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    Vivere di tennis in India: La complessa storia di Sumit Nagal

    Sumit Nagal IND, 1997.08.16 397 397

    Vivere di tennis non è certamente un’impresa da poco, specialmente fuori dalla cerchia del Top 100 mondiale. Lontano dai riflettori, molti atleti combattono ogni giorno non solo per la vittoria in campo, ma anche per mantenere una vita dignitosa fuori da esso. Sumit Nagal, attualmente al numero 159 della classifica ATP, offre una prospettiva unica sulla questione delle assistenze e sponsorizzazioni nel panorama tennistico indiano.
    Durante un’intervista rilasciata al Times of India, Nagal ha rivelato: “Se guardo il mio conto in banca, ho la stessa cifra che avevo all’inizio dell’anno, circa 900 euro. Ho ricevuto qualche aiuto: una fondazione tennistica mi ha sostenuto e percepisco uno stipendio mensile dalla IOCL (una compagnia petrolifera indiana), ma non ho grandi sponsor alle spalle.”
    Nagal prosegue descrivendo la realtà dei suoi investimenti: “Reinvesto tutto quello che guadagno. Mi muovo solo con un allenatore al mio fianco, senza fisioterapista. Nonostante sia il miglior tennista indiano da anni, sento che mi manca un sostegno concreto. Sono l’unico giocatore indiano a qualificarsi per i Grand Slam e l’unico a vincere un match alle Olimpiadi.”
    La discussione si sposta rapidamente sulla mancanza di un vero e proprio sistema di supporto in India. Nagal lamenta: “Quando il mio ranking ha iniziato a scendere, nessuno ha voluto aiutarmi o credere in un mio ritorno. È stato demoralizzante. Sentivo che, non importa quanto mi impegnassi, non era mai abbastanza. È estremamente difficile ottenere sostegno finanziario in India. Onestamente, mi sento perso, quasi al punto di arrendermi.”
    La strada per Nagal non è stata facile: “La riabilitazione è durata sei mesi e altrettanto tempo mi è servito per tornare in forma. Direi che ci sono voluti circa un anno e mezzo per sentirmi di nuovo bene. Ho perso match che avrei dovuto vincere e ho contratto il COVID due volte nella stagione scorsa. Sono stati due anni duri. Non ho risparmi e non posso dire di vivere in agio. Almeno sono in pari. Non sto dicendo che desidero lussi come alberghi a cinque stelle, ma ci mancano fondi e un sistema strutturato. La Cina ha risorse economiche e noi abbiamo lo stesso potenziale di loro.”
    Questo struggente racconto di Sumit Nagal getta luce sull’ardua realtà di molti atleti in nazioni dove lo sport non riceve il dovuto sostegno, economico e strutturale. La speranza è che storie come questa possano sensibilizzare le istituzioni e gli enti a investire di più nel futuro dello sport e dei suoi atleti.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Da lunedì i Campionati europei under 16 a Parma: un festival del tennis con vista sul futuro Esterni Posta in arrivo

    Da lunedì i Campionati europei under 16 a Parma: un festival del tennis con vista sul futuro Esterni Posta in arrivo

    Con la conferenza stampa di presentazione, tenuta nel pomeriggio presso la Sala della Rappresentanza del Comune di Parma, è iniziato il conto alla rovescia in vista dell’edizione 2023 dei Campionati Europei under-16 di tennis, l’ultimo dei grandi eventi del tennis mondiale la cui organizzazione è stata assegnata – almeno fino al 2027 – alla Federazione Italiana Tennis e Padel. La prestigiosa manifestazione, targata Tennis Europe e patrocinata dal Comune di Parma, è in programma nella città emiliana da lunedì 25 settembre a domenica 1° ottobre e vedrà in azione tante delle giovani promesse del movimento europeo, regalando agli appassionati un vero e proprio festival del tennis che coinvolgerà i quattro principali club della città. Maschi e femmine si daranno battaglia per i titoli europei di singolare e doppio fra Tennis Club Parma (sede principale, nonché unica dai quarti di finale), Tennis Club President di Montechiarugolo, Circolo del Castellazzo e Sporting Club Parma. In totale, saranno ben 22 i campi in terra rossa all’aperto a disposizione delle ‘stelle del futuro’, che sognano di entrare in un albo d’oro che solo nelle ultime dieci edizioni ha accolto due attuali top-10 come Carlos Alcaraz e Andrey Rublev, ma annovera anche Yannick Noah, Mats Wilander, Stefan Edberg e pure tante giocatrici poi arrivate nel tennis di vertice. 149 i partecipanti complessivi (75 ragazzi, 74 ragazze), da 40 nazioni diverse, che porteranno in Emilia-Romagna i loro giovani migliori per provare a conquistare l’evento più ambito dell’anno.
    All’Italia il record di partecipanti, in quanto come federazione ospitante (per la prima volta dal 2006, quando si giocò a Orbetello e Chieti) la Fitp ha ricevuto il diritto di nominare per la nazionale azzurra quattro maschi e quattro femmine. In gara, guidati dai capitani Nicola Fantone e Luca Ronzoni, ci saranno Pierluigi Basile, Andrea De Marchi, Antonio Marigliano, Jacopo Vasamì, Galateo Ferro, Carolina Gasparini, Lucrezia Musetti e Ilary Pistola. Per tutti, il sogno è di riuscire a ripetere quanto riuscito vent’anni fa a Vienna a Fabio Fognini, ultimo azzurro a laurearsi campione europeo under-16 in singolare. Per i vincitori dell’edizione 2023 ci sarà anche la qualificazione per il Tennis Europe Junior Masters, che a Monte Carlo a novembre accoglierà i migliori della stagione. I primi match dell’europeo parmense si giocheranno dalla mattinata di lunedì, ma l’evento diretto da Mauricio Rosciano inizierà a prendere forma già nel fine settimana precedente. Sabato è previsto il sorteggio dei tabelloni, mentre domenica al Tennis Club Parma il programma sarà particolarmente intenso, con prima il meeting fra i capitani seguito dalla cerimonia d’apertura ufficiale, poi la Tennis Europe Junior School (piccolo corso di formazione obbligatorio per tutti i giocatori) e quindi la cena inaugurale con partecipanti, organizzatori e staff. Poche ore più tardi, invece, la parola passerà al campo, con sette giorni di battaglie con vista sul futuro. E ingresso gratuito.
    LE DICHIARAZIONI DEI RELATORI DELLA CONFERENZA STAMPA
    RAIMONDO RICCI BITTI, Consigliere Nazionale della FITP“Oltre a portare i saluti di tutto il Consiglio Federale e del Presidente Angelo Binaghi, devo in primis sottolineare che non sono molte, in Italia, le realtà ad avere come Parma una così alta concentrazione di circoli dotati di determinate strutture. Parliamo di quattro club meravigliosi e con un forte spirito sportivo. Con la scelta di accettare la proposta di Tennis Europe, la Federazione ha confermato la sua attenzione all’organizzazione di grandi eventi e in particolare al tennis giovanile. Siamo convinti che i grandi risultati che i nostri atleti stanno avendo siano anche il frutto dei grandi investimenti compiuti in termini di promozione. Non ho dubbi sul fatto che una città come Parma, dalla grande tradizione sportiva, saprà accompagnare a dovere un evento come questo. Infine, un grazie al Comune di Parma per la vicinanza al tennis, alla Regione Emilia-Romagna che si dimostra sempre disponibile e a tutti i circoli che si impegneranno nell’organizzazione di questi Campionati Europei”.
    MARCO BOSI, Assessore del Comune di Parma con Delega allo Sport“Mentre in città si sta giocando il Parma Ladies Open, eccoci ad annunciare un altro grande evento, il primo di questo tipo per la nostra realtà. Un risultato frutto di un percorso partito nel 2018, da una intuizione del direttivo del Tennis Club President e dall’impegno della Regione per riportare a Parma il grande tennis intenzionale. Un percorso sostenuto dalla FITP, che ci ha permesso di mostrare le potenzialità dei circoli del nostro territorio, in grado di svolgere un’attività di alto livello. Noi ci siamo messi a disposizione, la FITP ha deciso di puntare su Parma e i circoli si sono fatti trovare pronti. Siamo orgogliosi di ciò e felici del fatto che si tratti di un progetto pluriennale, che ci permetterà quindi di legare l’evento al territorio, alla città”.
    GIAMMARIA MANGHI, Capo della Segreteria Politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna“All’interno di una proposta sportiva come questa trovano spazio numerosi valori, a partire dalla promozione dello sport giovanile, fattore che è sufficiente da solo a giustificare l’investimento. Il tennis è diventato un elemento saliente della proposta sportiva della nostra regione: siamo arrivati a ospitare in pianta stabile tornei ATP e WTA, ad accogliere la Coppa Davis e ora eccoci pronti per un nuovo grande evento. Tutto ciò è merito del fruttuoso rapporto che si è creato con la FITP, sia nella sua declinazione nazionale, sia in quella regionale. Questo evento ci permetterà di valorizzare la realtà di quattro circoli importanti, sodalizi di persone che condividono obiettivi, tempo, passione e capacità di accoglienza. Siamo molto lieti del fatto che si tratti di una possibilità pluriennale: la programmazione sul medio-lungo periodo è l’ideale per permetterci di trarre il massimo dall’evento in termini di promozione del territorio”.
    IVO KADERKA, presidente di Tennis Europe“Siamo orgogliosi di riportare in Italia, per la prima volta dal 2006, l’evento tennistico più prestigioso d’Europa per la categoria under 16. Voglio ringraziare gli organizzatori e i volontari che si impegneranno nelle varie sedi di gioco, e sono grato specialmente alla FITP e a BNL/BNP Paribas per il loro costante impegno per la promozione del tennis giovanile. Non vediamo l’ora di assistere, la prossima settimana, a un festival del tennis nella città di Parma”.
    THOMAS HAMMERL, CEO di Tennis Europe“Il Campionato Europeo è il torneo più importante del calendario under 16 di Tennis Europe e il più atteso da tutti i giocatori, perché è l’evento di maggior prestigio e quello con più punti in palio per le classifiche. Si gioca dal 1976 e l’albo d’oro presenta una lunga lista di giocatori e giocatrici poi capaci di arrivare ad altissimi livelli. Siamo grati agli organizzatori, ai quali auguriamo il meglio per questa prima edizione a Parma, sicuri che sarà un evento fantastico”.
    GILBERTO FANTINI, presidente del Comitato regionale Emilia-Romagna della FITP“Quando la Federazione ha chiesto a noi, presidenti dei vari comitati regionali, se reputavamo che all’interno della nostra regione ci fossero club in grado di rispondere a determinate caratteristiche, non ho avuto il minimo dubbio nel presentare Parma. Ho contattato i presidenti dei quattro circoli e da parte di tutti è arrivato l’ok immediato, così ci siamo immediatamente attivati. Avere questo evento in Emilia-Romagna è motivo di grande orgoglio, per un comitato regionale che investe il 65% del suo budget per il movimento giovanile. Per cinque anni avremo un evento giovanile di altissimo livello, che tutti avranno la possibilità di ammirare”.
    MAURICIO ROSCIANO, direttore tecnico del torneo“Quando abbiamo eseguito il sopralluogo con i rappresentanti di Tennis Europe, tutti sono rimasti incantati dalla bellezza dei quattro club, fra i quali si è creato subito un bellissimo clima. Non era una sfida facile, ma la collaborazione è stata subito proficua e nei prossimi anni alterneremo fra i vari club la sede principale dell’evento. A differenza di quanto avviene nei tornei professionistici non sono presenti nomi noti al grande pubblico, ma la sfida è venire a osservare i giovani e provare a scoprire i campioni del futuro. Basta dare uno sguardo ai nomi dei coach inviati a Parma dalle varie federazioni per rendersi conto di quanto l’evento sia considerato importante dai settori tecnici delle varie nazioni. Giocheremo su 3 campi in ciascuno dei quattro club, con streaming dei 3 campi principali fin da lunedì e livescore da ogni campo. Inoltre, nelle ultime tre giornate è prevista la copertura tv della piattaforma SuperTennis. L’ingresso sarà sempre gratuito, quindi mi auguro di vedere le tribune colme di pubblico sin dalle prime giornate”. LEGGI TUTTO

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    Ampliamento di Wimbledon, si inasprisce il confronto con la comunità locale

    La racchetta vuota al posto dei dirigenti dell’AELTC nell’incontro di ieri

    Una racchetta su di una sedia vuota, e un duro ammonimento della comunità locale riunita contro i piani di ampliamento del sito di Wimbledon: “Non lasceremo che il quartiere diventi una Disneyland tennistica”. Questi i fatti salienti di un movimentato incontro svolto ieri nel quartiere dove ha sede l’AELTC, alla presenza di autorità locali e due politici nazionali provenienti dall’area interessata, in merito al discusso progetto del club di ampliare notevolmente l’area predisposta al torneo, con ben 38 nuovi campi – in modo da poter svolgere anche allenamenti e le qualificazioni – e un nuovo stadio da 8000 posti. La zona scelta per le nuove strutture è quella del campo da golf vicino al club, già preso acquisito dall’All England Club da alcuni anni. Una volta svelato il faraonico progetto, che prevede una complessa riqualificazione del quartiere circostante con vari spazi lasciati alla comunità (a detta del club “migliorati”), i residenti di Wimbledon si sono immediatamente attivati per opporsi all’ampliamento. L’incontro di ieri, con 250 persone presenti, è un’altra manifestazione chiara del dissenso a questi lavori, considerati troppo invasivi e che rischiano di snaturare totalmente il quartiere ben oltre le tre settimane del torneo più antico del mondo.

    Il dialogo tra le parti interessate è a dir poco freddo, come dimostra l’invito rivolto alla dirigenza del club per l’incontro, totalmente disertato. Così la sedia vuota con la racchetta posta dai residenti dove speravano di trovare un direttore del club è diventata l’immagine del dissenso stesso.

    I due parlamentari di Putney e Wimbledon, il laburista Fleur Anderson e il conservatore Stephen Hammond, si sono nuovamente uniti contro un progetto che deve ancora essere formalmente considerato dai comitati di pianificazione comunale, quasi cinque anni dopo la ratifica del contratto di acquisto del campo da golf da parte dell’AELTC. Anderson ha descritto il piano come “uno sviluppo su scala industriale nel nostro parco” e ha criticato le consultazioni, dicendo che “il modo in cui sono state gestite è pessimo”. Ha chiesto al torneo di concentrare i propri sforzi sullo sviluppo del sito per le qualificazioni a Roehampton piuttosto che sul campo da golf attualmente presente. Proprio il “nodo Quali” sembra essere stato decisivo alla scelta del club di ingrandirsi, nessun altro Slam prevedere i match del tabellone cadetto altrove. Hammond ha suggerito che si torni al tavolo della progettazione e si trovi qualcosa di più accettabile: “È il progetto sbagliato, è troppo grande, non hanno bisogno di così tanti campi e di uno stadio da 8.000 posti sul Metropolitan Open Land. Semplicemente non è giusto”, ha affermato, per la soddisfazione dei residenti.
    Le numerose complessità legali legate alla richiesta di ampliamento sono state delineate nell’incontro dall’avvocato Christopher Coombe, il quale ha suggerito che gli statuti storici relativi al terreno potrebbero impedire la realizzazione di qualsiasi nuovo edificio. Nel corso degli interventi dei presenti all’incontro è stata sollevata la prospettiva di un’azione legale di crowdfunding contro qualsiasi approvazione del progetto.
    La posizione di Wimbledon è chiara: abbiamo il torneo più storico della disciplina, l’espansione è necessaria per mantenere la parità con gli altri Slam.
    L’incontro alla fine si è svolto con un nulla di fatto, vista l’assenza dei dirigenti del club, fermi sulla propria posizione di appoggiare a qualsiasi costo l’ampliamento su terreni già acquisiti. Tuttavia è improbabile che l’intero processo urbanistico di approvazione dei lavori venga risolto in tempi brevi. Importanti passaggi burocratici per l’esame della richiesta sono già scaduti senza una risposta precisa, anche se è possibile che una nuova udienza si svolga quest’anno. Dopodiché c’è la possibilità che il club venga convocato dall’ufficio del sindaco di Londra e potenzialmente dal Segretario di Stato, considerando la faccenda di interesse nazionale. C’è pure un fattore politico a peggiorare il quadro per il club: nel 2024 ci saranno le elezioni, insieme alle quelle per la Greater London Authority, l’eventuale ingresso di nuovi politici potrebbero complicare ulteriormente l’intera vicenda. Per questo il circolo di Wimbledon sta spingendo affinché l’iter burocratico possa terminare prima di questo passaggio elettorale, per non avere brutte sorprese o un cambio di rotta.
    L’amministratore delegato dell’All England Club, Sally Bolton, aveva precedentemente commentato: “Queste proposte sono state giustamente e opportunamente soggette ad un altissimo livello di valutazione e consultazione sia prima che dopo la loro presentazione. Ad oggi abbiamo ospitato 56 visite guidate nell’area dell’ex campo da golf e altri nove eventi in cui i residenti locali hanno avuto l’opportunità di parlare con i membri del team di progetto e per saperne di più. Siamo lieti che più di 4.600 partecipanti siano venuti a uno dei nostri eventi di consultazione, e la stragrande maggioranza è davvero entusiasta dei nostri piani“.
    Quindi solo 250 residenti “rumorosi” spalleggiati da due politici nazionali, oppure il club è fin troppo ottimista? Vista da lontano, sembra che anche nell’efficiente Inghilterra realizzare nuovi progetti non sia sempre così facile…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Notizie dal Mondo: Iga Swiatek e le olimpiadi. Il sogno olimpico di Maria Sakkari. Difficoltà a Guadalajara. Un altro forfait alla Laver Cup

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Iga Swiatek e la Sua Prossima StagioneLa tennista polacca Iga Swiatek ha rilasciato alcune dichiarazioni a Eurosport, rivelando come sta pianificando la sua prossima stagione. Nonostante la sconfitta nel quarto turno dell’US Open 2023 contro Jelena Ostapenko, Swiatek non considera questo come un insuccesso grave. “Non ha senso pensarci fin dall’inizio della stagione. Abbiamo in vista l’Open di Australia, appuntamenti significativi negli Stati Uniti e Roland Garros”, ha detto. Ha anche evidenziato l’importanza dei prossimi Giochi Olimpici ma ha sottolineato la complessità della preparazione per questi eventi, date le molteplici competizioni nel calendario.
    Colpi di Scena alla Laver Cup 2023La Laver Cup 2023 ha visto delle importanti defezioni. Oltre alla mancanza di Holger Rune, Stefanos Tsitsipas, a causa di un infortunio, non parteciperà al torneo. Al suo posto giocherà Arthur Fils, inizialmente un riserva del team europeo. Va notato che Tsitsipas, negli ultimi mesi, ha affrontato momenti difficili, avendo perso al secondo turno dell’US Open 2023 e recentemente in Coppa Davis con la Grecia.
    WTA 1000 di Guadalajara: Torneo in OmbraIl WTA 1000 di Guadalajara, nonostante sia l’evento tennistico più rilevante della settimana, sembra passare inosservato. Con numerosi ritiri, copertura mediatica limitata e le condizioni di alta quota, il torneo presenta diverse sfide. Victoria Azarenka, ex numero 1 del mondo, che ha avanzato fino al terzo turno, ha espresso le proprie difficoltà: “Il clima è complicato, ma la vera sfida per me è l’altitudine. La palla vola diversamente, e perdo un po’ del controllo che solitamente sento”. Tuttavia, la tennista bielorussa rimane determinata a superare questi ostacoli.
    Maria Sakkari e il Sogno OlimpicoMentre il WTA 1000 di Guadalajara è in corso, Maria Sakkari ha avuto l’opportunità di parlare dei prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024. Quando le è stato chiesto di scegliere tra vincere un Grand Slam o una medaglia olimpica, la risposta della tennista greca è stata piena di emozione. “Vengo dalla Grecia, dove sono nati i Giochi Olimpici. Una medaglia d’oro significherebbe tutto per me. Sarebbe incredibile, sia in singolo che in doppio misto con Stefanos Tsitsipas”, ha condiviso con entusiasmo.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Vivo con un dolore gestibile. Non sento frustrazione per i 24 Slam di Djokovic, ho fatto tutto il possibile, lui ne avrebbe avuta perché lo vive con più intensità”

    Rafael Nadal nel corso dell’intervista

    Rafael Nadal ha rilasciato una lunga intervista al canale tv spagnolo Movistar Plus, nella quale racconta il suo presente, come convive col dolore (che a volte arriva anche solo scendendo le scale di casa e non gli dà tregua per il resto della giornata), le fasi del suo riposo e recupero e i suoi programmi. L’idea è quella di tornare in campo se il suo corpo glielo permetterà. Non ha una data certa per il ritiro, dovrebbe essere il 2024, ma si lascia la porta aperta in caso di un recupero superiore alle proprie aspettative. Anche una battuta sullo storico rivale Djokovic: per Rafa se fosse rimasto il serbo indietro nella corsa al maggior numero di Slam vinti vivrebbe la situazione con maggior frustrazione. Riportiamo diversi passaggi di questa intervista diffusa ieri sera in Spagna.
    “Mi sono operato il 2 giugno e da allora ho fatto altre cose che non avevo mai avuto la possibilità di fare. Sto cercando e riuscendo a godermi altre cose nella vita. Quando ero all’Accademia, l’ultima volta che sono apparso in pubblico ed era il giorno dell’annuncio, non sapevo che dovevo operarmi. In quel momento avevo bisogno di mettere un punto e di una pausa: anche se di mezzo c’è il titolo del Roland Garros, da Indian Wells dell’anno scorso, in cui mi sono rotto una costola giocando con Carlos, è stato un anno e mezzo difficile. Non c’è stato un momento di tranquillità. A volte i risultati mascherano la realtà della vita quotidiana”.
    “Avevo bisogno di tirare una riga e fermarmi. Prima di farlo volevo essere sicuro che fermandomi sarei riuscito a recuperare. Ho fatto un altro giro di visite mediche, analizzando tutto quello che stava succedendo allo psoas e, alla fine, ho visto che non c’era modo di recuperare. Il mio psoas era in pessimo stato, mi dissero che se non mi fossi operato non sarei guarito. Ho deciso di sottopormi ad un intervento chirurgico e da quel momento in poi sembra che l’operazione sia andata bene. Una volta operato, in un’operazione importante in cui hanno colto l’occasione per operarmi l’anca, che non stava molto bene, ho impiegato diversi mesi a riprendermi. I primi sono stati complicati, dolorosi, ma poi ho avuto la fortuna di staccare, passare del tempo con la mia famiglia, andare via da casa per 5 settimane… e mi sono divertito. Ora sono tornato al lavoro, da pochissimo tempo.”
    “Ho visto poco tennis in questo periodo. Ma non perché soffro non potendo competere. Non sono così. Sono uno che volta pagina molto velocemente, non sono uno di quelli che pensano che dovrei esserci, ecc. Questo non mi fa male: guardo gli US Open e non mi fa male lo stomaco per non essere lì. Nel mio caso, arriva un momento in cui sono in pace. È da un po’ che non riesco a stare nei posti in cui avrei voluto essere, ma lo vivo con naturalezza e accetto le cose come vengono. Guardo poco il tennis perché sento bisogno di disconnettermi. Ho visto la finale degli US Open, ho visto la finale di Wimbledon, ma guardo poco perché ho la sensazione che così non mi disconnetterei del tutto. Quando hai fatto qualcosa per tutta la vita, è difficile guardare una partita di tennis e distrarsi. Finisci per analizzare le cose come se poi dovessi giocare all’indomani e questo non ti permette di disconnetterti”.
    “Il dolore? No, non vivo senza dolore, ma con dolore controllato. Non è un dolore che rende amara la mia vita. Il mio carattere, quindi, sta bene. Sono più triste o più fregato quando provo più dolore del necessario. Ho un piede che sai sta molto male, e ci sono momenti in cui il mio piede non mi lascia vivere in pace, ci sono momenti in cui mi è difficile scendere le scale di casa. Quando succede, succede, è difficile essere molto felici”.
    “Mi piacerebbe giocare ancora, ho la speranza di tornare a giocare e di essere competitivo. La speranza non è tornare e vincere il Roland Garros o l’Australian Open, lo dico affinché la gente non si illuda, nel momento in cui mi trovo nella mia vita è qualcosa di molto lontano. Non dico impossibile, perché le cose nello sport cambiano molto velocemente, ma non sono deluso, sono pienamente consapevole delle difficoltà che devo affrontare. Ce ne sono diverse: una è insormontabile, è l’età, perché quando sei avanti con l’età è già complicato; l’altra sono i problemi fisici, che non mi permettono di allenarmi con regolarità al 100%. L’unione di queste due cose fa sembrare praticamente impossibile aspirare a certe cose. Questo mi toglie l’entusiasmo? No, perché alla fine quello che mi entusiasma è giocare ancora, sentirmi competitivo… e poi vedremo dove sarò”.
    “2024, il suo ultimo anno? Ho detto ‘forse’, sarà il mio ultimo anno. Ho detto ‘forse’: se l’avessi detto in un altro modo, non era il mio modo di esprimerlo… e lo confermo. Ci sono buone probabilità che lo sia, perché vedo come sta il mio corpo. .. ma non so come sarà il mio corpo tra tre o quattro mesi, sono sempre aperto a ciò che il futuro può portare”.
    “Ho saltato quattro anni e mezzo di tornei del Grande Slam a causa di infortuni, questa è la realtà. Ma lo sport è anche questo. Non è per questo che sono migliore di Djokovic, perché ho giocato meno. Lui ha avuto un fisico e un modo di giocare che gli ha permesso di giocare più di me. Ho fatto quello che potevo. Forse tornerò e vincerò altri tre Slam, è improbabile, davvero (ride), ma in questo senso non posso rimproverarmi niente”.
    “Il record degli Slam? Non sono frustrato per un semplice motivo: nei limiti delle mie possibilità, ho fatto di tutto per rendere le cose migliori possibili. Sì, puoi vivere frustrato con 22 Slam, per esempio Novak lo vive in modo più intenso. Per lui sarebbe stata una frustrazione maggiore non riuscirci. Forse è per questo che ce l’ha fatta”.

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    “Creo que Djokovic lo vive de una manera más intensa. Para él, hubiera sido una frustración más grande no conseguirlo”.
    #NADALenMovistarPlus, con @juanmacastano, a las 21:45 en + (dial ). pic.twitter.com/KpnRJC9ELM
    — Tenis en Movistar Plus+ (@MovistarTenis) September 18, 2023

    “Non ho mandato nessun messaggio a Djokovic: quando vinci qualcosa di così importante, per esperienza so che è meglio che passi un po’ di tempo per valutare quel messaggio. Lo farò , ma non l’ho ancora fatto. Naturalmente ho mandato messaggi a Carlos quando ha vinto o era vicino a vincere; gli altri… nel circuito non ho più tanti amici, ormai io vengo da un’altra generazione. Federer? Con lui si, ci parliamo di tanto in tanto”.
    “Futuro da allenatore? Perché no? Ma credo che difficilmente prenderà la maggior parte della mia vita futura. Magari qualche settimana con qualcuno, perché no… Vengo dal tennis, dallo sport in generale, e so che lo sport farà sempre parte della mia vita.”
    “Diventare presidente del Real Madrid? Oh… non lo so. Non è nei miei sogni, ma mi farebbe piacere. Ma prima di tutto sono abbastanza realista con me stesso, so quali sono i miei limiti e non so se ne sarei capace oppure no”.
    Una Rafael a 360°, che nonostante una serie infinita di problemi lascia intendere di crederci ancora. Mille e più volte è rinato. Stavolta la ragione lascia pensare che un suo rientro sia più che altro una bella e meritata passerella, per non esser costretto a dire “basta” come l’amico Roger, praticamente rotto. Ma parlando di lui la parola “impossibile” è un concetto molto più vago che per noi comuni mortali…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic si separa dal suo storico manager Artaldi

    Novak con Edoardo Artaldi

    Da alcuni giorni girava una voce secondo la quale il n.1 del mondo Novak Djokovic fosse in procinto di interrompere la sua storica e consolidata collaborazione col suo manager italiano Edoardo Artaldi. Il giornalista serbo Sasa Ozmo, molto vicino al team del 24 volte campione Slam, ha confermato la notizia via Twitter.
    “Resta da vedere se rimarrà comunque nel team con un ruolo differente o meno”, scrive Ozmo.

    Can confirm this.
    It remains to be seen whehter they stay on the team in different roles, but it’s a stressful job, as you can imagine. https://t.co/rnB2lKzZZM
    — Saša Ozmo (@ozmo_sasa) September 14, 2023

    Edoardo “Dodo” Artaldi, ex tennista e poi manager, portò nel 2009 l’allora giovane talento nella scuderia del noto marchio di abbigliamento italiano Sergio Tacchini, e da lì nacque una collaborazione che nel giro di pochi anni divenne totale, con Artaldi e il suo staff (che include la moglie Elena Cappellano in ruoli molto importanti dal punto di vista commerciale) sempre più presente ed importanti nello sviluppo della carriera di Novak.
    Anni di grandi successi vissuti insieme ai quattro angoli del globo, ma negli ultimi anni anche qualche problema, come la brutta faccenda – mai del tutto davvero chiarita – dei moduli compilati in modo errato prima dello sbarco in Australia nel 2021, e poi l’incredibile litigio nel corso della finale di Adelaide di quest’anno, con la richiesta ripetuta di Novak ad Artaldi di andarsene dal suo box. Screzi che possono capitare nell’arco di una collaborazione così lunga e positiva, ma che forse rivelano qualche problema che covava da tempo.
    Non resta che attendere l’ufficialità della separazione con una dichiarazione di Djokovic, visto che la notizia è uscita quasi sicuramente verrà interpellato in merito in questi giorni a Valencia in Coppa Davis. LEGGI TUTTO

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    Controversie a Wimbledon: Piani di Espansione dell’All England Club Incendiano il Dibattito tra Politica e Residenti. Medvedev Rinuncia all’ATP Zhuhai 2023: La Stanchezza del Post-US Open Prevale sul Tour Asiatico. Cornet Rinuncia ai Tornei in Cina: Una Decisione Forte

    Alize Cornet nella foto

    Alizé Cornet fa notizia oggi: è diventata la prima giocatrice del circuito a rinunciare a giocare nei tornei in Cina. La francese uscirà dalla top-100 all’età di 33 anni, dopo aver deciso che la sua stagione riprenderà a ottobre, citando diverse ragioni per non recarsi nel paese asiatico. Tra queste, ovviamente, le sue forti convinzioni riguardo a quanto accaduto l’anno scorso con Shuai Peng, di cui non abbiamo avuto notizie per molti mesi. “Rimanendo fedele alle mie convinzioni e attenta alla mia salute, ho deciso di non giocare in Cina quest’anno. La mia stagione, quindi, riprenderà ad ottobre. A presto”, recitava il suo ultimo post su Instagram. Situazione complicata per Alizé, che è l’unica giocatrice del circuito ad annunciare la sua rinuncia a viaggiare in Cina.
    I piani di espansione dell’All England Lawn Tennis Club stanno suscitando molta polemica e hanno generato un acceso dibattito politico e tra i residenti. Tanto che gli abitanti di Wimbledon si sono uniti per protestare contro quella che ritengono una proposta ingiusta: il torneo ha proposto di costruire un nuovo stadio con una capienza di 8.000 spettatori dove attualmente si trova un campo da golf, e di aumentare il numero totale di campi delle strutture del club a 38. Oltre a tutte le complessità legali esistenti, c’è una forte opposizione da parte di alcuni residenti che si stanno mobilitando per impedire la realizzazione di questo progetto, come riportato dal DailyMail.
    Dopo un estenuante US Open 2023, Daniil Medvedev ha deciso di rallentare e concedersi più tempo per riposare. Finalista a Flushing Meadows, il russo non parteciperà all’ATP Zhuhai 2023, primo torneo del tour asiatico in cui era il grande protagonista del tabellone. La stanchezza si è rivelata eccessiva per viaggiare così presto nel continente asiatico, anche se il moscovita ha ancora in vista Pechino e Shanghai come due tornei durante questa tournée. Anche il suo connazionale Alexander Shevchenko ha rinunciato a un evento che ha visto altre defezioni, come quelle di Sonego, Coric, Griekspoor e JJ Wolf. Ad oggi, Karen Khachanov, Cameron Norrie e Jan-Lennard Struff sono le tre teste di serie.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Andrey Rublev scherza sulle sconfitte ai quarti nei tornei del Grand Slam

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Andrey Rublev è stato nuovamente uno dei nomi di spicco dell’ultimo US Open. La sua presenza nei quarti di finale di ogni Grand Slam sembra ormai quasi garantita, ma andare oltre appare come un passo troppo grande per il russo, che si è fermato alle porte della sua prima semifinale in numerose occasioni. Ha perso precisamente nove quarti di finale, un record sul quale Rublev ha scherzato in un’intervista con un podcast russo: “Se ci pensi, essere il primo giocatore nella storia a vincere zero su nove quarti di finale di Grand Slam è un record che non tutti possono ottenere”, ha dichiarato ridendo il moscovita, mostrando un atteggiamento positivo e sperando che un giorno questa serie si interrompa. LEGGI TUTTO