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    Paolo Bertolucci: ‘Carlos Alcaraz, il grande erede dei Big3″

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Potenti dichiarazioni quelle rilasciate in una chiacchierata con Jotdown da Paolo Bertolucci, che segue attentamente tutto ciò che succede nel circuito ATP come rinomato analista. Interrogato sul livello e sul futuro di Carlos Alcaraz, l’ex numero 12 del mondo non ha esitato a fare affermazioni incisive. “È il grande erede del Big3. Ho passato tutta la mia vita nel tennis e non avevo mai visto nulla di simile. Nessuno è stato così completo a 20 anni. Non penso ci sia un altro tennista che possa oscurarlo nei prossimi dieci anni”, ha affermato prima di approfondire il suo atteggiamento in campo. “Sorride sempre. Nadal soffriva molto in campo, Federer aveva una tecnica perfetta, ma non sorrideva. Carlos si diverte a giocare a tennis”, ha detto.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: Tra la paura, la sconfitta e il ritorno alla gioia del tennis. Una conversazione intima con Walter Veltroni

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Un caldo pomeriggio estivo, il celebre giornalista, scrittore, regista e politico Walter Veltroni ha l’opportunità di intervistare Matteo Berrettini, uno dei più noti tennisti italiani, per il Corriere della Sera. Una conversazione intima e rivelatrice che si svolge tra ricordi dell’infanzia, riflessioni sulla vita e sul tennis, e confessioni personali.
    Berrettini ricorda la sua stanza da bambino, affollata di poster di “Pulp Fiction”, “Mad Max”, “Fight Club”, e la trilogia di Batman diretta da Nolan. Parla con affetto del rapporto con suo fratello e del suo amore per i Lego. “Nel mondo di quei mattoncini mi isolavo, mi sembrava di stare in una bolla tutta mia,” confessa. L’ordine che solo un bambino poteva dare a quel caos rappresentava per lui un riflesso della vita: “Il frammento diventava l’intero, grazie al cervello”.
    Il suo viaggio nel mondo del tennis ha inizio a soli tre anni con la sua prima racchetta, seguito da un breve passaggio alle arti marziali per poi tornare al tennis a otto anni, da cui non si separerà più. Berrettini descrive il tennis non solo come uno sport, ma come una filosofia di vita. “Io sul campo da tennis non ho segreti, conosco e riconosco ogni singola emozione, ogni gesto, ogni fragilità e ogni potenza. Il tennis è uno specchio impietoso, ti guarda dentro. E ho capito una cosa fondamentale: per eccellere, in questo sport, devi in primo luogo riconoscerti”, afferma.
    Quando si parla di sconfitta, Berrettini è profondamente filosofico. “Il tennis ti insegna a perdere,” dice. “Anche i migliori, anche nelle migliori stagioni, devono bere il calice della sconfitta. Io odio perdere, ma ho sempre usato la sconfitta per migliorarmi. Per me è un motore più grande della vittoria.”A suo avviso, il carattere e l’atteggiamento mentale sono plasmabili. Berrettini descrive se stesso come istintivo e selvaggio durante i suoi anni più giovani, mentre ora cerca di controllare e correggere le sue reazioni: “L’esperienza mi ha insegnato a capire la natura dei momenti che vivo e a cercare l’atteggiamento mentale più giusto”.
    L’atteggiamento di non mollare mai, anche quando si è in difficoltà, rappresenta per lui una forma di rispetto verso se stesso. “La rinuncia a combattere, l’inerzia negativa è l’unica sconfitta che non sopporto, non riesco a perdonarmi. Io non voglio mollare mai,” proclama.Nell’ultimo periodo, Berrettini ha dovuto lottare con molti infortuni, che hanno influito non solo sulla sua carriera ma anche sulla sua morale. “Non poter competere in appuntamenti importanti mi ha fatto conoscere il buio…Sono stati momenti brutti, che non mi sono piaciuti. Ma sono stati fondamentali per farmi ritrovare le ragioni della gioia di fare quello che ho iniziato da bambino e che ha occupato tutta la mia vita.”
    In questi momenti di difficoltà, si è mai sentito solo? “Non mi sono mai sentito solo, visto che ho tante persone che mi vogliono bene, attorno, ma spaesato sì,” risponde Berrettini.E ha mai pensato di dire basta? “Tante volte, credimi…Ma poi il tempo, il confronto con gli altri mi hanno fatto capire che io sono felice solo se scendo in campo e respiro quell’atmosfera. E sono infelice se non lo faccio. è una magnifica condanna, che mi sono scelto. E che ancora oggi, di nuovo oggi, mi regala gioia immensa”.
    Berrettini rivela anche la sua particolare routine prima del servizio, scegliendo le palle fornite dai raccattapalle in base alla loro “freschezza”. Considera la paura come un “motore fondamentale” per un tennista e racconta della sua amicizia con il collega tennista Lorenzo Sonego.
    In chiusura dell’intervista, Berrettini esprime i suoi obiettivi: “Al livello sportivo nel mio cuore c’è Wimbledon. E anche gli internazionali di Roma. Ma oggi che, per la prima volta, ho conosciuto il malessere, l’obiettivo è quello di non frequentarlo più, di tenerlo lontano. E di vivere il tennis per quello che è: gioia e sfida per migliorare sé stessi”.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    L’ITIA ha sospeso per 12 mesi il coach francese Clement Reix

    International Tennis Integrity Agency

    Attraverso un comunicato sul proprio sito, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato che Clement Reix, ex giocatore professionista francese e attualmente coach, è stato sospeso per 12 mesi e multato di 10.000 dollari a seguito di due violazioni del codice anticorruzione (Tennis Anti-Corruption Program). Le violazioni sono legate a procedimenti avviati contro l’ex coniuge di Reix, Sherazad Reix, che è stata accusata di sei violazioni del TACP, che hanno portato a una sospensione di quattro anni, senza che lei abbia sporto un ricorso.
    Secondo l’accusa Clement Reix ha accettato un pagamento per influenzare negativamente le prestazioni di Sherazad Reix a un torneo, oltre a non aver denunciato il reato di corruzione. Entrambi i reati sono avvenuti nel 2018. Il caso riguardava le indagini delle forze dell’ordine in corso in collaborazione con l’ITIA in Belgio, che ha visto numerosi giocatori di tennis implicati in partite truccate. LEGGI TUTTO

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    È mancato Dirk Hordorff, ex coach di Schuettler e personaggio molto influente in Germania

    Dirk Hordorff

    È di un paio di giorni fa la notizia della scomparsa a soli 67 anni di Dirk Hordorff, ex allenatore, manager, talent scout, dirigente della federazione tedesca e personaggio molto influente in Germania e non solo. Da tempo era malato, tanto che lo scorso marzo si era operato per problemi cardiaci, che alla fine gli sono stai fatali. Dick è stato protagonista praticamente in ogni settore della disciplina, dall’organizzazione al management, ma il suo nome resterà per sempre legato alle imprese di Rainer Schuettler, connazionale da lui guidato come coach e che issò fino alla finale degli Australian Open 2003 e al n.5 del ranking ATP, nonostante non fosse dotato di grandissimo talento. In seguito Dirk ha seguito e portato in top10 anche Janko Tipsarevic e diversi altri giocatori. Fu tra i primi a scommettere sul talento di un giovanissimo Novak Djokovic, ma non riuscì mai a metterlo sotto contratto per la sua società di management.
    Era una persona divisiva, per il suo forte carattere e la sue prese di posizione nette, tanto da non farsi problemi a mettersi contro a Boris Becker quando era all’apice della sua carriera o pure criticare aspramente certe dichiarazioni di Roger Federer sulla politica tennistica. Quando la ITF stipulò l’accordo con Kosmos per la rivoluzione della Coppa Davis, fu uno tra i paladini dell’opposizione, affermando senza mezzi termini che quel contratto sarebbe fracassato entro 3-4 anni. Aveva ragione lui.
    Per il peggioramento della sua salute generale, da un pro’ di tempo si era fatto da parte, lasciando ogni impegno lavorativo, ma di recente di lui si era di nuovo parlato per colpa di accuse di molestie ricevute da due giocatori, Maximilian Abel e Sriram Balaji, i fatti a loro dire si sarebbero verificati molti anni. Accuse che Hordorff  aveva respinto con fermezza e per le quali non sono emerse prove.
    Forte la commozione di Schuettler, oggi capo allenatore della nazionale tedesca di Billie Jean King Cup, che ha dichiarato “Gli devo tutto, senza di lui la mia avventura non sarebbe stata possibile”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Notizie dal Mondo: “Ljubicic: Sinner può raggiungere Alcaraz. Sarà un futuro top 3. “Djokovic domina sui campi veloci: Medvedev e Alcaraz lo inseguono. Iga Swiatek, tra il successo nel tennis e il desiderio di università. Naomi Osaka riflette sul passato.

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Ivan Ljubicic, ex numero 5 del mondo, allenatore di Roger Federer per cinque anni e ancora strettamente legato al mondo del tennis, crede che Jannik Sinner possa ancora raggiungere il livello di Carlos Alcaraz, attuale numero uno al mondo. Il croato sottolinea che l’italiano di 22 anni ha delle caratteristiche uniche.“Non sarà mai un giocatore che esploderà all’improvviso. Ha bisogno di più tempo e di acquisire esperienza nelle grandi sfide. Purtroppo nel 2022 non è riuscito a raggiungere questi stadi nei tornei tanto quanto avrebbe voluto. Ma ora sta arrivando, io credo molto in lui”, ha affermato in un’intervista al sito ‘Tennis Majors’.Ljubicic posiziona Sinner allo stesso livello di altri due giovani. “Molto probabilmente tra cinque anni avremo Alcaraz, Sinner e Rune come top 3 ATP. Credo che anche Medvedev sarà ancora in quella zona e che potremmo avere altre sorprese.”
    Nelle ultime 52 settimane, non c’è nessuno che abbia avuto prestazioni migliori di Novak Djokovic sui campi veloci del circuito ATP. Il serbo ha un bilancio di 34-3, ovvero una percentuale di vittorie del 91,9% su questa superficie, grazie ai titoli vinti all’Open d’Australia di quest’anno e alle Nitto ATP Finals della fine dell’anno scorso. Questa percentuale avrebbe potuto essere diversa se Nole avesse partecipato al Sunshine Double, che comprende Indian Wells e Miami. Tuttavia, il serbo tornerà a competere sui campi di Cincinnati dopo la sconfitta nella finale di Wimbledon. D’altra parte, dietro di lui completano il podio Daniil Medvedev (79,7%) e Carlos Alcaraz (78,1%).
    E quando la carriera si conclude di un tennista? Questa è una domanda legittima per tutti i tennisti professionisti, alla quale Iga Swiatek ha già risposto. La polacca è al vertice della classifica WTA e vanta 15 trofei vinti in un percorso già impressionante, con l’idea che però ci sia ancora molta strada da fare. Tuttavia, la tennista di 22 anni ha già un’idea di cosa vorrà fare nel prossimo capitolo della sua vita.“Mi piace molto studiare. Ho finito due anni fa e mi manca avere quel tipo di stimolo. Ma so che non posso fare molto perché la mia priorità è la mia carriera sportiva. Sono abbastanza sicura c quando mi ritirerò, andrò all’università”, ha confessato Iga.
    Naomi Osaka prosegue la sua pausa dal tennis dopo essere diventata madre un mese fa. Nel podcast “Mountaintop Conversations”, ha ripensato ai momenti più complessi della sua carriera, specialmente a quelli in cui ha vissuto difficoltà a livello mentale.Un episodio emblematico si verificò a Roland Garros nel 2021, quando fu multata di 15.000 dollari per non aver partecipato a una conferenza stampa. L’atleta giapponese ha riflettuto su quel momento: “Nel mondo delle interviste ho sempre avuto un approccio molto diretto e, a volte, dico cose che forse non dovrei. Questo mi ha causato problemi, ma è perché apprezzo i giornalisti. Non so se ne siano consapevoli, ma mi piace interagire con loro e chiarire eventuali dubbi. Mi fa piacere che ci sia chi si interessa veramente a me”, ha rivelato.E riguardo all’assenza dalla conferenza stampa? “Man mano che acquisivo notorietà, sentivo come se l’energia intorno a me diventasse opprimente. Ho iniziato a chiudermi, a sentire che il mio carattere mutava in modo che non mi piaceva. In quel momento ho pensato di aver bisogno di una pausa, ma sapevo che sarei stata multata se l’avessi fatto. Ho considerato che preferivo pagare la multa piuttosto che sopportare quel turbamento interiore”, ha ricordato.“Non ero consapevole che ciò riguardasse la salute mentale. Crescendo, nessuno mi ha mai parlato di questo argomento e, onestamente, penso che la prima volta che mi sono veramente confrontata con il concetto di salute mentale sia stata quando mi sono ritirata dal Roland Garros. Non è che ho avuto un’infanzia difficile, è solo che la maggior parte della mia vita è stata focalizzata sul tennis”, ha concluso.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Reina Soisbault Cup 2023 Under 18 – Ed è ancora Italia e Spagna

    Federica Urgesi nella foto

    Sono nuovamente Italia e Spagna le finaliste della Reina Soisbault Cup, in corso al Circolo Tennis Maglie. Le azzurre italiane hanno superato la Slovenia per 2 a 1. Stesso risultato per le rosse spagnole che hanno superato la Grecia per 2 a 1.
    Nei singolari tra Italia e Slovenia: Federica Urgesi – Pia Petelinsek 6-4 6-2, Francesca Pace – Ana Lanisek 2-6 6-4 1-6. Nel doppio la coppia Alessandra Teodosescu con Federica Urgesi hanno superato le slovene Pika Doberlet con Ana Lanisek 6-0 6-2
    Tra Spagna e Grecia nei singolari: Ariana Gerlings (ESP) – Artemis Aslanisvili (GRE) 7(5)-6 6-0, Marta Soriano Santiago (ESP) – Mara Tsironi (GRE) 6-0 6-3. Walkover nel doppio con punto alla Spagna.
    Grande prova d’orgoglio per l’Italia partita in svantaggio con il primo singolare perso al terzo set da Pace con qualche problema fisico. Recupera facilmente Urgesi che regola un’avversaria altrettanto coriacea. Senza storia il doppio nel quale la coppia già collaudata tra Urgesi e Teodosescu ha ripetuto quanto si è visto il 21 luglio nella semifinale ITF Marocco 01A con una netta vittoria contro le avversarie.
    Partita finale venerdì 4 con Italia contro la Spagna, ormai una classica sfida al Circolo Tennis Maglie. Ricordiamo che l’anno scorso la sfida è stata vinta dall’Italia che è volata per le finali di Granville come testa di serie. Per quest’anno incrociamo le dita.
    Per il terzo e quarto posto si affronteranno Grecia e Slovenia. Israele ha terminato il torneo in quinta posizione essendo stato eliminato dalla Grecia nei quarti.Gli incontri avranno inizio alle ore 15. LEGGI TUTTO

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    Tennis Europe Reina Soisbault Cup 2023 Under 18 – Sfida tra Italia e Slovenia per volare in finale

    Primo verdetto alla Reina Soisbault Cup, in corso al Circolo Tennis Maglie, con la Grecia che si impone su Israele per 2 a 1.Le ragazze israeliane guidate dal capitano Dan Meder, pagano l’assenza della numero uno Liam Oved e nulla hanno potuto contro la forte squadra ellenica. Nei singolari vittoria della greca Artemis Aslanisvili su Karin Altori per 6-4 1-6 6-3, vittoria della israeliana Noa Major su Nikoleta Paretzoglou per 5-7 6-3 6-2. Nel doppio di spareggio la coppia greca Artemis Aslanisvili con Maria Tsironi, ha superato la coppia israeliana Altori – Major 6-1 6-2.
    La Grecia passa il turno e sarà la prossima avversaria della Spagna.Intanto la nazionale italiana è pronta ad affrontare la Slovenia, una squadra da non sottovalutare.
    Le italiane Federica Urgesi, Francesca Pace e Alessandra Teodosescu, capitanate dal tecnico nazionale Daniele Silvestre sono pronte e determinate per affrontare le slovene Pia Petelinesek, Ana Lanisek e Pika Doberlet, capitanate da Urban Cevka, nella partita che staccherà il biglietto per la finale di Granville.
    Al seguito della squadra italiana il Direttore Tecnico Nazionale del settore femminile FITP e responsabile del centro di preparazione olimpica di Formia, Vittorio Magnelli, figura che sicuramente sarà da stimolo per evitare cali di tensione per le azzurre.
    Gli incontri avranno inizio alle ore 15. LEGGI TUTTO

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    Completato il campo da tennis a Ndola (Zambia). Saggioro: “Orgogliosi del traguardo, merito di tanti”

    Un gruppo di ragazzini del Ciceketelo Youth Project sul nuovo campo da tennis realizzato a Ndola (Zambia)

    Il progetto di regalare un campo da tennis ai bambini dello Zambia era di quelli particolarmente ambiziosi, ma con l’impegno di tanti è stato raggiunto. Da metà luglio, presso un villaggio d’accoglienza situata nella città di Ndola (300 chilometri a nord della capitale Lusaka), è stato completato l’impianto costruito grazie al fundraising promosso da Damiano Saggioro, ex presidente del Tennis Desenzano, il quale ha coinvolto nel suo grande sogno vari club e altre realtà del territorio. Tutto nacque all’epoca della sua presidenza: entrato in contatto con la onlus “Condivisione fra i popoli”, la quale finanzia il progetto di cooperazione internazionale Ciceketelo Youth Project, Saggioro si impegnò per l’invio in Zambia di racchette, palline, abbigliamento e tanto altro, per permettere ai bambini di giocare a tennis.
    Poi, visto che il campo a loro disposizione era ridotto piuttosto male, è nata l’idea di costruirne uno nuovo, da zero, finanziato con i proventi della raccolta fondi, oltre 10.000 euro. “A poco più di un anno da quando è stato concepito – dice Saggioro – possiamo finalmente dire che il progetto è andato a buon fine. È stato realizzato un campo regolamentare con standard di qualità, e anche un muro d’allenamento per i ragazzi”. Presto l’inaugurazione ufficiale con le autorità locali, ma il campo è già in funzione. “Ci auguriamo – dice ancora il 41enne di Sirmione, mente del progetto – che possa diventare un’attrazione importante per la popolazione del luogo, quindi garantire un ritorno al punto di vista sociale”.
    Tuttavia, la sua funzione principale rimane legata al Ciceketelo Youth Project. “La priorità – continua – è che possa rivelarsi utile alla mission di ‘Condivisione fra i popoli’, che lavora per togliere i ragazzini dalla strada, attraverso istruzione, cultura e sport. Il tennis è una delle attività che vanno per la maggiore, dunque c’era l’esigenza di dotare il villaggio di un impianto che permettesse di praticarlo come si deve. Mi spiace solo che Happy, il maestro che si stava dedicando ai ragazzi con tanto cuore e professionalità, sia venuto a mancare proprio pochi giorni prima dell’apertura del campo. Quanto fatto è un regalo anche per lui, al quale verrà dedicata una gigantografia”. Completato il progetto, da parte di Saggioro è il momento dei doverosi ringraziamenti a coloro i quali hanno contribuito. “Il primo grazie – dice – va ai due principali benefattori cui è stato intitolato il campo, ossia Emidio Rossi, che ha devoluto alla nostra raccolta fondi l’intero ricavato della vendita del suo libro, e all’Associazione Amici di Danilo di Sirmione. Ma devo ringraziare anche i circoli bresciani e mantovani che hanno sostenuto il progetto, creando una rete di solidarietà basata sull’amicizia, nonché Gianfranco e Laura Zanola, titolari della famosa azienda Play-It, che hanno contribuito in prima persona anche attraverso il coinvolgimento di Matteo Berrettini. Più tante altre persone che con un contributo grande o piccolo ci hanno permesso di raggiungere il traguardo”. Se da oggi i bambini dello Zambia avranno un’opportunità in più, il merito è anche loro. LEGGI TUTTO