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    Dall’Australia a Wimbledon, Murray resta con Djokovic. Pouille non si arrende. Monfils si ritira da Marsiglia: “Devo gestire il fisico, un infortunio serio ora potrebbe essere la fine”

    Gael Monfils nella foto – Foto Getty Images

    L’ex numero uno britannico Andy Murray continuerà ad essere parte del team di Novak Djokovic almeno fino a Wimbledon. Secondo quanto riportato dal Times, dopo il positivo test agli Australian Open 2025, la collaborazione proseguirà fino al terzo Slam della stagione, in programma dal 30 giugno al 13 luglio.
    Notizie contrastanti invece per Lucas Pouille: dopo il drammatico infortunio al tendine d’Achille nella finale del Challenger di Lille, inizialmente il francese aveva ipotizzato il ritiro. Tuttavia, meno di 24 ore dopo, ha deciso di sottoporsi all’intervento chirurgico per tentare un ultimo ritorno: “Farò tutto il possibile per tornare. Ci vediamo presto”, ha scritto sui social prima dell’operazione.
    Nel frattempo, Serena Williams continua la sua vita lontano dai campi da tennis, questa volta con una sorprendente apparizione al Super Bowl come ballerina durante lo show di Kendrick Lamar nell’intervallo, esibendosi sulle note di “Not Like Us”.
    A Buenos Aires, Alexander Zverev si prepara per l’ATP 250 con grandi ambizioni: “Voglio dare il meglio per vincere qui. Spero che venga tanta gente e si crei un’atmosfera da calcio. È molto importante avere questi tornei in Sudamerica, il tennis è e deve rimanere uno sport globale”, ha dichiarato il tedesco, che ha poi rivelato il suo prossimo grande obiettivo: “Il mio prossimo traguardo è Roland Garros. Voglio continuare a credere di essere abbastanza forte per vincere uno Slam.”
    Gael Monfils ha annunciato il suo ritiro dall’ATP 250 di Marsiglia 2025 a causa di uno strappo muscolare al quadricipite destro. Il tennista francese è apparso visibilmente dispiaciuto in conferenza stampa, ma ha spiegato la necessità di questa decisione precauzionale.“Alla mia età, un infortunio importante potrebbe significare la fine della mia carriera, quindi sono costretto a saltare questo evento”, ha dichiarato Monfils, che non ha voluto rischiare di aggravare il problema fisico.Il francese non chiude completamente le porte a un rapido rientro, annunciando che volerà a Doha per valutare le sue condizioni e tentare di recuperare in tempo per il torneo. Una decisione che dimostra la cautela con cui il veterano transalpino deve ormai gestire il suo fisico per prolungare la sua carriera.Una rinuncia particolarmente dolorosa per Monfils, che avrebbe voluto regalare spettacolo davanti al pubblico di casa a Marsiglia, ma la prudenza ha prevalso sulla voglia di scendere in campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Murray sul ritiro di Djokovic: “Il corpo non risponde come vorremmo”

    Andy Murray e Novak Djokovic – Foto getty images

    Andy Murray è stato una delle chiavi del rinnovato entusiasmo di Novak Djokovic dopo i Giochi di Parigi 2024. L’ex campione scozzese, ora nel ruolo di coach insieme a Carlos Gómez-Herrera, ha parlato a YahooSports dopo il ritiro del serbo in semifinale agli Australian Open 2025.
    “È sfortunato quando il corpo non risponde come vorremmo”, ha commentato Murray sul ritiro di Djokovic dopo il primo set perso contro Zverev. “È stato un peccato finire così, perché in questa fase del torneo senti di essere vicino a qualcosa di molto speciale”. Un ritiro che arriva dopo un torneo positivo, dove Djokovic aveva dominato contro Lehecka e Machac, gestito le sfide con Basavareddy e Faria, e superato un grande test contro Alcaraz.
    Sul suo futuro nel team, Murray ha confermato le parole di Djokovic: “Ne parleremo”, riferendosi all’accordo di discutere il prosieguo della collaborazione dopo l’Australian Open. “Ho avuto l’opportunità di assistere a un tennis straordinario e, contro Alcaraz, è stato uno dei migliori match che abbia mai visto dal vivo. Una performance incredibile”.
    Murray ha poi mostrato umiltà riguardo il suo contributo: “A volte mi imbarazza quando dopo una buona prestazione di Novak si dice che è merito del mio aiuto. Sono consapevole che il team che lavora con lui ha fatto un lavoro incredibile per molti anni per mantenerlo al massimo livello alla sua età”.
    L’ex numero uno ha anche parlato della sua transizione da giocatore a coach: “È una curva di apprendimento molto ripida perché molte cose cambiano nel passaggio da giocatore ad allenatore. Non pensi solo a te stesso. Ho ancora molto da imparare”. Ha inoltre elogiato l’accoglienza ricevuta dal team: “Tutti mi hanno aiutato moltissimo, ho avuto un grande benvenuto ed è stato fantastico farne parte”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    “Uno dei migliori atleti della storia”: Murray celebra Djokovic. Zverev scherza “Vincerà altri 5 Slam mentre io cerco il primo”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Interessante scambio di battute tra Andy Murray, Novak Djokovic e Alexander Zverev alla vigilia dell’Australian Open 2025, con il britannico che ha rivelato i retroscena della sua nuova collaborazione con il campione serbo.
    “Conosco bene questo campo, ma non sono mai riuscito a vincere qui e quest’uomo è l’unico responsabile”, ha scherzato Murray. “Ora sono qui per cercare di sabotarlo e impedirgli di vincerne un altro”. L’ex numero uno del mondo ha poi raccontato come è nata la collaborazione: “Abbiamo scambiato alcuni messaggi, fatto una lunga telefonata e Novak mi ha chiesto se potevo aiutarlo. Non me l’aspettavo. Ho dovuto chiedere a mia moglie, che mi ha molto supportato. È un’opportunità unica e abbiamo deciso di provarci.”
    Murray ha poi elogiato il suo nuovo allievo: “Novak non è solo uno dei migliori tennisti della storia, ma uno dei più grandi atleti di tutti i tempi. È un grandissimo lavoratore, sempre alla ricerca di miglioramenti, intelligente. È esattamente come mi aspettavo, e non vedo l’ora che inizi la competizione.”
    Divertente l’intervento di Zverev sulla nuova coppia: “Cosa ho pensato quando l’ho saputo? ‘Cavolo!’. Negativamente per me, ma positivamente per Novak, immagino. Ha vinto 24 Slam, quindi non importa davvero chi lo alleni. Probabilmente ne vincerà altri cinque mentre io cerco ancora di vincere il primo. La storia continua, io invecchio e Novak ringiovanisce. Saremo qui per altri 10 anni.”
    Djokovic, concentrato sul torneo, ha commentato il livello di gioco di Zverev: “È molto difficile breakkarlo. Abbiamo parlato fuori dal campo e il livello è stato abbastanza buono. Stiamo cercando di trovare un buon tennis in questi due giorni prima dell’inizio dell’Australian Open. Spero che possiamo incontrarci di nuovo nei turni avanzati di questo Slam.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Melzer crede nella coppia Djokovic – Murray: “Novak può ancora imparare qualcosa da Andy”

    Novak Djokovic con Andy Murray in una foto di archivio

    Jurgen Melzer scommette su nuove vittorie di Novak Djokovic e crede che la partnership con Andy Murray possa fornire al serbo la spinta decisiva a riportarlo alla vittoria. L’ex top10 austriaco in un’intervista rilasciata al media nazionale tennisnet è convinto che la visione di gioco di Murray e il suo carisma possa essere la benzina per accendere di nuovo l’ex rivale, apportando qualche novità al suo gioco. Nonostante i 37 anni e mezzo, secondo Melzer c’è ancora spazio di apprendimento nel tennis super completo di Djokovic.
    “Penso che la coppia Djokovic/Murray sia incredibile, è un fatto estremamente positivo per il tennis”, afferma Melzer. “Una cosa da prima pagina, ma non solo: Murray può aiutare molto Djokovic. Sono pochi coloro che hanno un’intelligenza tennistica alta come Andy Murray. Anche un Djokovic può ancora imparare qualcosa. La domanda è: Nole chi ascolta? Con Murray, ora ha qualcuno con cui può discutere allo stesso livello. E questo può rendere questa partnership molto vincente”.
    Secondo Jurgen, Novak sarà da corsa per vincere i tornei del Grande Slam nel 2025 e tutto partirà da una rinnovata attività in allenamento, concentrata in aree specifiche. “Novak deve allenarsi in modo diverso e più intelligente rispetto a quando aveva 30 anni. Non può più gestire quei carichi di lavoro, deve scegliere esattamente le aree in cui vuole migliorare. Un corpo alla sua età si rigenera in modo diverso. Ma è esattamente per questo che ha portato Murray a bordo, perché ha attraversato sulla propria pelle tutto questo negli ultimi anni. E un Andy Murray può essere una spinta motivazionale enorme. Lo scozzese può portare una nuova gioia e stimoli in campo e in allenamento. Per Nole, è tutto incentrato sui tornei del Grande Slam. Se perde prima del solito in un 1000, pazienza. Credo che Djokovic sarà da corsa per vincere tutti i tornei del Grande Slam nel 2025” conclude Melzer.
    Osservazioni interessanti quelle dell’austriaco, in particolare su due aspetti. Il fatto che Murray abbia vissuto in prima persona gravi problemi fisici e la necessità di tarare gli allenamenti su aree molto specifiche è qualcosa che potrà essere sicuramente riprodotto con Djokovic, che sulla soglia dei 38 anni non può pensare di affrontare la prossima stagione spingendo a tutta per ogni settimana di allenamento. Inoltre il fatto di esser stato a sua volta un campione, lo rende autorevole agli occhi di Novak e quindi i due potranno instaurare un dialogo “alla pari”. Non sono molti gli allenatori o ex giocatori capaci di tenere testa ad una persona con un carisma e carattere così forte come quello di “Nole”, Andy può essere uno di quelli, come lo è stato in passato – e con successo – Goran Ivanisevic. Non resta che attendere il torneo di Brisbane, e soprattutto gli Australian Open, per vedere se Djokovic sarà pronto a battere Alcaraz, Sinner e i migliori su piazza, a caccia dello Slam n.25.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La schiettezza di Rublev: “Sono in Top10, ma penso di essere uno dei peggiori in molte cose. Sinner? Non riesco ad immaginare lo stress che ha subito”

    Rublev e Sinner agli Australian Open 2024

    È stridente, quasi disarmante, il contrasto tra i “due” Rublev. Sì, due versioni totalmente diverse di un tennista davvero particolare e per questo a suo modo affascinante. Non sono affatto sovrapponibili l’Andrey che in campo perde totalmente di vista il controllo e la lucidità, in grande difficoltà a gestire la pressione, e quello riflessivo, pacato e anche piuttosto interessante quando fuori dal gioco riflette su se stesso, la vita sul tour e non solo, dando punti di vista originali e mai banali. Impegnato a Londra nel gran finale UTS (la serie di esibizioni organizzate da Mouratoglou), Rublev ha rilasciato diverse dichiarazioni a raccolte da AFP, Eurosport e altri media. È interessante riproporne alcune, soprattutto quelle nelle quale si mette a nudo affermando di essere il “top10 più scarso in tante cose”, la sua difficoltà nel tenere i nervi saldi e anche parole importanti a sostegno di Jannik Sinner, travolto in modo ingiusto da un’ondata di diffidenza dopo la brutta vicenda Clostebol, ancora ben lontana dalla sua conclusione. Andrey esprime enorme apprezzamento per Jannik, per come ha gestito le enormi difficoltà affrontate nel 2024, trasformate in benzina per far correre a mille all’ora il suo tennis in campo.
    “Il gap con Sinner e Alcaraz? C’è un po’ di tutto. L’aspetto principale è ovviamente mentale, ma ci sono anche molti aspetti del mio gioco nei quali sono assai lontano da loro“, racconta Rublev. “Sono tra i primi 10, ma mi ritengo uno dei peggiori giocatori a rete! Gli altri tra i primi 10 possono colpire la palla da posizioni difficili; le mie a volte finiscono fuori dal campo di metri. Sto cercando di lavorare su tanti dettagli, ci dedico più tempo di prima. In passato, ero ossessionato solo dal mio diritto; oggi, sono un po’ più aperto a lavorare su altre cose in allenamento”. In effetti è sempre stato enorme il gap di rendimento del suo diritto rispetto agli altri colpi, lacune ha aprono il fianco agli affondi dei rivali.
    Rublev è diventato famoso per i suoi sfoghi in campo, scatti d’ira talmente violenti da essersi ferito con la propria racchetta in più di un’una occasione. Scene tutt’altro che idilliache e che mostrano la sua eccessiva fragilità. Ha ammesso di aver cercato un aiuto professionale per gestire i suoi problemi di rabbia, ma per ora sta procedendo un passo alla volta. “Ci sto provando. Ma onestamente, è un lavoro a lungo termine. A volte si progredisce, poi si regredisce un po’”, afferma il russo. “Ci sono molti fattori che possono farti perdere la calma e ricadere nelle tue vecchie abitudini. Certo, voglio migliorare. Ma ci vuole tempo. Sono situazioni che ancora gestisco a fatica”.
    Patrick Mouratoglou ha affermato in passato che Rublev probabilmente “ha bisogno di quella follia” per giocare al suo massimo. “Quando succede questo penso che gli faccia male e penso che danneggi i suoi risultati” afferma il coach francese. “Ha avuto questi comportamenti all’UTS, a Dubai e altrove, penso che sia uno dei motivi per cui ha sofferto così tanto quest’anno. Ritengo che abbia bisogno di un po’ di quella follia per giocare al meglio, e se cerca di controllarla perché ha paura di andare troppo oltre, allora fa fatica a trovare il suo tennis, quindi è una linea sottile che è difficile da trovare per lui”.
    Così la pensa il diretto interessato: “Ho imparato tante cose recentemente. A livello di risultati ho avuto tanti alti e bassi, ma vorrei che tutte le mie brutte stagioni finissero così… L’anno è stato interessante, sono maturato e mi ha aiutato a crescere. Il mio primo obiettivo per il 2025 non è un risultato in particolare ma stare bene mentalmente“.
    Molto importanti sono le parole spese dal moscovita per il nostro Jannik Sinner. “Quello che è riuscito a fare quest’anno è davvero impressionante. Non si augura a nessuno di passare quel che ha passato lui. Non riesco ad immaginare lo stress e l’ansia che ha provato durante tutto questo periodo. Nonostante tutto se l’è cavata benissimo. Ha continuato a giocare al suo miglior livello ed è riuscito a dominare il circuito, vincendo grandi titoli”.
    Questo invece il parere di Rublev sulla super-coppia Djokovic Murray, con più di un dubbio su quanto lo scozzese possa realmente aiutare il serbo. “Novak è uno dei migliori giocatori della storia, quindi non so se Murray potrà dargli qualcosa, ma l’aspetto positivo è che sembrano buoni amici, quindi l’energia positiva a volte dà molto più di ogni altra cosa. Djokovic sa tutto del tennis, lo conosce meglio di chiunque altro, magari sarà l’amicizia con Andy fargli provare qualcosa di diverso e, per esempio, sembrare più fresco o più motivato. Sarà divertente perché Nole a volte è troppo emotivo in campo e parla male alla sua squadra nel corso dei match, quindi vediamo come Murray reagisce a quelle situazioni”, conclude Rublev.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rune su Murray-Djokovic: “Un’alleanza inaspettata ma potenzialmente vincente”

    Holger Rune nella foto – Foto Patrick Boren

    Durante il recente torneo UTS, Holger Rune, numero 13 del mondo, ha condiviso le sue riflessioni sulla sorprendente collaborazione tra Andy Murray e Novak Djokovic, offrendo un’interessante prospettiva sul futuro di questa partnership.L’opinione condivisa sembra essere che questa insolita partnership potrebbe rivelarsi sorprendentemente efficace, unendo l’esperienza di due delle menti più brillanti del tennis moderno.
    “È una configurazione interessante, questo è certo,” ha dichiarato Rune a Tennis Majors. “Non credo che molti di noi l’avessero previsto. Penso che possa essere potenzialmente positivo per entrambi. Djokovic non aveva un allenatore prima, quindi era naturale che ne cercasse uno, ma non mi aspettavo che scegliesse qualcuno come Andy.”Il danese ha sottolineato il potenziale intellettuale di questa collaborazione: “Andy è ovviamente un giocatore super intelligente, e anche uno che ha battuto Novak in alcune occasioni. Mi chiedevo: ‘Perché proprio loro due insieme?’ E credo sia perché possono parlare molto di strategia e di come battere i migliori giocatori. Entrambi hanno un QI tennistico molto alto.”
    Anche Thanasi Kokkinakis ha espresso il suo supporto: “Non ci sono molte persone che possono dire qualcosa a Novak, ma se qualcuno può farlo, quello è Andy. Ha giocato nella stessa era e contro di lui, quindi sono sicuro che conosca alcuni aspetti che potrebbero aiutarlo. Credo che Andy farà un ottimo lavoro.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Cervara (coach di Medvedev) dubbioso sulla scelta di Djokovic: “Murray non ha alcuna esperienza”

    Gilles Cervara

    Il mondo della racchetta attende con grande curiosità l’inizio della collaborazione della super coppia Djokovic – Murray. Il serbo dopo un 2024 nobilitato dall’Oro alle Olimpiadi di Parigi ma nessun altro successo ha scelto a sorpresa di inserire nel suo team per la prossima stagione uno dei suoi massimi rivali, Andy Murray, per rilanciarsi al massimo livello e cercare di vincere ancora qualche titolo dello Slam. Lo scozzese, appena ritiratosi, ha accettato la sfida con entusiasmo e in generale i pareri dell’ambiante sono positivi, soprattutto per l’idea che Murray possa aiutare Djokovic a livello di motivazione. Non tutti però hanno salutato quest’unione con favore. Tra questi il coach francese Gilles Cervara, da molti anni a fianco di Daniil Medvedev. Parlando al quotidiano L’Equipe, Cervara pone più di un interrogativo su come Murray, senza alcuna esperienza da coach, possa davvero aiutare in qualche modo l’ex rivale.
    “Conoscendo Murray non mi sorprende questa faccenda, sapevo che non sarebbe riuscito a stare fermo per più di due o tre mesi dopo il ritiro” afferma Cervara. “ma non ha quella che si potrebbe definire una metodologia di allenamento. Andy non sa nulla dell’allenamento, il che significa che lo dovrà imparare al volo. Non è questo il motivo per cui Novak vuole lavorare con lui”.
    “Per quanto riguarda l’allenatore, o Novak si conosce così bene da non aver bisogno di nessun altro, oppure chiederà aiuto al resto della squadra che già lo segue. È essenziale mettersi alla prova ed esplorare nuove metodologie di allenamento che potrebbero non essere immediatamente evidenti.”
    “Tra i due tutto è possibile. Immagino che questa collaborazione porterà qualcosa a Djokovic. Poi c’è una realtà fisica ed energetica, che significa che sarà dura per lui, con o senza Murray, ma anche per alcuni suoi rivali” conclude Cervara.
    Djokovic dopo aver accompagnato il ritiro dell’amico Del Potro inizierà la preparazione per il 2025, che dovrebbe iniziare con un torneo precedente agli Australian Open, visto che è fermo – per match ufficiali – alla sconfitta subita da Sinner nella finale del Masters 1000 di Shanghai.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic si gode il relax, ma Murray già lo richiama all’ordine scherzosamente. Australian Open 2025: Le prime Wild Card vanno a Zhang e Samrej, il pioniere Tailandese

    Kasidit Samrej THA, 20.01.2001

    Novak Djokovic sta approfittando della pausa stagionale per concedersi qualche momento di svago prima di iniziare la preparazione per il 2025, ma il suo nuovo allenatore Andy Murray ha già fatto sentire la sua presenza con un simpatico richiamo.Il campione serbo, che ha assistito al Gran Premio di Formula 1 in Qatar, ha pubblicato su Instagram una foto che lo ritrae insieme al pilota George Russell. Non è passato inosservato il commento di Murray al post: “Dovresti essere su un campo di allenamento”, al quale Djokovic ha risposto con ironia: “Scusa coach, tornerò presto”. Uno scambio che già anticipa la dinamica del loro rapporto professionale e fa pregustare agli appassionati questa inedita collaborazione.
    Nel frattempo, gli Australian Open 2025 hanno già assegnato due wild card attraverso il torneo di qualificazione “The Australian Open Asia-Pacific Wildcard Play-off”. Nel tabellone femminile, Shuai Zhang si è assicurata un posto nel main draw superando Guo Hanyu con il punteggio di 7-6 0-6 7-5. Per quanto riguarda il torneo maschile, il ventitreenne Kasidit Samrej ha scritto una pagina di storia del tennis tailandese: è il primo giocatore del suo paese a qualificarsi per il tabellone principale di uno Slam dal 2012.L’invito diretto agli Australian Open rappresenta un’importante opportunità per i migliori tennisti della regione Asia-Pacifico di partecipare al primo Major della stagione, confermando l’impegno del torneo nel promuovere il tennis in questa parte del mondo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO