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    Roland Garros: Sara Errani eterna giovinezza, a 37 anni si qualifica per suo 14esimo Roland Garros (Audio dell’intervista da Parigi)

    Sara Errani (foto Patrick Boren)

    In pochi ci credevano, ma Sara Errani non finisce di stupire. Dopo la vittoria in doppio agli Internazionali in doppio, la bolognese si qualifica per l’edizione 2024 del Roland Garros battendo in due set entrambi chiusi al tie-break la rumena Elena-Gabriela Ruse 152 del ranking. Sotto 3-5 nella prima frazione Sara ha annullato un set point per poi chiudere 10-8 un lunghissimo tie-break durato la bellezza di diciotto punti. Ancora equilibrio anche nella seconda frazione, anche questa decisa al tie-break che Errani vince per setti punti a quattro. Un risultato quasi incredibile. Trentasette anni, 30 tornei vinti in doppio, 9 in singolare ed ancora tanta voglia di giocare e provare emozioni.
    “La Guerriera” l’ha definita Chatgpt e mai soprannome fu più meritato. Alta un metro e sessantaquattro in un tennis di valchirie e giocatrici muscolose, Sara ha sempre saputo sopperire con l’intelligenza tattica e la lotta fino all’ultimo 15 quello che le mancava dal lato fisico e della potenza. Anno di grazia il 2012 in cui arriva in finale al Roland Garros, sconfitta da Maria Sharapova, stesso anno di nascita 1987, ma già pensionata di lusso. Seguono ancora tre anni fasti sempre sulla terra parigina. Semifinale nel 2013, sconfitta da Serena, anno in cui Sara tocca il suo best ranking allo posizione numero 5. Ancora i quarti nel 2014 e nel 2015 sempre alla Porte d’Auteuil e nove anni dopo tre vittorie di file per una qualificazione quasi irreale.

    La intervista a Sara Errani di Enrico Milani dopo la qualificazione per il main draw di Roland Garros 2024:

    Enorme anche la carriera in doppio in coppia con Roberta Vinci. Numero uno del mondo nel 2012, Grande Slam in carriera, e doppio titolo agli Australian Open, unica esponente del tennis italiano (uomini e donne) insieme alla Vinci ad avere conquistato un titolo a Wimbledon. Sara non si pone limiti ne aspettative “Finché il tennis mi da emozioni continuerò a giocare”. Un esempio per tutte le generazioni.
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    Mattia Bellucci vince in rimonta al super tie-brak del terzo. Per lui primo Roland Garros (Audio dell’Intervista)

    Mattia Bellucci a Roland Garros (foto Patrick Boren)

    Una prova di carattere e di orgoglio oltre che un tennis ad alto livello. Mattia Bellucci centra per la prima volta in carriera la qualificazione al Roland Garros battendo al tie-break decisivo lo spagnolo Alejandro Moro Canas, 190 del ranking, recuperando un set di svantaggio, 3-6 6-2 7-6 lo score finale.
    La partitaSu una superficie che non gli è amica, il rovescio piatto che passa ogni volta a due centimetri dalla rete faceva venire i brividi a tutti gli italiani presenti sul court 13, Bellucci ha saputo adattarsi al gioco su terra cercando di dare lift ed incrociare con il suo dritto mancino, ancora non alla Nadal, ma più sicuro e meno a rischio del rovescio. Recuperata la frazione di svantaggio il match si è deciso al terzo con un pathos degno di una sfida da Slam.

    (Mattia Bellucci – foto Patrick Boren)
    La qualità di Mattia è stata l’aggressività nello scambio e il coraggio di andare a cercare la partita senza attendere regali dallo spagnolo. Testimone le due palle break concesse da Bellucci ed annullate con due seconde vincenti ad oltre 170 km/h. Nessun colpo di attesa anche da parte di Canas Moro che pure lui annullava con un diritto vincente una dei due break point guadagnati dall’azzurro. Si arrivava quindi al maxi tie-break (10 punti) decisivo per la qualificazione. Purtroppo Bellucci iniziava con un doppio fallo, che faceva male al morale, andava sotto 0-4, ma oggi era giornata di lotta. Fino all’ultimo punto. Un ace ribaltava le sorti del tie-break. La fiducia ed il tennis si spostavano dalla parte di Mattia che infilava cinque punti consecutivi e sullo slancio un ace ed un dritto imprendibile uncinato a sinistra sigillavano il vantaggio dell’allievo di Fabio Chiappini. Arrivavano tre match point ed il secondo era quello buono. Braccia al cielo e qualificazione per il secondo Slam in carriera, Bellucci inizia a giocare nella corte dei grandi.
    Questo l’audio dell’intervista di Enrico Milani a Mattia Bellucci dopo il successo che gli apre le porte del main draw a Roland Garros:

    Le conseguenzeVentitré anni il primo giugno, attuale 173 del mondo con un best alla 142esima posizione, Mattia fino ad oggi vantava una sola qualifica Slam, nel 2023 all’Open d’Australia, subito sconfitto in quattro set da Benjamin Bonzi. Con la vittoria di oggi disputerà il primo turno del tabellone principale (avversario ancora da definire) che gli frutterà in caso di sconfitta un assegno di 73.000 euro. Inoltre con le tre vittorie nel torneo di qualificazione guadagna 25 punti che si sommano ai 10 nel caso di sconfitta al primo turno nel tabellone principale. Un risultato importante che dovrebbe al minimo fruttare un salto di una ventina di posti. Ma volgiamo essere ottimisti. Il talento c’è ed anche a Parigi sperare è lecito.
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    L’allenamento di Nadal a Parigi

    Rafael Nadal a Parigi (foto Patrick Boren)

    Giornata di allenamenti oggi alle Porte d’Auteuil e non poteva mancare il 14 volte vincitore del Roland Garros: Rafael Nadal. Sulle orme di Sinner anche il campione spagnolo ha prenotato il campo 5 poi il Centrale per finire con un’ora nel pomeriggio sul campo 29 dello stadio Jean Bouin. Sparring partner d’eccezione, il numero cinque del mondo Daniil Medvedev (nella foto di Patrick Boren, il russo durante l’allenamento).
    Fase di riscaldamento ridotta e subito partita, anche qui con tribune gremite e telefonini accesi per filmare quella che sarà l’ultima apparizione di Rafa a Parigi. L’impressione guardando la partita tra i due è che Rafa sia alla ricerca della potenza specialmente sul diritto per accorciare gli scambi. Cerca di colpire più forte di prima, un po’ più centrale per non dare angoli, e forse anche con uno spin meno accentuato.
    📺❤️ LiveTennis TV – Sinner e Nadal al Roland Garros 2024 (23 Maggio 2024) di Enrico Milani

    Un Nadal che cerca di spostarsi il meno possibile. Non più l’esasperata, come da scuola spagnola, ricerca del diritto, ma giocate di rovescio, alzando la palla e cercando lunghezza. Purtroppo di lunghezza non ce n’era molta e Medvedev chiudeva accelerando con il diritto.

    Nella foto di Patrick Boren, lo spagnolo in azione a Parigi.
    In conclusione un Nadal non male, ma con tanta strada ancora da fare…
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