More stories

  • in

    2024, Dodici “prime volte”

    Luciano Darderi, campione a Cordoba lo scorso febbraio

    “La prima volta non si scorda mai”. Una massima dolcissima che si può applicare in tanti ambiti delle nostre vite, anche in quello tennistico. Vincere un torneo ATP è coronare un sogno, iniziare un percorso di successi, mettere il proprio nome in un albo prestigioso, a volte addirittura si può cambiare una carriera. Nel passare in rassegna il meglio del 2024, non può mancare il rivivere le imprese dei nuovi vincitori di tornei sul tour maggiore. Ci sono riusciti in 12, da Lehecka nella seconda settimana dell’anno, a Bonzi nell’ultima, appena prima delle ATP Finals, tutti in tornei di categoria 250. In questa dozzina di nuovi vincitori c’è anche l’italiano Luciano Darderi, che dalla terra rossa di Cordoba in febbraio ha preso una gigantesca spinta per vivere un’annata da protagonista ed arrivare ad un passo dai primi trenta al mondo. Riviviamo le dodici prime volte del 2024.

    Jiri Lehecka – ATP 250 AdelaideL’anno inizia come sempre “down under”, e spesso nei primi tornei della stagione c’è qualche sorpresa, uno o più tennisti che spiccano il volo forti di un’eccellente preparazione invernale. In quel di Adelaide è accaduto più volte che ci fosse un neo campione ATP, da Lleyton Hewitt nel 1998, a Kokkinakis nel 2022. Nel 2024 è stata la volta del ceco Jiri Lehecka, primo trionfo in carriera, sul britannico Jack Draper (che a sua volta vincerà il suo proprio torneo in giugno). Un bel percorso quello del ceco, forte della pulizia dei suoi impatti e di una bella progressione. Per lui anche nel 2024 troppi problemi fisici, perché il tennis c’è eccome.

    Alejandro Tabilo – ATP 250 AucklandNella stessa settimana di Lehecka, anche il cileno Tabilo si è preso la grande soddisfazione di alzare la prima coppa sul tour maggiore in Nuova Zelanda. È stato un successo a suo modo storico in quel dell’ASB Classic, visto che l’ultimo cileno a vincere un torneo era stato “mano di pietra” Gonzalez nel lontano 2007. Inoltre Tabilo ha trionfato partendo dalle qualificazioni, cosa tutt’altro che banale. Con la sua facilità di accelerare la palla con un movimento brevissimo, sensibile e molto personale, Alejandro ha poi brillato anche sul rosso di Roma. Era partito nel 2024 da n.82, ha chiuso da n.23, toccando un best da 19. È il miglior scalatore della stagione nella fascia alta del ranking.

    Luciano Darderi – ATP 250 CordobaPotenza, addirittura prepotenza al comando. Forte di una condizione fisica ottimale e di un tennis a tratti poderoso, Luciano Darderi ha vinto sul rosso argentino di Cordoba il suo primo titolo ATP, facendosi un meraviglioso regalo di compleanno con due giorni d’anticipo. Niente ha potuto Facundo Bagnis in finale, regolato in due set. Un altro successo da qualificato, e contro un qualificato in finale, cosa ancor più rara. Luciano forte di questa vittoria ha continuato a martellare per tante settimane col suo diritto pesantissimo e la sua fisicità, arrivando al n.32 in stagione e chiudendo da 44. Il prossimo step deve essere confermare il suo tennis anche sul cemento, ha tutto quel che serve per farcela.

    Facundo Diaz Acosta –  ATP 250 Buenos AiresUna sorpresa dietro l’altra in Argentina quest’anno. Dopo Darderi, altro vincitore a sorpresa per il massimo torneo del paese sudamericano: Diaz Acosta. Non solo la vittoria sul quotato Jarry in finale, ma un intero torneo vissuto giocando il miglior tennis in carriera, ma così aggressivo e sicuro. Clamoroso pensare in questo stesso evento Facundo un anno prima aveva vinto la sua primissima partita sul tour ATP. Davvero una favola la sua.

    Jordan Thompson – ATP 250 Los CabosDall’Argentina alla bellissima località della Baja California messicana servono diverse ore di volo. Ma a volare sui campi in duro di Los Cabos è stato  Jordan Thompson che a 29 anni ha finalmente cancellato lo zero dalla casella vittorie ATP. Battere Ruud in una finale 250 è roba per pochi, ancor più farcela con oltre 12 ore di tennis nelle gambe, necessarie per vincere i 5 incontri del torneo. Una settimana che Jordan non dimenticherà mai, premio meritatissimo ad un grande e corretto agonista.

    Jan-Lennard Struff – ATP 250 MonacoAncor più maturo il prossimo neo campione ATP, Jan-Lennard Struff, con i suoi quasi 34 anni sul rosso di casa in Baviera. Servizio killer e diritto pesante, il tedesco ha trionfato in casa al BMW Open, battendo in finale un tipo tostissimo come Fritz. Dopo tre finali perse, finalmente Struff si è tolto questa enorme soddisfazione, ed è diventato pure il terzo tennista più anziano dal 1990 (da quando esiste il tour con la struttura attuale) ad alzare il primo trofeo in carriera. Non è mai troppo tardi.

    Giovanni Mpetshi Perricard – ATP 250 LioneVincere a casa è ancor più bello. Chiedere al gigante col sorriso da bambino Giovanni Mpetshi Perricard, che con una cavalcata incredibile ha sbaragliato la concorrenza nel torneo della sua Lione, appena prima di Roland Garros. Curioso che uno che ha nel servizio il suo colpo top sia riuscito a vincere per la prima volta sul “rosso”, ma in effetti con potenza e più tempo per arrivare sulla palla, anche diritto e rovescio (stilisticamente ottimo ad una mano) l’hanno assai sostenuto. Ha vinto da n.117 ATP, mai nel torneo c’era stato un campione con ranking così basso. Scontato che a livello indoor sarebbe stato uno spauracchio per tutti, tanto che a Basilea in ottobre ha vinto il secondo torneo dell’anno.

    Jack Draper – ATP 250 StoccardaAnche se il Serve and Volley è regalato a polverose VHS, quando nasci britannico il tennis su erba ce l’hai un po’ dentro. Chiedere a Jack Draper, che nel torneo di Stoccarda ha giocato un tennis maestoso, impedendo in finale un potenziale tris nel torneo al nostro Matteo Berrettini. Ha lottato tre set Draper per venire a capo dal nostro campione, ma del resto il tennis del mancino britannico era lì lì pronto per esplodere, troppo il suo talento, potenza e completezza tecnica. Con questo successo Draper è sbarcato tra i migliori 30, ma soprattutto ha iniziato una cavalcata di altissimo livello che l’ha portato in semifinale a US Open e poi vincere il secondo titolo in carriera nel quotato 500 di Vienna. Sono “solo” i primi due, sicuramente Draper ha talento e gioco per ambire a molto, molto di più…

    Marcos Giron – ATP 250 NewportPurtroppo l’affascinante torneo su erba post Wimbledon scomparirà dalla stagione, un colpo al cuore di chi ama il tennis rapido sui prati. Lo statunitense Giron ha fatto appena in tempo a vincere il suo primo titolo nel bellissimo club della costa est, e l’ha fatto a 30 anni. In finale ha superato il giovane connazionale Alex Michelsen, grazie ai suoi splendidi appoggi che gli consentono di arrivare benissimo sulla palla anche su erba e scatenare i suoi colpi in progressione. Punti pesanti e ingresso nei migliori 40 per Marcos.

    Nuno Borges – ATP 250 BastadL’affascinante un po’ triste fado è la musica lusitana per eccellenza, ma Borges avrà scelto qualcosa di ben più allegro per festeggiare il suo primo titolo in carriera a Bastad, magari una travolgente hit dei locali ABBA… Che successo per Nuno nella storica tappa svedese, non solo per il titolo in se, ma anche per aver battuto nientepopodimeno che Rafael Nadal in finale. Certo, lo spagnolo era a dir poco in riserva dopo le battaglie vissute in settimana, ma Borges ha così ottenuto un doppio riconoscimento: primo ATP e uno dei pochissimi che può vantare di aver battuto il più forte di sempre sul rosso in una finale “rossa”. Bravissimo.

    Shang Juncheng – ATP 250 ChengduShang Juncheng, detto “Jerry”, è uno dei talenti del futuro, da tempo lo si aspettava ad un acuto. È arrivato in casa, come già successo quest’anno per Struff, Diaz Acosta, Perricard e Giron, quindi ancor più speciale. Ma il successo di Shang a Chengdu è davvero storia, perché mai un tennista cinese aveva ancora vinto un torneo nel proprio paese. In finale la velocità clamorosa e anticipo di “Jerry” ha avuto la meglio su Musetti, per il secondo successo di un tennista cinese sul tour Pro dopo Wu a Dallas nel 2023. Shang sarà uno dei protagonisti delle NextGen Finals, ma sicuramente anche del 2025.

    Benjamin Bonzi – ATP 250 MetzAll’ultimo tuffo anche Bonzi si è preso la grande soddisfazione di vincere il primo torneo in carriera, nell’ultima settimana in calendario del 2024. Per il transalpino una bella soddisfazione battere in finale Norrie in due set e così riscattarsi dopo le due finali perse nel 2023 (Marsiglia e Pune). Grazie a questo successo e punti pesanti, Benjamin è rientrato tre i migliori cento in classifica, importante per iniziare un 2025 con la sicurezza del main draw in molti tornei. Anche per lui, la perseveranza alla fine premia.

    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

  • in

    ATP 250 Adelaide e Auckland: Entry list Md. Sono cinque gli azzurri nel Md

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Patrick Boren

    Dal 06 Gennaio 2025Adelaide 🇦🇺 – 250 H, 28 16, sabato finaleAuckland 🇳🇿 – 250 H, 28 16, sabato finale

    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 250 Adelaide (MD) Inizio torneo: 06/01/2025 | Ultimo agg.: 10/12/2024 11:26Main Draw (cut off: 0 – Data entry list: 10/12/24 – Special Exempts: 0/0)

    #entrylist_box .reset5302 {
    margin-top: -144px;
    }

    12. T. Paul17. L. Musetti22. S. Korda25. T. Machac26. J. Thompson28. J. Lehecka29. F. Auger-Aliassime33. A. Bublik37. M. Arnaldi38. B. Nakashima39. T. Martin Etcheverry40. T. Griekspoor45. Z. Zhang46. M. Giron51. R. Bautista Agut52. D. Goffin54. M. Kecmanovic56. D. ShapovalovAlternates

    #entrylist_box .resetAlternates5302 {
    margin-top: -168px;
    }

    1. A. Rinderknec (59)2. R. Safiullin (60)3. A. Davidovich (61)4. J. Munar (62)5. A. Cazaux (63)6. C. O (64)7. Y. Bu (65)8. A. Mannarino (66)9. A. Muller (67)10. A. Vukic (68)11. Y. Nishioka (69)12. C. Moutet (70)13. Z. Bergs (71)14. Q. Halys (72)15. R. Hijikata (73)16. T. Seyboth Wi (74)17. B. Bonzi (75)18. H. Gaston (76)19. T. Kokkinakis (77)20. A. Shevchenko (78)  LEGGI TUTTO

  • in

    Rune punta a raggiungere Sinner e Alcaraz: “Massimizzare il mio potenziale e vincere Slam”

    Holger Rune (foto Patrick Boren)

    Rune è sicuro di aver ancora ampio margine di crescita tennistica, senza stravolgere il suo gioco ma mettendo ordine in ogni tassello. Risolto il puzzle, ritiene di aver le qualità per arrivare al livello di Sinner e Alcaraz e vincere i tornei dello Slam. L’esplosione del classe 2003 danese nella seconda parte del 2022 fu uno temi più importanti di quell’anno, con la potenza dei suoi colpi e l’aggressività mostrata in campo tutti lo ritenevano pronto a competere per i Major già nella stagione successiva. Invece Holger, nonostante il best ranking di n.4 toccato nell’anno forte dei molti punti della stagione precedente, è entrato in brutto vortice di scelte tecniche discutibili, cambi di rotta repentini e anche infortuni che l’hanno fatto scendere progressivamente nel ranking, e soprattutto hanno depauperato il suo tennis, diventato sempre più caotico e meno consistente. Rune è pronto a ripartire nel 2025 con rinnovata voglia di far bene e riprendersi quel ruolo da “terzo incomodo” tra Sinner e Alcaraz che tutti gli prospettavano. Ne ha parlato nel corso dell’evento UTS di Londra, parole raccolte da tennis365.
    “Per tornare ai vertici non devo cambiare tutto nel mio gioco. Sono solo piccoli aggiustamenti che però messi insieme fanno la differenza. Ho lavorato su alcune cose nell’evento esibizione con Casper (Ruud) e sto continuando a lavorarci in ogni occasione, anche qua a Londra. Se guardiamo qualcuno come Zverev, vediamo quanto sia migliorato ultimamente. Prima del suo infortunio, era costantemente tra i primi cinque, ma ora è migliorato di nuovo e sarà uno dei grandi favoriti per i Grandi Slam l’anno prossimo. È lo stesso percorso che voglio fare anch’io da qua in avanti. Il mio prossimo passo non è vincere un torneo in particolare, è solo massimizzare il mio potenziale. Credo che se ci riesco, posso vincere i tornei del Grandi Slam”.
    Ecco per Rune cosa distingue Sinner e Alcaraz dagli altri: “Sinner è stato il giocatore più completo quest’anno. Poi quando Alcaraz gioca il suo miglior tennis, è altrettanto forte e completo, ma allo stesso tempo possono migliorare ancora in alcune aree. È incredibile se pensiamo che quest’anno Sinner ha vinto quasi tutto, ma nonostante questo, ed è la cosa più grandiosa del tennis, tutti hanno sempre la possibilità di migliorare. Alcaraz è stato grandioso per il tennis. È un grande giocatore, ha un sacco di abilità e sta mostrando le sue abilità in campo. Proprio la voglia di migliorare li distingue. Spero di essere lì con loro presto”.
    Due parole di Rune anche sul tema più caldo di questa off-season, la strana coppia Djokovic – Murray. “Novak non aveva un allenatore, stava cercando qualcosa di nuovo, ma non mi aspettavo qualcuno come Andy al suo fianco. Sono sicuro che vuole vincere altri Slam e non sappiamo come sarà avere Murray al suo angolo. È una collaborazione interessante, di sicuro. Non credo che molti di noi avrebbero ipotizzato qualcosa del genere, potrebbe essere molto positivo per entrambi. Quest’anno il suo obiettivo era vincere le Olimpiadi e ci è riuscito. Forse era il suo unico obiettivo e dopo quello, non so quale sia la sua motivazione” conclude il danese.
    Scivolato al n.13 del ranking con ben 23 sconfitte e nessun torneo vinto, è facile pronosticare per Rune un 2025 migliore e un nuovo ingresso in top10. Tuttavia la qualità di gioco complessiva e la costanza di rendimento dei migliori sembra ancora piuttosto lontana dal livello mostrato dal danese negli ultimi mesi. A lui rilanciarsi con una diversa attitudine in campo e l’abilità nel trasformare in energia positiva quell’aggressività che invece troppo spesso diventa conflittuale e gli fa perdere il focus nel corso degli scambi. Certamente ritrovare il miglior Holger sarebbe un gran bell’acquisto per il tennis di vertice.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Da Top 50 agli Studi: La Seconda Vita di Jared Donaldson

    Jared Donaldson nella foto

    Nel marzo 2018, Jared Donaldson raggiungeva il suo best ranking di numero 48 ATP dopo le semifinali ad Acapulco. Un anno dopo, al Masters 1000 di Miami, avrebbe disputato l’ultimo torneo della sua carriera. A soli 25 anni, una tendinite cronica al ginocchio lo ha costretto al ritiro precoce dal tennis professionistico.La storia di Donaldson non è quella di uno sconfitto, ma di un atleta che ha saputo reinventarsi, trasformando una fine prematura in un nuovo inizio.
    In una toccante lettera pubblicata su Behind the Racquet, Donaldson ha raccontato il suo percorso: “Ho avuto un dolore costante per tre anni e mezzo. Ero così disperato da trovare quasi un sollievo quando mi hanno dato l’opzione di ritirarmi e dedicarmi agli studi.”“Non era una questione di talento o desiderio. Fisicamente non potevo più giocare,” ha spiegato l’americano, ora studente all’Università della Pennsylvania. “Non era la mia prima scelta trovarmi a 27 anni all’ultimo anno di università, ma sarò sempre grato per questa opportunità.”Donaldson ha un messaggio importante per i giovani tennisti: “Il tennis è fantastico e mi ha dato molte opportunità per cui sarò sempre grato, ma la carriera atletica un giorno finisce. È molto importante essere completi e aperti ad altre opportunità invece di pensare ‘farò solo questo per il resto della mia vita’.”
    “Onestamente, è stato un sollievo allontanarmi dal tennis,” confessa. “Ora mi è impossibile immaginare com’era la mia vita prima. Amo gli studi e sento di essermi messo in una posizione invidiabile dopo il tennis, con una nuova carriera che mi offre opportunità per perseguire ciò che voglio fare.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    ATP 250 Brisbane e Hong kong: Entry List Md e Quali. Uscite anche le Quali. Passaro in Asia. Si rivede Zeppieri fuori tra gli alternates a Brisbane

    Si riparte. Tra Musetti, Darderi e Sonego spero che almeno uno arrivi in semifinale. Luli sarà già tanto se vince una partita, deve fare un bel po’ di gavetta sul cemento. Muso ha un bye al primo turno, può partire bene, sarebbe bello se arrivasse in finale. Sonny lo vedo meglio di Darderi ma dipenderà dal tabellone.Brisbane non ha il tabellone pieno da 32 giocatori senza bye? Vedo Berrettini e Arnaldi in lista, purtroppo la vedo nera per entrambi essendo fuori dalle teste di serie, sarà dura fare i punti necessari per le 32 tds degli AO25. LEGGI TUTTO

  • in

    La schiettezza di Rublev: “Sono in Top10, ma penso di essere uno dei peggiori in molte cose. Sinner? Non riesco ad immaginare lo stress che ha subito”

    Rublev e Sinner agli Australian Open 2024

    È stridente, quasi disarmante, il contrasto tra i “due” Rublev. Sì, due versioni totalmente diverse di un tennista davvero particolare e per questo a suo modo affascinante. Non sono affatto sovrapponibili l’Andrey che in campo perde totalmente di vista il controllo e la lucidità, in grande difficoltà a gestire la pressione, e quello riflessivo, pacato e anche piuttosto interessante quando fuori dal gioco riflette su se stesso, la vita sul tour e non solo, dando punti di vista originali e mai banali. Impegnato a Londra nel gran finale UTS (la serie di esibizioni organizzate da Mouratoglou), Rublev ha rilasciato diverse dichiarazioni a raccolte da AFP, Eurosport e altri media. È interessante riproporne alcune, soprattutto quelle nelle quale si mette a nudo affermando di essere il “top10 più scarso in tante cose”, la sua difficoltà nel tenere i nervi saldi e anche parole importanti a sostegno di Jannik Sinner, travolto in modo ingiusto da un’ondata di diffidenza dopo la brutta vicenda Clostebol, ancora ben lontana dalla sua conclusione. Andrey esprime enorme apprezzamento per Jannik, per come ha gestito le enormi difficoltà affrontate nel 2024, trasformate in benzina per far correre a mille all’ora il suo tennis in campo.
    “Il gap con Sinner e Alcaraz? C’è un po’ di tutto. L’aspetto principale è ovviamente mentale, ma ci sono anche molti aspetti del mio gioco nei quali sono assai lontano da loro“, racconta Rublev. “Sono tra i primi 10, ma mi ritengo uno dei peggiori giocatori a rete! Gli altri tra i primi 10 possono colpire la palla da posizioni difficili; le mie a volte finiscono fuori dal campo di metri. Sto cercando di lavorare su tanti dettagli, ci dedico più tempo di prima. In passato, ero ossessionato solo dal mio diritto; oggi, sono un po’ più aperto a lavorare su altre cose in allenamento”. In effetti è sempre stato enorme il gap di rendimento del suo diritto rispetto agli altri colpi, lacune ha aprono il fianco agli affondi dei rivali.
    Rublev è diventato famoso per i suoi sfoghi in campo, scatti d’ira talmente violenti da essersi ferito con la propria racchetta in più di un’una occasione. Scene tutt’altro che idilliache e che mostrano la sua eccessiva fragilità. Ha ammesso di aver cercato un aiuto professionale per gestire i suoi problemi di rabbia, ma per ora sta procedendo un passo alla volta. “Ci sto provando. Ma onestamente, è un lavoro a lungo termine. A volte si progredisce, poi si regredisce un po’”, afferma il russo. “Ci sono molti fattori che possono farti perdere la calma e ricadere nelle tue vecchie abitudini. Certo, voglio migliorare. Ma ci vuole tempo. Sono situazioni che ancora gestisco a fatica”.
    Patrick Mouratoglou ha affermato in passato che Rublev probabilmente “ha bisogno di quella follia” per giocare al suo massimo. “Quando succede questo penso che gli faccia male e penso che danneggi i suoi risultati” afferma il coach francese. “Ha avuto questi comportamenti all’UTS, a Dubai e altrove, penso che sia uno dei motivi per cui ha sofferto così tanto quest’anno. Ritengo che abbia bisogno di un po’ di quella follia per giocare al meglio, e se cerca di controllarla perché ha paura di andare troppo oltre, allora fa fatica a trovare il suo tennis, quindi è una linea sottile che è difficile da trovare per lui”.
    Così la pensa il diretto interessato: “Ho imparato tante cose recentemente. A livello di risultati ho avuto tanti alti e bassi, ma vorrei che tutte le mie brutte stagioni finissero così… L’anno è stato interessante, sono maturato e mi ha aiutato a crescere. Il mio primo obiettivo per il 2025 non è un risultato in particolare ma stare bene mentalmente“.
    Molto importanti sono le parole spese dal moscovita per il nostro Jannik Sinner. “Quello che è riuscito a fare quest’anno è davvero impressionante. Non si augura a nessuno di passare quel che ha passato lui. Non riesco ad immaginare lo stress e l’ansia che ha provato durante tutto questo periodo. Nonostante tutto se l’è cavata benissimo. Ha continuato a giocare al suo miglior livello ed è riuscito a dominare il circuito, vincendo grandi titoli”.
    Questo invece il parere di Rublev sulla super-coppia Djokovic Murray, con più di un dubbio su quanto lo scozzese possa realmente aiutare il serbo. “Novak è uno dei migliori giocatori della storia, quindi non so se Murray potrà dargli qualcosa, ma l’aspetto positivo è che sembrano buoni amici, quindi l’energia positiva a volte dà molto più di ogni altra cosa. Djokovic sa tutto del tennis, lo conosce meglio di chiunque altro, magari sarà l’amicizia con Andy fargli provare qualcosa di diverso e, per esempio, sembrare più fresco o più motivato. Sarà divertente perché Nole a volte è troppo emotivo in campo e parla male alla sua squadra nel corso dei match, quindi vediamo come Murray reagisce a quelle situazioni”, conclude Rublev.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Classifica ATP Italiani: +11 per Lorenzo Giustino. +40 per Facundo Juarez

    In chiusura d’anno provo a dare i voti ai nostri 13 classificati nei primi 200, (con l’aggiunta di Gliulio Zeppieri, che è ora fuori dei 200 ma che era dentro prima dell’infortunio): che sono la media fra tre indicatori:– miglioramento (o peggioramento) di ranking (dato oggettivo)– miglioramento tecnico (secondo il mio giudizio soggettivo, quindi non oggettivo)– programmazione dell’anno (parzialmente oggettivo)Ad ognuno scriverò nell’ordine: posizione (fra parentesi quella dello scorso anno a fine anno), il voto medio e, fra parentesi i voti parziali, nell’ordine: miglioramento ranking, miglioramento tecnico, programmazione. Di ciascuno scriverò alcune note. Ci sarà anche una breve menzione su chi lo scorso anno era nei 200 e sui gli under 20. Spero di non annoiarvi, ma nessuno vi obbliga.Sinner 1 (4) 9,83 (10, 10, 9,5). Poco da dire il mezzo punto in meno sulla programmazione è dovuto al fatto che è un poco mancato nella fase centrale. Ma è un piccolo dettaglio.Musetti 17 (27) 8,00 (9,8,7). Significativo miglioramento della classifica, a dispetto di molti denigratori che lo vedo fra i 30 ed i 50, miglioramento tecnico soprattutto nella tenuta mentale, mentre la programmazione non è quella di un top. Resto dell’idea che abbia bisogno di uno staff all’altezza di un top player.Cobolli 32 (101) 9,50 (10, 10, 8,5). Quasi lo stesso voto di Sinner, programmazione che dovrà tenere conto della sua nuova dimensione.Berrettini 34 (92) 8,33 (9, 8, 8). Non do il massimo per il miglioramento di classifica perchè è pur sempre un ex top10, due buoni voti per il miglioramento tecnico, che c’è stato, soprattutto su i colpi difensivi, ed una programmazione abbastanza sensata, tenuto conto che ha iniziato a Marzo, anche se ha avuto almeno due periodi (terra battuta e cemento di fine anno) decisamente sotto tono.Arnaldi 37 (44): 6,5 (8, 6,5, 5). Sufficienza piena, ma nulla di più. Salire di 7 posizioni nel primo vero anno di ATP è un buon risultato, merita 8. Sufficienza nel miglioramento tecnico, ha perso qualcosa (costanza battuta) ma guadagnato altro (varietà dei colpi). Il punto debole è stata la programmazione, assolutamente sbagliata, tagliata su quella di un top10, che non è, e che difficilmente sarà. Impossibile migliorare senza giocare anche i tornei minori. Credo che sia stato un anno d’esperienza per lui ed il suo staff, il prossimo ci dirà se può puntare alla top 20.Darderi 44 (128): 8,66 (10, 9, 7): nulla da aggiungere sul miglioramneto di ranking e su quello tecnico, anche se limitato alla terra battuta. Programmazione limitata, di fatto non ha giocato sul cemento fino a dopo le Olimpiadi, quando ha cominciato a scricchiolare anche la condizione. Dall’anno prossimo deve cambiare molto.Sonego 53 (46) 6,00 (6, 6, 6). Come direbbe il grande Rino Tommasi, 6 periodico per il torinese, che è più o meno dove era partito, nessun sostanziale miglioramento tecnico, e d’altronde sarebbe stato strano, visto che ha solo mollato il suo maestro di lunga data, Gipo Arbino, ma non lo staff, dimostrazione del fatto che gli insegnamenti dell’allenatore torinese aveva ormai poco effetto su Lorenzo. Vedremo se il (a quanto sembra limitato) apporto di Vincenzo Santopadre servirà a qualcosa. La mia opinione è che Sonego abbia ormai accettato una collocazione intermedia, e magari si veda, nel lungo periodo, unirsi al vecchio amico Andrea Vavassori, in un doppio che potrebbe darci delle soddisfazioni.Fognini 91 (107) 8,66 (9, 8, 9). Qualcuno penserà che il voto di Fabio sia spropositato, ma essere uno dei 5 over 35 ancora nei 100 (ed il secondo più vecchio dopo Monfils, a pari merito con Djokovic), deve essere premiato, dopo che ne era uscito lo scorso anno. Ho persino rilevato qualche miglioramento, ha rischiato di raggiungere il miglior risultato di carriera a Wimbledon. La programmazione è stata valida, se è riuscito a vincere un Challenger a fine stagione. L’impressione è che due anni fa volesse ritirarsi, adesso vada di anno in anno a vedere come va e se ne ha ancora voglia, aspettiamoci sorprese.Nardi 92 (118) 6,00 (6,50, 7,50, 4). Sufficienza conseguita solo perchè è riuscito a rientrare nei 100, ma anno semi-buttato nel cesso (semi-cit. dello stesso Nardi). Spicca il 4 di programmazione, che, assieme alla mancanza di un team all’altezza, continua da anni ad essere il suo punto debole. C’è poco da dire, o si trova un coach ed un team all’altezza, nel qual caso la top10, come dico da anni, non gli è preclusa, oppure vedo un futuro mediocre. E gli anni passano, due anni fa dicevo le stesse cose, non è cambiato da allora praticamente nulla.Bellucci 103 (179): 8,00 (9, 9, 6). Grande anno se si valuta da Giugno in poi. Quindi buon voto, ma se, come gli è capitato lo scorso anno e due anni fa, avesse avuto qualche risultato nella prima metà, oggi sarebbe nei primi 70, e non a dover partire per l’Australia con l’obbligo di giocare (a meno di molti ritiri) ancora la Q degli AO, che già aveva vinto due anni prima, e di non poter giocare i 250 che precedono lo slam. Il 6 della programmazione è persino regalato, a mio parere. Speriamo che l’anno prossimo cambi.Passaro 108 (202): 8,33 (10, 8,7). Partiva da oltre i 200, ha rischiato, a metà stagione, di entrare nei 100, risalendo di oltre 100 posizioni in 6 mesi. Poi, un po’ di “passarismo”, ed un infortunio, dal quale ha ricuperato solo a fine stagione, hanno un po’ vanificato questa rimonta. La speranza è che, a parte le Q degli AO, nei primi mesi giochi solo sulla terra battuta. Un po’ alla Darderi.Gigante 142 (183) 6,00 (7, 6, 5). Sufficienza anche per lui, è salito di 40 posizioni, ma frutto dei primi 3 o 4 mesi della stagione, per cui rischia di finire fra qualche settimana fuori dei 200. Credo che anche lui abbia bisogno di un diverso team. Il talento c’è, ma manca tutto il resto.Napolitano 167 (230): 7,00 (8, 7, 6). dopo aver fatto il BR, a 29 anni, non ha più praticamnte giocato. Riacutizzarsi di vecchi problemi? Se riesce a venirne a capo può fare una chiusura di carriera dignitosa.Zeppieri 236 PR 139 (135). 7,00 (7, 8 ,6). Incidente a metà stagione, quando, dopo il grande risultato del RG, sembrava in rampa di lancio. Giulio continua ad esser la “grande incompiuta” di questo gruppo, a 17 anni era allo stesso livelo di Musetti, con migliori, a mio parere, prospettive, per il suo tennis. Peccato che il fisico resti il suo principale limite, insieme ad un’indole perdente. Chissà che questi sei mesi ce lo restituiscano cambiato.
    Chi è uscito dai 200: Pellegrino, crisi profonda, urge cambio allenatore se no fa la fine di Brancaccio. Travaglia, sta provando a rientrare nei 200 (addirittura il suo nuovo coach parla di 100): buona fortuna! Brancaccio, lo seguo poco, soprattutto da quando è uscito dall’area Q Slam, probabilmente non è solo un fatto tecnico. Vavassori, punta ormai al doppio, è giovane per la disciplina, deve fare ancora esperienza, un anno fa giocava ancora i challengers.Gaio, Mager, Cecchinato, Agamenone, Giannessi, Bonadio: fra di essi ci sono dei ritirati e dei “quasi ritirati”. Mi spiace per Mager, che in fondo compie trent’anni in questi giorni, e gli altri hanno poco più di trenta, a parte Giannessi. Credo che questa generazione e quella successiva (Fonio, Dalla Valle, Weis, ed i già citati Napolitano, Pellegrino e Brancaccio) paghi il fatto di non avere avuto, in una fase cruciale della crescita, gli strumenti tecnici e fisici per competere ad un livello decisamente superiore a quello di 15/20 anni fa, quando iniziarono il loro apprendistato da junior.
    Giovanissimi: come tutti sanno, raramente mi espongo: oltre a quelli più conosciuti (Cinà, Carboni, Romano, Basile, Rapagnetta) vorrei fare una segnalazione per Cadenasso (20) e Bondioli (19). Segnalo infine, perché molti lo dimenticano, ma in fondo è solo del 2000, Federico Arnaboldi, che nell’ultimo anno è molto cresciuto. Speriamo che riesca ad inserirsi anche lui nella “new wave” italiana. LEGGI TUTTO

  • in

    Verso l’Australian Open 2025: Le diverse strade dei campioni

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    A poche settimane dall’inizio della stagione 2025, i tre principali protagonisti del tennis mondiale – Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic – hanno delineato percorsi diversi per preparare il primo Slam dell’anno.
    Sinner: Preparazione MeticolosaIl numero uno del mondo ha scelto Dubai come base per la sua preparazione. Dopo solo due settimane di riposo post-Davis Cup, Sinner si allenerà negli Emirati con Vagnozzi e Badio. Come Alcaraz, anche l’italiano non disputerà tornei prima dell’Australian Open, trascorrendo il Natale in famiglia prima di volare in Australia.
    Djokovic Sceglie la CompetizioneIl serbo è l’unico dei tre a optare per un torneo di preparazione, scegliendo l’ATP 250 di Brisbane (30 dicembre). Una scelta in linea con le sue abitudini recenti, che gli permetterà di trovare il ritmo partita prima di Melbourne. A Brisbane, dove potrebbe incontrare giocatori come Dimitrov, Rune e Tiafoe, non sarà ancora affiancato da Andy Murray, che si unirà al team solo per l’Australian Open.
    Alcaraz: Focus sulla PreparazioneDopo le esibizioni negli Stati Uniti con Shelton e Tiafoe, lo spagnolo ha programmato quattro settimane intense di preparazione alla Ferrero Tennis Academy. Niente tornei di preparazione per Alcaraz, che ripete la formula del 2024: doppia sessione giornaliera di allenamento, Natale e Capodanno a casa, e arrivo in Australia una settimana prima dello Slam.
    Sinner, Alcaraz e Medvedev saranno gli unici membri della top-20 a non giocare tornei ufficiali prima dello Slam australiano, una scelta che riflette la loro fiducia nella preparazione diretta al grande obiettivo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO