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    Joao Fonseca ingaggia Franco Davin: il talento brasiliano si affida all’ex coach di Del Potro

    Joao Fonseca BRA, 21.08.2006 – Foto ATP

    Joao Fonseca continua a fare passi da gigante per diventare, prima o poi, uno dei migliori tennisti del momento. Il brasiliano, già salito alla posizione numero 61 del ranking mondiale, dopo aver vinto l’ATP 250 di Buenos Aires e il Challenger di Phoenix in meno di un mese, arriva al Miami Open con l’obiettivo di continuare a bruciare le tappe nella sua ascesa.
    Per raggiungere questo obiettivo, il giovane talento ha deciso di riformare il suo team tecnico. A partire da questo torneo in Florida, il tennista di Rio de Janeiro potrà contare su Franco Davin nel suo staff. Vale la pena ricordare che l’allenatore argentino ha guidato Juan Martín Del Potro quando vinse gli US Open nel 2009 e ha avuto come allievi anche Christian Garin, Fabio Fognini e Fran Cerúndolo.
    L’aggiunta di Davin, un coach con esperienza nel portare i giocatori ai massimi livelli del tennis mondiale, rappresenta un chiaro segnale delle ambizioni di Fonseca. Il brasiliano sembra determinato a strutturare il proprio percorso professionale affidandosi a figure che hanno già dimostrato di saper costruire campioni.Con questi recenti successi e il nuovo rinforzo tecnico, il giovane brasiliano si presenta al prestigioso torneo di Miami come uno dei giocatori emergenti più interessanti da seguire, pronto a confrontarsi con l’élite del tennis mondiale per continuare la sua rapida ascesa nel circuito ATP.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal propone una rivoluzione nel tennis: “Ridurre le dimensioni delle racchette”

    Toni Nadal nella foto

    Toni Nadal, storico allenatore e zio di Rafael Nadal, ha espresso un’opinione innovativa riguardo all’evoluzione del tennis moderno e alle possibili modifiche da apportare per bilanciare i cambiamenti fisici dei giocatori.
    In una recente intervista rilasciata a Le Monde, Nadal ha messo in evidenza un aspetto fondamentale che influenza le dinamiche attuali del gioco: “Nel tennis, l’altezza della rete è immutabile, mentre l’altezza media dei giocatori del circuito è passata da 1,75 m della mia epoca a 1,90 m nell’attualità, e per di più con maggiore potenza.”Per far fronte a questa evoluzione fisica degli atleti, che ha inevitabilmente modificato la natura stessa del gioco, Toni Nadal ha avanzato una proposta audace: “Propongo di ridurre le dimensioni delle racchette, perché la natura stessa del gioco è cambiata.”
    La sua idea si basa sull’osservazione che l’aumento dell’altezza media dei giocatori, combinato con le tecnologie moderne delle racchette, ha alterato significativamente l’equilibrio del tennis rispetto alle generazioni precedenti, portando potenzialmente a uno stile di gioco meno vario e più basato sulla potenza.
    Questa proposta di Nadal apre un interessante dibattito sulle possibili evoluzioni regolamentari di uno sport che, pur mantenendo intatte le sue regole fondamentali nel corso dei decenni, potrebbe necessitare di adattamenti per preservare la ricchezza tecnica e tattica che lo ha sempre contraddistinto.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Chi sono i 5 più grandi tennisti di tutti i tempi e perché?

    Rodney George Laver è un ex tennista australiano. Per i risultati e le vittorie conseguite tra dilettanti e professionisti, è considerato uno dei migliori tennisti di sempre

    Questa sì che è una bella domanda, peccato che la risposta non sia così semplice, soprattutto alla luce delle vittorie di Sinner negli ultimi due anni, nonostante la sua sospensione temporanea ci renda le cose un po’ più semplici. Tra qualche anno sicuramente entrerà anche lui nel club dei più grandi artisti del tennis.Prenderemo in considerazione soltanto i big che hanno dominato il ranking e il palinsesto bet del Grande Slam, coloro che hanno vinto più titoli di tutti e collezionato grandi imprese. Ecco chi sono i 5 tennisti più forti di tutti i tempi.
    Sampras: il re degli anni ’90Questo tennista arrivò a vincere 14 Slam dal 1990 al 2000 fissando il record all time 25 anni fa, ha vinto 7 volte Wimbledon e dominò per 286 settimane il ranking ATP.
    Ha vinto anche 5 US Open giocando in casa e 2 Australian Open, la sua specialità era la volée, il marchio di fabbrica che caratterizzò tutte le sue imprese negli anni ’90.
    Rod Laver: mister Grande SlamEcco l’unico tennista mai esistito capace di aggiudicarsi il Calendar Grand Slam, il più puro, ossia la vittoria di tutti e quattro i tornei Open nello stesso anno.
    L’impresa gli riuscì ben due volte, prima dell’era professionistica nel 1962 e anche nel 1969. In totale, Rod si è aggiudicato ben 11 Slam ed è stato il primo tennista a vincere così tanto.
    Federer: il talento puro di un tennista eleganteLo svizzero è stato devastante sia per le sue performance in campo che per i suoi traguardi statistici, infatti, è stato il primo tennista a collezionare 20 Slam e a dominare per 310 settimane il ranking ATP.
    Con la vittoria di 8 Wimbledon ha tolto il record a Sampras e ancora oggi è l’atleta più vincente dell’Open più antico della storia del tennis, in totale ha dominato per 237 settimane consecutive il ranking ATP: un altro record per lui. Il suo stile elegante di gioco ha ispirato una generazione di tennisti e ancora oggi è un punto di riferimento.
    Nadal e Djokovic: gli inarrestabiliEcco i due atleti che hanno dominato le scommesse tennis degli ultimi 20 anni, rincorrendosi a vicenda nella classifica all time degli Slam vinti. Nadal si è fermato a quota 22 Slam e fino a qualche anno fa ancora dominava lo score, mentre Djokovic è il più vincente al Grande Slam con 24 Open in bacheca.
    In carriera Djokovic ha vinto tutti e quattro gli Slam aggiudicandosi il Career, è stato per 428 settimane al primo posto del ranking ATP ed è uno dei tennisti più completi dal punto di vista tattico e atletico.
    Nadal ha vinto lo Slam d’Oro, ossia il Career Grand Slam più la medaglia d’oro olimpica in carriera. Le sue caratteristiche tecniche sono la versatilità e la resistenza, contro Djokovic si è battuto 60 volte, perdendo di poco la sfida, infatti lo spagnolo ha vinto 29 volte e il serbo 31.Un altro record all time di Nadal sono i suoi 14 Roland Garros in bacheca, mentre Djokovic detiene il record assoluto di 10 Australian Open vinti in carriera. LEGGI TUTTO

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    Gabriela Dabrowski si apre sulla sua battaglia contro il cancro: “Mi ha scosso fino alle radici”

    Gabriela Dabrowski nella foto – Foto getty images

    A metà dello scorso anno, la tennista canadese Gabriela Dabrowski ha ricevuto una diagnosi devastante: cancro. La giocatrice di doppio, attualmente numero cinque del mondo nella specialità, aveva già notato un nodulo mesi prima e ne stava monitorando l’evoluzione. Nonostante l’incertezza e la paura, ha deciso di affrontare la stagione con discrezione, mantenendo il suo stato di salute riservato mentre continuava a competere ai massimi livelli. Il suo straordinario 2024 si è concluso con la conquista del titolo alle WTA Finals, un successo che ha coronato un anno difficile sia dentro che fuori dal campo.Gabriela Dabrowski ha affrontato un tumore al seno, diagnosticato nell’aprile 2024, dopo aver notato un nodulo nel seno sinistro durante un autoesame nella primavera del 2024 . Nonostante la diagnosi, ha continuato a competere ad alto livello, raggiungendo la finale di Wimbledon e conquistando una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi nel doppio misto con Félix Auger-Aliassime.
    Ora, dopo alcuni mesi, Dabrowski ha deciso di condividere la sua esperienza, raccontando in un’intervista a Olympics come ha vissuto la malattia e cosa ha significato per lei questa battaglia.
    “Non mi pento di nulla di ciò che mi ha detto il medico in quel momento. Sono molto felice di come sia andato l’anno, di quello che ho imparato, di quello che ho vissuto”, ha raccontato la canadese. “Il cancro è qualcosa di estremamente difficile e può spaventare molto. Doveva succedere qualcosa che mi scuotesse, e il cancro lo ha fatto. Questo non significa che non fossi già grata per la mia vita, per le persone che ne fanno parte o per le esperienze vissute. Ma è stato qualcosa di più profondo, che mi ha portato a riflettere su cosa significasse veramente essere viva e giocare a tennis per vivere.”
    Nonostante le difficoltà, Dabrowski ha scelto di tenere per sé la diagnosi nei primi mesi, confidandosi solo con i suoi familiari e collaboratori. “Ovviamente ho pensato fin dall’inizio di parlarne a più persone o rendere pubblica la notizia, ma c’erano troppe incognite, troppe domande senza risposta… Avevo intorno a me un sistema di supporto molto forte e quello mi bastava.”Col passare del tempo, però, la tennista ha sentito il desiderio di condividere la sua esperienza con il mondo. “Ho iniziato a vedere pubblicazioni di questo tipo e ho sentito il bisogno di raccontare di più sulla mia situazione. Ora voglio che la gente capisca quanto sia fondamentale la diagnosi precoce. Guardate la mia storia: grazie a un controllo tempestivo, oggi sto praticamente bene.”
    Nonostante tutto, Dabrowski non si è mai arresa. La sua determinazione l’hanno portata a rimanere competitiva nel circuito, continuando a giocare ad altissimi livelli insieme alla sua compagna Erin Routliffe. Dopo aver raggiunto le semifinali agli Australian Open, la canadese ha dimostrato di essere ancora una delle protagoniste del circuito di doppio, pronta a continuare la sua carriera con ancora più determinazione.Con il suo racconto, Gabriela Dabrowski non solo ha condiviso la sua esperienza personale, ma ha anche lanciato un messaggio di consapevolezza e speranza, sottolineando l’importanza della prevenzione nella lotta contro il cancro, il male oscuro del millennio.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La battaglia legale della PTPA: Djokovic si fa da parte per il bene collettivo

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Un terremoto giuridico ha scosso il mondo del tennis. La Professional Tennis Players Association (PTPA) ha presentato una denuncia formale contro l’ATP, la WTA, l’ITF e l’ITIA, un’azione che rappresenta il passo più significativo compiuto dal sindacato dalla sua fondazione.
    Il documento legale include una dozzina di tennisti come querelanti, ma molti osservatori hanno notato un’assenza significativa: Novak Djokovic, il grande promotore di questa associazione, non figura tra i firmatari della denuncia.
    Secondo quanto riportato da The Athletic nella sua inchiesta, la ragione dell’assenza di Djokovic è strategica. Il campione serbo ha scelto deliberatamente di non partecipare direttamente all’azione legale per evitare che la questione venisse percepita come uno scontro personale tra “Novak” e “le organizzazioni che controllano questo sport”.Djokovic ha valutato la possibilità di unirsi formalmente alla denuncia, ma alla fine ha deciso di fare un passo indietro, preferendo che l’attenzione rimanesse concentrata sui tennisti come collettivo piuttosto che sulla sua figura individuale.
    Questa mossa sottolinea la volontà del sindacato di presentarsi come una voce unitaria dei giocatori professionisti, affrontando questioni sistemiche che riguardano l’intero mondo del tennis, anziché apparire come una battaglia guidata da una singola figura, per quanto influente.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek risponde alle critiche: “Sto ancora elaborando tutto ciò che ho vissuto”

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    Negli ultimi giorni, il nome di Iga Swiatek è stato al centro dell’attenzione non solo per le sue prestazioni sul campo, ma anche per alcuni comportamenti che hanno suscitato polemiche. Dopo un ottimo torneo a Indian Wells, la numero due del mondo ha subito una sconfitta in semifinale contro la giovane russa Mirra Andreeva. Tuttavia, più che il risultato, a far discutere è stato un episodio avvenuto durante la partita, quando Swiatek, frustrata per l’andamento dell’incontro, ha colpito la palla con forza sul terreno, facendola rimbalzare pericolosamente vicino a un raccattapalle.L’episodio ha generato molte critiche sui social, spingendo la campionessa polacca a pubblicare un lungo comunicato sui suoi profili ufficiali per chiarire la sua posizione.
    “Vedo che ultimamente si parla molto di cambiamenti nel mio comportamento in campo e nelle mie emozioni. Anche se non mi sento a mio agio nel dover dare spiegazioni, credo sia arrivato il momento di condividere il mio punto di vista per mettere fine a speculazioni e teorie infondate.
    Riguardo all’incidente del mio ultimo match, è vero: ho espresso la mia frustrazione in un modo di cui non vado fiera. Non era mia intenzione colpire nessuno, ma semplicemente liberare un po’ di tensione facendo rimbalzare la palla sul terreno. Mi sono immediatamente scusata con il raccattapalle, abbiamo incrociato gli sguardi e gli ho fatto un cenno per esprimere il mio rammarico. Ho visto molti giocatori compiere gesti simili, e onestamente non mi aspettavo un giudizio così severo. Normalmente riesco a controllarmi, quindi posso dire ironicamente che mi manca esperienza in queste situazioni e che ho sbagliato nel valutare la direzione della palla nel pieno del momento di tensione.”
    “La seconda metà del 2024 è stata estremamente difficile per me”Nel suo messaggio, Swiatek ha anche colto l’occasione per parlare di un tema molto delicato: il controllo antidoping positivo di fine 2024 che le è costato una squalifica temporanea.“La seconda metà dello scorso anno è stata estremamente difficile per me, soprattutto a causa del risultato del test antidoping, che mi ha tolto la possibilità di competere per i massimi obiettivi sportivi nella parte finale della stagione. Questo mi ha costretto a riorganizzare molti aspetti della mia vita e del mio approccio alle competizioni. In Australia, dopo prestazioni meno brillanti negli anni precedenti, ho giocato senza aspettative, concentrandomi solo sul mio lavoro e accettando che un altro Australian Open poteva non andare come speravo. Grazie a questa mentalità, ho giocato un ottimo torneo e sono arrivata vicina alla finale.”
    La pressione delle aspettative e il continuo cambiamento nel circuitoUn altro punto importante del comunicato della polacca riguarda le difficoltà di adattarsi alle costanti evoluzioni del circuito e alla pressione di dover sempre mantenere un alto livello di prestazioni.“Ogni giorno mi trovo ad affrontare nuovi elementi di questo puzzle: le condizioni cambiano, le esperienze si accumulano, io stessa mi evolvo, le mie avversarie migliorano e devo continuamente adattarmi. Non è mai semplice, e ora mi sembra particolarmente difficile. Nel tennis non competono dei robot. Ho avuto tre stagioni incredibili, ma nulla si ottiene senza sforzo, e non c’è mai la certezza che i risultati arrivino in modo facile o prevedibile. Questo è lo sport, questa è la vita. E a volte persino io dimentico questa realtà.”
    “Ora che mostro emozioni, vengo giudicata in modo diverso”Swiatek ha infine affrontato le critiche ricevute per il suo comportamento emotivo in campo, sottolineando la contraddizione nei giudizi che le vengono rivolti.“Quando ero molto concentrata e non mostravo emozioni in campo, mi chiamavano robot, dicevano che il mio atteggiamento era freddo e disumano. Ora che sono più espressiva, che mostro sentimenti e che lotto con le mie emozioni, vengo improvvisamente etichettata come immatura o isterica. Non è un parametro sano, soprattutto se considero che solo sei mesi fa sentivo la mia carriera appesa a un filo, piangevo ogni giorno per settimane e non volevo nemmeno mettere piede in campo. Oggi, dopo tutto quello che ho vissuto, sto ancora cercando di elaborare e assimilare queste esperienze.”
    Infine, la tennista polacca ha concluso con una riflessione sul modo in cui il pubblico e i media tendono a giudicare gli atleti senza conoscerne veramente il percorso interiore.“Cambierà qualcosa il fatto che io abbia condiviso tutto questo? Probabilmente no, perché vedo chiaramente quanto la gente ami giudicare, creare teorie e imporre opinioni sugli altri. Ma forse alcune persone che vogliono davvero capire cosa sto vivendo, riusciranno a farlo. In ogni caso, questo standard esterno non è il mio standard, e non accetto che il mio team ed io siamo incasellati nelle aspettative degli altri.”
    Con queste parole, Iga Swiatek ha voluto chiarire la sua posizione e difendersi dalle critiche, sottolineando le difficoltà personali e professionali che ha affrontato negli ultimi mesi. Ora l’obiettivo della polacca sarà quello di concentrarsi sul resto della stagione, lasciando parlare il campo piuttosto che le polemiche.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner sarà gestito esclusivamente da AVIMA Sports & Business Management dopo 5 anni con StarWing Sports

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner ha annunciato un importante cambiamento nella gestione della sua carriera commerciale. Il suo attuale agente, Lawrence Frankopan, CEO di StarWing Sports, lascerà il ruolo di supervisore delle attività commerciali del tennista con effetto immediato. Al suo posto, la gestione sarà affidata ad Alex Vittur, fondatore dell’agenzia di management AVIMA, che prenderà il pieno controllo degli affari di Sinner.Durante i cinque anni di collaborazione, Frankopan e Sinner hanno vissuto numerosi momenti di successo e queste esperienze resteranno un ricordo indelebile per entrambi.
    Le dichiarazioni di Lawrence Frankopan e Jannik SinnerFrankopan ha spiegato la sua decisione sottolineando il forte legame con StarWing Sports: “A causa dei miei impegni a lungo termine con StarWing Sports, non ho potuto accettare l’offerta di lavorare esclusivamente per AVIMA, ma sono grato di aver avuto l’opportunità di collaborare con un talento come Jannik. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo costruito insieme e gli auguro il meglio per il futuro.”
    Anche Sinner ha voluto ringraziare il suo storico manager:“Lawrence Frankopan e il suo team mi hanno supportato moltissimo e questo rimarrà sempre con me. Desidero ringraziarli per la loro dedizione in tutti questi anni.”
    Un nuovo capitolo con AVIMA Sports StarWing Sports ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita commerciale di Sinner, gestendolo fin dall’età di 18 anni e creando per lui importanti collaborazioni con alcuni dei brand più prestigiosi a livello mondiale. Ora, con AVIMA Sports, il numero uno italiano e mondiale si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera, sia dentro che fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Fils si separa da Grosjean nonostante i recenti successi. Indian Wells 2025 segna un’epoca: prima finale di Masters 1000 tra tennisti del XXI secolo

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Arthur Fils ha deciso di intraprendere un nuovo percorso nella sua carriera tennistica. Nonostante l’eccellente rendimento mostrato in questa stagione, il giovane talento francese ha scelto di interrompere la sua relazione professionale con Sebastian Grosjean.La decisione arriva in un momento particolarmente positivo per Fils, che con la guida del suo connazionale ha raggiunto il miglior livello della sua carriera negli ultimi 15 mesi. Sotto la gestione di Grosjean, il giovane francese ha compiuto notevoli progressi, scalando posizioni nel ranking ATP e mettendosi in mostra nei tornei più prestigiosi.
    La separazione appare quindi sorprendente, considerando i risultati ottenuti dalla coppia. Fils sembra determinato a voler dare ulteriori passi avanti nella sua progressione, evidentemente ritenendo necessario un cambiamento nella guida tecnica per raggiungere i suoi obiettivi futuri.Al momento, il giocatore francese non ha ancora annunciato chi sarà il sostituto di Grosjean. La scelta del nuovo allenatore sarà cruciale per il prosieguo della carriera di Fils, che punta a consolidarsi tra i migliori tennisti del circuito mondiale.Resta da vedere se questa decisione si rivelerà vincente nel lungo periodo o se la separazione da Grosjean, in un momento di grande forma, potrà influire negativamente sul rendimento del promettente tennista francese.
    La nuova generazione del tennis mondiale avanza con forza e Indian Wells 2025 costituirà un momento storico: per la prima volta, la finale di un Masters 1000 sarà disputata da due giocatori nati nel XXI secolo. Holger Rune e Jack Draper si affronteranno in una sfida che potrebbe anticipare un cambio di paradigma nel tennis mondiale.Questa finale rappresenta un chiaro segnale del ricambio generazionale in atto nel circuito ATP. Mentre i veterani continuano a lottare per mantenere le loro posizioni, i giovani talenti stanno emergendo con prepotenza, riuscendo finalmente a conquistare gli ultimi atti dei tornei più prestigiosi.
    Il danese Rune, con il suo tennis esplosivo e il suo carattere combattivo, e il britannico Draper, con il suo gioco mancino e la sua recente ascesa nel ranking, incarnano perfettamente questa nuova ondata di talenti. La loro presenza in finale a Indian Wells non è casuale, ma il frutto di un percorso di crescita che li ha portati a superare avversari di grande calibro.Questa finale storica non rappresenta solo un traguardo personale per i due tennisti, ma segna simbolicamente l’inizio di una nuova era nel tennis. Dopo anni di dominio da parte di Federer, Nadal, Djokovic e Murray, seguiti dalla generazione di Medvedev, Zverev, Tsitsipas e Alcaraz, ora sono i nati dopo il 2000 a rivendicare il proprio spazio ai vertici del tennis mondiale.Chiunque trionferà stasera nel deserto californiano, questa finale resterà negli annali come il primo atto ufficiale della completa transizione verso il tennis del futuro, un tennis che parla sempre più la lingua dei nativi digitali.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO