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    Brugherio, incontenibile l’Under 15 Black. Vittoria per 3-0 con Missaglia

    Foto Ufficio Stampa Diavoli Rosa Brugherio

    Di Redazione
    L’ U15 Diavoli Rosa Black riceve sul proprio campo la Pallavolo Missaglia per la quarta giornata di campionato del girone B. Gli avversari si presentano alla partita con solo 7 effettivi a referto mentre i padroni di casa, potendo contare anche sul turno di riposo dell’Under 13, portano a referto ben 14 atleti.
    La partita sin dalle prime battute si incanala a favore dei Black che grazie al servizio riescono a distanziare di diversi punti gli avversari. Nonostante diversi errori gratuiti, i ragazzi di Brugherio si aggiudicano abbastanza agevolmente il primo parziale con il punteggio di 25 a 16.
    Il secondo set prosegue sul trend del primo e questo permette all’allenatore di far ruotare diversi elementi della rosa a disposizione senza che l’equilibrio in campo ne risenta. Gli avversari, evidentemente con una formazione rimaneggiata in campo, non riescono a tenere il ritmo imposto dai padroni di casa che prevalgono sia nel secondo che nel terzo set con il punteggio fotocopia di 25-13 per la vittoria finale 3-0.
    Il commento dell’allenatore Pierangelo Gritti: “Buona prova da parti di tutti i ragazzi che sono entrati in campo anche se commettiamo ancora troppi errori in battuta. La squadra deve mettere più attenzione in campo e portare in partita il lavoro fatto negli allenamenti perché adesso arrivano le partite che contano e i dettagli e l’attenzione faranno la differenza”.
    Prossimo appuntamento sabato 14 marzo a Monza per il derby contro il Volley Milano alle ore 18!
    Diavoli Rosa Black – Pallavolo Missaglia 3-0 (25-16 / 25-13 / 25-13)
    1° Allenatore: Gianluca Cavaglieri2° Allenatore: Pierangelo GrittiDirigente: Enrico Romano
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Brugherio, Frattini: “Avevamo bisogno di tornare a vincere”

    Di Redazione
    Se all’andata fu 3-1, il ritorno recita 3-0 a favore della Gamma Chimica, trasformando la trasferta a Brugherio della 16° giornata del Campionato Serie A3 Credem Banca una gara non di così facile gestione per l’UniTrento di coach Conci. Sono serviti infatti i minimi tre set per far riassaporare la vittoria alla Gamma Chimica, in digiuno da due settimane, e farle riprendere la marcia vincente nel girone di ritorno. 5 gare, 4 vittorie, 4 3-0. 
    Un successo pieno questa quinta giornata di ritorno del girone bianco per Piazza e compagni che fa in parte dimenticare le sconfitte di Porto Viro e Macerata e che deve indicare la rotta da seguire per affrontare la complicata trasferta a Torino di domenica 21 febbraio (ore 19, diretta su www.legavolley.tv)
    Alessandro Frattini: “Avevamo bisogno di tornare a vincere. Siamo ambiziosi, vorremmo arrivare in alto ma per farlo dobbiamo continuare a lavorare, a crescere e a massimizzare i risultati in tutte le prossime partite“

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie A3, subito un’altra trasferta: domenica in campo a Brugherio

    Trento, 12 febbraio 2021
    Il ritmo incessante che, da qualche settimana, alterna partite disputate nella loro data ufficiale ad altre da recuperare, in quanto precedentemente rinviate a causa del coronavirus, propone nell’imminente weekend all’UniTrento Volley la trasferta di Brugherio, in casa dei Diavoli Rosa. Un match difficile, ma non proibitivo, che rappresenta un ottimo banco di prova per dimostrare come il successo conquistato mercoledì sera a Montecchio Maggiore abbia rappresentato l’avvio di una nuova fase del campionato della squadra universitaria, sia in termini di risultati sia in termini di qualità del gioco (metro di giudizio ancora più importante in un gruppo così giovane).La squadra juniores di Trentino Volley scenderà quindi in campo domenica 14 febbraio alle ore 16 per affrontare il quinto turno di ritorno del Girone Bianco di A3 Credem Banca con l’obiettivo di vendicare l’1-3 casalingo incassato il 14 novembre, quando la contemporanea assenza di Bonatesta e Bristot costrinse Francesco Conci a proporre una formazione sperimentale, che prevedeva Magalini laterale senza incarichi di ricezione e Cavasin opposto. Una circostanza nel quale i brianzoli fecero tesoro dei 29 punti realizzati dall’opposto danese Nielsen, mattatore di una partita che nessuno ricorderà per l’efficacia dei due attacchi (36% Trento, 39% Brugherio).Da allora i lombardi hanno alternato prove convincenti, come il 3-2 a Montecchio e i successi pieni contro Fano, Portomaggiore e Prata, con i quali hanno cominciato il girone di ritorno, ad altre meno brillanti, come i netti rovesci interni con Torino, Motta di Livenza e Porto Viro e soprattutto, lo 0-3 rimediato a Macerata domenica scorsa. La classifica dei Diavoli Rosa ora parla di 23 punti ed il settimo posto.“Affrontiamo una squadra che ha nel terzetto di palla alta il proprio punto di forza, – presenta così l’appuntamento il tecnico dell’UniTrento Volley Francesco Conci – in particolare nell’opposto, che possiede un servizio molto pungente. Sarà quindi importante riuscire a lavorare con la ricezione e soprattutto confermare i buoni segnali raccolti in occasione della trasferta di Montecchio. Se ciascuno dei nostri giocatori svolgerà il proprio compito, d’ora in avanti potremo giocarcela contro ogni avversario”.La squadra ospite dovrebbe schierarsi inizialmente con Depalma in regia, Magalini opposto, Pol e Bonatesta in banda, Acuti e uno fra Simoni e Coser al centro, Lambrini libero, con Pizzini, Cavasin e Bristot pronti a subentrare. Brugherio dovrebbe rispondere con Santambrogio in regia, Nielsen opposto, Teja e Gozzo in banda, Frattini e Fumero al centro, Raffa libero. Arbitreranno l’incontro, che naturalmente si giocherà a porte chiuse, Roberto Guarneri di Messina e Marco Pasin di Torino. Il match potrà essere seguito in diretta streaming gratuita sul sito www.legavolley.tv.
    UniTrento VolleyUfficio Stampa LEGGI TUTTO

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    Stefano Storti, mental coach dei Diavoli Rosa: “Lavoro su otto abilità degli atleti”

    Di Redazione
    Stefano Storti, milanese, 51 anni, è un mental coach vicino da più di un anno al mondo dei Diavoli Rosa. Da 25 anni lavora nel settore sport e fitness, è un imprenditore e trainer professionista e si occupa inoltre di integrazione e di nutrizione. In un’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società di Brugherio, Storti approfondisce l’attività del mental training, inquadrandolo nella dimensione sportiva.  
    Stefano, di cosa si occupa esattamente un mental coach? 
    “Della preparazione mentale dell’atleta, cercando di permettere all’atleta stesso di esprimersi al massimo del suo potenziale. Studi scientifici hanno dimostrato che migliorando la parte mentale dell’atleta si possono ottenere performance migliorate quasi del 60%“.
    Guai a definire il mental coach un motivatore, giusto? 
    “Esatto, a volte è un concetto forviante. Il mental coach non è un motivatore, non dà pacche sulle spalle. È una figura che va a lavorare sulla capacità di un atleta di automotivarsi. Ad un certo punto il mental coach non ci sarà più, ma deve lasciare all’atleta gli strumenti tecnici che gli permetteranno, nei momenti di difficoltà, di ritrovare i propri standard. Fornisce gli strumenti per diventare autonomi nella gestione delle difficoltà di partenza“. 
    È giusto dire che mente e prestazione sono un po’ il filo conduttore del tuo lavoro? 
    “Sì, è giusto. Il mental coach si occupa specificamente di preparazione mentale e va ad integrarsi all’interno di un team e di uno staff“.
    Come si “convince” uno sportivo delle proprie capacità? Ma prima ancora, cosa si aspetta un atleta o una società che si rivolgono a te? In cosa vorrebbero essere aiutati? 
    “Le aree di riferimento su cui un mental coach va a lavorare, su richiesta di un singolo atleta o di una società, sono principalmente un caso specifico all’interno della squadra, ad esempio la difficoltà di un atleta di gestirsi a livello emotivo durante la partita, piuttosto che avere performance che non corrispondono al suo livello tecnico, andando così a lavorare nello specifico su un singolo atleta, oppure si lavora su un obiettivo che la squadra si è data durante la stagione. In questo contesto il lavoro del mental coach va ad integrarsi con quella che è la preparazione generale“.
    Come pensi di poterli aiutare?
    “La strada del mental coach che ho intrapreso io è quella di andare a lavorare su otto abilità dell’atleta, abilità che ognuno possiede ma in maniera diversa, a seconda del proprio percorso personale. Le otto abilità sono la fiducia, la gestione delle emozioni, il focus, l’immaginazione, la motivazione, l’attivazione, il self-talk e il goal setting. Succede poi che, dopo un’analisi preliminare, attraverso dei test, si stabilisce qual è il livello dell’atleta per ogni singola abilità. Viene fuori un risultato ed in base al livello di quel risultato, riferito ad ogni abilità, si va a valutare come intervenire. Lavoreremo per alzare la media di quelle abilità che sono sotto la media al fine di far raggiungere all’atleta la sua miglior performance“.
    Quali sono gli strumenti che utilizzi? 
    “Esercizi di respirazione, di training autogeno oppure tecniche di visualizzazione e di auto motivazione. Un atleta inserisce nella sua routine oltre che l’allenamento della ricezione, della battuta, dell’alzata, anche le tecniche che apprende durante le sedute col proprio mental coach“.
    Quali sono le paure e le ansie più diffuse? 
    “Sicuramente gestire la parte emotiva durante la competizione. Questa è la parte che va ad incidere maggiormente sul risultato personale e, in un contesto di squadra, va poi ad influire sul risultato del gruppo. Ci sono poi diversi atleti che non si parlano nel modo corretto, ma la capacità del self-talk incide tantissimo su quello che è l’approccio alla gara piuttosto che sul riuscire ad uscire da situazioni negative per poi trasformarle in positive. Se il linguaggio che utilizziamo con noi stessi non è funzionale inciderà molto sulla performance“.
    Quanto può essere importante l’apporto di un mental coach nella pallavolo? Quanto secondo te è importante per i giovani? 
    “Direi che è fondamentale. Il ruolo del mental coach è trasversale. Soprattutto nei giovani, le difficoltà nel gestire le emozioni o nell’essere sempre focalizzati sono le stesse che si ritrovano a scuola piuttosto che nei rapporti con le persone. Quindi un lavoro così, anche se legato allo sport, diventa poi importante per il resto della vita di un adolescente. Certamente più si sale di livello, di professionalità, più diventa uno strumento in più a fare la differenza laddove sono i piccoli dettagli a fare la differenza tra il vincere ed il perdere“.
    Queste sono quindi le motivazioni per cui l’allenamento mentale è sempre più importante in ambito sportivo, quasi imprescindibile dall’allenamento fisico? 
    “A certi livelli, al di là della tecnica, della preparazione fisica e della tattica di gara, l’essere sempre presenti, sempre focalizzati, senza mai perdere focus e motivazione, in partita fanno la differenza. Settare la squadra su certi standard può fare la differenza“.
    Qual è il momento in cui puoi dirti “soddisfatto” del lavoro fatto con un atleta, una squadra, uno staff? 
    “Il lavoro del mental coach è molto pratico ed oggettivo. Si fissano obiettivi nel breve e nel lungo periodo, obiettivi rappresentati da dati concreti a cui l’atleta deve allinearsi. Nel momento in cui questi numeri vengono rispettati, sempre in relazione agli obiettivi che l’atleta o la squadra di sono prefissati col mental coach, quello è già un parametro di soddisfazione. Il lavoro successivo sarà poi analizzare e capire cosa c’è dietro quel dato numerico a livello emotivo. Ancoro l’atleta ai momenti che gli hanno permesso di ottenere quella performance e cerco, attraverso questi ancoraggi, di ripeterli il più possibile così da renderli un atteggiamento e non un episodio“.
    Al di là dell’aspetto professionale che ti lega agli atleti, dopo le sessioni di lavoro insieme, li segui? Li tieni sotto controllo? 
    “Rimane un rapporto personale, di confronto. Poi dipende dal tipo di rapporto che si instaura con la società piuttosto che con l’atleta o con la famiglia dell’atleta. Molte volte dietro ai ragazzi, soprattutto più giovani, c’è una famiglia che vuole sapere, capire e che trova un riscontro positivo nel comportamento che il giovane ha nella vita quotidiana“.
    Viviamo oggi l’esperienza di una pandemia. Come si inserisce la figura del mental coach in questo scenario così pieno di incognite e di ansie? 
    “Andando a lavorare su tre abilità a lungo termine: obiettivi, focalizzazione e concentrazione. Questi tre aspetti consentono di tenere alta l’attenzione perché cercano di concentrare l’atleta o la squadra su obiettivi non imminenti ma che arriveranno. Il mental coach in questo caso tiene la squadra o l’atleta con la giusta tensione agonistica anche se in quel momento non c’è nulla di agonistico“.
    Un risultato di cui ti senti particolarmente orgoglioso? 
    “Un risultato che mi ha gratificato è l’aver seguito un ragazzo, due anni fa, che giocava nelle giovanili della Juventus come portiere. Era una promessa nel settore. Ad un certo punto, dopo due/tre anni di rinnovo, la società ha deciso di puntare su altri atleti. Lui è andato in crisi e l’ho aiutato a scegliere un’altra strada visto che aveva subito un trauma psicologico molto forte. A distanza di un anno dalla fine del nostro lavoro ho ricevuto la telefonata della madre per comunicarmi che il figlio era tornato a giocare, gli è ritornata la voglia, chiaramente con altre prospettive,  però ha trovato la sua dimensione sportiva. È uscito da un fallimento sportivo, l’ho aiutato in questa transizione, ed ora si è messo di nuovo in gioco. Non necessariamente la soddisfazione è legata ad un risultato sportivo. È più un risultato di vita che può fare la differenza“.
    Quali sono i tuoi progetti futuri? 
    “Mi piacerebbe portare un atleta alle Olimpiadi“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dopo il rinvio della scorsa settimana Brugherio accoglie Macerata

    Di Redazione
    Dopo il rinvio della scorsa settimana la Gamma Chimica Brugherio si prepara alla 4° giornata del Campionato Serie A3 Credem Banca e ad accogliere la Med Store Macerata che, ferma ai box dall’avvio del campionato, farà proprio al Paolo VI il suo esordio stagionale.
    Dopo i primi due stop contro Fano e PortoMaggiore (3-0, 1-3), due appuntamenti ai quali la squadra di Brugherio si è presentata con una rosa non al completo, al ritorno tra le mura di casa è una delle squadre più accreditate del girone quella che Piazza e compagni dovranno affrontare, che annovera tra le sue fila giocatori d’esperienza ed assoluto valore.
    Nell’organico dei marchigiani si leggono nomi di spicco come Dennis, nazionale cubana ed oltre quindici anni d’esperienza in serie A, Snippe, schiacciatore olandese anch’egli dal lungo corso nella massima serie italiana, e poi ancora i navigati Monopoli al palleggio, Calonico al centro che si uniscono a giovani promettenti come lo schiacciatore Margutti, già incontrato la passata stagione a San Donà.
    All vigilia della gara coach Durand prepara i suoi alla battaglia richiedendo massima attenzione: “Affrontiamo Macerata, una delle squadre più accreditate del girone e sicuramente con la diagonale più esperta della Serie A3, composta da Monopoli e Dennis, due atleti dalla carriera eccezionale, che non hanno bisogno di presentazioni. Sarà per noi un gran piacere poterli incontrare e misurarsi col loro talento. In posto 4 hanno un giusto mix di esperienza e gioventù con Snippe e Margutti, ed al centro possono contare su un’altra certezza quale Calonico. Saremo per Macerata l’esordio in campionato. Loro arriveranno a Brugherio con molta voglia di tornare a giocare e tanta determinazione, pronti a procurarci molti grattacapi. Noi dobbiamo continuare a crescere come abbiamo evidenziato nelle prime due partite, consapevoli di quelli che sono i punti da migliorare. Dovremo essere lucidi per tutta la partita senza lasciare che l’andamento del match condizioni il nostro gioco. Sarà un peccato giocare sul nostro campo senza il pubblico che rappresenta per noi una grande carica emotiva, siamo certi però che anche a distanza non ci faranno mancare il loro supporto e che ci seguiranno in tanti”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vigilar-Brugherio. Le interviste post partita

    Fano – Esordio in campionato convincente per la Vigilar Fano che si è sbarazzata in poco più di un’ora della Gamma Chimica Brugherio, in partita solo a tratti e mai in grado di creare seri grattacapi ai fanesi.
    Beniamino del pubblico locale lo spagnolo Francisco Ruiz che con le sue battute ed attacchi intelligenti non ha dato scampo all’avversario: “Abbiamo lavorato tanto – esordisce Ruiz – per arrivare oggi ed essere pronti ad affrontare il nostro avversario di turno ed ottenere l’obiettivo della vittoria. Ci sono da migliorare diverse cose, ma con il tempo ed il lavoro sistemeremo tutto”. Poi “Fran” parla delle sue esultanze: “Io sono così – ribadisce lo spagnolo – di sangue caldo e la gente è felice e trascinata”.
    Un po’ di ansia iniziale, poi tutto è passato: Filippo Bartolucci, centrale Virtus del 2003, racconta le sue sensazioni: “Ho sentito un po’ di tensione inizialmente – afferma Bartolucci – però sono soddisfatto del risultato finale. Abbiamo un grande potenziale e stiamo lavorando con intensità per limare i nostri difetti. Siamo molto giovani ma, nonostante ciò, abbiamo reagito molto bene nei pochi momenti di crisi”.
    Molto sorridente anche l’esordiente Roberto Pascucci, coach Vigilar: “Siamo arrivati molto bene a questa partita – afferma Pascucci – nonostante nelle ultime settimane non siamo riusciti a disputare alcune amichevoli, abbiamo lavorato e ci siamo preparati bene sotto ogni punto di vista. Bene battuta e coperture, mentre ritengo Ruiz il nostro valore aggiunto”.
    Prossimo impegno in campionato per la Vigilar Fano sarà la trasferta di Porto Viro, contro la squadra che secondo molti è la favorita per la promozione. Dunque per i virtussini un buon banco di prova per testare le proprie ambizioni.
    Ufficio Stampa Virtus Volley Fano LEGGI TUTTO

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    Verso Fano-Brugherio. Simone Roscini: “Abbiamo lavorato bene”

    Foto Ufficio Stampa Vigilar Fano

    Di Redazione
    La Vigilar Fano ai nastri di partenza. La compagine virtussina non gioca una partita ufficiale dal 23 febbraio e la voglia di ricominciare è tanta. L’avversario di turno (Brugherio) è tra i più ostici essendo una formazione giovane ma pronta a dare il tutto per tutto in campo, ma i fanesi arrivano a questo appuntamento (Palas Allende ore 18) con il deciso obiettivo di non fallire la prima.
    “Abbiamo svolto un buon lavoro – afferma l’assistant coach Simone Roscini – poi sarà il campo a dare la sentenza. Il nostro percorso è cominciato con alcuni ragazzi ai primi di luglio con un certo tipo di lavoro fisico, poi dal 24 agosto abbiamo curato tecnica e tattica ed ora finalmente possiamo metterci alla prova”.
    Nella scorsa stagione i virtussini affrontarono i lombardi solo una volta riuscendo a prevalere per 3 a 2, poi il ritorno a Fano non si potè giocare a causa della pandemia: “Abbiamo studiato l’avversario in questo periodo – continua il “Roscio” – Brugherio è una squadra giovane ma rognosa. Difendono molto e sono ben organizzati, noi dovremo essere bravi ad avere pazienza e giocare con intelligenza in fase offensiva”.
    Punto di riferimento per i milanesi sarà il danese Nielsen: “Giocatore potente e fisico – conclude Roscini – in attacco sarà il terminale più importante”.
    Fano si presenta al primo appuntamento della stagione, salvo sorprese dell’ultima ora, con tutti gli effettivi. Coach Pascucci si affiderà al sestetto sceso in campo nel precampionato con la diagonale Cecato-Lucconi, i centrali Ferraro-Bartolucci e le bande Tallone-Ruiz, Cesarini libero. Fondamentale, come lo è stato nel periodo che ha preceduto l’inizio del campionato, l’apporto della panchina con i vari Durazzi, Silvestrelli, Roberti, Ferro, Ulisse e Gori pronti a subentrare.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Verso Vigilar-Brugherio. Roscini: “Abbiamo lavorato bene”

    Fano – La Vigilar Fano ai nastri di partenza. La compagine virtussina non gioca una partita ufficiale dal 23 febbraio e la voglia di ricominciare è tanta. L’avversario di turno (Brugherio) è tra i più ostici essendo una formazione giovane ma pronta a dare il tutto per tutto in campo, ma i fanesi arrivano a questo appuntamento (Palas Allende ore 18) con il deciso obiettivo di non fallire la prima.
    “Abbiamo svolto un buon lavoro – afferma l’assistant coach Simone Roscini – poi sarà il campo a dare la sentenza. Il nostro percorso è cominciato con alcuni ragazzi ai primi di luglio con un certo tipo di lavoro fisico, poi dal 24 agosto abbiamo curato tecnica e tattica ed ora finalmente possiamo metterci alla prova”. Nella scorsa stagione i virtussini affrontarono i lombardi solo una volta riuscendo a prevalere per 3 a 2, poi il ritorno a Fano non si potè giocare a causa della pandemia: “Abbiamo studiato l’avversario in questo periodo – continua il “Roscio” – Brugherio è una squadra giovane ma rognosa. Difendono molto e sono ben organizzati, noi dovremo essere bravi ad avere pazienza e giocare con intelligenza in fase offensiva”. Punto di riferimento per i milanesi sarà il danese Nielsen: “Giocatore potente e fisico – conclude Roscini – in attacco sarà il terminale più importante”.
    Fano si presenta al primo appuntamento della stagione, salvo sorprese dell’ultima ora, con tutti gli effettivi. Coach Pascucci si affiderà al sestetto sceso in campo nel precampionato con la diagonale Cecato-Lucconi, i centrali Ferraro-Bartolucci e le bande Tallone-Ruiz, Cesarini libero. Fondamentale, come lo è stato nel periodo che ha preceduto l’inizio del campionato, l’apporto della panchina con i vari Durazzi, Silvestrelli, Roberti, Ferro, Ulisse e Gori pronti a subentrare.
    Ufficio Stampa Virtus Volley Fano LEGGI TUTTO