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    ATP Finals: sorteggiati i gironi. Sinner con Zverev, Shelton e Auger-Aliassime o Musetti

    Sinner nel primo allenamento a Torino

    Sinner ha pescato Zverev, Shelton e Auger-Aliassime o… Musetti. Questi sono gli avversari di Jannik nel girone intitolato al leggendario Bjorn Borg, l’esito del sorteggio dell’edizione 2025 delle Nitto ATP Finals andato in scena a Torino, alla presenza di autorità politiche e tennistiche (tra cui Angelo Binaghi e Andrea Gaudenzi). C’è ancora una casella con una X, l’ottavo posto, ancora in ballo tra il canadese e l’italiano. Ricordiamo che Musetti per staccare il pass per le Finals dovrà necessariamente vincere l’ATP 250 di Atene, dove oggi scenderà in campo per i quarti di finale. Ma resta anche l’incertezza per la posizione di Novak Djokovic, che in quel di Atene ha ribadito che solo al termine del torneo in corso annuncerà la propria decisione sul prendere parte o meno al torneo di Torino. Ricordiamo che le Finals si giocano con la formula dei gironi all’italiana: i quattro tennisti di ogni gruppo si affrontano tra di loro, e i due migliori di ogni girone si qualificano per le semifinali, il primo di un gruppo contro il secondo dell’altro. La finale è prevista domenica 16 novembre.
    Questi i due giorni delle Nitto ATP Finals 2025, con l’incertezza per l’ottavo posto, Auger-Aliassime o Musetti:
    Gruppo Jimmy Connors
    (1) Carlos Alcaraz
    (4) Novak Djokovic
    (5) Taylor Fritz
    (7) Alex De Minaur

    Gruppo Bjorn Borg
    (2) Jannik Sinner 
    (3) Alexander Zverev
    (6) Ben Shelton
    (8) X (Auger-Aliassime o Musetti)

    Questi invece gironi per il torneo di doppio, dove sarà presente anche la coppia italiana Bolelli – Vavassori:
    Gruppo Peter Fleming 
    Cash – Glasspool
    Granoller – Zeballos
    Krawietz – Puetz (i campioni in carica)
    Bolelli – Vavassori

    Gruppo John McEnroe
    Heliovaara – Patten
    Aravelo – Pavic
    Salisbuby – Skupski
    Harrison – King

    Nel corso della cerimonia di sorteggio dei gironi delle Finals, hanno preso la parola anche il Presidente FITP Binaghi e quello dell’ATP Gaudenzi. Binaghi, oltre a ringraziare la città per il grande lavoro svolto nei cinque anni a Torino, ha mostrato dati di un’ulteriore crescita nelle presenze, anche grazie ai nuovi posti a sedere allestiti all’interno dell’Inalpi Arena (circa 700), in pratica è quasi un sold out (oltre il 96% di biglietti venduti). Gaudenzi invece ha sottolineato come le Finals a Torino siano uniche perché “Rispetto ad altre location, quando cammini per la città respiri l’evento, è un’atmosfera unica che non si avvertiva per esempio a Londra. (…) Oltre che per il Prize money più alto dell’anno, si giocherà per il n.1 del mondo, tra Jannik e Carlos. È una posta in gioco enorme, è un grandissimo finale per il tour. Sarà un privilegio che accada proprio qua a Torino. Essere n.1 a fine anno è l’impresa più difficile del nostro sport”. LEGGI TUTTO

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    Escude su Alcaraz: “Sicuro di chiudere il 2025 da n.1, avrà abbastanza ‘fame’ negli ultimi tornei dell’anno?”

    Carlos Alcaraz a Parigi (Foto Patrick Boren)

    Carlos Alcaraz ha numeri da record nel 2025. Otto titoli, tra cui due tornei del Grande Slam (Roland Garros e US Open), più tre Masters 1000, tre ATP 500 per un bilancio stagionale di 67 vittorie e 8 sconfitte (89,3%), il migliore in carriera. Difficile non aver la pancia “piena” dopo una stagione faticosa e mai così ricca di successi e costanza di rendimento. Questo secondo Nicolas Escude è il fattore che ha portato il 22enne di Murcia al black out improvviso a Parigi indoor, insieme a condizioni che proprio non gradisce. Per questo il francese si chiede se Alcaraz avrà alle Finals di Torino e alla Final 8 di Davis Cup abbastanza “fame” da riuscire a rendere al meglio delle sue possibilità. Ne ha parlato intervenendo a Eurosport France, un commento che riportiamo.
    “Abbiamo visto un Alcaraz quasi apatico a Parigi, si lamentava delle sensazioni in campo e discuteva a lungo con il suo team dopo aver perso il secondo set,” riflette Escude. “È andato contro tutto ciò che ha fatto negli ultimi mesi. È sorprendente. Ma al momento, il suo rapporto con questo torneo resta complicato. Senza togliere nulla a Norrie, che ha giocato la sua partita. Non ha regalato molto, ha tremato un po’ nel penultimo turno di servizio, ma ha chiuso molto bene.”
    Escude solleva qualche dubbio sulla “fame” agonistica del sei volte campione Slam in questa fase della stagione, tra stanchezza e la soddisfazione per i grandi risultati raggiunti. “È riuscito a rompere il digiuno indoor a Rotterdam, anche se non è stato il miglior Alcaraz,” commenta Nicolas, “non direi che abbia un blocco mentale nei confronti dei campi al coperto. Non ci credo. Il suo gioco può adattarsi molto bene anche a queste condizioni, soprattutto perché oggi i campi indoor sono un po’ più lenti rispetto al passato quando erano i più veloci dell’anno. Se riesce a trovare più stabilità, come ha dimostrato a New York per due settimane, l’indoor non sarà più un problema per lui. Possiede tutte le qualità per rendere al massimo su qualsiasi superficie. Piuttosto la domanda è la seguente: quanto desidera davvero questo finale di stagione? È praticamente certo di chiudere da numero uno. Avrà abbastanza fame per andare a prendersi i titoli che ancora gli mancano? Faccio fatica a capire in che stato mentale e fisico arriverà a questi ultimi due tornei. È l’unico piccolo punto interrogativo” conclude Escude.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Lorenzi: “Finals? Non mi aspetto che Alcaraz sia ancora al livello di Sinner in condizioni indoor. Carlos sbaglia le scelte”

    Carlos Alcaraz a Parigi (Foto Patrick Boren)

    Mentre a Parigi è in corso un torneo rinnovato e interessante, che potrebbe riportare Jannik Sinner al n.1 del ranking in caso di vittoria nell’ultimo Masters 1000 in calendario, già si è proiettati al grandissimo appuntamento delle ATP Finals, al via domenica 9 novembre a Torino. Nel corso di Tennis Talk su SuperTennis, Paolo Lorenzi ha espresso un parere interessante sul vantaggio che oggi Jannik ha su Carlos quando si gioca in condizioni indoor. Secondo il direttore degli Internazionali d’Italia ed ex Pro di ottimo livello, Carlos a Torino non sarà ancora al livello di Jannik per le condizioni nel quale si gioca il “Master”. Lorenzi ha così spiegato il suo punto di vista e cosa ancora avvantaggia Sinner rispetto ad Alcaraz quando si gioca al coperto.
    “A Torino non mi aspetto che Alcaraz sia ancora al livello di Sinner”, afferma Lorenzi. “Oggettivamente Sinner in condizioni indoor ha dei tempi, una qualità quando colpisce, è sempre dietro alla palla, non sbaglia mai una scelta, è come se ci fosse nato… e per certi versi è così. Invece per Alcaraz alla fine nei momenti importanti arrivano sempre dei piccoli difetti nelle scelte, perché non fa la scelta che farebbe un giocatore forte indoor, magari sceglie di far saltare di più la palla, oppure si fa prendere dalla fretta”.

    A Paris SHOCKER 💥
    The moment @cam_norrie defeated Alcaraz from a set down for his first ever win over a World No.1! #RolexParisMasters pic.twitter.com/RES0TyjwNi
    — Tennis TV (@TennisTV) October 28, 2025

    “Alcaraz è come se fosse più in grado rispetto a tutti gli altri ad adattarsi durante il match, quindi più variabili ci sono meglio è per lui, ne può approfittare” continua Lorenzi. “Ma quando si gioca indoor le variabili sono minime: non c’è il sole, non c’è il vento, le condizioni di gioco sono sempre identiche di giorno, di sera… E questo un po’ lo frena nel far vedere questa sua caratteristica che è fenomenale”.
    “Ci metterà solo un po’ più di tempo, arriverà un momento in cui Carlos sarà competitivo sul cemento indoor. Il problema è che il suo avversario (Sinner, ndr) in quelle condizioni fa tutto perfetto!” conclude Lorenzi.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Jim Courier critico con Alcaraz: “Gioca in modalità kamikaze, questa è l’esperienza Alcaraz”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Boren

    La clamorosa eliminazione di Carlos Alcaraz al secondo turno del Rolex Paris Masters 2025 continua a far discutere. Tra le voci più autorevoli a commentare la sconfitta dello spagnolo contro Cameron Norrie, c’è quella di Jim Courier, ex numero 1 del mondo e oggi analista per Tennis Channel.
    Courier, noto per la sua lucidità e schiettezza, non ha usato mezzi termini per descrivere l’atteggiamento di Alcaraz in campo, definendolo “un kamikaze del tennis”.“Se c’è qualcosa che ci affascina di Alcaraz è la sua imprevedibilità, il modo in cui si prende rischi enormi e gioca ogni punto come se fosse l’ultimo, spesso fuori da ogni logica. Di solito questo lo premia, ma quando non funziona… il risultato è devastante. Fare 54 errori non forzati in una partita fa parte di quella che io chiamo la ‘Alcaraz Experience’: gioca in modalità kamikaze.”
    Courier ha poi aggiunto che un approccio così aggressivo, quando non è sostenuto da lucidità, finisce per consegnare troppi punti all’avversario:“Concedere così tanto significa, in pratica, regalare due set al rivale. Mi ha ricordato quello che gli era già successo a Miami contro Goffin: un match dove la sua voglia di spingere a tutti i costi lo ha portato fuori controllo.”
    L’esperienza Alcaraz: genio e caosLe parole di Courier riassumono alla perfezione la doppia faccia del gioco di Alcaraz: esplosivo e spettacolare quando funziona, ma disordinato e caotico nei momenti di scarsa fiducia. Il murciano, che ha chiuso la partita con 54 errori non forzati a fronte di 33 vincenti, è apparso frustrato e privo di sensazioni positive in un match dove il suo tennis non ha mai trovato ritmo.
    Courier ha comunque sottolineato che questo fa parte del processo di crescita di un campione ancora giovane:“Carlos è un talento straordinario, ma deve imparare a gestire meglio le giornate in cui non tutto gira come vuole. L’equilibrio tra aggressività e controllo sarà ciò che determinerà quanto lontano potrà arrivare nella sua carriera.”Una riflessione lucida e diretta che mette in luce tanto il fascino quanto la fragilità del tennis di Alcaraz — un gioco spettacolare, ma ancora in cerca di maturità anche se ricordiamolo tutti è l’attuale n.1 del mondo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner e Alcaraz, agli antipodi anche la gestione dei contesti

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella finale di Wimbledon 2025

    Sinner e Alcaraz, così uguali, così diversi. Due talenti immensi, accomunati da colpi straordinari e una classe cristallina, ma agli antipodi in tutto il resto, incluso il modo di approcciarsi alle difficoltà e differenze – spesso nemmeno così enormi rispetto al passato – che si trovano tra un evento e l’altro. L’ennesima conferma arriva da questa settimana e il rinnovatissimo torneo di Parigi. Dalla storica sede di Bercy, ormai inadeguata agli standard imposti dall’ATP per tornei di questa categoria, si è passati a La Defense, uno “scatolone” gigantesco allestito per le esigenze del tennis dal rugby. I campi lo scorso anno all’Accord Arena furono tra i più veloci del 2024, una resina bella compatta e scivolosa rendeva la palla pronta a schizzare via dopo il rimbalzo; forse fin troppo per le medie dei nostri giorni tanto che Pioline e la direzione tecnica del torneo parigino hanno scelto scientemente di “rallentare”, per avvicinarsi maggiormente alle condizioni che di solito i giocatori trovano a Torino alle Finals. Si è forse rallentato il manto fin troppo, ma ormai così è. Quel che è stato anticipato dal direttore del torneo è stato confermato dai giocatori, fin dai primi allenamenti. Morale della favola: un campo davvero lento, tanti scambi, la palla che “non va” e… clamorosamente a farne le spese è stato niente meno che Carlos Alcaraz, inferocito da condizioni che lui stesso ha definito non così lontane dalla terra battuta (…dove lui quest’anno è stato dominante) e battuto a sorpresa, pure in rimonta, da Cameron Norrie.
    La sorpresa è stata clamorosa. Al coperto Alcaraz non si trova esattamente “a casa”, anche se la faccenda è curiosa visto che la possibilità di impattare la palla alla perfezione senza disturbi dovrebbe in teoria agevolare uno con la sua velocità d’esecuzione… Ma oltre a questo stride il contrasto totale tra le dichiarazioni di Carlos dopo la partita di Parigi e quelle che mediamente rilascia rispetto al tenore di Jannik sul discorso condizioni/adattamento. In questo i due leader del tennis mondiale sono davvero all’opposto, azimut e zenit… 
    “Non sento la palla, zero. Non posso giocare qui, impossibile. È come giocare sulla terra, peggio che a Monte Carlo. Solo il servizio si salva”, urlava Alcaraz al suo angolo nel corso del match contro Norrie. “Non ricordo un match recente in cui non sentissi niente. Forse uno lo scorso anno, ma non come questo. È una sensazione terribile” ha rincarato poi la dose nella press conference. Non è prima volta che lo spagnolo è assai critico con le condizioni di un torneo, delle palle, di un passaggio da quelle del precedente al successivo. Anzi, questo tenore è il praticamente il suo standard, una attitudine a criticare ormai consolidata, incluso il discorso dei troppi impegni del calendario, nonostante nell’ultimo periodo la sua programmazione si arricchisca di ogni esibizione possibile. Non è una critica, è un dato di fatto rilevabile dalle sue parole e dal suo fittissimo calendario di impegni. 
    Jannik vive il tutto con un distacco e approccio totalmente differente. Non serve andare ad estrapolare una frase in particolare di un determinato torneo per averne la conferma. Il nostro Enrico Milani l’ha ascoltato ieri nel media day a Parigi, e ha riportato Sinner affermare “Per me questa è una superficie un po’ diversa, né lenta né veloce. Muoversi qui non è semplice: a volte si scivola, altre no. È un tipo di campo su cui in passato ho sempre avuto un po’ di difficoltà, ma è solo una questione di fiducia. Ho giocato mezz’ora ieri e un’ora oggi: il mio feedback è ancora limitato, vi saprò dire di più dopo la prima partita. È solo questione di abituarsi e ritrovare ritmo”. Allenarsi, trovare ritmo e fiducia. Abituarsi. Non una lamentela ma una richiesta a se stesso: lavorare in campo per capire come far rendere il mio tennis in questo contesto. Il campo, le palle, le luci, non le posso controllare; il mio movimento, approccio, swing e rilascio della palla e atteggiamento sì, quindi è una cosa che posso gestire. Stessa identica cosa nella continua litania della maggior parte dei giocatori sul calendario troppo impegnativo con troppi tornei. Sinner in questo taglia corto, afferma che alla fine è il tennista che si iscrive o meno ai tornei; ci sono quelli obbligatori ma se non sono funzionali al mio momento, basta non giocarlo. Ok, ci sono i bonus in palio, ma è più importante avere una programmazione corretta. È una posizione di forza la sua, ovviamente, visto che non perde quasi mai… ma anche di estrema coerenza.
    Al momento sono assai diversi tono e parole di Alcaraz su questi temi. Ma, attenzione: non sembra dire queste cose per cercare scuse o alibi, solo esterna una diversa sensibilità, approccio e gestione di questi fattori, e forse il tutto non gira a suo favore visto il nervosismo che lo attanaglia in queste situazioni che percepisce come negative e non riesce a mediare. Nel 2025 “Carlitos” ha giocato talmente bene e continuo da aver schivato quest’insidia, ma in generale l’approccio di Jannik appare più razionale ed efficace a portarlo nella condizione tecnica e mentale migliore ad affrontare le sfide. Charlie and The Fox, tanto talentosi, tanto vincenti, tanto diversi. Forse la loro rivalità ci piace anche per questo….
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz arrabbiato per le condizioni di gioco a Parigi: “È come giocare sulla terra, impossibile” — e ora rischia il numero 1 se Sinner vince il torneo

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Boren

    La sconfitta contro Cameron Norrie al secondo turno del Rolex Paris Masters 2025 potrebbe costare carissimo a Carlos Alcaraz. Il murciano, attuale numero 1 del mondo, perde 90 punti con l’eliminazione e ora rischia concretamente di essere sorpassato da Jannik Sinner in caso di trionfo dell’italiano nella capitale francese.Se Sinner dovesse vincere il titolo a Parigi, salirebbe infatti in vetta al ranking mondiale e si presenterebbe alle ATP Finals di Torino da numero uno del mondo. Oltre alla classifica generale, anche la Race ATP potrebbe accorciarsi notevolmente: un successo di Jannik lo porterebbe a soli 1.050 punti di distanza da Alcaraz, con i 1.500 punti del torneo dei maestri ancora in palio.
    I calcoli per TorinoIn questo scenario, Alcaraz sarebbe costretto a ottenere almeno 500 punti alle Finals per mantenere la leadership. Ciò significherebbe vincere tutti e tre i match del round-robin, oppure due più la semifinale, o ancora accedere alla finale con una sola vittoria nella fase a gironi.
    Le difficoltà sul campo di ParigiA Parigi, il numero uno del mondo è apparso nervoso e frustrato per le condizioni di gioco. Durante il match perso contro Norrie, ha avuto un lungo confronto con il suo coach Juan Carlos Ferrero, al quale ha confessato tutto il suo disagio:“Non sento la palla, zero. Non posso giocare qui, impossibile. È come giocare sulla terra, peggio che a Montecarlo. Solo il servizio si salva.”Ferrero ha cercato di incoraggiarlo, ma le parole di Alcaraz riflettono un momento di evidente difficoltà tecnica e mentale, proprio alla vigilia del gran finale di stagione.
    Ora gli occhi del mondo del tennis sono su Jannik Sinner, che potrebbe chiudere un 2025 da sogno coronandolo con un inatteso trono mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Disastro Alcaraz a Parigi: eliminato da un super Norrie al debutto

    Cameron Norrie nella foto – Foto Patrick Boren

    Una sconfitta senza attenuanti. Carlos Alcaraz lascia il Rolex Paris Masters 2025 già al secondo turno dopo una prestazione deludente, lontana anni luce dal suo livello abituale. Lo spagnolo si è arreso a un impeccabile Cameron Norrie, capace di imporsi con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4, al termine di due ore di gioco dominate sul piano tattico e mentale dal britannico.
    Un avvio complicato e un primo set salvato solo dal talentoFin dai primi scambi, Alcaraz ha mostrato difficoltà di adattamento alle lente condizioni del campo indoor parigino, ben lontane dalle sue preferenze. Norrie, invece, si è trovato perfettamente a suo agio, alternando profondità e precisione con il suo tennis solido da fondo campo e vincendo l’84% dei punti con la prima di servizio.Nonostante un inizio titubante e due palle break salvate, lo spagnolo è riuscito a strappare il primo set sfruttando il calo del suo avversario e qualche lampo del suo talento naturale. Tuttavia, le 19 non forzate, di cui otto con il dritto, sono state il preludio di un pomeriggio complicato.
    Crollo nel secondo set: Alcaraz perde fiducia e luciditàNel secondo parziale, il match ha preso una piega netta. Norrie ha continuato a martellare con ritmo costante, chiudendo ogni spazio e costringendo Alcaraz a forzare troppo. Lo spagnolo ha perso progressivamente la calma, giocando in modo disordinato e accumulando 19 errori non forzati a fronte di soli 8 vincenti.Il britannico, invece, ha mantenuto una solidità esemplare, approfittando del nervosismo del numero uno del mondo, incapace di trovare soluzioni tattiche efficaci.
    Il tracollo finale: Alcaraz irriconoscibileNel terzo set, Alcaraz ha provato a reagire, ma la fiducia era ormai svanita. Dal suo angolo gli chiedevano più rotazioni e meno rischi, ma la lentezza della superficie e la precisione di Norrie lo hanno costretto all’errore. Il britannico ha ottenuto il break decisivo nel settimo gioco, difendendo poi il vantaggio fino al 6-4 finale.I numeri fotografano bene la differenza: 54 errori non forzati e 33 vincenti per Alcaraz, contro il bilancio positivo 25-18 del suo avversario.
    Una lezione dura prima di TorinoCarlos Alcaraz chiude così nel peggiore dei modi la sua stagione regolare, firmando una delle peggiori prestazioni dell’anno. L’obiettivo ora è recuperare fiducia e brillantezza in vista delle ATP Finals di Torino, dove dovrà dimostrare di aver imparato dai propri errori.Per Cameron Norrie, invece, una vittoria che vale oro: il britannico firma una delle imprese più prestigiose della sua carriera, confermando di poter battere chiunque quando gioca al massimo del suo livello.
    ATP Paris Carlos Alcaraz [1]634 Cameron Norrie466 Vincitore: Norrie ServizioSvolgimentoSet 3C. Norrie 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6C. Alcaraz 30-0 30-15 df 40-15 ace3-5 → 4-5C. Norrie 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-4 → 3-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 40-A3-3 → 3-4C. Norrie 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2C. Norrie 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1C. Norrie 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2C. Norrie 15-0 30-0 40-0 ace3-5 → 3-6C. Alcaraz 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-5 → 3-5C. Norrie 0-15 15-15 30-15 40-152-4 → 2-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace1-4 → 2-4C. Norrie 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 1-4C. Alcaraz 0-15 0-30 0-401-2 → 1-3C. Norrie 15-0 ace 30-0 40-01-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1C. Norrie 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-405-4 → 6-4C. Norrie 15-0 30-0 40-05-3 → 5-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace4-3 → 5-3C. Norrie 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-2 → 4-3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 4-2C. Norrie 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A df2-2 → 3-2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2C. Norrie 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1C. Norrie 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner può tornare numero uno del mondo: ecco lo scenario per Parigi

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Sembrava che la corsa per il trono mondiale fosse ormai chiusa, ma Jannik Sinner ha ancora una piccola, affascinante possibilità di riprendersi il numero uno del ranking ATP — anche se solo per una settimana.L’azzurro, reduce dal trionfo a Vienna, potrebbe tornare in vetta al mondo già la prossima settimana, ma lo scenario è piuttosto specifico. Perché ciò accada, Sinner dovrà vincere il Masters 1000 di Parigi, mentre Carlos Alcaraz dovrà fermarsi prima delle semifinali.
    In questo caso, il campione altoatesino tornerebbe virtualmente al comando della classifica mondiale, scavalcando lo spagnolo per pochi punti. Tuttavia, la sua permanenza in cima durerebbe poco: una sola settimana, per l’esattezza, perché all’inizio delle ATP Finals 2025 verrebbero sottratti i punti ottenuti lo scorso anno, riportando Alcaraz al vertice.Un incrocio di numeri e risultati che aggiunge ulteriore interesse al torneo di Parigi, dove Sinner e Alcaraz saranno, ancora una volta, i grandi protagonisti. Entrambi arrivano con obiettivi differenti: lo spagnolo per consolidare il primato, l’italiano per chiudere la stagione con un’altra impresa e magari, anche solo per qualche giorno, tornare re del tennis mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO