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    Le nazionali di Davis Cup e BJKCup ricevono il “Collare d’Oro”, massima onorificenza dal CONI

    Il palco della premiazione (foto CONI)

    Il 2024 da sogno per il tennis italiano si chiude con un’altra importante onorificenza. Le nazionali azzurre di Davis Cup e Billie Jean King Cup, campioni quest’anno nelle rispettive competizioni, hanno ricevuto stamattina a Roma il “Collare d’Oro”, massimo riconoscimento sportivo in Italia assegnato dal CONI. L’evento si è svolto alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, con la presenza del Presidente del CONI Malagò.
    A ritirare il premio per la squadra femminile il capitano Tathiana Garbin e le nostre vincitrici a Malaga, eccetto Jasmine Paolini. “E’ un altro sogno raggiunto, siamo davvero felici e abbiamo voglia di continuare”, ha dichiarato Sara Errani come riporta SuperTennis. “Abbiamo passato dei momenti difficili che poi abbiamo risolto attraverso l’unione e la coesione” riflette capitan Garbin. “Questa squadra è cresciuta nel tempo e ha dato dei frutti bellissimi e gustosissimi”.
    Per i maschi presenti solo il capitano Filippo Volandri e Andrea Vavassori. Così il livornese, bravo a guidare il nostro team a due successi consecutivi (2023 e 2024): “Devo essere sincero, i ragazzi fanno la differenza. Avere la possibilità di lavorare con loro, che ci sono sempre stati quando l’altro ha avuto una necessità, ha fatto la differenza. Ho una squadra larga, larghissima, mi piacerebbe portarli tutti ma poi non entreremmo più sul palco. Questo rende il mio lavoro bello ma complicato, ma le congratulazioni vanno a loro e alla loro disponibilità”.
    Vavassori ha dichiarato: “Siamo stati una squadra in questi anni ed è bellissimo condividere con le ragazze questo traguardo. Siamo un gruppo unito, lo si vede da fuori, è un percorso che parte da lontano fatto di sacrifici. Jannik è un ragazzo speciale, dà l’esempio anche a chi non gioca a tennis e speriamo di continuare così per altri anni. Sara è una ragazza straordinaria e una giocatrice fortissima, il prossimo anno giocheremo tuti gli Slam insieme”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’Italia n.1 di fine anno nella classifica per nazioni della Billie Jean King Cup e Davis Cup

    Gli azzurri in trionfo a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Il 2024 si chiude come l’anno d’oro per il tennis italiano. Sinner, Paolini, ma soprattutto due squadre vincenti sia nella Davis Cup che nella Billie Jean King Cup. Una leadership che conferma il nostro paese come leader nei ranking per nazioni pubblicato dall’International Tennis Federation (ITF) dopo le finali di entrambe le competizioni nel mese di novembre. Malaga ha visto trionfare le azzurre contro Slovacchia nella finale del 20 novembre. Solo quattro giorni dopo, la squadra maschile è diventata la prima nazione dal 2013 a difendere con successo il titolo di Coppa Davis, con Matteo Berrettini e Jannik Sinner che hanno guidato gli italiani alla vittoria contro l’Olanda.
    La vittoria dell’Italia in Coppa Davis nel 2023 portò il nostro team al n. 1 per la prima volta da quando è stata introdotta la classifica delle nazioni di Coppa Davis nel 2001. Mantenendo il titolo quest’anno, l’Italia hanno ampliato il vantaggio, davanti all’Australia al n. 2 e al Canada al n. 3.
    Classifica delle nazioni di Coppa Davis di fine anno 2024 (Top 10):
    1. Italia2. Australia3. Canada4. Paesi Bassi5. Germania6. USA7. Serbia8. Croazia9. Francia10. Spagna
    Nella classifica per nazioni della Billie Jean King Cup, introdotta nel 2002, l’Italia torna in testa per la terza volta, dopo due precedenti periodi (novembre 2009 – aprile 2012, e da novembre 2013 ad aprile 2014). Quello dello scorso novembre è stato il quinto titolo per le italiane, gli altri quattro sono arrivati ​​nel 2006, 2009, 2010 e 2013 con la precedente generazioni, eccetto Sara Errani che già faceva parte di quel gruppo vincente. Le campionesse dell’anno scorso, del Canada, sono scese al n. 2, con la Repubblica Ceca al n. 3 nell’ultima classifica.
    Classifica delle nazioni della Billie Jean King Cup di fine anno 2024 (Top 10):
    1. Italia2. Canada3. Repubblica Ceca4. Slovacchia5. Australia6. Polonia7. Gran Bretagna8. Svizzera9. USA10. Spagna
    L’Italia diventa la quarta nazione a dominare contemporaneamente la classifica per nazioni della Billie Jean King Cup e della Coppa Davis, dopo la Francia (aprile 2004-settembre 2004 e novembre 2019-novembre 2021), la Russia (dicembre 2006-luglio 2009) e la Repubblica Ceca (aprile 2013-novembre 2013 e aprile 2014-novembre 2015).
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Javier Frana è il nuovo capitano di Davis dell’Argentina

    Javier Frana

    È Javier Frana a subentrare a Guillermo Coria come capitano di Davis Cup dell’Argentina, è il 32esimo nella storia del paese sudamericano. L’ex n.30 del mondo, giocatore molto offensivo rispetto ai canoni dell’allora tennis albiceleste, esordirà il prossimo 31 gennaio 2025 sulla panchina del team nazionale nella sfida di primo turno che oppone l’Argentina di Baez e Cerundolo alla Norvegia in trasferta. Ovviamente gran parte dell’esito dell’incontro dipenderà dalla presenza o meno di Casper Ruud, stella del tennis norvegese.
    In Argentina la Coppa Davis è molto sentita e l’ambiente tra i giocatori non è sempre esattamente sereno – vedi le polemiche molto accese tra l’ex capitano Coria e Zeballos, fortissimo doppista ma escluso quest’anno proprio per dissidi con il capitano. Quindi il primo compito di Frana sarà sicuramente quello di ritrovare un clima più sereno e collaborativo tra tutte le migliori racchette nazionali.
    L’Argentina sta attraversando un momento piuttosto positivo al maschile: manca la “stella”, un Del Potro capace di lottare per vincere uno Slam, ma il movimento è forte e piuttosto giovane. Attualmente ci sono ben 8 tennisti tra i primi cento nel ranking ATP, con Baez n.27 e Cerundolo 30 (ma con un best al n.19 lo scorso anno), e una media d’età sui 25 anni.
    Frana, 57 anni, ha raccolto i migliori risultati in carriera in doppio. È stato finalista a Wimbledon 1991 con il messicano Lavalle, ha vinto il doppio misto a Roland Garros 1996 (con la connazionale Tarabini) e ha vinto il bronzo olimpico ai giochi di Barcellona ’92 (con Miniussi). Dopo un periodo passato come commentatore per ESPN Latina, Javier torna in pista con un incarico prestigioso ma non così comodo. Infatti nella prima dichiarazione rilasciata ha affermato: “La prima sfida è far capire ai giocatori che c’è bisogno di tutti”. Chiaro riferimento a contrasti e divisioni del passato. A proposito del debutto contro la Norvegia: “Penso che in Coppa Davis non ci siano serie più facili di altre. Potrebbe esserci una serie più comoda, logisticamente, a seconda da dove vengono i giocatori o dove devono andare. Il sorteggio ci ha assegnato la Norvegia e dovremo iniziare a mettere la testa in quella situazione per cercare di anticipare al meglio tutto quello che vivremo in quei giorni”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis 2025: Nuovo formato, Italia già alle Finals

    Italia campione in carica – (foto Brigitte Grassotti)

    La Coppa Davis 2025 prende forma con importanti novità nel formato e una serie di sfide avvincenti nel turno di qualificazione. Mentre l’Italia 🇮🇹, fresca di due vittorie consecutive a Malaga, è già qualificata per le Finals che si terranno probabilmente a Bologna, 26 squadre si contenderanno i restanti posti attraverso 13 confronti diretti.
    Il Nuovo FormatoL’ITF ha introdotto significativi cambiamenti: i Paesi Bassi 🇳🇱, grazie all’ottima prestazione a Malaga, ricevono un bye nel primo turno e accedono direttamente alla fase di settembre. La novità più rilevante riguarda l’eliminazione della fase a gironi, sostituita da confronti diretti con squadre in casa e in trasferta.
    I Match di Qualificazione (NB: la prima squadra gioca in casa)– Norvegia 🇳🇴 vs Argentina 🇦🇷– Australia 🇦🇺 vs Svezia 🇸🇪– Cile 🇨🇱 vs Belgio 🇧🇪– Canada 🇨🇦 vs Ungheria 🇭🇺– Austria 🇦🇹 vs Finlandia 🇫🇮– Germania 🇩🇪 vs Israele 🇮🇱– Giappone 🇯🇵 vs Gran Bretagna 🇬🇧– Stati Uniti 🇺🇸 vs Taipei 🇹🇼– Corea 🇰🇷 vs Repubblica Ceca 🇨🇿– Serbia 🇷🇸 vs Danimarca 🇩🇰– Svizzera 🇨🇭 vs Spagna 🇪🇸– Croazia 🇭🇷 vs Slovacchia 🇸🇰– Brasile 🇧🇷 vs Francia 🇫🇷
    Formula dei ConfrontiLe sfide si disputeranno tra il 31 gennaio e il 2 febbraio 2025, con i Paesi ospitanti che potranno scegliere le date esatte. Ogni confronto prevede due singolari nel primo giorno, seguiti il giorno successivo dal doppio e, se necessario, da altri due singolari.Particolare attenzione merita il confronto Serbia – Danimarca, che potrebbe vedere il duello tra Djokovic e Rune. I vincitori di questa sfida affronteranno a settembre chi prevarrà tra Svizzera e Spagna, con gli iberici che per la prima volta dopo anni non beneficiano di wild card o bye diretti.
    L’Italia, campione in carica, attende di conoscere la sfidante nei quarti di finale, con Bologna che ospiterà l’evento conclusivo della competizione nel prossimo mese di Novembre 2025.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Argentina, fine dell’era Coria: il ‘Mago’ lascia la panchina di Coppa Davis

    Guillermo Coria nella foto – foto getty images

    Guillermo Coria non è più il capitano della nazionale argentina di Coppa Davis. L’annuncio è arrivato dalla Federazione Tennis Argentina (AAT), che mette fine a un ciclo di tre anni sulla panchina dell’Albiceleste.Il “Mago”, come era soprannominato da giocatore, ha cercato di riportare l’Argentina ai vertici della competizione, ma non è riuscito a trovare quel successo che tutti speravano. La sua gestione si è conclusa dopo l’eliminazione nei quarti di finale contro l’Italia campione.
    La Federazione si prenderà ora un periodo di riflessione per analizzare come migliorare la situazione e, soprattutto, per individuare il profilo ideale che possa raccogliere l’eredità di Coria. Anche se l’ufficialità del successore richiederà ancora del tempo, è probabile che la Federazione stia già valutando diversi candidati per il ruolo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Davis Cup 2024: una vittoria di squadra, trainata da Berrettini

    Matteo Berrettini esulta a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Una manifestazione affascinante, complessa e pure “scomoda” come la Davis Cup la si vince di squadra, costruendo un team solido che sopperisce a qualche assenza pesante nelle varie fasi dell’evento e crea un clima positivo per spingere ogni membro a dare il massimo e reggere la pressione di partite mentalmente durissime. Tuttavia capita quasi sempre che all’interno di una squadra ci sia un tennista che spicca sugli altri, che trascina il gruppo moralmente e fisicamente sul campo, alzando il livello generale e risultando così decisivo al successo. Nell’edizione 2023 era stato indubbiamente Jannik Sinner a caricarsi tutto e tutti sulle proprie spalle, vincendo le proprie partite e dando sicurezza a Lorenzo Sonego, compagno di doppio altrettanto importante per il successo italiano. La vittoria di quest’anno porta ancora la firma del nostro magnifico n.1, impeccabile  nelle sue tre partite in singolare a Malaga, ma il giocatore simbolo dell’Italdavis 2024 è senza ombra di dubbio Matteo Berrettini. È lui il volto del team azzurro capace di alzare la terza “insalatiera”, colui che più di tutti desiderava vincere dopo aver solo assistito in panchina da “primo tifoso” al successo dell’anno scorso. Se l’era ripromesso, un chiodo fisso, e un patto con Jannik: il prossimo anno torniamo qua e la vinciamo insieme. Sinner è uomo di parola, non promette niente a caso e il suo verbo è scolpito nella pietra, perdura nel tempo e puoi fidarti ciecamente. Missione compiuta, grazie alla potenza dell’altoatesino, sempre più dominante nel tennis maschile, ma anche e soprattutto grazie a Berrettini che oltre ad esser stato decisivo a Malaga lo è stato a Bologna nella fase a gironi.
    Matteo infatti dopo US Open si è preparato a dovere per essere presente nella città emiliana a metà settembre e guidare la giovane truppa di Volandri, con Cobolli all’esordio e priva pure di Musetti, oltre che Sinner (campione a New York una manciata di giorni prima della Davis e per questo giustamente esentato). Berrettini è campione dentro, si è preso la responsabilità morale di guidare i compagni, lo si vedeva chiaramente nella settimana bolognese. È diventato Primus inter pares, leader morale di un gruppo di enorme potenziale ma ancora acerbo.
    Volandri ha fatto il suo da capitano, e la seconda vittoria di Malaga ha confermato ancor più quanto il suo ruolo sia stato sottovalutato… “Ha vinto Sinner da solo” pensava l’italiano tifoso-medio… Chiaro, l’anno scorso Jannik ha trascinato tutti con un’esuberanza tecnica e morale superiore, …come ha fatto in semifinale a battere un fortissimo Djokovic in singolare e poi “triturarlo” anche in doppio è roba già entrata nella leggenda del nostro sport per la porta principale. Ma “Filo” era lì, ha fatto da parafulmine in mille occasioni, silente e risoluto, e quest’anno non ha sbagliato una scelta, una mossa. Applausi sinceri. E il treno vincente è partito da Bologna, dai gironi, dove era necessaria la serenità in un gruppo giovane e ancor più il carisma di uno come Matteo, che tra sguardi seri e risate da amico della porta accanto è stato decisivo a sostenere moralmente i compagni.
    Testa, ma anche campo… a Bologna erano necessari i punti in singolare di Berrettini e lui ha marcato presente. Ha lottato, non ha giocato nemmeno il suo miglior tennis a differenza di Malaga, dove ha davvero impressionato ricordando a tratti il giocatore devastante capace di fare finale a Wimbledon, semi a Melbourne e US Open e tanto altro. Anche a Malaga erano necessari i suoi punti, nel doppio decisivo contro gli argentini e poi nei primi singolari di semifinale e finale. E Matteo non ha tradito le attese. Non poteva farlo, non era consentivo. Imperativo categorico diventato scudo protettivo contro ogni possibile malasorte o problema. No, stavolta no. Voglio vincere e vinceremo. Tutto è partito dalla sua forza morale, dalla sua voglia assoluta di rivalsa, di riprendersi almeno in parte quel che un fato maligno sotto forma di infortuni gli ha tolto per troppo tempo. Così che Berrettini ha affrontato un autunno solo discreto sul tour, con qualche sconfitta di troppo, ma l’obiettivo era affinare la condizione e sbarcare a Malaga con la massima forma possibile, per farsi trovare pronto ed esplodere tutta la sua potenza. Singolare o doppio non importa; conta solo giocare al proprio meglio e mettere in campo tutto e di più, per andare a prendersi la vittoria più pesante in carriera. Per una volta le cose sono andate esattamente come voleva lui, anzi, forse ancor meglio.
    Infatti in molti – incluso chi scrive – era non poco dubbioso sul rendimento in doppio del nostro Matteo-Nazionale. La sua storia nella disciplina è modestissima, e di grandi vittorie non c’era traccia. Ma si torna al punto di prima, anzi ai due punti focali. Sinner, la sua aura, quella che trasmette in campo ai compagni ed avversari; il desiderio diventato imperativo di vincere in Berrettini. Così Matteo ha giocato indubbiamente il suo miglior doppio in carriera. Pochi gli schemi “classici” applicati insieme a Jannik per chiudere l’angolo e aggredire lo spazio… ma c’era tanto di quel servizio, di quella potenza e di quella voglia di vincere che i due rispettabilissimi argentini pur giocando assai bene alla fine hanno ceduto. E nonostante il romano avesse a fianco il tennista più forte del mondo, i punti più belli e pesanti se li è presi proprio Matteo, con qualche risposta di rovescio che è andata oltre ai suoi difetti, con tempi di chiusura sul net ottimi, e bordate devastanti.
    Forte di questa vittoria decisiva, in semifinale c’era un minimo dubbio: tenerlo buono per un altro eventuale doppio decisivo, o mandarlo subito in campo a sfidare l’australiano? Probabilmente Volandri e Berrettini non avranno quasi parlato, sarà bastato uno sguardo. Matteo si è preso la responsabilità di giocare il primo match contro l’insidiosissimo davisman Kokkinakis e ha vinto una partita meravigliosa, dura, pure in rimonta. L’ha vinta con lo spirito guerriero di chi non contemplava la sconfitta come possibilità. Stavolta vinco io, la coppa voglio alzarla insieme agli altri. Da protagonista. Detto fatto, e bis nella finale, con una prestazione ancora superiore contro Van de Zandschulp, demolito nelle sue relative certezze dalla forza mentale e potenza di un Berrettini troppo voglioso di vincere per potersi permettere anche il minimo dubbio o incertezza. Lo sguardo verso la panchina prima del break strappato in finale, o quel recupero col taglio sotto di diritto contro Kokkinakis… giocate e momenti che non si possono spiegare affidandosi al libro del gioco, lì si entra in territori che rimandano all’animo, alla Forza del Pensiero di un ragazzo profondo, umile e determinato. Uno che per una volta è stato più forte della sfiga e degli avversari. Si è regalato e ci ha regalato una vittoria memorabile. Per lui è il titolo più “pesante” in carriera, dopo 10 ATP tra 250 e 500. Questa Davis Cup vale di più, tanto di più. Grazie Matteo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Italia da record in Davis: nel 2025 può fare la storia con il tris. Il prossimo anno nuovo format – l’Italia campione salta il primo turno

    Italia da record in Davis: nel 2025 può fare la storia con il tris – (foto Brigitte Grassotti)

    L’Italia del tennis non vuole fermarsi dopo il secondo trionfo consecutivo in Coppa Davis. La squadra azzurra ha infatti la possibilità di compiere un’impresa mai riuscita a nessuno nella storia moderna della competizione: vincere tre titoli consecutivi.
    UN CLUB ESCLUSIVODal 1972, anno in cui la Davis assunse un formato più democratico e professionale, solo cinque nazioni sono riuscite a vincere due edizioni consecutive: Stati Uniti (1978-1979 e 1981-1982), Svezia (1984-1985 e 1997-1998), Germania (1988-1989), Spagna (2008-2009) e Repubblica Ceca (2012-2013). Nessuna è mai riuscita nell’impresa di vincerne tre di fila.
    LA NASCITA DI UN IMPEROI successi nelle ultime due edizioni non sono casuali ma riflettono una generazione di talenti straordinari, frutto di un lavoro istituzionale eccellente. Non si parla solo di Jannik Sinner, che meriterebbe un capitolo a parte, ma di un movimento intero che sta dominando il tennis mondiale.
    LA SFIDA DEL FORMATOIl nuovo formato della competizione rende difficile il confronto storico con il passato. Se prima le squadre potevano giocare tutte le eliminatorie in casa o in trasferta, con match al meglio dei cinque set che favorivano i grandi campioni, oggi il format concentrato rende tutto più imprevedibile.
    IL NUOVO CALENDARIOIl primo turno delle qualificazioni si terrà dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025, con 13 sfide che si disputeranno con la formula casa-trasferta. L’Italia, in quanto nazione detentrice del titolo, sarà esentata da questo turno insieme al paese ospitante delle Finals.
    IL PERCORSO DEGLI AZZURRIGli uomini di Volandri entreranno in gioco dal 12 al 14 settembre 2025, quando si disputerà il secondo turno di qualificazione che sostituirà la vecchia fase a gironi. Gli azzurri affronteranno una sfida con formula casa-trasferta, mentre il paese ospitante delle Finals sarà già qualificato per i quarti di finale.
    LE NOVITÀLa principale innovazione del format 2025 è la scomparsa della fase a gironi, sostituita da un sistema di eliminazione diretta. Un cambiamento significativo che rende il percorso verso la vittoria finale ancora più impegnativo, ma che premia le nazioni vincitrici con un cammino più agevole nell’edizione successiva.
    VERSO IL 2025L’Italia avrà quindi l’opportunità di scrivere una pagina unica nella storia della Davis nel 2025. Un’impresa che consoliderebbe definitivamente il dominio azzurro nel tennis mondiale e che testimonierebbe la forza di un movimento che sta vivendo la sua età dell’oro.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Le parole degli azzurri dopo la vittoria in Davis Cup. Volandri: “Questo gruppo è diventato squadra”

    La squadra italiana di Davis Cup a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    C’è tanta soddisfazione nella squadra italiana nuovamente vittoriosa in Davis Cup a Malaga. Una conferma del titolo 2023 importantissima e non scontata, ulteriore certificazione di come nel 2024 il tennis italiano nel suo complesso abbia dimostrato di essere di gran lunga il più competitivo al mondo, grazie alle straordinarie vittorie di Sinner e non solo. Riportiamo le parole di Volandri, Sinner, Berrettini e Musetti nella press conference conclusiva della Final 8.“Il fatto che tutti guardano il tennis ora credo ci abbia responsabilizzato” afferma Filippo Volandri, capitano del team azzurro di Davis, “ci ha fatto crescere e ha allargato le nostre spalle anche se i ragazzi ce l’hanno già belle larghe… La vittoria dell’anno scorso ci ha insegnato che non è stata solo una vittoria sportiva ma anche sociale. Purtroppo viviamo ogni giorno dei fatti di cronaca non dei migliori… pertanto regalare a tutta l’Italia un sorriso con lo sport sia molto importante. Se poi ci mettiamo che anche le ragazze si sono laureate campionesse del mondo è ancora più importante. Siamo orgogliosi”.
    Chiedono a Sinner sugli errori sui match point. Così Jannik: “Sapevo che poteva essere l’ultimo punto dell’anno. Si poteva chiudere una stagione incredibile per me. Significava tanto per me, altrimenti non sarei venuto qua. Il tennis può essere molto imprevedibile, anche se avevo due break. Sì, le emozioni ci sono sempre, nessuno è una macchina…” Lo interrompe Matteo Berrettini dicendo “Ha dimostrato di essere umano anche lui, non è una macchina!”, nelle risate generali.
    Solo sei sconfitte per Sinner, qual è quella più indigesta e come passerà la off season. “Monte Carlo contro Tsitsipas, ma anche i quarti di finale a Wimbledon, tra le due direi quella nello Slam. Andrò a casa per Natale, mi piace passarlo insieme con le persone che amo, per me Natale è una giornata speciale, da piccolo non vedevo così tanto i miei quindi passare una gionata con loro per me è importante. Andrò a Dubai a fare la preparazione”.
    Domanda per Berrettini, come ha chiuso l’annata, sulla sua preparazione per il 2025 e notizie sul prossimo allenatore. “Non sarò testa di serie in teoria in Australia (ha chiuso da n.35 al mondo, ma le chance di esserlo ci sono in caso di forfait), era un obiettivo e non è andato ma questo raggiunto qua è ancora più importante. Per l’anno prossimo ancora le cose sono in fase di definizione, giocherò la prima settimana dell’anno ma non so ancora dove. Riguardo all’allenatore non ho novità, appena ci saranno vi farò sapere”.
    Chiedono a Musetti sul supporto dei compagni vista la sconfitta sofferta nel primo match. “Quando ho finito il match contro Cerundolo l’ho sentito come un imprevisto, perché i miei compagni possono confermare quanto in allenamento mi sentissi bene. È stata un brutta sorpresa la mia performance, non sono riuscito a tirare fuori delle soluzioni come invece ha fatto Matteo ieri. Dal di fuori sono riuscito ad apprezzare ancora di più il lavoro che hanno fatto i ragazzi. Sono due anni che non sono così vincente o almeno partecipe in campo di queste due vittorie in Davis, ma almeno poterle condividere con dei ragazzi fantastici mi fa stare tranquillo e mi spinge ad affrontare il prossimo anno con tanti stimoli e motivazioni per poter crescere partendo da partite di questo genere”.
    Chiedono a Volandri ripensando al gennaio 2021, quando è entrato come capitano, se la squadra sia andata oltre alle sue aspettative. “È stato un viaggio straordinario, c’è tantissimo lavoro dietro nella costruzione della squadra oggi. C’è stato un lavoro importante nella costruzione di un gruppo che è diventato una squadra con la voglia di riportare a casa questo trofeo meraviglioso. Hanno esordito sei ragazzi, loro hanno dato molto a me ed io spero di aver dato qualcosa a loro per la crescita che hanno compiuto. Si vince e si perde da squadra, ed è quello che ha fatto la differenza. L’anno scorso dopo la prima vittoria ho chiesto a loro di aprire un ciclo, restare al vertice, però loro vanno più veloci di me e quindi questo trofeo rimane in Italia per un altro anno. Adesso ci dovremo riorganizzare per avere nuovi obiettivi”.
    Berrettini chiude la press conference prendendo la parola: “Vorrei ringraziare tutti i ragazzi che stanno dietro con noi, dottori, fisioterapisti, incordatori… Umberto Rianna, ci tenevo a ringraziarlo come tutti gli altri per il loro aiuto, supporto, organizzazione sono persone importanti”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO