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    Berrettini Vola! Batte nettamente Van De Zandschulp nella finale di Davis Cup, Italia 1 Olanda 0

    Matteo Berrettini esulta a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Uno sguardo dice tutto. Sempre. Fase iniziale del secondo set: Berrettini al servizio ha appena rimontato un pericoloso 0-30; si volta verso la panchina e c’è tutto un mondo dentro a quello sguardo. C’è una voglia di vincere che non si può descrivere a parole, il desiderio totale di riprendersi tante cose e poter alzare questo trofeo da assoluto protagonista. Vincere un grandissimo appuntamento con un contributo decisivo. Fuoco e potenza. Cavalcando il fuoco di quel game salvato Berrettini è andato a mettere tonnellate di pressione su Botic Van de Zandschulp e si è preso il break che ha spaccato definitivamente la prima partita di Italia – Olanda nella finalissima di Davis Cup 2024, per il 6-4 6-2 che porta agli azzurri un punto fondamentale e allo stesso tempo eleva il romano a vero grandissimo protagonista di questa Final 8 azzurra. Un Matteo oggi terribilmente pratico e poi nel secondo set pure bello, fortissimo al servizio e perfetto in tutti i momenti chiave della partita, gestiti da campione al contrario del rivale, collassato in due passaggi che gli sono costati l’amara sconfitta. Del resto in Coppa Davis ancor più dei colpi conta la forza mentale, il saper reggere la pressione e tirare i colpi con lucidità e potenza. Lucido e potente, Matteo lancia la volata a Jannik Sinner, ora in campo contro Griekspoor per vincere la seconda “Insalatiera” consecutiva e far diventare la nostra squadra Leggenda.
    La scelta di Volandri di far giocare a Matteo il primo singolare è stata ancora corretta. Mai tenersi un jolly nella manica quando puoi subito far saltare il banco. Meglio affrontare la finalissima di petto, siamo noi i favoriti, sono gli altri a dover fare qualcosa in più, un mezzo miracolo, per batterci. Berrettini si temeva potesse esser un po’ stanco dopo la battaglia di ieri in semifinale, ma la sua forza mentale e adrenalina l’ha portato a dominare una partita che all’avvio era parsa un filo scomoda, perché sul lato del rovescio il romano stentava a trovare la misura, e col diritto sbagliava qualcosa. Perfetto al servizio l’olandese, ma incapace di incidere in risposta. Ottimo, perché Matteo ha avuto quei 20 minuti per centrarsi e far sentire tutta la sua forza mentale, carisma e pressione al rivale nel rush finale. Van De Zandschulp è un buonissimo giocatore, ma ha spalle assai meno solide di Berrettini, e questo si è palesato in modo totale e fragoroso sul 4 pari, quando è imploso con alcune incertezze rivelatesi per lui fatali. Bravo Matteo a farsi trovare pronto e giocare in moo magistrale un attacco col back che al momento poteva apparire comodo, ma non lo era affatto. Tecnica perfetta, un approccio alla rete davvero vecchio stile ma tatticamente sublime: prova a passarmi io sono qua. L’altro ha tremato e il passante morto in rete. Passaggio decisivo, perché il “buon” Botic ha completato il disastro con un attacco pessimo. Set Berrettini, poi bravissimo a recuperare un pericoloso 0-30 nel passaggio descritto in apertura, e sfruttare quel fuoco per spaccare definitivamente la partita. Da Campione. Il tennis è uno sport maledetto, bastano pochi punti a decidere una partita, il vero Campione è quello che trova il modo di andarseli a prendere, proprio come Berrettini in questo primo singolare della Finale di Davis.
    Matteo è stato solidissimo al servizio, ben 16 Ace, molti trovati in momenti chiave, quando ne aveva bisogno. Di rovescio ha giocato assai meglio altre volte, anche se qualche sbracciata ha funzionato. Bene invece col diritto, sia per l’affondo vincente che per la costruzione. I migliori diritti di Matteo oggi infatti sono stati quelli meno visibili, quando ha tenuto in difesa e si è aperto il campo. Potenza, ma anche misura, per non sbagliare e mai regalare. L’aspetto più importante della prestazione di Berrettini è stata quella di non dai mai in tutta la partita un assist alla potenza del rivale. Non ha avuto un passaggio a vuoto importante, mai si è presentato come debole o attaccabile. Tosto, duro, semplicemente più forte. Più voglioso di vincere da protagonista.
    Un successo strepitoso, dopo i 3 di Bologna decisivi a portarci a Malaga, e poi altri due nella Final 8, il contributo ottimo nel doppio dove è piaciuto ancor più Sinner e la vittoria di ieri. 6 partite di Matteo in Davis Cuo 2024, 6 vittorie. Berrettini è il VERO grande protagonista di questa Davis, davvero a un passo…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo match di Italia – Olanda scatta con Van de Zandschulp al servizio. Berrettini esplode un grandissimo diritto cross sul 30-15, dopo una bella costruzione. Quando l’italiano tira a tutta col diritto l’olandese fa fatica a reggere, è col servizio che Botic fa la differenza. 1-0 Olanda. In risposta Van de Zandschulp è super offensivo, tira un paio di diritti pesantissimi e Matteo è sorpreso. 0-30. Serve la battuta, ecco il primo Ace, e pure la massima velocità del diritto, 30 pari e poi game. Non è un match facile, Botic è pronto a spingere e venire avanti, e sbaglia poco. Con due Ace è un bell’andare per Berrettini, 2 pari. Scambi rarefatti, tennis verticale e primo colpo dopo la battuta terribilmente incisivo per entrambi, chi crolla in difesa è perduto. In questa prima fase del match molto meglio Botic col rovescio, lo slice di Matteo non va, scappa via o è troppo corto. Invece la battuta c’è e fa la differenza. 3 pari con ben 5 Ace dell’azzurro. Nel settimo game Berrettini ha una piccola chance sul 15 pari, si scambia ma sbaglia per primo un diritto aggressivo. 4-3 Olanda. Serve benissimo il romano, solo prime palle e due Ace, 4 pari. Si entra nel rush finale, sale la tensione e qua conta la testa. E Berrettini ne ha tantissima. Si prende il primo punto con una botta micidiale col diritto, e poi pure il secondo con una contro smorzata precisa, ma che disastro Botic… 0-30! La situazione si fa appetitosissima perché la prima palla dell’olandese non entra e Matteo taglia col rovescio e si butta a rete, mettendo enorme pressione, 0-40!!! Prime palle break del match nel momento clou. Altra seconda palla ed errore di rovescio. Oggettivamente disastro di Van de Zandschulp, e BREAK! Berrettini serve avanti 5-4. Tensione anche nel braccio di Matteo, la prima palla non va e poi è sfortunato con un nastro mortale dell’olandese, 15-30. Ottimo invece il diritto inside out dal centro, Berrettini spinge sul rovescio del rivale che alla fine cede. 30 pari. Servizio esterno e via, Set Point Italia! La risposta di Van de Zandschulp non passa la rete, SET Italia, 6-4! Tanto equilibrio e più errori che vincenti, ma alla fine la pressione l’ha sentita più l’olandese, collassando nell’ottavo game, con l’aiuto di un Berretti bravo a far sentire il momento all’avversario (eccellente l’attacco sullo 0-30). 7 Ace per Matteo.
    Il secondo set inizia in salita: buon turno di battuta di Van de Zandschulp, mentre Berrettini commette il primo doppio fallo e si ritrova poi sotto 0-30. Attacca l’olandese ma il passante di rovescio dell’italiano è preciso, 15-30. L’ottavo Ace impatta a 30, quando è bravo Matteo nel trovare l’aiuto del servizio nei momenti chiave. Poi è il diritto pesante in avanzamento a far “scoppiare” la palla. 1 pari, con un urlo liberatorio del nostro campione. Fa lo sguardo intenso verso la panchina Matteo, ha tantissima adrenalina in corpo. Botic si butta avanti appena può, non è un bel segnale… come se non si fidasse della sua tenuta nello scambio. E sta calando pericolosamente al servizio… Il terzo game va ai vantaggi con un bel passante di diritto, ma l’attacco di rovescio rivedibile. Pure fallo di piede per l’olandese e Matteo trova uno schema offensivo magistrale! Risposta cross e poi diritto vincente inside out, sulla riga, anzi doppia riga. Palla Break Italia! Ace, si salva con stile Botic. Ma Berrettini sente che è IL momento di scappare via. Risposta profonda e poi comanda, fino a chiudere lo scambio con un diritto lungo linea bestiale per potenza. Seconda palla break, e stavolta non c’è asso a salvare l’orange… Doppio fallo!!! Doppio disastro per l’olandese… da quaranta zero crolla e subisce un break mortale. 2-1 e servizio Berrettini. Matteo cavalca l’onda, ottimo turno di servizio e via, allungo consolidato sul 3-1. Botic non crolla totalmente, torna a vincere un game ma poi l’italiano domina il suo turno di battuta, altri due Ace e controllo totale. 4-2. L’olandese alterna qualche buon attacco ad imprecisioni, prova a restare aggrappato al treno azzurro, sperando in una sbandata. Ma Berrettini è lo show man a Malaga, clamoroso il passante di diritto in corsa che fulmina il rivale, una mazzata clamorosa. Ne segue un’altra, accelerazione e attacco che gli vale la palla break. Eccolo! Van de Zandschulp scappa avanti con niente e la risposta del romano è una palla bassa, nemmeno così lenta, impossibile da gestire per la mano non proprio morbida di Botic… Doppio BREAK! 5-2, Matteo è a un passo dal primo punto. Scivola sotto 0-30, per la terza volta, e per la terza volta spara un Ace esterno imprendibile, il n.14 del suo incontro. Segue una seconda palla molto carica di spin, 30 pari. Mancano due 15 a completare l’opera. ACE! n.15, è una sentenza. Match Point Italia!!! Attacca l’olandese, perso per perso… gli va bene. Altro Ace e Match Point n.2. Col servizio la chiude. BRAVO!!! Era più forte e l’ha confermato in campo. Quinta vittoria su Botic, la più importante e pesante. Ora Jannik, per chiuderla.

    ITF Finals M. Berrettini66 B. Van de Zandschulp42 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace5-2 → 6-2B. Van de Zandschulp 15-15 30-15 40-30 40-40 40-A4-2 → 5-2M. Berrettini30-0 ace 40-0 ace3-2 → 4-2B. Van de Zandschulp 15-0 40-0 40-153-1 → 3-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-1 → 3-1B. Van de Zandschulp1-1 → 2-1M. Berrettini 0-30 15-300-1 → 1-1B. Van de Zandschulp0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 0-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4B. Van de Zandschulp4-4 → 5-4M. Berrettini 30-0 40-0 ace ace3-4 → 4-4B. Van de Zandschulp15-0 15-15 30-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace2-3 → 3-3B. Van de Zandschulp15-0 30-0 40-152-2 → 2-3M. Berrettini15-0 ace 30-01-2 → 2-2B. Van de Zandschulp1-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-400-1 → 1-1B. Van de Zandschulp 15-15 30-30 40-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Italia: Berrettini subito o tenerlo “fresco” per l’eventuale doppio decisivo?

    Il team italiano a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Il titolo dell’articolo va diretto al punto. Finale di Davis Cup 2024, Italia vs. Olanda. Capitan Volandri (forse) ha una sola scelta da operare: mandare subito in campo Matteo Berrettini nel primo singolare tra i numeri 2 contro Botic Van de Zandschulp, oppure risparmiare il romano e tenerlo pronto a giocare un eventuale doppio decisivo insieme a Jannik Sinner, optando così per Lorenzo Musetti nel primo singolare? Tutto nasce dal fatto che Volandri sembra aver deciso di “non affidarsi” alla coppa Bolelli – Vavassori, non in grandissima condizione alle ATP Finals, in un eventuale doppio decisivo, puntando tutto sulla forza di Jannik, in grandissima forma e capace di trascinare anche moralmente il compagno in doppio. In generale la sensazione è che per il doppio – qualora si disputi – si voglia puntare in ogni caso su due tennisti più affidabili a livello di tenuta agonistica con il massimo della posta in palio. Oltretutto gli olandesi hanno in Koolhof un giocatore fantastico, che insieme a Van de Zandschulp forma un team di grande livello, capace di buttare fuori la Spagna padrona di casa nella prima giornata.
    Ideale sarebbe ripetere la giornata di ieri: evitarsi il “fastidio” del doppio decisivo vincendo i primi due singolari. Ma se Jannik Sinner resta una discreta sicurezza, per la sua grande condizione e anche l’aver battuto Griekspoor 5 volte su 5 (3 nel 2024), sul primo match di singolare, quello tra n.2, la faccenda si complica. E lì diventa decisiva anche la strategia, la visione di Volandri che ha il polso della situazione del suo gruppo.
    In questo potrebbe venire in soccorso del capitano la recente sfida con l’Olanda a Bologna nella fase a gironi. Matteo Berrettini infatti ha affrontato Van de Zandschulp, vincendo una bella partita in tre set. Oltretutto Matteo ha sempre battuto l’olandese, 4 volte su 4, l’ultima a Tokyo (cemento Outdoor) in due set. Berrettini rispetto al torneo giapponese e anche alla sfida di Bologna dello scorso settembre sembra in una condizione migliore, più scattante fisicamente e terribilmente motivato ad alzare quella coppa che l’anno scorso ha accarezzato solo da primo tifoso, e che quest’anno desidera alzare da protagonista. Quindi abbinando i precedenti, alla forma e alla motivazione, probabilmente non ci saranno sorprese e Matteo sarà il primo a scendere in campo alle 16, contro il n.2 Orange.
    Tra Musetti e Van de Zandschulp c’è un solo precedente, le qualificazioni dell’Australian Open 2021, con l’olandese vittorioso in rimonta. Partita ormai datata, quindi non troppo significativa, e con un Lorenzo davvero giovane e con poca esperienza a quel livello. Musetti non è affatto piaciuto nel primo match di queste finali, battuto nettamente da Cerundolo, per la delusione di tutti ed in primis la sua, davvero dispiaciuto per non aver minimamente reso quanto poteva. Sembra difficile che Volandri possa sceglierlo come primo singolarista: potrebbe essere una mossa azzardata, a meno che non veda in Musetti una voglia di rivalsa assoluta, e tenendosi così Matteo più fresco per un eventualmente doppio decisivo.
    Manca poco ormai all’appuntamento con la storia. Confermare la vittoria dello scorso anno sarebbe splendido, storico in tutti i senti. “Abbiamo costruito un gruppo, poi una squadra. L’anno scorso abbiamo vinto il titolo ma vorrei aprire un ciclo: questo dicevo ai ragazzi all’inizio della fase a gironi a Bologna”, afferma Volandri. Il capitano mette anche in guardia tutti da facili entusiasmi, vista la vittoria di Bologna arrivata senza l’enorme valore aggiunto di Sinner: “È tutto diverso rispetto a settembre, intanto perché è una finale, poi la superficie è diversa. Gli olandesi vengono dall’aver vinto contro Spagna e Germania e sono grandi iniezioni di fiducia. Cambia tutto, in Davis le classifiche non contano e in una finale ancora meno”.
    Non è facile tenere a bada l’entusiasmo, con un Sinner così è fin in troppo facile sognare. Il campo è quel che decide, servono due vittorie per riportare ancora a casa la grande Insalatiera. Chiunque giochi contro l’Olanda, forza ragazzi!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Italia-Olanda, la finale della Davis: Sinner contro la storia, gli orange sognano la prima volta” (Live oggi dalle ore 16)

    Jannik Sinner e Matteo Berrettini (foto Sposito/FITP)

    La finale della Coppa Davis 2024 mette di fronte l’Italia, che cerca il bis dopo il trionfo dello scorso anno, e l’Olanda, alla prima finale nella sua storia. Una sfida che promette spettacolo e che incoronerà i campioni del mondo.
    LE AMBIZIONIL’Italia punta a diventare la prima nazione a vincere due titoli consecutivi dai tempi della Repubblica Ceca, più di dieci anni fa. L’Olanda vive già un momento storico, come sottolineato dal capitano Paul Haarhuis: “Per un paese piccolo come il nostro, quello che stiamo facendo è più unico che per l’Italia che ha il numero 1 al mondo. Se loro vincono, dicono ‘bravi, facile’. Per noi essere in finale è un’impresa molto più grande”.
    I PROTAGONISTIJannik Sinner arriva alla finale in forma smagliante, avendo perso solo 10 game nei due match contro Baez e De Minaur. Per l’Olanda, Botic van de Zandschulp è l’uomo del momento dopo le vittorie su Nadal e Altmaier. L’Italia può contare anche su un Berrettini ritrovato, decisivo in semifinale contro Kokkinakis.
    LE PAROLE DEI PROTAGONISTI“C’è il peso di tutto il paese sulle spalle”, ha ammesso Sinner. “Sono momenti in cui mi piace giocare. Domani è l’ultimo giorno ufficiale per noi. Se vinciamo è fantastico, se no abbiamo comunque fatto un lavoro incredibile”.Per Koolhof sarà l’ultima partita in carriera: “È una sensazione incredibile giocare il tuo ultimo match in finale. Far parte di una squadra che fa la storia dell’Olanda è meraviglioso”.Berrettini ha parlato del suo momento: “Ho giocato un anno solido quando sono stato in campo. Mi è mancato giocare contro i migliori per tanto tempo, servono partite per essere costanti a quel livello”.
    I PRECEDENTIL’Italia domina con 9 vittorie su 10 confronti, incluso il successo nella fase a gironi a Bologna quest’anno. L’unica vittoria olandese risale al lontano 1923.
    LA CHIAVE DEL SUCCESSO OLANDESEHaarhuis ha sottolineato l’importanza del gruppo: “Si sentono più fiduciosi. Tre su cinque, quattro qui, giocano insieme da cinque anni e questo aiuta”. LEGGI TUTTO

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    Tennis da record: l’Italia regala un’impresa storica tra uomini e donne

    Jannik Sinner nella foto – (foto Brigitte Grassotti)

    Il tennis italiano sta vivendo un momento magico senza precedenti. Dopo il trionfo delle azzurre in Billie Jean King Cup, anche la squadra maschile ha raggiunto la finale di Coppa Davis, eguagliando diversi record storici.
    L’Italia è diventata la prima nazione dal 1991 a raggiungere le finali di entrambe le competizioni a squadre in anni consecutivi. Un’impresa che nella storia era riuscita solo a due superpotenze del tennis mondiale: Stati Uniti e Australia.
    Questo doppio risultato certifica il momento straordinario del tennis italiano, che si conferma ai vertici sia nel settore maschile che in quello femminile. Una crescita globale del movimento che porta l’Italia nell’olimpo del tennis mondiale, al fianco di nazioni storicamente dominanti in questo sport.Un momento storico che conferma come il tennis italiano stia vivendo una vera e propria età dell’oro, con risultati eccezionali in tutte le competizioni e in entrambi i settori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner implacabile! Doma uno splendido De Minaur e regala il secondo punto agli azzurri. La finale della Davis Cup 2024 è Italia – Olanda

    Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)

    Troppo Jannik Sinner anche per un indomito e super aggressivo Alex De Minaur. Il n.1 del mondo batte per l’ennesima volta l’australiano (6-3 6-4 lo score) e regala all’Italia il secondo punto nella semifinale contro i “canguri” in Davis Cup a Malaga, portando insieme a Berrettini il tricolore alla seconda finale consecutiva nella più antica competizione a squadre per nazioni al mondo (1900), dove troviamo l’Olanda. Lo spauracchio di questa sfida era il doppio, dove Ebden – Thompson sono ben più di due “specialisti”, sono tra i più forti su piazza e in Davis diventano quasi insuperabili. Per questo la missione era vincere i due singolari, per evitare ogni rischio. Missione compiuta, grazie al cuore di Berrettini e la solidità granitica di Sinner, ancora una volta pronto a superare fatiche e pressioni confermando il suo ruolo di leader del team azzurro e soprattutto di miglior tennista al mondo. Si potrebbe pensare alla “solita” vittoria di Jannik contro Alex, più forte in ogni situazione di gioco, ma lo è stato solo in parte. La maglia gialla della nazionale infatti ha esaltato ancor più De Minaur, spronato e guidato in modo sapiente dal carisma del capitano Lleyton Hewitt e pure da quello del leggendario Tony Roche, pronto in campo alle 8 di ogni mattina nonostante stia per spegnere le 80 candeline… Down Under la Davis è faccenda seria, serissima. Non c’è altro paese che senta la competizione come loro, e si vede da come viene affrontata, gestita ed amata. Gli “aussie” sono il vero patrimonio della manifestazione, e tutti gli amanti del tennis dovrebbero ringraziarli per questo.
    Quanto ADM ci tenesse a questa partita lo si è visto in modo fragoroso subito dopo il match point trasformato da Sinner. Mentre Jannik si avviava con passo sicuro verso il net a salutare l’amico rivale, Alex ha scagliato brutalmente la racchetta a terra, facendole fare mille giravolte nell’aria. Un gesto violento, ovviamente, ma talmente spontaneo che quasi non si riesce a stigmatizzarlo… È l’evidenza di tutta la frustrazione di un tennista che ha disputato una partita eccellente, tatticamente ineccepibile e ottima anche dal punto di vista tecnico. De Minaur non poteva, non può e probabilmente non potrà giocare a tennis meglio di così, ma non è bastato a superare la potenza, velocità e qualità difensiva di Sinner. Anche qualità difensiva, sì. Infatti a portare il successo a Jannik in quel Malaga non è stata solo la sua clamorosa potenza, consistenza e pressione da fondo campo ma anche tanti punti vinti in difesa contro gli attacchi convincenti e ficcanti di De Minaur, bravissimo ad affrontare la partita all’arma bianca, pronto a prendersi rischi enormi. È il meglio che potesse fare: nei precedenti vs. Jannik era riuscito a vincere un solo set, nello scambio non ha la cilindrata per reggere e ancor di meno per andare sopra, e nemmeno i piedi più veloci del west possono fruttargli in difesa tanti punti quanti servono per vincere. Pertanto: attacco alla diligenza, come gli angeli dalla faccia sporca di tanti film western, sparare per primo o morire.
    Bravo Alex, è stato ammirevole e pure spettacolare per come ha attaccato ogni palla, con il massimo dell’anticipo e della velocità nelle gambe. Non è bastato, perché Sinner è stato eccezionale nello stroncare il rivale nel primo set tenendo una velocità complessiva inarrivabile comandando lo scambio dal centro del campo; e nel secondo parziale, quando l’australiano ha compiuto il massimo sforzo, nel trovare la reazione adeguata agli attacchi e affondi dell’australiano. Sinner nel secondo set è stato meno devastante, ha evidentemente tirato il fiato dopo un primo parziale giocato a velocità folli, ma ha servito bene in ogni situazione scomoda e ha brillato in difesa, andando ad agganciare alcune palle d’attacco di De Minaur trasformandole in oro con passanti splendidi, lucidamente colpiti senza mai esagerare. Come quello di rovescio che gli ha fruttato il break decisivo sul 4 pari: un affondo notevole di Alex, ma Jannik c’è arrivato e ha controllato in totale allungo un passante lento, stretto e calante che ha disarmato ogni miglior intenzione del rivale. Troppo bravo Sinner, potente, devastante ma anche lucido e sempre reattivo. Controlla, amministra e si amministra, le doti del campione consapevole della propria forza, anche se forse un minimo stanco dopo una tirata micidiale iniziata alla Finals. Sinner non perde un set dal match contro Etcheverry a Shanghai…
    La finale 2024 della Davis Cup sarà quindi Italia – Olanda, domenica dalle ore 16. Curioso che affronteremo di nuovo una squadra battuta nella fase a gironi di Bologna, e allora nel nostro team non c’era un “certo” Sinner… Saremo ovviamente i favoriti, ma come sempre la vittoria è da ottenere in campo, vincendo almeno due partite.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia il secondo incontro di Italia – Australia con un bel turno di servizio, chiuso con un Ace, poi in risposta si mette in modalità “God-mode” e impone un ritmo brutale. Distrugge il rivale con un forcing disumano, un ritmo che nemmeno le migliori gambe del tour, quelle di Di Minaur, riescono ad arginare. Fantastico il rovescio vincente che gli vale il 15-40 e ALLUCINANTE il pressing sul 30-40, tre, quattro, cinque pallate una più violenta e profonda della precedente, con l’ultimo rovescio che è un uppercut pugilistico da Tyson doc. BREAK Sinner, 2-0, in 7 minuti è già padrone del campo, dei tempi di gioco, di tutto. Nel terzo game Jannik regala un punto in forcing, poi è fortunato l’australiano con un nastro. Arriva improvviso un altro errore, e 15-40. Sinner sbaglia ancora! Un rovescio, forse la velocità assurda dell’avvio per una volta l’ha buttato fuori giri, errori che paga con un improvviso e inatteso contro BREAK, 2-1. È bravo Alex a cavalcare il buon momento, taglia col rovescio per togliere ritmo e proporre una palla non facile da spingere a tutta, e attacca con coraggio. 2 pari. È bravo Jannik a giocare un turno di battuta più solido, veloce ma con più margine – anche palle leggermente più cariche – e un fulmine nel venire avanti. 3-2. Sesto game, sul 30-15 Jannik riprende il comando delle operazioni, costruendo a chiudendo uno scambio a velocità folle. De Minaur sbaglia un diritto, e si ritrova sotto 30-40. Sinner UBER ALLES! Incredibile come dal centro del campo fa fare il tergicristallo al rivale e punirlo con una smorzata improvvisa, taglio sotto la palla col diritto mortale. Che game, che punto! BREAK Sinner, 4-2. E poi che difesa… incredibile come il n.1 abbia sprintato a sinistra e poi al centro, rimettendo due palle difficilissime del rivale, che nonostante sia sotto sta giocando un’ottima partita. E c’è partita, perché Alex regge, corre come un vero demonio e costringe l’azzurro a colpire sempre una palla in più. Game laborioso, serve un Ace per chiuderlo, 5-2. Sinner serve per il set sul 5-3. Sbaglia un gran diritto lungo linea di un niente, sarebbe stato vincente. Poco male, attacca col diritto cross e via a rete, a chiudere in sicurezza. Set Point! Chiude con servizio esterno potente. 6-3. Un bel set, con un De Minaur che meglio non si può, ma la differenza con Sinner è grande e il campo ha parlato chiaro, più potente e più intenso, nonostante la velocità clamorosa dell’australiano.
    Secondo set, De Minaur commette un doppio fallo ma con coraggio si butta avanti per non finire nella morsa dell’azzurro, e vince un buon game. Ci prova con tutto quel che ha Alex, è sostenuto da Hewitt e tutta la panchina che lo sprona a provarci ed attaccare, tagliare la palla, fare qualsiasi cosa per non lasciare il comando del gioco al rivale. Ci riesce a tratti, meno in risposta dove Jannik serve bene e col primo colpo dopo la battuta si prende il centro del campo e mena le danze. Più equilibrio in questa fase, l’australiano regge meglio nei suoi turni di servizio, con prime palle efficaci e con Sinner meno devastante con la risposta. Impressiona la progressione di Sinner, ma anche la capacità difensiva di Di Minaur, che regge 3, 4, a volte 5 colpi prima di cedere. Azzarda pure un S&V Jan cercando di chiudere il sesto game, ma stavolta la risposta di Alex lo punisce. Poi pure un lob spettacolare dell’australiano che sta giocando un ottimo match, non può giocare meglio di così. Forza il game ai vantaggi ADM, ma nei punti decisivi Sinner è attento, prima palla in campo, due passi avanti e diritto a chiudere. 3 pari. De Minaur gioca alla grande anche il settimo “fatidico” game, attacca tanto e bene, come sulla schermaglia sotto rete che vince con la rapidità di un felino. 4-3. Molto sicuro l’azzurro, esser dietro nel punteggio non lo tocca minimamente, col diritto è davvero efficace, e arriva molto bene anche sulle palle corte del rivale, chiudendo con una frenata perfetta e un tocco vincente. 4 pari. Livello altissimo, Alex fa tutto bene, ma… Sinner fa tutto meglio! Sul 30 pari con una gran difesa acchiappa una palla che trasforma in un lob ottimo. Palla break! De Minaur si affida al servizio e attacca, con coraggio resta aggrappato alla partita. Ma Sinner insiste: con una risposta molto profonda forza l’errore di rovescio di De Minaur, che trova l’Ace per annullare anche la seconda chance all’italiano. L’onda di Sinner però è troppo alta anche il surfista australiano… si prende la terza PB con un pressing dalla risposta e con una difesa clamorosa di rovescio cross rende la volée troppo difficile per l’australiano, che ci arriva ma poi è trafitto col secondo passante. BREAK Sinner, 5-4. Jannik serve per chiudere, De Minaur non lascia niente di intentato, spinge al massimo delle sue possibilità, rispondendo con i piedi quasi sulla riga pur di mettere pressione. Ci riesce, si porta 15-30. Da sinistra Jannik tira un diritto talmente potente che quasi stacca la racchetta dalla mano dell’avversario. Con uno schiaffo al volo dopo un’ottima prima palla, ecco il Match Point Italia! Vola via la risposta di De Minaur, e vola via pure la sua racchetta, frustrato da una sconfitta nonostante una prestazione davvero eccellente. Jannik è più forte, vince di nuovo porta l’Italia in finale, contro una nazione che abbiamo affrontato e battuto a Bologna nei gironi. E non c’era Sinner…. Siamo nettamente favoriti, forti di un Sinner fortissimo e pure di un Berrettini davvero positivo. Grazie ragazzi!!!

    ITF Finals J. Sinner66 A. de Minaur34 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4A. de Minaur 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A4-4 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 40-153-4 → 4-4A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 6-3A. de Minaur 0-15 15-30 30-30 40-305-2 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace4-2 → 5-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-402-0 → 2-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace1-0 → 2-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Semifinale: Italia-Australia 2-0 – Vince Berrettini. Sinner chiude l’incontro. Domani sfideremo l’Olanda in finale

    La squadra italiana di Davis Cup a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Un anno dopo la finale di Malaga, Italia e Australia si ritrovano di fronte in Davis Cup, questa volta in semifinale. Gli azzurri cercano la seconda finale consecutiva, un’impresa che non riescono dal 1980, quando culminò un periodo d’oro che vide l’Italia raggiungere quattro finali tra il 1976 e il 1980.
    IL FATTORE SINNERIl numero 1 del mondo si conferma l’uomo da battere. Nonostante non si sia mai allenato sul campo centrale prima del match, ha dominato contro Baez nei quarti e ha poi vinto il doppio decisivo con Berrettini.
    LA SCELTA DI VOLANDRIIl capitano italiano deve sciogliere il dubbio sul secondo singolarista. Musetti ha faticato contro Cerundolo, vincendo solo tre turni di servizio. Berrettini, impressionante nel doppio, potrebbe essere la scelta per evitare di arrivare al doppio contro una forte coppia australiana.
    LA SFIDA AGLI AUSSIEL’Australia di Hewitt cerca la terza finale consecutiva, impresa che non riesce dal 2001. Nei 13 precedenti, gli australiani conducono 8-5, incluse tre finali vinte (1960, 1961 e 1977), ma hanno perso l’ultima, proprio lo scorso anno a Malaga.
    LE DICHIARAZIONI“È tutto imprevedibile”, ha commentato Sinner. “Abbiamo visto come possono andare i match. Possiamo solo dare il massimo come squadra”. Berrettini ha aggiunto: “Mentalmente mi sento fortissimo quando gioco per l’Italia, ho un’energia extra”.Il capitano australiano Hewitt è consapevole della sfida: “Sono una squadra di qualità, tra le più forti qui. Non sarà più facile dell’anno scorso”.
    Una sfida che si preannuncia equilibrata, con l’Italia che punta sul talento di Sinner e sullo spirito di squadra per raggiungere la seconda finale consecutiva. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: cuore e colpi! Berrettini batte un durissimo Kokkinakis e regala il primo punto all’Italia contro l’Australia

    Matteo Berrettini (foto Brigitte Grassotti)

    Può un punto assurdo, una difesa col diritto “da squash”, un taglio sotto improvviso giocato in corsa da tre metri fuori e che taglia il campo vincente, quasi con una scia luminosa tanto è bello e impossibile, farti vincere una partita tiratissima e importantissima? Sì, se lo giochi sul 5 pari del terzo set, nel momento più caldo di una semifinale di Davis Cup, nella bolgia più totale. La magia, il classico “big-point” che rompe l’equilibrio di una partita durissima è di un fantastico Matteo Berrettini, capace di tirare fuori dal cilindro un coniglio dorato e vincente nel rush finale contro Thanasi Kokkikanis nella prima partita di Davis Cup. Con quella giocata estemporanea sul 15 pari nel game #11, forse anche un filo fortunata nella resa ma assolutamente voluta, Matteo ha rotto l’equilibrio e minato il morale di un rivale durissimo nella lotta, strappando un break decisivo per il 6-7(6) 6-3 7-5 che porta il primo punto all’Italia contro l’Australia. Ora in campo Jannik Sinner, contro De Minaur, nettamente da favorito. La seconda finale consecutiva in Coppa Davis è a un passo, è nelle mani di Jannik grazie ad un passaggio clamorosamente bello di un Berrettini monumentale per capacità di lottare e soffrire di fronte ad un Kokkinakis che si conferma tosto Davis-man e gran giocatore.
    Quel punto difensivo eccezionale è stato davvero decisivo, perché la faccia di Kokkikanis ha tradito una smorfia, una tensione che non ha saputo gestire. Non più fatto la differenza col servizio, e Matteo è stato perfetto nell’attaccare con la risposta, e poi col diritto, mettendo fretta e pressione al “canguro”, caduto nella trappola mortale. Ma per quanto importante, sarebbe riduttivo attribuire il successo di Berrettini “solo” a quel punto. Quello è stata la slinding door del match, era necessario trovarla, e anche prima del tiebreak perché Thanasi ha dimostrato nel primo set quanto possa essere pericoloso nei tiebreak, forte di un servizio bomba e grande coraggio. Bravissimo è stato Berrettini a inventarsi quella giocata, ma è stato ancor più bravo a disputare una partita molto importante dall’inizio alla fine, a reggere di fisico e di testa ai colpi potenti e intensi di un rivale che con la casacca gialla della sua nazionale diventa un osso duro per tutti. Matteo ha servito molto bene nei momenti importanti (e 74% di prime in campo vincendo l’82% dei punti), ha spaccato la palla col diritto, ma le due fasi che l’hanno portato alla vittoria sono state la risposta e la difesa da dietro, insieme alla sua durezza come agonista.
    Berrettini infatti ha sprecato tre set point nel primo set, uno doloroso sul 6-4 del tiebreak quando con un attacco si era quasi preso il punto… Quasi sì, perché ha lasciato un rovescio passante del rivale che è morto sulla riga, un pizzico, quanto basta. Forse non era possibile giocare di volo, o era molto complicato… Quel momento ha girato il set verso Thanasi, bravissimo nei punti successivi, impeccabile. Dopo 70 minuti così intensi, sia sul piano fisico che mentale, il rischio che Berrettini barcollasse e poi crollasse sotto il tennis davvero consistente dell’australiano era concreto. Anche perché nel secondo set Thanasi ha vinto i primi tre turni di battuta senza cedere un punto. La forza di Matteo, il suo cuore e la sua voglia di vincere è venuta fuori nel settimo game, quando ha alzato il muro in difesa. Palla dopo palla ha iniziato a rispondere di più, ha fatto pensare e correre l’avversario, che ha iniziato a sbagliare qualcosa quando pareva più sicuro e dominante. Lì anche si è decisa la partita, perché Matteo pareva un po’ arrancare, aveva salvato due palle break nel terzo game e si temeva il peggio. Ma la sua forza, la voglia di vincere, anzi di rifiutare una sconfitta beffarda, l’ha fatto reggere e trovare quelle giocate ideali a disarmare le sicurezze del rivale. Un paio di back, un diritto profondo, quanto basta a prendersi il break e il secondo set.
    Il terzo set è stato duro, vera battaglia, e il rush finale già descritto ha portato un punto decisivo all’Italia. Se lo merita tutto Berrettini, è una vittoria che lo ripaga di tante amarezza accumulate nel recente passato. Si è ripreso tutto Matteo, con una prestazione di grande spessore tecnico e di una potenza morale degna di un’esplosione atomica. Ha traballato in più fasi, ma ha retto. Ha mancato qualche occasione, ma ha cancellato tutto e ha continuato a spingere e martellare con potenza. È un successo arrivato con i colpi, tanti vincenti e giocate di classe; di fisico, per quanto e bene ha corso; e di testa, perché serve una lucidità e durezza da campione per portare a casa una partita così intensa e tirata. Applausi Matteo, te la meriti tutta. Che bellezza!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia col dominio del servizio, nel primo turno di Berrettini non parte mai lo scambio. È il colpo più decisivo nel tennis di entrambi, comandare dal servizio, entrambi in difesa non eccellono. Dopo 11 minuti siamo 2 pari, con solo tre punti vinti in risposta, unico scambio quello che chiude il quarto game (bella smorzata di Matteo dopo un diritto potente). Quinto game, si inizia a scambiare e Matteo sale in cattedra. Risponde e guadagna il centro del campo, da dove lascia partire una mazzata di diritto delle sue. 0-30. Kokkinakis spara due Ace nell’angolino, poi spinge fortissimo e con quattro punti di fila si porta 3-2. Era piccola grande occasione per Matteo, ma Thanasi ingiocabile. Intrattabile è Berrettini nel sesto game, tira un vincente di rovescio lungo linea e poi aggredisce la palla col diritto e chiude a zero, 3 pari. Tennis scarno, ma gran livello di entrambi per potenza. Nel settimo game Kokkinakis inizia col doppio fallo, poi tira largo un diritto a campo aperto… di nuovo 0-30. Stavolta l’Ace dell’australiano non c’è, Matteo risponde e passa da difesa ad attacco, con una corsa a rete che provoca l’errore nel passante di Kokkinakis. 0-40! tre palle break. Errore di rovescio in scambio di Berrettini sulla prima; Ace sulla seconda; potente col diritto Thanasi sulla terza, qua un po’ corto Matteo. 5 punti di fila, di nuovo Kokkinakis si salva, 4-3, peccato per la prima chance, quel rovescio sbagliato… Corre tanto l’australiano nell’ottavo game, strappa due punti in risposta per la prima volta nel match, ma Matteo con un diritto pesante impatta lo score 4 pari. 8 game, 10 punti vinti in risposta, il campo è davvero rapido. Entrambi variano bene col servizio, non si va solo di potenza bruta, rispondere bene è difficile, ma Berrettini risponde sempre più spesso e si scambia di più. Sul 30 pari Kokkinakis commette un altro doppio fallo, c’è la quarta palla break per Berrettini. Prova l’inside out col diritto Matteo dopo una risposta interessante, ma la palla gli esce di poco. Peccato, altra chance non sfruttata e 5-4 Australia. Sale la tensione nel decimo game. Berrettini sbaglia due diritti, 30 pari. La palla ora “scotta”. Rimedia con un Ace esterno, non così rapido ma imprendibile. Si va ai vantaggi, l’attacco col back di diritto di Matteo è corto, comodo il passante di Thanasi. Due bordate col servizio issano l’italiano sul 5 pari. Nell’undicesimo game Kokkinakis non trova punti col servizio e arriva lo scambio più bello del match. 15-30: Matteo taglia col back, rallenta con una palla più lavorata e alta, e poi da sinistra trova una bordata di diritto lungo linea che lascia immobile Kokkinakis. 15-40! Finalmente il BREAK arriva! si fa prendere dalla fretta l’australiano e tira un diritto con zero equilibrio che muore in corridoio bello larga. 6-5 Italia. Gran reazione dell’australiano, trova due risposte ottime e si prende di forza due punti. 0-30. Nel momento del bisogno il romano lucida il “cannone”, due eccellenti prime palle, 30 pari. Poi servizio, diritto d’attacco e volée comoda a chiudere. Set Point Italia! Arriva lo scambio più lungo del match, quanto corre Matteo… troppo, sugli angoli ottimi imposti da “Kokki”, che si prende il punto dopo 20 tiri. Con una mazzata di diritto Thanasi strappa la palla break, sua prima del match. Se la prende subito: ottima risposta di rovescio sulla seconda palla, si scambia di nuovo e comanda l’aussie, tanto che Berrettini cerca di uscire col diritto, ma sbaglia. Tiebreak. Ha preso fiducia in risposta Thanasi, ne trova un’altra ottima nel secondo punto e poi spara un diritto troppo potente, 2-0 Kokkinakis, che poi regala un punto con un diritto appena largo. 3-2. Si gira 3 pari, gran bordata di servizio di Matteo, poi l’Ace (quinto), per il 4-3. Kokkinakis commette un gravissimo doppio fallo, 5-3 Italia. Comanda l’azzurro col diritto, 6-4 e due Set Point! Incredibile il passante di rovescio di Kokkinakis, da tre metri fuori dal campo trova un rovescio che Matteo lascia… ma atterra sulla riga. 6-5. Gran botta, e 6 punti pari. Che lottatore Thanasi… che serve ancora bene e ora il Set Point ce l’ha lui sul 7-6. Il rete il diritto di Matteo, dopo una seconda palla aggressiva. SET Australia, 8-6 con tre set point annullati. Cuore Australia, ma più di un rimpianto Italia. Bravo Thanasi a salire in risposta e far correre Matteo.
    Berrettini inizia con ottimo turno di battuta il secondo set. Devastante il diritto di Kokkinakis, 1 pari. Nel terzo game purtroppo Matteo non trova punti col servizio dal 40-15, mentre la risposta e passante di Kokkinakis sale in cattedra. Con una risposta di diritto clamorosa tanto è stretta ed efficacia, l’australiano si prende una palla break delicatissima. L’annulla con una prima palla al T più precisa che potente, gran giocata, e sempre col servizio si porta 2-1. In questa fase in risposta e scambio l’australiano sembra superiore, è necessario che la battuta dia tutto e di più. Matteo in risposta prova ad aggredire e buttarsi avanti, ma i suoi approcci non sono lunghi abbastanza, “Kokki” arriva bene e passa, e il suo diritto dopo il servizio è una bomba. 2 pari. In risposta di nuovo non si vince un punto, il servizio domina (3 game vinti a zero per l’australiano). Sul 4-3 Kokkinakis perde il primo punto al servizio nel set e il game va ai vantaggi. Lotta col rovescio in back Berrettini, non propone al rivale palle comode da spingere. La chance per Matteo arriva con un attacco pentito e poi arrivato di Thanasi, punito dal passante robusto dell’italiano. Palla break! Seconda di servizio… sbaglia con la risposta di rovescio Berrettini, cerca la profondità ma gli esce di un metro. Ok mettere pressione, ma era troppo importante iniziare il punto. Rimpianto #2 per Berrettini dopo il set point sul 6-4, la palla lasciata… Matteo ci crede, risposta d’incontro e l’altro sbaglia, altra palla break. Sbaglia col diritto Thanasi, troppa foga nello spingere da sinistra. BREAK Italia, serve sul 5-3 Matteo. Non trema l’azzurro, spara il decimo Ace e si prende lo 40-0. Chiude subito, butta via la riposta l’australiano, furibondo. SET Italia, 6-3. Quando Kokkinakis pareva più in controllo del gioco e fortissimo al servizio, nel quarto game incertezze e paga col break. Si va al terzo.
    Il finale di secondo set ha destabilizzato Kokkinakis, tira con troppa fretta e meno lucidità. Un erroraccio gli costa il 15-30 in apertura del terzo set, e meno prime palle in gioco. Ancora con fretta Thanasi sbaglia un rovescio banale, sotto i tagli sapiente di Matteo. 15-40, due palle break immediate! Ottima reazione dell’australiano, comanda e chiude due ottimi punti, alzando l’attenzione, poi altri due. Serve molto bene Berrettini, regala al pubblico nel quarto game pure un rovescio ad una mano di contro balzo che lascia di stucco per facilità e timing… 2 pari. Sul 3-2, Matteo serve e va sotto 0-30, errore col back di rovescio (lento con le gambe) e poi un errore di diritto in spinta sulla sua direttrice preferita. ACE e poi un diritto pesantissimo, con la palla che pesava tonnellate. Il game va ai vantaggi, e che testa Matteo nel rischiare un diritto vincente su palla bassissima, che controllo col polso. Non è poi fortunato sul net, un nastro rallenta la volée ma che riflesso l’australiano. Bagarre, e spettacolo. Di forza e di carattere Berrettini si porta 3 pari. La tensione sale con l’avanzare del punteggio, ma il livello resta alto e i due giocatori gestiscono bene i turni di servizio, molto aggressivi col primo colpo dopo la battuta. 4 pari, si entra nel rush finale. Matteo trova una difesa eccellente nel secondo punto, rimette tutto con profondità e l’australiano sbaglia. Attenzione, 0-30. UFFF!!! Si butta avanti Thanasi, gioca una volée non definitiva ma il passante di rovescio lungo linea di Matteo – non facile – non rientra in campo. 15-30. Prende poi una riga col rovescio, mezzo dito, Kokkinakis, e quindi un servizio vincente. Lucidità e potenza, davvero una gestione granitica del momento difficile, con un attacco perentorio l’aussie vince il quarto punto di fila e 5-4. Ottimo il decimo game di Berrettini al servizio, incisivo e rapido nel chiudere il punto. 5 pari con l’Ace. Ecco il Big point, quello che spacca la partita. Matteo trova un jolly difensivo con un back di rovescio, colpo da squash, che taglia il campo imprendibile. Che difesa! Kokkinakis si disunisce, sbaglia malamente un diritto arrivando male sulla palla, 15-30. Non entra la prima palla di Thanasi, attenzione… Matteo entra con la risposta profonda e poi un diritto inside out nell’angolino. 15-40, due palle break che sono praticamente dei match point!!! Ha fretta l’australiano, sbaglia ancora BREAK!!!!! 6-5, serve per il match Matteo e non tradisce. Chiude con l’ACE al primo match point. Che durezza, che classe. Il MATTEO NAZIONALE che porta alla nostra Nazionale un punto fondamentale, che potrebbe averci regalato la finale di Davis, visto che a minuti c’è Jannik Sinner, contro De Minaur e sarà nettamente favorito. Daje Mattè!!!!!

    ITF Finals M. Berrettini667 T. Kokkinakis735 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 3M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 7-5T. Kokkinakis 15-0 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace4-5 → 5-5T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3T. Kokkinakis 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace2-2 → 2-3M. Berrettini1-2 → 2-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1T. Kokkinakis 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 40-0 ace5-3 → 6-3T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-3 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 40-03-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 ace2-2 → 3-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* ace 2*-3 3*-3 4-3* ace 5-3* df 5*-4 6*-4 6-5* 6-6* 6*-76-6 → 6-7M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A6-5 → 6-6T. Kokkinakis 0-15 df 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-404-5 → 5-5T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-404-4 → 4-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4T. Kokkinakis 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 A-403-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 ace 40-302-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2T. Kokkinakis 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    L’Olanda nella storia: prima finale di Davis. Van de Zandschulp e Griekspoor eroi

    Tallon Griekspoor NED, 1996.07.02 – Foto Getty Images per ITF

    L’Olanda, la squadra che meno quotazioni aveva all’inizio delle Davis Cup Finals di Malaga, ha scritto la storia qualificandosi per la sua prima finale grazie alle vittorie di Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor, rendendo inutile il doppio contro la Germania.
    VAN DE ZANDSCHULP APRE LA STRADAVan de Zandschulp, già nella storia per essere stato l’ultimo avversario di Rafael Nadal, ha aperto le danze battendo Daniel Altmaier 6-4 6-7(12) 6-3 in una battaglia intensa. L’olandese ha dominato il primo set, ma ha dovuto faticare nel secondo, dove Altmaier ha salvato cinque match point prima di vincere un tie-break maratona per 14-12. Nel terzo set, Van de Zandschulp è riuscito a chiudere dando il primo punto alla sua squadra.
    GRIEKSPOOR COMPLETA L’OPERANel secondo singolare, Tallon Griekspoor ha completato l’impresa battendo Jan-Lennard Struff con il punteggio di 6-7 7-5 6-4 in una partita altrettanto combattuta. Una vittoria che ha regalato agli orange la prima storica finale nella competizione, rendendo inutile il doppio conclusivo.
    LA CHIAVE DEL SUCCESSO“Credo che aver giocato il match più difficile della mia vita martedì contro Rafa Nadal abbia reso tutto più facile”, ha scherzato Van de Zandschulp, ancora imbattuto nella competizione. Una fiducia che sembra aver contagiato tutta la squadra olandese.
    VERSO LA STORIAL’Olanda attende ora la vincente tra Italia e Australia per quella che sarà la sua prima finale nella storia della Coppa Davis. Un traguardo straordinario per una squadra che ha già eliminato la Spagna padrona di casa e una potenza come la Germania, dimostrando che nel tennis di squadra le sorprese sono sempre possibili. LEGGI TUTTO