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    Kooyong Classic 2024. Ecco tuttii giocatori presenti. Guida Jannik SInner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Il Kooyong Classic, rinomata esibizione del tennis mondiale, si prepara per accogliere alcune delle stelle più luminose del circuito in vista dell’Australian Open 2024. Questo torneo, un appuntamento imperdibile dal 1988 (ad eccezione del 1994 e degli anni pandemici 2021 e 2022), si svolge annualmente presso il Kooyong Lawn Tennis Club, diventando un banco di prova essenziale prima del primo grande Slam dell’anno.
    Quest’anno, il torneo si terrà dal 10 al 12 gennaio e vedrà la partecipazione di almeno due giocatori tra i primi 10 del mondo. La vicinanza del club alla città di Melbourne, essendo situato nel sobborgo di Kooyong, offre ai giocatori l’opportunità di adattarsi senza perdere tempo in spostamenti.
    Tra i partecipanti di spicco figura per la prima volta Jannik Sinner, talento emergente che ha raggiunto il quarto turno agli Australian Open 2023 (finalista ell ATP Finals e vincitore della Davis Cup 2023) e vincitore del Great Ocean Road Open nel 2021. Accanto a lui, Holger Rune, un altro top 10, che ha recentemente rinnovato la sua collaborazione con l’allenatore Boris Becker, e che come Sinner è stato eliminato al quarto turno dell’Australian Open 2023.
    Non mancherà un veterano del circuito: Stan Wawrinka, unico ex campione degli Australian Open presente nell’elenco iniziale. Wawrinka, finalista del Kooyong Classic nel 2009 e partecipante dell’edizione 2014, anno in cui vinse il suo primo titolo del Grande Slam, porta con sé un’esperienza inestimabile.
    Altri nomi illustri comprendono Dominic Thiem, già finalista agli Australian Open e partecipante al Kooyong Classic in due occasioni, incluso il 2023. Frances Tiafoe, che ha debuttato perdendo contro Thiem nell’edizione precedente e torna per una rivincita. Completano il quadro Karen Khachanov dalla Russia e Zhizhen Zhang, numero uno cinese.Questo evento si preannuncia come un antipasto eccitante per l’Australian Open, offrendo ai fan del tennis un’anteprima delle sfide e delle emozioni che li attendono nel primo Grande Slam dell’anno.
    2024 Kooyong Classic ATP Entry List:Player1. Jannik Sinner 🇮🇹2. Holger Rune 🇩🇰3. Karen Khachanov 🇷🇺4. Frances Tiafoe 🇺🇸5. Stan Wawrinka 🇨🇭6. Zhizhen Zhang 🇨🇳7. Dominic Thiem 🇦🇹Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Potapova e Shevchenko si sono sposati

    Anastasia Potapova e Aleksander Shevchenko

    Anastasia Potapova e Aleksander Shevchenko hanno concluso la loro miglior annata in carriera col… “botto”. I due russi infatti si sono appena sposati, diventando una delle super coppie del tour Pro. I due tennisti hanno iniziato frequentarsi nei primi mesi del 2023, affermando di esser diventati una coppia lo scorso settembre. Un anno davvero ottimo per entrambi: Potapova ha raggiunto il best ranking al numero 21 WTa, mentre Shevchenko ha fatto un gran salto dai Challenger al tour maggiore, con il debutto nella Top 50.  

    Congratulations to Anastasia Potapova and Aleksander Shevchenko, who registered their marriage today! 😍❤ pic.twitter.com/c1KSI4J0b9
    — WTARussians (@WTArussians) December 1, 2023
    Durante lo scorso Roland Garros, Potapova aveva affermato: “Ovviamente, non so come potrà funzionare perché la programmazione nel tennis non è mai facile. Ma in qualche modo siamo riusciti a gestire la situazione e in effetti è come se avessimo passato insieme ogni settimana e ci vedessimo molto, il che è un’ottima cosa”. Un rapporto che è cresciuto fino a portarli alle nozze. “È davvero importante avere qualcuno che possa supportarti, non solo nella tua squadra, ma qualcuno a cui sei vicino. È qualcuno che non solo conosce il tennis ma vuole anche ciò che è meglio per te. Anche se gioco male, so che lui mi supporterà comunque, quindi è molto bello avere qualcuno come questo nel tour. Lui capisce” aveva concluso Anastasia. Auguri alla coppia!     LEGGI TUTTO

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    Paolo Bertolucci su Jannik Sinner: “ Questo confronto parte ormai da una condizione di parità con Djokovic”

    Jannik Sinner e Novak Djokovic nell’allenamento di oggi

    Il mondo del tennis si è congedato dal 2023, ma la pausa è breve per i campioni della racchetta . Tra pochi giorni, i giocatori torneranno in campo, preparandosi per la stagione australiana, che culminerà con gli Australian Open a metà gennaio. In un calendario fitto, la pianificazione è tutto: nulla è lasciato al caso.
    Tra i più attesi, Jannik Sinner, la stella italiana, che si dirigerà ad Alicante per un’intensa preparazione fisica e tecnica. La fine della sua crescita in altezza gli permette ora un allenamento più intensivo con i pesi, un aspetto che non poteva sfruttare in passato.
    Luca Nardi, un altro talento emergente, condividerà questo percorso con Sinner, come rivelato dallo stesso Nardi dopo le Next Gen ATP Finals. Quest’anno, Sinner ha mostrato miglioramenti notevoli, attestati dal suo posizionamento nella classifica mondiale (numero 4). Dalla competizione di Pechino in poi, i suoi successi sono stati eclatanti: la vittoria nell’ATP500 di Vienna, la finale nel Master di fine anno a Torino, e il trionfo in Coppa Davis.
    La sua progressione è stata marcata dalle vittorie contro giganti come Novak Djokovic. Sebbene Djokovic abbia prevalso nelle ATP Finals, Sinner ha dimostrato la sua forza battendolo nel Round Robin del Master al Pala Alpitour e nelle semifinali di Davis, salvando tre match-point.
    Paolo Bertolucci, nel podcast “La Telefonata“, parlando con Adriano Panatta, ha sottolineato l’importanza di questi successi: “Sinner ha compiuto un salto di qualità, battendo Djokovic due volte. Ora è a pochi passi dal livello del serbo. Questo confronto parte ormai da una condizione di parità“. L’entusiasmo è palpabile nel mondo del tennis italiano.
    L’attenzione ora si sposta sugli Slam, dove il formato al meglio dei cinque set e la necessità di mantenere alte prestazioni per due settimane saranno la vera prova per Sinner. Il tennis italiano attende con impazienza i prossimi capitoli di questa emozionante storia.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Luca Nardi: Un Anno di Sfide e la Ricerca di una Svolta nel 2024. Ora allenamenti con Sinner

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06

    Il 2023 è stato un anno complicato per Luca Nardi, il giovane talento italiano del tennis, classe 2003. Nardi, che aveva grandi speranze di entrare nella prestigiosa top-100 del ranking ATP, ha trovato ostacoli significativi nel mantenere un rendimento costante durante la stagione. Nonostante le sue capacità tennistiche siano indiscutibilmente notevoli, è diventato evidente che Nardi necessita di lavorare sul suo fisico per adattarsi meglio agli sforzi prolungati e migliorare anche sotto l’aspetto mentale.
    Una componente che sembra mancare al giovane atleta di Pesaro è quella cattiveria agonistica, spesso indispensabile per emergere nel circuito professionistico. Questo aspetto è emerso in modo particolare dopo la sua uscita di scena dalle Next Gen ATP Finals di Gedda. Parlando ai microfoni di SuperTennis, Nardi ha condiviso i suoi prossimi passi: “Tornerò da Jeddah, ma mi prenderò soltanto 3/4 giorni di pausa… Svolgerò la preparazione in vista del 2024 ad Alicante con Jannik Sinner“.
    La scelta di allenarsi con Jannik Sinner, attuale n.4 del mondo, a Alicante in Spagna, rappresenta un passo significativo. Nardi si dedicherà a un periodo intensivo di allenamento, sperando di poter imparare dal modus operandi e dall’approccio di Sinner, riconosciuto come un modello da seguire. Con un sorriso, Luca ha aggiunto: “Spero che mi lasci giocare!… farò due o tre settimane in Spagna. Cercherò di giocare il mio miglior tennis il prossimo anno, ma senza troppe pressioni“.
    Chiudendo l’anno al n.115 del ranking, Nardi ora guarda al futuro con ottimismo, puntando alla trasferta australiana che culminerà con lo Slam di Melbourne. Nonostante le difficoltà incontrate nel 2023, Luca Nardi si presenta determinato a ripartire e a raggiungere nuovi traguardi nel 2024.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kyrgios a cuore aperto: “Bevevo ogni notte, mi odiavo e mi tagliavo. Murray mi è stato vicino”

    Nick Kyrgios

    Si parla molto in Australia di Nick Kyrgios in queste settimane. Il discusso talento di Canberra non ha ancora sciolto la propria riserva sulla sua partecipazione all’edizione 2024 degli Australian Open e dei tornei in preparazione, clou dell’estate tennistica australiana. Il team di Davis guidato da Lleyton Hewitt ha brillato a Malaga, sconfitto solo da Jannik Sinner e compagni, ma, croce e delizia, sulla bocca degli appassionati “down under” resta sempre lui, il “maledetto” Nick. Talento e terribile sregolatezza, dai bassifondi di una vita complicata alla finale di Wimbledon, quasi senza allenarsi come un Pro, autodistruggendosi. Proprio questo Kyrgios ha raccontato nel corso del programma Piers Morgan Uncensored su TalkTv, i suoi momenti più bui, ora per fortuna alle spalle.
    “È stato un periodo piuttosto buio” racconta Nick. “Ho vinto tornei nel circuito professionistico bevendo tutte le sere, auto lesionandomi, bruciandomi cose sul braccio, tagliandomi il corpo per divertimento. Farmi del male era diventata una dipendenza. Odiavo me stesso. Odiavo svegliarmi ed essere Nick Kyrgios“.
    Una fase della sua vita tremenda, che è riuscito a superare parlandone e spingendo altre persone colpite come lui da depressione a fare altrettanto. “Sento che, dopo essermi aperto e aver raccontato tutti questi problemi, sono stato in grado di aiutare molte persone. Mi sento come se fossi stato un faro per tanta gente che sta attraversando un momento difficile. Quando ci si sente sopraffatti, ricorrendo alla droga o all’alcol, è necessario diventare consapevoli della situazione e aprirsi. Posso identificarmi con loro. Questa è stata la cosa più potente che mi è capitata nella mia carriera: che le persone vengano da me con problemi reali. Mi mandano foto su Instagram, messaggi diretti, in cui dicono di volersi suicidare. Ho avuto conversazioni con queste persone, a volte anche telefonate. Noto che fa la differenza poter parlare con loro, raccontare e spingere fare altrettanto, e mi rende davvero orgoglioso”.
    Kyrgios racconta che nei momenti più bui della sua vita Andy Murray gli è stato molto vicino. “Andy mi è sempre stato di grande supporto, fin dagli inizi della mia carriera. Appena arrivato al circuito, ha visto che avevo tanto talento da affinare e tanto lavoro da fare, quindi mi ha subito messo sotto la sua ala protettiva. Poco dopo ha capito che ero un giocatore “da allenare” e che stavo costruendo la mia strada, ma è rimasto sempre lì per qualunque cosa avessi bisogno. Un giorno ha visto i segni delle ferite che mi auto infliggevo e mi ha chiesto ‘Che cosa hai sul braccio?’ A quel tempo stavo davvero molto male. Ovviamente Andy cercava di darmi consigli e di aiutarmi, ma ero così chiuso in me stesso che in quel momento non sentivo nulla. Ma lui c’era. Ancora oggi gli sono molto grato, lo ringrazio moltissimo per quello che ha fatto per me” conclude Nick.
    Kyrgios ha subito nei primi mesi dell’anno un intervento molto delicato al ginocchio. Ha cercato di rientrare sull’erba di Stoccarda a giugno, ma si è reso conto che la sue condizioni erano tutt’altro che ideali a tornare a competere. Quindi ha saltato il resto dell’anno, continuando la riabilitazione. Craig Tiley presentando gli Australian Open 2024 ha affermato che Nick dovrebbe giocare, ma che “il problema che sofferto al ginocchio è molto serio, tanti sportivi sono stati costretti a ritirarsi per colpa di un infortunio simile”. Parole che pesano come un macigno sul futuro di Nick. Il finalista di Wimbledon 2022 è intervenuto in vari programmi, è stato anche opinionista nel corso delle ATP Finals di Torino per Tennis Channel, ma è sempre rimasto molto vago sul proprio rientro in competizione. Non resta che attendere le sue prossime mosse, sperando di poterlo rivedere presto in campo. Solo per giocare a tennis, la cosa che gli riesce meglio.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Garbin: “L’intervento è andato bene, grazie a tutti per la vicinanza”

    Tathiana Garbin

    Tathiana Garbin ha scritto un breve aggiornamento delle proprie condizioni attraverso una storia Instagram, pubblicata stamattina. “Ciao è a tutti, l’intervento è andato bene grazie alla professionalità e competenza del Prof. Lippolis di tutto il suo team medico a cui va la mia più profonda gratitudine. Grazie a tutti per i messaggi di sostegno e vicinanza. A presto. Tathiana Garbin”.
    La ex tennista azzurra e oggi capitano del team azzurro in BJK Cup si sottoposta ad un secondo intervento per trattare una rara forma di tumore. A lei un grande abbraccio da tutto il team di Livetennis e da tutti gli appassionati. Forza Tati! LEGGI TUTTO

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    Fabio Fognini deluso dopo l’infortunio al polpaccio: “Non era di certo la fine che desideravo e meritavo!”

    Fabio Fognini nella foto

    Queste le parole di Fabio Fognini deluso dal ritiro nel torneo challenger di Maia per colpa di un problema fisico (Infortunio al polpaccio) accusato già nel match di primo turno.Questo ritiro ha precluso praticamente la possibilità di Fabio di entrare direttamente nel Main Draw degli Australian Open 2024. Ora l’azzurro si interroga se saltare la stagione aussie e ripartire a febbraio direttamente.
    “Non era di certo la fine che desideravo e meritavo!!!L’obiettivo era molto vicino e per come stavo giocando mi sentivo in grado di raggiungerlo!Ma si sa, lo sport e’ così…a volte dá, a volte toglie…E NONOSTANTE TUTTO E TUTTI io sono ORGOGLIOSO di come ho dimostrato a me stesso di aver superato momenti duri con lotta, sacrificio e amore per questo sport!Son dovuto scendere a compromessi con me stesso, e alla mia età e dopo la carriera che ho avuto, non è stato semplice…NESSUNO mi potrà togliere ciò che ho fatto con LEALTÀ, Trasparenza, Sacrificio ma soprattutto ONESTA’, che nel mio vocabolario valgono molto di più di una semplice partita di tennis, vinta o persa che sia!!!
    Ad maioraVi voglio bene ❤️Fogna”Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Mayar Sherif: “Il mondo si è mobilitato per l’Ucraina, assai poco per la Palestina, questo è razzismo”

    Mayar Sherif

    La tennista egiziana Mayar Sherif accusa la comunità internazionale di scarso interesse e impegno per sostenere il popolo palestinese, alle prese prima con la dittatura del gruppo terrorista Hamas e quindi sotto il fuoco della guerra con Israele. Mayar ha parlato di questo e altri argomenti in un’intervista a Sebastian Varela di Clay, della quale riportiamo alcuni passaggi significativi.
    “Pressione per rappresentare le donne arabe? Mi piace questo tipo di pressione. La generazione più giovane in Egitto mi guarda sempre, mi piace perché mi aiuta a spingermi oltre i miei limiti. Io cerco di essere più attiva, migliorarmi e dimostrare alle giovani che non c’è limite, che possono andare dove vogliono e che bisogna sognare. C’è già un esempio al miglior livello mondiale (Jabeur, ndr). Se vado in un circolo di tennis, sì, mi riconoscono e mi fanno molte feste. Ma il tennis in Egitto non è ancora così famoso, ed è un passo che voglio sfruttare di più, per far crescere questo sport nel mio Paese e nella mia regione”.
    Sherif parla del messaggio di Jabeur nel corso delle WTA Finals, a sostegno della Palestina in quest’epoca di guerra: “Ciò che sta accadendo nel mondo non è normale. Ciò che sta accadendo a Gaza è molto triste. Non ci sono scuse, nessuna, per ciò che Israele sta facendo al popolo palestinese. Non ci sono scuse nemmeno per l’oppressione, l’occupazione illegale, tutte le aggressioni… tutto questo non è iniziato in ottobre, ma va avanti dal 1948. Succede spesso e tutti hanno chiuso gli occhi perché politicamente Israele è molto forte. Questo non è giusto. È un peccato vedere che la politica è più importante della vita delle persone, della sofferenza di tante persone, di tante vite umane in gioco. È così triste vedere che il potere e l’avidità contano più dell’umanità, delle persone, dei cuori”.
    Mayar è molto vicina alla gente di Gaza e punta il dito contro la comunità internazionale: “No, non ho amici che vivono a Gaza. Anche in Egitto è una piccola comunità. Gaza è una prigione a cielo aperto, il che è molto triste, anche considerando che i palestinesi hanno diritto ad avere un loro Stato. La comunità internazionale? Ora forse la gente inizia a prestare maggiore attenzione a ciò che sta accadendo. Le persone che hanno sostenuto questa aggressione e questo fuoco insensato ora si nascondono. Abbiamo visto che il presidente francese (Emmanuel Macron) ha cambiato idea ed è uscito per dire il contrario, perché non è possibile non condannare le atrocità che si stanno verificando. Devi davvero essere razzista… Sì, questo è razzista. Abbiamo visto il mondo mobilitarsi per la guerra in Ucraina… e questo di Gaza è dieci volte peggio. Gli aiuti umanitari che stanno entrando a Gaza sono molto scarsi. Qual è la differenza tra il popolo ucraino e il popolo di Gaza? Vi dico: il colore degli occhi, il colore dei capelli e che alcuni sono musulmani e gli altri vengono dall’Europa“.
    L’egiziana accusa anche la WTA di scarso impegno: “Ovviamente la WTA non ha preso la stessa posizione, perché politicamente il mondo non si è comportato allo stesso modo quando è successo con gli ucraini o poi ai palestinesi. La WTA ha raccolto fondi e donato denaro agli ucraini. Vai negli spogliatoi e trovi le spille dell’Ucraina per sostenerli… vediamo come reagirà la WTA adesso, dove si posizionerà la WTA. Perché adesso ci sono paesi che non ti permettono di avere bandiere palestinesi e non ti permettono di stare accanto alla Palestina. Ci sono calciatori che sono stati sospesi dalla propria squadra solo per aver parlato in difesa della Palestina. Si parla di democrazia, di libertà di espressione nei paesi più moderni del mondo, ma adesso questo non è permesso? Ora stiamo vedendo qual è la posizione del mondo reale”.
    Nemmeno i suoi colleghi sostengono la causa palestinese, soprattutto per ignoranza sul tema: “Giocatori? No, non ne parlo con altri, perché molti non capiscono nemmeno cosa sta succedendo. Non mi piace entrare in politica, ma se qualcuno me lo chiedesse, ovviamente sì, ne parlerei. Ma la gente sa dove mi trovo. Lo dico molto chiaramente. Ons? Potremo fare qualcosa, forse dovrei contattarla per questo. Non so come poter aiutare materialmente, ma forse è una buona idea parlarne”.
    Alcuni passaggi dell’intervista sono molto duri. Sherif vede la situazione con altri occhi rispetto al mondo occidentale, ma è innegabile la differenza di trattamento mediatico tra la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente. Situazioni che dovrebbero far riflettere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO