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    Boris Becker delinea il futuro del tennis: “Sinner e Alcaraz come Djokovic e Federer”

    Boris Becker nella foto

    Boris Becker, voce autorevole nel mondo del tennis, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sui giovani talenti che stanno dominando il circuito, in particolare Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, vincitori di tutti i Grand Slam nel 2024.
    L’ex numero 1 del mondo, fresco dell’esperienza come allenatore di Holger Rune, ha espresso la sua ammirazione per Sinner, destinato a chiudere l’anno come primo italiano nella storia al vertice del ranking mondiale. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Becker ha paragonato lo stile di Sinner a quello di Novak Djokovic: “Ho visto molti match di Jannik ultimamente, è in ottima forma. Il suo stile è molto simile a quello di Nole, specialmente in termini di consistenza. Jannik non cala mai, gioca sempre ad un livello altissimo e offre un tennis di eccellente qualità. Imprime una grande velocità ai suoi colpi e allontana gli avversari dalla linea di fondo.”
    Becker ha anche commentato l’impressionante record di Sinner nel 2024, con sole sei sconfitte, di cui tre contro Alcaraz. “Le sconfitte sono arrivate perché Carlos è capace di giocare a una velocità forse persino superiore a quella di Sinner, ma non con la stessa costanza. Tuttavia, quando Alcaraz esprime il suo miglior tennis, è difficile anche per Jannik batterlo.”
    Il tedesco vede in Sinner e Alcaraz i protagonisti di una rivalità destinata a durare nel tempo, paragonandoli ai membri del ‘Big 3’. Se Sinner gli ricorda Djokovic, Alcaraz gli evoca Roger Federer: “Possiamo definire Sinner e Alcaraz come i Djokovic e Federer del futuro, pur mantenendo le dovute proporzioni. Lo stile di gioco di Alcaraz, in termini di bellezza, assomiglia più a quello dello svizzero, anche se il suo idolo è sempre stato Rafa.”
    Becker ha anche identificato un potenziale terzo elemento per completare un nuovo ‘Big 3’: “Abbiamo bisogno di un ‘Nadal’ per completare il nuovo Big 3. Per me, il più vicino a raggiungere i vertici è Ben Shelton. Inizialmente sembrava Holger Rune, ma non ha fatto molti progressi quest’anno. Ho osservato a lungo Shelton durante la Laver Cup, in singolare e in doppio, e mi è piaciuto il suo atteggiamento. Sorride, dà spettacolo e si diverte.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rune cambia ancora coach: torna Christensen. La turbolenta storia del danese con gli allenatori

    Holger Rune (foto Getty Images)

    Il tennis è uno sport complesso. Per eccellere è necessario riuscire a portare in campo una prestazione importante dal punto di vista tecnico, fisico, tattico e mentale. Solo con una certa continuità di lavoro è possibile raggiungere e mantenere un alto livello di gioco e appartenere all’élite della disciplina. Questo è il mantra dei più importanti allenatori al mondo, quelli che hanno portato giovani talenti a vincere i maggiori tornei. Un concetto che non sembra appartenere ad Holger Rune, da due anni protagonista di un tourbillon vorticoso di coach al suo angolo, un andirivieni che non sembra aver fine. Dopo la trasferta asiatica, nella quale è stato seguito da Benjamin Ebrahimzadeh con risultati altalenanti (semifinale a Tokyo), il giovane danese ha deciso di affidarsi nuovamente a Lars Christensen, colui che l’ha portato dall’infanzia al tennis Pro.
    Parlando al secondo canale tv danese, così Rune si è espresso: “Sono felice di lavorare di nuovo con Lars. Ci conosciamo da molti anni e abbiamo sviluppato insieme il nostro linguaggio tennistico. Durante il mese scorso, mi sono allenato un paio di volte con Lars quando ero in Danimarca e, tra le altre cose, ha avuto un effetto davvero positivo sul mio servizio”.
    Lars, ufficialmente allenatore della Tauson in questa stagione, si è detto felice di tornare a lavorare con Holger. “Lo conosco da quando era un ragazzino con grandi sogni. Non vedo l’ora di lavorare di nuovo con lui e di impegnarmi duramente per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che entrambi abbiamo per la sua carriera. Tutti conoscono l’enorme potenziale di Holger. La sua dedizione e passione sono qualcosa di assolutamente unico, è un privilegio tornare a lavorare con lui come suo allenatore”.
    Davvero incredibile la storia negli ultimi due anni di Rune con i suoi continui cambi di rotta tecnica. La ripercorriamo insieme.
    – Alla fine dell’estate 2022, Patrick Mouratoglou assume il ruolo di allenatore del Rune. È una scelta che porta successi immediati. Il carisma del coach francese ha l’effetto di una fionda sul tennis del teenager danese, che chiude l’anno con quattro finali e due titoli, culminati con la vittoria nel torneo Masters 1000 di Parigi, nel quale segna un record la per aver sconfitto uno dopo l’altro 5 top 10 (Hurkacz, Rublev, Alcaraz, Auger-Aliassime, Djokovic in finale). Sembra destinato a prendersi tutto, potente, aggressivo, con ampi margini di miglioramento. Invece, le cose andranno in modo diverso…
    – Nella prima parte del 2023 decide di alternare Christensen e Mouratoglou, per esempio a Wimbledon è con il suo storico coach, Mouratoglou lo segue agli US Open.
    – A fine agosto 2023, Rune esce mestamente da US Open e decide di interrompere la collaborazione con Mouratoglou. “Il francese non si dedica abbastanza al lavoro con me”, questa la spiegazione di Rune.
    – Settembre 2023 Holger afferma che Lars Christensen sarà ancora una volta il suo unico allenatore. Per poco..
    – Ottobre 2023, ecco la grande novità: Boris Becker. La leggenda tedesca entra a far parte della squadra, ancora con Christensen.
    – Novembre 2023, forse per divergenze con Becker o per aver un unico punto di riferimento, Christensen esce di scena.
    – Dicembre 2023, altra novità: a sorpresa lo staff del danese annuncia che l’ex allenatore di Roger Federer Severin Luthi entra nel team, come nuovo uomo a fianco di Becker.
    – Luthi dirige il lavoro come allenatore capo agli Australian Open nel gennaio 2024, ma alla fine del torneo la collaborazione si interrompe, dopo appena un mese.
    – La turbolenza continua: una settimana dopo, il 6 febbraio, anche Becker lascia il ruolo di allenatore di Rune con effetto immediato.
    – 21 febbraio 2024: Mouratoglou viene annunciato nuovamente come allenatore del Rune. Nello stesso comunicato si precisa che anche Kenneth Carlsen fa parte della squadra, con Mouratoglou al vertice della gerarchia.
    – Mouratoglou segue Holger per tutta la primavera, ma in estate è più spesso Carlsen nel box di Rune. Si avverte di nuovo tempesta, infatti…
    – Il 29 luglio Rune annuncia di aver posto fine alla collaborazione con Mouratoglou di comune accordo, e che d’ora in poi sarà Kenneth Carlsen ad accompagnarlo in tutti gli allenamenti e nei tornei.
    – Passano due mesi, e precisamente il 20 settembre Rune annuncia che Benjamin Ebrahimzadeh si unirà come allenatore ai prossimi tornei in Asia.
    – Solo poche settimane di lavoro con il coach tedesco: il 14 ottobre Rune dichiara alla tv nazionale che lavorerà di nuovo con Lars Christensen e che Kenneth Carlsen fa ancora parte della squadra.
    Tutte queste mossa all’ombra dell’onnipresente mamma Aneke, che ufficialmente si è fatta da parte da qualche mese per lasciare totale spazio di manovra agli allenatori, ma che presenzia ogni match ufficiale del figlio in tribuna, con sguardo assai vigile. Quale sarà la prossima mossa di Holger?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Becker non crede in Sinner a Roland Garros: “Viene da un infortunio e su terra battuta deve dimostrare di poter vincere”

    Boris Becker

    Sinner a Parigi? Più dubbi e domande che certezze, per questo considerarlo uno dei favoriti per la vittoria a Roland Garros non è corretto. Così la pensa Boris Becker in merito alle chance dell’italiano a Parigi, parlando del torneo del Bois de Boulogne nel corso di uno dei suoi interventi come analista per Eurosport.
    “Nel complesso, la terra battuta per il momento non è la sua superficie migliore”, ha detto Becker. “Su campi in cemento, indoor ed erba… sì, è una grande minaccia su quelle superfici. Sulla terra non ha ancora vinto un grande torneo. Deve dimostrare di poterlo fare. Guardiamo come è andata l’anno scorso al Roland Garros, Sinner ha perso al secondo turno contro Daniel Altmaier in cinque set e non sappiamo quanto sia in forma in questo momento. Viene da un infortunio non leggero, ha dovuto saltare il torneo di casa a Roma”.
    “Nelle partite al meglio dei cinque set nell’arco di due settimane, non ci sono scorciatoie” continua Becker. “Non si vincono le partite facilmente e velocemente servendo 25 ace. Quindi sarà dura per lui. Se è in forma, forse ha una possibilità, ma abbiamo alcune domande su Sinner in questo momento e solo il campo ci darà le risposte”.
    Becker si dice un po’ preoccupato per i problemi sofferti da Sinner in così giovane età. L’infortunio all’anca patito da Jannik è pericoloso per un tennista che fa del movimento laterale una delle sue chiavi per il successo. “È un giovane intelligente ed è circondato da persone di valore, quindi sono sicuro che non giocherebbe al Roland Garros se non fosse abbastanza in salute. Sarebbe bello sapere esattamente qual è l’infortunio e poi potremmo avere un’idea migliore sullo quello che deve affrontare, ma un giocatore non dirà mai quale sia l’infortunio perché può dare un vantaggio ai suoi avversari. Nel complesso, penso che Sinner sia un grande giocatore e abbia avuto un grande anno, ma non è nel suo momento migliore sulla terra battuta e dobbiamo aspettare e vedere come si comporterà” conclude Becker.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Becker: “Djokovic? È rimasto scosso dalla sconfitta contro Sinner in Davis, lì ha perso un po’ della sua magia”

    Novak Djokovic e Jannik Sinner nella semifinale Davis 2023 (foto Getty Images)

    Boris Becker crede che Novak Djokovic abbia sofferto terribilmente la sconfitta subita da Jannik Sinner nella semifinale di Davis Cup lo scorso novembre a Malaga, e che quella partita gli abbia anche fatto perdere energia e anche un po’ di quell’aura di imbattibilità che lo contraddistingueva rispetto a tutti i suoi avversari. Ritiene anche quest’edizione di Roland Garros sia l’ultima chiamata per “riscoprire il suo fascino” e riaffermare il proprio ruolo da n.1 del mondo. L’ex campione tedesco ha spiegato questi concetti in un’intervento su Eurosport UK in vista del secondo Grande Slam dell’anno, forte della sua profonda conoscenza del serbo, da lui allenato con successo tra il 2013 e il 2016.
    “Penso che perdere la Coppa Davis con la Serbia abbia fatto molto male a Djokovic, è stato un vero schiaffo” afferma Becker. “Quella sconfitta gli ha tolto molta energia e parte della sua magia. Quest’anno non è stato lo stesso di sempre. Non ha mai raggiunto la sua forma migliore e ogni partita è stata una lotta, gli altri ora scendono in campo contro di lui convinti di potercela fare. Questa è la domanda principale: cosa continua a spingerlo mentre si prepara per Parigi e per difendere la sua prima posizione nel ranking? Dopo l’anno scorso in cui ha vinto tre Slam su quattro, arrivando in finale in tutti i Major, e poi vincendo le ATP Finals, ti chiedi quale sarebbe stato il prossimo successo. È arrivato in semifinale agli Australian Open e ha perso contro Jannik Sinner e tu dici, okay, è un ottimo giocatore. Allora pensi che si rialzerà presto e vincerà uno tra Indian Wells e Miami, poi andrà sulla terra battuta per vincere. Invece non è successo niente di tutto questo. Anzi, tutto è cambiato! Prima la rottura con Goran, e vedendo la sua partita a Montecarlo contro Ruud era palese che fosse più lo stesso di prima”.
    “Non ha smarrito il modo di giocare a tennis, ovviamente no, ma sembra aver l’intenzione di giocare al suo meglio solo per i Major cercando di coprire il tempo tra di loro con alcuni tornei. Non credo sia la strada giusta, non è facile arrivare ben preparato i grandi appuntamenti, ma penso che riacquisterà il suo fascino. Al Roland Garros, dove ha vinto l’anno scorso, ha l’occasione per tornare ad essere il campione che è”.
    “So che non ha vinto niente quest’anno, ma ha vinto 24 Slam, per questo mi aspetto di rivedere un grande Novak Djokovic quando inizierà il primo turno al Roland Garros, ne sono sicuro.”
    Becker ha continuato a parlare del suo ex assistito sottolineando che i tempi della separazione da Goran Ivanisevic sono stati errati, e che il suo sostituto Nenad Zimonjic potrebbe non avere la stessa influenza visto che lavora con il serbo per la prima volta.
    “Sono rimasto molto sorpreso dalla rottura con Goran. Ancora più importante, la tempistica nel mese di marzo. Tutte le cose belle finiscono, insieme hanno avuto una partnership incredibile. Insieme hanno vinto una miriade di tornei del Grande Slam. Ma normalmente si apportano questo tipo di cambiamenti a novembre, dicembre. Quindi farlo a marzo è stato sorprendente per me. Inoltre, il fatto che non abbia un altro allenatore di grande nome mi ha sorpreso. Anche Novak ha bisogno di parole di saggezza di tanto in tanto. Non tutti i giorni, ma nei momenti importanti e solitamente uno Slam per lui è un momento importante. Conosco Zimo (Nenad Zimonjic) e sa molto di tennis, ma Novak è abituato ad avere al suo fianco qualcuno come Goran o me, gente che ha vinto tornei dello Slam. È un approccio diverso quello che puoi avere da un ex campione che ha vissuto i problemi e situazioni che ti ritroverai ad affrontare in campo. Novak è un mio ottimo amico, quindi gli auguro solo il meglio, ma questo è un momento cruciale nella sua carriera” conclude Boris.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il tribunale fallimentare di Londra chiude il caso Becker, trovato un accordo con i creditori

    Becker il giorno dell’udienza in tribunale a Londra che lo portò alla condanna

    Boris Becker può tirare un sospiro di sollievo. La leggenda del tennis tedesco ha visto finalmente scaricare dal tribunale fallimentare di Londra la sua posizione dopo che un giudice ha deliberato che Becker ha fatto “tutto ciò che ragionevolmente poteva fare” per ripagare i creditori decine di milioni di sterline di debiti. Boris non è riuscito a ripagare interamente i suoi creditori, si parla di quasi 95 milioni di dollari complessivi, ma il giudice capo del tribunale fallimentare e societario Nicholas Briggs ha affermato che sarebbe “perverso” non chiudere il caso visti gli sforzi compiuti da Becker. “Nello spettro dei falliti che va da ‘il più difficile possibile e che fanno di tutto per frustrare le richieste del curatore’ a ‘cooperativo, fornendo informazioni e consegnando beni’, il signor Becker si colloca chiaramente dalla parte giusta della linea,” Briggs ha scritto nella sentenza, come riporta 9Sport. In pratica, è stata trovata una transazione soddisfacente, che chiude il caso qualora venga rispettata da Becker.
    Il 56enne campione tedesco ha scontato una pena di 8 mesi in prigione a Londra per esser stato giudicato colpevole di 4 capi d’accusa relativi alla sua bancarotta dichiarata nel 2017. Ai sensi dell’Insolvency Act, Becker era stato sanzionato per rimozione di proprietà, occultamento di debiti e due capi d’accusa di mancata divulgazione della proprietà. È stato assolto da altre 25 accuse, tra cui nove capi di imputazione per non aver consegnato i trofei del Grande Slam e la sua medaglia d’oro olimpica ai curatori fallimentari. È stato condannato a due anni e mezzo di prigione, ma è stato rilasciato anticipatamente nell’ambito di un programma di espulsione rapida per cittadini stranieri.
    Becker si è preso la colpa della sua grave situazione finanziaria, accusando se stesso di pigrizia e aver accettato cattivi consigli per risolvere i suoi problemi finanziari, che lo hanno portato a dichiarare bancarotta dopo esser risultato debitore di quasi 95 milioni di dollari complessivamente.
    L’avvocato Katie Longstaff ha dichiarato in un’udienza all’Alta Corte il mese scorso che i fiduciari congiunti non si sono opposti al suo tentativo di chiudere il caso ma non lo hanno sostenuto perché doveva ancora circa 80 milioni di dollari. L’avvocato di Becker, Louis Doyle, ha detto che le due parti hanno raggiunto un accordo che include una “somma sostanziale” che il campione dovrà pagare per chiudere definitivamente la contesa. L’accordo include “trofei eccezionali”, ha detto Doyle, aggiungendo che Becker “non può fare più di quello che ha fatto per portarci a questo punto”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Becker: “Adoro Sinner, lo rivedo in me da giovane, ‘teste rosse’ si intendono bene”. Elogi anche da Martina Navratilova

    Becker: “Adoro Sinner, lo rivedo in me da giovane, ‘teste rosse’ si intendono bene”. Elogi anche da Martina Navratilova

    “Adoro Jannik Sinner. Le ‘test rosse’ si intendono bene, quando lo vedo giocare in lui rivedo me da giovane. Amo il suo atteggiamento mentale, sia che vinca o perda, non cambia”. Queste le parole di Boris Becker a Madrid in occasione dei Laureus Awards 2024 che si terranno domani nella città spagnola. “Penso che Alcaraz sia più spettacolare, sia un grande colpitore, forse è più affascinante e riesce a raggiungere ci più il pubblico, ma Jannik di solito vince l’ultimo punto con il suo atteggiamento e il suo modo di stare in campo. Ha molta più potenza dell’anno scorso, è incredibile e sa giocare fino alla fine ed ha un senso della competizione innato”, ha aggiunto l’ex campione tedesco. “Per la prima volta sarà numero uno a Madrid, dopo il forfait di Djokovic. Lui e Alcaraz sono molto diversi. Con Sinner parlo in tedesco, ci conosciamo da molti anni e sono davvero un suo grande fan”, ha concluso l’ex coach di Rune.
    “Sinner? Jannik è incredibile. È la prova di come il lavoro ti permetta di migliorare e giocare ai massimi livelli. Lavorando davvero sul suo gioco è il modo in cui ha progredito nell’ultimo anno, confidando nel processo di lavoro su ogni aspetto, migliorando ogni minimo dettaglio”. Queste le parole dell’ex campionessa statunitense Martina Navratilova su Jannik Sinner e la rivalità con Carlos Alcaraz nei prossimi anni, a Madrid in occasione dei Laureus Awards 2024 che si terranno domani nella città spagnola. “Otterrà i risultati, ma non è una questione di risultati, quelli arriveranno se fai il lavoro nel modo corretto, ma questi ragazzi, e anche le ragazze, tirano fuori il meglio nel confronto l’uno con l’altro, ed è qui che in un certo senso inizia il divertimento. Quindi aspetto con ansia i prossimi dieci anni e i duelli tra Alcaraz, Sinner e qualche altro che si intrufolerà tra loro due, e lo stesso vale per le donne. Penso che le rivalità siano necessarie nel tennis e sta iniziando a formarsi sia tra le donne che tra gli uomini”, ha aggiunto la Navratilova. LEGGI TUTTO

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    Rune, Becker e… la fretta, a generare caos

    Rune in allenamento a Torino con Becker (foto M.Mazzoni)

    “La fretta è una cattiva consigliera”. La saggezza popolare quasi mai mente. Affrettare i tempi, non essere in grado di pazientare per compiere i passi giusti, difficilmente ti permette di arrivare lontano, o rende il viaggio scomodo, periglioso. Il turbinio di fatti, parole e cambiamenti nella vita sportiva di Holger Rune delle ultime settimane sembrano aver una linea comune nella sua fretta di arrivare in cima, dove sono sbarcati Alcaraz e Sinner, dove anche il danese vuole assolutamente arrivare. In fretta. Avvolgiamo il nastro dei ricordi di qualche mese, cercando di capirci qualcosa.
    Torino, ATP Finals. Chi scrive ha avuto la fortuna di assistere a bordo campo ad alcuni allenamenti di Holger, con il suo team al completo e mamma al seguito. Ne avevo già scritto nel corso del (bellissimo) torneo, ma il focus del racconto era sul gioco, su quel che Boris stava cercando di comunicare al suo giovane pupillo nelle prime settimane di lavoro insieme. C’era enorme curiosità per vederli all’opera, perché il tedesco è personaggio complesso ma mente fina nel vedere e analizzare il gioco, mentre Holger ha innata quella baldanza un po’ spaccona del “ora ti faccio vedere io”, con una mamma un tantino invadente sempre presente. Un triangolo scaleno, a dir poco esplosivo… E infatti, è esploso. Perché? 
    Quel che ricordo distintamente delle ore di training è la cura di Becker nel dettaglio. Alla fine di ogni sessione di palleggio, il campione di Wimbledon era prodigo di parole per Holger, sulla chiusura del colpo con la mano sinistra sul rovescio, sull’equilibrio al momento dell’impatto della risposta, su come caricare la racchetta al servizio. E via dicendo. Parole precise, dettagli che fanno da differenza. Rune ascoltava, forse. Non un cenno d’intensa, quasi mai un’occhiata sullo sguardo di Boris. Una comunicazione importante, ma a senso unico. Senza uno scambio. Solo scambiando pareri e sensazioni si cresce, il confronto è sempre necessario. Attenzione: magari Holger era poi un fiume in piena fuori dal campo, questo lo scrivente non può saperlo… ma era abbastanza netta la sensazione di un giovane pronto a spaccare la palla ad ogni colpo, meno ad ascoltare. Ancor più stridente il quadretto quando il danese si sedeva in panchina a bere e rifiatare. Con mamma, in rigoroso danese non comprensibile ai forestieri, dialoghi continui, con gesti di colpi e movimenti. Boris restava nei pressi della rete, a testa china sulle corde della sua racchetta. Evidentemente pensieroso. A vederlo così, pure un po’ zoppicante per i postumi delle sue caviglie martoriate da troppi scatti gladiatori da giocatore, sembrava triste. Quasi un ospite non desiderato. Affermazione un po’ forte, ma c’era la sensazione che questo triangolo non avrebbe funzionato.
    Facile pensare che sia stata mamma Aneke a spingere la rottura. Trapela dalla Danimarca che invece è tutta farina di Becker e soprattutto di Holger, tanto che mamma ha pure fatto un passo indietro, affidando la cura del figlio al colosso del management IMG, da pochi giorni responsabile dei contratti, scelte e mille cose del giovane top10, comunicazione inclusa. Holger ha scelto di svoltare, che il rapporto con Boris non funzionava, come quello a dir poco effimero con Luthi, durato il tempo di un brunch domenicale.
    Holger in una dichiarazione sui social scrive: “Dopo la fine del rapporto con Christensen, che durava da circa 15 anni, ho provato diverse soluzioni. In questo periodo ho capito cose mi serve per stare bene e per crescere tennisticamente come voglio. Per coltivare le mie ambizioni ho bisogno di avere al mio fianco professionisti che condividano la mia stessa visione. Persone di cui io mi possa fidare ciecamente, che siano sempre a mia disposizione. Questo è quel di cui ho bisogno affinché mi senta sicuro. Detto, tutto questo, ringrazio di cuore Lars, Severin e Boris: vi voglio bene”.
    Una dichiarazione d’intenti forte: si fa come dico io. Voglio qualcuno al fianco che mi aiuti, ma io ho il comando delle operazioni. In questo si spiega facilmente perché Boris ha mollato: pretendeva di metterci del suo, di spiegare a questo talento acerbo come sgrezzarsi, come tagliare zavorre per decollare. Come cambiare. Sicuramente Rune non condivideva il punto di vista di Becker, e addio è stato. Poco importa che il tedesco abbia fatto il primo passo, come il tutto si è rotto non lo sapremo mai. Quel che conta è che Rune ha scelto di correre con la sua visione, con la propria testa. E ha voglia di recuperare il tempo perduto rispetto ad Alcaraz prima e Sinner poi, rivali che oggi vede da lontano e che vuol disperatamente raggiungere.
    Il suo 2023 è stato ricco di alti e bassi, guastato da problemi alla schiena arrivati sulla terra battuta e che l’hanno penalizzato fino all’autunno. Difficile raccogliere ottimi risultati con un tennis muscolare come il suo senza essere a posto fisicamente. Ma lui ha forte, fortissimo in testa il suo autunno 2022. Quello dell’esplosione, quando ha randellato a destra e a manca spiazzando ogni rivale. Compiendo un record storico a Bercy, quando ha battuto 5 top10 in un torneo, roba pazzesca. Quel torneo, quel suo tennis, è la sua pietra angolare, è dove vuole essere. Non accetta di non esser più quello, che altri hanno fatto meglio e l’hanno superato. Lo si vede da tante piccole cose, come il disgraziato post social nel quale metteva con un cerchio rosso il campo periferico a US Open, rispetto alle grandi arene assegnate a Jannik e Carlos. Beh, in quel campo “dimenticato da Dio”, poi Holger c’ha lasciato le penne, quindi gli organizzatori del torneo non c’avevano visto poi così male…
    Questo piccolo episodio è uno dei vari nel quale il danese ha mostrato insofferenza per risultati non in linea con le sue aspettative. Questo il vero nocciolo del problema: forse è necessario che qualcuno, mamma (ma si è tirata indietro?), il nuovo coach, il nuovo management, faccia capire a Holger che ha tutto il potenziale per arrivarci lassù, magari scalzare pure Jannik e Carlos, ma che serve il tempo per curare al 100% il fisico, migliorare vari aspetti del suo gioco, ancora troppo altalenante e carente in alcune fasi, e la sua mentalità, ancora troppo rabbiosa e poco stabile. Forse proprio l’esempio di Sinner dovrebbe illuminarlo. Jannik è arrivato doveva voleva arrivare, a vincere tornei top e battere uno dopo l’altro tutti i top. Ma… ha faticato, ha capito dove non andava bene, si è preso il tempo per sbagliare e migliorare. Con questa fretta di farcela, Rune può solo incancrenire frustrazioni e problemi che, per un carattere un po’ “fumino” come il suo, rischiano al contrario di rallentare ancor più la sua scalata. Del resto, un ancestrale detto nei nativi americani recita “Chi corre sempre, saprà sempre meno cose di colui che resta calmo e riflette”. Già, la saggezza popolare…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Holger Rune e il carosello degli allenatori: Il puzzle da completare nel 2024. Rune risponde all’addio di Becker “Necessito di persone che mi conoscano bene e che possano esserci costantemente. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo coach”

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Il mondo del tennis si trova di fronte a un vero e proprio giallo: la sorprendente separazione tra il giovane promettente Holger Rune e l’ex campione Boris Becker dopo soli tre mesi di collaborazione. La notizia ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori e i fan, soprattutto per la motivazione addotta da Becker: una questione di tempo. La partnership, iniziata con ambizioni elevate e occhi puntati verso le ATP Finals dell’anno precedente, si è sciolta in maniera inaspettata con un annuncio sui social media da parte del tecnico tedesco.
    Becker, con un messaggio di sincero rammarico e affetto verso il suo ormai ex allievo, ha lasciato intendere che l’impegno richiesto per portare Rune ai livelli attesi era oltre le sue attuali possibilità. Parole che svelano un percorso condiviso intenso, ma che si è dovuto interrompere per responsabilità che il coach non può eludere.
    Il percorso di Rune nel circuito è stato un susseguirsi di collaborazioni altisonanti ma effimere. Patrick Mouratoglou, prima, e Severin Luthi, poi, hanno entrambi accompagnato il danese in un tratto del suo viaggio, senza però riuscire a imprimere la continuità necessaria per un atleta di alto livello. E così, in meno di un anno, Rune si ritrova nuovamente alla ricerca di un mentore, un maestro di tennis che possa plasmare il suo indiscutibile talento e guidarlo verso il successo che molti gli preconizzano.
    Il 2024 si prospetta come un anno decisivo per Rune, che al momento si sta riprendendo da un infortunio al braccio che lo ha costretto al ritiro durante le semifinali del torneo ATP di Montpellier. Kenneth Carlsen, assumendo temporaneamente il ruolo di allenatore, dovrà adesso navigare in acque turbolente, cercando di stabilizzare la nave di Rune in vista delle sfide future.La domanda che tutti si pongono è: cosa accade nel team di Rune? Il continuo avvicendarsi di allenatori di calibro evidenzia un malessere o una difficoltà di fondo che necessita di essere indagata e risolta. Il talento di Rune non è in discussione, ma la coesione e la stabilità del suo team sembrano essere il tassello mancante per completare il puzzle di una carriera che si spera possa essere ricca di successi. Nel tennis, come nella vita, il tempo è un fattore cruciale, e per Holger Rune il tempo di trovare la chiave giusta è ora.
    Il tennista danese si è espresso sulla questione tramite un comunicato stampa diffuso da IMG. “Come sapete, negli ultimi 12 mesi ho sperimentato diverse configurazioni di allenamento. Dopo aver lavorato con lo stesso allenatore per 15 anni, per tutta la mia vita nel tennis, non è facile trovare la combinazione perfetta al primo tentativo”, ha riflettuto Rune.“Mi ha arricchito molto questo percorso e ho scoperto cosa è importante per me per sentirmi a mio agio e allo stesso tempo sviluppare il mio gioco come desidero. Ho grandi ambizioni e obiettivi elevati, e per questo ho bisogno di persone intorno a me che condividano la mia visione e su cui possa fare affidamento per raggiungere i miei scopi. Necessito di persone che mi conoscano bene e che possano esserci costantemente. Questo mi dà sicurezza e gioia in un mondo dove gli ambienti e le condizioni cambiano ogni settimana. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti in questo processo, Lars, Boris, Severin, vi voglio bene”, ha aggiunto, prima di rivelare che presto annuncerà i membri del suo nuovo team.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO