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    Sinner leggendario a Pechino. Finals, slam e caccia al numero uno: i bookmaker quotano gli obiettivi di Jannik

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner è il nuovo numero quattro del ranking ATP. La vittoria su Medvedev in finale a Pechino ha consolidato la posizione dell’azzurro, già conquistata dopo la semifinale. Dopo una settimana da favola nella capitale cinese, tutti gli obiettivi del classe 2001 appaiono meno lontani. Il sogno, nel 2024, è la conquista del primo slam in carriera, opzione offerta a 3,50.
    Ma non finisce qui, perché la scalata di Sinner in classifica lo lancia tra i candidati per raggiungere la prima posizione nel ranking già nel 2024, possibilità che al momento paga 15 volte la posta. Il 2023 ha però ancora tanto da dire. Blindato l’approdo alle ATP Finals, Sinner può concretamente pensare di giocarsi la vittoria del torneo fino alla fine: un successo nella rassegna in programma proprio in Italia, a Torino, si gioca a 6,50. LEGGI TUTTO

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    Il Tennis tra sfide personalizzate e creazione di campioni: La visione di Riccardo Piatti

    Riccardo Piatti nella foto

    In un mondo dove il punteggio potrebbe sembrare l’unica metrica di successo, Riccardo Piatti, un nome che ha lasciato un’impronta indelebile nel tennis mondiale, ci offre un quadro differente, rivelando il tennis come una vetta personale e un’avventura, dove ogni dettaglio ha il potere di forgiare o frantumare un atleta. Piatti, una figura chiave dietro le quinte di campioni come Jannik Sinner e Novak Djokovic, condivide il suo pensiero laddove il tennis moderno è più che semplicemente vincere o perdere.
    “Non capisco le polemiche su chi giochi in Davis”, confida Piatti, schierandosi contro un’ondata di critiche recenti nel tennis italiano e difendendo la visione di chi gioca in un’era in cui le dinamiche sono cambiate. In un’intervista rilasciata a Lorenzo Ercoli del Corriere dello Sport, l’esperto coach di 64 anni sottolinea l’importanza di guardare avanti, oltre le polemiche, e di comprendere il cambiamento radicale nei ritmi del tennis odierno.
    Negli ultimi due anni, l’Italia ha dimostrato di avere un tesoro di talento e potenziale che va ben oltre le scelte individuali dei giocatori su chi rappresentare in campo. La nuova generazione di tennisti, così come descritta da Piatti, è patriotica, devota alla maglia azzurra, e naviga attraverso le sfide con la stessa determinazione che definiva i veterani del campo – ma in un panorama radicalmente diverso.Il calendario di gioco è più fitto e il periodo di riposo tra i tornei, che un tempo offriva un respiro vitale ai giocatori, è ora quasi inesistente. La pressione è costante, e il riposo e il recupero sono un lusso piuttosto che una norma. “Adesso è più difficile perché bisogna trovare questi momenti durante la stagione, ma se uno va in vacanza dopo Wimbledon nella testa ha già gli US Open”, riflette Piatti.
    Queste parole si rivelano ancor più acute alla luce delle recenti rinunce di Sinner e Carlos Alcaraz alla Davis. Piatti sottolinea, “hanno saltato la Davis perché pensano alla loro sopravvivenza”, evidenziando che le decisioni degli atleti riflettono spesso una necessità di autogestione e preservazione piuttosto che una mancanza di dedizione.
    In un’epoca dove le critiche sono spesso immediate e implacabili, le parole di Piatti fungono da promemoria che la costruzione di un atleta è un percorso lungo, e la pacienza è fondamentale. Gli esempi di Djokovic e Andy Murray, entrambi criticati nei loro primi giorni e ora iconici nel panorama tennistico, sono testimonianza della necessità di dare spazio e tempo agli atleti di sviluppare le proprie capacità e carriera.
    Il ruolo del coach, nell’ottica di Piatti, è un patto di fiducia e direzione tra l’atleta e l’allenatore. La sicurezza con cui condivide le sue riflessioni si basa su un curriculum di successo e l’esperienza che ha vissuto guidando diversi atleti verso la top 10 mondiale.
    In un mondo sportivo che evoluziona costantemente, la visione di Piatti rappresenta un faro di saggezza e prudenza, sottolineando che dietro ogni punteggio e ogni partita ci sono le storie, le sfide e i sogni di ogni giocatore, e che la crescita e il percorso personale vanno al di là di un semplice gioco di numeri e vittorie.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ranking ATP LIVE: Jannik Sinner eguaglia Adriano Panatta. Sinner, un nuovo capitolo di storia per il Tennis Italiano

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    L’eleganza fluente della racchetta di Jannik Sinner ha scritto una nuova pagina di storia del tennis italiano, replicando un’impresa che affonda le radici nell’epoca di Adriano Panatta. La recente vittoria di Sinner su Carlos Alcaraz, segnando il secondo successo consecutivo dopo quello di Miami a marzo, non solo ha catapultato l’italiano in finale a Pechino ma lo ha anche spinto per la prima volta al 4° posto nel ranking mondiale ATP.
    Adriano Panatta è stato l’unico italiano dell’era moderna del tennis, quella delle classifiche computerizzate, ad aver raggiunto questa posizione, fissata il 24 agosto 1976, senza nemmeno calpestare i campi in quel periodo. Panatta, immerso in un contesto dove Connors dominava seguito da Borg, Vilas e altri giganti del tennis, rimase in quella posizione per tre settimane, dal 24 agosto al 12 settembre 1976. Ma il suo percorso e i suoi avversari paragonati al presente raccontano di un tennis diverso, di stili e rivalità che hanno formato la trama di quel periodo.
    Per Sinner, il ranking di dopofomani sancirà ufficialmente questa nuova posizione: sarà preceduto da Djokovic, Alcaraz e Medvedev e seguito da Tsitsipas, Rune e Zverev. Con questo risultato, Sinner diventa l’85° tennista a raggiungere le prime 4 posizioni del ranking mondiale nell’era computerizzata del tennis, unendo il suo nome a una lista che annovera 28 atleti che sono stati numero 1, 13 che hanno raggiunto il numero 2, 19 il numero 3 e 25 il numero 4.Questo traguardo è frutto di una stagione e di un percorso che hanno visto Sinner brillare nei tornei più prestigiosi: dalla semifinale di Wimbledon agli ottavi di Flushing Meadows e Melbourne, dalla vittoria all’Open del Canada, alla finale a Miami, passando per le semifinali a Monte Carlo e Indian Wells, e toccando le finali di Rotterdam e Pechino. Ma non solo: i quarti di Halle, Barcellona, Vienna 2022, il trionfo a Montpellier e la semifinale di Sofia 2022 hanno tutti contribuito a questa epica scalata.Il viaggio di Sinner nel ranking mondiale è segno di un talento puro, ma anche di una crescita costante e di una maturità che ha permeato il suo gioco nei momenti cruciali, guidandolo attraverso ostacoli e vittorie. C’è un elettrizzante mix di serenità e determinazione nel suo gioco, che sembra presagire ulteriori successi e, forse, ulteriori pagine di storia da scrivere.Se Sinner dovesse mantenere la quarta posizione, chiuderebbe la stagione con un risultato mai ottenuto da un tennista italiano nell’era computerizzata. In tal caso, sarebbe secondo solo a Nicola Pietrangeli, che si posizionò al numero 3 del ranking mondiale a fine 1959 e 1960.In un’epoca in cui il tennis mondiale è densamente popolato da talenti straordinari, Sinner sta costruendo il suo percorso con una dedizione e una grazia che potrebbero non solo catturare ulteriori titoli e successi ma anche continuare a scrivere la storia del tennis italiano e mondiale nei prossimi anni.
    Tennis Rankings

    Ranking
    Change
    Player
    Age
    Country
    Points

    1
    MR
    Novak Djoković
    36
    🇷🇸 SRB
    11545

    2
    1
    Carlos Alcaraz
    20
    🇪🇸 ESP
    8715

    3
    1
    Daniil Medvedev
    27
    🇷🇺 RUS
    7490

    4
    NMR (6)
    Jannik Sinner
    22
    🇮🇹 ITA
    4675

    5
    3
    Stefanos Tsitsipas
    25
    🇬🇷 GRE
    4615

    6
    4
    Holger Rune
    20
    🇩🇰 DEN
    4605

    7
    5
    Andrey Rublev
    25
    🇷🇺 RUS
    4515

    8
    5
    Taylor Fritz
    25
    🇺🇸 USA
    3955

    9
    2
    Casper Ruud
    24
    🇳🇴 NOR
    3605

    10
    2
    Alexander Zverev
    26
    🇩🇪 GER
    3450

    11
    10
    Frances Tiafoe
    25
    🇺🇸 USA
    2690

    12
    MR
    Alex de Minaur
    24
    🇦🇺 AUS
    2685

    13
    MR
    Tommy Paul
    26
    🇺🇸 USA
    2660

    14
    8
    Karen Khachanov
    27
    🇷🇺 RUS
    2385

    15
    6
    Félix Auger-Aliassime
    23
    🇨🇦 CAN
    2340

    16
    8
    Cameron Norrie
    28
    🇬🇧 GBR
    2020

    17
    9
    Hubert Hurkacz
    26
    🇵🇱 POL
    1990

    18
    15
    Lorenzo Musetti
    21
    🇮🇹 ITA
    1925

    19
    3
    Grigor Dimitrov
    32
    🇧🇬 BUL
    1880

    20
    19
    Ben Shelton
    20
    🇺🇸 USA
    1735 LEGGI TUTTO

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    A Justin Engel e Jeline Vandromme i titoli europei under-16. Ma a Parma la soddisfazione è per tutti

    A Justin Engel e Jeline Vandromme i titoli europei under-16. Ma a Parma la soddisfazione è per tutti

    Al termine di una settimana di rara intensità, con la bellezza di 274 incontri spalmati fra Tennis Club Parma, Circolo del Castellazzo, Sporting Club Parma e Tennis Club President, i Campionati Europei under-16 hanno incoronato i nuovi padroni della categoria. A conquistare i titoli dell’evento clou del calendario Tennis Europe, la cui organizzazione è stata assegnata alla Fitp fino al 2027, sono stati il tedesco Justin Engel e la belga Jeline Vandromme, entrambi a segno in due set nelle splendide finali giocate domenica mattina. La prima a fare festa è stata la 15enne di Bruges, che contro la slovacca Mia Pohankova aveva vinto l’ultimo confronto (lo scorso agosto) e si è confermata superiore sul Centrale del Tennis Club Parma, chiudendo per 6-4 6-3 al termine di un match gestito da giocatrice navigata. Perché per fare la differenza si è fatta bastare due momenti di incertezza della rivale: il primo nel decimo game del set d’apertura, coinciso col break (l’unico) che ha deciso il parziale; il secondo nelle prime fasi del set successivo. Ha allungato in fretta sul 4-1 e poi ha difeso il vantaggio fino alla fine, salvando con coraggio una pericolosa palla-break sul 5-3 prima di raccogliere l’errore della rivale che le ha consegnato il titolo. Un successo preziosissimo per lei – che era al debutto in un torneo individuale del circuito Tennis Europe – come per il suo Belgio, che in 46 edizioni della competizione under-16 non era mai riuscito a conquistare il titolo di singolare, né con le ragazze né con i ragazzi. Per la Pohankova, invece, c’è una seconda medaglia d’argento dopo quella vinta nel 2022 fra le under-14, ma il futuro le sorride.
    Engel, invece, si è fatto il regalo perfetto per il suo sedicesimo compleanno (oggi) vincendo per 7-5 7-6 contro la sorpresa del torneo Linus Lagerbohm, al termine di una finale molto combattuta e dai ripetuti capovolgimenti di fronte. Ma il tedesco dalla formidabile accoppiata servizio-diritto ne aveva di più e alla lunga ha avuto meritatamente la meglio, malgrado sia parso parecchio sofferente per buona parte del match – e anche dopo il successo – a causa di problemi di stomaco. Nel primo set è partito meglio, si è lasciato riprendere ma poi ha giocato alla perfezione gli ultimi tre game, lasciando Lagerbohm con un pugno di mosche in mano. Nel secondo, invece, dall’1-0 e servizio il talento di Norimberga si è ritrovato sotto per 3-1, ma ha stretto di nuovo i denti, risalito la corrente e l’ha spuntata per 7 punti a 4 nel tie-break, vincendo gli ultimi quattro punti e chiudendo dopo 1 ora e 55 minuti. Grazie al suo titolo, alla Germania è andato anche il premio di Tennis Europe come nazione capace di ottenere i migliori risultati con i suoi giovani. A ritirarlo un nome d’eccezione come Philipp Petzscher, due volte campione Slam in doppio, capitano della selezione tedesca al maschile. Oltre a trofei e medaglie, consegnati da Giorgio Di Palermo (vice presidente di Tennis Europe), Rita Grande (rappresentante del Comitato Junior di Tennis Europe) e Gilberto Fantini (presidente del Comitato Regionale Fitp dell’Emilia-Romagna), per i due campioni europei c’è anche la qualificazione per il Master finale del circuito under-16, a novembre a Monte-Carlo. Un premio extra che mette la ciliegina sulla torta a una settimana d’oro per loro come per gli organizzatori. La sfida era tutt’altro che semplice, per il numero di atleti coinvolti e per la logistica, ma l’hanno vinta e si godono il successo. Pensando già all’edizione 2024.
    RISULTATISingolare maschile. Finale: Justin Engel (Ger) b. Linus Lagerbohm (Fin) 7-5 7-6.Singolare femminile. Finale: Jeline Vandromme (Bel) b. Mia Pohankova (Svk) 6-4 6-3.
    LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI DELLA GIORNATA FINALE
    JELINE VANDROMME, campionessa europea under-16“La mia è stata una settimana veramente incredibile, perché quando sono arrivata a Parma non avrei mai immaginato di poter vincere il titolo. È difficile raccontare a parole la mia soddisfazione. I primi match sono stati complicati, ma il mio livello di gioco è salito partita dopo partita, fino a permettermi di giocare una grandissima finale. C’era un po’ di tensione, perché non avevo mai giocato prima un incontro così importante, ma è andata alla grande. Questo titolo europeo mi motiva a lavorare ancora più duramente da qui in avanti”.
    JUSTIN ENGEL, campione europeo under 16“Ho chiuso nel migliore dei modi una settimana fantastica e un torneo molto duro ma anche divertente, organizzato alla perfezione in quattro club davvero meravigliosi. In finale ho sofferto qualche problema di stomaco, ma sono riuscito a concentrarmi comunque sul match e penso di aver sfruttato le mie chance meglio rispetto al mio avversario. Nel tennis non si può sempre giocare al top, pertanto bisogna essere bravi a lottare in ogni situazione. È stata una bella finale e questo titolo europeo è una grande sensazione. Mi auguro di riuscire a giocare costantemente a questi livelli, per fare strada anche nel circuito under-18”.
    MAURICIO ROSCIANO, direttore del torneo“L’organizzazione di un evento simile nascondeva delle difficoltà, ma siamo molto soddisfatti del risultato finale, anche in virtù dei tanti complimenti ricevuti. Devo ringraziare tutto lo staff che ha collaborato alla buona riuscita dell’evento, così come i 4 club che oltre alle strutture ci hanno messo a disposizione risorse umane fondamentali. Un grazie anche agli ufficiali di gara guidati dal referee Riccardo De Biase, che ha fatto un grandissimo lavoro. Il livello tecnico degli incontri non ha deluso le aspettative, e mi piace sottolineare anche la grandissima correttezza di tutti i giocatori, che hanno dimostrato grande fair play. Ci auguriamo che questo evento possa spronare altri club ad accettare sfide organizzative di tale portata. Il tennis italiano sta attraversando un momento straordinario, e questo evento si inserisce perfettamente nel contesto. Siamo già al lavoro per la prossima edizione, pronti a rimboccarci le maniche per migliorare ancora”.
    GIORGIO DI PALERMO, vice presidente Tennis Europe“Non appena è nata la possibilità di organizzare questa manifestazione di assoluto prestigio, la Federazione Italiana Tennis e Padel è immediatamente corsa in aiuto a Tennis Europe, e questa prima edizione è andata a meraviglia. Merito anche dei quattro club di Parma e provincia che hanno risposto subito in maniera entusiastica ed efficiente. Abbiamo moltissimi motivi per essere soddisfatti, fra i quali un livello tecnico altissimo: nel corso della settimana abbiamo visto in azione ragazzi dalle potenzialità straordinarie, fra i quali tanti giocatori che nei prossimi anni saranno protagonisti in tutti i tornei del circuito mondiale. L’evento rimarrà a Parma ancora per altre quattro edizioni, e Tennis Europe non poteva chiedere un partner più efficiente e ben inserito a livello mondiale come la Fitp. Stiamo costruendo qualcosa di molto importante per il tennis italiano”. LEGGI TUTTO

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    Cahill e Vagnozzi: Gli architetti dietro l’ascesa di Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    È possibile raggiungere la vetta solo con un ambiente solido e un’etica del lavoro impeccabile. Questo sembra essere il mantra che guida Jannik Sinner, il giovane tennista italiano. Le riflessioni dei suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, offrono una visione approfondita di come sia allenare questo promettente atleta, con particolare attenzione alle parole dell’esperto tecnico australiano.
    Nonostante durante l’adolescenza non sembrasse destinato alle vette che ha raggiunto oggi, con molti coetanei apparentemente più dotati e promettenti, la crescita di Sinner è stata esponenziale. Questo sviluppo, frutto del suo impegno quotidiano, ha permesso al nativo di San Candido di stabilirsi tra i migliori giovani tennisti al mondo. Con già un Masters 1000 nel suo palmarès, sembra solo questione di tempo prima che vinca un Grand Slam e si posizioni come una delle principali rivali di Carlos Alcaraz per gli anni a venire.
    Riferendosi a Sinner, Vagnozzi ha dichiarato ad atptour.com: “La prima volta che ho visto Jannik aveva 14 anni e stava giocando contro alcuni ragazzi che allenavo. È molto facile lavorare con lui grazie al suo carattere. È sempre desideroso di migliorare e, quando è in campo, lo fa spesso con un sorriso, mostrando un impegno serio. Abbiamo posto molta enfasi sulla sua forma fisica, ma nel pomeriggio dedicavamo sempre un’ora agli aspetti tecnici, come la volée, il rovescio tagliato e il servizio”. Vagnozzi ha poi raccontato, ridendo, di come una volta abbiano scommesso 20 euro con Jannik che non avrebbe centrato alcuni obiettivi sul campo con il suo servizio al primo tentativo, facendo perdere loro la somma.
    D’altro canto, Cahill, con la sua vasta esperienza e conoscenza profonda del gioco, svolge un ruolo cruciale nella squadra di Sinner, focalizzandosi principalmente sull’aspetto mentale. “È incredibile vedere quanto duramente lavori ogni giorno. È un privilegio far parte del suo entorno. È rispettoso, intelligente e la sua famiglia è meravigliosa. Sinner è sempre pronto ad alzare l’asticella perché crede nel suo potenziale, ma sa che può realizzare i suoi sogni solo con un’etica del lavoro impeccabile”, afferma Cahill.
    E conclude: “Sono i dettagli a fare la differenza tra i buoni giocatori e i migliori. Il mio ruolo è aiutarlo a padroneggiare questi dettagli. Mi focalizzo molto sul dargli fiducia, specialmente quando affronta momenti critici in campo. È davvero un piacere lavorare con lui”.Con questa solida squadra alle spalle e mantenendo l’attuale etica del lavoro, sembra inevitabile che per Jannik Sinner le ricompense arriveranno molto presto.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Pohankova-Vandromme e Lagerbohm-Engel per i titoli europei under-16. Sugli spalti arriva Gigi Buffon

    Ad assistere alle semifinali dei Campionati Europei under-16, evento clou del calendario Tennis Europe organizzato dalla Fitp e giocato in quattro club di Parma e provincia, è arrivato persino Gianluigi Buffon, che si è accomodato sulle tribune del Campo 2 del Tennis Club Parma (accompagnato dal presidente del circolo Giampiero Alinovi) durante la sfida fra Justin Engel e William Rejchtman Vinciguerra. La curiosità di uno dei migliori calciatori di tutti i tempi, da un paio di mesi promosso a capo delegazione della nazionale italiana di calcio, ha nobilitato una giornata già di per sé ricchissima di contenuti e tennis di qualità, che fa da prologo a una domenica da non perdere. A partire dalle 9.30 del mattino sul Centrale dello splendido club di Mariano si assegneranno i titoli europei di singolare: prima il femminile, conteso fra la belga Jeline Vandromme e la slovacca Mia Pohankova, quindi quello maschile in palio nel duello fra il finlandese Linus Lagerbohm e il tedesco Justin Engel, protagonista di una semifinale di altissimo livello. Secondo le classifiche non era favorito contro lo svedese Rejchtman Vinciguerra, numero 2 del tabellone e nipote di zio Andreas (ex n.33 Atp), invece ha avuto la meglio per 7-5 6-1 confermando le sensazioni degli spettatori che da giorni lo indicano come un possibile vincitore. Ora gli manca un solo match, per diventare il terzo tedesco a conquistare l’Europeo under-16 in singolare e poi dedicarsi stabilmente all’attività juniores o addirittura a quella dei “pro”, visto che a nemmeno 16 anni ha già trovato posto anche nel ranking Atp. A contendergli lo scettro la sorpresa del torneo Lagerbohm, che non era compreso fra le teste di serie ma ha dimostrato di meritare la finale regalandosi un’altra vittima di lusso come lo svizzero Henri Bernet, superato per 6-1 2-6 6-3.
    In mattinata, sul Centrale era arrivata la sconfitta nel femminile della favorita numero uno Teodora Kostovic, frenata da un problema alla gamba destra e severamente battuta (6-0 6-2 il punteggio) dalla belga Jeline Vandromme. Scesa in campo con una vistosa fasciatura, la serba ha faticato negli spostamenti ed è scoppiata in lacrime nel secondo set, quando si è accorta che non ci sarebbe stato più nulla da fare. Il trattamento del fisioterapista ha provato a darle una mano, ma due game più in là l’avversaria – al debutto in un Campionato Europeo – ha tagliato il traguardo e ora sogna di diventare la prima belga a vincere fra le under-16. A separarla dal titolo la slovacca Pohankova, che deve ancora compiere 15 anni (li festeggerà a ottobre) ma è già lanciatissima, tanto da essere arrivata in finale a Parma senza mai soffrire. Ha vinto 10 set su 10, gli ultimi due più comodamente del previsto contro la bulgara Rositsa Dencheva, n.3 del seeding. L’ha spazzata via per 6-2 6-4 grazie a una chiara superiorità in termini di pesantezza di palla, distraendosi sul 5-2 del secondo set ma ritrovando in tempo la retta via. La Dencheva si è rifatta qualche ora più tardi, vincendo il titolo europeo di doppio insieme alla connazionale Elizara Yaneva, grazie al successo per 6-2 6-3 contro le tedesche Stusek/Zhenikhova. Stessa sorte per lo svizzero Bernet: smaltita la sconfitta in singolare, è tornato in campo insieme al connazionale Flynn Thomas e si è preso il trofeo, battendo per 6-2 6-2 gli spagnoli Planella Hernandez/Santamarta Roig. A premiare le due coppie vincitrici Giorgio Di Palermo, vice presidente di Tennis Europe, e Gilberto Fantini, presidente del Comitato Regionale FITP dell’Emilia-Romagna.
    RISULTATISingolare maschile. Semifinali: Linus Lagerbohm (Fin) b. Henry Bernet (Sui) 6-1 2-6 6-3, Justin Engel (Ger) b. William Rejchtman Vinciguerra (Swe) 7-5 6-1.Singolare femminile. Semifinali: Jeline Vandromme (Bel) b. Teodora Kostovic (Srb) 6-0 6-2, Mia Pohankova (Svk) b. Rositsa Dencheva (Bul) 6-2 6-4.Doppio maschile. Finale: Bernet/Thomas (Sui) b. Planella Hernandez/Santamarta Roig (Esp) 6-2 6-2.Doppio femminile. Finale: Dencheva/Yaneva (Bul) b. Stusek/Zhenikhova (Ger) 6-2 6-3. LEGGI TUTTO

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    Enrico Dalla Valle si ferma in finale nel torneo ITF di Santa Margherita di Pula, Andrea Picchione vince il doppio

    Enrico Dalla Valle nella foto finalista a Pula

    Il mese di settembre si chiude con altre soddisfazioni nel circuito internazionale per gli allievi della Galimberti Tennis Academy. In particolare le buone notizie arrivano dal torneo Itf Future combined di Santa Margherita di Pula (25.000 dollari, terra), dove Enrico Dalla Valle si è piazzato in finale in singolare, mentre Andrea Picchione ha conquistato il titolo in doppio.
    Il 25enne di Ravenna, accreditato della terza testa di serie, ha esordito aggiudicandosi con un periodico 6-2 il derby romagnolo con Daniel Bagnolini (altro giocatore seguito dallo staff tecnico dell’ex davisman azzurro al Queen’s Club di Cattolica), promosso dalle qualificazioni), al 2° turno ha piegato per 6-3 3-6 6-1 il qualificato olandese Sander Jong, poi nei quarti ha regolato 6-0 6-4 Fabrizio Andaloro (nel turno precedente aveva sorpreso Francesco Forti, n.6 del seeding, battuto 6-2 6-2) e in semifinale si è imposto in rimonta, con il punteggio di 6-7(2) 6-2 7-5 sul russo Kirill Kivattsev, dopo tre ore e un quarto di lotta, sforzo pagato nel match clou, dove Dalla Valle ha ceduto 6-1 6-2 al belga Gilles Arnaud Bailly, partito dalle qualificazioni, approdato alla finale superando 6-3 6-4 lo junior ravennate Federico Bondioli (wild card), che al 2° turno aveva sgambettato Andrea Picchione per 6-3 6-2.Va ricordato che Dalla Valle, dal novembre scorso alla Galimberti Tennis Academy, a fine giugno ha conquistato il titolo nel torneo ITF da 25.000 dollari di montepremi proprio sui campi del Queen’s Club Cattolica, bissato una settimana più tardi nel torneo ITF Future sloveno di Celje (15.000 dollari), quindi nel circuito Challenger si è piazzato nei quarti a metà luglio a Trieste e in semifinale in agosto a Cordenons.Picchione si è rifatto aggiudicandosi il torneo di doppio, dove in coppia con Marcello Serafini hanno rispettato sino in fondo il ruolo di principali favoriti grazie alle affermazioni per 7-6(7) 6-1 su Federico Bondioli e Gabriele Piraino (wild card), per 6-4 7-5 nei quarti su Fabrizio Andaloro e Lorenzo Rottoli, in semifinale per 6-2 7-6(4) sugli inglesi James Beaven e Toby Martin e nel match clou per 6-1 6-7(4) 12-10 su Nicolò Catini e Luca Potenza annullando anche un match point nel decisivo tie-break ai 10 che sostituisce il 3° set. LEGGI TUTTO

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    Il ritorno in campo di Pablo Carreno Busta

    Pablo Carreno Busta nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis spagnolo ha motivo di gioire. Dopo più di otto mesi di assenza, uno dei suoi più coraggiosi guerrieri è pronto a tornare in campo. Questo ritorno non è stato facile per un uomo che ha sempre mostrato il suo sorriso come simbolo, ma che, dopo aver raggiunto l’apice della sua carriera, ha dovuto affrontare il lato oscuro dello sport con difficoltà fisiche.
    Pablo Carreño Busta è pronto per una nuova sfida. La sua assenza è stata paragonata a una traversata nel deserto. Ma ora, l’asturiano si prepara a tornare in gioco. La sua prima apparizione sarà la prossima settimana al Challenger di Villena, ospitato dalla famosa Academia Equelite di Juan Carlos Ferrero. Proprio qui, a Gijón, dove Pablo ha trascorso anni ad allenarsi, potrà sperimentare il calore di casa. Anche se attualmente è 193° nel ranking mondiale e ha 32 anni, l’entusiasmo e la voglia di giocare non gli mancano.
    Dobbiamo ricordare che nel 2022, Carreño ha conquistato il titolo più importante della sua carriera, vincendo il Masters 1000 del Canada. Questo trionfo, però, ha avuto un risvolto amaro all’inizio del 2023. Dopo una sola vittoria in quattro partite all’Open d’Australia, è diventato evidente che qualcosa non andava. Una tendinite cronica al tendine del gomito, manifestatasi per la prima volta durante la Coppa Davis a Malaga, lo ha costretto a fermarsi.
    Pablo ha tentato vari recuperi, puntando a tornei prestigiosi come il Conde de Godó e il Mutua Madrid Open. Ma il verdetto è rimasto invariato: il suo gomito non era pronto. Dopo 11 settimane senza toccare una racchetta e un trattamento con cellule staminali per alleviare il dolore, ora Carreño è pronto per il suo ritorno.
    Il ranking protetto sarà un vantaggio. Non avrà bisogno di utilizzarlo per il Challenger di Villena o per quello di Málaga, dove giocherà grazie a un invito. Ha ancora nove tornei a disposizione con questa protezione e potrebbe riservarne uno per i Giochi Olimpici di Parigi, dove difenderà la medaglia di bronzo conquistata in precedenza.Tutti gli occhi saranno puntati su di lui a Villena, dove il suo ritorno è fissato per lunedì, alle 18:30, per il primo turno del Challenger.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO