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    Matteo Berrettini ritornerà in campo ad inizio 2024

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Era nell’aria, e non ci potevamo illudere. Molti di noi speravano, contro ogni previsione, di rivedere Matteo Berrettini in campo, completamente recuperato, pronto a firmare alcune prestazioni memorabili nella fase finale della stagione. Tuttavia, la realtà si è dimostrata ben diversa.Nella serata di venerdì, il tennista ventisettenne romano ha annunciato, attraverso un messaggio su Instagram, la sua decisione di non competere nelle ultime gare della stagione ATP, seguendo il consiglio del suo staff medico.
    Ecco le parole di Matteo: “Nonostante mi sia allenato ad alto livello nelle ultime settimane, il mio staff medico mi ha consigliato che sarebbe stato un rischio troppo elevato competere nelle ultime gare della stagione ATP. È stata una decisione molto difficile da accettare, ma devo fare ciò che è meglio per la prossima stagione e per la mia carriera a lungo termine. Coglierò questa opportunità per resettare, ricostruire e iniziare l’anno in piena forma e salute. È stato un anno estremamente difficile, ma non vedo l’ora di iniziare una stagione piena e di successo nel 2024. Rimarrò in stretto contatto con il capitano di Coppa Davis e mi metterò a disposizione per sostenere la squadra italiana in ogni modo possibile per le fasi finali di Malaga. Il vostro sostegno mi ha aiutato e continua ad aiutarmi nei momenti più difficili. Grazie di cuore.”
    Berrettini, che ha subito un infortunio alla caviglia durante il secondo turno dello US Open, ha visto un declino nel suo ranking ATP. Attualmente, si trova al 90° posto del ranking, mentre nella Race è n. 85.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Donati dice addio al tennis: un talento condizionato dagli infortuni

    Matteo Donati nella foto

    Matteo Donati, un nome che ha fatto sognare gli appassionati di tennis, un talento che ha regalato ottime prestazioni nel circuito Challenger e che ha raggiunto l’apice con una vittoria al Masters 1000 di Roma nel 2015 contro Santiago Giraldo. Nonostante un best ranking alla posizione numero 159 e un futuro che avrebbe potuto brillare ancora di più, la carriera di Donati è stata segnata da continui problemi fisici.Il 28enne di Alessandria, con grande tristezza, ha annunciato il suo addio definitivo al mondo del tennis. Gli incessanti problemi al gomito destro hanno limitato la sua crescita e il pieno sfruttamento del suo talento. Nonostante tre interventi chirurgici negli ultimi quattro anni, le difficoltà sono state costanti e spesso più presenti dei momenti di gioia.
    Attraverso un toccante post sul suo account Instagram, Donati ha condiviso con il mondo il suo doloroso addio: “Ci ho messo un po’ di tempo per accettare la brutta notizia di qualche mese. Oggi, in modo forzato, sono costretto a salutare il tennis giocato. È stato tutta la mia vita, da quando ho preso in mano per la prima volta la racchetta dai miei 5 anni fino ad oggi”.
    Il tennis ha rappresentato per lui non solo una passione, ma una vera e propria ragione di vita. Ha ringraziato chi lo ha sostenuto in questi anni, in particolare la famiglia Puci, che per un decennio gli è stata accanto come una vera famiglia, e il suo team di fiducia, Chicco e Marco Rivoira. Un ringraziamento speciale è andato alla sua famiglia, pilastro fondamentale del suo percorso.Il mondo del tennis perde un grande talento, ma resta il ricordo di un atleta che ha sempre dato tutto, lottando contro le avversità con determinazione e coraggio.
    Questo il post completo di Matteo sui social: “Ci ho messo un po’ di tempo per accettare la brutta notizia di qualche mese fa quando i dottori mi hanno detto che purtroppo il mio gomito non riuscirà più a sostenere lo stress a cui è sottoposto giornalmente.In questi ultimi 4 anni nei quali ho dovuto sottopormi a 3 interventi chirurgici sono stati più i momenti difficili di quelli belli.Oggi, in modo forzato, sono costretto a salutare il tennis giocato. È stato tutta la mia vita, da quando ho preso in mano per la prima volta la racchetta dai miei 5 anni fino ad oggi.Questo sport mi ha dato tanto, tutto, mi ha fatto vivere momenti indimenticabili e mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà sempre a testa alta.Ringrazio con tutto il mio cuore le persone e i miei amici che ognuno a modo suo mi ha aiutato e sostenuto durante tutta la mia carriera. Un grazie speciale alla famiglia Puci che da 10 anni mi fa sentire come se fossi a casa. Siete e sarete per sempre la mia seconda famiglia. Grazie Chicco per il tuo affetto e Marco Rivoira per il tuo sostegno quotidiano.Un immenso ed indescrivibile grazie a mia mamma, mio fratello e mio zio, perchè senza di voi tutto ció sarebbe stato solo un lontano ed irraggiungibile pensiero.GRAZIE TENNIS 💙🙏🏻#NEWCHAPTER”Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner e Sonego: il rispetto e l’amicizia vanno oltre la sfida in campo

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Era attesa con trepidazione la sfida tutta italiana tra Jannik Sinner e Lorenzo Sonego agli ottavi di finale dell’ATP 500 di Vienna. Una sfida che, sulla carta, si prospettava complicata, e così è stato. Sinner, numero 4 del mondo, ha sfoderato una prestazione di altissimo livello, mettendo in difficoltà Sonego sin dai primi scambi.
    Con un servizio potente e preciso, un dritto devastante e una varietà di gioco che ha messo in luce tutte le sue qualità, Sinner ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei talenti più brillanti del panorama tennistico mondiale. Il giovane altoatesino ha giocato un primo set quasi impeccabile, lasciando poche chance a Sonego di insidiarlo.
    La superiorità di Sinner è stata talmente evidente che anche Giampiero Arbino, storico allenatore di Sonego e noto come “Gipo”, non ha potuto fare a meno di commentare con una punta di amarezza l’andamento del match. “Ti schianta, ti distrugge. O giochi o ti fa sentire un pulcino bagnato. E’ durissima sta cosa, deve riuscire a tamponarlo e rischiare”, ripreso dai microfoni di Sky Sport, evidenziando la netta superiorità di Jannik.
    Il punteggio finale, 6-2, 6-4 in favore di Sinner, testimonia la dominante prestazione di Jannik. Ma, al di là del risultato, quello che ha colpito è stato il grande rispetto e la sportività mostrata dai due atleti a fine match. Nonostante la sconfitta, Sonego non ha esitato a correre verso Sinner per congratularsi, scambiando con lui alcune battute e sorrisi. Un gesto che dimostra come, oltre la rivalità agonistica, tra i due c’è un sincero rapporto di amicizia. Una nota di merito va anche a Sinner che, con grande fair play, ha applaudito e omaggiato l’avversario e amico Sonego.
    Questo ottavo di finale a Vienna ha offerto grande tennis, ma anche un bellissimo esempio di sportività e rispetto reciproco. Un segnale positivo in vista delle prossime sfide e delle fasi finali della Coppa Davis.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’ATP 500 di Vienna: un campo secondario nel cuore della città, a 20 km dal principale

    L’ATP 500 di Vienna: un campo secondario nel cuore della città, a 20 km dal principale

    Mentre la maggior parte dei tornei del circuito ATP si svolge all’interno di un unico club o recinto, con i campi di gioco vicini tra loro, l’ATP 500 di Vienna si distingue per la sua particolare disposizione. Infatti, nella capitale austriaca, il court centrale trova posto nel Wiener Standhalle, uno degli edifici multiuso più grandi della città. Ma ciò che rende questo torneo veramente unico è la posizione del suo secondo court: situato nel cuore storico di Vienna, poggia direttamente su una pista di ghiaccio che, per gran parte dell’anno, ospita le attività del Clube de Patinagem.
    Questa particolare scelta offre agli appassionati un’esperienza completamente nuova. Infatti, è possibile acquistare biglietti esclusivamente per questo secondo court, chiamato Glaubandich Court. Il ticket, oltre all’accesso al match, concede anche l’ingresso alla pista di ghiaccio e offre popcorn gratuiti, rendendo l’esperienza davvero singolare. Anche il tipo di pubblico che si ritrova al Glaubandich Court è differente rispetto a quello del court principale: molti più turisti, attratti dalla particolarità della location.
    Herwig Straka, direttore del torneo, ha dichiarato: “L’obiettivo è attirare un tipo di pubblico diverso. Come in un ristorante, vogliamo che le persone che passeggiano nel centro storico si fermino e assistano a match di alcuni dei migliori tennisti al mondo, senza doversi impegnare per l’intera giornata. Se l’esperienza li affascina, possono poi tornare, magari optando per il court principale, con un’aspettativa diversa. È un concetto innovativo”.
    In effetti, con questa scelta, l’ATP 500 di Vienna non è solo un evento sportivo, ma diventa un’attrazione turistica a tutti gli effetti, coniugando lo sport con la storia e la cultura della città. Una strategia che, senza dubbio, contribuirà a rendere il torneo ancora più popolare e apprezzato sia dai tennisti che dai fan.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ampliamento di Wimbledon: AELTC ottiene un sì dal comitato tecnico

    Il progetto del “nuovo” Wimbledon

    Il sogno dell’All England Club di un Wimbledon più grande e moderno, incluso il nuovo stadio da 8.000 posti con tetto retrattile e più campi per disputare in loco anche le qualificazioni, ha avuto ieri una forte accelerazione. Come riporta la BBC, il comitato di pianificazione del Merton Council ha concesso il permesso per la costruzione di 39 nuovi campi lungo la strada che parte dall’All England Club (AELTC) sull’ex sito del Wimbledon Park Golf Club. I consiglieri nella riunione di ieri hanno analizzato tutta la documentazione tecnica, e al termine del consiglio hanno votato con sei pareri favorevoli contro quattro, approvando il progetto.
    Tuttavia lo champagne è ancora in frigo all’AELTC, visto che sono presenti altri ostacoli a causa della forte opposizione della comunità locale. Dopo la votazione l’assemblea è stata interrotta bruscamente quando uno spettatore nella tribuna pubblica ha gridato che la sala del consiglio era diventata una “scena del crimine climatico”.
    Gli ufficiali del consiglio di pianificazione hanno rilevato che il progetto comporta un “danno fisico” al Metropolitan Open Land, ma hanno concluso che “circostanze molto speciali” porteranno alla fine dei lavori a “benefici pubblici sostanziali che finiranno per superare chiaramente il danno”. Ossia: i lavori sono invasivi, cambieranno per sempre lo status quo, ma il risultato finale sarà soddisfacente anche per la comunità locale.
    Nel corso del consiglio un nutrito gruppo di membri dell’organizzazione Save Wimbledon Park si è riunito fuori dall’aula per esprimere la preoccupazione per il progetto. “Non è semplicemente tennis”, “Stop all’ecocidio aziendale”, recitavano alcuni cartelli dei manifestanti.
    Il progetto dell’All England Club è grande e ambizioso, il più importante da decenni. Prevede la costruzione di 39 nuovi campi in erba, incluso uno stadio da 8.000 posti su un terreno lungo Church Road, che un tempo ospitava il Wimbledon Park Golf Club. I campi aggiuntivi consentiranno che le qualificazioni a Wimbledon si svolgano sul posto, in linea con gli altri tre tornei del Grande Slam. Attualmente le “quali” si svolgono nel fascinoso impianto di Roehampton, bellissimo posto ma con standard modesti per i giocatori e una capienza minima per gli spettatori, solo 2.000 al giorno. Quando il progetto sarà completato, sui nuovi campi potranno accedere fino a 10.000 persone al giorno per assistere ai match preliminari.
    Fondamentale anche la costruzione del terzo campo principale: secondo il progetto svetterà sull’area con i suoi 28 metri di altezza, ma sarà circondato da querce e avrà piante rampicanti sulle pareti per mantenere l’aspetto verde dell’area. Con 8.000 posti a sedere e un tetto retrattile, soddisferà l’obiettivo di Wimbledon di avere un altro grande campo in grado di ospitare partite con qualsiasi condizione meteo.
    Resta dura l’opposizione dei comitati locali. “L’AELTC è un colosso senza freni: un progetto come questo distruggerà completamente un’oasi di verde e tranquillità” tuona uno dei leader della opposizione. Le persone temono che il nuovo campo coperto possa rovinare il paesaggio e sono preoccupate per il traffico, rumore e impatto ambientale nei sei anni necessari a completare l’impianto (si parla infatti dell’inaugurazione non prima del 2030).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: l’imbattibile tra i tennisti italiani

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con la recente vittoria contro Lorenzo Sonego al torneo ATP 250 di Vienna, Jannik Sinner ha ulteriormente consolidato il suo primato tra i tennisti italiani. L’atleta, 22 anni, vanta un incredibile record di 11 vittorie consecutive senza alcuna sconfitta quando si tratta di affrontare i suoi connazionali nel circuito maggiore.
    Tra le sue “vittime” troviamo nomi di spicco del tennis italiano: oltre a Sonego, Sinner ha sconfitto giocatori del calibro di Musetti, Fognini, Berrettini, Travaglia, Mager e Agamenone. Questo rendimento dimostra non solo il talento e la determinazione del giovane tennista, ma anche la sua capacità di gestire la pressione e di affrontare con successo i connazionali.
    Dopo aver sconfitto Lorenzo Sonego per la quarta volta in altrettanti incontri, Jannik Sinner mantiene la sua imbattibilità contro i suoi connazionali nel circuito maggiore (11/11):✅ contro Travaglia✅ contro Mager✅ contro Musetti✅ contro Fognini✅ contro Agamenone✅ contro Sonego✅ contro Musetti✅ contro Sonego✅ contro Berrettini✅ contro Sonego✅ contro SonegoMarco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz recupera: “Buone notizie, ci sarò a Bercy e Torino”

    Alcaraz in un trattamento (foto dalla sua pagina social)

    “Ho buone notizie!” Così inizia un breve post social di Carlos Alcaraz, che dopo qualche giorno di silenzio torna a parlare delle proprie condizioni e rassicura tutti. In Spagna infatti la mancanza di notizie sulle condizioni del più giovane n.1 della storia del tennis moderno aveva creato una ridda di voci secondo le quali la sua presenza agli ultimi eventi della stagione fosse a rischio. Niente di tutto ciò. Alcaraz si è preso tempo per riposo e fisioterapia, per rimettere a posto i fastidi muscolari e ripresentarsi a posto nei due ultimi tornei dell’anno.
    “Ogni giorno che passa mi sento meglio, giocherò a Parigi Bercy e alle Finals di Torino. Non vedo l’ora di finire l’annata alla grande!” conclude Carlos mostrando due immagini, una nel corso di un trattamento, l’altra in campo.

    I have good news! 🙌🏻 I am feeling better every day and I will play Paris-Bercy and be in Turin for the ATP Finals! 😍 Excited to finish the year on a high! 💪🏻 pic.twitter.com/RC1pCzr237
    — Carlos Alcaraz (@carlosalcaraz) October 25, 2023

    La tenuta fisica e predisposizione agli infortuni è il vero problema che attanaglia i primi anni della giovane carriera dell’iberico. Quest’anno è stato costretto a saltare gli Australian Open per un problema muscolare sofferto pochi giorni prima di volare in Australia, mentre lo scorso anno di questi temi subì un altro infortunio nel corso del Masters 1000 di Bercy – in campo contro Holger Rune – che gli costò la presenza, da n.1, alle Finals di Torino, dove alzò la coppa di leader in classifica a fine anno senza poter giocare. LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini: Il salto di qualità e le speranze per il futuro

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    La stagione tennistica di Jasmine Paolini è stata segnata da due significativi momenti: Roma e Cincinnati. Questi non sono solo luoghi dove ha ottenuto importanti risultati, ma rappresentano anche il punto di svolta nel suo percorso di crescita professionale. A sottolinearlo è il suo coach, Renzo Furlan, ex numero 19 del mondo e nona miglior classifica per un italiano da quando esiste il ranking computerizzato. In una recente intervista rilasciata a SuperTennis da Lucrezia Marziale, Furlan ha tracciato un bilancio della stagione di Paolini, enfatizzando il suo notevole progresso.
    La tennista toscana, dopo la finale a Monastir, ha raggiunto il suo best ranking, piazzandosi al 29° posto. “Il nostro obiettivo era quello di stabilizzarci nelle prime 50, soprattutto dopo l’infortunio dell’anno scorso, e di avvicinarci alle 30”, ha dichiarato Furlan. Tuttavia, l’inizio dell’anno non è stato facile per Paolini. Oltre al quarto di finale a Lione, ha ottenuto solo un secondo turno a Hobart e un’eliminazione al primo turno all’Australian Open. Il tour in Medio Oriente non ha portato migliori risultati, con sconfitte al primo turno a Dubai e nelle qualificazioni a Doha.
    Nonostante le difficoltà iniziali, la partecipazione di Paolini al successo dell’Italia nella Billie Jean King Cup contro la Slovacchia ha rappresentato un importante traguardo. La vera svolta è arrivata a Roma, dove, come ha rivelato Furlan, sono stati corretti alcuni aspetti atletici e tecnici grazie all’apporto di Andrea Bracaglia, nuovo preparatore fisico, e al ritorno alla vecchia racchetta.
    Il periodo tra maggio e luglio ha visto Paolini ottenere risultati notevoli, tra cui la vittoria al WTA 125 di Firenze, la finale al WTA 125 di Makarska e la finale a Palermo. La “trasferta americana” rappresenta un altro punto di svolta, con ottime performance a Montreal e Cincinnati, quest’ultimo torneo che ha consolidato la sua convinzione di poter competere ai massimi livelli.
    Analizzando la crescita tecnica della giocatrice, Furlan ha elogiato il lavoro svolto in collaborazione con Danilo Pizzorno, biomeccanico che ha portato notevoli miglioramenti nel diritto e nel servizio di Paolini. “L’obiettivo ora è salire ancora di più nel ranking”, ha sottolineato Furlan.
    Guardando al futuro, l’orizzonte delle tenniste italiane è già proiettato al 2024, con un occhio di riguardo alle finali della Billie Jean King Cup. Furlan ha concluso sottolineando l’importanza della coesione del team italiano, ricordando le recenti prestazioni di Martina Trevisan e Elisabetta Cocciaretto. “L’Italia non ha una leader specifica, ma una squadra unita”, ha affermato. E, come ben sappiamo, squadre così possono arrivare lontano.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO