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    Swiatek positiva alla trimetazidina in un controllo fuori dai tornei, è stata sospesa un mese

    Iga Świątek

    Un nuovo caso di doping irrompe nel mondo del tennis, e tocca una numero uno. L’ITIA (L’International Tennis Integrity Agency) ha diffuso un comunicato nel quale si afferma che la polacca Iga Swiatek è stata trovata positiva lo scorso 12 agosto alla trimetazidina, in un contro anti doping effettuato al di fuori di un torneo WTA.
    L’ITIA ha accettato la difesa della polacca (che allora era n.1 WTA): l’assunzione della sostanza sarebbe avvenuta attraverso la contaminazione di un farmaco a base di melatonina reperibile in Polonia senza ricetta medica. Iga ha affermato di assumere questo prodotto per ovviare al jet-leg e riposare dopo i lunghi spostamenti in aereo. Per questo la violazione è stata ritenuta non intenzionale, con un livello di colpa giudicato al limite inferiore del range tra “nessuna colpa o negligenza significativa”.

    Polish tennis player Iga Świątek has accepted a one-month suspension under the Tennis Anti-Doping Programme.
    — International Tennis Integrity Agency (@itia_tennis) November 28, 2024

    Così si legge sul comunicato di ITIA: “L’ITIA ha accettato che il test positivo fosse causato dalla contaminazione di un farmaco regolamentato da banco (melatonina), prodotto e venduto in Polonia, che la giocatrice ha assunto per problemi di jet lag e sonno, e che la violazione non fosse quindi intenzionale. Ciò è avvenuto in seguito a colloqui con la giocatrice e il suo entourage, indagini e analisi da parte di due laboratori accreditati dalla WADA. In relazione al livello di colpa della giocatrice, poiché il prodotto contaminato era un farmaco regolamentato da banco nel paese di origine e di acquisto della giocatrice e considerando tutte le circostanze del suo utilizzo (e altri casi di prodotto contaminato ai sensi del Codice mondiale antidoping), il livello di colpa della giocatrice è stato considerato al limite inferiore dell’intervallo per “Nessuna colpa o negligenza significativa”.
    L’ITIA ha quindi offerto una sospensione di un mese a Świątek e il 27 novembre 2024 la giocatrice, attualmente al secondo posto nel singolare femminile, ha formalmente ammesso l’ADRV e accettato la sanzione. La giocatrice è stata sospesa provvisoriamente dal 22 settembre al 4 ottobre, saltando tre tornei, il che conta ai fini della sanzione, lasciando otto giorni rimanenti. Inoltre, la giocatrice perde anche il premio in denaro del Cincinnati Open, il torneo subito dopo il test”.
    Questa la nota di ITIA sul processo e sospensione.
    “L’ITIA ha inviato alla giocatrice un avviso di pre-addebito di violazione delle norme antidoping il 12 settembre 2024 ai sensi dell’articolo 2.1 del TADP (presenza di una sostanza proibita nel campione di un giocatore) e/o dell’articolo 2.2 (uso di una sostanza proibita senza una valida esenzione per uso terapeutico (TUE)). Il campione è stato suddiviso in campioni A e B e le analisi di laboratorio hanno rilevato che il campione A conteneva TMZ, che è proibito ai sensi del TADP, nella categoria di modulatori ormonali e metabolici (sezione S4 (4.4) dell’elenco proibito del 2024). Le analisi successive del campione B hanno confermato il risultato nel campione A”.
    Questo in merito alla sospensione provvisoria: “TMZ è una sostanza non specificata e Świątek non possedeva una valida TUE per la sostanza. I risultati per sostanze non specificate comportano una sospensione provvisoria obbligatoria, imposta il 12 settembre 2024. Ciò significa che la giocatrice ha saltato i seguenti tornei: WTA 500 Hana Bank Korea Open – 16-22 settembre; WTA 1000 China Open – 25 settembre – 6 ottobre; WTA 1000 Dongfeng Voyah Wuhan Open (in virtù della sospensione alla scadenza del torneo) – 7-13 ottobre.
    Il 22 settembre 2024, Świątek ha esercitato il proprio diritto ai sensi del TADP di presentare ricorso contro la sospensione provvisoria a un presidente di tribunale indipendente. Mentre il ricorso veniva preso in considerazione, la giocatrice ha notificato al presidente del tribunale indipendente di aver identificato che un medicinale alla melatonina senza prescrizione medica regolamentato, prodotto e regolamentato in Polonia, era contaminato da TMZ e quindi era la fonte del suo test positivo. La contaminazione è stata confermata dal laboratorio indipendente e accreditato WADA Sports Medicine Research & Testing Laboratory (SMRTL) nello Utah, USA, e lo scenario è stato verificato da un esperto scientifico indipendente di un altro laboratorio accreditato WADA. Una volta completati i test che hanno confermato il resoconto della giocatrice, l’ITIA non si è opposta alla revoca della sospensione provvisoria, che è stata concessa ai sensi dell’articolo 7.12.3.1 (iii) del TADP: la violazione delle norme antidoping asserita è probabile che abbia coinvolto un prodotto contaminato. Il presidente del tribunale indipendente ha revocato la sospensione provvisoria il 4 ottobre 2024. Poiché la giocatrice ha presentato ricorso contro la sospensione provvisoria entro 10 giorni dalla notifica e tale ricorso ha avuto successo, in linea con le norme del TADP, non è stato pertanto reso pubblico”.
    Il periodo di sospensione terminerà il prossimo 4 dicembre.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    PTPA ha inviato una lettera formale di protesta all’ITIA per presunti comportamenti inappropriati degli investigatori (come il sequestro dei cellulari dei tennisti e minacce)

    Il sistema di controllo dell’integrità nel tennis è messo sotto accusa

    Arriva dagli Stati Uniti una rivelazione sconcertante sul sistema investigativo dell’ITIA, la International Tennis Integrity Agency preposta alla salvaguardia delle regole fondamentali della disciplina, in primis la lotta al doping e alle scommesse. Secondo quanto riporta il New York Times, Ahmad Nassar, direttore esecutivo della Professional Tennis Players Association (PTPA) ha indirizzato una lettera formale a Karen Moorehouse, amministratore delegato dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) nella quale denuncia pratiche scorrette degli investigatori dell’ITIA, che sarebbero arrivati in alcuni casi al sequestro dei telefoni cellulari personali dei giocatori, molestie alle loro famiglie e minacce di sanzioni e sospensioni qualora se non avessero fatto immediatamente ciò che veniva loro richiesto.
    “I resoconti che abbiamo ricevuto dimostrano che il processo investigativo dell’ITIA è sbagliato e che gli investigatori dell’ITIA stanno abusando del loro ruolo”, scrive Nassar nella lettera, che il quotidiano ha visionato. “Mentre ci auguriamo che questi incidenti violino i protocolli investigativi dell’ITIA, visti i reclami, crediamo che ci siano difetti al centro del modo in cui l’ITIA si comporta”.
    Nassar, che guida la PTPA insieme a Djokovic, ha affermato a “The Athletic” che più di 10 tennisti hanno contattato la PTPA negli ultimi mesi per denunciare un trattamento aggressivo da parte degli investigatori ITIA. Uno di loro – coperto da anonimato poiché rivelare il nome indicherebbe che è sotto inchiesta – ha affermato che gli investigatori gli hanno chiesto di consegnare il suo telefono e hanno minacciato di sospenderlo provvisoriamente se avesse contattato un avvocato prima di farlo. Altri giocatori hanno affermato di essere stati minacciati di divulgazione pubblica di una sospensione provvisoria per una sanzione non meglio specificata. La PTPA non ha rivelato se queste accuse fossero legate a un procedimento antidoping o anti-corruzione, e una nota a piè di pagina nella lettera di Nassar ha parlato in modo generico di investigatore riferendosi a “tutti gli individui che agiscono sotto il controllo dell’ITIA”.
    In una dichiarazione a “The Athletic” rilasciata tramite Adrian Bassett (il portavoce capo dell’ITIA), l’agenzia ha definito le accuse come “gravi, ma generiche” e ha affermato che avrebbe indagato su qualsiasi accusa specifica di comportamento improprio. “Attualmente crediamo che gli investigatori ITIA lavorino secondo le regole, con rispetto e riflettendo i nostri valori”, ha tagliato corto Basset. L’agenzia ha aggiunto che le procedure per emettere una sospensione provvisoria sono chiaramente descritte nel suo elenco di regole in materia di antidoping e anticorruzione, e che mai è presa alla leggera la decisione di sequestrare il telefono cellulare di un giocatore. “Deve essere necessario, proporzionato e legittimo. Non richiederemo un dispositivo senza una piena considerazione sia delle informazioni ricevute, sia dell’impatto che avrà sull’individuo”.
    Secondo le persone coinvolte nella stesura della lettera all’ITIA, che hanno parlato in condizione di anonimato per delineare la situazione, la lettera emessa all’ITIA ha segnato un cambiamento nella strategia della PTPA nel modo in cui interagisce con le organizzazioni più influenti nel tennis. Nassar in pratica ha preso spunto dall’azione operata dal potente studio legale Weil, Gotshal e Manges, che ha agito per conto della NFL e della NBA, le due massime leghe dello sport statunitense, incaricando lo studio legale di rappresentare l’organizzazione e di esplorare potenziali contenziosi e altre azioni di tutela contro gli organi di governo che hanno controllato il tennis negli ultimi cinquant’anni, ovvero ATP e WTA e i quattro tornei del Grande Slam, tutti citati in copia nella lettera. Anche James Quinn, ex socio di Weil e avvocato specializzato in ambito sportivo, è stato coinvolto dalla PTPA in questa azione. “Se guardiamo il tennis e il modo in cui tratta i giocatori, è fondamentalmente come l’era pre-Neanderthal”, afferma Quinn, “Questa è una zona di fuoco”.
    Secondo quanto riporta il New York Times, la lettera di Nassar all’ITIA chiedeva una risposta entro il 15 ottobre, includendo anche domande sulle qualifiche e la retribuzione degli investigatori e degli ufficiali di controllo antidoping incaricati di raccogliere l’urina dai giocatori per i test nei tornei e a sorpresa. Inoltre hanno chiesto come l’ITIA bilancia il principio legale della presunzione di innocenza con il suo sistema di sospensione, secondo il quale un giocatore che non presenta ricorso con successo contro la sospensione provvisoria che deriva da un test antidoping positivo viene rivelato pubblicamente e allo stesso tempo sospeso dall’attività professionistica mentre viene condotta l’indagine ITIA completa sul suo test. Nassar ha anche chiesto chiarezza sulla natura delle prove che l’ITIA richiede per avviare un’indagine, che si tratti di doping o anticorruzione, che possono includere partite truccate e scommesse da parte di giocatori o arbitri. “I giocatori vogliono un gioco regolato da fair play e integrità, ma non meritano di essere soggetti a maltrattamenti investigativi arbitrari e autoritari”, così si conclude la lettera della PTPA.
    “I giocatori sottoscrivono queste regole per partecipare a eventi gestiti dai nostri finanziatori (ATP, WTA, Grand Slam e ITF)”, ha affermato l’ITIA. “Le sospensioni provvisorie non possono essere emesse senza giusta causa, esiste un processo rigoroso a cui si aderisce e un processo di appello indipendente per i giocatori”.
    La mossa della PTPA è di una certa rilevanza poiché denuncia una situazione che, se provata, provocherebbe un vero e proprio terremoto nel sistema di controllo dei tennisti, sia per la questione doping che scommesse. Mentre il mondo del tennis attende con ansia la conclusione dell’appello inoltrato da WADA sul “caso Clostebol” di Jannik Sinner, il sistema di controllo della disciplina appare sempre più nell’occhio del ciclone.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Mikael Ymer torna nel 2025?

    Mikael Ymer

    “Il ritiro è stato noioso. Ci vediamo tra 8 mesi”. Con questo messaggio sibillino postato sul social media X, lo svedese Mikael Ymer sembra preannunciare un clamoroso rientro sul tour Pro dopo l’altrettanto clamoroso ritiro annunciato lo scorso 25 agosto, mentre stava iniziando a scontare la squalifica per aver mancato tre controlli antidoping.

    Retirement was boring see u in 8 months
    — Mikael Ymer (@MikaelYmer) April 15, 2024

    Il 25enne svedese, miglior tennista del suo paese dai tempi di Robin Soderling, lo scorso anno è stato squalificato all’ITIA per aver saltato 3 controlli antidoping, una sanzione di 18 mesi. Mikael ha cercato di difendere in tutti i modi la sua posizione e credibilità, raccontando con dovizia di particolari le circostanze a suo dire sfortunate che gli avevano impedito di esser reperibile al momento dei controlli. Infatti Ymer non è mai stato trovato positivo a un controllo antidoping, ma secondo le regole in vigore saltare tre controlli espone il giocatore a sicura squalifica.
    Quando Ymer è stato sospeso era n.51 ATP, una buona posizione, e stava attraversando il miglior momento in carriera. Ymer aveva presentato ricorso contro la sanzione iniziale, ottenendo inizialmente l’approvazione del CAS, il che gli aveva permesso di continuare a gareggiare in attesa del verdetto definitivo. Tuttavia, la Federazione Internazionale di Tennis (ITF) si è opposta, presentando argomenti convincenti che hanno infine portato la Corte a decidere a favore dell’ITF. Da lì la squalifica e pochi giorni dopo la decisione di annunciare un amaro ritiro: “Ciao ragazzi, ho deciso di ritirarmi dal tennis professionistico. Grazie a tutti per gli incredibili ricordi! Che avventura è stata! Auguro a tutti i miei ex colleghi il meglio per le future competizioni. Dio è sempre Grande.” aveva scritto lo scorso agosto.
    Un mese fa lo svedese era tornato sulle prime pagine tennistiche con una dichiarazione molto polemica contro il sistema: “Un altro giocatore all’interno della top-40 si è assentato in tre occasioni e non è successo nulla. Ha sostenuto che il telefono del suo hotel era guasto e per questo non ha risposto alle chiamate, ma in quel caso non hanno visto nessuna negligenza, nonostante abbiamo l’obbligo di essere reperibili. Sono felice che lui non abbia dovuto affrontare questa situazione, ma non possono guardarmi negli occhi e dirmi che questo non sia una questione di razza”.
    Vedremo se davvero Ymer tornerà a giocare o meno. Certamente la sua vicenda e le sue dichiarazioni sono alquanto burrascose.
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    La FIVB lancia una nuova serie di webinar sulla lotta al doping

    La FIVB e la ITA (International Testing Agency) hanno annunciato una nuova serie di webinar, in programma ad aprile e maggio 2024, sul tema del contrasto al doping e del “clean sport”. I seminari online sono destinati ad atleti, allenatori, arbitri, personale medico, procuratori, istruttori e membri delle Federazioni nazionali. Le 5 lezioni saranno proposte in sei diverse lingue (inglese, arabo, cinese, francese, russo e spagnolo) e chi le frequenterà tutte otterrà un certificato di partecipazione.

    I webinar organizzati da FIVB e ITA fanno parte dell’accordo stabilito all’inizio del 2023, in base al quale la Federazione internazionale ha delegato all’agenzia tutti i controlli antidoping, durante le competizioni e al di fuori di esse, pur mantenendo a suo carico la gestione dei risultati e le eventuali sanzioni.

    Gli incontri si terranno ogni martedì alle 14 (ora italiana) sui seguenti temi: il 9 aprile introduzione all’antidoping, il 6 aprile i controlli antidoping e le procedure di test, il 23 aprile la lista dei farmaci proibiti, il 30 aprile la valutazione e le conseguenze delle violazioni e il 7 aprile i test al di fuori delle competizioni. Per partecipare ai singoli webinar è sufficiente iscriversi seguendo i link sul sito della FIVB.

    (fonte: FIVB) LEGGI TUTTO

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    ITIA: ridotta la pena a Brooksby, può rientrare il prossimo 3 marzo

    Jenson Brooksby

    Jenson Brooksby potrà tornare sul tour ATP il prossimo 3 marzo 2024, visto che l’ITIA ha ridotto la pena da 18 a 13 mesi per aver saltato 3 controlli antidoping. La notizia arriva direttamente dalla International Tennis Integrity Agency (ITIA), che attraverso il suo portale ufficiale ha comunicato che oggi, 15 febbraio, è stato raggiunto un accordo con il giocatore americano.
    Brooksby, all’epoca n.33 del ranking ATP, era stato sospeso per 18 mesi da un tribunale indipendente per aver saltato tre test antidoping in un periodo di 12 mesi. Tuttavia, nuove informazioni relative alle circostanze che hanno dato origine ai test mancati – che in precedenza non erano state a disposizione dell’ITIA o del tribunale indipendente durante l’udienza iniziale – sono state presentate nell’ambito del procedimento di appello della Corte Arbitrale dello Sport (CAS) del giocatore. “Sulla base di un esame dettagliato delle nuove informazioni, l’ITIA, in consultazione con l’Agenzia mondiale antidoping (WADA), ha stabilito che il grado di colpa del giocatore per la violazione delle regole antidoping (ADRV) doveva essere rivalutato”, si legge nel comunicato.
    Così è avvenuto, tanto che la colpa di Brooksby è stata ritenuta meno grave rispetto alla sanzione ricevuta, e quindi una sospensione di 13 mesi è stata considerata come appropriata. La sanzione è stata retrodatata alla data del terzo ed ultimo mancato test antidoping di Jenson, quindi la sospensione di Brooksby, iniziata il 4 febbraio 2023, terminerà il 3 marzo 2024. Raggiunto l’accordo con l’ITIA, il giocatore ha ritirato il ricorso al CAS.
    Brooksby aveva argomentato sui social con dovizia di particolari le sfortunate circostanze che l’avevano portato a saltare il terzo controllo antidoping (ne avevamo parlato qua). A quanto sembra la tesi dello statunitense è stata considerata valida, e quindi la pena ridotta. Brooksby si è dedicato negli ultimi mesi a commentare i colleghi del tour su alcuni network USA. Si era anche sottoposto ad un intervento al polso, quindi è tutto da verificare come rientrerà sul tour.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Halep: “Ho fiducia nel giudizio, la verità verrà fuori”

    Simona Halep, squalificata per 4 anni

    Simona Halep è ottimista che il processo d’appello, in corso a Losanna di fronte al Tribunale arbitrale dello sport contro la sua squalifica per doping, la scagionerà totalmente dalle accuse, ritenute dalla tennista rumena assurde e ingiuste. L’ex numero 1 del mondo è stata sospesa dall’ottobre 2022 per 4 anni per due distinte violazioni dei protocolli antidoping. Oggi ha parlato del caso davanti al Tribunale.
    “Mi hanno giudicato in base a degli scenari”, ha detto Halep, come raccoglie la agenzia Reuters. “Non ci sono prove. È semplicemente folle”. “Ho avuto la possibilità di difendere la mia posizione e credo davvero che la verità verrà fuori. Il giorno in cui tornerò in campo si avvicina”.
    A meno che il procedimento non scagioni totalmente Simona, la sospensione durerà fino al 6 ottobre 2026. La 32enne ex campionessa di Wimbledon è risultata positiva al farmaco Roxadustat agli US Open del 2022. Il Roxadustat è legittimamente utilizzato per il trattamento dell’anemia, ma è presente nell’elenco delle sostanze vietate della WADA come agente dopante poiché aumenta l’emoglobina e la produzione di globuli rossi. Nel maggio del 2023, Halep è stata colpita da un’ulteriore e separata violazione del programma antidoping relativa a irregolarità nel suo passaporto biologico da atleta.
    Nella sentenza iniziale, un tribunale indipendente ha accettato la spiegazione della Halep di aver assunto inconsapevolmente quella sostanza per colpa di un integratore contaminato, ma ha ritenuto che la causa del fallimento dei test fosse “probabile doping”. Si è poi appurato che quell’integratore incriminato le è stato somministrato inconsapevolmente da un membro dell’Accademia di Mouratoglou, come confermato dallo stesso ex allenatore della rumena. Il prodotto sarebbe stato contaminato, e questo avrebbe alterato i valori del sangue della campionessa.
    Nel suo ricorso, Halep chiede alla Corte Arbitrale dello Sport di annullare la decisione del Tribunale e di ridurre la sua sospensione. Al termine dell’udienza il collegio delibererà ed emetterà un lodo arbitrale contenente la propria decisione e le relative motivazioni.
    “Al momento non è possibile indicare un periodo di tempo per l’emissione della decisione”, ha affermato il TAS in una nota. “La decisione del collegio CAS sarà definitiva e vincolante, ad eccezione del diritto delle parti di presentare ricorso al Tribunale federale svizzero entro 30 giorni per motivi limitati.”
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Halep sarà sentita dal CAS il 7 febbrario 2024

    Simona Halep

    Si torna a parlare del caso Halep. La ex n.1 WTA rumena è attualmente squalificata per due violazioni al protocollo anti doping dell’ITIA (assunzione di un farmaco proibito, il roxadustat, e irregolarità nel passaporto biologico), ma sta continuando a lottare per dimostrare la propria innocenza. Per questo dopo la sentenza a lei sfavorevole, che la condanna ad uno stop fino al 6 ottobre 2026, ha deciso si appellarsi al CAS, Court of Arbitration for Sport. Finalmente il tribunale ha deciso le date dell’udienza: Halep sarà sentita dal 7 al 9 febbraio 2024.
    Questo il commento di Simona, affidato anche da una breve clip: “Sono felice di avere la opportunità di presentarmi davanti ad un tribunale indipendente e provare la mia innocenza”.

    With the news of her hearing Simona shared saying this:
    “The Court of Arbitration for Sport has decided hearings in my case to be between 7-9 February 2024. I am glad to have the opportunity to present and prove my innocence before an Independent tribunal. Thank you!”. pic.twitter.com/0JsWuEwAu3
    — Romanian Tennis (@WTARomania) December 12, 2023

    Halep fu trovata positiva a US Open 2022. Fin da subito ha fatto tutto quello che era in suo potere per provare la propria innocenza, affermando che la sostanza proibita era entrata nel suo corpo per colpa di un integratore contaminato. I suoi coach (tra cui Darren Cahill, attualmente nell’angolo di Sinner) hanno sostenuto la sua innocenza, e Patrick Mouratoglou si è preso la colpa per la faccenda, visto che l’integratore incriminato è stato proposto alla rumena da un membro del suo staff. Al momento tuttavia la sentenza è in vigore e Halep sta scontando la squalifica.

    Romanian tennis player Simona Halep has been suspended for a period of four years following breaches of the Tennis Anti-Doping Program.https://t.co/dO3PdIruyF pic.twitter.com/cLRU7EhkjY
    — International Tennis Integrity Agency (@itia_tennis) September 12, 2023

    Vedremo se il CAS, che ha sede a Losanna ed è attivo dal 1984 e riconosciuto dal CIO, ribalterà la sentenza a favore di Simona o la ex campionessa di Wimbledon dovrà scontare i 4 anni di squalifica. LEGGI TUTTO

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    Squalifica di tre anni per il brasiliano Igor Marcondes, n.265 del ranking ATP

    Igor Marcondes nella foto

    L’International Tennis Federation, sezione Antidoping, ha reso noto che il tennista brasiliano Igor Marcondes dovrà scontare tre anni di squalifica (il provvedimento scatta dal 4 marzo 2022 e il giocatore potrà rientrare nel circuito professionistico a partire dal 3 marzo 2025) per aver violato il programma antidoping per la seconda volta in carriera. Già nel 2018, infatti, il sudamericano venne fermato per nove mesi.
    I risultati ottenuti da Marcondes, ora n.265 del ranking ATP in singolare, tra il 22 novembre 2021 e il 4 marzo 2022 restano validi in quanto le violazioni al programma antidoping non sono avvenute durante le competizioni: in questo arco di tempo, il brasiliano ha vinto i suoi primi titoli Challenger a Florianopolis nel dicembre 2021 (sconfisse il boliviano Dellien in due set) e Blumenau nel gennaio di quest’anno (si impose in rimonta sull’argentino Torres per 3-6 7-5 6-1). LEGGI TUTTO