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    In Francia ci credono, ma Fils può insidiare Alcaraz?

    Arthur Fils (foto Brigitte Grassotti)

    Arthur Fils può realmente insidiare e sconfiggere Carlos Alcaraz nei quarti di Monte Carlo? Con l’era d’oro di Monfils e Gasquet agli sgoccioli, in Francia si punta forte sul talento, agonismo e potenza del 20enne di Bondoufle che nel 2025 sta avendo un rendimento ad alto livello piuttosto costante, come dimostrano i quarti di finale raggiunti sia a Indian Wells che a Miami e il best ranking “virtuale” nella classifica Live di n.13. Se Fils riuscisse nell’impresa di battere Alcaraz e poi vincere il torneo del Principato, arriverebbe addirittura a 3620 punti, una quota che lo isserebbe intorno al settimo posto dietro Draper. Ma è meglio andare cauti, un passo alla volta, visto che l’avversario odierno a Monte Carlo è Alcaraz, campione in carica a Roland Garros e tennista capace di picchi di rendimento assoluti.
    Fils è piuttosto diverso da Alcaraz: poca inventiva e tutta sostanza, un tennis potente in progressione, muscolare, a tratti davvero importante per ritmo e sostanza. I due non si sono mai affrontati in carriera. Arthur ha le armi per sbaragliare la qualità e fantasia dello spagnolo? Secondo alcuni analisti francesi, molto dipenderà dall’approccio di Fils alla partita. Se lascerà il comando del gioco a Carlos o comunque non riuscirà a comandare, non sarà facile vincerla di rimessa e difesa, quindi particolare attenzione dovrà essere riservata ai colpi d’inizio di gioco. Sicuramente il quattro volte campione Slam proverà  ad entrare forte dalla risposta, pertanto tante prime palle in gioco per il francese sembra essere la condizione base per restare in partita Il Mantra per il parigino sarà colpire forte e profondo, provare ad imporre un ritmo talmente alto e continuo da impedire ad Alcaraz di prendere in mano lo scambio, poiché con le sue variazioni continue e strappi ad altissima velocità lo spagnolo può aprirsi il campo e diventare imprendibile, per Arthur e quasi tutti i rivali.
    Fils dovrà cercare di far sentire al rivale tutta la sua fisicità e portare la partita sulla lotta, un agonismo che nell’ultimo periodo Alcaraz ha sofferto, finendo per esagerare nella ricerca della pallata a chiudere o rischiando attacchi verso la rete non così efficaci. La palla corta potrebbe essere un altro aspetto tecnico rilevante: i campi di Monte Carlo sono ottimi, come ogni anno, ma la smorzata funziona perché il manto in terra tende a rallentare parecchio e quindi afflosciare tanto il rimbalzo. Carlos è un maestro del colpo, quindi Fils dovrà stare molto attento a correre in avanti. Al contrario Fils non dovrà più di tanto affidarsi a questa scelta, poiché se si gioca sotto rete di mano, Carlos è tra i più forti. Fils è un vero “toro”, potente, consistente, servirà una grande prestazione e un piglio da grande giocatore per far sentire la propria presenza all’avversario e far salire la tensione, visti i tanti black out sofferti nell’ultimo periodo dall’iberico.
    Questi sono gli aspetti che più di altri potranno contare a livello tecnico in una sfida che vista la giovane età dei due contendenti potrebbe diventare un classico sul “rosso” e non solo. C’è curiosità per una partita molto attesa. Speriamo possa essere un bello spettacolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Cobolli cede nel “braccio di ferro” contro Fils

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Quando si affrontano due avversari con un gioco relativamente simile, un tennis poderoso in progressione, è chiaro che la partita possa diventare un vero e proprio braccio ferro e che la forza fisica e freschezza alla fine si rivelino decisive. Flavio Cobolli ci prova con tutte le forze che gli sono rimaste in corpo dopo la corsa vincente a Bucarest e la sua solita combattività, ma Arthur Fils è più dinamico, potente e sicuro, e anche il servizio sostiene di più il suo gioco. Il parigino supera il romano per 6-2 6-4 e si qualifica per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Monte Carlo. Esce di scena invece “Cobbo”, ma solo applausi per come c’ha provato, ha spinto ed ha accettato lo scontro con un avversario davvero tosto e in buonissima condizione. Affrontare un avversario che porta in campo armi simili alla proprie ma con una marcia in più nel fisico diventa una sfida quasi impossibile da vincere. E la sfida diventa ancor più complicata se non riesci a ricavare punti diretti – o importanti aperture di campo – col servizio, mentre l’avversario martella con la prima palla e gioca una seconda molto carica di spin e complessa da domare.
    La partita si è messa ben presto in salita per Flavio. È stato subito evidente che la brillantezza nelle gambe non c’era, un leggero ritardo nell’andare sulla palla e poco di quel vigore nelle caviglie e reattività che, quando al meglio, rendono il romano un concentrato favoloso di energia e potenza e sostengono la sua prestazione. Per questo Cobolli ha scelto di far correre il braccio a tutta per non finire “stritolato” dal pressing di Fils, al contrario in grande spolvero sul piano atletico. Purtroppo il rischio di Flavio è stato eccessivo e sono arrivati troppi errori, con Arthur bravo a capitalizzare il momento, pressare con grande intensità e rischiare poco per non regalare niente all’italiano. Ogni volta che lo scambio diventava una battaglia a chi tirava più forte, quasi sempre ne è uscito vincitore Fils e il primo set è filato via senza alcun patema. Ad aggravare i problemi di Cobolli pure un modestissimo 54% di prime palle in gioco, vincendo solo il 38% dei punti, un dato questo che ben spiega il netto 6-2 rimediato, con 14 errori e solo 3 vincenti. Arthur l’ha messo sotto, e Flavio non ha trovato modo di variare o spezzare il forcing del rivale.
    Dal secondo set Cobolli si è un po’ sciolto, il servizio è salito di livello e ha scelto saggiamente di accelerare il più possibile col lungo linea, sia di diritto che di rovescio. È una tattica corretta quando vuoi far perdere al rivale il controllo dello scambio dal centro del campo, e così portarlo a correre tanto e giocare sulle diagonali. Qualche rovescio in contro balzo è stato eccellente da parte di Flavio, così che per buona parte del set c’è stata partita. Purtroppo sul 4 pari il romano è tornato a forzare e Fils si è preso di prepotenza, con una risposta “bestiale”, il break decisivo, sull’ennesima seconda palla del nostro. Sipario. Cobolli ha chiuso il match con un dato statistico singolare: ha vinto il 54% dei punti con la prima palla in gioco, e il 58% con la seconda, un rendimento di poco superiore. Si spiega con una motivazione tecnica: sulla prima di servizio, se non abbastanza incisiva, Fils ha trovato velocità per entrare di forza, come un vero e proprio uppercut pugilistico; mentre sulla seconda palla dell’azzurro, più lavorata, ha trovato spin e meno vigore. In generale, resta sempre meglio mettere tante prime palle e aprirsi spazio sul campo, Cobolli oggi c’è riuscito solo in parte, per una giornata non buona complessivamente e anche per la qualità davvero alta del parigino in risposta.
    Su terra battuta questo Fils è davvero un avversario assai tosto: ha potenza, vigore, spinge e rincorre con due gambe poderose, e poi riesce a gestire sia lo scambio con tanta rotazione che cambiare all’improvviso con una bordata a tutto braccio. Per impensierirlo è necessario giocare con grande qualità nei colpi d’inizio gioco, pressandolo tanto in risposta, e quindi spezzargli il ritmo nello scambio con tagli, rallentare e quindi accelerare, per non dargli punti di riferimento e “punch” da sfruttare suo favore. Non la tattica che Cobolli predilige e oggi, un po’ depotenziato dalla fatica delle tante partite giocate in pochi giorni, era altrettanto difficile reggere nel braccio di ferro e vincerla di potenza e resistenza. Con questo Fils, è una sconfitta che ci sta.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Cobolli entra male nel match:s spinge forte ma diritto non funziona e crolla sotto 0-40. Salva le prime due palle break (difficilissima la volée alta sul 15-40), ma sul 30-40 Fils è solido e un altro diritto di Flavio vola via. BREAK Fils, che nonostante un doppio fallo è bravo a rimontare da 15-30 tirando fortissimo dal centro del campo e consolidare il vantaggio sul 2-0. Ci si aspettava una partita muscolare e così è, entrambi picchiano duro di ritmo, vero e proprio braccio di ferro cercando di portare fuori giri l’avversario. Cobolli gioca un buonissimo terzo game, pronto ad anticipare la palla col rovescio e sparare a tutta in lungo linea, 2-1. Flavio cerca di entrare in risposta, del resto il rischio è il suo mestiere… ma esagera un po’ anche su servizi potenti e angolati. Arthur è solido, verticalizza dal centro del campo e impone la sua esuberanza fisica. 3-1. Nel quinto game Cobolli torna a sbagliare troppo, solleticato sul rovescio dalla pressione del rivale. Nemmeno la prima di servizio sostiene il romano nel momento delicato, e un errore di volo su di una palla un po’ lenta ma non difficile gli costa lo 0-40. Il secondo BREAK arriva subito, con una bordata di rovescio del francese che lascia immobile l’italiano. 4-1. Fils bada al sodo, spinge la palla con grande intensità e Cobolli è in grave difficoltà ad andare sopra alla potenza del rivale. Arthur serve anche discretamente bene e si porta 5-1. Purtroppo Cobolli invece non trova aiuto dal servizio e col diritto sbaglia troppo, si prende rischi eccessivi intuendo che di sola costruzione non riesce a “sfondare” la resistenza del rivale. 0-30 e poi 15-40, due Set Point Fils. Sul primo regala il francese, la risposta è out; sul secondo idem. Cobolli regge e infila quattro punti consecutivi, per il 5-2. Piccolo raggio di luce in un set negativo, ma Flavio non riesce a trovare il modo di incidere in risposta, Fils chiude con un Ace il set per 6-2, assolutamente meritato e score fedele dell’andamento della partita. Tanto Fils, potente e preciso, poco Cobolli, che sembra tornare sulla panchina quasi incerto sul continuare o meno. 14 errori per l’azzurro, tanti e quasi tutti provocati dal pressing del francese.
    Cobolli si rimette a spingere all’avvio del secondo set, trova un paio di buoni schemi in costruzione e vince il game, 1-0, può fare corsa di testa. Fils continua a martellare senza problemi nei suoi game, impressionante la potenza del diritto dopo il servizio, una vera mazzata difficile da contenere. 1 pari. Flavio cerca accelerazioni lungo linea per far correre lateralmente il rivale e spostarlo dal centro del campo, e finalmente la prima di servizio marca presente, nonostante un doppio fallo compensato da due errori del rivale. Buon game e 2-1 Cobolli. Fils rischia la prima palla corta del match, e funziona, 2 pari. Nel quinto game Arthur si fa minaccioso in risposta, vince il quarto punto con un forcing micidiale, 30 pari, e seconda di servizio… Pericolo, ma qua Fils regala con una risposta pessima. Di nuovo poche prime palle per Flavio, il game va ai vantaggi. Flavio risolve con un’accelerazione di rovescio favolosa, forse la miglior esecuzione tecnica del suo match finora, 3-2. Nel sesto game Fils sbaglia due punti, un primo calo di tensione, probabilmente nell’attenzione dopo un’ora di tennis quasi perfetta, 15-30. Cobolli è bravissimo a fiutare il momento: risposta carica, gran diritto lungo linea e via avanti a chiudere di volo con un tocco non facile. 15-40, prime palle break per il romano. Arthur salva la prima col servizio, 30-40; sulla seconda sorprende Flavio con una smorzata ottima e poi bravo a toccare sul net e chiudere con lo smash, bravo. 3 pari. C’è partita, Flavio è più sciolto, riesce a forzare qualche errore nel rivale, anche se a livello di spinta resta sotto a quella del parigino. Con buon servizio si porta 4-3, resta avanti nello score e c’è battaglia anche nell’ottavo game, con il romano pronto a correre e far giocare tante palle al rivale. Fils si aggrappa al servizio, ai vantaggi si porta 4 pari ma i due in questa fase sono molto più vicini. Purtroppo nel nono game Cobolli sbaglia di pochisismo un diritto e poi un rovescio, sotto la pressione della risposta di Arthur, muore in rete. 15-40, due palle break a dir poco delicate… Flavio si prende un rischio enorme con un diritto cross, strettissimo, che pizzica la riga, 30-40. La prima palla non va… e Fils tira una risposta potentissima letteralmente nei piedi di Flavio che non riesce a far spazio alla palla e spedisce in tribuna. BREAK Fils, 5-4, serve per chiudere. E serve bene, sicuro nella spinta e pronto anche a scendere a rete a chiudere di volo. 40-0, tre Match Point. Flavio salva il primo con un bel diritto cross che sorprende il rivale, ma non tiene in campo la risposta sul secondo. Finisce 6-4, un bell’abbraccio tra i due a rete. Cobolli c’ha provato, ha spinto ma il francese è stato più forte, soprattutto fisicamente, e la differenza in campo si è notata.

    Flavio Cobolli vs Arthur Fils ATP Monte-Carlo Flavio Cobolli24 Arthur Fils [12]66 Vincitore: Fils ServizioSvolgimentoSet 2A. Fils 15-0 30-0 40-0 40-154-5 → 4-6F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 15-40 30-404-4 → 4-5A. Fils 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 4-3A. Fils 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2A. Fils 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 df 40-151-1 → 2-1A. Fils 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Fils 15-0 30-0 40-0 ace2-5 → 2-6F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-40 40-40 A-401-5 → 2-5A. Fils 15-0 15-15 30-15 40-151-4 → 1-5F. Cobolli 0-15 0-30 0-401-3 → 1-4A. Fils 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-2 → 1-3F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-2 → 1-2A. Fils 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 0-2F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 0-1

    Statistica
    Cobolli 🇮🇹
    Fils 🇫🇷

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    229
    302

    Ace
    0
    1

    Doppi falli
    2
    1

    Prima di servizio
    28/54 (52%)
    32/53 (60%)

    Punti vinti sulla prima
    15/28 (54%)
    24/32 (75%)

    Punti vinti sulla seconda
    15/26 (58%)
    14/21 (67%)

    Palle break salvate
    5/8 (63%)
    2/2 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    58
    160

    Punti vinti sulla prima di servizio
    8/32 (25%)
    13/28 (46%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    7/21 (33%)
    11/26 (42%)

    Palle break convertite
    0/2 (0%)
    3/8 (38%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    3/6 (50%)
    8/9 (89%)

    Vincenti
    12
    13

    Errori non forzati
    23
    17

    Punti vinti al servizio
    30/54 (56%)
    38/53 (72%)

    Punti vinti in risposta
    15/53 (28%)
    24/54 (44%)

    Totale punti vinti
    45/107 (42%)
    62/107 (58%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    209 km/h (129 mph)
    212 km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    183 km/h (113 mph)
    198 km/h (123 mph)

    Velocità media seconda
    153 km/h (95 mph)
    158 km/h (98 mph) LEGGI TUTTO

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    Fils si separa da Grosjean nonostante i recenti successi. Indian Wells 2025 segna un’epoca: prima finale di Masters 1000 tra tennisti del XXI secolo

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Arthur Fils ha deciso di intraprendere un nuovo percorso nella sua carriera tennistica. Nonostante l’eccellente rendimento mostrato in questa stagione, il giovane talento francese ha scelto di interrompere la sua relazione professionale con Sebastian Grosjean.La decisione arriva in un momento particolarmente positivo per Fils, che con la guida del suo connazionale ha raggiunto il miglior livello della sua carriera negli ultimi 15 mesi. Sotto la gestione di Grosjean, il giovane francese ha compiuto notevoli progressi, scalando posizioni nel ranking ATP e mettendosi in mostra nei tornei più prestigiosi.
    La separazione appare quindi sorprendente, considerando i risultati ottenuti dalla coppia. Fils sembra determinato a voler dare ulteriori passi avanti nella sua progressione, evidentemente ritenendo necessario un cambiamento nella guida tecnica per raggiungere i suoi obiettivi futuri.Al momento, il giocatore francese non ha ancora annunciato chi sarà il sostituto di Grosjean. La scelta del nuovo allenatore sarà cruciale per il prosieguo della carriera di Fils, che punta a consolidarsi tra i migliori tennisti del circuito mondiale.Resta da vedere se questa decisione si rivelerà vincente nel lungo periodo o se la separazione da Grosjean, in un momento di grande forma, potrà influire negativamente sul rendimento del promettente tennista francese.
    La nuova generazione del tennis mondiale avanza con forza e Indian Wells 2025 costituirà un momento storico: per la prima volta, la finale di un Masters 1000 sarà disputata da due giocatori nati nel XXI secolo. Holger Rune e Jack Draper si affronteranno in una sfida che potrebbe anticipare un cambio di paradigma nel tennis mondiale.Questa finale rappresenta un chiaro segnale del ricambio generazionale in atto nel circuito ATP. Mentre i veterani continuano a lottare per mantenere le loro posizioni, i giovani talenti stanno emergendo con prepotenza, riuscendo finalmente a conquistare gli ultimi atti dei tornei più prestigiosi.
    Il danese Rune, con il suo tennis esplosivo e il suo carattere combattivo, e il britannico Draper, con il suo gioco mancino e la sua recente ascesa nel ranking, incarnano perfettamente questa nuova ondata di talenti. La loro presenza in finale a Indian Wells non è casuale, ma il frutto di un percorso di crescita che li ha portati a superare avversari di grande calibro.Questa finale storica non rappresenta solo un traguardo personale per i due tennisti, ma segna simbolicamente l’inizio di una nuova era nel tennis. Dopo anni di dominio da parte di Federer, Nadal, Djokovic e Murray, seguiti dalla generazione di Medvedev, Zverev, Tsitsipas e Alcaraz, ora sono i nati dopo il 2000 a rivendicare il proprio spazio ai vertici del tennis mondiale.Chiunque trionferà stasera nel deserto californiano, questa finale resterà negli annali come il primo atto ufficiale della completa transizione verso il tennis del futuro, un tennis che parla sempre più la lingua dei nativi digitali.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Fils da Jeddah: “Le Nextgen 2024 sono già la nuova stagione. Sorridere è una delle cose più importanti”

    Arthur Fils (foto ATPtour)

    Dopo aver sfiorato il titolo l’anno scorso, Arthur Fils ci riprova, ma con tutt’altro spirito, maggior esperienza e soprattutto con un bel sorriso, elemento che in capo e nella sua vita non deve mancare mai. Il talento francese, attualmente n. 2o ATP dopo un 2024 di ottima crescita che l’ha visto vincere ai tornei 500 di Amburgo e Tokyo, è uno dei favoriti delle NextGen ATP Finals 2024, pronte a scattare in Arabia Saudita. Dopo la prima esperienza dell’anno scorso, dove fu sconfitto in finale dal serbo Medjedovic, il 20enne di Bondoufle è deciso a riprovarci con ancor più determinazione in un torneo che di fatto considera già come l’avvio della nuova stagione, visto che inizia a pochi giorni dal 2025. Fils ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito ATP, che riportiamo.
    “Quest’anno il torneo è a fine stagione. In realtà è quasi la nuova stagione” commenta Fils. “Abbiamo già iniziato ad allenarci molto duramente nella pre-season e tutto il resto. Sono quattro settimane che mi alleno con intensità”.
    Come ogni anno alle NextGen vengono provate regole diverse. Sono 3 i minuti di warm up prima dell’incontro, rispetto ai 5 canonici del tour, ma per il francese è ok: “Tre minuti sono abbastanza. Cinque minuti a volte sono un po’ troppi”.
    Fils è tennista ambizioso. Non nasconde la voglia di primeggiare e vincere i grandi tornei. Non per questo ha smarrito la capacità di continuare a divertirsi in campo e in partita, nonostante la pressione di competere al massimo livello. Si è prefissato l’obiettivo personale di sorridere durante ogni partita ed è stato felice di esserci riuscito praticamente sempre in questa stagione. “Sorridere è la cosa più importante. Penso che per il mio gioco sia una dello degli aspetti decisivi perché se non sento alcun piacere nell’essere in campo, allora non gioco bene. Cerco di divertirmi, di godermi il momento. Quando mi sento così, so che sto giocando bene”.
    È una dichiarazione che sottolineiamo con grande piacere e non banale, ancor più detta da un ragazzo estremamente competitivo. Alla fine non ci dobbiamo mai dimenticare che gli atleti in campo sono dei giovani appassionati e che stiamo parlando di tennis. Di sport. Qualcosa che deve portare gioia alla gente, non odio. Bravo Arthur.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    NextGen ATP Finals 2024, un’edizione che si prospetta molto interessante

    Jakub Mensik (foto ATPsite)

    Da quando le NextGen ATP Finals hanno lasciato Milano, i nostri appassionati hanno posto in secondo (o terzo…) piano l’evento U21 che chiude l’annata tennistica, sbarcato in quel di Jeddah. Del resto, i nostri ex giovanissimi o molti di loro passati dal “master dei giovani” sono sbarcati con grande successo sul tour ATP e quindi di carne al fuoco ce n’è tanta, per la soddisfazione di tutti. Si è parlato molto del futuro della manifestazione nata per dare una bella vetrina ai prospetti più interessanti. Col ricambio generazionale avvenuto, in tanti ipotizzano che questa manifestazione non abbia più molto senso. Quando fu lanciata c’era davvero l’esigenza di un torneo del genere, chi vi scrive ne aveva parlato già in annate precedenti. Al vertice il dominio di “big 4” più qualche sparuto invitato (Wawrinka, a volte Del Potro, poco altro) era dispotico, ma ancor più cristallizzata era la fascia sottostante, con ottimo livello medio e grande difficoltà per i giovanissimi nell’inserirsi e duellare con i migliori. A volte dipende solo dalla contingenza, da generazioni con meno talento ad altri fattori, ma un sette-otto anni fa era assai complicato per un under 21 farsi notare dal grande pubblico. Per questo la vetrina NextGen è stata interessantissima, tanto che molti campioni dell’evento o giovani che hanno ben figurato sono oggi tra i migliori, da Sinner in giù. Oggettivamente l’edizione dello scorso anno delle NextGen non è stata memorabile, come anche l’ultima disputata a Milano. Generazioni, momenti, e via forti critiche alla manifestazione stessa. L’edizione che andrà in scena tra due mesi invece si prospetta molto, molto interessante se tutti i giovani che avranno il diritto di partecipare saranno al via. Andiamo a vedere. 
    Il primo della lista, per la Race to Jeddah di questa settimana, è l’affermato Arthur Fils, francese 20enne e già vincitore quest’anno di un ATP 500. Molto interessante la lista dei tennisti appena dietro nella Race, potrebbero dar vita ad un torneo niente male. Il secondo nella Race è Alex Michelsen, che molti ricorderanno come avversario di Sinner nell’estate USA e la scorsa settimana opposto a Djokovic a Shanghai. Lo statunitense ha potenza nei colpi e servizio per diventare un giocatore di alto livello, forse non uno di quelli che possono ambire a uno Slam – a meno che non migliori terribilmente nella fase motoria in difesa – ma certamente un ottimo giocatore. Il terzo nella Race è Juncheng “Jerry” Shang, classe 2005 e vincitore a Chengdu, vittoria storica perché primo cinese ad alzare un trofeo ATP in casa (battendo tra l’altro in finale Musetti). Di lui si parla da molto tempo: il cinese della Florida ha una capacità di copertura del campo formidabile, e colpi in anticipo davvero micidiali quando prende l’angolo e chiude il campo. È un tennista che può ambire certamente ai piani alti del ranking, e giocatore molto divertente da seguire visto il suo tennis offensivo e molto personale.
    Il quarto nella Race to Jeddah è Jacob Mensik, altro 2005 ma totalmente diverso dal coetaneo cinese. Fisico massiccio e potenza enorme, in campo esplode colpi puliti inculcati dall’eccellente scuola tecnica ceca. Sui campi in duro è già bello competitivo, l’attitudine è quella giusta. Gli manca solo esperienza e affinare la fase difensiva del gioco, ma il suo potenziale è molto alto. In lui il tennis ceco potrebbe aver trovato il degno erede di Berdych, e insieme a Machac e Lehecka già compone una squadra che in Davis Cup può rappresentare un bel problema per tutti. Quinto nel ranking stagionale U21 Luca Van Assche, francese di buone qualità ma un po’ arenatosi quest’anno dopo una scalata rapida nel 2023. Velocissimo in campo, gli manca forse il colpo definitivo ma è un tennista potenzialmente molto ostico nella lotta e ancor più sulla terra battuta, dove può far valere la sua ragnatela in costruzione. Seguono nella Race due giovanissimi: Learner Tien e Joao Fonseca.
    Il californiano, che compirà 19 anni in dicembre, è considerato il giocatore di punta formato dalla USTA. Ancora poco noto al grande pubblico, ha un tennis in piena evoluzione. Dopo buoni risultati a livello Futures, dallo scorso luglio è passato stabilmente ai Challenger e nel suo paese si è fatto valere vincendone tre, oltre ad altri buoni piazzamenti e i quarti di finale all’ATP di Winston-Salem (partendo dalle qualificazioni). Le NextGen sono esattamente la vetrina per scoprirlo e ammirare il suo talento.
    Assai più noto invece il settimo della Race U21, il brasiliano Joao Fonseca (classe 2006). Colpi puliti, grandi accelerazioni e il piglio di chi crede di poter arrivare in alto, il nativo di Rio de Janeiro ha pure un discreto fisico a sostenere il suo tennis propositivo, a volte ancora un po’ troppo difficile o perlomeno ambizioso. Lui è molto ambizioso, e in lui ha creduto niente meno che Roger Federer, mettendolo sotto contratto con il suo noto sponsor tecnico. Fonseca h mostrato il suo talento anche nel girone di Bologna in Davis Cup lo scorso mese, è certamente uno dei giovani con maggior potenziale della nuova generazione. L’ottavo giocatore potrebbe essere una wild card, attualmente nella Race il posto toccherebbe a Coleman Wong, ma assai vicini sono Vilius Gaubas, Enrique Rocha e Nishesh Basavareddy. Vedremo chi andrà a Jeddah per avere il quadro completo degli 8 partecipanti.
    Il torneo continuerà a svolgersi secondo le regole “NextGen”, che tanto hanno fatto fatto discutere ma che hanno dato la spinta ad introdurre piccole novità che oggi funzionano bene nei tornei ATP.  Guardando al lotto complessivo dei partecipanti e anche alla loro diversità, l’edizione 2025 del masters giovanile potrebbe essere estremamente interessante e ricca di qualità. Esattamente quel che serviva per rendere una spinta all’evento stesso. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Arthur Fils parla del prossimo match contro Lorenzo Musetti: “Mi aspetto una grande partita. Ha giocato bene contro Djokovic l’anno scorso qui. Tra italiani e francesi, è bello giocare, e queste sono le partite per cui ci alleniamo”

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Come ti sei adattato così rapidamente alle condizioni e a un nuovo giocatore per di più?ARTHUR FILS: Beh, è stato totalmente diverso. Avrei dovuto giocare contro un mancino che gioca piatto, e alla fine ho avuto un giocatore che faceva l’opposto.L’ho saputo un’ora e mezza prima del match. Ho avuto il tempo di parlare con i miei allenatori. Lo conosco, ma non avevo mai giocato contro di lui prima. Loro lo conoscevano, quindi abbiamo cambiato un po’ tattica. Ma in ogni caso, dovevo dominare.
    Quindi sei soddisfatto di questo match? Molto rapidamente sei riuscito a vincere la partitaARTHUR FILS: Non è stato facile. È un professionista. Ha battuto un top 10 l’anno scorso. È già arrivato ai quarti, e oggi è andata a mio favore perché sono riuscito a farlo correre molto e a lui non piace.Non appena lui detta il gioco, è diverso. Colpisce forte e fa le smorzate. Ma non appena sono riuscito a rispondere profondo e servire bene, la partita è cambiata.
    Il livello salirà di un gradino nel prossimo turno. Cosa ti aspetti?ARTHUR FILS: Mi aspetto una grande partita. Ha giocato bene contro Djokovic l’anno scorso qui. Tra italiani e francesi, è bello giocare, e queste sono le partite per cui ci alleniamo.
    Eri entusiasta di venire a giocare qui? Ti piace questo torneo?ARTHUR FILS: Ho guardato molto questo torneo in TV. Ho visto molti campioni. Sono felice di giocare qui per la prima volta.Beh, è bello giocare il torneo, ma è anche bello vincere le partite, e spero di continuare a venire qui nei prossimi anni, e sono sicuro che diventerà un torneo importante nella mia stagione.
    Ti sono successe molte cose quest’anno. Questo rende le cose più complicate per te?ARTHUR FILS: No, mi piace. Sono in grado di visitare nuovi paesi. Viaggio molto. È fantastico.Ho avute buone esperienze; altre, non così buone. Ma sono giovane e sto ancora imparando molto nel tour. Cerco di vedere dove sono bravo e dove non lo sono.
    Quindi sei andato in Sud America per giocare sulla terra rossa? Avendolo fatto, senti una differenza giocando qui? La terra è diversa?ARTHUR FILS: Totalmente diversa qui. Non ha nulla a che vedere con il Sud America. Le condizioni con l’umidità sono molto diverse, e la terra è molto più pesante.Qui i campi sono più veloci. In Sud America, dovevi colpire dieci volte prima di poter vincere un punto, ma mi ha aiutato ad allenarmi molto sulla terra battuta. Ora mi sento molto a mio agio a muovermi sul campo.Alcuni giocatori qui non hanno giocato sulla terra per un anno, mentre io due mesi fa ero già sulla terra, quindi mi sento a mio agio su quella superficie. È stata una buona esperienza in Sud America. Non ho vinto partite, ma mi sono allenato molto. Ora mi sento bene.
    Quindi è stato un bene fare questo tour in Sud America?ARTHUR FILS: Beh, mi ha aiutato a passare molto tempo sui campi e ad allenarmi anche se non ho vinto partite.Le prime due settimane ero un po’ malato ed è stato un po’ difficile, ma a partire da Rio e Santiago e dopo, è andata molto meglio e abbiamo lavorato bene. Sento che mi ha aiutato. Ora mi sento molto a mio agio a correre e a leggere il gioco sulla terra battuta.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Next Gen ATP Finals e la polemica di Arthur Fils

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Il torneo sperimentale delle Next Gen ATP Finals ha suscitato discussioni nel mondo del tennis. Questo evento, mirato ad accelerare la durata dei match, elimina il riscaldamento in campo e riduce i set a quattro giochi. Tuttavia, ha attirato l’attenzione per le pause insolitamente lunghe tra i set, che hanno raggiunto i dieci minuti.
    Arthur Fils, favorito alla finale a Jeddah, ha espresso il suo disappunto per queste lunghe pause, specialmente dopo la sua sconfitta contro Hamad Medjedovic in un match tirato fino al quinto set. Fils, intervistato da L’Equipe, ha criticato la regola, sostenendo che interrompe il ritmo del gioco e potrebbe essere usata strategicamente per influenzare l’esito della partita.Fils ha poi rivelato i suoi piani di pre-stagione, inclusa una sessione di allenamento con Rafael Nadal in Kuwait. Nonostante la delusione, il giovane francese sembra determinato a migliorare, anche se ha indicato che probabilmente non parteciperà più alle Next Gen ATP Finals a causa di queste controversie regolamentari.
    Il dibattito sollevato da Fils mette in luce le sfide che il tennis affronta nel bilanciare innovazione e tradizione, un tema che continuerà a essere al centro delle discussioni nel mondo del tennis.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Arthur Fils e la sfida dei sogni: Affrontare Nadal al Roland Garros., A metà Dicembre si allenerà in Kuwait con il campione spagnolo

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Arthur Fils era attualmente impegnato nelle Next Gen ATP Finals, dove ha perso ieri il titolo contro Hamad Medjedovic. Tuttavia, il tennista francese si è detto entusiasta del ritorno in campo di Rafa Nadal al torneo di Brisbane. Per Fils, affrontare il 14 volte vincitore di Roland Garros nel suo paese sarebbe qualcosa di simile a un sogno. Interrogato sulla possibilità di vincere contro Nadal, Fils ha dichiarato a L’Equipe: “Forse non al primo turno, ma se potessi affrontarlo nella finale di Roland, sarebbe l’ideale. Se a 19 anni riuscissi a fermarlo a Roland Garros, sarebbe fantastico.”
    Tra poche settimane, Rafa Nadal tornerà nel circuito per partecipare all’ATP di Brisbane, che si svolgerà tra il 31 dicembre e il 7 gennaio. Prima di ciò, Nadal ha un programma di allenamenti molto preciso, che include un viaggio in Kuwait nella seconda settimana di dicembre. Lì si allenerà nella sua accademia e avrà con sé Arthur Fils per prepararsi al meglio. Fils, che sta disputando le Next Gen ATP Finals, ha ricevuto l’invito dallo spagnolo per aiutarlo nel suo ritorno in campo: “Mi ha invitato molto gentilmente. Darò tutto me stesso e cercherò di non lasciarmi sopraffare dai suoi diritti. Voglio trarre il massimo vantaggio da questa esperienza,” ha ammesso Fils.Marco Rossi LEGGI TUTTO