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    ATP 250 Bucharest, Houston e Marrakech: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni

    Scritto da pablitoNardi a Bucarest ?Ma se deve fare le quali a Miami non era meglio Houston ?
    Iscriversi ad Houston può essere una scelta vantaggiosa se pensa di arrivare almeno alla seconda settimana a Miami, altrimenti deve stare giorni fermo, se deve giocare le Q a Montecarlo ha più senso trovarsi già in Europa. Se poi dovesse capitare che arriva in finale a Miami 😉 , si ritirerà da questo torneo dove l’anno scorso s’infortunò mentre stava battendo Seyboth e ne risentì il resto della stagione (cosa che certi fenomeni attribuirono all’abbandono di Galimberti). LEGGI TUTTO

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    Masters e WTA 1000 Miami: Il programma completo di Martedì 25 Marzo 2025. In campo Musetti vs Djokovic, Berrettini vs De Minaur e Paolini vs Linette

    USA 3Australia, Italia, Cechia, Francia 2Germania, Serbia, Argentina, Bulgaria, Norvegia 1Questo dato dovrebbe zittire i bevitori di vino, gli esperti da divano sfondato e le comari da operetta che infestano il forum
    Agli ottavi di un 1000 tradizionalmente poco vocato agli italiani ne portiamo due, di atleti, e ci manca il numero uno dietro cui ci sarebbe il vuoto
    Zitti!!!
    Forza ragazzi/e. A sto giro vi seguo sullo score compulsando il cellulare fino a venerdì
    Poi se mi fate il miracolo nel week-end sono tutto per voi. LEGGI TUTTO

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    Bolelli e Vavassori lottano ma cedono al super tie-break: Harrison/King in volata conquistano i quarti a Miami

    SImone Bolelli e Andrea Vavassori nella foto – Foto Getty Images

    Harrison e King superano Bolelli -Vavassori con il punteggio di 6-3, 6-7(5), 10-6 al termine di una sfida avvincente, ricca di colpi spettacolari e momenti di alta tensione negli ottavi di finale del torneo Masters 1000 di Miami. Gli statunitensi, quinta coppia nella race, hanno chiuso la contesa con una risposta vincente del fratello di Ryan, suggellando una prestazione solida e cinica nei momenti chiave.
    Primo set: dominio USANel primo parziale, gli americani si sono mostrati più incisivi fin dai primi giochi, guadagnando il break nel settimo game dopo un errore in rete di Vavassori. Il servizio di Harrison ha fatto la differenza, con ben 4 ace nel solo primo set, e la coppia a stelle e strisce ha chiuso agevolmente 6-3, sfruttando anche i molti game combattuti al servizio degli italiani con un nuovo break nel nono game.
    Secondo set: il cuore azzurroIl secondo parziale ha regalato emozioni forti. Gli azzurri si sono ritrovati sotto 2-5, ma hanno trovato la forza di rientrare in partita con una rimonta clamorosa, culminata nel tie-break. Lì, ancora una volta in svantaggio (1-4), Bolelli e Vavassori hanno lottato punto su punto, riflessi sotto rete, recuperi impossibili e una tenacia da applausi. Con il punteggio sul 6-5, una risposta vincente di Vavassori ha permesso agli italiani di chiudere il set e pareggiare i conti.
    Match tie-break: King e Harrison più lucidiNel super tie-break decisivo, gli statunitensi hanno messo subito la freccia, andando avanti 3-0 con un mini-break immediato. Gli azzurri hanno provato a rientrare, ma un errore di Vavassori e una grande risposta di King hanno portato il punteggio sul 6-9. Con tre match point a disposizione, Harrison ha messo la parola fine alla partita con una risposta vincente, chiudendo 10-6.
    ATP Miami Simone Bolelli / Andrea Vavassori [3]376 Christian Harrison / Evan King6610 Vincitore: Harrison / King ServizioSvolgimentoSet 3S. Bolelli / VavassoriS. Bolelli / Vavassori 0-1 0-2 0-3 1-3 2-3 3-3 4-3 4-4 4-5 4-6 ace 5-6 6-6 6-7 6-8 6-90-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 3-4* 3-5* ace 4*-5 5*-5 6-5*6-6 → 7-6S. Bolelli / Vavassori 15-0 ace 30-0 40-0 ace5-6 → 6-6C. Harrison / King 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-405-5 → 5-6S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5C. Harrison / King 15-0 15-15 15-30 15-40 30-403-5 → 4-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 ace 40-0 ace2-5 → 3-5C. Harrison / King 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-302-4 → 2-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-4 → 2-4C. Harrison / King1-3 → 1-4S. Bolelli / Vavassori 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 df1-2 → 1-3C. Harrison / King 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1C. Harrison / King 15-0 30-0 40-0 ace ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 15-30 15-40 df3-5 → 3-6C. Harrison / King 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-4 → 3-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-403-3 → 3-4C. Harrison / King 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 ace3-2 → 3-3S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2C. Harrison / King 15-0 30-0 30-15 40-152-1 → 2-2S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-1 → 2-1C. Harrison / King 15-0 30-0 40-0 40-15 df1-0 → 1-1S. Bolelli / Vavassori 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sunshine Double, la “doppietta” manca dal 2017. Le difficoltà dell’impresa

    Roger Federer a Miami 2017

    “È brutale. Passi in una manciata di giorni dal caldo secco della California all’umidità della Florida, e anche i campi sono sostanzialmente diversi. Poi nei Masters 1000 anche i primi turni sono difficili: magari ti trovi a esordire contro un qualificato indietro in classifica ma che è molto più rodato di te perché ha già giocato in questo contesto e sulla partita singola, al meglio dei tre set, può essere pericoloso, mentre tu ci arrivi con la fatica nelle gambe della vittoria a Indian Wells”. Così Roger Federer in un’intervista del passato spiegava le difficoltà nell’affrontare e completare con due successi il “Sunshine Double”, i due Masters 1000 statunitensi di primavera. Roger è stato ultimo a vincere nella stessa stagione sia a Indian Wells che a Miami, nel 2017, suo anno di grazia dopo aver risolto i problemi al ginocchio e aver “sistemato” il rovescio nella seconda parte del 2016 insieme a Ivan Ljubicic. Roger quell’anno volava sul campo: dopo aver trionfato a Melbourne, si presentò a Indian Wells tirato a lucido e in fiducia, tanto da sbaragliare tutta la concorrenza, lasciando cinque game a Nadal negli ottavi e battendo poi Wawrinka in finale. Sull’onda del grande momento, lo svizzero a Miami fu ancor più impressionante, superando un eccellente Kyrgios in una semifinale diventata un “classico” del torneo e non solo, e quindi battendo di nuovo nettamente Nadal in finale in due set. Dall’impresa di Federer, nessuno è più riuscito a fare la doppietta Indian Wells – Miami.
    Nella storia sono stati solo 7 i tennisti capaci di realizzare il “Sunshine Double”. Federer è stato l’ultimo, nel 2017, e in precedenza c’era riuscito altre due volte, nel 2005 e 2006. Il più tosto resta Novak Djokovic, che ha fatto la doppietta per ben 4 volte: 2011, 2014, 2015, 2016. Riuscirci per tre anni di fila è un’altra perla della sua carriera mostruosa a livello di continuità. Il primissimo a vincere sia in California che in Florida è stato “Big” Jim Courier, nel 1991. L’anno seguente l’impresa è stata realizzata da Michael Chang, poi è toccato a Pete Sampras nel 1994. Marcelo Rios brillò tra California e Florida nel 1998, diventando anche n.1 del mondo proprio dopo aver battuto Andre Agassi in tre set nella finale di Key Biscayne. Il Kid di Las Vegas riuscì a fare doppietta nel 2001, a completare un inizio di stagione clamoroso dopo la vittoria agli Australian Open. Nessun altro al maschile c’è riuscito.
    Perché realizzare il “double” è così difficile? Molti sono i fattori in gioco e nel tempo, con il cambio generale delle condizioni, il tutto è diventato sempre più difficile. La competitività media sul tour è alzata, anche i primi turni possono essere assai insidiosi, e per vincere due tornei così impegnativi uno dopo l’altro è necessario tenere al massimo la prestazione per quattro settimane. Questo infatti sottolinea Kim Clijsters, che al femminile ha vinto Indian Wells e Miami nel 2005: “Nemmeno negli Slam devi giocare al top per quattro settimane di fila, e poi passare dal deserto al clima tropicale della Florida è difficile per tutti”. Questo è un buon metro che spiega la difficoltà dell’impresa.
    Nel tour attuale è infuocato il dibattito sulle palle, che dopo il Covid-19 scontentano quasi tutti i giocatori, e parzialmente anche sui campi. Molti spingono affinché ci sia la massima possibile uniformità, in modo che passare da un evento all’altro sia “indolore” e i tennisti possano adattarsi molto rapidamente ai vari contesti quando si resta sulla stessa superficie e, magari, nello stesso paese. Quest’anno in particolare c’è stata una polemica piuttosto accesa sui nuovi campi di Indian Wells: una resina diversa a formare la superficie ha reso il rimbalzo più alto rispetto alla media del torneo e probabilmente di qualsiasi altro campo in “duro” nella stagione. Con il caldo secco del giorno e poi improvviso freddo della sera i vari tennisti si sono ritrovati a giocare quasi “due tornei diversi” nello stesso evento… Dopo un paio di giorni via tutti in Florida, e qua le cose sono del tutto diverse: umidità, caldo più afoso e quindi uno stress del tutto diverso per il fisico, il tutto con l’enorme differenza di queste palle che si gonfiano ancor di più visto il clima caraibico.
    Stress fisico, condizioni molto diverse, tabelloni impegnativi, match due su tre che rendono più facile “l’upset” e tornei lunghi. Il Sunshine Double è diventata impresa difficilissima, che né Alcaraz né Sinner sono ancora riusciti a completare, o nemmeno il Medvedev “doc”, che ama davvero questi campi. Si discute tantissimo anche della collocazione di questi due Masters 1000, il vero nodo del calendario ATP ma allo stesso tempo eventi assai importanti (anche economicamente) e seguiti. Il fatto che vincerli uno dopo l’altro sia diventato davvero difficile in fondo è tutt’altro che un problema, anzi, rende la sfida ancor più affascinante. Del resto, come affermava ai suoi tempi Jimmy “Jimbo” Connors “nel tennis mica sempre vince il più forte, spesso vince chi è più bravo ad adattarsi ed è più rapido e furbo a capire il contesto, sfruttando il momento”. Una frase che in poche parole racchiude le difficoltà e fascino del nostro sport. E poi, se vogliamo dirla tutta, sai che barba se ogni torneo fosse identico all’altro…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Lunedì 24 Marzo 2025

    CH 125 Naples – terra ⛅ Nuvoloso con schiarite 19°C / 11°C

    Q2: Fonio (Rank: 381) – J. Berrettini (Rank: 315) Inizio 10:00 (H2H: 1-0)

    ATP Naples Giovanni Fonio• 155 Jacopo Berrettini [11]03ServizioSvolgimentoSet 1J. Berrettini 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 df4-3 → 5-3G. Fonio 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3J. Berrettini 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A2-3 → 3-3G. Fonio 15-0 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3J. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 1-3G. Fonio 0-15 0-30 df 0-40 15-401-1 → 1-2J. Berrettini 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-1 → 1-1G. Fonio 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A0-0 → 0-1

    Q2: Agamenone (Rank: 416) – Klizan (Rank: 296) 2° inc. ore 10 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R32: Zeppieri (Rank: 328) – Jianu (Rank: 241) Non prima 13:00 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    Q2: Pellegrino (Rank: 263) – Pecci (Rank: 460) 2° inc. ore 10 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R32: Maestrelli (Rank: 281) – Dellien (Rank: 222) Non prima 14:00 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Djokovic esalta Fonseca: “È stato l’argomento di conversazione sul tour negli ultimi mesi. Si merita questa considerazione”

    Novak Djokovic a Miami

    Novak Djokovic torna a ruggine al Miami Open staccando il record storico di vittorie a livello di Masters 1000. Sarà il prossimo avversario di Lorenzo Musetti negli ottavi, ma nella press conference post vittoria di ieri notte il focus del discorso è caduto su Joao Fonseca, teenager “terribile” capace di prestazione eccezionali, e stasera in prime time contro Alex de Minaur negli ottavi di finale. Fonseca sta scalando il ranking e ha vinto il suo primo torneo sul tour maggiore a Buenos Aires, ma di lui impressiona soprattutto la potenza dei colpi e l’atteggiamento in campo, maturo e combattivo, davvero straordinario in rapporto alla sua giovanissima età e poca esperienza. Per questo Novak ne ha esaltato le qualità, affermando che Joao da mesi è sulla bocca di tutti i colleghi, con pieno merito.
    “Fonseca è al centro dell’attenzione sul tour negli ultimi mesi. Meritatamente, tutti parlano di lui”, afferma Djokovic. “È un tennista molto bravo. È così giovane. Ha una potenza incredibile, tira fortissimo da entrambi i lati quando gioca della linea di fondo, e anche al servizio è potente. È un giocatore molto completo. Ciò che impressiona la gente è il modo in cui colpisce la palla, ma io sono ancor più stupito da come gestisce i nervi in ​​campo, è incredibile per un ragazzo come lui che non ha alcuna esperienza nel giocare ai massimi livelli“.
    Con Fonseca in campo gli spalti del Miami Open sono diventati una vera “torcida” brasiliana: passione, energia, un chiasso giocoso che a detta di Djokovic può fare solo bene al tour. “Era scontato che qua a Miami avrebbe trovato un bel supporto dal pubblico”, continua Djokovic. “È entusiasmante per il Brasile ma direi per il mondo del tennis intero. Ne avevo già parlato in Australia, per il nostro ecosistema del tennis e tutto il nostro sport, è super importante avere una futura superstar dal Brasile. Un paese così grande, un grande mercato, è un fatto davvero importante”.
    Fonseca ma non solo. Il più vincente dell’Era Open spende due parole anche per gli atri giovanissimi che stanno facendo cose importanti. “Joao è un giocatore molto emozionante da vedere, ma non è l’unico. C’è Mensik, anche, ed è altrettanto bravo. Forse la gente parla così tanto di Fonseca che si è dimenticata di Mensik. E non ci dimentichiamo di Tien. Anche loro due sono molto giovani e possiedono qualità altrettanto buone e grande potenziale“.
    “Penso che sia emozionante questa fase per il tennis. Non so come dovrei chiamarla questa generazione, la nuova generazione che sta portando avanti nuovi talenti. È sempre bello avere giocatori giovani e soprattutto che creano emozione quando li guardi. È splendido vedere nuovi giocatori con il potenziale per raggiungere le vette più alte e portare avanti questo sport in futuro” conclude Novak.
    Djokovic giustamente ricorda le qualità di Jakub Mensik, impegnato negli ottavi di Miami contro Safiullin. Il talento ceco, classe 2005, possiede un tennis di una potenza incredibile grazie al quale riesce a mettere alla frusta tutti i migliori. Ben lo spiega un dato statistico assai significativo: Mensik ha un record di 6 vittorie e 5 sconfitte contro i top 10. Attualmente sul tour ATP sono solo 4 i giocatori ad avere un record positivo contro i migliori 10 del ranking: Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Un rilievo statistico che conferma la altissima competitività del ceco.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO