More stories

  • in

    Il record di Darren Cahill: ha portato al n.1 quattro diversi giocatori

    Darren Cahill, allenatore di Jannik Sinner

    Quando nel febbraio del 2022 Jannik Sinner decise clamorosamente di interrompere il suo rapporto con Riccardo Piatti fu subissato da enormi critiche. In pochi giorni il ruolo di allenatore è stato coperto da Simone Vagnozzi, quindi in giugno, per la campagna su erba, ecco il “super coach”: Darren Cahill. Ex pro di buona qualità, l’australiano è considerato unanimemente uno dei migliori allenatori al mondo. Parole pacate, grandissima visione del gioco e della professione, è soprattutto un ottimizzatore e motivatore, uno che conosce il mondo del tennis e le sue dinamiche, attento ad ogni aspetto che può fare la differenza. Il nuovo team di Jannik, per così dire “Taylor made” ha fatto decollare la sua carriera. Lunedì prossimo Sinner si siederà per la prima volta sul trono del tennis mondiale, un n.1 meritatissimo dopo mesi e mesi di grandissimo tennis e costanza di risultati. Per Cahill, Sinner sarà il quarto giocatore portato in cima alla classifica: prima del pusterese Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Simona Halep. Quattro tennisti completamente diversi per età, paese, stile di gioco, attitudine e carattere, fatto questo che conferma quanto sia bravo Darren nel capire le problematiche dei suoi assistiti e far decollare il loro tennis sino al vertice.
    Ripercorriamo brevemente i percorsi degli altri n.1 seguiti da Cahill, tre leggende del tennis mondiale.
    Lleyton Hewitt – Cahill si è affermato come coach proprio con la partnership triennale con il suo giovanissimo connazionale, iniziata nel 1998, quando “rusty” aveva solo 17 anni. Due gambe potentissime, un rovescio fantastico e tonnellate di carattere, per un talento assai precoce già vincente sul tour maggiore da teenager. Con Cahill nel suo box, Hewitt ha alzato progressivamente il suo livello di gioco e migliorato i suoi colpi, conquistando il suo primo titolo del Grande Slam a US Open nel 2001, dove ha dominato in finale Pete Sampras (7-6(4), 6-1, 6-1 il punteggio). Nel novembre 2001, due mesi dopo il trionfo a Flushing Meadows, Hewitt è diventato il giocatore più giovane a raggiungere il numero 1 del ranking mondiale ATP all’età di 20 anni e otto mesi. Questo record è stato poi battuto da Carlos Alcaraz nel settembre del 2022. Hewitt vinse il suo decimo e ultimo titolo sotto la guida di Cahill alle ATP Finals del 2001 a Sydney, poco prima che la coppia si separasse nel dicembre 2001, al termine di una stagione in cui l’australiano finì come numero 1 del mondo.
    Andre Agassi – All’inizio del 2002, Cahill divenne l’allenatore del leggendario tennista statunitense, rimpiazzando il ruolo che fu di Brad Gilbert. Agassi era già nella fase terminale della sua carriera, ma proprio da “vecchio” era paradossalmente più preparato fisicamente, lucido dal punto di vista tattico e sempre pronto a sgambettare i più giovani rivali a furia di un pressing sempre più calcolato e razionale. Cahill fu grande motivatore per Andre, gli conferì nuovi stimoli e lo migliorò ancora dal punto di vista tattico, ottimizzando le energie e ottenendo insieme altri grandi successi. Nel 2003 Darren guidò Agassi nella vittoria del suo ottavo e ultimo titolo Major agli Australian Open, dove perse solo un set durante tutto il torneo. Il kid di Las Vegas si prese anche l’enorme soddisfazione di tornare al numero 1 del mondo nell’aprile 2003, rendendolo il giocatore più anziano in cima alla classifica ATP dell’epoca con 33 anni e 131 giorni. Il record fu poi superato da Roger Federer e quindi Novak Djokovic. Agassi è stato allenato da Cahill fino al suo ritiro nel 2006 e ha vinto nel corso della loro collaborazione ben 11 titoli. Davvero un gran finale.
    Simona Halep –  Cahill dopo l’esperienza con Agassi è passato al team Adidas, un progetto generale di supporto ai molti giovani talenti sponsorizzati dal noto brand tedesco. Dopo aver allenato giocatori come Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco e Daniela Hantuchova, Cahill si è dedicato esclusivamente ad un’altra fruttuosa collaborazione con Halep, iniziata nel 2015. Con l’australiano a suo fianco, la rumena ha raggiunto una dimensione nettamente superiore: ha rafforzato in modo clamoroso i colpi d’inizio gioco e portato nel suo tennis un’attitudine assai più offensiva che l’ha issata sino alla vetta della classifica WTA nell’ottobre 2017, chiudendo l’annata e anche quella successiva da n.1. Halep ha raggiunto tre finali Major con Cahill e ha vinto il suo primo titolo del Grande Slam Roland Garros nel 2018 e quindi Wimbledon nel 2019. La partnership si è conclusa dopo sei anni alla fine del 2021.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Darren Cahill posta foto su terra battuta, indizio per Sinner?

    La foto di Cahill

    Darren Cahill ha postato sul proprio profilo Instagram una bella foto che ritrae la sua racchetta sulla terra battuta e palle del Roland Garros. Che sia un indizio sulla presenza del suo assistito Jannik Sinner al torneo parigino?

    Al momento non è arrivata alcuna comunicazione da parte del giocatore, impegnato nelle cure del problema all’anca sofferto a Monte Carlo ed esploso in modo evidente al Masters 1000 di Madrid, dove il n.2 del mondo è stato costretto a ritirarsi all’indomani di una sua battaglia contro Khachanov.
    Quindi l’amara decisione di non giocare a Roma e la permanenza a Torino, dove presso il J Medical sta trattando l’anca infortunata.
    In attesa di conoscere la decisione di Jannik, la foto di Cahill accende la speranza di vederlo in gara a Parigi, significherebbe che il problema sofferto non è così grave.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Parlano Simone Vagnozzi e Darren Cahill dopo il successo di Jannik Sinner all’Australian Open: “”È un ragazzo speciale, il modo in cui colpisce la palla è speciale. Non si accontenterà mai, vuole continuare a migliorare.”

    Darren Cahill e Simone Vagnozzi nella foto – Foto Getty Images

    All’Australian Open, la serata di trionfo di Jannik Sinner ha riscosso ammirazione e plausi. In una conferenza stampa post-partita, i suoi allenatori, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, hanno condiviso riflessioni ed emozioni su questa vittoria storica.Questo trionfo non solo celebra il talento eccezionale di Jannik Sinner, ma sottolinea anche l’importanza di un team di supporto forte e dedicato, che gioca un ruolo fondamentale nel plasmare i campioni. Simone Vagnozzi: “È stato un match incredibile. Daniil ha iniziato molto bene, giocando in modo aggressivo. Abbiamo iniziato a credere nella possibilità di una rimonta quando Jannik è riuscito a strappare il servizio di Daniil sul 5-1, portandosi sul 5-3. Daniil ha forse avvertito la stanchezza del lungo torneo.Una vittoria stupenda, non so che dire. Forse devo ancora metabolizzare tutto. E’ un’emozione grandissima vincere una partita così, una finale Slam due set a zero sotto, contro un Medvedev che onestamente giocava un tennis incredibile…. Jannik è stato bravissimo e se lo è meritato perché ha avuto una forza d’animo bestiale.Ci aspettavamo che Medvedev partisse forte e aggressivo perché arrivava da un torneo lungo, quindi sapevamo che lui non avrebbe voluto allungare troppo gli scambi. Però, onestamente, non ci aspettavamo che potesse farlo così bene, perché un Medvedev così sulla riga di fondo, che serve l’85% di prime palle: praticamente gli errori non c’erano, quindi Jannik si è trovato un po’ in difficoltà. Non è partito benissimo, soprattutto al servizio, ma ci poteva stare in una finale Slam che ci fosse un po’ più di tensione. Poi penso che sul 5-1 del secondo set, quando Jannik ha brekkato Medvedev, un po’ qualcosa è cambiato. E’ cambiata l’inerzia: ha avuto la chance sul 5-3 di rientrare e lì Medvedev ha fatto vedere le prime crepe. Ha fatto un passo indietro, ha giocato meno aggressivo, stava un metro più lontano: abbiamo visto un po’ di luce e Jannik è stato bravo a restargli attaccato tutto l’inizio del terzo set e poi piano piano a portarla a casa.Dal terzo set in poi Medvedev è riuscito comunque a mantenere un livello costante. Jannik non è riuscito a brekkarlo quelle volte che Medvedev cercava di velocizzare gli scambi facendo qualche serve & volley, ha mancato qualche chance e si è trovato in situazioni delicate sul 30 pari. Mi ricordo al quinto set uno scambio al primo game di quaranta colpi o qualcosa del genere: però Jannik colpiva già meglio la palla, alla fine nonostante fosse un po’ più stanco riusciva a colpire meglio… ma è stata complicata”.“Noi con Jannik ci lavoriamo tutti i giorni, sappiamo che gran lavoratore sia e che livello abbia. Sapevamo quanto potesse fare bene qui in Australia ma, come avevamo detto, non eravamo venuti qui con il tarlo di doverlo vincere per forza questo Slam ma solo di voler andare il più avanti possibile e di vivere ogni partita come fosse una finale. Poi naturalmente quando in finale ci arrivi vuoi vincere e…niente, l’emozione è grandissima e, ripeto, devo ancora un po’ metabolizzare.Adesso sicuramente la prima cosa da fare è recuperare. Cercare di prendere tutta la fiducia che si può prendere fa questo torneo. Poi rimettere i piedi a terra e lavorare: l’anno è appena iniziato, è lungo, e quindi dobbiamo da una parte prendere tutto quello che c’è di buono e dall’altra rimetterci subito all’opera perché qua non ti regala niente nessuno. Quindi si torna alla solita routine, però con qualcosina in tasca di importante. Come si festeggerà? Una bella mangiata, un po’ di alcool…così magari domani sull’aereo dormiamo tutto il tempo”. IL DISCORSO DI JANNIK SINNER IL DISCORSO DI DANIIL MEDVEDEV Darren Cahill: “Daniil ha giocato un tennis fantastico, considerando ciò che ha dovuto affrontare fisicamente in questo torneo. Jannik ha mostrato grande carattere, mantenendo il servizio nei momenti cruciali. Il nostro lavoro era di rafforzare la sua attenzione e la sua concentrazione. Durante la conferenza, Cahill ha anche sottolineato l’importanza di una mentalità da campione e la necessità di essere coraggiosi nei momenti decisivi.Il mio ruolo è stato meno importante di quello di Simone, che ha dovuto trovare il modo di riportare Jannik in partita. Una volta fatto ciò, è diventata una questione di lotta, perché Daniil non avrebbe mollato facilmente.” La nuova superstar del tennis: Interrogato sulla possibilità che Sinner diventi la nuova superstar del tennis, Cahill ha risposto con entusiasmo. “Penso che questo sport abbia già alcune superstar, come Carlos [Alcaraz]. Loro, insieme a Jannik, portano bellezza nel gioco. Hanno personalità amabili e una rivalità amichevole.” L’impatto sulla carriera di Sinner: Parlando delle aspettative per Sinner, Vagnozzi ha notato che le vittorie dello scorso anno, come quella contro Daniil e Carlos, hanno dato a Jannik la fiducia necessaria per credere nelle sue capacità. L’importanza dell’educazione e del supporto familiare: Rispondendo a una domanda sull’importanza dell’educazione e del supporto familiare di Jannik, Vagnozzi ha elogiato i genitori di Sinner per il loro ruolo nel suo sviluppo sia come atleta che come persona. Cahill e Vagnozzi hanno espresso fiducia nel futuro di Sinner nel tennis mondiale. “È un ragazzo speciale, il modo in cui colpisce la palla è speciale. Non si accontenterà mai, vuole continuare a migliorare.” KYRGIOS A SINNER: “QUANDO VUOI PER FARMI DA COACH?” LEGGI TUTTO

  • in

    Cahill e Vagnozzi lodano Sinner: “Un Campione in Crescita”

    Darren Cahill e Simone Vagnozzi nella foto

    Nel dopo partita della semifinale degli Australian Open 2024, i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi hanno condiviso le loro impressioni sulla prestazione di Jannik Sinner, sottolineando il suo incredibile percorso e la maturità mostrata sul campo.
    Darren Cahill: Un Ruolo di SupervisioneCahill, con un ruolo più di supervisione rispetto al passato, ha attribuito il merito principale a Vagnozzi per il lavoro svolto con Sinner. Ha evidenziato l’importanza del ruolo di Vagnozzi nella crescita tecnica e tattica di Jannik, lodando la sua capacità di assorbire le informazioni e trasformarle in miglioramenti concreti sul campo. Cahill ha messo in risalto la resilienza di Sinner, in particolare nel match contro Djokovic a Wimbledon, dove ha appreso molto nonostante la sconfitta.Il 99% del merito va a Simone, sta facendo un ottimo lavoro con Jannik. Il mio ruolo è invece un po’ diverso, io più che altro ho una supervisione del lavoro complessivo. Ovviamente parliamo di tattica e di aspetti tecnici, ma Simone è ‘la voce’.Ha lavorato molto sulla parte fisica, credo che il lavoro di Umberto negli ultimi due anni sia stato cruciale. Il suo modo di muoversi e la capacità di mantenere il livello più alto più a lungo nel match, soprattutto sui 5 set lo dimostrano.Sinner ha etica del lavoro, voglia di imparare, desiderio, obiettivo e un quoziente intellettivo tennistico fantastico. Jannik è tutto questo, e ha anche un gran senso dell’umorismo e lo dimostra sempre in campo nelle interviste post match. E’ un ragazzo delizioso che ama stare in compagnia e ama passare del tempo con il suo team.
    Simone Vagnozzi: Un Approccio Tecnico e MentaleVagnozzi, da parte sua, ha sottolineato l’importanza dell’atteggiamento di Sinner, soprattutto nel gestire i momenti critici del match. Ha elogiato la capacità di Jannik di adattarsi al livello di gioco di Djokovic e di rimanere concentrato, in particolare durante il quarto set. Vagnozzi ha anche evidenziato il miglioramento nel servizio di Sinner, un elemento cruciale per il suo successo.E’ un piacere poter avere nel nostro gruppo un coach di grande esperienza come Darren, dice sempre la parola giusta prima della partita e sa fare una analisi perfetta del match alla fine. Nelle fasi finali di un grande torneo è fondamentale avere un supporto del genere.Quando abbiamo iniziato a lavorare con Jannik il suo gioco era più ‘monotono’. Spingeva solo molto forte, ma senza una vera e propria tattica. Ora utilizza tutta la sua velocità ma la alterna a dropshot e slice. Inoltre ha migliorato molto il servizio e oggi contro Novak lo ha dimostrato. Non concedere neanche una palla break a Novak credo sia accaduto una volta in dieci anni.
    Il Team di Sinner: Una Sinergia PerfettaEntrambi gli allenatori hanno riconosciuto l’importanza di un approccio olistico, che include il lavoro fisico e mentale, oltre alla tecnica e tattica. Cahill ha parlato della sua esperienza e della capacità di comunicare efficacemente con Sinner, mentre Vagnozzi ha messo in luce il suo contributo tecnico e tattico. Hanno entrambi enfatizzato l’importanza del lavoro di squadra, del supporto fisico e mentale, e dell’approccio tecnologico moderno.
    Sfide e Successi: La Crescita di SinnerCahill e Vagnozzi hanno discusso delle sfide di integrarsi in un team tutto italiano, con Cahill che ha scherzato sull’imparare a bestemmiare con l’accento giusto. Hanno parlato della personalità multiculturale di Sinner, del suo umorismo e della sua serietà in campo, sottolineando come queste qualità contribuiscano alla sua crescita come giocatore.
    Verso la Finale: Lavoro Continuo e AspettativeGuardando verso la finale, Cahill e Vagnozzi hanno espresso ottimismo e realismo. Hanno riconosciuto che ogni partita è un passo in più nel percorso di Sinner, sottolineando l’importanza di godersi il viaggio e continuare a lavorare sodo. Con fiducia e determinazione, Sinner si prepara a affrontare la sua prossima grande sfida, sostenuto da un team che crede fermamente nel suo potenziale e nella sua capacità di diventare uno dei grandi del tennis mondiale.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    La visione di Cahill su Jannik Sinner: Un 2023 di esperienza, Un 2024 di successi?

    Darren Cahill nella foto – Foto Getty Images

    Darren Cahill, rinomato coach australiano, ha recentemente condiviso la sua visione e strategia nell’accompagnare la carriera di Jannik Sinner, in un’intervista esclusiva rilasciata a Gaia Piccardi del Corriere della Sera. Il 2023 si è rivelato un anno fondamentale per Sinner, caratterizzato da importanti traguardi e sfide che hanno contribuito alla sua crescita professionale.
    Il percorso di Sinner nel 2023, segnato da alti e bassi, ha avuto una svolta decisiva dopo gli US Open. La sua ascesa fino alla quarta posizione nel ranking mondiale, le vittorie a Pechino e Vienna, e le prestazioni notevoli nelle ATP Finals e in Coppa Davis, hanno evidenziato una stagione di 79 partite, inclusi 64 successi. Questo ha portato lo staff tecnico a rivedere l’approccio di Sinner per il 2024.
    Cahill ha sottolineato l’importanza di una preparazione mirata, optando per un approccio più cauto: “Abbiamo deciso di non sovraccaricare Jannik con tornei prima dell’Open di Australia per preservare sia la sua mente che il suo corpo. È una strategia che ho già impiegato con Agassi. La Coppa Davis ha prolungato la stagione oltre le nostre previsioni, quindi concedere a Jannik un periodo di riposo e recupero è fondamentale. La sua freschezza fisica e mentale sarà decisiva per il successo nel nuovo anno“.
    Per il 2024, Cahill prevede un programma simile, con scelte mirate per ottimizzare la performance di Sinner. “A 22 anni, non vogliamo sovraccaricare Jannik. Come membro più esperto del team, il mio compito è fornire i migliori consigli. Prevediamo di mantenere lo stesso livello di gioco, partecipando ai quattro Slam, ai nove Masters1000, alla Davis e alle Olimpiadi, con lievi variazioni nella scelta dei tornei“, ha spiegato Cahill.In merito alle Olimpiadi di Parigi, Cahill ha rivelato che è stato Sinner a esprimere il desiderio di partecipare, un’esperienza che lo aiuterà nella sua crescita personale e professionale, come già accaduto in Coppa Davis.
    Riflettendo sul 2023, Cahill ha evidenziato alcune partite chiave per lo sviluppo di Sinner. “La vittoria contro Tsitsipas a Rotterdam è stata cruciale. Da quel momento, Sinner ha iniziato a mostrare una maggiore maturità e intelligenza sul campo, culminando in prestazioni eccezionali come quella contro Medvedev a Pechino. È stata una partita che ha richiesto un grande adattamento e ha segnato un passo significativo nel suo percorso“, ha commentato Cahill.
    Cahill si è detto convinto delle potenzialità di Sinner: “È pronto a vincere un Major, forse già in Australia. Stiamo lavorando per rafforzare il suo fisico, senza trascurare la protezione delle sue articolazioni e ossa. Ora Jannik ha una maggiore fiducia nel suo corpo e una migliore conoscenza di sé“. Questo approccio equilibrato tra cautela e ambizione sembra essere la chiave del successo per il futuro di Jannik Sinner nel mondo del tennis.Francesco Paolo VIllarico LEGGI TUTTO

  • in

    Vagnozzi e Cahill vincono l’ATP Award come coach dell’anno 2023

    La infografica dell’ATP sul coach 2023

    Dopo lo straordinario riconoscimento assegnato a Jannik Sinner dall’ATP come tennista più apprezzato dai fan di tutto il mondo (succedendo alle 19 volte consecutive di Federer e poi Nadal), ecco un altro altrettanto prestigioso premio per il “team Sinner”. I suoi due coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill infatti hanno vinto l’ATP Award come miglior allenatore della stagione 2023, un premio ancor più importante perché a votare sono stati i loro stessi colleghi che hanno così premiato il lavoro eccellente svolto con Jannik.
    Sinner ha chiuso il 2023 con 64 vittorie e 15 sconfitte, il n.4 nel ranking ATP di fine stagione, un Masters 1000 vinto in Canada, la finale alle ATP Finals, la vittoria in Coppa Davis nella quale è stato leader e trascinatore. Jannik sta letteralmente abbattendo uno dopo l’altro tutti i record per un tennista italiano, e siamo solo all’inizio della sua carriera. L’azzurro aveva iniziato l’anno da n.15, terminando il 2023 con un +11 e 4 titoli vinti. Nella parte finale di stagione ha battuto tutti i migliori al mondo, due volte Djokovic e Medvedev, Alcaraz, Tsitsipas, Rune. Una crescita importantissima, che ha finito per premiare i suoi due allenatori.

    Congratulations to Simone Vagnozzi & Darren Cahill on receiving the honor of 2023 Coach of the Year in the #ATPAwards 👏
    Read more 👇
    — ATP Tour (@atptour) December 13, 2023

    Vagnozzi lavora con Sinner dal febbraio 2022, ma lo conosce da molti anni ed era perfettamente consapevole del suo potenziale.  “Conosco Jannik da quando aveva 14 anni. Ha giocato contro uno dei miei giocatori junior, quindi l’ho visto per la prima volta lì”, ha dichiarato Vagnozzi ad atptour.com all’inizio di questa stagione. “È davvero bello allenarlo perché è un ragazzo divertente, ha un bel carattere. È facile allenare Jannik perché vuole migliorare tanto e va in campo sempre con il sorriso, quindi per un allenatore è davvero bello lavorare con uno come lui”.
    Darren Cahill è uno dei coach più stimati, ha allenato ex numeri 1 come Andre Agassi e Lleyton Hewitt. Il suo ingresso nel team Sinner nel giugno 2022 è stato il completamento di una squadra di altissimo profilo. Il ruolo dell’australiano è soprattutto quello di apportare esperienza di alto livello, mentalità vincente, lavorare sulla concentrazione e mentalità di Jannik.  “Il mio ruolo riguarda più l’esperienza e come aiutarlo mentalmente in questi grandi momenti, assicurarci che stiamo lavorando sulle cose giuste che alla fine lo porteranno dove vogliamo essere”, ha detto Cahill all’inizio di questa stagione. Sia Simone che Darren sono stati abili profeti: Sinner ha lavorato con qualità, ha imparato molto e in autunno novità tecniche e grande condizione psicofisica hanno “chiuso il cerchio”, alzando al massimo la prestazione del suo tennis. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
    Cahill e Vagnozzi hanno vinto l’ATP Award 2023 come coach superando gli altri canditati, Craig Boynton (coach di Hubert Hurkacz), il vincitore del premio 2022 Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz), Goran Ivanisevic (Novak Djokovic) e Bryan Shelton (Ben Shelton).
    Sinner è ancora in lizza per altri due ATP Award, votati dai giocatori: Most Improved Player of the Year e Stefan Edberg Sportsmanship Award. Che Jannik e il suo team possano terminare il 2023 con un poker di ATP Award?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    La Fine dell’Anno Tennistico porta con sé i Premi ATP: Le Nomination del 2023. Grande presenza italiana. Jannik Sinner vanta più nomination di tutti. Arnaldi, Cobolli e Vagnozzi-Cahill anche loro nominati

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con la conclusione della stagione tennistica, arriva il momento più atteso: la consegna dei Premi ATP ai migliori della stagione. Nei prossimi giorni scopriremo il giocatore preferito dai fan, il giocatore maggiormente migliorato dell’anno e il miglior allenatore, tra le altre categorie. Jannik Sinner è in testa con il maggior numero di nomination, mentre Carlos Alcaraz è in lizza per il premio sportività come il nostro Sinner.
    Come già annunciato dalla WTA alcuni giorni fa, l’ATP ha svelato le categorie e i nominati ai Premi ATP del 2023. Come ogni anno, il circuito maschile chiude la stagione premiando i giocatori per il lavoro svolto durante l’anno. Le categorie riconoscono non solo i meriti dei tennisti, ma anche il lavoro degli allenatori che hanno portato i loro allievi ai vertici del successo. Inoltre, questi riconoscimenti puntano anche sul fair play e sulla sportività, aspetti cruciali in ogni sport, con una categoria dedicata. La settimana del 11 dicembre verranno annunciati i vincitori, così come il giocatore preferito dai fan, sia in singolare che in doppio.
    Jannik Sinner accumula il maggior numero di nomination, due in totale. Da una parte, grazie ai suoi risultati che lo hanno portato a vincere il suo primo Masters 1000 e la Coppa Davis, il nome dell’italiano compare tra i giocatori più migliorati dell’anno, insieme a Ben Shelton, Christopher Eubanks e Matteo Arnaldi. Inoltre, è tra i nominati per il premio alla sportività, categoria in cui figura anche Carlos Alcaraz. Dall’altra, i suoi allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, concorrono per il premio di miglior allenatore dell’anno, categoria in cui troviamo anche Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz), vincitore nel 2022, Goran Ivanisevic (Novak Djokovic), Bryan Shelton (Ben Shelton) e Craig Boynton (Hubert Hurkacz).
    Per quanto riguarda i giovani, Arthur Fils, Flavio Cobolli, Alex Michelsen, Dominic Stricker e Luca Van Assche si contenderanno il premio per la rivelazione dell’anno, avendo raggiunto per la prima volta la top 100 nel 2023 e attualmente impegnati nella Next Gen ATP Finals. Inoltre, la categoria del ritorno dell’anno, che premia lo sforzo dei nominati nel ritornare ai massimi livelli dopo gravi infortuni, vede in lizza Dominik Koepfer, Gael Monfils, Jan-Lennard Struff e Alexander Zverev.
    Ci resta quindi solo da scoprire, nei prossimi giorni, chi sarà riconosciuto come il migliore in ciascuna categoria. Quali sono le vostre scommesse? Ecco l’elenco completo delle nomination.
    RITORNO DELL’ANNO– Dominik Koepfer 🇩🇪– Gael Monfils 🇫🇷– Jan-Lennard Struff 🇩🇪– Alexander Zverev 🇩🇪
    GIOCATORE MAGGIORMENTE MIGLIORATO DELL’ANNO– Matteo Arnaldi 🇮🇹– Christopher Eubanks 🇺🇸– Ben Shelton 🇺🇸– Jannik Sinner 🇮🇹
    RIVELAZIONE DELL’ANNO– Flavio Cobolli 🇮🇹– Arthur Fils 🇫🇷– Alex Michelsen 🇺🇸– Dominic Stricker 🇨🇭– Luca Van Assche 🇫🇷
    PREMIO SPORTIVITÀ– Carlos Alcaraz 🇪🇸– Grigor Dimitrov 🇧🇬– Hubert Hurkacz 🇵🇱– Jannik Sinner 🇮🇹
    ALLENATORE DELL’ANNO– Craig Boynton (Hubert Hurkacz) 🇺🇸– Darren Cahill e Simone Vagnozzi (Jannik Sinner) 🇦🇺/🇮🇹– Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz) 🇪🇸– Goran Ivanisevic (Novak Djokovic) 🇭🇷– Bryan Shelton (Ben Shelton) 🇺🇸Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Cahill racconta Sinner: “Sorride, è divertente. Lavorare con lui è esaltante, ha ampi margini di crescita. Uno Slam? Lo vincerà”

    Darren Cahill e Simone Vagnozzi (foto welovetennis)

    “Non sono sorpreso del livello raggiunto da Sinner in queste settimane. Conosco il tennis che può esprimere e quello che potremo vedere in futuro. Ha ancora ampi margini di miglioramento e, proprio per questo motivo, lavorare con Jannik è esaltante”. Così inizia la bella e interessante intervista rilasciata da Darren Cahill, coach di Jannik Sinner, al Corriere dello Sport (per i colleghi Nizegorodcew – Ercoli). L’australiano ha maturato in passato esperienze da coach molto importanti, guidando campioni come Agassi, Murray, Hewitt, Halep, e ora sta dando un contributo fondamentale alla crescita di Sinner, trascinatore dell’Italia in Davis nelle finali di Malaga, finalista alle Finals e n.4 del mondo. Cahill nell’intervista ha raccontato molti aspetti del gioco, della crescita e del lavoro con Jannik, che condivide insieme a Simone Vagnozzi, tecnico che stima in modo particolare per la conoscenza del gioco. “Affinché due allenatori lavorino bene insieme è necessario, prima di tutto, che siano disposti a collaborare, a inserire delle regole e a sostenersi a vicenda. E così è stato. Simone è la prima voce, il ‘main coach’, ed è per me un onore lavorare al suo fianco. Credo che tra 20 o 30 anni ne parleremo come di uno dei migliori coach del circuito” racconta Cahill.
    Per Darren sono pochi i giocatori così determinati all’età di Sinner: “Pensando al passato mi vengono in mente gli svedesi Borg e Wilander o alcuni australiani tra cui Cash. La pressione dei grandi palcoscenici non li schiacciava ma, anzi, li spingeva a far meglio. Ed è quello che è accaduto in Coppa Davis a Jannik, che negli ultimi tre mesi, dopo gli US Open, è maturato moltissimo sotto ogni aspetto. Comprende sempre meglio il gioco, conosce ancor di più il proprio corpo, lo ascolta. Sono apparentemente piccoli dettagli che fanno però la differenza. Il lavoro svolto con Umberto Ferrara (il preparatore atletico, ndr) negli ultimi due anni sta dando grandi frutti: Jannik è molto più forte, resistente e anche veloce”.
    “Il trionfo in Canada è stato molto importante, perché si tratta del primo ‘big tournament’, è stato un trampolino di lancio; ma oltre a quel titolo hanno inciso molto i successi su Top10 e Top5. In questo 2023 ha capito tanti aspetti del circuito ATP. Ha imparato molte lezioni. Siamo andati a scuola. Jannik ha preso spunto dalle sconfitte, dalle delusioni. Ha capito cosa migliorare e come. Negli ultimi mesi sta unendo i puntini”.
    Il 2022 è stato un anno di alti e bassi per Jannik, infortuni, qualche delusione, ma per Cahill è stato molto importante: “Il 2022 è stato un anno di insegnamenti, seppur buono sotto il profilo dei risultati. Credo che Vagnozzi sia stata per Jannik manna dal cielo, perché tecnicamente è uno dei coach più preparati che abbia mai conosciuto. Il mio compito, avendo tanta esperienza nel circuito, è stato più quello di capire quale fosse la giusta direzione da intraprendere per il team ed esser sicuro che tutti la seguissero. Alla fine della passata stagione ho anche capito quanto Jannik tenesse alla Nazionale. L’infortunio a Parigi Bercy gli aveva precluso la possibilità di giocare le finali di Coppa Davis e ci era rimasto malissimo”.
    “Piatti? Riccardo ha costruito le basi di Jannik portando avanti un lavoro incredibile. Ho però allenato tanti giocatori e a volte è bello avere a che fare con una nuova voce, opinioni diverse, un paio di nuovi occhi. Una rinnovata ispirazione e direzione. Magari fra tre anni Jannik avrà bisogno di nuovi stimoli e sceglierà un altro allenatore. Il cambiamento spesso è importante per il tennista professionista. Credo che Jannik sia destinato a grandi traguardi a prescindere dai suoi coach, è palese agli occhi di tutti”.
    Ecco dove Jannik è migliorato maggiormente per l’australiano: “Direi lo slice di rovescio, con cui ha lavorato a lungo con Simone in questi mesi. È un aspetto tecnico che gli ha permesso di sfruttare ancor di più la sua arma principale: il dritto. Uno dei fondamentali più incredibili che abbia visto in tutta la mia carriera”.
    Per Cahill c’è ancora molto lavoro per crescere: “La disponibilità al cambiamento è una dote di Sinner: se dovrà cambiare dieta, lo farà; se modificheremo la routine degli allenamenti, non avrà problemi a farlo. E questo ovviamente si rispecchierà anche nel gioco. È disposto a farlo, a superare i propri limiti, a sacrificarsi per migliorare. Lavorare con un atleta come Jannik è un privilegio. Vedrete comunque qualche novità tecnico- tattiche nei prossimi 18 mesi. Servirà tempo per assimilarle”.
    Un bel momento per Sinner, risultati e non solo: “È felice di passare del tempo con i suoi coetanei e anche con persone della mia età. Jannik è come l’acqua che scorre: è in continuo movimento e crea onde che si dipanano ovunque ci sia bisogno. È in grado di adattare la propria personalità, l’umorismo, la sua enorme competitività e di sentirsi così a proprio agio in qualsiasi ambiente. È accaduto anche a Malaga. Come? Ha assorbito l’ambiente Davis totalmente. Sembrava un veterano alla decima finale. È un grande merito di Jannik, che arriva dal profondo del suo essere” .
    La vittoria in uno Slam ormai è un obiettivo: “Sono fermamente convinto che Jannik vincerà uno Slam, questo è l’obiettivo. Non so quando, ma ne è capace. Serve resilienza, fiducia e anche un pizzico di fortuna. Le sue potenzialità non hanno limiti. Noi dobbiamo essere bravi a non mettergli pressione”
    Cahill racconta il programma di Sinner nelle prossime settimane: “Jannik si prenderà un po’ di meritato tempo libero, una dozzina di giorni, perché sono stati mesi estenuanti. Non giocherà la prima settimana di tornei in Australia. La preparazione verrà svolta in Spagna per 2/3 settimane: prima la parte fisica con Umberto Ferrara e poi quella tecnica con Simone. Giocherà un paio di match al Kooyong Classic, un’esibizione molto competitiva e utile che si svolge a Melbourne prima degli Australian Open. I Giochi Olimpici rappresentano una priorità assoluta di Jannik, che ama giocare per l’Italia. Le Olimpiadi sono già nella nostra agenda”.
    La foto di Darren di Jannik fuori dal campo: “Sorrisi, sempre sorrisi. Molto simpatico, intelligente e ancor più competitivo: il momento peggiore della sua giornata è quando perde a carte contro qualcuno di noi! A parte gli scherzi, l’energia che trasmette è coinvolgente”.
    Un ritratto di un grande campione che sta facendo sognare gli appassionati italiani e si presenterà nel 2024 come uno degli uomini da battere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO