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    Il Pool Libertas si impone 4-1 nell’allenamento congiunto contro la Gamma Chimica Brugherio

    Dura cinque set l’allenamento congiunto tra il Pool Libertas Cantù e la Gamma Chimica Brugherio disputato oggi pomeriggio presso il PalaFrancescucci di Casnate con Bernate. Sono i canturini ad imporsi per 3-0, mentre i due set supplementari disputati sono andati uno per parte.
    Coach Matteo Battocchio prova per tre set quella che da molti è considerata la formazione titolare, con Matyas Dzavoronok al palleggio, Matheus Motzo opposto, Romolo Mariano e Matteo Bertoli schiacciatori, Dario Monguzzi e Federico Mazza centrali, e Luca Butti libero. Nei due set supplementari prova soluzioni diverse, utilizzando tutti gli elementi della rosa.
    Top scorer dei canturini è il ‘solito’ Matheus Motzo con 14 palloni a terra, ma stavolta deve condividere lo scettro con Matteo Bertoli, che ha messo a terra anche 3 ace sui 9 di squadra. La ricezione si conferma uno dei punti di forza di canturini, con un 56% di perfetta totale e un solo ace subito.
    Primo set con il Pool Libertas che parte subito forte (9-3), gestisce il vantaggio e chiude agevolmente (25-15). Secondo set con inizio equilibrato (7-7), poi strappi (14-8) e controstrappi (16 pari). Il rush finale è tutto di marca Libertas (25-21). Terzo set con inizio pari a quota set, con i canturini ad allungare progressivamente per il 25-19 finale. Nel quarto set la Gamma Chimica scappa subito avanti (1-6), e resiste fino alla fine ai tentativi di rimonta canturini (18-25). Nel quinto set sono i Diavoli restare avanti fino a metà (6-8), per poi subire rimonta e sorpasso nel finale (15-11).
    “Stiamo lavorando molto bene – commenta Coach Matteo Battocchio –, e i ragazzi danno tutto quello che hanno. Ci sono momenti in cui non riusciamo ad esprimerci al 100%, ma dobbiamo considerare anche che dall’altra parte della rete c’è un’altra squadra che gioca, e questo conta. Faccio i complimenti ai ragazzi perché si stanno impegnando molto, e questo si vede”.
    “La squadra sta lavorando molto bene – conclude – anche grazie all’importante ‘lavoro nascosto’ che c’è dietro, e questo per me è un grande vantaggio. Posso contare su uno staff di alto livello, che mi mette nelle migliori condizioni possibili per potermi concentrare esclusivamente sul quello che succede in campo. La voglia dei ragazzi, inoltre, sta facendo la differenza perché ci stiamo allenando molto bene. Certo, non siamo ancora al livello che vorrei, il cammino è ancora lungo, ma la strada è quella giusta”. LEGGI TUTTO

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    Pool Libertas, primo derby va a Bergamo

    Primo derby della stagione al PalaFrancescucci di Casnate con Bernate, e la vittoria va a Bergamo per 3-0. Gli orobici si sono imposti anche nel set supplementare.
    Coach Matteo Battocchio prova per tre set quella che da molti è considerata la formazione titolare, con Matyas Dzavoronok al palleggio, Matheus Motzo opposto, Romolo Mariano e Matteo Bertoli schiacciatori, Dario Monguzzi e Federico Mazza centrali, e Luca Butti libero. Nel set supplementare spazio anche ai ragazzi che hanno giocato di meno.
    La ricezione si conferma il fondamentale di punta per i canturini, con una media di squadra del 59%, con punte dell’80% per Luca Butti. Da segnalare tre muri a testa per Federico Mazza e Luca Pellegrinelli. Bene in attacco Matheus Motzo, che chiude con il 56%.
    Nel primo set la Agnelli Tipiesse prende piano piano il largo (3-6, 10-14, 12-18), ma nel finale il Pool Libertas si riavvicina per il 22-25 finale. Nel secondo set, dopo un inizio equilibrato (8-7) scappano avanti (12-19) e gestiscono il vantaggio (17-25). Terzo set sempre con Bergamo avanti (3-7, 10-15, 13-22) e chiude 16-25. Quarto set con continui ribaltamenti di fronte (5-8, 12-14, 18 pari) e rush finale che premia la squadra ospite (23-25).
    “La Agnelli Tipiesse ha meritato di vincere – esordisce Coach Matteo Battocchio –, sono ad un livello nettamente superiore al nostro in questo momento. La cosa che a me non è piaciuta tanto è che non abbiamo fatto bene le cose su cui stiamo lavorando, a differenza di quanto visto contro la Conad Reggio Emilia. Inoltre, oggi abbiamo fatto male quanto normalmente facciamo bene. Credo che la responsabilità sia soprattutto mia perché stamattina abbiamo spinto molto anche in sala pesi: oggi è stata una giornata lunga, iniziata alle 8 ed è finita adesso, quindi ci sta un po’ di calo finale. Però su certe cose non simo andati bene, e dobbiamo ragionarci su”.
    “Se capiamo bene cosa è successo oggi potremmo portare a casa qualcosa di positivo – conclude –, e riusciamo a capire che certe situazioni in questo campionato non te le puoi permettere, a prescindere da chi hai di fronte. In questo momento non abbiamo forzato molto in battuta, abbiamo faticato a muro, e in difesa siamo stati un po’ disuniti. Se siamo bravi, portiamo a casa questo: capire che andare in difficoltà è normale perché dall’altra parte c’è chi vuole vincere come noi, e che dobbiamo trovare un adattamento per uscirne tutti insieme”. LEGGI TUTTO

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    Altro 2-2 tra il Pool Libertas Cantù e la Conad Reggio Emilia

    Finisce in parità anche il secondo allenamento congiunto tra il Pool Libertas Cantù e la Conad Reggio Emilia, questa volta disputato al PalaFrancescucci di Casnate con Bernate, la nuova “casa” dei canturini.
    Anche questa volta Coach Matteo Battocchio ha ruotato tutti gli uomini a sua disposizione. Luca Butti e Romolo Mariano si confermano garanzie in ricezione (rispettivamente il 46% e il 50% di perfetta), ma in questo fonamentale il migliore è Alessandro Galliani con il 53% di perfetta. Top scorer è sempre Matheus Motzo (10 punti per lui), seguito a ruota da Alessandro Gianotti (9 punti, con ben 4 muri sui 15 di squadra).
    Primo set con il Pool Libertas che scappa subito avanti (17-10), per poi gestire il vantaggio fino al 25-15 finale. Secondo set con strappi (11-7) e contro-strappi (17-20), che si risolve ai vantaggi in favore della Conad (24-26). Nel terzo set la Conad prova a scappare fin dall’inizio (3-5, 7-10), per poi venire agganciata a quota 12 e superata nel finale (19-16). Chiude il Pool Libertas con il minimo scarto (25-23). Quarto set con i reggiani che prendono subito 3 punti di vantaggio (3-6), per poi mantenerli fino alla fine (21-25)
    “Oggi era il primo allenamento della stagione in cui eravamo presenti tutti – commenta Coach Matteo Battocchio –, e questo per noi è già un miglioramento. E’ stato bello vederli girare tutti e 14. Abbiamo fatto le cose molto bene, e sono contento per i ragazzi: stanno lavorando molto duramente e se lo meritano tutto. Siamo stati fortunati in un paio di situazioni, ma dobbiamo imparare ad essere un po’ più ‘cattivi’ in alcuni episodi, e capire meglio alcuni momenti della gara che in questo momento sono una sorta di handicap per noi”.
    “Adesso ci godiamo questo giorno di riposo – conclude –, per poi martedì affrontare la Agnelli Tipiesse Bergamo. La considero una delle squadre più forti di questo campionato, e per noi sarà sicuramente utile confrontarci con loro per vedere a che punto siamo rispetto alla vetta della classifica, nonostante ritengo anche la Conad Reggio Emilia capace di fare una stagione di vertice. Poi giocheremo sabato contro la Gamma Chimica Brugherio. Però in questo momento non è tanto importante il risultato, quanto il capire a che punto siamo soprattutto per quanto riguarda la nostra metà del campo”. LEGGI TUTTO

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    #tonnocallipoHISTORY- Simeonov rivolge il suo in bocca al lupo ai giallorossi: “Date anima e cuore”

    Il saluto dell’ex atleta per incoraggiare la Callipo a poche ore dal debutto nella stagione 2020-21.
    In casa giallorossa è tempo di emozioni forti. L’ingresso in campo di domani significherà per la Tonno Callipo l’inizio di una nuova avventura che custodisce in sé l’essenza di un passato considerevole e intenso. Un ventennio di battaglie agonistiche sul palcoscenico della Serie A a cui il Club calabrese è giunto percorrendo una strada in salita secondo il progetto del presidente Pippo Callipo, artefice dell’ardua impresa di far attecchire il volley nel cuore dei calabresi.
    Alla vigilia di un atteso esordio stagionale è tempo di ricordi e di bilanci ma anche di qualche rito benaugurale come crediamo che possa essere il messaggio rivolto ai nostri ragazzi direttamente dall’ex giocatore Vincenzo Simeonov che vestì la maglia della Callipo per tre stagioni consecutive dal 2008 al 2011:
    “Date anima e cuore per la vostra squadra senza risparmiarvi mai e con la determinazione di chi crede nel progetto di una società seria e che nel tempo ha dimostrato di voler bene ai suoi atleti, di saperli ricompensare e farli sentire protagonisti dei suoi successi. Non è corretto pensare di andare a Vibo tanto per ‘svernare’ facendosi bene i propri conti: in questo posto non nevica, c’è un buon clima, si sta bene e pagano puntualmente. Sarebbe come commettere un’ingiustizia nei confronti del presidente e della sua famiglia”.
    Le parole dell’ex schiacciatore bulgaro classe ’77, che nel campionato italiano ha lasciato orme indelebili, diventano la perfetta congiunzione tra passato e presente. Un passato che risale a dodici anni fa quando la formazione giallorossa si presentava nuovamente da ‘matricola’ nel Campionato di A1 dopo un anno di ‘passaggio’ dalla A2. Anno in cui il suo arrivo a Vibo Valentia fu tra le novità più significative e capaci di far sussultare di gioia il pubblico calabrese.
    Uno dei mostri sacri della pallavolo, un misto di potenza e fisicità che fino ad allora era stato solo un avversario, un temibile e fortissimo avversario, avrebbe giocato per la Callipo. Il suo ingaggio fu un prezioso regalo che il presidente Pippo Callipo fece ai tifosi dopo aver mantenuto la promessa di abbandonare la serie A2 nel più breve tempo possibile. L’entusiasmo di un’intera città si tramutò in un’accoglienza indimenticabile: “Erano in tanti a darmi il benvenuto e da quel giorno mi hanno sempre trattato con i guanti di velluto facendomi sentire come un principe. È stata un’esperienza che mi ricorda molto il film ‘Benvenuti al Sud’ perché è vero che quando un forestiero viene al Sud piange due volte, quando arriva e quando parte. Prima per ambientarsi poi perché non vorrebbe andare più via”.
    Tra le fila della squadra calabrese Simeonov portò una corposa esperienza maturata sul campo con le maglie di club come Cuneo, Montichiari, Padova e Piacenza ed anche il suo carisma da leader allacciando fin dalle prime battute un rapporto speciale con la dirigenza: “nessuno di noi veniva considerato un numero ma parte di una grande famiglia. Un rapporto che molti giocatori hanno coltivato anche dopo essere andati via da Vibo al punto che spesso tornano per fare visita al presidente. Questo è indicativo della bellissima atmosfera che si respira e che si ripercuote positivamente anche sul gruppo degli atleti”.
    Sei arrivato nella stagione 2008-09, con esperienze positive alle spalle e vari trofei vinti. Cosa ti ha convinto a fermarti a Vibo?
    “Arrivavo dalle mie migliori stagioni e avevo deciso di cambiare anche rischiando per qualcosa di nuovo. Ricordo che prima di firmare il contratto ho voluto conoscere il presidente che mi ha accolto negli uffici della sua azienda. Fin dalle prime battute sono stato affascinato dalle sue parole che ho ancora ben impresse nella mente. Mi ha parlato del rapporto diretto e familiare che ha con i suoi dipendenti e mi ha invitato a dare il meglio di me quando avrei indossato la maglia su cui è riportato il nome Callipo come simbolo di una realtà imprenditoriale sana e di successo. Dopo un discorso così non ho avuto bisogno di pensarci tanto e sono diventato uno di loro. Il primo anno siamo stati la sorpresa del campionato perché una squadra neopromossa che fa i play-off con Trento, e per due volte porta il punteggio sul 3-2, con la grossa possibilità di vincere al tiebreak, perdendo una volta 16-14 e l’altra 17-15, è una soddisfazione immensa e inaspettata”.
    Sei rimasto a Vibo tre stagioni, ma è soprattutto quella prima annata eccezionale (380 punti e 27 ace), col 7° posto finale, poi eliminati nei play off da Treviso. In panchina prima Gulinelli e poi Uriarte, cosa ricordi di quella stagione?
    “La prima stagione dovevamo ancora conoscerci, c’era tanta gente che passava di categoria, ragazzi all’esordio in A1 e quindi l’inizio è stato travagliato. Poi col cambio di allenatore a gennaio, alla Coppa Italia, abbiamo giocato i preliminari e dopo una gara molto brutta la società ha deciso di cambiare tecnico anche perché Gulinelli, se non ricordo male, aveva deciso di fare un’altra esperienza. Arrivò Uriarte e noi ragazzi diventammo una squadra molto unita. Mancavano sei partite alla fine della stagione e dopo aver fatto quadrato c’è stata proprio una svolta. Vincendo tutte le gare restanti e arrivammo carichi ai play off, contro Trento (settima contro seconda) e furono partite memorabili. Gente entusiasta, palazzetto di Vibo stracolmo. Un bel ricordo, sia la gara a Trento che a Vibo, contro i futuri campioni d’Italia”.
    Invece le due annate successive, come sono state?
    “La seconda 2009-10 ho avuto un gravissimo infortunio che mi ha tenuto fuori per due mesi, quindi sono rientrato prima di Natale perdendo di fatto mezzo campionato. Questa stagione non andò molto bene anche perché non eravamo riusciti a tenere la stessa squadra dell’anno precedente. Da una stagione all’altra una parte della rosa cambiava. Questo si verificava perché i giocatori più interessanti venivano intercettati dai grandi club del Nord come è stato per Raphael, Diaz, Anderson e tanti altri. Purtroppo un gruppo coeso si crea nel tempo, non si può pretendere di crearne uno nuovo e poi chiedere subito i risultati. So che è stato difficile anche per il presidente trattenere dei giocatori di quel calibro perché ovviamente come sponsor unico non può competere con le capacità economiche delle corazzate del Nord. Io sono rimasto per tre anni perché volevo aiutare la società perché ero comunque il giocatore con più esperienza e ho indossato la fascia di capitano per due anni. Nel 2010-11 abbiamo cambiato tanti altri giocatori, tra cui due bulgari e anche loro hanno avuto molti infortuni e non hanno potuto rendere per le loro potenzialità. L’altro cambiamento ha riguardato la panchina dove arrivò Di Pinto. Insomma fu una stagione un po’ sfortunata”.
    Tanti compagni di squadra da Raphael a Ferraro, da Cozzi a Contreras, da Andrae a Cicola, da Marquez a Tencati, Coscione e Anderson. Cosa ricordi?
    “Con Coscione sono stato nelle giovanili di Cuneo, quindi lo conoscevo da tanti anni avendoci giocato anche prima. Con Tencati abbiamo fatto tante sfide da avversario, quindi ero molto contento quando arrivò da noi. Raphael l’avevo visto solo in Russia e come ha dimostrato poi con la carriera fatta a Trento e in Brasile è un giocatore di indiscutibile valore. Però il giocatore che mi ha impressionato di più è Anderson: quando è entrato in palestra il primo giorno io ho subito detto all’allenatore Di Pinto che quel ragazzo era un fenomeno e diventerà il giocatore più forte del mondo. Ed infatti ci sono andato vicino, se non il più forte è tra i due o tre più forti al mondo ancora oggi. Un ragazzo con un’abnegazione incredibile ed una gran voglia di fare, di imparare, di conoscere”.
    Fuori dal campo eravate un bel gruppo, c’erano delle cose che vi legavano?
    “Vibo è un posto piccolo quindi si conoscono tutti. Quindi le serate di poker nella palazzina dove vivevamo tutti i ragazzi. Ogni giovedì quando non c’era il turno infrasettimanale c’era l’abitudine di andare tutti a Pizzo a mangiare il pesce o la carne. Non abbiamo mai avuto screzi tra noi, in questo ci ha aiutato anche il posto, la tifoseria, gente cordiale che ci invitava spesso a cena e a pranzo. Ad un certo punto era anche difficile rifiutare sempre l’invito quindi a volte eravamo contenti quando eravamo 2-3 giorni in trasferta così eravamo un po’ più liberi senza impegni extra pallavolistici (ride). Da quelle parti ho trovato gente di cuore. Le mie titubanze iniziali non erano sulla società ma sul posto ma in poco tempo mi sono dovuto ricredere. E poi Vibo non potrò dimenticarla mai perché è lì che nel 2010 è nata la mia prima figlia”.
    UFFICIO STAMPA
    Rosita Mercatante
    ufficiostampa@volleytonnocallipo.com LEGGI TUTTO

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    Pool Libertas, quarta settimana di preparazione in corso

    La preparazione alla sua nona stagione, l’ottava consecutiva, di Serie A2 Credem Banca continua anche per il Pool Libertas Cantù, e il ‘giro di boa’ della quarta settimana sulle classiche otto è arrivato. Le giornate di allenamento si sviluppano tra esercizi con la palla e sedute in sala pesi, mentre fino agli scorsi giorni erano previsti anche allenamenti sulla sabbia e in piscina. Questi ultimi stanno mano a mano lasciando spazio al gioco presso il PalaFrancescucci di Casnate con Bernate, nuova ‘casa’ dei canturini.
    “Questo sarà un anno particolare per noi – esordisce il Presidente Ambrogio Molteni –: non saremo più in quello che è stato il nostro per tanti anni, il Parini. Saremo bensì al PalaFrancescucci, splendido impianto che finora ha visto solo i riflettori del basket di alto livello. Questo trasloco è stato per noi impegnativo sia a livello di lavori di adeguamento che a livello finanziario, ma abbiamo l’onore di giocare in uno dei ‘templi’ dello sport nazionale ed europeo. I lavori al Parini sono iniziati, e spero che non ci siano intoppi e che terminino nei tempi previsti per poter ‘tornare a casa’ già l’anno prossimo”.
    “Sono sicuro – conclude il Presidente, rivolgendosi agli atleti – che ognuno di voi darà il massimo per onorare il campionato, nonostante le difficoltà che ci sono quotidianamente dato l’alternanza degli impianti per gli allenamenti (che si svolgono anche all’Arena di Monza, ndr). L’obiettivo è raggiungere i play-off, che quest’anno sono allargati a 10 squadre, e sono sicuro che la faremo. Siamo una squadra con molti giovani, e la vostra priorità è avere l’ambiente il più sereno possibile per agevolare il vostro processo di crescita. L’inizio magari sarà un po’ in salita, ma sono certo che nel corso dell’anno potremo toglierci delle belle soddisfazioni”. LEGGI TUTTO

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    Novità nello staff medico e fisioterapico di Olimpia Sbv

    Una colonna portante di tutto l’assetto tecnico di Olimpia Sbv risiede nella composizione del personale medico sanitario che dovrà prendersi cura degli atleti. Un settore strategico che nell’organigramma societario dovrà prevenire e curare gli infortuni e che quest’anno, accanto alla confermata dottoressa Federica Gloria, si arricchisce della competenza del dottor Andrea Bertrand.
    “Il vissuto della passata stagione -spiega Gloria- è da considerarsi più che positivo, in relazione al coordinamento avuto con i componenti lo staff negli interventi sulle problematiche accusate dai singoli atleti. Quest’anno la presenza del collega Bertrand, sarà il valore aggiunto di un servizio fatto di esperienza pluriennale, di conoscenze mirate e di spiccate professionalità.”
    Il dottor Bertrand, la cui esperienza è maturata nell’area sanitaria del Football club Internazionale, spiega così l’operatività metodologica che sarà attuata: “L’approccio multidisciplinare  verte in un’azione sinergica tra tutti gli elementi dello staff, per trattare al meglio le patologie che potrebbero emergere ed avviare il recupero completo dell’atleta infortunato. Naturalmente il rapporto di stima e fiducia reciproca instaurato con mister Stomeo agevolerà il lavoro a cui sarà chiamato tutto lo staff sanitario, soprattutto in questa stagione caratterizzata dal problema pandemia.”
    Un grande lavoro d’insieme la cui ottimizzazione prevede una continua interfaccia con il preparatore atletico Blasi, con il massaggiatore Ciccardi e con l’osteopata-fisioterapista Franco, specializzato nella terapia e medicina manuale. “Il mio compito, afferma Danilo Franco, è la riabilitazione muscolo-scheletrica dell’atleta infortunato utilizzando terapie manuali e strumentali. I trattamenti con tecarterapia, laserterapia, ultrasuoni ed onde d’urto, rispettano naturalmente tutti i protocolli che possono risultare diversificati nella loro proposizione, in relazione alle caratteristiche proprie delle diverse patologie e dei singoli casi clinici”.
    Un’area sanitaria anche quest’anno di prim’ordine, che avvalendosi di moderne tecnologie garantirà efficacemente il recupero dell’atleta. Una menzione particolare va al dottor Fernando Vernaleone, da più di un decennio medico sociale di SBV Pallavolo Galatina, SBV Galatina ed Olimpia Sbv, che da quest’anno non siederà più sulla panchina bluceleste e che da tifoso sarà sempre affianco alla squadra. A lui vanno i ringraziamenti più sentiti da parte di tutto il gruppo Olimpia Sbv Galatina. LEGGI TUTTO

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    Giallorossi ancora a lavoro. Gargiulo: “Ansiosi di scendere in campo e carichi per la prima partita ufficiale”

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    Quella in corso è per la Tonno Callipo la settimana numero otto della fase di preparazione pre-season oltre che l’ultima senza gare ufficiali. Una settimana intensa che sarà alimentata dagli impegni sia in sala pesi che sul taraflex del PalaValentia per le sedute tecniche previste dal programma stilato da coach Valerio Baldovin e dal suo staff. I giallorossi saranno chiamati a sudare in palestra anche sabato mattina per poi godere della domenica di riposo.
    Manca ormai veramente poco all’esordio ufficiale di Saitta e compagni nella stagione 2020-2021 che avrà inizio con il primo match di Coppa Italia contro Monza in casa dei lombardi, in programma domenica 13 settembre (alle ore 15.30 – diretta Eleven Sports).
    Giorni cruciali per il tecnico veneto che coadiuvato dal suo secondo Francesco Guarnieri continua ad osservare i suoi uomini e a testare i meccanismi di gioco concentrandosi sulla definizione dei tratti fisionomici della squadra.
    Tra le fila giallorosse si avverte il forte desiderio di riassaporare il gusto del volley giocato: “Siamo ansiosi di scendere in campo e siamo carichi a mille in vista della prima gara ufficiale. Nel frattempo stiamo lavorando intensamente e con concentrazione e siamo spronati dalla volontà di voler giocare bene” afferma il centrale Giovanni Maria Gargiulo. Due mesi di allenamento si sono rivelati utili per un processo di crescita globale del gruppo: “Stiamo migliorando giorno dopo giorno sia dal punto di vista tecnico che dell’unione e dell’intesa di gruppo. Stiamo sfruttando – prosegue l’atleta campano classe ’99 – la possibilità di mescolare le nostre esperienze e le nostre capacità per ottenere una buona combinazione. Essere uniti ci servirà molto per poter affrontare un campionato difficile che ci metterà a dura prova ogni qualvolta giocheremo una partita”.
    UFFICIO COMUNICAZIONE
    Rosita Mercatante
    ufficiostampa@volleytonnocallipo.com

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    Back to the 90’s: le nuove maglie del Pool Libertas

    Anche per la stagione 2020-2021 continua la collaborazione del Pool Libertas Cantù con Panzeri Veste lo Sport, storico produttore di abbigliamento sportivo con sede e produzione a Monguzzo (CO). E continua anche la rivisitazione delle divise che hanno fatto la storia della Libertas Brianza Pallavolo Cantù.
    Dopo la maglia verde, storico negli anni ’80, è ora di un salto temporale in avanti. Arriviamo agli anni ’90, quelli della Serie B e di un Enzo Barbaro in rampa di lancio, insieme ad un gruppo di giocatori che hanno scritto la storia di quegli anni. Durante queste stagioni il nero si impone come colore principale della divisa canturina. Gli inserti a contrasto in bianco e turchese stemperano il look total black.
    Ed è proprio a questi particolari che si è ispirato il nostro designer Giovanni Indorato per la maglia da gioco della stagione 2020-2021. La “home” infatti sarà in all black con inserti turquoise, mentre il bianco sarà il colore dominante per la “away”, ma sempre con particolari turquoise come per l’altra.
    “La storia della Libertas – dice il designer Giovanni Indorato – ha visto nel corso degli anni un’evoluzione stilistica e di colori che, dal verde degli anni ’80, riproposto lo scorso anno, portò i ragazzi ad un look decisamente più incisivo ed ammiccante negli anni ’90, con il nero predominante abbinato al bianco e ad un verde quasi Tiffany. Sono stati questi i colori che mi hanno portato a studiare e disegnare la nostra nuova divisa 2020-2021 con un richiamo alle striature dell’Ape battagliera. In trasferta colori Alternate con il bianco dominante. Uno stile da ‘Back to the ’90s’ per il debutto al PalaFrancescucci”. LEGGI TUTTO