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    Challenger Bergamo, Florianópolis, Guayaquil, Montemar, Yokohama, Sydney e Soma Bay: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni

    Spero che nessuno voglia gabellare la solita scusa di Nardi, secondo la quale sarebbe infortunato. Non ne ha più voglia, vuole prendersi una meritata vacanza, lui che in questi mesi si è sbattuto veramente, mica come quei fancazzisti di Sinner, Musetti, Cobolli, Darderi, Sonego, etc., vincendo a più non posso (tre vinte contro gente fuori dei 200 da Agosto) e salendo vertiginosamnete la classifica (fra una settimana 105, secondo me non rientra nel MD australiano). Azzardo una previsione: fuori dai 200 l’anno prossimo e probabile ritiro…. a meno che non decida di fare il tennista sul serio, con un coach, un preparatore atletico e 30 tornei giocati, ma per davvero. LEGGI TUTTO

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    Aryna Sabalenka guarda al futuro: “Voglio diventare madre tra cinque anni, ma ora la mia priorità è il tennis”

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Numero uno del mondo e dominatrice del tennis femminile, Aryna Sabalenka ha parlato apertamente dei suoi progetti futuri in una recente intervista nella sua lingua madre. La campionessa bielorussa, professionista dal 2015 e legata sentimentalmente da diversi anni, ha confessato il desiderio di diventare madre entro cinque anni, pur senza mettere in secondo piano la propria carriera sportiva.“Voglio raggiungere tutto il mio potenziale nello sport e vedere fin dove posso arrivare. Probabilmente mi piacerebbe formare una famiglia tra circa cinque anni”, ha dichiarato sorridendo.A 27 anni, Sabalenka si trova nel pieno della maturità agonistica e ha chiarito che non ha alcuna intenzione di ritirarsi nel breve periodo. In passato, infatti, aveva già spiegato di voler tornare a competere anche dopo la maternità, seguendo l’esempio di altre grandi campionesse del circuito WTA.
    Per ora, la priorità della tennista bielorussa resta una sola: continuare a dominare il circuito, consolidando il suo ruolo di punto di riferimento del tennis mondiale e aggiungendo nuovi trofei al suo palmarès.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Volandri parla da Torino: “Musetti è alla sua ottava settimana consecutiva, parleremo dopo le Finals. Davis ogni anni? Può essere una soluzione””

    FIlippo Volandri a Torino (Foto Brigitte Grassotti)

    Il capitano di Davis Cup Filippo Volandri ha parlato alle Finals, dando alcuni aggiornamenti sul grande appuntamento di Bologna, prima Final 8 in Italia, da campioni in carica. Queste le dichiarazioni di Filippo.
    “Quello che faccio sempre prima di ogni Davis è avere una rosa si 6-7, a volte anche 8 giocatori, a cui chiedo fino all’ultimo, in base alle loro esigenze, di rimanere a disposizione” afferma Volandri. “Ho quella di Sonego, Darderi, di restare disponibili fino all’ultimo. Lorenzo è alla sua ottava settimana consecutiva di tornei. Per questo, fino alla fine del torneo, non parliamo di Davis. Ma non c’è solo la questione atletica… La moglie Veronica è in attesa del secondo figlio e il termine è previsto proprio per la settimana di Davis. Faremo delle valutazioni insieme e usciremo con un accordo comune, come abbiamo sempre fatto”.
    “Abbiamo parlato tanto di Sinner, la sua scelta va normalizzata. Ha giocato per 4 anni di fila, l’ha vinta due volte, e con tutto quello che ha passato quest’anno è una decisione da rispettare. La Davis l’abbiamo vinta con la squadra, anche con Arnaldi, Cobolli… Ho una fiducia enorme sulla squadra che verrà a Bologna. Una squadra che ha una mentalità e un lavoro di lungo periodo. Andremo a Bologna forte di un lavoro che viene da lontano. Di lavoro ce ne sarà ancora tanto da fare, e da Bologna in avanti è bene parlare di chi c’è, non degli assenti”.
    “Bologna? Il campo ancora non è pronto, e la superficie non la decidiamo noi, sarà decisione dell’ITF. Venerdì sarò a Bologna e vedremo come sarà il campo. Abbiamo una squadra che si adatta a qualsiasi superficie. A Malaga era super veloce e ci siamo adattati”.
    “Ieri Musetti ha tirato fuori un boost di energia che nessuno pensava potesse avere… La Davis dà la stessa carica. Non riesco a dare una percentuale sulla sua presenza”.
    “Il doppio sarà decisivo. Le scelte che ho fatto nel passato sono venute dalla disponibilità dei giocatori, anche straordinari come Jannik. Sempre abbiamo avuto un piano b efficace. Abbiamo una coppia molto forte. Stanno giocando molto bene, qua hanno disputato una delle loro migliori partite in assoluto da quando sono insieme. Spero di vederli lunedì e che portino a Bologna il trofeo di Torino. Li voglio motivati”.
    “Insidie a Bologna? Tante. L’Austria ha una buona squadra altrimenti non sarebbero alla Final 8. Conosciamo la Davis, l’abbiamo sofferta sulla nostra pelle e le classifiche lì contano relativamente. Siamo forti, con due vittorie alle spalle. Abbiamo un mirino sulla schiena ma ci porta a camminare a testa alta. Dobbiamo trasformare la pressione di giocare in casa in energia”.
    “C’è grande equilibrio, tutte le squadre hanno le proprie chance. La Spagna ha Alcaraz, ma la Rep. Ceca ha battuto gli Stati Uniti in America. La Germania ha Zverev e non solo. Lo scorso anno la Spagna aveva Alcaraz ma non ha passato i quarti. Ritengo sia una Final 8 molto equilibrata”.
    “Credo ci sia ancora molto margine per continuare. Sono partito personalmente con zero esperienza, abbiamo fatto anche errori e ne faremo di sicuro in futuro, ma abbiamo una consapevolezza diversa. Ogni Davis ci ha insegnato qualcosa”.
    Davis ogni due anni? Volandri è d’accordo: “Potrebbe essere una soluzione, come anche inserirla all’interno del calendario e non a fine anno. C’è un po’ di nostalgia in molti del vecchio formato. Io apprezzo il nuovo formato e vedo una partecipazione superiore col nuovo formato. La soluzione perfetta non c’è, ma questa modalità piace”.

    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Musetti, la bellezza di una fragilità che lo avvicina a tutti noi

    Lorenzo Musetti abbracciato dalla sua famiglia (Foto Brigitte Grassotti)

    Lorenzo Musetti affascina perché emoziona con i suoi contrasti. È un concentrato unico di talento tecnico e potenza, un equilibrista che disegna nell’aria acrobazie di rara armonia pur nella forza del gesto atletico, ma esprime anche fragilità e dubbio, una sensazione di inquietudine che lo avvicina terribilmente alle nostre debolezze pur appartenendo ad un mondo sportivo di altissimo livello nel quale dirsi fragile non è concesso. Tra le tante vite che abbiamo vissuto e sofferto insieme a lui ieri sera nell’incontro epico vinto contro De Minaur alle ATP Finals 2025, uno di momenti che più mi ha toccato è stato il suo breve discorso a caldo in campo con Diego Nargiso, con le gocce di sudore che ancora copiose segnavano il suo viso, stanco ma raggiante per la vittoria in rimonta, quando tutto ormai sembra perso. “È un lavoro fatto di alti e bassi. Essendo a questo livello, a volte ci si dimentica che siamo persone… io poi ho ancora 23 anni, performare al top non è facile”.
    162 caratteri, due in più di un SMS standard (e chi li usa più ormai…), ma dentro c’è tanto. C’è quasi tutto. C’è l’universo di un ragazzo che è diventato uomo soffrendo le difficoltà di passaggi personali non facili, attraversati con dubbi e incertezze, sospinto da una professione bellissima ma che non perdona. L’universo del tennis di vertice ti solleva fino al cielo quando incanti la platea con i tuoi colpi magici, antichi e bellissimi, ma allo stesso tempo ti tritura e butta via, senza pietà, ancor più nel terribile mondo odierno dove con gli stramaledetti social sei sempre in prima pagina, attaccato, nudo, messo alla berlina senza ragionevoli motivazioni, dove tutto è amplificato in scala globale con un clic o uno swipe. Non è un bel mondo se hai il coraggio di farti vedere per quello che sei, anche con tutti i tuoi spigoli e fragilità, esternando la tua frustrazione con parole dure e violente (spesso davvero censurabili…) ma che esprimono la tua sincera e verace umanità. Alti e bassi dice Lorenzo. Chi non li ha, chi non li soffre. C’è chi è più bravo a mascherarli, o rifugge aggrappandosi a qualcosa. Una traiettoria di vita e carriera retta, senza cadute o incertezze è roba per pochi.
    “Ci si dimentica che siamo persone”. Già. Musetti qua ha fatto un Ace a 220 km/h sulla riga e sul match point. Nel mondo del tennis dei nostri giorni, ormai troppo prossimo a quello del puro entertainment che esula dai veri valori dello sport, tutti tendiamo ad estremizzare. Se non sei il più forte, il più bravo, il più vincente, il più bello, il più tutto …sei out. Classifiche, record, numero di followers e chi più ne ha più ne metta. Devi essere straordinario altrimenti non vali nulla. Lo dice chiaro e forte anche Jannik Sinner, persona verissima e di altissimo profilo umano, “la vita vera non è quella che si trova sui social, magari vedi una persona felicissima su di una barca e pensi che vorresti essere lì, che una vita migliore della tua, ma chi ti dice che quella non sia solo una cosa falsa e magari nella vita ha mille problemi e non è affatto felice….”. Il tennis e lo sport di vertice deve tendere all’eccellenza, alla vittoria, al dare il proprio massimo per raggiungere i migliori risultati possibili, possibilmente vincere. Ma… Chi arriva secondo in una competizione così feroce, è “scarso”? No signori, non è affatto così. Chi negli scorsi mesi ha pontificato contro Musetti (e altri) affibbiando la etichetta del “perdente” perché un titolo manca da Napoli 2022 è il classico esempio chi di perde la misura e contribuisce ad una narrazione sbagliata, esagerata, distorta, con la subdola controindicazione di incrementare questa visione che è non reale.
    “Performare non è facile e io ho solo 23 anni”. Nello sport generalmente vince chi gioca meglio, colui che riesce ad arrivare in campo ed esprimere le proprie qualità andando sopra a quelle dell’avversario. Non sempre si riesce a giocare al massimo, ancor più nel tennis, disciplina per eccellenza di situazione, di sensazioni, di momenti e passaggi mai uguali. La maturazione di un giovane uomo non è fatto scontata, non è indolore. Ci si arriva per gradi, con difficoltà, passi avanti e poi alcuni indietro. C’è chi ha un carattere duro, severo con se stesso e forte abbastanza da reggere tutto quel che non gira bene e superarlo di slancio. Altri soffrono, devono riflettere e capire se stessi, i perché di una tensione e difficoltà nel trovare una reazione e forza emotiva per migliorarsi. E crescere. Non è un processo scontato, è giusto che ognuno di noi si prenda il tempo e gli schiaffi necessari. Non è un peccato dirlo, anzi è una bellissima dimostrazione di forza umana. Chi non nasconde le proprie debolezze è fortissimo. Musetti è fortissimo. Bravo Lorenzo, ieri hai vinto non solo una grandissima partita, la tua prima alle Finals. Hai dimostrato una umanità che ti avvicina a tutti noi.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2025 – Torino: I risultati completi della quarta giornata. Oggi Jannik Sinner potrebbe staccare già il pass delle Semifinali (LIVE)

    Inalpi Arena – ore 11:30Harri Heliovaara / Henry Patten vs Joe Salisbury / Neal Skupski ATP Turin Harri Heliovaara / Henry Patten [2]00 Joe Salisbury / Neal Skupski [5]00ServizioSvolgimentoSet 1

    Ben Shelton vs Felix Auger-Aliassime (Non prima 14:00)Il match deve ancora iniziare
    Marcelo Arevalo / Mate Pavic vs Christian Harrison / Evan King (Non prima 19:00)Il match deve ancora iniziare
    Jannik Sinner vs Alexander Zverev (Non prima 20:30)Il match deve ancora iniziare

    JIMMY CONNORS GROUPPos | Player | Match W/L | Set W/L | Set W% | Game W/L | Game W%1. C. Alcaraz 🇪🇸 2–0 | 4–1 | 80.00% | 32–23 | 58.18%2. T. Fritz 🇺🇸 1–1 | 3–2 | 60.00% | 27–26 | 50.94%3. L. Musetti 🇮🇹 1–1 | 2–3 | 40.00% | 24–28 | 46.15%4. A. de Minaur 🇦🇺 0–2 | 1–4 | 20.00% | 24–30 | 44.44%
    BJORN BORG GROUPPos | Player | Match W/L | Set W/L | Set W% | Game W/L | Game W%1. J. Sinner 🇮🇹 1–0 | 2–0 | 100.00% | 13–6 | 68.42%2. A. Zverev 🇩🇪 1–0 | 2–0 | 100.00% | 13–9 | 59.09%3. B. Shelton 🇺🇸 0–1 | 0–2 | 0.00% | 9–13 | 40.91%4. F. Auger-Aliassime 🇨🇦 0–1 | 0–2 | 0.00% | 6–13 | 31.58%
    PETER FLEMING GROUPPos | Pair | Match W/L | Set W/L | Set W% | Game W/L | Game W%1. S. Bolelli / A. Vavassori 🇮🇹 2–0 | 4–0 | 100.00% | 26–18 | 59.09% (Qualificati)2. J. Cash / L. Glasspool 🇬🇧 1–1 | 2–2 | 50.00% | 21–21 | 50.00%3. M. Granollers / H. Zeballos 🇪🇸🇦🇷 1–1 | 2–3 | 40.00% | 21–23 | 47.73%4. K. Krawietz / T. Puetz 🇩🇪 0–2 | 1–4 | 20.00% | 18–24 | 42.86%
    JOHN MCENROE GROUPPos | Pair | Match W/L | Set W/L | Set W% | Game W/L | Game W%1. J. Salisbury / N. Skupski 🇬🇧 1–0 | 2–0 | 100.00% | 13–8 | 61.90%2. H. Heliovaara / H. Patten 🇫🇮🇬🇧 1–0 | 2–0 | 100.00% | 12–8 | 60.00%3. C. Harrison / E. King 🇺🇸 0–1 | 0–2 | 0.00% | 8–12 | 40.00%4. M. Arevalo / M. Pavic 🇸🇻🇭🇷 0–1 | 0–2 | 0.00% | 8–13 | 38.10% LEGGI TUTTO

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    Apostolos Michalakas: “Tsitsipas ha fatto bene a non giocare ad Atene. I tennisti sono dei supereroi”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Il fisioterapista della Nazionale greca, Apostolos Michalakas, ha rilasciato una lunga intervista a Tennis24 in cui ha parlato del Campionato Ellenico, dell’attuale stato di forma di Stefanos Tsitsipas e delle difficoltà fisiche e mentali che affrontano i tennisti nel finale di stagione.
    “Un torneo di alto livello, ma servono più greci in tabellone”Michalakas ha elogiato l’organizzazione del torneo di Atene, definendolo “un evento dal bilancio molto positivo” e sottolineando come il pubblico abbia potuto assistere a tennis di grande livello:“Il torneo ha offerto partite di altissimo livello, con una finale che avremmo potuto vedere anche in un Masters 1000.”Tuttavia, non sono mancate le criticità:“I prezzi dei biglietti, specialmente nei primi giorni, hanno tenuto lontano parte del pubblico. Spero che gli organizzatori abbiano recepito il messaggio. Mi auguro che la prossima edizione dia spazio a più giocatori greci, così da coinvolgere un pubblico ancora maggiore.”
    “La Grecia ha bisogno di tornei così”Michalakas ha ribadito quanto eventi di questo tipo siano fondamentali per far crescere il tennis ellenico:“Abbiamo assolutamente bisogno di tornei ATP in Grecia. Attirano non solo il pubblico locale ma anche quello internazionale. E strutture come il Telekom Center hanno ricevuto recensioni eccellenti.”Ha inoltre sottolineato che tali tornei possono aiutare i giocatori greci, “purché abbiano la possibilità di partecipare”, citando l’esperienza di Stefanos Sakellaridis, Pavlos e Petros Tsitsipas e Dimitris Sakellaridis.
    “I tennisti sono dei supereroi”Commentando il ritmo frenetico del circuito e le difficoltà di adattamento tra un torneo e l’altro, Michalakas ha citato l’esempio di Lorenzo Musetti, reduce da una finale ad Atene prima di volare a Torino per le ATP Finals:“Ha giocato una partita di tre ore con intensità altissima e subito dopo ha dovuto adattarsi a una nuova superficie. Questi cambiamenti mettono a dura prova il fisico. A fine stagione la fatica è al massimo, ma i giocatori e i loro team sanno come gestirla.”“Personalmente considero i tennisti d’élite dei veri e propri supereroi. Nessun altro sport richiede di competere con questa frequenza e durata. Nel tennis sai quando inizi, ma non quando finisci.”
    “Tsitsipas ha preso la decisione giusta”Sulla rinuncia di Stefanos Tsitsipas a giocare il torneo di Atene, Michalakas è stato chiaro:“Ha preso la decisione giusta. Sta seguendo con rigore un protocollo di riabilitazione per la schiena. Ogni volta che gioca, rischia una ricaduta. In questo momento, con l’off-season alle porte, era fondamentale non compromettere la preparazione per il 2026.”Ha spiegato che la principale difficoltà del greco è legata al servizio:“Il dolore si manifesta proprio durante il movimento di battuta, che è una delle sue armi più importanti. Giocare in queste condizioni significherebbe partire già con uno svantaggio.”
    “Tsitsipas e Sakkari hanno rivoluzionato il tennis greco”Infine, Michalakas ha riconosciuto il ruolo storico di Stefanos Tsitsipas e Maria Sakkari:“Hanno rivoluzionato il tennis greco. Purtroppo, non ricevono ancora l’amore che meritano. Questi ragazzi hanno sacrificato tutto per arrivare dove sono: dovremmo esserne più orgogliosi.”Conclude con una riflessione ottimista:“Qualche anno fa, se qualcuno mi avesse detto che la Grecia avrebbe ospitato un torneo ATP e avuto giocatori di questo livello, lo avrei preso per pazzo. Ma oggi il tennis greco ha una prospettiva reale di crescita.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alex de Minaur crolla in conferenza stampa: “Queste sconfitte mi stanno uccidendo. Se voglio fare un salto di qualità, devo smettere di perderle”

    Alex De Minaur nella foto – Foto Getty Images

    Una sconfitta che brucia, forse più di tutte quelle rimediate durante l’anno. Alex de Minaur ha lasciato la press conference delle Nitto ATP Finals visibilmente scosso dopo la battaglia persa contro Lorenzo Musetti per 7-5, 3-6, 7-5, un match che l’australiano sente di aver lasciato scappare dalle proprie mani.Il tono delle sue parole fotografa perfettamente lo stato d’animo.
    “Meglio non dire cosa provo: sono sentimenti molto oscuri”Alla domanda iniziale su frustrazione e delusione, de Minaur non si nasconde:«È probabilmente meglio se non esprimo quello che sento. Sono emozioni molto oscure. È stato quel tipo di anno in cui ho perso tantissime partite che avrei dovuto vincere, e non so come sia possibile».Un’ammissione rara, che mostra quanto questa stagione lo abbia segnato a livello mentale.
    “La folla non c’entra. Questo l’ho perso io”Gli viene chiesto se il pubblico di Torino, acceso in favore di Musetti, abbia influito nei giochi finali. La risposta è limpida:«Niente. Era sulla mia racchetta. Non è colpa del pubblico. È colpa mia».
    “Se voglio fare il salto di qualità, queste partite non posso perderle”De Minaur è consapevole che match del genere rappresentano la differenza tra un buon giocatore e un top assoluto:«Se voglio davvero fare un passo avanti nella mia carriera, queste partite non posso perderle. Non posso. E invece quest’anno ne ho perse troppe così. Mentalmente mi sta uccidendo».Una frase pesante, che testimonia il livello di frustrazione accumulato.
    Serve una svolta mentale: “Non so quante altre sconfitte così posso sopportare”Il processo di analisi con il suo team sarà fondamentale:«Parlerò con il mio team per risolvere questi problemi. Se non li risolvo, continueranno a mangiarmi vivo. Non so quante altre sconfitte così posso sopportare».
    Un finale che richiede una rispostaLa stagione di de Minaur resta ottima sul piano dei risultati, ma il peso delle sconfitte strette — e ora questa, alle Finals — ha scavato un solco difficile da ignorare. L’australiano sa che il 2026 passerà inevitabilmente da qui: imparare a chiudere le partite importanti e trasformare il rimpianto in crescita.
    Per ora, resta l’immagine di un giocatore ferito, ma incredibilmente lucido nel riconoscere il nodo da sciogliere.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2025 – Torino: Il programma completo di Giovedì 13 Novembre 2025. Lorenzo Musetti sfida Carlos Alcaraz per la qualificazione alle semifinali

    Scritto da JannikUberAllesMusetti non deve fare nessun “calcolo” ma soltanto giocare per se stesso e per il pubblico, che lo ama.Se riesce a divertirsi… ecco che potrebbe dare spettacolo e potrebbe anche mettere in seria difficoltà un campione come Alcaraz.Attualmente non è nelle condizioni di poter “controllare” il gioco dello spagnolo e di “gestire” le varie fasi dell’incontro.Invece spensieratezza e talento a “briglia sciolta” potrebbero sorprendere Carlitos.Forza MUSO !!!!
    Completamente d’accordo con te.Affronterei questo discorso di calcoli e criteri di calcolo solo Musetti si trovasse avanti di un set e break.Come ha dichiarato lui stesso domani troverà l’avversario più difficile che possa esserci in questo momento dopo Jannik e dopo un tour de force fisico veramente provante.Dovrà scendere in campo consapevole che parte sotto con lo spagnolo in tutti gli aspetti- 7/1 negli H2H su più superfici sono la riprova di quanto appena scritto- e cercare di godersi il momento lasciando andare di più il braccio e provando a salire sulla palla, anche di rovescio(è l’unico modo che ha di creare qualche grattacapo anche se su questa superficie il rischio di andare fuori ritmo- per quanto il CPI ci mostra che si tratta di un falso “indoor”- anche per uno col suo talento è elevato, anche e soprattutto per la tipologia di palla che giocherà il fenomeno iberico).By the way, come direbbero gli inglese, forza Lorenzo! LEGGI TUTTO