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    ATP Finals 2025: Jannik Sinner in controllo, regola Shelton con sostanza e qualità. Tre vittorie in tre match a Torino

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è più forte di Ben Shelton, in tutto. Costanza di rendimento, solidità, pressione, scambio, difesa e attacco, risposte, ma pure… al servizio, e non solo per gli 11 Ace vs. 6 quanto per l’efficacia complessiva di un colpo che sta viaggiando alla grande e sostiene a dovere il tennis dell’azzurro, davvero prossimo alla perfezione in questa fase finale della stagione. E Se Ben va sottoa Jannik pure nello scontro alla battuta, allora è Sipario. L’ennesima conferma della superiorità di Jannik su Ben viene dalla prestazione eccellente e vittoria senza macchia dell’italiano nel terzo match del girone Borg alle ATP Finals 2025, un 6-3 7-6(3) in totale scioltezza che conferma quant bene il n.2 del mondo stia giocando in quest’edizione del torneo dei “maestri”. La sensazione dal campo è stata inequivocabile: Jannik ha controllato con maestria e sicurezza l’avversario, il tempo di gioco, gli scambi, lo spazio sul campo. Controllo totale, a tratti dispotico. Non c’è stato un solo momento di vera difficoltà, con una sola palla break concessa nel quarto game del primo set – sotto un Ben arrembante – e annullata da Sinner affidandosi alla certezza della sua qualità nettamente superiore sfidando il rovescio del rivale in scambio. Solo in alcuni passaggi nei 94 minuti di gioco Jannik ha dato l’impressione di aver spinto al 100%, momenti nei quali ha deciso di provare la sua massima velocità e staccare Ben, per non correre alcun rischio. Ha servito molto bene l’italiano, con il 75% di prime in gioco e vincendo l’81% dei punti, ma anche il 56% con la seconda, vista la totale aggressività di Shelton, è un bel metro della forza di Jannik. Un successo limpido, il settimo consecutivo contro il nativo di Atlanta, che lo porta di forza in semifinale (e ottava vittoria di finale nel torneo, anzi pure la dodicesima sulle ultime tredici partite disputate sotto il tetto dell’Inalpi Arena).
    “Sono partito con un break sopra, e da poi è andata bene. Ho cercato di stare lì mentalmente, è stata un’ottima partita” afferma Jannik a caldo in campo a Diego Nargiso. “Sono felice di essere in semifinale e di poter giocare con una buona energia”. Il servizio sta performando e lo aiuta nei momenti difficili: “Non è sempre così… (sorride Jan). Stiamo lavorando tanto. Ben è stato molto aggressivo sulla mia seconda, ho cercato di variare la velocità. Facciamo le cose giuste”.
    Già, in queste ultime parole c’è l’essenza del Sinner attuale: fare le cose giuste. Giocare un bel tennis, potente, aggressivo, ma sempre con misura e seguendo una tattica ineccepibile. Applicare punto per punto uno schema vincente, pronto a correggere il tiro se qualcosa va fuori da quanto studiato a tavolino. Vincere, ma senza esagerare, senza prendersi rischi eccessivi, aumentando progressivamente la spinta dei colpi fino a staccare l’avversario, quindi continuare a giocare affidandosi a quel che più funziona e così veleggiare sicuro verso il successo. Una condotta che potrebbe apparire persino “noiosa”, ma a vincere e convincere ci si annoia? Ma c’è molto di più. Sinner sta diventando sempre più gestore di se stesso perché in campo è terribilmente consapevole di quel che accade. Sente e conosce sempre di più il suo corpo, capisce quanto sta consumando di energie, fisiche e mentale, e avvertendo il gap col rivale agisce di conseguenza, mettendo il proprio gioco di un livello superiore, per correre rischi, ma senza strafare, senza strappi. È il modo ideale per amministrare muscoli ed energie nervose, seguendo un flusso vincente e cavalcando il momento, tenendo da parte il massimo sforzo per quando ne ha davvero bisogno.
    Il secondo set dell’incontro vs. Shelton è stato piuttosto equilibrato, Ben ha servito meglio non affidandosi solo alla potenza e variando di più l’angolo, e Sinner bravo è stato ad attendere, senza esagerare o cambiare cose che non avrebbero comunque funzionato. Al tiebreak ha allungato immediatamente prendendosi di forza un mini-break e da lì in avanti ha controllato tutto, fino al successo. Controllo è esattamente la parola che più incarna questo torneo di Jannik, e non solo. Sta aspettando la finale (vs. Alcaraz?) per spingere al massimo? Vedremo, è possibile. Intanto macina uno dopo l’altro gli avversari con servizi in ritmo, risposte sempre ficcanti (incredibile come riesca ad arrampicarsi letteralmente su traiettorie che altri nemmeno riuscirebbero a sfiorare…), prendendosi il centro del campo e quindi imbastendo una progressione micidiale, oppure facendo partire un primo colpo dopo il servizio che diventa quasi irresistibile. Oggi contro Shelton ha sfruttato meno l’accelerazione in lungo linea, si è tenuto questo jolly per pochi momenti importanti, bloccando più spesso Ben sul rovescio e portandolo ad esagerare col diritto. Non ha nemmeno condotto male la partita l’americano, ha attaccato appena possibile tanto in lunghi scambi sarebbe stato triturato. Non è bastato, perché Sinner è superiore in ogni fase di gioco, il campo ha parlato chiaro. Next De Minaur, alle 14.30 di sabato.

    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Shelton scatta al servizio e nel secondo punto tira un Ace terrificante a 223 km/h, ma… è la risposta di Sinner a prendersi il palcoscenico. Impressionante come Jannik intuisca la traiettoria dell’americano, arriva sulla palla, le sue corde la arpionano e la risposta è precisa, profonda. Sinner si prende tre punti, 30-40. Il BREAK arriva subito, con un colpo in rete dell’americano. Sopo nemmeno 3 minuti Ben è già spalle al muro, indietro e costretto a rincorrere. Ci prova Shelton, si prende grandi rischi in risposta, come sul 30-15, con un bel guizzo sorprende l’italiano. Segue lo scambio più lungo di quest’avvio, la progressione massiccia, asfissiante di Jannik non lascia scampo a Ben. Col primo Ace del match, Sinner si porta 2-0. Il tennis di Ben non prevede un consistente “piano B”, è potenza in massima spinta, a partire dal servizio. Per cercare di stare al passo di Jannik non può far altro che tirare più forte che può, a partire dalla battuta. Commette un doppio fallo esagerando, scende a rete con coraggio, tanto nello scambio le sue chance sono modeste se va in difesa, ma l’equilibrio è a dir poco precario e fioccano gli errori. Per una volta Sinner concede un raro unforced di rovescio cercando un cross aggressivo, Shelton muove lo score (2-1). Nel quarto game Jannik regala una perla al pubblico, dopo un paio di bordate cambia impugnatura e via taglio sotto alla palla per una smorzata precisa, che poi capitalizza con un tocco a campo aperto. Riesce poi a rimettere uno smash prepotente di Ben e punirlo sotto rete. C’è lotta nel game, prima un diritto di Sinner tirato lungo, quindi è Shelton a reggere e muoversi bene, prendendosi un bel punto in difesa. Palla break per Shelton. Sinner si affida alle certezze, blocca lo scambio sul rovescio dell’americano che dopo tre colpi va fuori giri. 3-1 Sinner, game assai laborioso, chiuso con due Ace. Shelton è encomiabile per come attacca all’arma bianca, viene a rete con tutto, a volte poco, ma riesce a mettere un po’ di pressione a Sinner. L’azzurro regge benissimo, risale da 15-30 nel sesto game, a sua volta prontissimo a far due passi in campo e chiudere con accelerazioni potenti. C’è spettacolo perché Ben è tutt’altro che dimesso, corre, taglia col back, avanza, il contrasto di stile tra i due è totale (4-2). E pure Jannik avanza spesso sul net per non essere attaccato, è un tennis verticale, ricco di adrenalina, di scambi lunghi e tattici nemmeno l’ombra. Sul 4-3, Sinner tira due Ace uno dopo l’altro che più diversi non potrebbero essere: prima una bordata a tutta velocità al centro, quindi da destra una curva carica di effetto laterale a 170 km/h, che fulmina l’avversario. È dimostrazione di un uso perfetto della battuta e di quanto sia migliorato nel colpo. Incredibile come dopo 8 game (5-3), Jannik abbia 5 Ace, Shelton…2, è la foto di come ogni colpo non è mai fine a se stesso. Ben maltratta la palla sul 15 pari, impatto pessimo… Jannik invece orchestra una sinfonia con una progressione micidiale, chiusa con un diritto lungo linea perfetto. 15-40 e Due Set Point. Finisce al secondo, con un diritto in rete dell’americano. 6-3, il gap Pro Sinner è persino superiore visto dal campo. 70% di prime per JS, in controllo.
    Sinner riparte al servizio nel secondo parziale. Shelton si prende due punti di qualità, bello un tocco stretto non facile sulla smorzata di Jannik, ma l’italiano di prende il game “di sostanza” e con un preciso passante di rovescio sul 40-30, un po’ azzardato l’attacco del nativo di Atlanta, seppur tatticamente corretto (1-0). Shelton impatta 1 pari col terzo Ace del suo incontro, davvero pochi per i suoi standard, ma… è la risposta dell’italiano il fattore che sposta tutto. Eccezionale la volée stoppata di Sinner sul 30-15 del terzo game, taglio da Maestro, così vigoroso che palla al rimbalzo si ferma e torna indietro. Troppo facile poi “impallinare” un Ben che si butta avanti dietro al nulla (2-1). Arriva una fase interlocutoria, si avanza sui turni di battuta senza temi particolarmente rilevanti, in risposta i tentavi di offesa non hanno esito. Jannik veleggia sopra al 70% di prime palle “in”, così è un bell’andare. È salito il rendimento della prima palla dell’americano, anche per Mr. Sinner non è facile incidere con la risposta, in questa fase sono più “parate” che altro. Lo score segna 4-3 Sinner, con l’ottavo Ace nel match per il pusterese, forte anche del primo colpo di scambio, definitivo o quasi. Nell’ottavo gioco Jannik, in risposta, non sfrutta almeno due occasioni d’oro per infilare il passante vincente, errori non da lui. 4 pari. Si riscatta con un altro turno di servizio ben gestito, col nono Ace e la sua proverbiale praticità, rischio medio e tutta sostanza. 5-4. Ora la pressione è tutta sull’americano che… inizia con una seconda di servizio e si prende “in faccia” la risposta profondissima di Jannik. 0-15. Non può che aggrapparsi al suo martello, servizio al corpo a 228 km/h. Nel terzo punto Sinner aggancia la palla, è bella lunga nell’angolino e Ben arriva troppo carico, sparacchia via. 15-30. Ancora servizio al corpo la scelta di Shelton, forse la migliore per non far sbracciare l’italiano. Sul 30 pari è di nuovo seconda, si scambia e in pressione e progressione Sinner va a prendersi il Match Point sul 30-40. Ben stavolta è più cauto, mettere una prima a trequarti di velocità e chiude con un doppio diritto da metà campo. Ace, poi diritto a tutta, Shelton resta in vita (5 pari). Sinner tira addirittura il suo decimo Ace sulla seconda palla, ma sul 40-0, in grande controllo (6-5). Stavolta Ben è solido, nonostante uno splendido attacco di Jannik sul 40-15 (che controllo di volo sulla botta del rivale!), si approda al tiebreak. Sinner inizia con un servizio esterno precisissimo. Uff!?! Jannik aveva risposto in qualche modo e Ben tutt’altro che sensibile sotto rete, ma lo smash da fondo campo dell’italiano non passa la rete (si poteva far meglio qua). Si riscatta subito Sinner, bellissimo come risale il campo dopo la risposta e punisce Shelton con un lungo linea di rovescio che lo prende in totale contro piede. 2-1 col mini-break. Fa il pugno al suo angolo JS dopo un servizio vincente, 3-1, e pi l’Ace #11. 4 punti a 1, ecco lo strappo. Un nastro beffardo impenna il passante di Ben e rende impossibile la volée di Jannik, proiettato a rete, si gira 4-2. Bravo poi Shelton a chiudere la porta di volo, da vero atleta per l’allungo. 4-3. Scoppia la palla sull’ultima accelerazione di diritto di Sinner, bordata che conclude una progressione magistrale, e 5 punti a 3. Sicuro, veloce, bell’attacco col diritto e volée d’incontro scolastica ma precisa. Sinner vola a Tre Match Point dopo quello sul 5-4. Finisce subito, diritto out dell’americano. Sipario. Sinner più forte, poco da dire. Tre vittorie su tre match nel girone Borg. In semifinale c’è De Minaur. Un bel “regalo” per l’australiano…

    Jannik Sinner vs Ben Shelton ATP Turin Jannik Sinner [2]67 Ben Shelton [5]36 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* ace 4-2* 4*-3 5*-3 6-3*6-6 → 7-6B. Shelton 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-306-5 → 6-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace5-4 → 5-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 5-4B. Shelton 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 ace3-3 → 4-3B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df 40-303-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-2 → 3-2B. Shelton 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-3 → 6-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace ace4-3 → 5-3B. Shelton 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 4-2B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-153-1 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace ace2-1 → 3-1B. Shelton 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-302-0 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-0 → 2-0B. Shelton 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Ben Shelton: “Una sconfitta dura, ma tante lezioni da portare con me”

    Ben Shelton (foto Brigitte Grassotti)

    Dopo una battaglia di altissimo livello, Ben Shelton ha dovuto arrendersi a Felix Auger-Aliassime per 4-6, 7-6, 7-5, vedendo sfumare la possibilità di centrare la sua prima vittoria alle Nitto ATP Finals. Una partita intensa, nella quale l’americano ha avuto il controllo per buona parte dell’incontro, prima di cedere nel finale a causa dei dettagli e dell’esperienza del canadese.“È stata una partita dura, che sentivo di avere in mano,” ha spiegato Shelton in conferenza stampa. “Non ho giocato in modo perfetto, ma stavo competendo bene. Devo dare merito a Felix: ha servito in modo eccezionale, è stato aggressivo, è venuto spesso a rete e nei momenti importanti ha eseguito meglio di me.”
    Nessun problema per il ginocchioDurante il secondo set, Shelton ha spaventato i tifosi toccandosi il ginocchio sinistro dopo una caduta, ma ha rassicurato tutti:“Sta bene. Ho colpito forte il terreno e mi ha fatto male per 10-15 minuti, ma poi non ho sentito più nulla. Non avevo intenzione di fermarmi per chiamare il fisioterapista, volevo solo continuare a giocare. Forse l’adrenalina ha fatto il resto.”
    Un momento speciale con i più piccoliInterrogato sull’emozionante ingresso in campo con un giovane raccattapalle nei giorni scorsi, Shelton ha sorriso:“Penso che avrebbe ballato con chiunque (ride). Ma è stato un bel momento. Amo ispirare le nuove generazioni. Vedere bambini entusiasti per il tennis è una delle cose più belle. Ogni volta che ho contatti con i più piccoli, mi riempie di felicità.”
    Un 2025 da 8 su 10Facendo un bilancio della stagione, il 22enne americano si è dato un voto alto:“Direi un 7 o 8 su 10. Ho fatto grandi progressi rispetto all’anno scorso. Dopo lo US Open non sono stato contento del mio rendimento, ma nei primi tre quarti dell’anno ho trovato ritmo e chiarezza sul mio gioco. Ultimamente mi è mancato un po’ quel feeling, soprattutto con il dritto, che di solito è il mio colpo migliore. Ma ci sono tante cose positive da portare con me.”
    La filosofia del servizioShelton ha confermato la sua natura offensiva anche sul secondo servizio, spesso letale:“Ho sempre avuto una mentalità aggressiva. Fin da giovane cercavo punti diretti anche con la seconda, accettando qualche doppio fallo. Penso che sempre più giocatori stiano seguendo questa tendenza: servire forte, anche sulla seconda, per prendere subito l’iniziativa. Fa parte del mio DNA tennistico.”
    Tornare a casa con nuove motivazioniCon due sconfitte in altrettanti match, Shelton saluterà Torino con un pizzico di delusione ma anche tanta consapevolezza:
    “Non è stata la settimana che speravo, ma sono felice di aver vissuto questa esperienza. È un formato nuovo, con i migliori del mondo, e serve tempo per adattarsi. Voglio tornare a lavorare, essere orgoglioso di ciò che ho fatto e usare la delusione come motivazione per il prossimo anno.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Auger-Aliassime rimonta Shelton e lo supera all’ultimo tuffo. Che battaglia!

    Felix Auger-Aliassime (foto Brigitte Grassotti)

    L’intensità media degli incontri alle ATP Finals 2025 è clamorosa e anche a livello di spettacolo quest’edizione del torneo è davvero ai vertici stagionali. Dopo la scorpacciata incredibile di ieri sera, con un Musetti – De Minaur meraviglioso e indimenticabile, anche la sfida che ha aperto il mercoledì a Torino non delude affatto le attese. Ben Shelton e Felix Auger-Aliassime lottano ferocemente per due ore e mezza, con rara intensità e potenza nei colpi, con il canadese che la spunta al foto finish in rimonta per 4-6 7-6(7) 7-5. L’americano è arrivato davvero vicino al successo nel tiebreak del secondo set, bravo a rimontare da 5 punti a 2 sotto ma incapace di trovare il guizzo in risposta e nemmeno servendo sul 6 punti pari, il passaggio chiave della partita. Shelton ha disputato una buon match, nemmeno così disordinato come spesso gli capita, ma al tiebreak ha certamente sprecato, e sulla lunga distanza il tennis più ragionato, ordinato e in progressione di Auger-Aliassime ha prevalso. È stata la risposta la chiave per Felix, insieme alla lucidità nel selezionare colpi intelligenti a spostare l’avversario con una componente di rischio ragionata, non bassa e mai eccessiva. Nel terzo set il canadese ha servito in modo incredibile, cedendo al rivale solo 4 punti, ma ha chiuso l’incontro con l’80% di prime palle in gioco vincendo oltre il 70% dei punti sia con la prima che con la seconda, difficile così per l’amaricano essere incisivo. C’è riuscito di più nel primo set, quando la sua sfrontata aggressività è stata più forte della tenuta del rivale, ma con l’avanzare del match Felix ha trovato una buona posizione in campo e col diritto è stato bravissimo nel costruire una progressione molto efficace, anche pronto a venire a rete all’occorrenza. Una partita lottatissima, girata su pochi punti, che Shelton è stato vicinissimo a portare a casa, ma merito ad Auger-Aliassime per la tenuta e rimonta, di testa e anche di fisico (nel terzo set è parso più pimpante e reattivo del rivale, avanzato più a strappi e nervi). Con questo successo Auger-Aliassime è ancora in vita nel torneo, si giocherà tutto contro Zverev nella terza partita. Shelton invece sfiderà Sinner. Felix si conferma fortissimo al coperto: in carriera ha vinto 84 partite con 30 sconfitte (Sinner è appena dietro con 79-17).
    Ben mette subito in chiaro che non vuol lasciare niente di intentato: tira addirittura un servizio a quasi 240 km/h, braccio già “caldissimo”, e game vinto a 15. Fin troppo perché poi in risposta esagera e sbaglia di metri, con Auger-Aliassime comodo sull’1 pari. Rischia tanto l’americano, gioca di prepotenza ma perde la misura, e bene fa Felix a restare più cauto e ordinato. Sembra in buona condizione il canadese il problema al polpaccio accusato vs. Sinner pare risolto. Improvvisamente il canadese sbaglia un diritto banale e poi una volée con l’ombelico sul nastro, errori che gli costano una palla break. Sbaglia Auger-Aliassime a servire esterno sul diritto di Shelton, che trova un bell’impatto lungo linea e si prende il break, per il 3-1 e poi 4-1, con un turno di battuta perfetto. Felix è costretto a cambiare ritmo, di sola costanza va troppo sotto alla potenza di Ben, quindi incrementa visibilmente la velocità dei suoi colpi, anche per allontanare l’americano dalla riga di fondo. Vince un buon turno di servizio (4-2) e prova ad attaccare dalla risposta, anche per mettere un po’ di pressione a Shelton. È una gara a chi per primo entra forte nel campo, in difesa entrambi combinano poco. Con un eccellente diritto cross, stavolta lento per lo scarso equilibrio, Ben si porta 5-2. Shelton serve per il set sul 5-3, inizia male con un diritto largo di poco poi subisce la spinta di Auger-Aliassime, 0-30. Rischia un serve and volley sulla seconda ma non funziona, 0-40. Felix combina un disastro sulla prima palla break, Ben si era consegnato a rete ma il canadese tira lungo e di molto il più comodo dei passanti. Latita la prima palla del nativo di Atlanta, si butta ugualmente a rete ma la volée stoppata non è né lunga né corta, e stavolta Auger-Aliassime non perdona. Contro Break e 5-4, al momento decisivo, il servizio ha tradito Ben. Felix non è solido, un doppio fallo e poi si fa prendere in velocità da Shelton (ottimo un vincente di rovescio in avanzamento, in vero Nadal ultima maniera). Set Point Shelton. Come se lo gioca! Con misura per una volta, dopo una risposta discreta riprende una buona posizione e poi lascia partire un diritto lungo linea preciso, che sbaraglia la difesa di Auger-Aliassime. 6-4 Shelton, bella reazione dopo il contro break regalato.
    Forte del primo set vinto, Shelton riparte al servizio veloce come il vento. Anche Auger-Aliassime riprende a macinare il suo tennis con buon ritmo ma stenta in risposta a trovare continuità, non solo con il colpo in sé ma anche a livello di posizione di campo per diventare aggressivo, da troppo dietro lascia tanto spazio a Ben per affondare. Sul 2 pari Shelton è bravo a cancellare due errori in apertura (i classici unforced) spingendo forte ma anche con raziocinio, superando un momento non facilissimo (3-2). È in buon ritmo Felix, la prima palla funziona e gli apre il campo, pronto col diritto a prendersi il punto rapidamente. Sul 4-3 Shelton, eccola scossa. Felix sbaglia un diritto in progressione, quindi Ben tira una risposta che atterra sulla riga, mal giudicata dal canadese. 0-30. È bravo a buttarsi avanti Auger-Aliassime per non essere attaccato, ottima la discesa a rete in contro tempo sul 15-30, e buona la volée di tocco. Non funziona invece sul 30 pari, con un passante molto robusto dell’americano. 30-40, palla break delicatissima. Felix trova un servizio al centro perfetto, nemmeno il massimo allungo di Ben riesce a fargli rimettere la palla in gioco. 4 pari, pericolo scampato. Micidiale Shelton nel nono game, fa tutto benissimo (pure un Ace a 235 km/h) e si porta 5-4. Auger-Aliassime serve per restare in vita nel match. Ben parlotta con papà a bordo campo e gioca con la sua racchetta, ostentando sicurezza al rivale. Felix non se ne cura, inizia il game con un Ace e lo chiude a 15 con un triplo smash. 5 all, si entra nel rush finale. Sente un po’ di fretta l’americano, sbaglia qualcosa e si ritrova 15-30 ma gioca davvero bene, ancor più sul 30 pari con un attacco calibrato e per lui non banale. Il game va ai vantaggi e… wow! Che volée bassa seguendo il servizio, una seconda palla, esecuzione tanto bella quanto tatticamente scellerata. Shelton Style. Meglio il secondo affondo, più sicuro. 6-5. Sotto pressione gioca davvero solido Felix, si arriva al tiebreak. Rischia di nuovo il S&V Ben, ma stavolta la volée non passa la rete, mini break in apertura. Auger-Aliassime ringrazia e vola avanti 3 punti a 0, perfetto al servizio. L’ordinata progressione di Felix gli vale il 5-2 con Ben che inizia a zoppicare, qualcosa nn va al ginocchio destro. Sul 6 punti a 4 Shelton trova un diritto molto profondo e annulla dalla risposta un set point a Felix, che poi tira di poco larga la risposta sul 6-5. Adrenalina a tutta, ma Ben non arriva a match point, tirando in rete un rovescio sul 6 punti pari. La tensione provoca errori, ma Auger-Aliassime chiude per 9 punti a 7 con un terribile doppio fallo di Shelton, la palla decolla quasi in tribuna…
    Shelton a terra – foto Brigitte Grassotti
    Dopo le tante emozioni, si riparte a scartamento ridotto, fino al quarto game. Ben non trova punti dal servizio e va sotto al pressing di Felix, scivolando sotto 15-40, con il diritto che lo tradisce. Con le spalle al muro l’americano ritrova la prima palla e si salva, impressionante la potenza di fuoco della battuta. 2 pari. Si scorre via senza sussulti sui game di battuta, con Shelton più irregolare ma a tratti dirompente, mentre Auger-Aliassime controlla col diritto in progressione i suoi turni di servizio, ma c’è la sensazione che l’equilibrio dello statunitense sia molto instabile, anche se il fastidio al ginocchio pare superato. Felix concede poco o niente, serve oltre l’80% di prime palle e si porta 5-4 con solo due punti ceduti nei suoi turni di battuta. Una macchina. Con un bel forcing il canadese si prende il primo punto del decimo game, ma poi non riesce a rispondere con qualità. 5 pari. Improvvisamente Auger-Aliassime smarrisce la sicurezza in scambio. Ben è cauto, rimette e sbaglia l’altro, 0-30. Non si scompone il canadese, continua a macinare campo col diritto e risale, 6-5. Che battaglia… Nuovamente Shelton perde il primo punto, 0-15, poi esagera col diritto di scambio, con poca pazienza vista la solidità del rivale. 0-30. È a due punti FAA. Felix spreca uno spazio enorme sul lungo linea sul 15-30, il suo diritto non passa la rete con Ben totalmente fuori posizione. Poi lascia partire una risposta a tutto braccio, nelle stringe di Shelton che non la rimette. Match Point Auger-Aliassime. Uff, che rischio… Ben tira una seconda palla al centro con una curva micidiale, ha successo. Shelton combina un disastro con una palla corta che arriva a mala pena alla rete, ma di nuovo col servizio si salva, Ace esterno imprendibile. Felix non molla, spinge col diritto e c’è il MP #3. Stavolta si scambia, Auger-Aliassime prende il centro del campo, fa correre Shelton che alla fine cede. Il canadese resta in vita nel torneo e vince una gran bella partita.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    Ben Shelton vs Felix Auger-Aliassime ATP Turin Ben Shelton [5]665 Felix Auger-Aliassime [8]477 Vincitore: Auger-Aliassime ServizioSvolgimentoSet 3B. Shelton 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-6 → 5-7F. Auger-Aliassime 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-5 → 5-6B. Shelton 0-15 15-15 30-15 ace4-5 → 5-5F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5B. Shelton 0-15 40-153-4 → 4-4F. Auger-Aliassime3-3 → 3-4B. Shelton 30-0 30-15 df 40-15 ace2-3 → 3-3F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3B. Shelton 15-15 15-30 15-40 30-40 A-401-2 → 2-2F. Auger-Aliassime 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2B. Shelton0-1 → 1-1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 0*-3 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 ace 4-6* 5*-6 6*-6 6-7* 7-7* 7*-8 df6-6 → 6-7F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5F. Auger-Aliassime 15-0 ace 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5B. Shelton 15-0 30-0 ace4-4 → 5-4F. Auger-Aliassime 0-15 15-30 30-30 30-40 40-404-3 → 4-4B. Shelton 15-0 15-15 40-153-3 → 4-3F. Auger-Aliassime3-2 → 3-3B. Shelton 0-15 0-30 30-30 40-302-2 → 3-2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 ace2-1 → 2-2B. Shelton 15-0 40-0 40-151-1 → 2-1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1B. Shelton 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Auger-Aliassime 15-0 15-15 30-30 30-405-4 → 6-4B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-405-3 → 5-4F. Auger-Aliassime5-2 → 5-3B. Shelton15-0 15-15 30-15 40-304-2 → 5-2F. Auger-Aliassime 15-0 ace 30-0 40-154-1 → 4-2B. Shelton3-1 → 4-1F. Auger-Aliassime 30-0 30-15 30-30 30-402-1 → 3-1B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1F. Auger-Aliassime1-0 → 1-1B. Shelton0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Sinner demolisce Shelton e centra la prima semifinale al Rolex Paris Masters

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Prima semifinale al Rolex Paris Masters per Jannik Sinner, che supera senza esitazioni Ben Shelton con un netto 6-3 6-3 in appena 69 minuti di gioco.Un successo limpido e costruito con la consueta lucidità, contro uno degli avversari più pericolosi del circuito indoor per potenza e servizio. Era una sfida tra due filosofie di tennis quella andata in scena nei quarti: da una parte Sinner, numero 2 del mondo e in piena corsa verso la vetta del ranking; dall’altra Shelton, 23 anni, numero 7 ATP, il più esplosivo tra i giovani, fin qui impeccabile al servizio nel torneo — nessun break subito e una sola palla break concessa (a Cobolli), cancellata con un ace a 235 km/h.Era il settimo confronto diretto tra i due: bilancio ora di 6-1 per Sinner, che ha vinto tutti gli ultimi sei incroci dopo la sconfitta iniziale a Shanghai 2023.L’ultimo scontro risaliva ai quartI di Wimbledon 2025, quando l’altoatesino si impose in quattro set, confermando la sua capacità di leggere il servizio del mancino americano e di neutralizzarlo alla distanza.
    A Parigi, Sinner era arrivato dopo due vittorie in crescita contro Zizou Bergs e Francisco Cerundolo, entrambe partite vinte in due set dopo un avvio complicato. Shelton, invece, aveva spazzato via Cobolli e Rublev, mostrando la solita potenza devastante.Contro un Shelton che viaggia con una prima oltre i 215 km/h e punte di 235, Sinner ha sfoderato una delle sue armi più forti: la risposta. Ha disinnescato il servizio dell’americano con un anticipo perfetto e colpi profondi, trasformando la pressione del servizio avversario in terreno fertile per prendere il comando dello scambio.
    Il primo set è stato un monologo: Sinner ha neutralizzato i “missili gialli” di Shelton con risposte profonde e precise, spesso vicino alla riga di fondo.Appena avviato lo scambio, Jannik ha iniziato a muovere l’avversario a destra e sinistra, sfruttando gli angoli e costringendo Shelton a rincorse disperate, specie dal lato del dritto.Pur migliorato da fondo, l’americano non è riuscito a reggere la pressione costante: ogni palleggio lungo finiva per logorarlo, fino al punto perso.
    Secondo set senza storia. Nel secondo parziale, Sinner ha strappato subito il servizio a Shelton e sembrava lanciato verso la chiusura rapida. Un breve passaggio a vuoto sul 3-1, con tre errori di dritto, ha permesso all’americano di recuperare il break, ma è stato solo un’illusione: l’azzurro ha ripreso immediatamente il controllo, infilando tre giochi consecutivi e chiudendo 6-3 con l’ennesima risposta vincente.Sinner ha dominato tutti i settori del match: più lucido, più solido, più completo. Shelton, che fin qui non aveva mai ceduto il servizio, è stato costretto due volte al break e non ha mai avuto la sensazione di poter invertire la rotta.
    Con questa vittoria, Jannik Sinner raggiunge per la prima volta la semifinale al Masters 1000 di Parigi-Bercy e conferma il suo ottimo momento di forma.Nel penultimo atto affronterà il vincente tra Daniil Medvedev e Alexander Zverev: due avversari di altissimo livello, ma il Sinner visto oggi sembra avere armi e fiducia per battere chiunque.

    La cronaca
    1. Set Shelton al servizio. Doppio. Ace, prima a 223 km/h, il tono della partita è dato. Servizio e dritto per l’americano 40-15. Ace 1-0. Segue a rete la prima Jannik 15-0. Si scambia Sinner piazza il dritto vincente 30-0. Servizio vincente per Jannik 40-0. Gioco a zero 1-1. A rete Shelton che chiude con la volée 15-0. Risponde profondo il n.2 del mondo 15 pari. Palla corta dell’americano, Sinner non si fa sorprendere 15-30. Doppio fallo 15-40 due palle break per Jannik. Dritto in rete 30-40. Scambio di finezze a rete. Due recuperi di Sinner che mette fuori l’ultimo colpo. Parità. Ancora un errore di dritto, Vantaggio Shelton. Sinner costringe lo statunitense all’errore. Parità. Jannik impreciso con il dritto. Ancora un dritto che finisce in rete Shelton avanti 2-1. Scambio infinito, Shelton tiene il palleggio Sinner mette lungo 0-15. Sinner distribuisce 15 pari. Bene Jannik dietro la prima 30-15. Dritto fuori di Shelton 40-15. Prima vincente 2-2. Doppio fallo 0-15. Prima a 226, 15 pari. Esce il dritto del nativo di Atlanta 15-30. Lavora ai fianchi Sinner 15-40 due palle break. Attacco in contropiede e smash vincente break 2-3. Servizio vincente 15-0. Passante incrociato da applausi 40-0. Ancora un passante perfetto. Break confermato a zero 4-2. Risposta lunga Shelton è lento ad uscire dal servizio 0-15. Ace 15 pari. Prima a 226 Sinner risponde corto, Shelton chiude con il dritto 30-15. Prima ad uscire da sinistra 40-15. Doppio fallo  (196 km/h) 40-30. Schiaffo al volo di Jannik 15-0. Il rovescio del vincitore di Wimbledon è ingiocabile 30-0. Ace, gioco a zero, break consolidato 5-3. Da fondo non ce n’è per Shelton 0-15. A rete Jannik 0-30. Esce il rovescio di Shelton 0-40, tre set point. Prima vincente 15-40. Prima al corpo a 221, Sinner risponde, Shelton gioca sull’azzurro che chiude il set 6-3 in 34 minuti e la possibilità di servire per primo.
    2. set Jannik distribuisce a destra e sinistra con Shelton che perde terreno. Un pezzettino ad ogni scambio che dopo sei palleggi diventa una palla impossibile da raggiungere. 40-15 e l’unico 15 è stato un passante miracolo di Shelton. Ace e 1-0. Ace di Shelton che serve bene. Gioco a zero e score in parità 1-1. Risposta corta, Sinner dritto vincente 15-0. Stecca il dritto l’americano 30-0. Ace e gioco a zero 2-1. Parte lo scambio, Shelton rovescio in rete 0-15. Ancora una seconda , Braccio di ferro da fondo campo, Shelton tiene, ma a palla di Sinner è troppo pesante 0-30- Ace a 225 km/h, 15-30. Servizio ad uscire e dritto 30 pari. Esce il dritto di Shelton palla break 30-40. L’americano non riesce a tenere la velocità del n.2 del mondo. Break 1-3. Pasticcia Jannik con il dritto 0-15. Dritto fuori 0-30. Perde la misura del dritto Jannik 0-40 tre palle break per Shelton le prime del match.  Indeciso l’attacco di Sinner, Shelton lo passa, break 3-2. Esce la risposta di Sinner 15-0. Rovescio vincente dello statunitense 30-0. Affonda il dritto Shelton, ace e gioco a zero 3-3. Servizio vincente per Jannik 15-0. Ottimo dritto 30-0. Rovescio vincente. Sinner si sta ritrovando. Gioco a zero 4-3. La risposta di Sinner non perdona 15-40 due palle break. Shelton annulla con la palla corta 30-40. Dritto a sventaglio ed è break 3-5. A rete Jannik volée perfetta 15 pari. Ace  con servizio ad uscire senza forzare 30-15. Risponde bene Shelton Sinner mette il dritto in rete 30 pari. Servizio vincente 40-30. Match point. Jannik chiude a rete con una stop volley degna di Panatta 6-3 in un’ora e nove minuti. Jannik in semifinale.
    ATP Paris Ben Shelton [5]33 Jannik Sinner [2]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-303-5 → 3-6B. Shelton 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 df3-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 0-401-3 → 2-3B. Shelton 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-401-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2B. Shelton 15-0 ace 30-0 40-00-1 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 df2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4B. Shelton 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1B. Shelton 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0

    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Shelton a una vittoria dalla top 5 (stanotte sfida Zverev a Cincinnati)

    Ben Shelton (foto Getty Images)

    Sarà una. nottata “calda” in quel di Cincinnati, e non solo per le condizioni piuttosto vicine al limite di quest’edizione del torneo statunitense. Gli appassionati italiani attendono l’incontro di Jasmine Paolini contro la n.2 del mondo Coco Gauff, sarà una partita affascinante, ma il match di cartello dell’intera giornata a “Cincy” è il quarto di finale tra Alexander Zverev e Ben Shelton. Una partita tra il n.3 del mondo e il n.6 di per sé rileva un grande interesse, ma stavolta c’è anche un altro aspetto ad aggiungere ulteriore pepe al quarto confronto tra i due. Se Shelton infatti riuscirà a prevalere, battendo per la prima volta in carriera Zverev, sarà sicuro di sorpassare Draper nella classifica ATP, issandosi alla quinta piazza. Sarebbe il proprio best ranking, a ritoccare di un posto quello ottenuto dopo l’eccellente corsa e vittoria al 1000 canadese di pochi giorni fa. Ma sarebbe anche un passo importante per il tennis USA. Infatti in questo scenario oltre a Fritz n.4 ci sarebbe Shelton n.5, e gli statunitensi non hanno due top 5 nel ranking dal 14 novembre 2005, quando Roddick era n.3 e Agassi n.5.
    Davvero importante la scalata di Ben in questo 2025: ha iniziato la stagione fuori dalla top 20, entrando in top 10 lo scorso 16 giugno grazie ad ottimi risultati. È scattato subito forte con la semifinale agli Australian Open (battuto da Sinner), poi i quarti a Indian Wells (stoppato da Draper). Sorprendente la finale raggiunta sulla terra battuta di Monaco di Baviera, dove proprio Zverev lo superò in due set. I grandi miglioramenti di Shelton furono confermati anche sulla terra battuta di Roland Garros, dove negli ottavi strappò un set a Carlos Alcaraz (futuro campione nel torneo) lottando alla pari per tutti e quattro i set, in una delle partite più belle dell’intero torneo, forse la migliore dopo la storica finale tra Carlitos e Jannik. Un tennis progressivamente più continuo oltre che dirompente, con un rovescio in costruzione e più stabile e un’attitudine assai migliorata. Dopo la semifinale a Stoccarda sull’erba, ai Championships di Wimbledon l’americano è stato di nuovo stoppato da Sinner, piuttosto nettamente, nei quarti di finale ma resta evidente la crescita di Ben, esploso poi a Toronto con la vittoria più importante della sua carriera. E la settimana precedente era arrivato in semifinale a Washington, battuto da Davidovich Fokina.
    Il 6 gennaio 2025 Shelton era n.21 ATP con 2330 punti. Questa settimana è sesto con 4320, ha quasi raddoppiato il proprio bottino nei primi otto mesi di tour. Ben potrebbe diventare il miglior tennista USA nel ranking mondiale dopo US Open: infatti Fritz difenderà la cambiale pesantissima di 1300 punti della finale 2024, mentre Shelton perse al terzo turno dopo una lotta serratissima contro Tiafoe, quindi ha ampio spazio per accumulare punti. Attualmente c’è un discreto margine tra i due statunitensi, ma se Shelton continuerà a giocare così bene e vincere, chissà…
    Altre due curiosità statistiche: se Shelton riuscisse nell’impresa di vincere anche il torneo di Cincinnati, sarebbe il primo tennista a trionfare back to back nei due M1000 nord americani estivi da Nadal nel 2013. Inoltre l’ultimo mancino statunitense tra i primi 5 del ranking è stato John McEnroe, nel marzo del 1990. Due mancini molto diversi tra loro…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il buon momento del tennis USA: alcuni numeri di un momento (e stagione) di eccellenza

    Ben Shelton, al best ranking in carriera

    Il successo di Ben Shelton al Masters 1000 di Toronto è la ciliegina di un 2025 di buonissimi risultati complessivi per il tennis statunitense. Da tempo il “gigante” nordamericano aveva mostrato interessanti segnali di ripresa sia a livello complessivo (ranking) che di risultati, e questi primi 8 mesi dell’anno confermano pienamente  come i tennisti (uomini e donne) a stelle e strisce stiano attraversando un periodo molto positivo. Nell’ultimo ranking ATP pubblicato gli USA hanno due top 10 (Fritz n.4 e Shelton n.6, al best ranking), 4 top 20 e 13 top 10; ancor più impressionante classifica WTA, dove troviamo 4 statunitensi tra le prime 10 (Gauff n.2, Pegula n.4, Keys n.6 e Anisimova n.8), con Navarro appena fuori al n.11, e 15 in totale nelle prime 100. Ma sono i risultati nei tornei a impreziosire un momento davvero positivo.
    Madison Keys ha iniziato il 2025 con il bellissimo successo agli Australian Open, dove Taylor Townsend si è aggiudicata il torneo di doppio (insieme all’esperta specialista ceca Siniakova). Al quotato WTA 1000 di Doha il titolo è andato ad Amanda Anisimova, in grandissima ripresa dopo i tanti problemi sofferti nel recente passato. Ancor più sorprendente – e meritato – il successo di Coco Gauff a Roland Garros. Il passaggio all’erba è stato assai positivo, con Anisimova brava ad issarsi in finale a Wimbledon (dove poi è crollata di schianto sotto la costanza di Iga Swiatek). Dopo grandissimi risultati al femminile, ecco Ben Shelton, vincitore del primo 1000 in carriera all’Open del Canada, una vittoria che ha riportato negli USA un torneo di massima categoria ATP dopo il successo di Fritz a Indian Wells nel 2022. Ricordiamo che proprio Fritz aveva chiuso alla grande il 2024 con la finale alle Finals di Torino, dopo la finale giocata (e persa) a US Open, due stop imposti dalla classe immensa di Jannik Sinner.
    In alcune settimane del 2025 sono state 5 le ragazze statunitensi in top 10, e 4 gli uomini tre i migliori dieci nel ranking ATP. C’è anche Townsend, n.1 nel doppio femminile. In sintesi, gli USA sono tornati nazione trainante nel panorama internazionale dopo anni di alti e bassi.
    Se nel tennis femminile i titoli Slam continuano ad arrivare, manca terribilmente la vittoria in un Major al maschile. È necessario tornare al lontano 2003 per ritrovare un campione a stelle strisce in uno dei quattro massimi eventi dell’anno: Andy Roddick, campione a US Open 2003, il suo anno migliore (lo terminò da leader nel ranking, con piccolo margine su Federer, pronto al sorpasso dopo l’Australian Open dell’anno successivo). Fritz nella passata stagione è arrivato in finale nello Slam della grande mela, confermando un livello di gioco ed agonistico pari ai migliori; che quest’anno sia la volta di Shelton, sullo slancio del suo miglior momento in classifica? Ben vanta come miglior risultato a New York la semifinale 2023, quando fu sconfitto piuttosto seccamente da un Djokovic stellare). Vedremo cosa ci racconterà il quarto Major dell’anno. Di sicuro i tennisti americani tendono a giocare sempre molto bene nel massimo evento nazionale. Sinner e Alcaraz restano i grandi favoriti, ma dovranno guardarsi da tutta la pattuglia a stelle e strisce, pronta ad esaltarsi nel baccano infernale dell’Arthur Ashe…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Niente panico nei lunghi scambi. Non sono più solo quello col servizio super”. L’evoluzione di Shelton: come sta cambiando il suo tennis

    Ben Shelton (foto Getty Images)

    “Essere in grado di vincere gli scambi più lunghi e sentirmi a mio agio con me stesso in quei momenti, senza la fretta di far accadere qualcosa per uscire da quelle situazioni è una parte enorme della mia evoluzione”. Così Ben Shelton ha fotografato a caldo in campo il netto successo contro Alex De Minaur nei quarti di finale al Masters 1000 di Toronto, una vittoria che lo issa in semifinale contro l’amico e connazionale Taylor Fritz. In palio l’accesso al match per il titolo in Canada, forse contro Zverev (discretamente favorito vs. Khachanov nell’altra semifinale). Il prossimo derby USA è una rarità a questo livello: dal 2000 quella in Canada tra Taylor e Ben sarà solo la quarta semifinale tutta statunitense nei Masters 1000. Shelton ha disputato una partita particolarmente solida contro De Minaur, spiccando più per il suo gioco da fondo campo che per i punti ricavati col suo servizio “bomba”. Il figlio d’arte nativo di Atlanta ha giocato una partita diversa, assai paziente e tatticamente ineccepibile: Alex è un tennista che ricava tanti punti entrando in contrattacco sulla potenza dei colpi degli avversari; bene ha fatto Shelton a lavorare tanto la palla, con tagli e spin, senza tirare sempre a tutta. Così facendo, e reggendo mentalmente in tanti lunghi scambi, ha finito per togliere peso all’avversario che così è incappato in un numero per lui insolito di errori, 28, mentre Ben ha vinto 32 punti in palleggio, dato altissimo per i suoi standard, e più dell’australiano (29). Ancor più sorprendente questo dato: Shelton ha vinto 12 dei 19 scambi che sono andati oltre i 9 colpi, esattamente la specialità di casa ADM. Probabilmente una prestazione non eccelsa di “Demon”, ma molto viene dalla tattica, forza fisica e mentale di Shelton.
    “Molti avversari mi vedono solo come un battitore e non come un giocatore da fond ocampo”, riflette Shelton nella press conference post partita. “Psicologicamente, quando entro in partita, ora entro in una sorta di modalità ‘lockdown’, metto un milione di palle in campo. La mia palla da scambio ha un bel po’ di peso e a volte mi sembra di sorprendere gli avversari, soprattutto quando tengo bene nel palleggio e cambio velocità da più lenta a veloce e profonda”.
    “Ritengo di aver giocato davvero un’ottima partita” continua Ben. “Sono rimasto calmo, molto lucido. Sono stato bravo a non farmi prendere dal panico negli scambi lunghi, cosa che è davvero importante contro un giocatore come De Minaur. Ho giocato senza forzare e questo è importante perché Alex trae enorme vantaggio dal fatto che non sbaglia mai e provoca errori non forzati. Lui punta a tirare su il muro e sfruttare gli errori dell’avversario; porta l’altro ad esagerare visto che è velocissimo, si muove bene e riesce a colpire i suoi migliori colpi quando contrattacca in corsa. Per me era decisivo restare solido. Ho giocato un ottimo tennis, soprattutto nella parte finale dei punti più combattuti”.
    Poco da dire, un’analisi lucida quella di Shelton, che presenta una sua versione ben poco istintiva e irruenta, quella faccia negativa che spesso lo porta a smarrirsi e perdere contro i migliori, e non solo. È ovvio che questa deve essere l’evoluzione nel tennis dell’americano se vuol sedersi al banchetto dei tennisti vincitori dei grandi tornei, M1000 e perché no Slam. Di solo servizio, prepotenza fisica e colpi a tutto braccio non vinci contro un buon Sinner, che risponde troppo bene e ti porta nei territori dove crolli, in particolare sul lato del rovescio. Anche contro Alcaraz, o Zverev, tutti i migliori, Shelton deve ancora dimostrare di essere capace di reggere sulla lunga distanza prendendosi punti “sporchi”, faticando di gambe e testa senza sparare via. Sul rosso contro Alcaraz ha sorpreso quest’anno per tenuta, riuscendo a portare Carlos quasi al limite per buona parte della partita; invece la dura sconfitta rimediata contro Sinner a Wimbledon è stata per Ben un vero schiaffo: Jannik con la sua forza in risposta e intensità nello scambio è riuscito a mettere a nudo uno dopo l’altro, a tratti in modo brutale, tutti i limiti del tennis dell’americano.
    A Toronto Shelton sta migliorando esattamente su questi aspetti, tecnici e ancor più mentali. Nel corso dello scorso inverno, Ben ha lavorato moltissimo con papà Bryan per cambiare lo swing del rovescio, passando da un movimento cortissimo di totale timing ad un’apertura più ampia, una maggior ovalizzazione generale e una racchetta più inclinata nell’aggredire la palla. Se hai un timing assoluto come un Kyrgios (per dire uno con uno movimento non tanto diverso) o Bublik, puoi permetterti anche di giocare il rovescio così, impatto secco e via; ma visto che Shelton non ha la stessa mano e percezione dello spazio in velocità, cambiare quel tipo di rovescio e passare ad un colpo meno rapido e più di manovra è una scelta ottima, direi obbligata. Tuttavia ritengo che il miglior rovescio dell’americano resti il back, un taglio sotto che gli permetta di rallentare e quindi girarsi sul diritto al colpo successivo. Per farlo, però, è necessario toccare un back che galleggi nell’aria e atterri bello lungo; al momento Ben ci riesce solo a tratti. Qua dovrà continuare a lavorare, tanto. Pure col diritto, per alternare palle cariche di spin e discretamente lunghe ad accelerazioni a tutto braccio vincenti senza commettere troppi errori. Un lavoro tecnico e parimenti mentale, perché ogni colpo non è mai fine a se stesso e va sempre inquadrato nello sviluppo del gioco, con quel che ti propone il rivale. Sinner docet: ok tirare fortissimo, ma è ancor più efficace saper alternare rotazione e velocità ad angolo e intensità, in modo da costruirti l’alternativa qualsiasi sia la mossa dell’avversario. Una flessibilità tecnica e di pensiero che Shelton ancora deve costruire e portare in campo.
    Da questo passerà la vera evoluzione di Shelton, lavorare sulla mentalità, sulla pazienza, sulla lettura del gioco suo e del rivale, in modo da poter gestire non solo turni di battuta a mille all’ora ma anche la complessità del palleggio e di chi risponde molto bene. Intanto stasera proverà a battere l’amico Fritz e giocarsi la finale di un 1000. Sarà un match molto aperto, dove Taylor parte un po’ favorito anche solo per maggior esperienza a questo livello. Se Ben vuol arrivare davvero in alto, sarà una partita da vincere, con il servizio ma anche la pazienza di giocarsi gli scambi senza esagerare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il buon momento del tennis USA: mai così bene in un Masters 1000 dal 2004

    Ben Shelton, n.7 ATP, a Toronto

    Lo Slam manca dal 2003, quando un giovanissimo Andy Roddick sbaragliò la concorrenza a US Open forte di un servizio terrificante. Tuttavia il movimento maschile USA sta attraversando un momento piuttosto positivo a livello quantitativo, oltre per la qualità e età media piuttosto giovane dei suoi migliori giocatori. Lo dimostra il ranking ATP, dove questa settimana figurano due tennisti a “stelle e strisce” nella top 10 (Fritz, n.4, e Shelton, n.7) e ben 4 nei primi 15 (Tiafoe, n.12 e Paul, n.15). Nei primi 100 in classifica sono 13 i giocatori americani, con alcuni giovanissimi come Tien (19 anni), Michelsen (20) e lo stesso Shelton, 22enne al proprio “best” in carriera, con la possibilità di sorpassare al sesto posto Djokovic se riuscisse a vincere il Masters 1000 di Toronto, dove è nei quarti di finale dopo il successo di ieri notte vs. Cobolli.
    Proprio dal Masters 1000 canadese arriva un riscontro statistico interessante per il tennis USA: tre americani, Taylor Fritz, Ben Shelton e Alex Michelsen, si sono qualificati per i quarti di finale del secondo “mille” estivo in Nord America. Non accadeva da 21 anni che tre statunitensi fossero contemporaneamente tra i migliori otto in un torneo M1000, precisamente da Indian Wells 2004, quando arrivarono ai quarti Andre Agassi, Andy Roddick, James Blake. Allora Roddick e Blake si fermarono proprio ai quarti, battuti rispettivamente da Henman e Labadze (talento georgiano), mentre il Kid di Las Vegas fu stoppato in semifinale dal dirompente, a tratti ingiocabile Federer di quell’anno, da poco diventato n.1 del mondo.
    Vedremo chi tra Fritz, Shelton e Michelsen riuscirà a continuare la sua corsa a Toronto. Taylor affronterà Rublev da favorito, anche se i precedenti sono molto serrati (5-4 avanti il californiano); Shelton sfiderà De Minaur, curiosamente sarà una sfida inedita e confronto di stile totale tra il gioco dirompente e super servizio del nativo di Atlanta e la corsa ed energia difensiva pronta al contrattacco dell’australiano; il giovane Michelsen invece proverà a ripetersi contro Khachanov, già battuto nell’unico precedente (al terzo turno degli Australian Open 2025). Se Ben e Taylor vinceranno le proprie partite, sarà derby USA in semifinale. L’ultimo statunitense capace di trionfare in un Masters 1000 è stato Fritz, vincitore a Indian Wells nel 2022.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO