More stories

  • in

    Jacopo Vasamì già in semifinale alle Junior Finals di Chengdu: due vittorie su due

    Jacopo Vasami classe 2007

    Partenza perfetta per Jacopo Vasamì alle ITF World Tennis Tour Junior Finals di Chengdu, il prestigioso evento che riunisce gli otto migliori tennisti e le otto migliori tenniste Under 18 del mondo, una sorta di versione giovanile delle ATP Finals e delle WTA Finals. L’azzurro ha vinto entrambe le partite del girone senza concedere set e si è già garantito un posto tra i migliori quattro del torneo, in corso fino al 26 ottobre.
    La seconda giornata non è iniziata nel migliore dei modi dal punto di vista meteorologico: la pioggia ha costretto gli organizzatori a posticipare l’inizio degli incontri e a trasferire il programma su campi indoor. Una volta in campo, però, Vasamì ha mantenuto alta la concentrazione e ha confermato la brillantezza mostrata all’esordio. Dopo il successo inaugurale contro il finlandese Oskari Paldanius, il giovane italiano ha superato il rumeno Yannick Theodor Alexandrescou con il punteggio di 7-6(5) 6-2, imponendosi con autorità nel secondo set dopo un primo parziale molto combattuto.Alexandrescou, che nel 2024 ha conquistato quattro titoli nel circuito junior e ha fatto parte della nazionale rumena finalista alle Davis Cup Junior Finals, aveva iniziato bene il suo torneo battendo il bulgaro Alexander Vasilev, finalista quest’anno allo US Open Junior. Ma contro Vasamì ha dovuto arrendersi al ritmo e alla solidità del tennista italiano, che ha mostrato ancora una volta un tennis ordinato, intelligente e ricco di personalità.
    Nel Gruppo A, la situazione è ormai definita: Vasamì, con due successi, è già qualificato per le semifinali. Il suo ultimo incontro della fase a gironi sarà contro Vasilev, numero 2 del ranking ITF Under 18, già matematicamente eliminato. L’altro match, tra Paldanius e Alexandrescou, varrà invece come una sorta di spareggio per determinare il secondo semifinalista del gruppo.Più incerta, invece, la situazione nel Gruppo B, dove comanda il tedesco Max Schoenhaus con due vittorie in due incontri, entrambe in due set. Al secondo posto, a pari merito, ci sono lo spagnolo Andres Santamarta Roig e l’americano Jack Kennedy, mentre Benjamin Willwerth, anche lui statunitense, è ancora fermo a zero. Nell’ultima giornata Schoenhaus sfiderà Santamarta Roig e Kennedy affronterà Willwerth: il tedesco ha bisogno di conquistare solo un set per volare in semifinale, mentre il secondo posto resta completamente aperto.
    Con due successi netti e la qualificazione già in tasca, Jacopo Vasamì si conferma tra i protagonisti assoluti del torneo. La sua corsa a Chengdu non è ancora finita, ma l’Italia può già sorridere: il talento azzurro ha tutte le carte in regola per puntare al titolo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Paolo Cané difende Jannik Sinner: “Meglio non farlo arrabbiare”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Mentre il tennis italiano e non è in polemica contro la decisione di Jannik Sinner di rinunciare a partecipare alle Finali di Coppa Davis di Bologna in programma il prossimo novembre, nel Paese si sono già formati due schieramenti: da una parte chi critica duramente la scelta del numero due del mondo, dall’altra chi difende la sua posizione.
    Tra i difensori più convinti di Sinner spicca Paolo Cané, ex tennista azzurro che ha raggiunto il numero 27 del ranking mondiale e ha vestito più volte la maglia della nazionale in Coppa Davis. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Cané ha espresso parole chiare e accorate in difesa del giovane di San Candido.
    “La gente vuole continuare a indignarsi e a fare l’ipocrita? Bene: allora lasciamogli un bigliettino gentile sull’agenda, come facevamo alle elementari se qualcuno dimenticava l’astuccio. Ma non facciamolo arrabbiare, credetemi: non ci conviene”, ha dichiarato Cané. “Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, certo, ma evitiamo l’ipocrisia. Il nostro obiettivo deve essere quello di proteggere Jannik e tenerlo vicino a noi.”
    Cané ha poi chiesto più rispetto per il campione altoatesino: “Jannik rappresenta un valore incredibile per tutto lo sport italiano, e in particolare per il tennis, che è rifiorito negli ultimi anni soprattutto grazie ai suoi successi. Emoziona un intero Paese, suscita un interesse enorme e la sua storia continuerà ancora per molte stagioni. È qualcosa che non accadeva dai tempi di Alberto Tomba o Valentino Rossi.”
    L’ex tennista ha anche sottolineato che la scelta di Sinner è professionale e comprensibile: “Ha spiegato chiaramente le sue ragioni: è un professionista, e la sua carriera viene prima di tutto. Lo ripete in tutto il mondo: è orgogliosamente italiano, non basta questo? Diciamolo francamente: se avesse un altro passaporto, per lui non cambierebbe nulla. Siamo noi ad aver bisogno di lui, non il contrario.”
    Cané invita poi a ridimensionare le polemiche, ricordando che molti grandi del tennis hanno fatto scelte simili: “Jannik cerca solo serenità, vuole giocare a tennis senza complicazioni. È sempre disponibile e generoso: i compagni lo adorano. Non giocherà a Bologna? Non importa, non è il primo campione a farlo. È successo anche a Björn Borg e Roger Federer. Ci saranno altre occasioni. Nel frattempo, ricordiamoci che ci ha già regalato due trofei di Coppa Davis.”
    Infine, Cané ha espresso fiducia nel resto del gruppo azzurro: “Sarà interessante vedere cosa riusciremo a fare, partendo alla pari con i nostri avversari. Ci sono ottimi giocatori. La Coppa Davis è una competizione affascinante. Quando vinciamo, noi italiani siamo maestri nel celebrare i risultati e nel cambiare la narrazione. Se dovessimo trionfare anche quest’anno, senza Sinner l’insalatiera d’argento avrebbe un sapore ancora più speciale.”
    Conclude così Paolo Cané, che ancora una volta si è schierato con forza a fianco del suo giovane connazionale, ricordando a tutti che — come ha detto lui stesso — “meglio non farlo arrabbiare.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic chiede unità tra i tennisti, Roddick replica: “Le sue parole sono troppo ambigue”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    La battaglia aperta contro il calendario e la struttura del circuito ATP continua a essere uno dei temi più caldi nel mondo del tennis. L’introduzione dei Masters 1000 da due settimane ha avuto un impatto evidente sulla parte finale della stagione 2025: due giocatori della top 15 sono già fuori per infortunio, mentre molti altri arrivano alla tournée indoor in condizioni precarie.Le critiche al calendario e alla gestione complessiva del circuito sono state sollevate da Jack Draper e Novak Djokovic, ma quest’ultimo è andato oltre, chiedendo una maggiore organizzazione tra i giocatori per difendere i propri diritti. Tuttavia, la proposta del serbo non ha ricevuto solo consensi.
    Roddick risponde a Djokovic: “Novak ha buone intenzioni, ma la PTPA non rappresenta tutti”A replicare alle parole di Djokovic è stato Andy Roddick, ex numero 1 del mondo e oggi analista nel suo podcast SERVED. L’americano ha messo in dubbio la chiarezza del messaggio del serbo, invitandolo a non ergersi a portavoce unico della salute dei tennisti attraverso la PTPA, l’associazione parallela dei giocatori fondata proprio da Djokovic.“Quando parla di monopolio, a cosa si riferisce esattamente? Al monopolio dell’ATP? Dei tornei del Grande Slam? O di tutto il sistema?”, ha dichiarato Roddick.“Novak ha ottime intenzioni, non c’è dubbio. I giocatori lo rispettano e lo considerano un vero leader. Tuttavia, se vuole affrontare temi così importanti, deve essere più concreto. Non basta creare un sindacato e dire di rappresentare tutti. Non è così che funziona, e la PTPA non ha ancora dimostrato di poterlo fare.”Già in passato Roddick e Djokovic avevano espresso opinioni divergenti sulla governance del tennis, ma questa volta il confronto si inserisce in un contesto più ampio, segnato da tensioni crescenti tra PTPA, ATP e Grand Slam.
    Il fronte aperto tra ATP, PTPA e SlamAttualmente, la situazione nel circuito professionistico è complessa. Da un lato, diversi giocatori e giocatrici della top 10 avrebbero firmato una lettera indirizzata ai tornei del Grande Slam, chiedendo modifiche sostanziali:una migliore redistribuzione dei premi in denaro;maggior potere decisionale su questioni legate alla salute e al recupero fisico (come l’allungamento di un giorno della durata degli Slam);la creazione di un fondo pensione per garantire una maggiore stabilità economica ai tennisti in futuro.
    Dall’altro lato, la PTPA — guidata da Djokovic e Vasek Pospisil — ha formalmente accusato ATP e Grand Slam di gestire il tennis come un “monopolio”, chiedendo un nuovo modello di governance che riconosca ai giocatori un ruolo più influente nelle scelte strategiche del circuito.Il clima resta incandescente. La PTPA tenta di guadagnare legittimità e spazio decisionale, ma incontra ancora la diffidenza delle istituzioni e degli organizzatori. Nel frattempo, gli infortuni e la stanchezza accumulata dai giocatori alimentano la sensazione di un sistema che non riesce più a tutelare pienamente chi lo rende grande: gli atleti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Arthur Fils chiude in anticipo la stagione: il francese tornerà nel 2026 dopo l’infortunio alla schiena

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Il 2025 di Arthur Fils si chiude nel peggiore dei modi. Il giovane talento francese, considerato uno dei prospetti più promettenti della nuova generazione, ha annunciato il forfait ufficiale dal Rolex Paris Masters, il torneo di casa a cui teneva particolarmente, e ha deciso di rimandare il rientro nel circuito al 2026.
    Una notizia che conferma le difficoltà di una stagione condizionata dagli infortuni e, in particolare, dalla frattura della vertebra L5, un problema alla schiena che lo ha costretto a fermarsi per gran parte della seconda metà dell’anno. Dopo un buon inizio di stagione, nel quale aveva mostrato lampi del suo talento e grande solidità nei tornei indoor, Fils è progressivamente sparito dai radar, concentrandosi sul recupero fisico e mentale.
    Il giovane francese, classe 2004, non ha nascosto la delusione per dover saltare l’appuntamento di Parigi, da sempre uno dei suoi obiettivi stagionali più sentiti. Il suo staff medico ha però preferito non correre rischi, puntando su una riabilitazione completa in vista della prossima stagione.
    Fils tornerà dunque nel 2026 con l’obiettivo di ripartire al 100% e riprendere il percorso di crescita interrotto bruscamente da questo infortunio. Il suo tennis esplosivo, fatto di potenza e coraggio, resta una delle carte più intriganti per il futuro del tennis francese — che ora non può far altro che attendere con fiducia il suo pieno recupero.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Tim Henman scommette su Taylor Fritz per interrompere il dominio di Sinner e Alcaraz

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis mondiale vive oggi una nuova era a due: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sono spartiti gli ultimi otto titoli dello Slam, imponendo un duopolio che ha di fatto preso il posto della vecchia “Big Three era”. Tuttavia, c’è chi crede che il dominio italo-spagnolo possa presto essere scalfito — e a sorpresa, non da uno dei soliti nomi.Secondo Tim Henman, ex numero 4 del mondo e oggi commentatore tecnico, il giocatore più vicino a interrompere il regno di Sinner e Alcaraz è Taylor Fritz. Intervistato da Tennis365 dopo il weekend della Six Kings Slam, l’ex campione britannico non ha avuto dubbi:
    “Taylor sta lavorando con Paul Annacone e Michael Russell, due tecnici che conosco bene. Credo sinceramente che sia solo questione di tempo. Deve solo aggiungere qualche nuova freccia al suo arco. È già molto efficiente con il servizio e nel gioco da fondo, ma deve iniziare a conquistare più punti a rete, soprattutto quando impone il suo ritmo da dietro la linea di fondo.”
    Un potenziale terzo incomodoHenman ha escluso altri nomi più gettonati — come Zverev, Shelton o Draper — e ha spiegato perché punta sul californiano:“Negli ultimi mesi ho visto progressi evidenti nel suo gioco di tocco, nelle smorzate. Sta imparando a variare, a spingere gli avversari in avanti per poi colpirli alle spalle. È un giocatore che pensa sempre a come migliorare, e questo si riflette nei risultati recenti. Per me, è quello che ha le maggiori probabilità di colmare il divario tra i due dominatori e il resto del circuito.”
    Fritz, la costanza che pagaA 27 anni, Taylor Fritz occupa oggi la quarta posizione nel ranking ATP, il suo miglior piazzamento in carriera. Pur non avendo ancora vinto un titolo dello Slam — e con un solo Masters 1000 nel palmarès — l’americano si è dimostrato una certezza di continuità: competitivo su ogni superficie e capace di mantenersi stabilmente tra i migliori cinque giocatori del mondo.
    Per Henman, questa solidità è la base su cui costruire il salto di qualità definitivo:“Fritz ha un gioco maturo, una grande etica del lavoro e la mentalità giusta. È vicino. Se continua su questa strada, sarà il primo a sfruttare qualsiasi spiraglio che Sinner e Alcaraz lasceranno.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner quasi perfetto: contro Altmaier raggiunge il secondo miglior punteggio della stagione ATP

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il dominio di Jannik Sinner nel primo turno dell’ATP 500 di Vienna non si misura solo nel netto 6-0 6-2 inflitto a Daniel Altmaier, ma anche nei numeri. Secondo i dati forniti da Tennis Insights, la prestazione dell’azzurro ha ottenuto un punteggio medio di 9.61, il secondo più alto registrato nel circuito ATP nel 2025.
    Un dato che testimonia la straordinaria efficienza del gioco di Sinner: precisione al servizio, aggressività controllata da fondo campo e un ritmo di scambio quasi impeccabile. L’unica prestazione superiore, sempre secondo il sistema di valutazione statistica della ATP, risale al Masters 1000 di Roma, quando lo stesso Sinner aveva totalizzato un 9.62 nella vittoria contro Casper Ruud.
    A completare la top 5 stagionale figurano Daniil Medvedev (9.53 nel match contro Halys a Halle) e Carlos Alcaraz, autore di due performance d’élite a Tokyo: 9.47 contro Nakashima e 9.42 contro Fritz.
    Questi numeri confermano ancora una volta quanto Sinner sia diventato un punto di riferimento assoluto nel tennis mondiale: capace non solo di vincere, ma di farlo con una qualità e una continuità che pochi possono eguagliare. Se la perfezione nel tennis non esiste, il 9.61 di Vienna è quanto di più vicino ci possa essere.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Codacons contro Sinner: “Una vergogna per l’Italia, ritirategli tutti gli onori”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La decisione di Jannik Sinner di non partecipare alle Finali di Coppa Davis ha scatenato un vero e proprio terremoto in Italia. Mentre il numero 2 del mondo si prepara a tornare in campo all’ATP 500 di Vienna, nel nostro Paese infuria la polemica per la rinuncia alla competizione che si terrà a Bologna, con il Codacons — l’associazione italiana dei consumatori — che ha addirittura chiesto la revoca di tutti i riconoscimenti istituzionali assegnati al tennista altoatesino.In un durissimo comunicato, l’associazione ha definito la scelta di Sinner “una bofetada all’Italia e ai milioni di appassionati di tennis”, accusandolo di mancare di rispetto nei confronti della nazionale e del pubblico:
    “La decisione di Sinner di rifiutarsi di giocare la Coppa Davis è una vergogna per l’Italia, per gli italiani e per i tifosi. Non si può rappresentare l’Italia nel mondo e poi prendere decisioni sportive così opposte.”Il Codacons è arrivato a chiedere la revoca di ogni onorificenza, compresi il titolo di Ambasciatore della Diplomazia Sportiva conferito dal Ministero degli Esteri, il Collare d’Oro al Merito Sportivo del CONI, e persino la cittadinanza onoraria di Torino, assegnata dopo la storica vittoria della Davis nel 2023.
    Il comunicato si chiude con un attacco personale al tennista:“Se Sinner dedicasse meno tempo a girare spot pubblicitari per ogni prodotto, forse rappresenterebbe meglio il suo Paese dentro e fuori dal campo.”
    Parole pesanti, che si aggiungono a un clima mediatico ormai incandescente. Sinner, da parte sua, ha già spiegato la scelta in modo chiaro: la necessità di recuperare energie dopo una stagione logorante e di prepararsi al meglio per il 2026. Una decisione presa con il suo team, “difficile ma ragionata”, come ha ribadito a Sky Sport.Il dibattito, però, non accenna a spegnersi: tra chi lo accusa di scarso patriottismo e chi difende la sua professionalità, Sinner continua a dividere l’Italia — e a dimostrare, suo malgrado, quanto il tennis sia ormai al centro della nostra attenzione nazionale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    L’assurdo attacco di Bruno Vespa a Sinner: lo critica per la Davis e confonde Alcaraz con “Alvarez”

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Un tweet e una gaffe clamorosa hanno riacceso le polemiche attorno alla decisione di Jannik Sinner di non partecipare alle Final Eight di Coppa Davis. Il giornalista Bruno Vespa, attraverso un post pubblicato su X (ex Twitter), ha criticato duramente la scelta del numero 2 del mondo, mettendo in discussione il suo attaccamento all’Italia — ma con un errore che non è passato inosservato.
    Nel suo primo messaggio, Vespa ha infatti scritto:“Perché un italiano dovrebbe tifare per Sinner? Parla tedesco (giusto, è la sua lingua madre), risiede a Montecarlo, si rifiuta di giocare per la nazionale. Onore ad Alvarez che gioca la Coppa Davis con la sua Spagna.”Il nome “Alvarez” è però un errore: il giornalista intendeva ovviamente riferirsi a Carlos Alcaraz, campione spagnolo e grande rivale di Sinner. Poco dopo, Vespa ha pubblicato un secondo tweet correttivo, scrivendo che il tennista azzurro avrebbe rinunciato alla Davis “per prendersi una settimana di vacanza in più”.Le parole del conduttore di Porta a Porta hanno scatenato un’ondata di reazioni indignate nel mondo dello sport. A prendere la parola sono stati due simboli dell’Italia sportiva, entrambi altoatesini come Sinner.

    Il leggendario campione di slittino Armin Zoeggeler ha replicato con fermezza:“C’è chi dice che non è italiano perché parla tedesco? Se abbiamo di questi problemi… Io non ne ho, io so quali sono le mie origini. Abbiamo un passaporto italiano, non c’è nulla da discutere.”Sulla stessa linea anche Tania Cagnotto, icona dei tuffi e medaglia olimpica, che ha difeso Sinner sottolineando l’assurdità delle polemiche:“Che lo parlino loro il tedesco, se ci riescono… Federer e Djokovic hanno fatto scelte simili, ma nessuno li ha criticati così. Noi italiani siamo bravissimi a lamentarci, sembra più invidia che altro. Jannik è italianissimo.”
    La polemica arriva a poche ore dall’esordio di Sinner all’ATP 500 di Vienna, dove l’altoatesino ha ribadito che la rinuncia alla Coppa Davis è stata una decisione ponderata con il suo team, per gestire al meglio la preparazione in vista della prossima stagione.Una scelta professionale, trasformata da alcuni in un caso nazionale. Ma a difendere l’immagine di Sinner, questa volta, ci hanno pensato due voci autorevoli dello sport italiano.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO