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    Notizie dal Mondo: Novak Djokovic a quota 1289 partite giocate. Alcaraz e la terza sconfitta in due set nel 2023. Delusione per Monfils. Problemi per Alexander Zverev. Opelka ritorna in campo

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Stasera, al Masters 1000 di París-Bercy, Novak Djokovic raggiungerà un traguardo storico. Quando metterà piede sul campo centrale per affrontare l’argentino Tomás Martín Etcheverry, le sue partite ufficiali raggiungeranno la cifra impressionante di 1.289. Indipendentemente dal risultato della partita, Djokovic diventerà il quarto giocatore maschile con più partite giocate nella storia del tennis, superando Rafael Nadal. Solo Ivan Lendl, Roger Federer e Jimmy Connors rimangono avanti, ma a una distanza considerevole.
    Intanto, dopo una lunga assenza dai campo, Reilly Opelka ha fatto il suo atteso ritorno. Dopo 15 mesi di riabilitazione a seguito di un intervento all’anca, Opelka ha vinto la sua partita al Challenger di Charlottesville contro Tennys Sandgren con il punteggio di 6-4, 7-5. A 26 anni e attualmente senza ranking, si attendono di vedere quali saranno le condizioni dell’americano nei prossimi incontri.
    Al Rolex Paris Masters 2023, il favorito Carlos Alcaraz è stato sconfitto al suo debutto da Roman Safiullin. Il russo, attualmente 45° nel ranking mondiale, ha sorpreso molti con la sua vittoria. È il terzo tennista, insieme a Fabian Marozsan e Jannik Sinner, a sconfiggere Alcaraz in due set quest’anno.
    Inoltre, Gael Monfils ha espressamente mostrato la sua delusione dopo essere stato eliminato al primo turno dal Rolex Paris Masters 2023 da Francisco Cerúndolo, nonostante avesse avuto una palla match a suo favore. Monfils ha riconosciuto di dover migliorare molti aspetti del suo gioco.
    Infine, Alexander Zverev è stato al centro di una controversia. Secondo quanto riportato da The Guardian, un tribunale tedesco ha emesso un’ordinanza di sanzione di 450.000€ contro Zverev per presunte lesioni inflitte alla sua ex fidanzata. L’accusa risale a un incidente avvenuto a Berlino nel maggio 2020. Zverev, tuttavia, ha negato queste accuse e si prevede che la questione possa finire in tribunale. Infatti il tennista tedesco si è opposto a tale sanzione, motivo per cui probabilmente affronterà un processo pubblico.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Billy Harris, tre anni in van sono serviti. Un buon Vincent Ruggeri si arrende a Goffin e alla caviglia

    Samuel Vincent Ruggeri – Foto Antonio Milesi

    Billy Harris si è scoperto competitivo a 28 anni dopo una carriera nelle retrovie, tra stenti e sacrifici. Per tre anni ha viaggiato con un van per risparmiare sulle spese, oltre a incordare le racchette per gli altri. “E continuo a farlo con le mie”. A Bergamo ha centrato il main draw. Esordio con sconfitta per Gigante.
    C’è da credere che Billy Harris abbia preso spunto dalle avventure di tanti colleghi, pronti a tutto pur di trovare il loro posto al sole nel mondo del tennis. C’è stato qualcuno, come Dustin Brown, che dopo aver viaggiato per anni a bordo di un camper si è costruito una buonissima carriera. Il britannico, nato a Nottingham, ha trascorso tre anni della sua faticosa carriera girando per i tornei a bordo di un van. “L’ho costruito in modo da metterci un letto nella parte posteriore”. Era un modo per ridurre le spese e rendere gestibile l’attività nei tornei minori. Tre anni nei quali ha incordato le racchette ai suoi avversari, a prezzi concorrenziali, per tirare su qualche euro (pardon, sterlina). Sembrava incagliato senza speranza nei tornei minori, poi quest’anno è arrivato il grande salto. Prima finale in un Challenger e una continuità mai avuta in passato, fino all’attuale best ranking. Numero 234 ATP grazie alla semifinale raggiunta a Ortisei, prosegue nell’onda positiva al Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (73.000€, Ecoplast), in cui ha superato le qualificazioni grazie a una bella vittoria contro Nikoloz Basilashvili. Per il georgiano era il terzo torneo dopo uno stop per infortunio, ma è pur sempre un ex numero 16 del mondo. “Più facile del previsto? Non direi – dice Harris dopo il successo per 7-5 6-1 – nel primo set lui ha avuto tre setpoint sul 5-4. In quel game sono stato bravo a restare a galla, poi sono riuscito a vincere il primo set e lui è un po’ calato”. Non è un tipo di tante parole ed è un peccato, perché avrebbe mille storie da raccontare. Per esempio, la bizzarra statistica contro i top-100 ATP. Ne ha affrontati quattro e ne ha battuti tre (Bautista, Lestienne e Purcell, perdendo solo contro Tommy Paul). “Non lo sapevo – sgrana gli occhi – suppongo che i migliori ti spingano a giocare meglio e a portare il proprio tennis a un livello migliore, probabilmente è un processo inconscio”.
    “BEYOND THE BASELINE”Il britannico ha vissuto anni nelle retrovie, ed è sorprendente che si sia scoperto competitivo a 28 anni. Curiosamente, ha raccolto 16 delle 27 vittorie complessive nei tornei di categoria nel solo 2023. “Ho vinto alcuni tornei ITF ed è aumentata la fiducia nei miei mezzi, poi ho cambiato il movimento del servizio – racconta – nella mia struttura è diventato tutto più professionale: da lì ho iniziato a lavorare in tutte le aree del mio gioco e questo mi ha permesso di crescere, anche se lentamente”. Accompagnato a Bergamo dal papà-coach, colpito dalla struttura dell’Italcementi (che affianca una piscina al campo centrale), resta umile anche negli obiettivi. “Vorrei giocare i tornei del Grande Slam, anche soltanto nelle qualificazioni. Il mio primo grande traguardo è poter giocare l’Australian Open”. Alto oltre 190 centimetri, dotato di un gioco piuttosto equilibrato e potente, racconta che i momenti peggiori nella sua carriera sono stati gli infortuni. Qualche anno fa si è procurato un brutto infortunio tra inguine e anca mentre correva sul tapis roulant (“E sono stato otto mesi senza giocare”), mentre qualche anno prima era stato fermo un anno a causa di un infortunio alla spalla. Adesso sogna di diventare l’ennesimo giocatore – ormai i casi sono tanti – in grado di raggiungere il meglio intorno ai trent’anni. Per sapere qualcosa di più sulla sua storia, tuttavia, si può dare un’occhiata al documentario “Beyond the Baseline”, edito dalla LTA (la federazione britannica), in cui Harris e tanti altri giocatori di seconda fascia descrivono il dietro le quinte del circuito. “Ho rilasciato un’intervista in cui ho raccontato le origini della mia avventura, e quanto sia diverso giocare negli ITF e nei Challenger. Sapete, avendo viaggiato tre anni con un van…”. Rispetto ad allora è cambiato quasi tutto: il “quasi” è dovuto alla piccola macchina incordatrice che si porta in giro, incordando le racchette per conto proprio. Niente più servizi agli altri, ma per se stesso sceglie ancora di fidarsi soltanto delle sue mani. Lo farà anche per l’esordio in tabellone contro Calvin Hemery.
    KO PER GIGANTE E GAIO, CINQUE AZZURRI IN CAMPO MARTEDÌIl torneo è iniziato piuttosto male per i colori azzurri. Nel pomeriggio di lunedì sono arrivate le sconfitte di Matteo Gigante e Federico Gaio. Il romano ha ceduto con un doppio 6-2 ad Alex Molcan, desideroso di tornare in fretta tra i top-100 ATP. Dopo il successo a Cordenons, il romano è entrato in una spirale di risultati negativi che non inficiano la sua bontà del suo 2023, ma evidenziano – forse – la necessità di ricaricarsi in vista del 2024. Non è andata bene nemmeno a Federico Gaio: reduce dalla buona semifinale a Ortisei (e all’impegno in Serie A1 a Bolzano, con il suo TC Rungg), il faentino lascia tra mille rimpianti dopo aver ceduto 6-3 7-5 a Gijs Brouwer. L’olandese è dotato di un ottimo servizio, ma Gaio recrimina per un secondo set in cui ha avuto diverse occasioni per portarsi avanti. Non ha sfruttato nessuna delle cinque palle break avute, e gli è stato fatale un break all’undicesimo game. Per quanto il campo sia piuttosto lento, le condizioni di gioco indoor sono decisamente migliori per Brouwer (autore di 11 ace) rispetto a Gaio. Martedì sarà una giornata ricca di incontri, con ben undici match di singolare. Per gli esordi di Flavio Cobolli e Fabio Fognini bisognerà aspettare mercoledì, ma i due testeranno l’Ecoplast di Bergamo con l’esordio il doppio, in cui se la vedranno con i bergamaschi Vincent Ruggeri-Fumagalli. Occhi puntati sull’esordio di Jack Draper, che chiuderà il programma (non prima delle 20) contro Francesco Maestrelli, mentre in precedenza ci sarà l’esordio per altri quattro italiani. Si parte alle 10 con Francesco Passaro, opposto all’americano Nicolas Moreno de Alboran, poi Giulio Zeppieri chiederà strada al qualificato Jelle Sels prima del derby tra Andrea Vavassori e Stefano Travaglia. Nel cuore del pomeriggio c’è un interessante derby generazionale tra Brandon Nakashima e il redivivo Mikhail Kukushkin, anche lui emerso dalle qualificazioni.
    Un brutto finale per una bella partita. Si può sintetizzare così la prima esperienza di Samuel Vincent Ruggeri nel Challenger di casa. Il 21enne di Albino ha giocato alla pari contro David Goffin, ma una storta alla caviglia sinistra nel penultimo punto del match gli ha impedito di giocarsela fino in fondo. Ed è dal fondo che bisogna partire: sul 5-4 per il belga nel tie-break del secondo set, Vincent Ruggeri ha provato a giocare un passante in corsa su un attacco di Goffin. Sullo slancio, ha appoggiato male la caviglia per la più classica delle distorsioni. Niente di gravissimo, anche se il dolore è stato particolarmente acuto. Subito soccorso (anche dallo sportivissimo avversario, che gli ha portato sedia, acqua e asciugamano), Ruggeri si è faticosamente rimesso in piedi e ha giocato l’ultimo punto per onor di firma, arrendendosi col punteggio finale di 6-4 7-6. Epilogo un po’ triste, perché il bergamasco aveva fatto ottime cose, mostrando un dritto davvero incisivo e un generale agio nel dialogo da fondocampo. Aiutato da un Goffin poco concreto, era riuscito per due volte a recuperare un break di svantaggio nel secondo set e a rifugiarsi nel tie-break, nel quale era addirittura salito sul 3-1. Va detto che il belga era riuscito a indirizzare la partita e probabilmente avrebbe vinto lo stesso, ma il match sarà ricordato per la distorsione di Vincent Ruggeri e le sue grida di dolore. Smaltita la delusione, potrà comunque essere soddisfatto della prestazione. Un break al settimo game aveva indirizzato il primo set, mentre nel secondo è successo un po’ di tutto: l’azzurro aveva evidenziato un pizzico di inesperienza sciupando alcune palle break e commettendo a sua volta un doppio fallo sul 30-40. Sul 6-4 3-1 il match sembrava terminato, ma sono emersi alcuni fantasmi che già si erano materializzati nelle ultime apparizioni del belga. E Vincent Ruggeri, spinto da oltre 500 spettatori entusiasti, aveva ricucito la partita a suon di bordate, soprattutto con il dritto. Fino alla peggiore delle conclusioni. Negli ottavi, l’ex n.7 se la vedrà con il vincente di Passaro-Moreno de Alboran.
    TROFEO FAIP-PERREL BERGAMO (73.000€, Ecoplast)Turno di QualificazioneMatteo Martineau (FRA) b. Robin Bertrand (FRA) 6-3 6-4Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Kalin Ivanovski (MKD) 3-6 7-6(2) 6-4Illya Marchenko (UCR) b. Kenny De Schepper (FRA) 6-4 7-5Pierre-Hugues Herbert (FRA) b. Mark Lajal (EST) 7-6(12) 6-3Jelle Sels (NED) b. Ugo Blanchet (FRA) 6-3 7-6(2)Billy Harris (GBR) b. Nikoloz Basilashvili (GEO) 7-5 6-1
    Primo Turno SingolareAlex Molcan (SVK) b. Matteo Gigante (ITA) 6-2 6-2Gijs Brouwer (NED) b. Federico Gaio (ITA) 6-3 7-5David Goffin (BEL) b. Samuel Vincent Ruggeri (ITA) 6-4 7-6(4) LEGGI TUTTO

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    Santopadre risponde a Berrettini: “Ci siamo aiutati a crescere”

    Vincenzo e Matteo in una foto pubblicata dal coach

    Anche Vincenzo Santopadre, ormai ex coach di Matteo Berrettini, ha affidato al social Instagram la propria risposta al toccante messaggio d’addio pubblicato sabato scorso dal campione romano. Una separazione shock, che ha messo la parola fine a un rapporto iniziato nel 2010 e che ha portato Matteo dall’essere un bambino con tanta voglia di competere nonostante mille problemi fisici a diventare il primo italiano a giocarsi il titolo di Wimbledon nel 2021. Questo il messaggio di Santopadre, ricco di commozione ma anche soddisfazione per i grandissimi risultati sportivi e umani vissuti con Berrettini.

    “Matt, anzi ni 😉,anche io come te ero indeciso se mettere nero su bianco.Come ti ho scritto ieri il rischio era di “inquinare” quello splendido fluire della nostra magia, di freezare quella scintilla che è partita nel settembre del 2010 (campo n.5 dell’Aniene: te e Jacopo mezzi febbricitanti al “provino”….me lo ricordo come fosse ieri!) ma anche stavolta alla fine siamo in sintonia e allora eccomi qui!
    Eccomi a scriverti per ringraziarti per il percorso che abbiamo fatto; un percorso che pochissimi conoscono a fondo e la cui complicità, che custodisco gelosamente, è solo nostra (non me ne vogliano membri del team, parenti, amici, conoscenti e altri ancora).Quella complicità che ha fatto, fa e farà sì che spesso non occorre parlare per capirci.Quella complicità che nello scorrere del tempo ci ha reso persone più grandi e oserei dire migliori.Quella complicità fatta di stima, rispetto, comprensione, accoglienza che ci ha portato a non discutere mai! ..sembra impossibile, ma è così!…anzi ora che ci penso abbiamo discusso svariate volte per scherzare con le malcapitate vittime di turno!
    Ci siamo aiutati a crescere e di questo ti sono grato.
    Ci siamo costruiti nel tempo un rapporto sano, positivo, vincente (e come sai non parlo di ace sulle palle break).
    Abbiamo anche lavorato;lavorato per noi, per il nostro migliorarci, per il nostro star bene, per inseguire con pazienza (i famosi mattoncini…)il nostro sogno, senza sprecare un istante.
    Con serietà e leggerezza abbiamo vissuto tutto intensamente ed in profondità.
    Credo che abbiamo fatto 13, almeno così dicono anche i numeri degli anni trascorsi finora dentro e fuori quel rettangolo!
    Vabbè ni,abbiamo condiviso tutto e anche questa scelta che pensiamo sia la migliore.Io ci sono sempre con te e per te.
    Tu daje giù, che per quell’accademia non c’è fretta😉
    Ti voglio beneVinz” LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: Dalla vittoria a Vienna ai piani futuri per le ATP Finals di Torino

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con i suoi distintivi riccioli rossi e una determinazione inossidabile, Jannik Sinner continua a impressionare il mondo del tennis. Dopo aver vinto il suo decimo titolo a Vienna, eguagliando il record di Adriano Panatta, e sconfiggendo il suo storico avversario Daniil Medvedev in una battaglia di tre set, il talento italiano ha dimostrato ancora una volta di essere una forza con cui fare i conti.
    A Vienna, Sinner non ha solo dimostrato la sua abilità nel gioco, ma anche la sua capacità di sperimentare e adattarsi. Con percentuali di servizio record sotto contro il match di Shelton, audaci tattiche di serve-and-volley contro Sonego, e una solida performance contro avversari del calibro di Rublev e Medvedev, il 22enne ha dimostrato una maturità notevole sul campo.
    Parlando della sua recente vittoria e del suo viaggio nel tennis, Sinner ha condiviso AL Corriere della Sera: “Dire che ho provato cose nuove è un parolone! Fa tutto parte di un piano, però: in allenamento si sperimentano cose, colpi e soluzioni e piano, piano si trasferiscono in partita”. La sua finale contro Medvedev è stata una prova di resistenza, sia fisica che mentale. Ma come ha sottolineato Sinner, “Con Medvedev a Vienna ho tenuto: un anno fa non sarei riuscito a stare lì per tre ore, a quel ritmo. E invece alla fine ne avevo ancora, avrei potuto continuare. Ed è questo che conta”.
    Mentre la stagione 2023 sta volgendo al termine, Sinner si prepara per il Master 1000 di Bercy a Parigi, seguito dalle attesissime ATP Finals a Torino. Interrogato sulla sua posizione come favorito per le Finals, ha risposto con umiltà: “Vediamo. Saremo gli otto migliori tennisti dell’anno: chiunque di noi può vincere, non solo io. Mi sento onorato di farne parte”.
    Uno degli aspetti commoventi del trionfo di Sinner a Vienna è stata la presenza dei suoi genitori, Siglinde e Hanspeter. La loro presenza ha fornito un supporto inestimabile per il giovane talento, sottolineando l’importanza della famiglia nel suo viaggio. “Averli vicini significa tanto per me, però per come conosco i miei genitori. per loro è più importante vedermi felice che alzare una coppa. Se mi vedono felice, ecco, abbiamo già vinto”.Sono una persona semplice, mi accontento delle piccole cose: la playstation con gli amici, il golf (sono più bravo nel gioco corto ma se mi fai fare un giro di 9 buche perdo almeno sette palline…!), il go-cart, l’Audi nuova che è arrivata e posso finalmente guidare. Fuori dal tennis ho una vita normale: trovare una dimensione in cui sto bene è importante.”
    Con dieci titoli vinti e una crescita costante come giocatore, il futuro sembra luminoso per Jannik Sinner. Ma al di là delle vittorie e delle sconfitte, ciò che risalta di più è la sua semplicità e il suo desiderio di rimanere autentico, sia dentro che fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner vs Medvedev: Ascolti record ieri per la finale del torneo di Vienna

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    la finale dell’ATP 500 di Vienna tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev ha fatto registrare uno share medio del 3,88% su SuperTennis. Con un ascolto medio di 476.800 spettatori, è il secondo match più visto nella storia del canale dopo la finale di Pechino dello scorso settembre, sempre tra l’altoatesino e il russo (in quell’occasione però la sfida era in diretta e in esclusiva su SuperTennis mentre la finale di ieri era in simulcast con Sky).
    Da record, i picchi raggiunti durante la partita. Sui 15 minuti, per la prima volta nella storia del canale tematico della FITP, si sono superati i 600 mila spettatori: nell’ultimo quarto d’ora della finale austriaca, SuperTennis ha infatti raggiunto 612.129 spettatori (il precedente record era di 589.305 e risaliva al 29 novembre 2021, giorno di Sinner vs Cilic in Coppa Davis). Record assoluto anche per quanto riguarda il picco di ascolto medio sui cinque minuti: 630.228 spettatori.
    Complessivamente, domenica 29 ottobre, SuperTennis ha sfiorato i due milioni di contatti giornalieri: 1.974.000 gli spettatori che hanno guardato il canale, con uno share dell’1.04% sulla giornata. Con un ascolto medio di 97.851 spettatori, quella di ieri e divenuta dunque la terza giornata più vista nella storia di SuperTennis. LEGGI TUTTO

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    Bridgette, moglie di Pete Sampras, sta lottando da un anno contro un tumore

    Pete insieme alla moglie Bridgette

    L’ex stella del tennis USA Pete Sampras è da sempre una persona estremamente riservata. Rarissime le sue apparizioni pubbliche, ancor meno interviste o sue notizie via social. Nella giornata del 29 ottobre tuttavia il 14 volte campione Slam, recordman in successi major prima dell’avvento di Roger Federer, ha rilasciato all’ATP un toccante messaggio sulla propria famiglia. Da quasi un anno la moglie Bridgette sta lottando contro un cancro alle ovaie. Si è sottoposta ad un intervento “importante” e continua le cure. Riportiamo il messaggio del californiano via ATP.

    A message from Pete 🙏 pic.twitter.com/ZReXGOCUQs
    — ATP Tour (@atptour) October 29, 2023

    “Come molti ormai sanno, sono una persona piuttosto tranquilla e riservata. Tuttavia, l’anno scorso è stato un periodo eccezionalmente impegnativo per la mia famiglia e ho deciso di condividere quello che sta succedendo. Lo scorso dicembre a mia moglie Bridgette è stato diagnosticato un cancro alle ovaie. Da allora, ha subito un intervento chirurgico importante, è stata sottoposta alla chemioterapia e continua con una terapia di mantenimento mirata. È difficile vedere qualcuno che ami affrontare una sfida come questa. Tuttavia, vedere i nostri ragazzi farsi avanti ed essere così forti nel sostenere Bridgette, me e tutti noi è stato fantastico. Guardare Bridgette continuare ad essere una mamma e una moglie incredibile nonostante tutto è un’ispirazione. Ho anche imparato che è molto difficile ottenere supporto quando è semplicemente troppo difficile parlare di qualcosa. Detto questo, concludo chiedendo gentilmente buoni pensieri e preghiere per la nostra famiglia mentre Bridgette continua a riprendersi nel suo viaggio di guarigione. Grazie.”
    Migliaia le risposte di ex colleghi e appassionati in suo sostegno, tra gli altri Brad Gilbert, Andy Murray (il primo a rispondere) e Alex Corretja. Bridgette, ex attrice e modella statunitense, oggi 50enne, ha conosciuto Pete a metà degli anni ’90 e si sono sposati nel 2000. La coppia ha due figli, Christian e Ryan.
    Un grande in bocca al lupo a Bridgette e tutta la famiglia Sampras. LEGGI TUTTO

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    Djokovic critica le palle del circuito ATP, mentre Rune esprime frustrazione verso i fisioterapisti

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Le lamentele riguardo alle palline utilizzate nel circuito ATP non si placano. L’ultimo a sollevare la questione è stato Novak Djokovic, numero uno al mondo, al suo ritorno in competizione per il Masters 1000 di Parigi Bercy.Dopo una discussione con Andrea Gaudenzi, Djokovic ha espresso le sue preoccupazioni: “Non sono stato nel circuito per un po’ di tempo, ma ho letto i commenti di molti giocatori. Korda, con cui mi sono allenato, mi ha detto che da cinque settimane gioca sempre con palline diverse. Ciò di cui ci lamentiamo è la mancanza di regolarità, che può causare problemi ai polsi, ai gomiti e alle spalle”.
    Il campione serbo ha sottolineato l’importanza della salvaguardia dell’integrità fisica dei giocatori: “La qualità è relativa, ogni giocatore ha le sue preferenze in base al proprio stile e alla superficie su cui gioca. Spero che ci siano delle riunioni per discutere delle possibili soluzioni. Sarebbe ideale avere una costante nell’uso delle palline, ad esempio giocare sempre con lo stesso tipo prima di Roland Garros. Ci sono molti fattori da considerare in questa decisione, comprese le marche e gli organizzatori dei tornei. Come giocatori, il nostro obiettivo principale è prevenire infortuni”.
    Nel frattempo, Holger Rune ha attraversato un periodo difficile da Wimbledon. Arrivando a Basilea con una sola vittoria dal momento in cui ha raggiunto i quarti di finale al All England Club, la sua qualificazione alle ATP Finals ora appare incerta. Questo è in parte dovuto alla sua sconfitta in semifinale a Basilea contro Felix Auger-Aliassime.
    Questo torneo ha segnato l’inizio della collaborazione tra il danese Rune e il suo nuovo allenatore, Boris Becker. Tuttavia, la sconfitta contro il canadese ha scatenato la frustrazione di Rune, che ha puntato il dito contro i fisioterapisti dell’ATP: “Le mie gambe sono così poco sciolte perché i fisioterapisti dell’ATP non sono abbastanza competenti. Questa è la ragione per cui sto giocando così male. La gente dovrebbe sapere che non sono all’altezza. C’è un fisioterapista che impiega solo 10 minuti per giocatore. La prossima volta porterò il mio fisioterapista personale”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Colpi di Scena in Campo: Upset Storici nel Tennis

    Roberta Vinci nella foto – Foto Getty Images

    La Definizione di “Upset” Nel mondo del tennis, “upset” ha un’eco speciale. Ma cosa lo distingue da una semplice sorpresa?Un “upset” avviene quando un giocatore, teoricamente meno favorito per statistiche o previsioni, batte un avversario di rango superiore. Non è solo una vittoria inaspettata: è una che infrange le aspettative dominanti. Ad esempio, quando un giocatore fuori dai primi 50 del mondo supera un Top 10. Ma c’è di più.La magia dell’”upset” sta nella sua narrazione. Prendiamo Nadal a Roland Garros: la sua sconfitta nel 2009 contro Soderling non fu una mera sorpresa, ma un “upset” perché contravveniva alla storia consolidata del “Re della terra rossa”.La differenza fondamentale? Una sorpresa è circostanziale, mentre un “upset” cambia la narrazione, diventando un capitolo memorabile nella storia del tennis. È il simbolo dell’imprevedibilità del gioco, un monito che, nel tennis, non esistono certezze. E ogni campione, indipendentemente dal suo status, può essere sconfitto. Mentre una sorpresa può svanire, un “upset” si inscrive nella memoria, definendo momenti e carriere.
    Upset Storici nel Tennis ProfessionisticoRobin Soderling vs. Rafael Nadal – Roland Garros 2009:Nel periodo precedente al 2009, Rafael Nadal era saldamente seduto sul trono di re della terra rossa, avendo trionfato a Roland Garros per ben quattro anni di fila. Sembrava invincibile, finché un giovane svedese di nome Robin Soderling, all’epoca 23° del mondo, non gli ha dato scacco. Soderling ha giocato una partita ispirata, dimostrando tenacia e potenza impressionanti, mettendo fine al dominio di Nadal in quattro set memorabili. Anche se Nadal avrebbe poi continuato a scrivere la storia a Parigi, quella sconfitta ha ricordato a tutti che anche i campioni sono umani. Per Soderling, questo match rappresentò un punto di svolta, conducendolo a due finali consecutive a Roland Garros negli anni successivi.
    Lukas Rosol vs. Rafael Nadal – Wimbledon 2012:Wimbledon 2012 fu teatro di un altro shock per Nadal. Lukas Rosol, 100° nel ranking mondiale, giocò la partita della sua vita al secondo turno del torneo. Nonostante Nadal fosse uno dei favoriti, Rosol mostrò un’aggressività e una determinazione straordinarie, sconfiggendo lo spagnolo in un epico incontro a cinque set. La sorprendente vittoria di Rosol sorprese tutti, ribadendo il fascino dell’incertezza di questo sport unico.
    George Bastl vs. Pete Sampras – Wimbledon 2002:Pete Sampras, sette volte campione a Wimbledon e considerato da molti come il migliore giocatore sull’erba di tutti i tempi, entrò nel torneo del 2002 con grandi aspettative. Tuttavia, al secondo turno, incontrò l’ostacolo insormontabile di George Bastl. Lo svizzero, entrato nel torneo come qualificato, giocò con determinazione e coraggio, superando Sampras in cinque set. Questa sconfitta non solo segnò un momento cruciale per Wimbledon, ma anche per la carriera di Sampras, preannunciando la fine di un’era.
    Roberta Vinci vs. Serena Williams – US Open 2015:Il 2015 sembrava essere l’anno di Serena Williams. Dopo aver vinto gli Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, era sulla buona strada per realizzare un Grand Slam storico. Tuttavia, in semifinale degli US Open, si trovò di fronte all’italiana Roberta Vinci, considerata da molti una sfidante semplice per l’americana. Vinci, però, con la sua astuzia tattica e una performance impeccabile, riuscì a sconfiggere la favorita Serena, realizzando uno degli upset più stupefacenti nella storia del tennis. La sua vittoria è diventata leggendaria non solo per aver fermato la marcia trionfale di Serena, ma anche per aver mostrato la profonda bellezza e imprevedibilità del tennis.
    L’Impatto degli Upset nel Mondo del TennisGli upset nel tennis sono molto più che semplici sorprese; sono terremoti che scuotono l’intero paesaggio del gioco. Quando un giocatore di rango inferiore sconfigge una superstar, le ripercussioni sono immediate e profonde. In termini di ranking, una tale vittoria può dare al vincente un significativo impulso nei punti, offrendo opportunità per entrate più alte nei tornei successivi e potenziali sponsorizzazioni. Per il giocatore sconfitto, potrebbe significare una caduta nel ranking, spesso accompagnata da dubbi e incertezze.Ma forse l’aspetto più tangibile degli upset è la fiducia. Il giocatore che causa l’upset può sentire un’ondata di autostima, mentre l’avversario sconfitto può affrontare una crisi di fiducia. Queste dinamiche mentali possono influenzare le performance future, a volte in modi sorprendentemente duraturi.E poi c’è la percezione del pubblico. Gli upset ci ricordano che il tennis è imprevedibile e che ogni partita è un nuovo inizio. Hanno il potere di cambiare il corso della storia del tennis, riscrivendo narrative e creando nuovi eroi.
    ConclusioniLa natura imprevedibile del tennis è ciò che lo rende così affascinante. Ogni torneo porta con sé la promessa di nuove storie, di ascese e cadute, di eroi e antagonisti. Gli upset sono una testimonianza del fatto che, in questo sport, nulla è scontato. Ci ricordano che ogni partita deve essere giocata, ogni punto guadagnato e ogni vittoria meritata.Come nella vita reale, nel tennis le sorprese sono dietro l’angolo, pronte a sfidare le nostre aspettative e a ricordarci la bellezza dell’incertezza. Essi sono un promemoria vivente che, indipendentemente dal ranking o dalle previsioni, l’essenza del gioco risiede nel cuore e nella passione di chi lo gioca.
    Quando il Tennis Incontra il Gioco OnlineIl fascino dell’incertezza nel tennis, come evidenziato dai numerosi upset storici, rappresenta uno dei motivi per cui questo sport è così amato anche nel mondo delle scommesse. Questa imprevedibilità è esattamente ciò che attrae tanti appassionati verso i siti di scommesse online stranieri sicuri.Per i giocatori italiani in cerca di piattaforme affidabili e sicure per piazzare le loro scommesse, questi siti offrono un’opportunità unica di immergersi nell’adrenalina del gioco, scommettendo su possibili sorprese e risultati inaspettati. Così come nel tennis, anche nel mondo delle scommesse, nulla è scontato, rendendo ogni puntata un mix emozionante di strategia, fortuna e passione. LEGGI TUTTO