding, composto dal russo Demin e da Pacheco Mendez. Il quale domenica torna in campo per mettere la ciliegina sulla torta in singolare. Si comincia alle 11 (ingresso gratuito): prima tocca alle ragazze, poi all’ultimo atto maschile. Il Bonfiglio sta per laureare i suoi nuovi campioni.
    RISULTATI DI GIORNATA DEL 63° TROFEO BONFIGLIO
    Tabellone singolare maschile, semifinaliR. Pacheco Mendez (Mex) b. J. Schwaerzler (Aut) 6-1 4-6 6-1C. Williams (Usa) b. Y. Zhou (Chn) 6-3 4-0 rit.
    Tabellone singolare femminile, semifinaliK. Quevedo (Usa) b. S. Ishii (Jpn) 6-1 6-1R. Jamrichova (Svk) b. C. Ngounoue (Usa) 6-1 2-6 6-1
    Tabellone doppio maschile, finaleY. Demin (Rus) / R. Pacheco Mendez (Mex) b. F. Cinà (Ita) / R. Sakamoto (Jpn) 6-3 6-3
    Tabellone doppio femminile, finaleN. Basiletti / G. Maduzzi (Ita) b. T.C. Grant (Usa) / H. Oluwadare (Gbr) 6-0 6-3
    IL BONFIGLIO IN TVLe finali saranno trasmesse dal canale SuperTennis e dalla piattaforma web di contenuti on-demand della FITP SuperTenniX. LEGGI TUTTO

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    La crioterapia agli internazionali BNL d’Italia

    La crioterapia agli internazionali BNL d’Italia

    “L’ottantesima edizione degli Internazionali BNL d’Italia, la prima con l’upgrade a due settimane di gara e tabelloni da 96 giocatori si è conclusa con due vincitori inediti – Elena Rybakina e Daniil Medvedev -, e tanti momenti e personaggi indimenticabili. E anche la crioterapia è stata grande protagonista del torneo svoltosi a Roma dal 2 al 21 maggio scorsi, sostenendo numerosi atleti e relativi staff e garantendo loro benefici, attraverso l’innovativa terapia che sottopone il corpo a temperature criogeniche, cioè tra i -110 e i -140 gradi, migliorando il microcircolo, e riducendo edemi, infiammazioni, dolori e aiutandoli nel recupero.
    La Cryoscience Italia infatti è stata una dei partner della prestigiosa manifestazione sportiva, come racconta Simone Ambrosino, ingegnere clinico e CEO di Cryoscience Italia, azienda leader nella tecnologia crioterapica, che collabora con importanti strutture sanitarie e autorevoli realtà sportive italiane ed estere. “Per noi – sottolinea – è stato un grande privilegio aver “partecipato” agli internazionali d’Italia, a conferma una volta di più della correttezza e della bontà della strategia intrapresa, facendo assoluta attenzione a tutti quelli che sono gli aspetti clinici nell’utilizzo della crioterapia. Inoltre, essere stati a Roma in qualità di partner all’interno di questa grandissima manifestazione, si è rivelato un riconoscimento importante per la nostra professionalità e per la nostra serietà. Siamo dunque molto soddisfatti”. Ma, nello specifico, come ha contributo la Cryoscience? “In questo torneo – continua Simone Ambrosino – siamo riusciti ad installare una criocamera in condizioni eccezionali, con l’allestimento e il montaggio completati in appena 10 ore dalla comunicazione di svolgimento di questo tipo di servizio. Inoltre, i numeri che ci hanno visto protagonisti dal 2 al 21 maggio parlano da soli: abbiamo svolto tantissime terapie agli atleti, grandi campioni di tennis, da mattina a notte inoltrata, con numerose sessioni di recovery crioterapia post match. Abbiamo avuto il piacere di “trattare” giocatori di tutte le nazionalità e di primaria importanza, all’interno di una manifestazione, lo ricordo, di massima caratura nazionale e internazionale. In particolare, abbiamo svolto circa 15 ore di trattamenti, con 76 giocatori su 91 che hanno utilizzato i nostri sistemi di crioterapia, così come gli staff a supporto degli atleti: coach e terapisti hanno seguito con molta attenzione questi trattamenti, volendoli anche provare in prima persona. Insomma abbiamo registrato un grandissimo entusiasmo”.
    “Così come – puntualizza ancora il Ceo di Cryoscience Italia – abbiamo avuto un positivissimo riscontro da giocatori e team sia per la innovazione tecnologica da noi fornita per le rilevazioni delle temperature corporee, finalizzate ai trattamenti successivi, sia per la tecnologia utilizzata tramite una criocamera mono paziente, che ha permesso di arrivare a -140 gradi in singola ambiente. Senza contare che abbiamo utilizzato circa 2500 litri di azoto per un totale di trattamenti davvero significativo. Numeri, come dicevo, che non sono passati inosservati e che ci ha permesso di entrare in contatto con atleti che ci hanno chiesto di continuare a supportarli anche oltre gli internazionali d’Italia, ad esempio nelle fasi di preparazione di altri tornei o all’interno delle competizione stesse. Per noi tutto questo rappresenta davvero una grande privilegio, che conferma il nostro target internazionale”, ha concluso soddisfatto il Ceo di CryoScience Italia, Simone Ambrosino. LEGGI TUTTO

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    Boris Becker in visita al Bonfiglio. Azzurri fuori in singolare, bene in doppio

    Boris Becker, tornato a sorpresa al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa 41 anni dopo la sua apparizione al Trofeo Bonfiglio (foto Francesco Panunzio)

    Venerdì è stata soprattutto la giornata di un grande ex, Boris Becker, tornato al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa 41 anni dopo la sua apparizione al Trofeo Bonfiglio. Il motivo della visita? Ritrovarsi con un suo vecchio amico, Stefano Bonfiglio, lontano parente di quell’Antonio Bonfiglio a cui da sempre è intitolato il trofeo. “Ricordo bene questo bellissimo circolo – ha commentato il sei volte campione Slam – ma avevo appena 14 anni e sinceramente non ho memoria dei match che ho disputato. I giocatori? Alcuni hanno qualità importanti, ma per capire se sono futuri campioni bisogna guardare anche all’età”. In effetti lui ne sa qualcosa: correva l’anno 1982 e il tedesco venne sconfitto al secondo turno da un avversario più esperto, l’italiano Corrado Aprili (6-7 7-6 9-7 lo score) in una partita durata oltre quattro ore. Il successo che gli era sempre sfuggito a livello Under 18 sarebbe giunto incredibilmente nel 1985 a Wimbledon, quello vero, quando a soli 17 anni, 7 mesi e 15 giorni Becker divenne il primo non ancora maggiorenne a trionfare ai Championships, per un record di precocità ancora oggi imbattuto. Il 55enne tedesco, sorridente e in buona forma fisica, si è intrattenuto per un’ora nel pomeriggio guardando i match in programma, concedendosi volentieri alle moltissime richieste di selfie degli appassionati e parlando persino di padel: “Ogni tanto mi diverto a giocarlo”.
    Intanto, anche l’ultimo italiano in gara in singolare, Gabriele Vulpitta, ha salutato il torneo nel match dei quarti di finale andato in scena sul campo Tribuna e perso per 6-2 6-2 contro la testa di serie n.1 del torneo Rodrigo Pacheco Mendez. Partito con un evidente timore reverenziale nei confronti di un avversario che occupa la 3ª posizione del ranking mondiale, il 17enne azzurro non è riuscito a esprimere il bel gioco offensivo che lo aveva portato sino a qui. Troppo lontano dalla riga di fondo, i colpi del pugliese non lasciavano il segno, merito certo anche delle qualità di un avversario che frequenta abitualmente il circuito Challenger ed è già n.880 Atp. Dopo un primo set condizionato dai troppi errori, il livello del tarantino si è alzato nel secondo parziale, ma a quel punto l’esperienza del mancino messicano ha fatto la differenza. “Temevo il match di oggi – ha detto il 18enne che vive a Mérida, nello Yucatan – perché giocavo contro un italiano che aveva battuto tre ottimi avversari. Sapevo che sarebbe stata dura e ho cercato di iniziare subito concentrato e solido. Poi, nel secondo set, ho cominciato anche a essere un po’ stanco, ma sono riuscito a controllare il suo ritorno. Tutti sono qui per vincere il torneo e ogni punto, ogni game è importante. Ovviamente ho le mie chance di vincere il Bonfiglio, ma dovrò meritarlo”. Sabato, ad attendere il messicano in semifinale, ci sarà uno dei giocatori più interessanti di questa 63ª edizione dei Campionati Internazionali d’Italia juniores, l’austriaco Joel Schwaerzler. Nell’altra semifinale si affronteranno lo statunitense Williams e il cinese Zhou.
    Da un messicano a un’americana di origine spagnola: Kaitlin Quevedo. I due ragazzi sono molto amici, tanto che il primo a bordo campo a festeggiare il successo della 17enne yankee è stato proprio Pacheco Mendez. Opposta alla 16enne bulgara Iva Ivanova (già artefice dell’eliminazione della testa di serie n.1), la giocatrice della Florida, una delle più accreditate pretendenti al titolo, ha rischiato seriamente l’eliminazione. Dopo un primo set chiuso in poco più di un quarto d’ora, il match per la 17enne, già n.526 Wta, si è complicato. “All’inizio ho giocato molto bene – ha detto – ma nel secondo set ho perso l’iniziativa e lei ha lasciato andare il braccio, così il match è diventato molto combattuto. Nel terzo set sono stata brava a resettare la mente e a tornare a essere aggressiva come nel primo parziale”. È finita 6-0 6-7 6-4 in un’ora e 52 minuti. In semifinale, la Quevedo troverà la testa di serie n.6, la giapponese Sayaka Ishii. Continua intanto il torneo in doppio di Noemi Basiletti e Gaia Maduzzi che, battendo il duo Jandova/Oved per 6-4 6-0, hanno conquistato la finale dove troveranno il binomio Grant/Oluwadare. Finale in doppio anche per Federico Cinà che, in coppia con il giapponese Sakamoto, sfiderà Demin/Pacheco Mendez. Sabato, a partire dalle ore 11, sono in programma gli incontri di semifinale dei singolari. Nel pomeriggio anche le finali dei doppi.
    RISULTATI DI GIORNATA DEL 63° TROFEO BONFIGLIO
    Tabellone singolare maschile, quarti di finaleR. Pacheco Mendez (Mex) b. G. Vulpitta (Ita) 6-2 6-2, C. Williams (Usa) b. B. Djuric (Srb) 6-2 7-6(4), J. Schwaerzler (Aut) b. O. Ojakaar (Est) 6-4 7-6(5), Y. Zhou (Chn) b. J.C. Prado Angelo (Bol) 4-6 6-3 7-6(1).
    Tabellone singolare femminile, quarti di finaleK. Quevedo (Usa) b. I. Ivanova (Bul) 6-0 6-7(5) 6-4, S. Ishii (Jpn) b. L. Oved (Isr) 4-6 6-1 7-5, R. Jamrichova (Svk) b. E.N. Milic (Slo) 6-0 6-2, C. Ngounoue (Usa) b. E. Koike (Jpn) 4-6 6-2 7-5.
    Tabellone doppio maschile, semifinaliY. Demin (Rus) / R. Pacheco Mendez (Mex) b. C.A. Caniato / F. Romano (Ita) 6-3 6-2F. Cinà (Ita) / R. Sakamoto (Jpn) b. S. Eriksson (Swe) / M. Kriznik (Slo) 7-6(2) 6-4
    Tabellone doppio femminile, semifinaliN. Basiletti / G. Maduzzi (Ita) b. N. Jandova (Cze) / L. Oved (Isr) 6-4 6-0T.C. Grant (Usa) / H. Oluwadare (Gbr) b. W. Ewald (Pol) / W. Sonobe (Jpn) 6-3 2-6 10/3
    IL BONFIGLIO IN TVSemifinali e finali saranno trasmessi dal canale SuperTennis e dalla piattaforma web di contenuti on-demand della FITP SuperTenniX. LEGGI TUTTO

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    Vulpitta show, il tarantino è nei quarti del Trofeo Bonfiglio

    L’azzurro Gabriele Vulpitta ha battuto il coreano Kim raggiungendo così i quarti di finale del Trofeo Bonfiglio 2023 (foto Francesco Panunzio)

    Nemmeno il vento che nella giornata di giovedì ha soffiato sui campi del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa è riuscito a frenare la corsa di Gabriele Vulpitta. Opposto negli ottavi al coreano Jangjun Kim, uno che al primo turno era stato capace di eliminare il brasiliano Fonseca (dato alla vigilia tra i favoriti per il successo finale al 63° Trofeo Bonfiglio), il 17enne di Taranto ha giocato un match quasi perfetto, chiuso con un rovescio lungolinea dopo un’ora e 53 minuti (7-6 6-2 il risultato) tra gli applausi dei tanti appassionati milanesi che hanno seguito il match sul campo 9. “Nel primo set – ha detto l’azzurro dopo la sfida – ho commesso qualche errore di troppo, soprattutto al servizio, ma nel secondo mi sono rilassato e ho spinto molto di più con il diritto”. In effetti, i problemi al servizio di Vulpitta (alla fine i doppi falli a referto saranno 9) avevano lasciato temere una sconfitta, ma il pugliese che si allena alla Tennis Training School di Foligno è stato bravo a uscire dai guai, annullando anche un set point. “Del primo parziale – a parlare è coach Nicola Rambotti – ho apprezzato come Gabriele sia riuscito a togliersi le castagne dal fuoco. Poi, nel secondo set, ha giocato un tennis molto aggressivo gestendo bene il match. Mi è piaciuto il fatto che abbia giocato i punti importanti come fossero punti di inizio game. Il suo è un tennis molto propositivo”. Venerdì servirà ancora più coraggio al pugliese, entrato in tabellone al Bonfiglio grazie a una wild card e n.69 Itf, visto che ad attenderlo nei quarti di finale c’è la testa di serie n.1 del torneo, quel Rodrigo Pacheco Mendez (già n.880 Atp) che da quest’anno ha intrapreso la sfida dei tornei Challenger. Tanto che quello di Milano è solo il secondo torneo junior che il 18enne mancino messicano gioca in stagione.
    È andata male, invece, alle due azzurre impegnate nei match degli ottavi di finale degli Internazionali d’Italia juniores femminili. La prima a uscire di scena è stata Vittoria Paganetti (123 Itf), opposta alla testa di serie n.2 e quinta giocatrice al mondo Clervie Ngounoue. Ci ha provato la 16enne barese a rimanere in scia dell’americana, variando le rotazioni e mettendo in mostra un arsenale comunque interessante, tra drop shot e passanti, ma in un’ora e 28 minuti ha dovuto alzare bandiera bianca (6-3 6-3) contro una giocatrice che quest’anno, a livello juniores, è ancora imbattuta dopo aver vinto i tornei di Indian Wells e San Diego. La 16enne di Washington, già n.533 del ranking Wta, frequenta ormai quasi esclusivamente i tornei Itf da 25.000 dollari ed è reduce dalla semifinale raggiunta a Orlando, in Florida. Vista l’uscita di scena già mercoledì della n.1 del seeding, la giapponese Sara Saito, è lei la favorita per il successo finale. Proprio una giocatrice nipponica è stata fatale alla seconda azzurra in campo: Federica Urgesi. Un match estenuante, che la 18enne marchigiana aveva cominciato nel migliore dei modi, salvo poi subire il ritorno di Ena Koike, capace dopo una lotta durata 3 ore e 21 minuti di alzare le braccia al cielo. Brava l’azzurra, n.9 del mondo, a provarci fino alla fine, rimontando da un parziale di 1-4 nel terzo set per poi cedere col punteggio di 5-7 6-3 6-4. Ad attendere la Koike, nei quarti di finale, ci sarà proprio Clervie Ngounoue.
    Si colorano d’azzurro i tabelloni di doppio, con la coppia formata da Noemi Basiletti e Gaia Maduzzi che ha battuto 6-4 7-5 il duo Milic/Slama, cogliendo la semifinale. Stesso percorso anche per il binomio italiano composto da Carlo Alberto Caniato e Filippo Romano (7-5 6-2 a Horovitz/Razeghi) e per Federico Cinà in coppia col giapponese Rei Sakamoto (4-6 6-4 10/6 a Ojakaar/Zhou). Venerdì, a partire dalle ore 10, al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa sono in programma gli incontri di quarti di finale dei singolari e le semifinali del doppio.
    RISULTATI DI GIORNATA DEL 63° TROFEO BONFIGLIO
    Tabellone singolare maschile, terzo turnoR. Pacheco Mendez (Mex) b. A. Forger (Ned) 6-1 6-1, B. Djuric (Srb) b. N. Budkov Kjaer (Nor) 6-1 6-4, J. Schwaerzler (Aut) b. Y. Demin (Rus) 4-6 6-3 6-0, C. Williams (Usa) b. A. Dzhenev (Bul) 6-2 6-2, O. Ojakaar (Est) b. R. Bennani (Mar) 6-3 6-1, G. Vulpitta (Ita) b. J. Kim (Kor) 7-6(6) 6-2, Y. Zhou (Chn) b. J. Filip (Cze) 7-6(6) 6-0, J.C. Prado Angelo (Bol) b. D. Blanch (Usa) 6-4 3-6 6-2.
    Tabellone singolare femminile, terzo turnoE. Koike (Jpn) b. F. Urgesi (Ita) 5-7 6-3 6-4, E.N. Milic (Slo) b. A. Ibragimova (Rus) 7-6(6) 6-4, C. Ngounoue (Usa) b. V. Paganetti (Ita) 6-3 6-3, K. Quevedo (Usa) b. H. Klugman (Gbr) 6-3 6-2, L. Oved (Isr) b. T. Kostovic (Srb) 7-6(8) 1-6 6-4, S. Ishii (Jpn) b. T. Valentova (Cze) 3-6 6-1 4-2 rit., R. Jamrichova (Svk) b. K. Tomajkova (Cze) 6-0 6-2, I. Ivanova (Bul) b. S. Zhiyenbayeva (Ger) 6-2 4-6 6-3.
    Tabellone doppio maschile, quarti di finaleY. Demin (Rus) / R. Pacheco Mendez (Mex) b. F. Bondioli / L. Sciahbasi (Ita) 7-6(4) 7-6(4), C.A. Caniato / F. Romano (Ita) b. R. Horovitz / A. Razeghi (Usa) 7-5(5)6-2, S. Eriksson (Swe) / M. Kriznik (Slo) b. M. Bigun / M. Exsted (Usa) 6-3 4-6 10/8, F. Cinà (Ita) / R. Sakamoto (Jpn) b. O. Ojakaar (Est) / Y. Zhou (Chn) 7-5(5) 6-2.
    Tabellone doppio femminile, quarti di finaleN. Basiletti / G. Maduzzi (Ita) b. E.N. Milic (Slo) / M. Slama (Usa) 6-4 7-5, T.C. Grant (Usa) / H. Oluwadare (Gbr) b. A. Oktiabreva (Rus) / D. Suvirdjonkova (Srb) 6-1 6-2, N. Jandova (Cze) / L. Oved (Isr) b. H. Klugman (Gbr) / Z. Pawlikowska (Pol) 6-3 6-1, W. Ewald (Pol) / W. Sonobe (Jpn) b. R. Gilheany (Aus) / Y. Kim (Kor) 6-2 6-1. LEGGI TUTTO

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    Medvedev e la vittoria a Roma: il segreto del successo tra corde innovative e scarpe da tennis

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Se solo due mesi fa qualcuno avesse pronosticato che Daniil Medvedev avrebbe trionfato nel Masters 1000 di Roma, uno dei principali tornei su terra battuta del circuito, probabilmente sarebbe stato preso in giro. Tuttavia, l’inaspettato è accaduto: il tennista russo ha conquistato il titolo e ora si dirige verso Roland Garros con legittime aspirazioni di fare qualcosa di speciale.In un’intervista rilasciata a Tennis Majors, il numero due del mondo ha fornito un’interessante spiegazione del suo miglioramento nel 2023 rispetto all’anno precedente. La chiave di questa evoluzione, ha rivelato, risiede nelle corde della sua racchetta.
    “Ho l’impressione che le nuove corde disegnate dalla Tecnifibre per questa stagione mi abbiano molto favorito”, ha detto Medvedev. Il tennista ha raccontato che durante l’Open d’Australia ha avuto sensazioni contrastanti. Le corde, essendo più morbide, facevano schizzare la palla con più forza, consentendogli di giocare con profondità in maniera delicata.
    “Inizialmente, le cose non hanno funzionato perché non avevo la fiducia necessaria in me stesso”, ha ammesso. “Ma poi mi sono riunito con il mio allenatore per discutere se continuare con questa innovazione o tornare alla consueta configurazione. Abbiamo deciso di continuare a sperimentare e ora ho delle sensazioni incredibili.”
    E per quanto riguarda il suo gioco su terra battuta, cosa è cambiato? “Ovviamente, mi sono allenato molto per scivolare meglio”, ha raccontato il russo. Ha rivelato che le nuove scarpe da tennis sono state un fattore chiave per migliorare questo aspetto. “Mi sento benissimo con questo nuove scarpe e credo che mi diano il tempo necessario per raggiungere la palla in maniera adeguata e colpirla con sicurezza”, ha concluso Medvedev.
    Medvedev, con la sua vittoria inaspettata e i continui miglioramenti, sta indubbiamente scuotendo il mondo del tennis. Ora tutti attendiamo di vedere cosa il russo riuscirà a fare a Roland Garros. Continuerà a stupire il mondo del tennis? Comunque vada, una cosa è certa: Medvedev ha trovato la combinazione perfetta tra tecnologia e abilità per potenziare il suo gioco. LEGGI TUTTO