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    F1 Renault: Alonso proverà la vettura 2020 a Yas Marina

    SAKHIR – Fernando Alonso sarà al volante della Renault 2020 per una giornata di test fine stagione sul circuito di Yas Marina dopo che la scuderia francese ha ottenuto il via libera dalla FIA e dalla Formula 1.

    Al fianco di Zhou
    Tradizionalmente il test vede la partecipazione di giovani piloti per sperimentare le macchine della Formula 1. Ma la Renault, nonostante l’opposizione di alcuni team, ha ricevuto al possibilità di far girare il due volte campione del mondo, assente dal Circus da due anni. Alonso sarà affiancato dal collaudatore della Renault Guanyu Zhou. Il pilota cinese, attualmente ottavo nel campionato di F2 con una vittoria e cinque podi, ha già svolto cinque giorni di test in Formula 1 nel 2020 ma con una vettura vecchia del 2018.
    “Vorremmo ringraziare la FIA e la F1 per aver accettato di far provare Fernando”, le parole del team principal Renault Cyril Abiteboul. “Per Alonso questo sarà il prossimo passo verso il suo ritorno. Ha lavorato instancabilmente per essere pronto in vista della prossima stagione”.
    Il manager ha speso parole anche per il giovane pilota cinese: “Zhou si è unito alla Renault Sport Academy l’anno scorso, Ha lavorato duramente dando un contributo importante al team con il lavoro al simulatore e nei test. Sono felice possa guidare la macchina di quest’anno” ha concluso Abiteboul. LEGGI TUTTO

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    FIA apre inchiesta sull'incidente di Grosjean

    SAKHIR – La Federazione Internazionale dell’automobile ha aperto un’inchiesta sul pauroso incidente che ha visto coinvolta la Haas di Romain Grosjean durante il Gran Premio del Bahrain.

    Indagine completa
    La vettura del pilota francese, nel corso del primo giro, è andata a sbattere contro le protezioni spezzandosi in due e prendendo fuoco: “Come succede per tutti gli incidenti gravi che avvengono ogni anno in Formula 1 sui circuiti sparsi in tutto il mondo, anche per questo incidente è stata aperta un`indagine” scrive la FIA in una nota. “L’indagine sull’incidente di Grosjean esaminerà tutte le aree, compresi i dispositivi di sicurezza come il casco, il dispositivo HANS, l`imbracatura di sicurezza, gli indumenti protettivi, la cellula di sopravvivenza, il poggiatesta, il sistema di estinzione in auto e la protezione frontale dell’abitacolo Halo. L’analisi includerà anche l’integrità del telaio e le prestazioni della barriera di sicurezza di fronte a un impatto di tale energia e traiettoria. Si valuterà anche il ruolo dei commissari di pista e dello staff medico intervenuto sul posto”.
    La Federazione Internazionale ha tenuto poi a specificare come i dati raccolti sugli incidenti “vengono utilizzati dal FIA Serious Accident Study Group (SASG), presieduto dal presidente della FIA Jean Todt, dai presidenti di ogni commissione sportiva della FIA, dallo staff del dipartimento sicurezza della FIA e dai capi del reparto sportivo”. L’evento sarà così osservato in tutte le sue componenti affinché “gli incidenti vengono analizzati dal punto di vista tecnico, operativo e medico e vengono quindi presi gli opportuni provvedimenti”. LEGGI TUTTO

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    F1 Grosjean: “Ho pensato ai miei figli e sono uscito dal rogo”

    SAKHIR – “Fisicamente, va bene ma ho visto la morte troppo da vicino. Non si può viverla ed essere la stessa persona”. Sono queste le parole con cui Romain Grosjean inizia il racconto dello spaventoso incidente che lo ha visto protagonista, domenica scora, sul tracciato di Sakhir.

    Ricordando il 1976
    Il pilota della Haas ha rilasciato una lunga intervista all’Afp poche ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale militare di Manama: “La mano sinistra è abbastanza danneggiata mentre la destra va meglio. Poi c’è una distorsione alla caviglia sinistra e il ginocchio sinistro è gonfio, ma non è una grande preoccupazione. Il dolore è molto sopportabile, sono sotto antidolorifici” ha aggiunto Grosjean. “Ora la priorità è prendermi cura delle mani per cercare di essere al via del Gp di Abu Dhabi ma anche per i 50 o 55 anni che mi rimangono”.
    Il francese, se dovesse mancare l’appuntamento del 13 dicembre, chiuderebbe probabilmente con il rogo di Sakhir la sua esperienza nel Circus: “L’impatto non è il più violento che abbia mai conosciuto nella mia carriera, anche se le g lo indicano” prosegue il transalpino. “Questo perché la decelerazione è stata di 53 volte il peso del mio corpo. Mi slaccio subito la cintura di sicurezza, provo a uscire dall’auto ma mi sento bloccato e decido di aspettare. Vedi però subito il fuoco e penso a Niki Lauda. ‘Non posso finire così, non ora’, mi dico. Provo ad uscire di nuovo, non funziona, mi siedo e vedo la morte, non da vicino, ma da troppo vicino. È una sensazione che non auguro a nessuno”.
    Seguire i medici
    Grosjean continua il suo drammatico racconto spiegando che sono stati i figli a dargli la forza di estrarsi dalla macchina: “Mi chiedo dove comincerò a bruciare, se avrebbe fatto male. Mi dico che non posso lasciarli, e lì trovo la risorsa per tirarmi fuori dall’abitacolo. Quando esco sento un gran sollievo, vivrò”, ricorda il pilota.
    “Ora seguo le indicazioni dei medici per riprendermi il più rapidamente possibile. Non ho incubi, pensieri, lampi o paura, ma questo non significa che non arriverà ed è per questo che continuo a lavorare anche con un psicologo dello sport. Ho detto alla mia famiglia che ho anche bisogno di tornare in macchina per sapere cosa sono capace di fare, se voglio ancora farlo, se la passione c’è ancora e se non ho paura” conclude Grosjean. LEGGI TUTTO

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    F1 Grosjean: “Non sarò più la stessa persona”

    SAKHIR – “Fisicamente, va bene ma ho visto la morte troppo da vicino. Non si può viverla ed essere la stessa persona”. Romain Grosjean confessa tutte le sue sensazioni dopo il pauroso incidente di domenica scorsa in Bahrain.

    Pensiero a Lauda
    Il pilota della Haas ha rilasciato una lunga intervista all’Afp poche ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale militare di Manama: “La mano sinistra è abbastanza danneggiata mentre la destra va meglio. Poi c’è una distorsione alla caviglia sinistra e il ginocchio sinistro è gonfio, ma non è una grande preoccupazione. Il dolore è molto sopportabile, sono sotto antidolorifici” ha aggiunto Grosjean. “Ora la priorità è prendermi cura delle mani per cercare di essere al via del Gp di Abu Dhabi ma anche per i 50 o 55 anni che mi rimangono”.
    Il francese, se dovesse mancare l’appuntamento del 13 dicembre, chiuderebbe probabilmente con il rogo di Sakhir la sua esperienza nel Circus: “L’impatto non è il più violento che abbia mai conosciuto nella mia carriera, anche se le g lo indicano” prosegue il transalpino. “Questo perché la decelerazione è stata di 53 volte il peso del mio corpo. Mi slaccio subito la cintura di sicurezza, provo a uscire dall’auto ma mi sento bloccato e decido di aspettare. Vedi però subito il fuoco e penso a Niki Lauda. ‘Non posso finire così, non ora’, mi dico. Provo ad uscire di nuovo, non funziona, mi siedo e vedo la morte, non da vicino, ma da troppo vicino. È una sensazione che non auguro a nessuno”.
    Tutto per i figli
    Grosjean continua il suo drammatico racconto spiegando che sono stati i figli a dargli la forza di estrarsi dalla macchina: “Mi chiedo dove comincerò a bruciare, se avrebbe fatto male. Mi dico che non posso lasciarli, e lì trovo la risorsa per tirarmi fuori dall’abitacolo. Quando esco sento un gran sollievo, vivrò”, ricorda il pilota.
    “Ora seguo le indicazioni dei medici per riprendermi il più rapidamente possibile. Non ho incubi, pensieri, lampi o paura, ma questo non significa che non arriverà ed è per questo che continuo a lavorare anche con un psicologo dello sport. Ho detto alla mia famiglia che ho anche bisogno di tornare in macchina per sapere cosa sono capace di fare, se voglio ancora farlo, se la passione c’è ancora e se non ho paura” conclude Grosjean. LEGGI TUTTO

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    F1 Haas: Grosjean si congratula con Mick Schumacher

    SAKHIR – Romain Grosjean non ha mancato di inviare i propri complimenti a Mick Schumacher per l’ufficialità dell’accordo tra il giovane tedesco e la Haas in vista della prossima stagione.

    Prendersi cura del team
    Il pilota transalpino, scampato al terribile incidente sul circuito di Sakhir domenica scorsa, ha voluto congratularsi con il figlio di Michael che, a partire dal prossimo anno, prenderà il suo posto nel team americano. La Haas ha deciso di cambiare completamente il suo reparto piloti visto che anche il danese Kevin Magnussen sarà sostituito dal russo Nikita Mazepin. Dopo che la promozione di Mick Schumacher dalla Formula 2 alla Formula 1 è stata annunciata dalla scuderia americana, Grosjean ha anche dato alcuni consigli sui membri del team: “Prenditi cura di loro e te lo restituiranno il 1.000 percento” le parole del francese. LEGGI TUTTO

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    F1 Haas: Grosjean fa i complimenti a Mick Schumacher

    SAKHIR – Romain Grosjean si è complimentato con Mick Schumacher per la promozione ottenuta dal pilota tedesco in Formula 1 dove correrà con il team Haas.

    Prendersi cura del team
    Il pilota transalpino, scampato al terribile incidente sul circuito di Sakhir domenica scorsa, ha voluto complimentarsi con il figlio di Michael che, a partire dal prossimo anno, prenderà il suo posto nel team americano. La Haas ha deciso di cambiare completamente il suo reparto piloti visto che anche il danese Kevin Magnussen sarà sostituito dal russo Nikita Mazepin. Dopo che la promozione di Mick Schumacher dalla Formula 2 alla Formula 1 è stata annunciata dalla scuderia americana, Grosjean ha anche dato alcuni consigli sui membri del team: “Prenditi cura di loro e te lo restituiranno il 1.000 percento” le parole del francese. LEGGI TUTTO