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    Sinner di granito! Recupera un difficilissimo primo set contro un ottimo Shelton e vola in finale agli Australian Open

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Le vittorie non sono mai tutte uguali. Ce ne sono alcune che ottieni di classe ma anche di tigna, e forse sono quelle più belle, quelle che porterai sempre con te. Inizi la semifinale dell’Australian Open 2025 servendo malissimo, rigido e letargico nel correre verso la palla; vai sotto di un break per due volte (pure sul 6-5) sbagliando incredibilmente alcune scelte tattiche del tutto inconsuete e commettendo troppi errori, facendoti prendere dalla frenesia, ma… nonostante tutto rimonti. Ti aggrappi alla risposta, alzi livello nei “big point” e salvi due set point, strappi il contro break e quindi domini il tiebreak contro il miglior Ben Shelton in carriera per pazienza e lucidità. Questo è il metro che ci porta a stabilire la grandezza di Jannik Sinner, quella durezza di testa e forza d’animo che l’hanno portato a superare enormi difficoltà, lottare come un leone e quindi scappare via con classe immensa e prepotenza agonistica dall’avvio del secondo set. Resilienza per resistere alla tensione e ai venti della tempesta (interiore ed esteriore), immensa classe nel cavalcare l’onda giusta con il suo formidabile equilibrio tecnico-tattico, veleggiando poi verso il successo a furia di accelerazioni formidabili e un pressing irresistibile. Sinner supera da campione le difficoltà di un primo set tremendo e batte Shelton 7-6(2) 6-2 6-2, volando in finale a Melbourne contro Alexander Zverev. È la terza finale Major sia per l’italiano che per il tedesco, mai si sono affrontati prima in un match per il titolo. Una vittoria bellissima al termine di una partita assai complicata contro un avversario che c’ha provato in ogni modo mettendo in campo fisicità, talento e potenza, ma non è bastato perché l’azzurro l’ha lavorato ai fianchi e ha demolito colpo dopo colpo le sue certezze. Come un bulldozer.
    “Non so come sono riuscito a girare il primo set!” afferma Jannik a caldo in campo. “Abbiamo entrambi risposto meglio di come abbiamo servito. Eravamo entrambi tesi, sono felice per come sono riuscito a gestire le mie emozioni. Sono felice di essere di nuovo in finale”. “Ho avuto qualche piccolo crampo, c’era tensione. Ho cercato di essere aggressivo e spostarlo il più possibile. Due ore e mezza per tre set non è poco, è stata una battaglia”. Sulla svolta di tre anni fa, quando cambiò team dopo la brutta sconfitta a Melbourne del 2022. “Ogni coach mi ha aiutato a fare un gran lavoro. Fu una decisione difficile cambiare allora, ma ne ho prese di non facili già quando avevo 13 anni. Ho avuto allenatori molto diversi, anche per età… (ride) con ognuno ho avuto tanto. Cahill è un coach fantastico. Siamo come una famiglia fuori dal campo e lavoriamo benissimo. Sono felice che abbiamo una nuova chance di lottare per il titolo e sì, la stagione è lunga e c’è molto da fare ancora!”. Contro Zverev: “Sarà partita difficilissima, abbiamo avuto match equilibrati. È a caccia del suo primo Slam, ci sarà tensione, è bellissimo ritrovarmi in questa posizione, speriamo sia una gran partita”.
    Come sempre lucido Sinner nelle parole, la sua analisi è assai centrata, per una volta più dei suoi colpi nella prima ora di gioco. Ci si aspettava un Jannik arrembante per mettere subito in chiaro i rapporti di forza e portare al limite Shelton, tennista forte ma non così solido di testa. Invece, in modo del tutto inatteso, pare Sinner quello letargico, teso, non sciolto. Va subito sotto con errori tecnici ed addirittura tattici, sbagliando i tempi dell’affondo e facendosi prendere dalla frenesia. Eresia per colui che è di granito e che in campo è preciso come un metronomo nella gestione delle scelte. La parte finale del primo set è da vedere e rivedere, andrà analizzata a freddo perché è un trattato di come nel tennis si debba resistere e alzare l’attenzione per superare le proprie difficoltà e l’avversario. Shelton serve per il set dopo aver strappato il secondo break e possiede uno dei servizi più veloci del West, ma… è la risposta di Sinner a brillare, mette pressione a Ben con traiettorie profonde, non gli lascia scelte comode. E lì, Ben sbaglia scelte, è lui a farsi prendere dalla fretta perché sente l’aura del rivale, la sua presenza, la qualità dei suoi colpi nei momenti decisivi. Due Set point annullati, contro break e tiebreak dominato. Sipario. Non del tutto, stavolta…
    Sinner è bravo a restare durissimo all’avvio del secondo set e di forza prendersi un gran bel break. È decisivo perché Ben mai come oggi è stato lucido e presente in campo. Non si è messo a giocare di puro istinto e potenza fino a che non è stato sotto di due set, ha aspettato e ha attaccato con pazienza, scegliendo il momento giusto e facendolo bene. Shelton ha corso tanto e bene, è stato bravo a non sparacchiare tanto e con quel diritto molto carico di spin ha spesso messo in difficoltà Jannik. Non ha perso l’americano, alla fine ha regalato poco e niente… È stato Sinner a salire di qualità, di intensità e di forza, e così prendersi tutto, superando tante difficoltà e un giornata iniziata col piede storto, senza l’aiuto del servizio e con troppi errori.
    Jannik ha fatto un capolavoro di testa. Si è aggrappato alle certezze per scardinare quelle del rivale. Si aggrappato al colpo più decisivo nel tennis dei nostri tempi: la risposta. È con la risposta che l’azzurro ha girato la partita. Non tanto per il colpo il sé, di vincenti in risposta ne avrà tirati un paio… ma con la risposta ha messo pressione, ha trovato quella profondità che gli ha consentito di risalire il campo e prendere il possesso dell’inerzia dello scambio. È stato fortissimo Jannik nell’insistere sul game plan ottimale, anche se all’avvio non funzionava perché la difesa di Ben è stata forte e ordinata. Spingere tanto sul diritto di Shelton col diritto e soprattutto col rovescio cross, per poi farlo correre a sinistra. E paziente nel non tirare la botta subito, perché le difese dello statunitense sono state davvero buone per gran parte del match.
    Riuscire a tenere fermo uno Shelton ottimo servendo piuttosto male e commettendo diversi errori è davvero un grandissimo risultato. Alla fine la tenuta di Sinner è stata superiore, è riuscito a toccare un buonissimo livello e tenerlo dall’avvio del secondo set. Risposta e pressing, facendo correre il rivale; prima palla solida e via dentro col diritto per aprisi il campo. Schemi razionali. Poche le variazioni e nemmeno ben eseguite oggi, come le smorzate e gli attacchi contro tempo. Le migliori giocate di volo sono state quelle arrivate seguendo l’inerzia della spinta. Oggi c’era da vincere un po’ “sporco”, e per questo meglio affidarsi alle certezze, ad automatismi più che collaudati, per le invenzioni ci saranno altre occasioni.
    Sinner vince e convince per come c’è riuscito. Di fisico, di testa, tenendo duro e quindi alzando ritmi e qualità, una volta lavorato ai fianchi l’avversario, smontando le sue certezze scambio dopo scambio. Di fronte al muro azzurro, Shelton c’ha provato a tutta nel terzo set, ma lì, anche con un po’ di fatica nelle gambe, ha ripreso a giocare più di istinto e furia, e nonostante alcune giocate fantastiche alla fine la consistenza di Jannik ha prevalso. Bravo comunque Shelton, con questa prestazione avrebbe perso da pochissimi.
    Sinner ora sfida Zverev. Sono state grandi battaglie in passato. Ce ne sarà un’altra, con un obiettivo massimo: alzare il terzo Slam in carriera. Per Sasha sarebbe il sospirato primo, ce la metterà tutta e anche di più. Servirà un Jannik al top per vincere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla della semifinale. Shelton subito aggressivo, risposta di rovescio sulla seconda palla e diritto vincente. Bel punto. Incerto Jannik nello scambio, lento nel cercare la palla coi piedi (stranissimo per lui), e un errore di rovescio gli costa il 15-40. Il BREAK arriva alla seconda chance, Jannik è costretto ad attaccare ma sbaglia l’angolo, solleticando il diritto di Ben che trova il passante lungo linea. Solo 1 prima in campo su 6 punti, brutto inizio per il n.1. Sul 15 pari finalmente Sinner si attiva: palla rapida, potente e profonda sul rovescio di Shelton, è indispensabile sciogliere, attivarsi, entrare fisicamente nella partita. Ben tira lungo il secondo diritto del game, 30-40 chance per Jan di rientrare subito. Una mazzata al corpo a 218 km/h lo salva. Molti errori in quest’avvio da parte di entrambi, 2-0 Shelton. Nel secondo turno finalmente la prima palla c’è, e la musica cambia. 4 punti e via, primo game vinto dal n.1. La risposta di Jannik inizia a prendere fiducia, ottima quella di rovescio stretta sul 30-15, e anche più avanzato nella posizione. Ben sente la pressione, sbaglia la prima a mezza rete – troppa forza – e sulla seconda Jan trova una traiettoria profondissima, sui piedi del rivale. 30-40, seconda palla break del match. ECCO IL CONTRE BREAK! Agguanta la palla sulla prima di Ben (213 km/h), e trova pure profondità, quindi spinge col diritto sul rovescio dell’americano e la sua palla vola via. 2 pari. È visibilmente più sciolto, più reattivo e incisivo Jannik, comanda lui anche se sbaglia ancora qualcosa di troppo. Bellissimo il rovescio in contro piede di Sinner dopo il servizio, dopo essersi aperto benissimo il campo con una seconda palla molto liftata, schema perfetto. Forcing bestiale di Jan, 3-2. Sorpasso e terzo game di fila. Magia di equilibrio la risposta di Sinner, come si allunga e tiene la palla insidiosa è incredibile. Shelton è costretto a correre avanti appena possibile, nello scambio è già in grossa difficoltà. Trova anche il primo Ace dell’incontro Ben (sta servendo due prime su tre in gioco), ma la risposta eccellente dell’italiano porta il game #6 ai vantaggi. Sinner trova con uno slice di diritto un incredibile lob difensivo, e Ben sbaglia tornato indietro. Palla break Sinner! Shelton cancella con un gran servizio esterno, poi fa una scelta pessima con la smorzata, mal mascherata. Seconda Palla Break! Che scambio!!! Tutti tagli, si corre da tutte le parti e alla fine una smorzata tutta storta sfiora un lembo di riga e nemmeno in spaccata Sinner riesce a rimetterla. Applausi soprattutto a Ben, ha giocato con testa e pazienza. 3 pari. Percentuali pessime di prime palle per l’azzurro, si porta 4-3 con il 36% (!), dato terribile, ma il diritto e soprattutto il rovescio cross sono ora ben tarati. Un buon Shelton per scelte di gioco, non affretta, attacca spesso la rete e chiude (bellissima la stop volley di diritto nel terzo punto). 4 pari. Arrivano finalmente i primi Ace per Sinner, due di fila. Anzi, 3 di fila! 5-4. Sul 5 pari Sinner ha molta fretta, troppa, nel tirare un diritto che esce largo. Gli costa lo 0-30. Ancora un diritto sbagliato, stavolta in rete, costa a Jannik il 15-40, due palle break che arrivano quando sembrava aver preso ritmo alla battuta. Attacca Shelton e strappa un BREAK improvviso che lo manda avanti 6-5 e servizio. Passaggio a vuoto inaspettato per Jannik. Sinner cerca l’immediata reazione in risposta. Sul 15 pari punisce l’attacco di Ben con un solido passante di diritto. Poi arriva con troppa foga sulla smorzata di Shelton, e la palla gli scappa lunga, bastava toccare la palla, non spingerla… e poi si gira infuriato al suo angolo. C’è tensione, ovvio. Con una seconda palla al corpo Shelton arriva a Set Point sul 40-30. Lungo scambio, Jannik lo gioca con pazienza, ritmo e spostandolo. Fa fatica, ma è la tattica più efficace per far male al rivale. Altra scelta sbagliata di Sinner, la palla corta, ben la legge e arriva bene. Secondo Set Point Shelton. Stavolta è Shelton con fretta, un diritto vola via due metri. Stesso errore nel punto successivo, cerca il vincente senza equilibrio… Palla break Sinner! La gioca male Jannik out un rovescio di scambio. Stizzito l’azzurro, capisce che sta sbagliando troppo. Arriva una seconda PB, in rete la volée di Ben sul S&V troppo azzardato. CONTRO BREAK! Jannik intuisce la direzione, si butta a sinistra e trova una gran risposta cross, quindi forza l’errore di diritto di Ben. Tiebreak. Ben sbaglia un diritto d’attacco da metà campo, classico unforced che manda Jannik avanti 2 punti a 0. Poi ha fretta di nuovo Shelton, dopo un set davvero ben giocato come scelte ora sta buttando tutto alle ortiche spingendo palle a caso… 3-0 Sinner. Rischia con un taglio sotto alla palla, non gli viene abbastanza lungo ma è talmente laterale che Shelton sbaglia in corsa. 4-0. Riposta out, 5-0 Sinner. Con un bel servizio all’angolo Jannik vola 6-2, con 4 Set Point. Basta il primo, Sinner vince un braccio di ferro. 7-2. Servendo malissimo, recuperando due break e e salvando due set point, Jannik è avanti. Tutt’altro che buona prestazione, ma… quanto è DURO. 47% di prime in campo e 12 errori, con diverse scelte sbagliate e due passaggi a vuoto, ma alla fine vince lui.
    Shelton parte al servizio nel secondo set, ma è la risposta di Sinner a dettare legge. Da 40-15 forza il game ai vantaggi, e lì Jannik sale in cattedra, imponendo la classica legge Gilbertiana del “Boa Constrictor”: dalla risposta recupera campo, sposta all’indietro Shelton, lo fa lavorare e con un pressing ad alta velocità e lo punisce col contro piede. Strappa un BREAK che lo manda subito al comando 1-0. Zampata mortale, anche per il morale dell’americano dopo i grandi sforzi del primo set, per lui vani, e con in testa il break subito servendo sul 6-5. Jannik ritrova l’Ace, il game sembra comodo, poi di nuovo smarrisce la prima palla e pure il diritto, tanto da concedere ai vantaggi una palla del contro break. Uff! Che peccato Ben.. da difesa era riuscito a passare in attacco ma il diritto conclusivo gli esce di pochissimo. Altro scambio durissimo, ora è Sinner a sbagliare la conclusione con l’americano ormai inerme sul net. Il pubblico approva, c’è spettacolo. Ancora con durezza totale, Jannik regge e vola 2-0. Game importantissimo per restare avanti. Ben è sorpreso dalla qualità di un paio di risposte di Sinner, il game è di nuovo ai vantaggi e Jannik è bravissimo ad attaccare con un rovescio lungo linea. Chance del doppio break! Male Shelton, con fretta rischia un diritto aggressivo sull’ennesima risposta profondissima, nei piedi, del rivale. BREAK Sinner, 3-0 pesante. Dopo tanta fatica, arriva un game liscio per l’azzurro, 4-0. Finalmente Jannik ha trovato il miglior ritmo, è più sciolto e anticipa la risposta del nativo di Atlanta, come il bellissimo rovescio lungo linea che gli vale il 5-1. Shelton ha perso energia, e fiducia. Tira malamente un rovescio in rete, giocando più di istinto che di testa, e questo contro Sinner non funziona. Sul 30 pari dopo il servizio cerca una smorzata di rovescio che nemmeno arriva a rete… Set Point Sinner. Stavolta il forcing di Ben ha successo, lo cancella. 5-2, Sinner al servizio per chiudere il parziale. Inizia con un Ace esterno, non veloce ma precisissimo (solo il quinto del match, pochi per i suoi nuovi standard). Il gioco di ferma incredibilmente per togliere una deiezione di un uccellino! Sinner non perde ritmo, ottima prima esterna e via diritto pesantissimo. Altra bella prima “in” e 40-0. ACE! Chiude così il secondo parziale, 6-2. Ben sembra uscito mentalmente dalla lotta punto su punto che gli aveva consentito portarsi due volte avanti nel primo set. Sinner più sciolto, meno errori e molto solido, forte di una risposta monumentale. E con il 64% di prime in gioco è tutto più facile…
    Terzo set. Shelton si rimette in carreggiata, apre con un buon turno di battuta e quindi mette pressione in risposta. Si procura una palla break sul 30-40, ma la risposta di rovescio muore a mezza rete sulla seconda palla, non bene qua… 1 pari. Dopo il calo nel secondo set, lo statunitense ha ritrovato energia, spinge fortissimo col diritto e sbaglia poco. Sinner si ritrova sotto 0-30 nel quarto game. Si affida alla sua àncora di salvezza, il ritmo e pressione a medio rischio, spostando di continuo il rivale, ma un errore di rovescio gli costa il 15-40, stavolta le palle break da cancellare sono due, di fila. Bellissima la costruzione e poi diritto lungo linea vincente, bravo Jan, 30-40. Ottima prima palla al T sulla seconda. 2 pari. La bagarre continua nel quinto game. Jannik prova a scappare via rispondendo profondo. Si procura una palla break ma stavolta la curva mancina di servizio di Ben è ingestibile. Il ritmo è altissimo, Shelton regge benissimo a Sinner in modalità “God-Mode”, c’è tantissima energia in campo e spettacolo. Quando corre Ben, quanto spinge Jannik, un vero braccio di ferro. Sulla terza parità Shelton tira una seconda palla folle, il doppio fallo gli costa una nuova palla break, e stavolta la prima non entra… Sinner spinge duro col rovescio e il tentativo di uscire col diritto lungo linea di Shelton trova solo rete. BREAK Sinner, un allungo strappato di prepotenza, di fisico, mettendosi a martellare palla dopo palla, forte di una risposta incredibile per sostanza. 3-2. Jannik serve bene, aziona anche il rovescio lungo linea che lascia immobile l’americano. Turno a zero e via, 4-2. La finale è solo a due passi. E l’azzurro vuole chiudere in fretta, entra in campo come un fulmine e chiude il punto col diritto. 0-30. Ben corre a rete per non essere attaccato, ma sbaglia l’angolo della volée e il passante di rovescio del nostro è una sentenza. 0-40! È la resa: doppio fallo. 5-2 Sinner, con 11 punti di fila vinti. Finisce 6-2, recuperando da 15-30. BRAVO! Terza finale Slam per l’azzurro.

    (1) J. Sinner vs (21) B. Shelton GS Australian Open J. Sinner [1]766 B. Shelton [21]622 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 ace 15-30 30-305-2 → 6-2B. Shelton 0-30 0-40 df4-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2B. Shelton 15-0 15-15 df 15-30 30-30 40-40 40-A 40-40 A-40 df 40-402-2 → 3-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 40-401-2 → 2-2B. Shelton15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 df 0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner30-0 40-0 ace5-2 → 6-2B. Shelton 15-0 30-0 30-15 30-40 40-40 ace5-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-15 40-154-1 → 5-1B. Shelton30-15 30-30 df 40-30 A-404-0 → 4-1J. Sinner3-0 → 4-0B. Shelton30-30 40-302-0 → 3-0J. Sinner 15-0 15-15 40-15 40-30 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 2-0B. Shelton 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-0 1-0* 3*-0 4*-0 5-0* 5-1* 6*-26-6 → 7-6B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A5-6 → 6-6J. Sinner0-30 15-30 15-405-5 → 5-6B. Shelton5-4 → 5-5J. Sinner 30-0 ace 15-0 ace4-4 → 5-4B. Shelton 15-0 15-15 40-154-3 → 4-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3B. Shelton40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2B. Shelton 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-2 → 2-2J. Sinner0-2 → 1-2B. Shelton 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 0-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 0-0 → 0-1

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Shelton 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Ace
    8
    7

    Doppi falli
    0
    6

    Prima di servizio
    51/89 (57%)
    70/118 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    38/51 (75%)
    40/70 (57%)

    Punti vinti sulla seconda
    24/38 (63%)
    22/48 (46%)

    Punti al servizio giocati
    51
    70

    Punti al servizio vinti
    38
    40

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Punti di risposta giocati
    70
    51

    Punti di risposta in gioco
    48
    30

    Punti di risposta vinti
    30
    13

    Vincenti in risposta
    1
    1

    Errori non forzati in risposta
    2
    6

    Punti vinti in risposta
    42%
    30%

    Palle break convertite
    6/13 (46%)
    2/7 (29%)

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    14/20 (70%)
    17/25 (68%)

    Vincenti
    23
    27

    Errori non forzati
    26
    55

    Totale punti vinti
    118
    89

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    205 km/h
    223 km/h

    Velocità media prima
    192 km/h
    188 km/h

    Velocità media seconda
    158 km/h
    167 km/h

    COLPI VINCENTI

    Dritto
    5
    5

    Volée
    0
    3

    Approccio
    1
    2

    Passanti
    1
    2

    Lob
    0
    0

    Smash
    2
    0

    Drop shot
    0
    1 LEGGI TUTTO

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    Sinner – Shelton: le chiavi tattiche della semifinale all’Australian Open

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Attaccare per non essere attaccato, forte della propria maggior completezza tecnica e solidità nei momenti decisivi, con particolare attenzione alla risposta, il singolo colpo che più di ogni altro può risultare decisivo. Questa in estrema sintesi la chiave tattica vista dall’angolo di Jannik Sinner per la semifinale che vedrà opposto il n.1 del mondo a Ben Shelton (venerdì, ore 9.30 circa italiane). I precedenti marcano un convincente 4-1 a favore di Jannik, con l’americano capace di battere l’azzurro nel primo scontro, annullando una palla match a Jannik. Poi solo vittorie per il nostro campione, l’ultima al M1000 Shanghai, esattamente un anno dopo alla prima sfida. Che dire, Sinner è nettamente favorito, e non solo per i precedenti. Lo suggerisce il campo, analizzando lo stato di forma e prestazioni dei due giocatori nel torneo; lo conferma l’incredibile striscia di successi di Sinner sui campi in duro e in generale, con l’ultima “grande L” per Jan che risale alla bellissima e rocambolesca sfida in finale a Pechino vs. Alcaraz; e prima di quella battuta d’arresto è necessario risalire addirittura ai quarti di finale dell’Open del Canada per ritrovare un’altra sconfitta di Jannik. In pratica, Sinner dall’avvio del M1000 di Cincinnati (vinto), ossia metà agosto 2024, ha perso solo UNA partita… Solido, rapido in campo, lucidissimo nella gestione dei momenti della partita, potente e sempre più aggressivo, impossibile non dare Sinner come favorito contro Shelton. La sensazione è che se Jannik sarà in buona condizione fisica – e il match di 1/4 vs. De Minaur pare aver fugato ogni dubbio – e giocherà una partita concreta, concedendo poco o niente all’avversario, sarà molto molto molto difficile per Ben spuntarla.
    L’unica fase di gioco nella quale Shelton può dirsi forse superiore è il servizio. Sottolineo il “forse”. Jannik sta facendo passi da gigante alla battuta: il movimento migliora a vista d’occhio, più fluido e dinamico, con un lancio di palla più basso e uno swing in avanti per conferire velocità all’impatto di slancio e non di forza, e così allo stesso tempo mascherare meglio le traiettorie. Ma non solo il colpo in sé a diventare sempre più efficace, è la gestione tattica e mentale di Jannik a fare la differenza. I numeri infatti non dicono tutto. Ancora l’azzurro segna spesso una percentuale di resa più bassa rispetto a tanti colleghi, ma… alla fine conta di più servire con l’80% di prime e vincere altrettanti punti per poi non ottenere il massimo nei momenti chiave scadendo di efficacia, oppure restare su numeri mediamente meno importanti ma quando il punto “scotta” trovare sempre l’Ace, il servizio preciso, la seconda palla così rapida e carica di spin da diventare ingestibile per una riposta aggressiva? Sinner appartiene alla seconda schiera, grazie alla sua freddezza e calcolo del momento. Quando il momento è chiave, Jannik si affida alla battuta e non sbaglia quasi mai.
    La situazione invece è un tantino diversa dal lato di Shelton. La mazzata mancina a velocità proibite può diventare impossibile da difendere, ma questa è tutt’altro che continua e solida, anzi proprio in momenti delicati tende a perdersi perché Ben non è altrettanto bravo a gestire le emozioni e il momento. Quando Shelton ha disperatamente bisogno del servizio tende a far quel che negli USA chiamato “overshooting”, ossia chiedere troppo e finire per sbagliare tutto. Ho bisogno di un Ace sul 30 pari o sulla palla break? Boom! Tiro la prima così forte da spaccarmi la spalla… Se entra, applausi. Ma la percentuale di rischio è esageratamente più alta del rendimento probabile e questo in un match duro come sarà quello contro il più forte su piazza è troppo, troppo penalizzante… Shelton per sperare di far partita pari con Sinner e magari provare a vincere dovrà non solo servire bene, dovrà farlo con continuità e qualità quando l’azzurro metterà tanta pressione con la risposta. Siamo certi che accadrà, se Jannik sarà un buon Jannik, sano e sereno.
    Proprio la risposta potrebbe essere la chiave della partita. Qualora la risposta di Sinner riuscisse a disarmare la battuta dell’americano, costringendolo a scambi prolunganti e ancor più ricacciandolo immediatamente in difesa a rincorrere, …no match, o ben poco. È già accaduto in loro sfide precedenti. È accaduto in modo brutale al “povero” De Minaur, travolto dalla potenza e profondità della risposta di Sinner e di fatto disarmato. Jannik molto probabilmente cercherà di rispondere tanto contro il diritto di Shelton. Perché? Facile: Ben ha uno squilibrio evidente tra diritto e rovescio, consistente e vincente il primo, meno stabile e offensivo il secondo. In questi casi, la miglior tattica per chi risponde bene è puntare dritto sul colpo più forte dell’avversario, una pallata piuttosto profonda e potente ma con discreto margine, in modo da bloccarlo in quell’angolo e quindi al colpo successivo farlo correre verso il lato debole, in modo da costringerlo a tirare un colpo fuori equilibrio, sotto pressione, percentualmente molto difficile. Questo schema sarà il vero mismatch quando Ben serve a sinistra: con il suo swing mancino cercherà molto probabilmente l’angolo esterno; Sinner dovrà essere bravo ad anticipare la partenza ed avventarsi col suo rovescio per tirare un cross bello consistente e angolato. Se Ben sarà abbastanza bravo a trovare un vincente lungo linea nell’angolo scoperto, bravo lui; se giocherà una palla interlocutoria, allora Jannik sarà prontissimo a fare un passo nel campo col diritto e spingere un cross bello aggressivo, con Shelton costretto a correre a destra e giocare un rovescio per lui molto complicato. La partita si potrebbe decidere su questa situazione, e Sinner sembra il più attrezzato per vincere il braccio di ferro, e alla lunga la partita.
    Al contrario la risposta di Shelton è un colpo assai ondivago: qualche pallata clamorosa, molti impatti incerti con traiettorie gestibili. Sinner sta diventando sempre più rapido ed efficace nell’entrare col diritto dal centro, appena possibile. Cahill l’aveva detto prima degli AO25: vedrete cose un po’ diverse dal solito. Eccola la principale differenza, Jannik cerca di chiudere il punto assai prima col diritto dal centro. Colpo ancor più incisivo, più spesso il cross dell’inside out, in modo da risparmiare energie fisiche e mentali. Il tennis di estrema consistenza e pressione sta diventando per Sinner la valvola di sicurezza, quella morsa che sa stringere solo lui così duro da lasciare per i momenti in cui sente meno la palla, è meno sicuro, o l’avversario sta mettendo in campo il massimo sforzo e comanda. È il vero DNA di Jannik, ma comporta molta fatica, meglio riuscire ad essere più aggressivo e rapido nel prendersi il punto. Inoltre contro un attaccante muscolare come Shelton, attaccare per primo equivale a non essere attaccato, e Ben è assai più forte quando comanda rispetto a quando è bloccato a difendere. Per questo la logica impone che Jannik cercherà la massima efficacia e rendimento con i colpi di inizio gioco e con il primo colpo di scambio. Guadagnare campo – > mettere dietro Ben – > tenere in mano l’inerzia dello scambio.
    Difficilmente Shelton può pensare di battere un Sinner sano 3 set su 5 sullo scambio prolungato, sulla corsa, sul ritmo. Proverà ad attaccare tanto, a sfondare, e questo comporta un coefficiente di rischio assoluto. È un tennista che può esaltarsi ed avere quella mezz’ora in cui non lo reggi. Mezz’ora… mica basta a vincere contro il n.1 in uno Slam. Per questo la sensazione è che senza una giornata “no” di Sinner per Shelton la partita sarà molto difficile. Ovviamente se Jannik dovesse servire molto male, competere molti errori in spinta e perdere sicurezza, allora lo scenario muta totalmente e i giochi si riaprono. Sarà importantissimo per Sinner partire forte e vincere il primo set: dal punto di vista psicologico mettere enorme pressione a Shelton, non la solidità mentale fatta persona, e costringerlo a soffrire vedendo che la partita si è fatta in salita, potrebbe rendere il compito più facile al nostro. Potrebbero esserci altre interessanti fasi tecnico-tattiche da analizzare, ma queste già trattate sono le più salienti. 
    Sinner scenderà in campo alle 9.30 conoscendo già il nome del primo finalista. Ma la sua testa, siamo sicuri, sarà solo e soltanto sulla partita contro Ben. Un passo alla volta, è così che si costruiscono le Leggende. Buona semifinale a tutti. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Non solo Servizio”: Shelton si prepara alla svolta nel 2025

    Ben Shelton USA, 2002.10.09 – Foto Getty Images

    Dopo un promettente 2023, il 2024 di Ben Shelton è stato più ricco di ombre che di luci, configurandosi come un anno di apprendimento supplementare nel circuito ATP per un giocatore che solo due anni fa non aveva mai gareggiato fuori dagli Stati Uniti. Nonostante il leggero rallentamento rispetto alle aspettative stratosferiche create, Shelton guarda al 2025 come l’anno della verità.
    Un Talento in EvoluzioneLe qualità naturali di Shelton sono evidenti:– Un servizio potentissimo– Un diritto devastante– Una struttura fisica da football americano– Una mobilità laterale molto migliorata
    Tuttavia, come lui stesso ha riconosciuto in un’intervista a TENNIS, ci sono ancora aspetti su cui lavorare:– Eccessiva impulsività nella selezione dei colpi– Un rendimento in risposta da migliorare– La gestione dei momenti di difficoltà
    Oltre l’Etichetta del “Servebot”Shelton è determinato a superare l’etichetta di “servebot” che gli è stata affibbiata, come accaduto in passato a connazionali come John Isner e Reilly Opelka. “John e Reilly mi hanno detto che si riesce a breakkare gli avversari solo dal 5% al 7% delle volte, questo è essere un servebot. Nel 2023 ero sotto il 10%, quest’anno sono al 15%, ma vorrei alzare ancora questi numeri,” ha dichiarato l’americano, consapevole che il gioco in risposta è la chiave per il salto di qualità.
    Le Lezioni del 2024La sconfitta contro Frances Tiafoe agli US Open, in una battaglia di cinque set, ha offerto importanti spunti di riflessione. “Molti giocatori del circuito sono superumani. Servo a 230, ma non sempre mando la palla dove voglio… e loro la rimandano indietro. Rispondono con grande qualità e mi mandano la palla sui piedi. In molte occasioni, la velocità non è la risposta a tutto.”
    Maturità e DeterminazioneNonostante le difficoltà, Shelton mostra una maturità crescente nell’affrontare i momenti difficili: “Sono molto competitivo, non abbandono mai un match. Un grande servizio ti può salvare da molte situazioni, ma quando il Piano A non funziona, è facile continuare a sbattere contro un muro. Mi è successo spesso quest’anno, ho attraversato momenti complicati, ma con la maturità impari a trasformare le giornate storte in vittorie anche quando non giochi bene.”
    Prospettive per il 2025Con questa consapevolezza e la volontà di migliorare gli aspetti più deboli del suo gioco, Shelton si prepara per un 2025 che potrebbe vederlo finalmente pronto per l’assalto alla top-10. La chiave sarà trovare il giusto equilibrio tra la sua potenza naturale e una gestione più saggia dei momenti cruciali del match.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Shanghai: Sinner “chirurgico”, perfetto nei momenti chiave doma Shelton in due set

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Giocare con freddezza e qualità i momenti chiave di un match segna la differenza tra il Campione e l’ottimo giocatore, spezzando l’equilibrio di un incontro combattuto e aprendo la porta verso la vittoria. È quella piccola magia racchiusa in momenti di lucida meraviglia che stronca la resistenza di un avversario in grande forma, strappi di bellezza tennistica, essenza della disciplina. Per un’evidenza empirica di questa grande legge del tennis cade a pennello la splendida vittoria di Jannik Sinner su Ben Shelton nel quarto turno del Masters 1000 di Shanghai. Il 6-4 7-6(1) conclusivo descrive una partita combattuta e in effetti lo è stata grazie alla prestazione fantastica dell’americano al servizio; ma se andiamo a guardare i dati “sensibili” del match, l’occhio si ferma sulle palle break. Sinner: 1 chance sfruttata nell’unica occasione concessa; Shelton 0 su 7. E al tiebreak, Sinner ha distrutto il rivale per 7 punti a 1, tutti strappati con una qualità, pr epotenza e velocità impressionanti. Questa è la foto più fedele ed entusiasmante dell’incontro: Shelton non poteva giocare meglio di così. Ha servito come un treno, ha aggiunto ai suoi schemi di potenza devastante la palla corta, cercata molto spesso e ben eseguita per sfruttare lo spazio lasciato dall’italiano con una posizione molto arretrata in risposta per prendersi il massimo del tempo per intercettare le bordate del rivale. Ha pure retto discretamente bene nello scambio Ben, mostrando una condizione atletica invidiabile e pochi errori in difesa, ma… pur bravo nel crearsi ben 7 palle break, non è riuscito a sfruttarne nessuna, sotto gli Ace e schemi perfetti dell’azzurro, sempre più n.1 per gestione delle fasi cruciali della partita.
    Sinner ha dovuto correre molto e giocare con la massima velocità e attenzione, altrimenti Shelton attaccava subito e si prendeva un gran rischio, commettendo non così tanti errori in rapporto alla difficoltà della giocata. È stato un match molto fisico, per la potenza dei colpi, e altrettanto mentale visto che quando affronti uno dei servizi più terrificanti del tour, un solo break lasciato per strada può costarti la sconfitta. La partita è corsa via a briglia sciolta, con scambi a tutto braccio e tennis verticale, di tattica non molta o comunque applicata alla massima velocità, da parte di entrambi. Moltissimi gli schemi offensivi ben orchestrati da Jannik, in ottima forma col diritto in spinta dopo il servizio, e bravo a spezzare la resistenza del rivale con improvvise accelerazioni di rovescio lungo linea che hanno sorpreso Shelton e messo a nudo il suo controllo più incerto nella difesa di rovescio. Ma in una partita così dominata dal servizio sono stati i momenti chiave a fare la differenza: le palle break salvate da Sinner, concentrate in soli tre game; la zampata di Jannik sul 4 pari del primo set con pressione messa sul rivale e il break strappato (unico dell’incontro); ancor più il tiebreak conclusivo, giocato in modo monumentale da Sinner, un crescendo wagneriano di potenza e precisione. Il vero capolavoro Jannik l’ha giocato sul 4-3 Shelton del secondo set, quando è crollato sotto 0-40 per alcune incertezze. Lì Ben era pronto a dare spallata, a prendersi il vantaggio e diventare imprendibile. Jannik ha retto con la sua durezza: ha vinto uno scambio di pressione e poi ha infilato 3 Ace di fila e un servizio vincente. Che testa, che freddezza. Che campione.
    Sinner è stato lucido nel restare focalizzato punto su punto e non pensare ai troppi game di servizio del rivale volati via, a volte quasi senza riuscire a toccare la palla o rimetterla in gioco in modo consistente. Sono situazioni toste da gestire, perché finisci per aver enorme pressione nei tuoi turni battuta, con la consapevolezza che se lasci qualcosa per strada, l’altro ti supera e non lo riprendi più. Per questo la prestazione al servizio di Jannik doveva essere eccellente, e lo è stata. 70% di prime palle in campo, vincendo l’87% di punti, e pure uno stratosferico 65% con le seconda, dato questo notevolissimo. Shelton ha chiuso con numeri simili con la prima palla, ma solo il 40% con la seconda, non un brutto dato in assoluto, ma indica come l’azzurro sia stato prontissimo a spingere e scambiare appena possibile. Ben non è dispiaciuto nello scambio, tutt’altro. Spesso sparacchia via, anche su palle difficili da spingere; nel match odierno non ha buttato via molti colpi, gli unici errori “gravi” sono state alcune risposte su seconde palle dell’azzurro non perfette, ma la sua tattica era prendersi grandi rischi, attaccare prima possibile per non finire sotto la pressione del nostro campione, quindi nel complesso scelte corrette.
    Sinner è stato superiore, a 360°: per lucidità e freddezza, come gestione dei tempi di gioco, per la bravura nel giocare con profondità senza esagerare nel rischio. Shelton tende a cercare il vincente, quindi in molte fasi Sinner è andato dritto per dritto al centro, profondo e veloce, c’ha pensato l’altro a cambiare e spesso sbagliare. Fantastico poi come l’azzurro abbia risposto bene nei passaggi chiave, come il tiebreak. I due mini break strappati nel quarto e quinto punto sono da far vedere nelle scuole tennis, non si può giocare meglio di così in attacco e poi in difesa. Bravissimo e vincente Sinner. È il compleanno di Shelton, 22 anni e auguri, ma la fetta di torta stasera non sarà così dolce come sperato. Nei quarti Jannik trova di nuovo Medvedev (ha battuto Tsitsipas in due set). Sarà tutt’altra partita, capitolo n.14 di una rivalità che sta segnando la stagione.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Shelton alza la prima palla del match e fa subito capire che la sua battuta è già bella “calda”, 4 punti e via. Sinner lo segue con un buon turno di servizio. Nei primi tre game, nessun punto vinto in risposta. Sul 2-1 Shelton, Sinner affronta le prime difficoltà. Jannik carica il diritto, trova profondità, poi Shelton trova due gran giocate (vincente di diritto e palla corta ottima), 15-30. Sinner si butta a rete e gli va bene grazie a un nastro fortunato, poi si fa sorprendere da una risposta profondissima di Ben, sulla riga, c’è la prima palla break. Jannik trova l’Ace, vantaggi. Sinner sbaglia di un capello un diritto d’attacco, seconda palla break. E seconda di servizio… se la gioca benissimo con un attacco profondissimo nell’angolino destro e chiusura sicura di volo. Assalto respinto e 2 pari. Dopo la bagarre, il set torna a scorrere rapidissimo sui turni di servizio, in quattro game solo un punto vinto in risposta da Shelton, con l’americano imprendibile alla battuta e pronto a sorprendere l’azzurro con le palle corte vista la posizione molto arretrata di Jannik in risposta, e l’azzurro rapido ad entrare col diritto pesante e spostare l’avversario ed infilarlo, ma finora inefficace in risposta e nel far partire lo scambio. L’equilibrio si spezza sul 4 pari. Sinner inizia il game #9 in risposta con una buona risposta, comanda col diritto e si prende il punto con un bel forcing dal centro, rarità. Si scambia anche nel terzo punto, ed è ottimo il cambio col rovescio lungo linea del n.1, sorprende Ben che sbaglia il rovescio, 15-30. Shelton serve un Ace, poi sul 30 pari l’azzurro alza due lob, uno in risposta (!) agganciando la palla come può, poi un secondo che gli esce molto profondo e manda in confusione Shelton che tira uno smash non definitivo e poi commette un’ingenuità con una smorzata che non passa la rete. 30-40 e palla break per Jannik, e il BREAK arriva! Sinner risponde col diritto d’incontro, l’americano rischia troppo col rovescio cross aggressivo e la palla gli esce di una spanna. Appena Jannik è riuscito a rispondere e mettere pressione al rivale, è scappato avanti. 5-4. Chirurgico Sinner: prima palla in campo, incredibile potenza e precisione dello schiaffo al volo sul 15-0, poi un pressing micidiale col diritto che gli vale il 40-0 e tre Set Point. Basta il primo, Ace al centro. 6-4. Monumentale set di Jannik, bravo a salvarsi da un turno di battuta difficile, restare calmo contro il super servizio di Shelton e prendersi la chance nel momento di massima pressione.
    Il secondo set riprende con lo stesso canovaccio del primo, domina il servizio. Scambi minimi, gran bordate e punti rapidissimi. La curva mancina di Ben è molto difficile da acchiappare e domare in risposta; anche la battuta dell’italiano funziona (oltre l’80% di prime palle in campo), nello scambio è molto intenso e profondo, e appena cambia col rovescio lungo linea difficilmente l’americano riesce a gestire. Shelton si porta 3-2 (solo 52 minuti di partita), nel sesto game si riaccende la battaglia. Ben trova una risposta vincente di diritto bellissima nel secondo punto, impatto potente che fulmina Sinner. Poi il n.1 sbaglia un rovescio incrociato a chiudere un lungo scambio, impatto con poche corde, 15-30. Il servizio aiuta Jannik, 30 pari, quindi sbaglia un diritto in scambio davvero insolito per lui, a metà rete giocato piuttosto fermo con le gambe. Palla break Shelton su 30-40. Fantastica giocata di Jannik! Si scambia, e va sotto nella velocità di palla ma recupera con un diritto profondo e quindi tocca una smorzata col diritto che più precisa non si può. Va di nuovo sotto Sinner nello scambio seguente, come se fosse in difficoltà ad arginare la potenza del rivale. Altra palla break, e ancora seconda di servizio… ma la risposta di Ben è pessima, fuori equilibrio e in rete. Si salva Sinner da un piccolo passaggio a vuoto con i tre errori gratuiti, 3 pari. Shelton non resta bloccato mentalmente sulle chance non sfruttate, torna a servire bene e 4-3. Sinner invece è ancora incerto. Inizia l’ottavo game con un errore di diritto in rete su di una risposta “storta” del rivale, poi Ben trova un diritto vincente lungo linea ben fintato. 0-30. Suona l’allarme rosso: Jannik stecca sulla risposta profonda dell’americano, 0-40 e tre PB consecutive. Sinner cancella la prima con uno scambio, poi un Ace, 30-40. Altro Ace! 7 palle break annullate su 7. Altro Ace! 3 di fila. L’allungo estremo di Ben nega a Jannik il quarto “asso” di fila, che durezza mentale Jan, come si è salvato da un game pessimo. 4 pari. Strappa due punti in risposta l’altoatesino, ma non riesce ad arrivare alla chance per l’allungo, 5-4 Shelton. Ben continua ad insistere sulla smorzata dopo il servizio, ma ottiene meno punti rispetto al primo set, Jannik le legge e rincorre bene. Il servizio del nativo di Atlanta resta a tratti ingestibile, e resta avanti nel punteggio. Perfetto anche Sinner, è Tiebreak Time. Nel quarto punto si gioca sulla seconda palla, e Sinner sale in cattedra! Bellissimo forcing col diritto inside out, sempre più profondo e angolato, una morsa che stritola l’americano. 3-1. Shelton rischia la smorzata ma Sinner la legge bene, corre avanti e chiude con un tocco di rovescio perfetto. 4 punti a 1. Si gira 5-1 con un diritto vincente di Jannik. Ace! 6 punti a 1, 5 Match Point! Via, esce il rovescio dell’americano, 7 punti a 1 e vittoria per l’azzurro. Nei momenti chiave non ha sbagliato NIENTE. Eccellente prestazione e via nei quarti di finale, dove aspetta Tsitsipas o Medvedev. Che durezza Jan!

    [1] Jannik Sinner vs [14] Ben Shelton ATP Shanghai Jannik Sinner [1]67 Ben Shelton [14]46 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 3-1* 4*-1 5*-1 6-1* ace6-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-05-6 → 6-6B. Shelton 15-0 15-15 30-15 ace 40-155-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 5-5B. Shelton 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 ace A-40 ace3-4 → 4-4B. Shelton0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-402-3 → 3-3B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 6-4B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-404-4 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 15-15 30-152-3 → 3-3B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2B. Shelton 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1B. Shelton 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 J. Sinner
    🇺🇸 B. Shelton

    Punteggio servizio
    325
    294

    Ace
    7
    7

    Doppi falli
    0
    1

    Percentuale prime di servizio
    70% (46/66)
    74% (43/58)

    Punti vinti con la prima
    87% (40/46)
    86% (37/43)

    Punti vinti con la seconda
    65% (13/20)
    40% (6/15)

    Palle break salvate
    100% (7/7)
    0% (0/1)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    Punteggio risposta
    183
    48

    Punti vinti in risposta sulla prima
    14% (6/43)
    13% (6/46)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    60% (9/15)
    35% (7/20)

    Palle break convertite
    100% (1/1)
    0% (0/7)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    Punti vinti a rete
    70% (19/27)
    75% (15/20)

    Vincenti
    17
    22

    Errori non forzati
    5
    10

    Punti vinti al servizio
    80% (53/66)
    74% (43/58)

    Punti vinti in risposta
    26% (15/58)
    20% (13/66)

    Punti totali vinti
    55% (68/124)
    45% (56/124)

    Velocità massima servizio
    210 km/h
    219 km/h

    Velocità media prima di servizio
    192 km/h
    196 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    147 km/h
    180 km/h LEGGI TUTTO

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    Sinner fantastico per due set, poi lotta nel terzo e batte Shelton, è nei quarti a Wimbledon

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Due set capolavoro, dominati da campione con un tennis spettacolare, dirompente in ogni colpo e forte di una risposta clamorosa, poi il terzo set si è fatto molto complicato per Jannik Sinner contro Ben Shelton negli ottavi di finale di Wimbledon. L’azzurro è andato sotto di un break per un passaggio a vuoto col diritto, ha rimontato con classe e ha portato a casa il parziale e il match faticando al tiebreak, dove ha sprecato un vantaggio di 5 punti a 2 e annullando ben 4 set point (uno in risposta) allo statunitense. L’azzurro batte il potente mancino di Atlanta per 6-2 6-4 7-6(9) e vola nei quarti di finale dei Championships, dove attende Daniil Medvedev. Jannik ha dato una dimostrazione di forza brutale nel primo set, dove ha perso un solo punto alla battuta, quindi ha controllato bene il secondo parziale, forte di un break strappato in apertura e senza alcuna sbavatura. Shelton dopo l’avvio shock è cresciuto: ha trovato ritmo alla battuta e anche un po’ in risposta (anche per un leggero calo di Jannik per numero di prime palle in campo), sparacchiando di meno e correndo tanto. Si è “centrato”, e le sue pallate hanno iniziato a prendere le righe, non più i teloni, e questo ha portato a meno scambi. Forse anche per questo, insieme al primo calo di tensione, Sinner è incappato in un pessimo turno di battuta all’avvio del terzo set, dove con 4 errori col diritto – non aveva sbagliato praticamente nulla fino a quel momento – è stato costretto a rincorrere.
    Lì, ancora una volta, è venuta fuori la forza del Campione, quello che non molla nulla, è bravissimo a cancellare i momenti negativi e ritrovare con calma la retta via. È stato bravo a reggere, lasciar passare la sfuriata del rivale in piena esaltazione agonistica e prendersi immediatamente la prima chance per rientrare, arrivata nel settimo game, dove ha messo pressione al rivale dopo l’iniziale doppio fallo di Ben. Durissimo il tiebreak, dove Shelton era arrivato “meglio”, contro un Sinner invece più falloso e meno sicuro col diritto, colpo che oggi gli ha dato qualche patema dopo un’oretta di pallate imprendibili per consistenza e velocità. Alla fine, nel testa a testa furibondo del tiebreak, la maggior durezza nel gioco, completezza tecnica e forza mentale dell’italiano ha prevalso, e bene così perché in caso di quarto set la partita poteva diventare anche scomoda…
    Sinner è stato bravissimo a partire a mille all’ora, sia come colpi che per tempi di gioco. È stato indispensabile farlo per mettere subito in chiaro i rapporti di forza e mettere enorme pressione a Shelton, sia in termini di gioco che di punteggio. Ben infatti è il classico tennista che si può esaltare nella lotta, nei testa a testa, e diventare pericolosissimo perché nella sua racchetta l’equilibrio è poco, ma di potenza e di strafottenza ce n’è da vendere… Con una partenza razzo, e con una qualità in risposta quasi misteriosa (come ha agganciato, controllato e rimesso in gioco molte prime palle di Shelton ha dell’incredibile!), Jannik ha messo pressione fisica e mentale al rivale, l’ha depresso e depotenziato, mettendogli in faccia una forza che ha scardinato la sua arma principe, il servizio. Così Ben ha perso il filo del tennis, si è messo a sparacchiare senza senso, e pure il servizio ha perso efficacia. Non reggeva lo scambio, non faceva punto col servizio, nemmeno venendo a rete, e di errori del nostro neanche l’ombra. Bravissimo Sinner a cavalcare l’onda e scappare subito avanti nel secondo, forte di due set a zero la partita non era in ghiaccio ma assai ben indirizzata.
    Shelton tuttavia è stato molto bravo – anche grazie all’aiuto del padre, che è riuscito a calmarne l’istinto distruttivo – a salire da metà del secondo set, ha ritrovato buone sensazioni, prima col servizio, tornato insidiosissimo, quindi anche col diritto, a tratti imprendibile. Forse Sinner si è anche un filo preoccupato per una caduta e un fastidio al polso, o semplicemente ha un attimo tirato il fiato col fisico e testa dopo aver spinto come un forsennato. Ha perso precisione e feeling col diritto, ha iniziato a sbagliarne qualcuno già nella parte finale del secondo set, poi è crollato malamente all’avvio del terzo, con 4 errori davvero brutti, pagati a caro prezzo. Il metro del campione è stata la calma nell’aspettare il momento per alzare di nuovo il livello. Il segnale è stato il doppio fallo di Shelton nel primo punto sul 4-3: lì la morsa di Jannik è tornata mortale, si è ripreso il break e al fotofinish ha vinto.
    Una bella vittoria. Sinner è più forte complessivamente di Shelton, ha molto più tennis e testa, lucidità e continuità di gioco, ma resta un avversario scomodo se te lo trascini nella lotta, con quel servizio e potenza nei colpi. Jannik ha vinto con misura, un tennis più pratico nel terzo set, quello della rimonta e sorpasso. Il colpo migliore in tutto il suo incontro resta la risposta: come diavolo faccia a scattare nell’aria, domare la pallata di servizio di Shelton e, con l’equilibrio dei forti, rimetterla nell’angolo… Colpi al limite, ma se ci pensiamo poi non lo sono così tanto visto che ne ha trovati uno, poi due, poi… tanti! Sinner è un grande campione. Il suo Wimbledon continua. È di nuovo nei quarti. Pronto a dire la sua contro tutti. Avanti il prossimo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia poco prima delle 17 sotto il tetto chiuso, visto il maltempo imperante su SW19, con Shelton alla battuta. Cerca e trova ogni angolo e rotazione col servizio, Ben muove lo score a 15. Ottimo il primo game di Sinner, in totale sicurezza lo vince a zero, 1 pari. Shelton si complica la vita con una smorzata pessima, gli costa il 15-30. Poi sul 30 pari clamorosa risposta di Jannik, una bordata di rovescio che costringe Ben a una volée difficile da domare, e non ce la fa. Palla break! Equilibrista Jannik! Trova in qualche modo una risposta di rovescio staccando la mano in allungo, la palla atterra nell’angolino e l’americano sbaglia. Anzi, NO! Il controllo elettronico vede che la palla di Ben ha toccato la riga. Stavolta servizio e diritto di Shelton sono efficaci. 2-1. Jannik si prende anche il quarto game a zero, sicurissimo con battuta e primo colpo successivo, molto aggressivo. Sul 2 pari ancora Ben opta, malamente, per una smorza bel letta e rigiocata da Jannik, 0-30. Molto bene Shelton poi sul 30 pari, vince il primo importante scambio da fondo campo reggendo col rovescio e accelerando lungo linea col diritto. Il BREAK per Sinner arriva: ai vantaggi Ben gioca con pochissima sensibilità il back di rovescio, poi sparacchia lungo col diritto, ma c’è una costante in questi errori: la PRESSIONE di Sinner dalla risposta, che neutralizza molte prime a tutta del nativo di Atlanta. 3-2 e servizio Jannik. Si interrompe a 10 la striscia di punti di fila vinti al servizio dall’azzurro. Ben ci mette un po’ del suo, esagera nella spinta cercando giocate percentualmente da bancarotta… 4-2 Sinner, tutto scorre come il ticchettio di un orologio svizzero nel gioco di JanTheFox. Non riesce a fare la differenza col servizio Ben, Jannik risponde tanto e benissimo, se non avesse regalato un tocco sotto rete sarebbe di nuovo avanti 0-40… La palla per il doppio break arriva ugualmente sul 30-40, eccellente la risposta di Jannik, l’ennesima. Con un altra risposta fantastica, rovescio cross in allungo e totale controllo, vola 5-2 col doppio break. Sinner si aggiudica il parziale 6-2 al primo set point. Ha perso 1 punto, UNO, alla battuta Jannik… Brutale.
    Secondo set, Shelton riparte alla battuta, ma… se non fa punto col servizio nello scambio son dolori. Risponde sempre Jannik, gli attacchi dell’americano fanno il solletico, sono neutralizzati come quando si schiaccia una zanzara con la racchettina elettrica… È subito sotto 15-40 Ben, Sinner gli tira “in faccia” una risposta a tutto braccio che rimbalza a due dita dalla riga di fondo. BREAK Sinner, 6 giochi di fila vinti. Si distrae un minimo Sinner, concede due errori, ma si riprende immediatamente col servizio, un Ace e via. 2-0 avanti. Finalmente torna a vincere un torno di servizio Shelton, chiedendo tutto e di più al servizio, ma che fatica… (1-2). Non solo potenza e impatti perentori, Sinner mette in mostra anche “mano” con un tocchetto sotto rete disinvolto e vincente nel primo punto del terzo game. È troppo rapido Jannik nel colpire col diritto o rovescio il primo colpo dopo la battuta, su risposte traballanti del rivale. Shelton ha la faccia chi di letteralmente non sa cosa fare per provare a fermare l’azzurro. 3-1. L’americano ingrana alla battuta, il parziale scorre via sui turni di battuta, con Jannik ancora solidissimo nei suoi. Sul 4-3, l’azzurro ha ceduto complessivamente nell’incontro solo 4 punti alla battuta… Jannik serve bene perché non cerca solo velocità, rischia la battuta anche contro il diritto di Ben, e la cosa funziona perché da sinistra gli apre totalmente l’angolo a destra dove entra benissimo col diritto cross e sbaraglia la resistenza del modesto rovescio di Shelton. 6-2 5-3 Sinner, in nemmeno un’ora di gioco. Complicato anche il nono game per l’americano, anche per colpa di un errore marchiano sotto rete, ma rimedia con il servizio, 4-5. Jannik serve per chiudere anche il secondo parziale. Sul 15-0 il pusterese commette il primo vero gratuito del match, ma poco male, si affida alla pressione nello scambio, poi una seconda palla così carica di spin ed esterna che manda sui teloni il rivale in risposta. 40-15, due Set Point. Spreca il primo, sparacchia con un po’ di fretta di rovescio (e si tocca il polso, era scivolato a terra in risposta nel nono game); OK il secondo, è lungo il rovescio in scambio di Ben. 6-4 Sinner. Totale controllo per l’azzurro, tutto bene, tutto rapido, nessuna sbavatura. Ogni colpo funziona. Shelton almeno è salito alla battuta, ma resta del tutto inefficace in risposta.
    Terzo set, Shelton to serve. Forse trova il miglior turno di battuta del suo match, non solo servizio ma anche un po’ di resistenza nello scambio senza sparacchiare via a tutta. 1-0 Shelton, e per la prima volta regge anche in risposta l’americano. Sinner si ritrova 30 pari, esagera col diritto per la terza volta nel game, 30-40 e prima palla break dell’incontro da salvare. Ancora il diritto tradisce Jannik, era in controllo dello scambio ma il cambio in lungo linea è in rete. All’improvviso, BREAK Shelton, primo passaggio a vuoto per l’italiano, ora costretto a rincorrere nel set sotto 0-2. Urla Ben dopo un bel punto vinto sul net e poi un diritto aggressivo. Si esalta lo statunitense, e così può diventare davvero pericoloso. Ancora col diritto Jannik sbaglia dopo un’ottima risposta. In modo totalmente inatteso, lo score segna 3-0 Shelton. L’italiano muove lo score, 1-3, con un delicato (e primo nel match) servizio e volée. La battuta di Ben diventa difficilissima da rispondere, tira addirittura una seconda palla a 133 miglia (!), bordata che lo porta 4-1. Servendo sul 4-2, Shelton inizia con un doppio fallo, poi sbaglia un diritto in scambio. 0-30. Bravissimo Sinner a rispondere in qualche modo, guadagnare il centro del campo e inchiodare il rivale nell’angolo sinistro, finito a furia di contro piedi. 0-40, tre palle per recuperare il break per Jannik. Gioca MALISSIMO Shelton la seconda, una smorzata che è un pallonetto e Sinner arriva e si prende il BREAK, 4-3. C’è un po’ di tensione in campo, anche l’azzurro è meno sciolto e commette il secondo errore del game, 30 pari. Nel momento del bisogno, il servizio c’è, due pallate e via. 4 pari. Ben ha trovato un bel focus, difende ogni palla con consistenza e non sparacchia più via come all’avvio del match, quando era travolto e non trovava la misura. Jannik deve lavorare di più e stare attento, visto lo score tirato del parziale. Poche prime in campo per Sinner sul 5-4, si affida alla sua consistenza nello scambio, dritto al centro per sbagliare di meno. Sul 40-30 trova una giocata clamorosa: sulla risposta nei piedi del rivale gioca un colpo sotto le gambe fronte rete e poi passante ottimo di diritto sull’attacco per nulla malvagio di Shelton. 5 pari. Continua a concedere qualcosa Sinner nello scambio, il diritto alterna vincenti ad errori, ancora 30 pari sul 6-5. Ancora lungo il diritto, un po’ statico coi piedi… c’è un Set Point Shelton! E la prima palla non va… Rischia una risposta di diritto Ben, la palla non supera la rete, qua è andata “bene”. ACE Sinner! Mancava da un po’ una prima palla decisiva. Altro gran servizio, Tiebreak! Attacca bene Ben sul secondo punto, ma la volée è lunga. Poi chiude con la smash Sinner, dopo uno schiaffo al volo di diritto non perfetto. 2 punti a 1 Jannik. UFF! Ben regala col diritto, su di una risposta alta e carica di Jannik che lo sorprende. 3-2 e servizio per l’azzurro. Servizio e diritto, 4-2. Altro servizio nell’angolino, perfetto, nemmeno velocissimo ma perfetto sul rovescio di Ben. 5 punti a 2. Shelton spara l’Ace #14, 3-5. Sinner comanda lo scambio ma sbaglia il 19esimo colpo, un rovescio veloce ma… si poteva far meglio. 5-4. Ora serve Jan. Chiamata OUT la palla diritto di Sinner, non chiama nemmeno la verifica, è 5 pari. GRANDE Vincente di Shelton col diritto, pallata improvvisa. Da 2-5, è 6-5 e serve, Set Point! Sbaglia Ben, sul ritmo di Jannik. 6 pari! Bel servizio esterno si Shelton, 7-6, altro SP, ma serve Sinner. Lo annulla l’azzurro, out il taglio di Shelton dopo una buona risposta. ACE! 8-7, ecco il Match Point Sinner! ACE Shelton! 8 pari. Ben guadagna il quarto SP con un diritto sicuro dopo la battuta; lo annulla col suo solito pressing. 9 pari. Buon servizio al colpo, 10-9 e seconda Palla Match Sinner… Doppio fallo!!!! Finisce così, annulla 4 SP e chiude 11 punti a 9. Bel terzo set, grande lotta e che crescita per Shelton. Sinner sbaglia qualcosa ma regge e la chiude in tre set. Si va nei quarti, ora ci sarà Medvedev.

    J. Sinner vs B. Shelton Slam Wimbledon J. Sinner [1]None667 B. Shelton [14]• None246 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3B. SheltonB. SheltonNone-None 1-0 1-1 1-2 2-2 2-3 2-4 2-5 3-5 ace 4-5 5-5 6-5 6-6 7-6 7-7 7-8 ace 8-8 ace 9-8 9-9 9-10 df6-6 → 7-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace5-6 → 6-6B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4B. Shelton 0-15 df 0-30 0-40 15-402-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-4 → 2-4B. Shelton 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-3 → 1-3B. Shelton 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace0-2 → 0-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2B. Shelton 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4B. Shelton 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 ace 40-30 ace5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 5-3B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-04-2 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2B. Shelton 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-1 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 3-1B. Shelton 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-30 ace2-0 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-0 → 2-0B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-05-2 → 6-2B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-404-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2B. Shelton 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1B. Shelton 15-0 30-0 30-15 40-15 ace ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇺🇸 Ben Shelton

    Ace
    7
    15

    Doppi falli
    0
    4

    Percentuale prime di servizio
    70% (63/90)
    72% (69/96)

    Punti vinti con la prima
    76% (48/63)
    70% (48/69)

    Punti vinti con la seconda
    70% (19/27)
    41% (11/27)

    Punti vinti a rete
    69% (22/32)
    48% (13/27)

    Palle break convertite
    67% (4/6)
    50% (1/2)

    Punti vinti in risposta
    39% (37/96)
    26% (23/90)

    Vincenti
    28
    27

    Errori non forzati
    29
    37

    Punti totali vinti
    104
    82

    Distanza coperta
    2607.2 m
    2645.0 m

    Distanza coperta per punto
    14.0 m
    14.2 m LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek in lacrime dopo la vittoria su Osaka al Roland Garros 2024: Sabalenka la comprende. Dalla terra battuta all’erba: le speranze di Ben Shelton dopo l’eliminazione al Roland Garros

    Ben Shelton nella foto – Foto Getty Images

    L’immagine di Iga Swiatek in lacrime, dopo la sua drammatica vittoria contro Naomi Osaka al secondo turno del Roland Garros 2024, ha generato una varietà di opinioni. E Aryna Sabalenka non è stata da meno e ha voluto dare anche il suo punto di vista: “Ho visto un breve clip di lei che piangeva e la capisco perfettamente. È stata una partita molto dura. È stata molto vicina a perdere quella partita. Immagino che stesse rilasciando tutta quella tensione, non negativa. Credo che farei lo stesso”*, afferma la bielorussa, che sa cosa significa avere una grande pressione addosso.“C’è molta pressione nel tennis, ma solo se ti concentri su quella pressione. Penso che, personalmente, cerco solo di concentrarmi su me stessa e di migliorare come giocatrice e di offrire il mio miglior tennis ogni volta che gioco”, conferma la numero due al mondo, che rimane ferma nel suo obiettivo di vincere il suo primo Roland Garros.
    Ben Shelton è stato superato da Félix Auger-Aliassime al terzo turno del Roland Garros, ma si dice soddisfatto dei suoi progressi sulla terra battuta in questa stagione, consapevole di essere molto giovane e di aver bisogno di pazienza per continuare a evolversi. “Sono molto lontano dall’essere un giocatore compiuto, ho margini per imparare molto, non sono ancora dove voglio arrivare”, ha detto prima di spiegare i suoi fastidi. “Il campo e le palle sono molto umidi, le interruzioni sono sempre complicate e questo mi ha causato alcuni dolori. In ogni caso, spero di stare bene per l’inizio della stagione sull’erba, dove ripongo molte aspettative”, ha affermato.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Taylor Fritz torna in vetta alla classifica statunitense

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Taylor Fritz tornerà lunedì prossimo in cima alla classifica statunitense dopo la sua recente vittoria all’ATP di Monaco su Jack Draper. In questo modo, strappa il numero 1 a Ben Shelton, che aveva debuttato al vertice degli americani nell’ultima settimana. Nel tour sulla terra battuta si prevede un’avvincente battaglia tra loro e Tommy Paul per vedere chi si candiderà come il migliore, vediamo in che scenario si muovono.La battaglia per il numero 1 del mondo è una vera attrazione per vedere quale giocatore gode di essere superiore rispetto al resto. Tuttavia, non esiste un solo numero 1, ma ogni paese ha la sua disputa e alcune sono interessanti come quella che sta vivendo gli Stati Uniti. Il gigante americano ha la fortuna di avere 11 giocatori nella top 100, alcuni di loro molto vicini alla top 10. Ben Shelton, Taylor Fritz e Tommy Paul sono quelli che lottano ogni giorno per essere il migliore del loro paese, un ruolo che si è alternato negli ultimi tempi e che ora cambierà di nuovo da lunedì prossimo con Fritz di nuovo in cima, anticipando quella che si preannuncia come una bella lotta durante il tour sulla terra battuta.
    L’irruzione di Shelton nell’ultimo anno ha fatto sì che questa battaglia per essere il numero 1 americano acquisisse una maggiore belligeranza e mettesse in allerta coloro che avevano il controllo della vetta. Fritz, Paul e Tiafoe erano stati finora i principali contendenti per lottare per quel numero 1. E sia Tiafoe che Fritz sono gli unici dei quattro ad aver messo piede nella top 10 della classifica, con Fritz che ha raggiunto il 5° posto mondiale. Con tutto ciò, solo pochi punti li separano, quindi questo tour sulla terra battuta si preannuncia molto interessante. Così, dopo la vittoria di Fritz (14) nei quarti di finale dell’ATP di Monaco, ha appena strappato il numero 1 a Shelton (15) separandoli di soli 15 punti.
    Classifica e punti ATP dei tre migliori statunitensi:– 14 Taylor Fritz: 2495– 15 Ben Shelton: 2480– 16 Tommy Paul: 2350
    Gli Stati Uniti possono vantare di avere più di un giocatore che lotta per posizionarsi ai primi posti della classifica, quindi chiunque si trovi in cima alla propria classifica sarà un vero regalo, poiché tutti e tre sono in grado di continuare a scalare posizioni. Tuttavia, questo tour sulla terra battuta che stiamo iniziando ad attraversare probabilmente non è la tappa preferita di nessuno di loro perchè si trovano più a loro agio sui campi veloci. Qui sarà interessante vedere chi può essere più versatile e adattarsi meglio a questa superficie per prendere un vantaggio davvero importante prima dell’estate quando torneremo sul cemento. Nel resto del tour sulla terra battuta che culminerà al Roland Garros, Fritz è quello che difende più punti con 280, seguito da Paul con 210 e Shelton con 90.
    In questo modo, il giovane di 21 anni, che è rimasto una settimana come numero 1 del suo paese, ha molte probabilità di strappare quel posto dalle mani di Fritz, anche se molte cose possono accadere. Gli Stati Uniti vivranno una costante alternanza nelle prossime settimane, questo è certo, poiché i pochi punti che li separano non consentiranno di definire chiaramente il migliore. Così, non bisognerà nemmeno trascurare Tiafoe (21), che cercherà di trovare il suo miglior livello per tornare ai primi posti, né Sebastian Korda (25), che avrà una nuova opportunità sulla terra battuta.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Fantastico Musetti a Miami! Batte Shelton e si regala gli ottavi contro Alcaraz

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    La pazienza è la virtù dei forti, e quando hai nel braccio quella magia, nessun risultato è impossibile. Lorenzo Musetti si veste da rock star nella notte di Miami: con una prestazione magnifica, fatta di calma, solidità e condita da una serie di colpi fantastici, sorprende il favorito del pubblico della Florida, il potente Ben Shelton, sconfiggendolo per 6-4 7-6(5) e guadagnandosi un’ottavo di finale da sogno contro Carlos Alcaraz. Incredibili i colpi difensivi del toscano, capace di trovare passanti in corsa sia di diritto che di rovescio fantastici, highlights da copertina con i quali ha punito gli attacchi vigorosi ma non sempre precisi dell’americano. Ma la vittoria di “Muso” sotto le stelle della Florida è molto di più di una serie d’esecuzioni balisticamente eccellenti. Lorenzo è stato concreto, solido e razionale, ha giocato finalmente con il piglio del grande giocatore e intensità, applicando schemi coerenti con continuità. Ha servito bene e ha comandato lui il ritmo di gioco e la maggior parte degli scambi, riuscendo a muovere il rivale con un primo colpo dopo il servizio davvero incisivo. Ha messo sotto scatto Shelton, costringendolo a rischiare troppo con pallate estemporanee ed attacchi spericolati, spesso puniti dai passanti ottimi del nostro giocatore. Ben non ha capito quale fosse la migliore posizione in campo, ha lasciato spazi che Musetti è stato bravo a trovare con la precisione dei suoi colpi. Col rovescio ha spesso spiazzato il rivale con il suo lungo linea maestoso, ma è stato il diritto, solido e carico di spin nel primo colpo e poi velocissimo in accelerazione, a fare davvero la differenza. Musetti attento, offensivo, preciso e lineare nei suoi schemi, Shelton tanto potente quanto caotico.
    “Il mio team mi diceva di avere pazienza perché a volte Ben, con i servizi davvero eccellente che tira, poteva essere davvero frustrante”, ha detto l’azzurro a caldo dopo il successo “In alcuni punti ho avuto l’occasione di strappargli il break nel secondo set, non trovavo la palla giusta con il diritto. A volte serviva piuttosto bene, con lo slice al corpo. Anche l’ultimo punto è stato davvero difficile da conquistare. Ho dovuto essere molto paziente e cercare di concentrarmi su quello che dovevo fare. Penso di aver giocato probabilmente la migliore partita dell’anno”.
    Musetti non vinceva due match nello stesso torneo da Chengdu dello scorso settembre. In campo è stato molto più attivo, determinato e focalizzato rispetto agli ultimi mesi, vissuti con un grigiore troppo brutto per il suo talento. Un’intensità che l’ha portato gestire fasi delicate e restare estremamente solido nei suoi game di battuta e nel tiebreak del secondo set, rivelatosi decisivo.

    Musetti THE MARVEL 😜@Lorenzo1Musetti #MiamiOpen pic.twitter.com/jiHJ4QhtSs
    — Tennis TV (@TennisTV) March 26, 2024

    Musetti nel primo set è stato molto solido, non ha concesso alcuna palla break al rivale nei propri turni di servizio, ed è scappato via nel quinto game in risposta. Prima un gran passantino di rovescio in avanzamento, a punire una volée stoppata non definitiva, poi Ben regala con un diritto e un doppio fallo. Sullo 0-40 Lorenzo è duro come il marmo: regge in difesa, cambia ritmo allo scambio e fa correre il rivale che sparacchia via un diritto senza né capo né coda. Un pessimo game che condanna Shelton al break, 3-2 Musetti. Sbaglia pochissimo Lorenzo, colpisce molto bene la palla e trova profondità. Gestisce bene il resto del parziale l’azzurro, non sfruttando una chance per il doppio break in risposta sul 4-3, ma chiude in sicurezza per 6 giochi a 4. Eccellente come Musetti abbia vinto 10 punti su 11 seconde di servizio, statistica questa davvero notevole.
    Molto più complicato e combattuto il secondo set. Arriva la reazione veemente di Shelton, che inizia alla battuta e strappa ai vantaggi un break all’azzurro, al primo calo di tensione emotiva e fisica dopo un primo set stellare e senza alcuna pausa. Vola 2-0 e poi 3-0 avanti Shelton, nonostante un doppio fallo. Una sfuriata di rabbia quella dello statunitense, ma il suo tennis è instabile e disordinato, tra pallate vincenti e troppi errori figli di scelte tattiche discutibili. Shelton si porta 4-1, ma subisce il contro break nel settimo gioco. Musetti trova una risposta carica di spin e profondissima, per il 15-30, poi Ben attacca corto col rovescio, sul rovescio dell’azzurro, che tira un comodo passante cross. Musetti si prende il contro break alla prima chance sul 15-40, grazie a un diritto d’attacco di poco in corridoio di Shelton. Vola la racchetta dell’americano, è a testa bassa in panchina al cambio di campo, sente che Musetti è molto solido e non gli concede niente. Lorenzo impatta 4 pari con un ottimo turno di battuta, molto sicuro e stabile nei suoi colpi. La bagarre è totale nella parte finale del secondo set: Shelton spara tutto, salva un game complicatissimo (14 punti) annullando due palle break, per il 5-4, mente Musetti è solidissimo si porta 5 pari senza affanno; di nuovo Ben è sotto attacco nel suo turno di battuta successivo, dove salva altre tre palle break. Si arriva al tiebreak, giocato con grande equilibrio punto su punto. Serve bene Lorenzo, è molto focalizzato e attivo; anche Shelton è più cauto nei suoi affondi, di grande potenza ma con più margine. Lorenzo va avanti 3-2 e servizio (errore di volo di Shelton), si gira 4 punti a 2, quindi l’azzurro cede il punto al servizio sbagliando un diritto al termine di un lungo scambio, qua molto paziente Shelton. Rischia in risposta l’americano ma non gli va bene. Con un gran diritto cross dopo il servizio Musetti si prende il 6-5, è match point! Attacca col diritto Ben, la palla gli termina in rete. Ha vinto Lorenzo, con grande merito! Splendido successo, arrivato con forza e piglio davvero diverso, da grande giocatore.
    Musetti raggiunge agli ottavi Sinner e Arnaldi, un tris d’assi azzurro per la prima volta nel Masters 1000 della Florida. Ma più della quantità, oggi celebriamo il ritorno di Lorenzo a un livello che non vedevamo da tempo. Quando Lorenzo gioca così bene e con questa forza, è davvero grande tennis.
    Marco Mazzoni
    [23] Lorenzo Musetti vs [16] Ben Shelton ATP Miami Lorenzo Musetti [23]67 Ben Shelton [16]46 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 3*-2 4*-2 4-3* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5*6-6 → 7-6L. Musetti 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6B. Shelton 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 A-405-5 → 5-6L. Musetti 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5B. Shelton 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 4-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 4-4B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-402-4 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace1-4 → 2-4B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-01-3 → 1-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-150-3 → 1-3B. Shelton 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-400-2 → 0-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2B. Shelton 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4B. Shelton 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace5-3 → 5-4L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-404-3 → 5-3B. Shelton 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-2 → 4-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 4-2B. Shelton 0-15 0-30 0-40 df2-2 → 3-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-01-1 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1B. Shelton 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Musetti (🇮🇹) vs Shelton (🇺🇸)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 307 vs 266– Aces: 1 vs 4– Double Faults: 0 vs 5– First Serve: 40/63 (63%) vs 58/83 (70%)– 1st Serve Points Won: 33/40 (83%) vs 39/58 (67%)– 2nd Serve Points Won: 16/23 (70%) vs 12/25 (48%)– Break Points Saved: 0/1 (0%) vs 6/8 (75%)– Service Games Played: 11 vs 11
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 19/58 (33%) vs 7/40 (18%)– 2nd Serve Return Points Won: 13/25 (52%) vs 7/23 (30%)– Break Points Converted: 2/8 (25%) vs 1/1 (100%)– Return Games Played: 11 vs 11
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 9/11 (82%) vs 21/41 (51%)– Winners: 14 vs 22– Unforced Errors: 1 vs 13– Service Points Won: 49/63 (78%) vs 51/83 (61%)– Return Points Won: 32/83 (39%) vs 14/63 (22%)– Total Points Won: 81/146 (55%) vs 65/146 (45%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 209 km/h (129 mph) vs 234 km/h (145 mph)– 1st Serve Average Speed: 199 km/h (123 mph) vs 184 km/h (114 mph)– 2nd Serve Average Speed: 152 km/h (94 mph) vs 171 km/h (106 mph) LEGGI TUTTO