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    Rune rassicura: lunedì riprendo gli allenamenti

    Rune riceve un trattamento a Cincinnati

    La schiena fa ancora un po’ male, ma i controlli sono stati positivi e lunedì riprenderà gli allenamenti. Così Holger Rune attraverso un post social, nel quale ha aggiornato sulle proprie condizioni dopo il ritiro a Cincinnati nel corso del match contro Mackenzie McDonald (ha gettato la spugna quando era sotto per 6-4 2-0). Il danese ha sofferto di un problema alla schiena che l’ha portato a ritirarsi per evitare un infortunio più serio in vista dell’ultimo Grande Slam della stagione, che scatterà lunedì 28 a Flushing Meadows.
    “Breve aggiornamento. Piccoli miglioramenti al mal di schiena. Ecografia, radiografia, trattamento e un eccellente lavoro di squadra tra i medici di New York e Monaco e il mio team, sono sicuro che sarò pronto per l’allenamento lunedì. Grazie a tutti”, così scrive Holger.

    Short update. Small improvements on the back pain. Scan, X-ray, treatment and excellent team work between doctors in New York and Monaco and my team making me sure that I will be ready for practice on Monday. Grateful for everyone taking action 🙏🏽
    — Holger Rune (@holgerrune2003) August 19, 2023

    Questo invece il momento del suo ritiro contro McDonald a Cincinnati.

    Unfortunately Holger Rune has been forced to retire due to injury, sending Mackie McDonald through with the victory, 6-4 2-0 RET #CincyTennis pic.twitter.com/vmMvQPfYXV
    — Tennis TV (@TennisTV) August 16, 2023

    Rune, attualmente n.5 al mondo ma sicuro di toccare il proprio best ranking lunedì prossimo come n.4, giocherà per la terza volta a US Open. È uno Slam a lui molto caro, nel 2021 debuttò infatti nel main draw di un Major dopo aver passato le qualificazioni, affrontando Novak Djokovic in un grande match, nel quale impressionò nei primi due set, mostrando di che pasta è fatto, prima subire la rimonta e maggior esperienza del serbo. Lo scorso anno si arrese al terzo turno a Norrie. Sarà decisivo vedere in che condizioni si presenterà a New York, per capire se possa essere a posto e quindi competitivo o meno. LEGGI TUTTO

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    Alex de Minaur, elogio della normalità

    Alex De Minaur nella foto – Foto Getty Images

    Non ruba l’occhio in campo, non entusiasma le folle, non ha un colpo in grado di sovrastare l’avversario. Eppure, l’australiano de Minaur è un lodevole esempio di come anche nel tennis contemporaneo si possano raggiungere i massimi livelli anche senza per forza essere dei super uomini, bensì puntando sulla volontà, l’agonismo e l’intelligenza tattica.
    Bravi e cattivi ragazziSe si dovesse chiedere a una schiera di appassionati in giro per il mondo quale sia il loro campione preferito, probabilmente in pochi citerebbero Alex de Minaur. Quando si guardano le quote delle scommesse di tennis live nei grandi tornei, di rado viene considerato favorito se deve affrontare uno dei big del circuito. Eppure, il giocatore nato a Sidney nel 1999 ha saputo scalare le classifiche, un po’ alla volta. Quasi in silenzio, senza mai porsi in maniera troppo appariscente, in totale contrapposizione con suoi connazionali dotati di enorme talento ma ben poca tenuta fisica o mentale.Il riferimento, è chiaro, va a Kyrgios e Kokkinakis, i due bad boys su cui l’Australia puntava per rinverdire almeno parzialmente i fasti di una gloriosa tradizione scemata negli ultimi lustri. Kokkinakis è stato invece a dir poco frenato da una marea di infortuni che ne hanno limitato attività e risultati. Quanto a Kyrgios, non ci sono sorprese nell’affermare che in lui non c’è mai stata la voglia di crederci davvero, di fare vita da professionista, di sfruttare un clamoroso talento in gran parte purtroppo gettato alle ortiche.Però c’è lui, Alex. Non una montagna di muscoli, non un predestinato, non una macchina da guerra come tante ormai se ne vedono sul circuito. Certo, parliamo di un ragazzo alto 183 centimetri, dunque non un piccoletto alla Schwartzmann. Ma senz’altro nemmeno paragonabile a molti giganti che svolgono ruoli da protagonisti nel tennis odierno.In ogni caso, de Minaur è arrivato su, vicino alla vetta. Ci è riuscito con abnegazione, continuità, spirito, lotta. E con tanta intelligenza, ovvero un acume tattico per il quale sul campo lo vediamo saper quasi sempre cosa fare. Un muro, ottimo nella fase difensiva, tenace nel rincorrere ogni accelerazione avversaria, abile nel commettere pochissimi errori lasciando al contendente l’onere di prendersi un maggior numero di rischi.De Minaur muove il gioco, costruisce il punto con pazienza, apre gli angoli. Non ha un servizio devastante, e in generale nessun colpo con cui spazzare via chi sta dall’altra parte della rete. Il pubblico non va in visibilio come invece accade per un meraviglioso rovescio di Wawrinka o uno spaventoso diritto di Alcaraz. Ma Alex resta lì, combatte, ragiona, non sbaglia. E molto spesso, vince.
    Salto di qualitàNumero due al mondo a livello juniores, l’australiano si è presentato sul circuito maggiore con alte aspettative, poi in parte ridimensionate, almeno per un po’. Si è assestato intorno alla ventesima posizione del ranking, e lì è rimasto per diverso tempo. Sembrava che ormai questa potesse essere la sua definitiva zona di comfort a livello di graduatoria. De Minaur però non si è accontentato, ha lavorato per implementare velocità e precisione del servizio, per rendere il suo gioco ancora più solido. Gli effetti si sono visti: il trionfo ad Acapulco, insieme al fantastico cammino al Masters 1000 di Toronto, lo hanno proiettato verso un ulteriore salto in avanti.Quando parliamo di normalità, esponiamo un termine ovviamente non valido in senso assoluto. Non può essere “normale” il fatto di conquistare un posto tra i migliori 10 o 20 giocatori del globo. Ma il concetto serve per omaggiare chi, con la costanza e l’impegno, lo studio dell’avversario e la serietà dentro e fuori dal campo, è riuscito ad approdare nell’élite del tennis, anche senza i crismi del supereroe. LEGGI TUTTO

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    Alexis Musialek squalificato a vita per corruzione

    Alexis Musialek nella foto

    Il mondo del tennis è da tempo bersaglio di accuse e insinuazioni legate alla manipolazione di partite e alla corruzione. Questo sport, conosciuto per la sua eleganza e il fair play, ha visto emergere nel corso degli anni episodi meno nobili che hanno offuscato la sua reputazione.Nonostante la tendenza di molti a chiudere gli occhi davanti a queste realtà, la ITIA (l’agenzia anticorrupzione incaricata di monitorare e sanzionare i casi di corruzione nel tennis) continua a lavorare senza sosta per portare alla luce e punire comportamenti scorretti. Proprio oggi, l’agenzia ha reso pubblica una notizia che ha scosso l’intero ambiente tennistico: la sospensione a vita di Alexis Musialek, ex tennista francese che aveva raggiunto la 255ª posizione nel ranking mondiale.
    Musialek, che ha continuato a competere fino al 2022 è stato riconosciuto colpevole di ben 39 violazioni del programma anticorrupzione. La sua scoperta è frutto di un’operazione congiunta tra la ITIA e la polizia belga. Ciò che è ancora più allarmante è che le indagini suggeriscono l’esistenza di una rete di collaboratori che avrebbero manipolato partite in maniera sistematica tra il 2016 e il 2018.
    Le implicazioni di questo scandalo potrebbero essere molto più ampie di quanto finora rivelato. Il rapporto della ITIA suggerisce infatti che il caso di Musialek potrebbe rappresentare solo “la punta dell’iceberg”, lasciando intuire che altri nomi potrebbero emergere nell’ombra della corruzione nel tennis.
    Queste rivelazioni sono un monito per l’intera comunità tennistica e sottolineano l’importanza di rimanere vigili e impegnati nella lotta contro ogni forma di corruzione nello sport. Ora più che mai, è essenziale per gli organi di governo del tennis unire le forze per proteggere l’integrità del gioco e assicurare che episodi come questi diventino parte del passato.Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Le critiche di Iga Swiatek alla WTA: “Capisco che dobbiamo adattarci alle esigenze televisive, ma ho anche chiesto alla WTA alcune statistiche per capire se gli spettatori stanno effettivamente seguendo queste partite iniziate alle 22:00. Non ho ricevuto risposte”

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    La scorsa settimana a Montreal è stata contrassegnata da frequenti piogge che hanno costretto le tenniste a giocare più volte nel corso della stessa giornata. Questa situazione ha causato non poche polemiche.Dopo le critiche mosse da alcune tenniste sulla gestione dell’evento e alla WTA, è la volta della numero uno mondiale, Iga Swiatek, ad esprimere il proprio malcontento. In una conferenza stampa prima del WTA 1000 di Cincinnati, la tennista ha spiegato chiaramente la sua posizione.
    I problemi a Montreal“Certo, il clima è un fattore imprevedibile,” ha dichiarato Swiatek, “ma forse dovremmo concentrarci di più su ciò che è realmente sano per i giocatori. Dobbiamo competere ogni settimana, la stagione è estremamente intensa con viaggi incessanti. Non abbiamo mai realmente un momento di pausa. Sarebbe utile, in vista del prossimo anno – quando avremo più tornei obbligatori e tornei più lunghi – focalizzarsi sul benessere dei giocatori.”Riguardo alla gestione dell’evento, ha aggiunto: “Ho notato situazioni che definirei poco professionali. Non posso precisare esattamente cosa l’organizzazione abbia gestito male, ma sembra che la priorità qui sia principalmente la WTA. Al momento, la leadership appare un po’ debole. Spero sinceramente in un cambiamento, perché quest’anno ci sono state molte occasioni in cui non sono riuscita ad allenarmi come avrei voluto.”
    Esperienze Passate“Durante la stagione europea sulla terra rossa, sia a Roma che a Madrid, ho giocato quattro partite che si sono concluse oltre mezzanotte. Capisco che dobbiamo adattarci alle esigenze televisive, ma ho anche chiesto alla WTA alcune statistiche per capire se gli spettatori stanno effettivamente seguendo queste partite iniziate alle 22:00. Non ho ricevuto risposte, ma avere questi dati mi aiuterebbe a capire se ha senso giocare così tardi.”
    Il Caso del Roland GarrosSwiatek ha poi fatto riferimento alle abitudini degli spettatori durante il torneo di Roland Garros: “Quello che sento dalle persone intorno a me è che tendono a seguire la prima partita della sessione serale. Ma non sono sicura se rimangono sintonizzati per la seconda. Voi guardate quella partita? Vi piace vederle a quell’ora? Sarebbe interessante saperlo.”
    Con queste parole, Iga Swiatek lancia un appello importante alla WTA e agli organizzatori dei tornei, sottolineando l’importanza del benessere dei giocatori e la necessità di un dialogo costruttivo tra le varie parti interessate.Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Liudmila Samsonova critica l’organizzazione del WTA 1000 di Montreal: “È strano e doloroso rendersi conto che le tenniste non sembrano avere molta importanza agli occhi degli organizzatori”

    Liudmilla Samsonova nella foto – Foto Getty Images

    Liudmila Samsonova, una delle tenniste del momento, ha manifestato il suo disappunto riguardo l’organizzazione del WTA 1000 di Montreal. Samsonova, che ha raggiunto la finale del torneo, ha lamentato di non essere stata in condizioni ottimali per disputare l’importante match a causa delle scelte dell’organizzazione.La controversia si è sviluppata quando alla tennista è stato chiesto di giocare due incontri nello stesso giorno, senza concederle il dovuto riposo tra uno e l’altro. “Ero nella sala di fisioterapia, cercando di recuperare dallo sforzo del match precedente. Questo trattamento mi ha occupato un’ora, e poco dopo sono dovuta tornare in campo per giocare nuovamente”, ha spiegato la Samsonova.
    La sua critica non si limita solo alla questione del riposo, ma punta il dito contro l’intera organizzazione del torneo, mettendo in discussione la priorità data al benessere delle atlete. “È strano e doloroso rendersi conto che le tenniste non sembrano avere molta importanza agli occhi degli organizzatori. Se ci sono intoppi come la pioggia, dovrebbero fare il possibile per evitare che si debbano giocare due partite nella stessa giornata”, ha continuato la giocatrice russa.
    La questione sollevata da Samsonova apre un dibattito più ampio sulla gestione dei tornei di tennis e sul rispetto delle condizioni fisiche degli atleti. Il benessere e la sicurezza dei giocatori dovrebbero sempre essere al primo posto, e le scelte organizzative dovrebbero tener conto di tali esigenze.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kei Nishikori si ritira dal torneo Challenger di Stanford a causa di un infortunio al ginocchio

    Kei Nishikori nella foto

    Kei Nishikori ha annunciato che non parteciperà all’evento di Stanford a causa di problemi persistenti al ginocchio. Malgrado le aspettative e la preparazione, Nishikori ha rivelato che il suo ginocchio non è ancora completamente guarito, motivo per cui ha deciso di prendersi ulteriore tempo per recuperare.
    L’obiettivo principale di Nishikori era utilizzare il torneo Challenger come preparazione in vista del prossimo US Open, in programma dal 28 agosto.
    Non è la prima volta che Nishikori affronta problemi al ginocchio. Durante l’ultimo torneo di Atlanta, l’ex numero 4 del mondo ha manifestato chiari segni di disagio, giocando con un evidente bendaggio alla gamba sinistra.
    Gli appassionati di tennis e i sostenitori di Nishikori si augurano una pronta guarigione per il tennista, sperando di rivederlo in campo al più presto e in piena forma. La sua assenza a Stanford è un duro colpo per l’evento, ma la salute del giocatore viene prima di tutto. Si spera che questo periodo di riposo gli permetta di tornare al circuito con rinnovata energia e determinazione.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Struff salta anche gli Us Open. La prima volta slam di Diaz Acosta

    Struff nella foto

    Jan-Lennard Struff, uno dei tennisti emergenti di quest’anno e finalista al Mutua Madrid Open, sta vivendo un periodo difficile a causa di un infortunio. Nonostante abbia offerto una prestazione notevole a Madrid, complicando la partita di Carlos Alcaraz, ora si trova ad affrontare un periodo di inattività.
    Dopo aver raggiunto la finale nel torneo di Stuttgart, dove è stato sconfitto da Frances Tiafoe, il tennista tedesco ha subito un infortunio all’anca. Le conseguenze di tale infortunio sono state più gravi di quanto si pensasse inizialmente, costringendo Struff ad una pausa di otto settimane.
    A seguito di questo, Struff ha annunciato che non parteciperà a nessuno degli eventi della stagione norteamericana su superficie in cemento. Ciò significa che non prenderà parte nemmeno all’US Open 2023. Questo sarà il secondo Grand Slam che Struff mancherà quest’anno, essendo stato assente anche a Wimbledon.
    In relazione a questa notizia, l’argentino Facundo Díaz Acosta avrà l’opportunità di partecipare direttamente ad un Grand Slam per la prima volta nella sua carriera.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il tennista perfetto secondo Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Sempre interessanti le sfide dell’ATP che mettono alla prova i migliori giocatori del circuito per creare il tennista ideale. Da quali avversari o campioni leggendari ‘preleverebbero’ le loro tecniche? Questa volta, Stefanos Tsitsipas ha delineato il suo giocatore ideale, con alcune scelte che potrebbero sorprendere molti.
    DIRITTO: Juan Martín del Potro. “Hai visto il suo colpo di diritto? È come un martello!”.
    ROVESCIO: Daniil Medvedev. “Mai visto qualcuno eseguire rovesci come lui”.
    SERVIZIO: Milos Raonic. “Ha un servizio potente; l’ho affrontato alcune volte ed è veramente arduo rispondere alle sue battute, è difficile anticiparlo”.
    RISPOSTA: Novak Djokovic. “È una scelta scontata per chiunque. Ha un’ottima capacità di bloccare la palla e di rispondere in profondità”.
    ROVESCIO SLICE: Roger Federer. “Mantiene la palla molto bassa e lo colpisce con naturalezza”.
    GIOCO A RETE: Nicolas Mahut. “Mi ha colpito molto quando ho giocato in doppio con lui”.
    TOCCO: Diego Schwartzman. “Ha mani eccezionali, lo scelgo sicuramente”.
    MOBILITÀ: Carlos Alcaraz. “Si muove come se non ci fosse un domani; non ho mai visto un giocatore così”.
    VELOCITÀ: Rafael Nadal. “Non ho giocato contro lui a 18 anni, ma mi piacerebbe avere la sua velocità di allora”.
    FLESSIBILITÀ: Grigor Dimitrov.
    MENTALITÀ: Novak Djokovic. “Ha dimostrato di poter superare match estremamente difficili grazie alla sua solidità mentale. Questa è la ragione per cui è attualmente in testa per il numero di Grand Slam vinti”.
    TENACIA: Marton Fucsovics
    COMPETITIVITÀ: Jannik Sinner. “Non è uno che si arrende facilmente”.
    FESTEGGIAMENTI: Stefanos Tsitsipas. “Il mio ballo a Los Cabos dimostra che di recente sto mostrando dei festeggiamenti spettacolari, e mi diverto molto a farlo (sorride)”.Marco Rossi LEGGI TUTTO