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    Paolini da record anche sul web: è la terza persona più cercata su Google nel 2024 in Italia

    Jasmine Paolini (foto Patrick Boren)

    Il tennis è sempre più popolare in Italia. Lo si vede dal maggior spazio dedicato a Sinner, Paolini, Berrettini e via dicendo sui media generalisti, telegiornali, riviste non di settore. Ormai di tennis si parla sempre più anche nei luoghi di aggregazione e per questo i giocatori sono assai cercati sul web da coloro che non sono habitué dello sport della racchetta per raccogliere informazioni, o solo per approfondire la conoscenza con questi “nuovi” personaggi.
    Con Sinner onnipresente da mesi, è Jasmine Paolini ad aver fatto il “botto” nel 2024, grazie alla sua straordinaria scalata nel tennis di vertice con grandissimi risultati culminati con le due finali Slam (prima nella storia a Wimbledon), la vittoria dell’Oro Olimpico in doppio con Sara Errani e quindi della Billie Jean King Cup a Malaga lo scorso novembre, a chiudere una stagione eccezionale.
    Molti si sono messi a cercare informazioni sulla lucchese, tanto che Jasmine nel 2024 per i dati forniti da Google (il maggior motore di ricerca al mondo) è stata la terza persona più cercata in assoluto in Italia. Non sportiva, persona in generale. Davanti a lei solo la cantante Angelina Mango e la principessa Kate Middleton.
    Ecco la top10 delle persone più cercate su Google nel 2024 in Italia
    1 – Angelina Mango
    2 – Kate Middleton
    3 – Jasmine Paolini 
    4 – Ghali
    5 – Geolier
    6 – Imane Khelif
    7 – Giovanni Allevi
    8 – Donald Trump
    9 – Mahmood
    10 – Rose Villain

    Dominano i cantanti o artisti (6 su 10), due le sportive, con Paolini dietro solo alla vincitrice del Festival di Sanremo e alla principessa del Galles, quest’anno salita ancor più nella cronaca per la grave malattia che l’ha colpita. Paolini sempre più famosa, oltre che vincente. Bravissima!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini: “Sinner? Sono certa della sua onestà” e solleva domande sul tema della responsabilità

    Federica Pellegrini

    Federica Pellegrini si schiera dalla parte di Jannik Sinner nel celeberrimo “caso Clostebol” che mesi tiene banco nel mondo dello sport italiano e non solo. Tuttavia si dice critica sul tema delicato della responsabilità degli sportivi, citando un esempio del suo sport, il nuoto. Parlando a La Stampa in merito a vari temi, dalle polemiche con l’oro olimpico di Parigi 2024 Thomas Ceccon alla difficoltà delle donne nello sport, si è poi soffermata anche su Sinner e la sua vicenda con l’antidoping.
    “Sono convinta che lui (Sinner, ndr) non abbia volontariamente assunto sostanze dopanti, ma non è questo il punto. Finora ci hanno sempre detto che l’atleta è responsabile a prescindere. Adesso sembra che ci siano circostanze in cui può non essere così e la faccenda si fa scivolosa“.
    Questo l’esempio di Pellegrini dal suo sport, un caso accaduto nel nuoto ad un atleta italiano. “Ricordo il caso di Federico Turrini, nuotatore, un amico. Stava dall’altra parte del mondo, ha avuto una grave infezione all’occhio con cura d’urgenza. Hanno usato un collirio al cortisone: positivo, due anni di squalifica anche se la contaminazione era evidente. Due anni! Se la visione cambia ci vogliono regole precise. Il ricorso per Sinner darà indicazioni sulla strada che vogliono prendere“.
    Sulle parole della nuotatrice, riportiamo anche il commento di Massimiliano Ambesi, giornalista specializzato in sport olimpici e invernali, e molto ferrato in normative antidoping. Così ha scritto sui suoi canali social: “Nelle dichiarazioni rilasciate, pur partendo da un assunto corretto, ha poi formulato considerazioni che certificano l’approssimativa conoscenza della normative vigente, mancanza comune a tante figure legate a vario titolo al mondo dello sport. L’esempio del nuotatore Turrini da lei proposto non è attinente al caso in questione ed è peraltro regolamentato in maniera incontrovertibile dal codice vigente”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Colangelo parla del lavoro con Sonego: “Deve spostare il suo gioco verso la rete. Vogliamo fare bene negl Slam”

    Sonego in campo con Colangelo (foto SuperTennis)

    Fabio Colangelo crede nel futuro del suo assistito Lorenzo Sonego, con un lavoro mirato verso un tennis sempre più aggressivo e proiettato verso la rete, senza grandi stravolgimenti tecnici ma una propensione maggiore ad entrare nel campo. In una bella intervista rilasciata a SuperTennis, il 43enne coach lombardo ha raccontato la base della sua collaborazione con il torinese e soprattutto come intende indirizzare gli allenamenti per far decollare di nuovo il tennis coraggioso di “Sonny”. La preparazione per il 2025 è iniziata in Italia e ora si svolge in Spagna presso la notissima Academy di Rafa Nadal.
    Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Fabio, iniziando dal percorso di Lorenzo nelle prime settimane. “Siamo stati contattati da loro (la Academy di Nadal, ndr) e visto che ci saranno tanti giocatori presenti, ci è sembrata una buona scelta. Resteremo in Spagna 10 giorni, poi torneremo una settimana a Torino per Natale e già il 26 dicembre partiremo, insieme anche al preparatore Davide Cassinello, per Hong Kong, dove Lorenzo giocherà l’Atp 250. Poi in Nuova Zelanda, ad Auckland, e infine a Melbourne”.

    Ciao Lorenzo Sonego! 👋🏼 Welcome one more year to Rafa Nadal Academy! Good luck in the preseason! VAMOS‼️ pic.twitter.com/bnqTNuzAs5
    — Rafa Nadal Academy by Movistar (@rnadalacademy) December 10, 2024

    Ecco su cosa si concentrerà il lavoro: “Avere a disposizione queste quattro settimane – perché noi abbiamo cominciato a lavorare a fine novembre – è fondamentale. Quando abbiamo cominciato a lavorare insieme ad aprile, ‘Sonny’ mi ha chiesto espressamente di esplorare cose nuove. Avendo avuto sempre la stessa guida per tutta la sua vita da giocatore, voleva cambiare direzione, ma per introdurre queste novità c’era bisogno di tempo. Un tempo che durante l’anno, visto il calendario fitto di tornei, non è mai abbastanza. Poter lavorare con continuità senza l’assillo della partita è un’altra cosa. Su cosa ci concentriamo? Una maggiore predisposizione verso la rete. Lorenzo deve essere più aggressivo. Per il fisico che ha, per come gioca i colpi di inizio gioco, vista anche la sua mano e la sua rapidità, è fondamentale che lui riesca a sviluppare in chiave offensiva il suo tennis. Questo è il tema principale sul quale stiamo lavorando e la cosa è condivisa anche dall’opinione di Umberto Rianna – che è già stato con noi un paio di giorni a Torino – e Vincenzo Santopadre, con il quale da qualche settimana è cominciata una collaborazione”.
    Un lavoro principalmente tattico: “Capire come e quando farlo è fondamentale ed è chiaro che poi l’aspetto tecnico deve aiutare a farlo nel modo più efficace. Non sono mai favorevole, avendolo anche provato sulla mia pelle, a cambiamenti tecnici esagerati su atleti già formati. Lorenzo poi è un professionista evoluto che ha già raggiunto risultati importanti. Non ci si deve inventare nulla”.
    Il rovescio è sempre stato il lato debole di Sonego: “Non è un segreto che quando gli avversari vogliono pressarlo vanno verso il rovescio, quindi stiamo lavorando anche su questo fondamentale per dargli più sicurezza, anche qui facendo delle cose nuove e un po’ diverse rispetto al passato“.
    Ha destato curiosità l’ingresso di Vincenzo Santopadre come collaboratore di Sonego. Così Colangelo spiega la situazione: “La premessa è che Lorenzo ha sempre avuto grande stima di Vincenzo. Già l’anno scorso, quando Santopadre si era lasciato con Berrettini, aveva questa idea di lavorare con lui. Idea che, per vari motivi, non è andata a buon fine. Possibilità che invece si è concretizzata quest’anno e con termini molto chiari. Vincenzo rimane il coach di Luca Van Assche a tempo pieno, con però una disponibilità, quando avremo bisogno, di poterci ritagliare dei momenti per andare a Roma per una collaborazione. Non ci saranno settimane durante i tornei, nemmeno nei momenti condivisi, ma sicuramente ci sentiremo spesso al telefono per una consulenza. E mi piace anche sottolineare la disponibilità del francese nell’accettare questa situazione visto che, di fatto, Lorenzo è un suo rivale. E nelle poche trasferte in cui non riuscirò ad affiancare Lorenzo, con lui ci sarà Davide Galoppini”.
    Il 2024 non è stata un’annata buona per Sonego… “Per lui è stata una stagione complicatissima. Non era iniziata bene e a fine marzo ha preso questa decisione molto difficile. E il trauma di aver interrotto un rapporto di lunga data lo ha certamente un po’ condizionato. Pian piano ha visto sfuggirgli di mano un obiettivo importante come l’Olimpiade, con anche la prospettiva interessante di giocare il doppio con Sinner. Quindi la prima metà della stagione è stata molto negativa. Dall’erba in poi è andata decisamente meglio”.
    Il titolo a Winston-Salem l’unico vero sorriso dell’anno, e il primo successo da coach per Colangelo. Così lo ricorda: “Emozione bellissima, anche perché in quel torneo ho visto Sonny mettere in atto in maniera efficace alcune cose che avevamo provato in allenamento. Ha giocato una settimana molto buona, ma la mia gioia più grande è stata vedere la sua espressione quando ha vinto: lo sguardo di una persona sollevata. Invece mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più nella trasferta cinese”.
    Per il coach le migliori doti di Sonego sono: “Intanto la solarità: è sempre propositivo, sorridente, allegro. È un lato fantastico del suo carattere. In campo, è un giocatore molto curioso e che ha la grande qualità di fare con facilità le cose che gli vengono chieste. E non è una cosa così scontata tra giocatori così evoluti”.
    Gli obiettivi di Sonego per il 2025: “Non c’è un numero. Nel momento in cui Lorenzo riuscirà a fare meglio e con continuità le cose che stiamo provando, siamo convinti che la classifica andrà di conseguenza e sia destinata a migliorare. Ha vinto un titolo ATP su ogni superficie, ha battuto il n.1 del mondo (allora era Novak Djokovic, ndr), ha vinto la Coppa Davis e giocato una semifinale a Roma. Quello che gli manca è fare un bel risultato in un torneo del Grande Slam”.
    Colangelo così racconta il suo passaggio da giocatore a coach, grazie all’aver seguito Leonardo Caperchi, all’epoca allenatore di un giovane Fognini: “Era il 2006 ed ero in piena attività come giocatore. Ho condiviso con lui una trasferta sudamericana durata due mesi, e vedendolo lavorare con Fabio Fognini e Gianluca Naso ho capito che mi sarebbe piaciuto moltissimo allenare. Anche lui ha notato questa mia propensione e qualche tempo dopo mi ha chiesto di seguire Naso. La svolta è arrivata quando ho smesso ho fatto il maestro al Quanta Club di Milano per un anno, ed è stata un’esperienza molto formativa. Poi, dopo l’esperienza con Brizzi e Crugnola, nel 2021 ho seguito Federico Gaio. Ultimamente, oltre all’impegno con lo Sporting Club di Torino, facevo molte telecronache. Poi, già dal torneo di Stoccolma nel 2023, ho cominciato a seguire in qualche trasferta Sonego”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    WTA Awards 2024: Sabalenka Giocatrice dell’Anno, Premio “Comeback” a Badosa. Errani-Paolini miglior doppio

    Sara Errani e Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    La WTA ha annunciato i vincitori dei suoi premi annuali per il 2024, con Aryna Sabalenka che si aggiudica per la prima volta in carriera il premio di Giocatrice dell’Anno.Questi riconoscimenti celebrano un anno di tennis femminile ricco di storie di successo, conferme e sorprendenti ascese, confermando la profondità e la qualità del circuito WTA.
    Giocatrice dell’Anno: Aryna SabalenkaLa bielorussa corona una stagione straordinaria in cui ha vinto due Slam (Australian Open e US Open), conquistato i titoli di Cincinnati e Wuhan, e chiuso l’anno come numero 1 del mondo.
    Comeback dell’Anno: Paula BadosaLa spagnola viene premiata per il suo notevole ritorno dopo i problemi alla schiena che l’avevano condizionata nel 2023. Ha chiuso l’anno al numero 12, vincendo Washington e raggiungendo le semifinali a Cincinnati, Pechino e Ningbo.
    Coppia dell’Anno: Sara Errani/Jasmine PaoliniLe italiane hanno dominato il doppio vincendo l’oro olimpico e trionfando a Roma, Pechino e in Austria, oltre alla finale al Roland Garros.
    Rivelazione dell’Anno: Lulu SunIncredibile ascesa dalla posizione 200 alla 40, con il punto più alto nei quarti di Wimbledon raggiunti dalle qualificazioni, dove ha anche sconfitto la top-10 Qinwen Zheng.
    Giocatrice Più Migliorata: Emma NavarroL’americana ha conquistato il suo primo titolo a Hobart e raggiunto sei semifinali, inclusa quella agli US Open, debuttando nella top-10 mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Struff: “Il migliore del 2024? Sinner, non ci sono dubbi”

    Jan-Lennard Struff

    Jan-Lennard Struff non ha dubbi: il miglior tennista del 2024 è Jannik Sinner. Anche Alcaraz ha trionfato in due Slam, ma Sinner ha vinto molto altro, ha dominato nel ranking, ha perso pochissime partite e gioca un tennis più completo e consistente di tutti. Il tedesco ha preso parte lo scorso weekend al “Gran Final” dell’Ultimate Tennis Showdown (UTS) a Londra, prendendo il posto dell’infortunato Shapovalov (problemi al gomito per il canadese). Parlando a Tennishead nel corso dell’evento, ha tracciato un bilancio della sua annata, impreziosita dal bel successo sulla terra di casa a Monaco di Baviera, e sull’annata tennistica in generale.
    “Ovviamente il successo a Monaco, il mio primo titolo in carriera, è stato il momento più bello della mia annata”, racconta Struff. “Ho aspettato un bel po’ per questo successo ed è stato pazzesco ottenerlo in Germania, è stata un’emozione incredibile. Era importante per me arrivarci, mancava nella mia carriera un titolo, Ce l’ho fatta e sono molto felice che sia successo. Di sicuro mi ha incoraggiato e mi ha anche dato una spinta in termini di autostima. Andiamo sempre di corsa, non abbiamo molto tempo per festeggiare, infatti siamo andati subito dopo a Madrid per giocare. Ma è stato un grande momento”.
    Struff aveva perso le sue tre precedenti finali sul tour, ma finalmente cancellato lo zero alla voce titoli vinti battendo Taylor Fritz sulla terra battuta in Baviera, un successo che l’ha fatto diventare il terzo giocatore più anziano a vincere il suo primo titolo ATP, visti i suoi 33 anni. Curioso tra l’altro che ci sia riuscito su terra, visto il suo tennis potentissimo ma le sue capacità di spostamento non eccezionali. Struff ha poi condiviso la sua idea sul migliore del 2024 e la rivalità tra Alcaraz e Sinner.
    “Giocatore dell’anno? Dico Sinner assolutamente, ha vinto due Slam, è un tennista incredibile”, continua il numero 42 del mondo. “Carlito anche ne ha vinti anche due di Slam, quindi in quello sono pari nel 2024, ma Sinner ha vinto anche la Coppa Davis e molto altro, non ha perso quasi mai. Sì, è una stagione per lui incredibile.”
    “La loro è una grande rivalità per il tennis, giocano partite eccezionali ed è bello assistere ai loro incontri. Jannik è così costante, è fortissimo dalla linea di fondo. Colpisce così forte che non lo reggi e poi cerchi in qualche modo di cogliere un suo punto debole, ma non ne trovi uno. È molto dura contro di lui. Anche Carlito è fortissimo, ha così tanta varietà nel gioco e gioca in modo così fisico, anche lui è un tennista pazzesco.” conclude Struff.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner ad Abu Dhabi per il GP di Formula1

    Sinner con il team Ferrari ad Abu Dhabi (foto F1ingeneale)

    È nota la passione di Jannik Sinner per i motori e la velocità. Detto fatto. Il n.1 del tennis si è recato ad Abu Dhabi dove oggi si disputa l’ultimo Gran Premio di Formula1. Su X troviamo vari scatti di Jannik al suo arrivo presso la pista e di momenti passati con il team Ferrari e Charles Leclerc. Ne riportiamo alcuni.

    Men’s tennis World #1 Jannik Sinner is at the #AbuDhabiGP pic.twitter.com/lcXMZtI53H
    — Phillip Horton (@PHortonF1) December 8, 2024

    Intanto becchiamo un ospite speciale in casa Ferrari😍
    Se non vedi correttamente la foto, segui @f1ingeneraleIT su Telegarm pic.twitter.com/3KOvPwKOsg
    — F1INGENERALE (@F1ingenerale_) December 8, 2024

    لكلللععيررررررر pic.twitter.com/XCZRbtW9st
    — 🏎️م.موجو (@mojostark16) December 8, 2024

    i can’t believe he actually showed up 😭🙏🏻 “friend of f1” is finally something tangible pic.twitter.com/XejAXMFPGo
    — sol ★ (@sinnerliker) December 8, 2024

    L’azzurro ha scelto la vicina Dubai come base per lavorare nella off-season e preparare un 2025 impegnativo, che scatterà subito con la difesa del titolo vinto agli Australian Open lo scorso anno, suo primo Slam in carriera. Ad accompagnarlo nel lavoro ci sarà il team quasi al completo, Vagnozzi, Panichi e Badio.
    Quindi Jannik farà un breve ritorno a casa in Alto Adige per passare il Natale in famiglia, con la solita sciata sulle nevi di casa, tradizione di casa Sinner, e quindi volerà “down under”. Gli Australian Open scatteranno il prossimo 12 gennaio 2025.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Niente esibizione a Kooyong il prossimo anno

    Una panoramica dell’impianto di Kooyong

    La parola Kooyong suscita grandi ricordi agli appassionati di tennis un po’ più navigati. Sui campi in erba naturale della località di Melbourne si è svolto infatti l’Australian Open dal 1972 al 1987. Lo Slam “down under” fin dagli albori non aveva una sede fissa, ma si spostava nel paese, fino alla decisione di mantenerlo in pianta stabile a Melbourne, essendo la città che garantiva il maggior afflusso di pubblico. Nel ’72 fu il tennis morbido e Ken Rosewall a trionfare e l’ultimo campione sull’erba di Kooyong fu Stefan Edberg nel 1987. Dal 1988 il torneo si spostò definitivamente a Flinders Park, nuovo avveniristico impianto costruito in Melbourne con campi in sintetico, dove tutt’ora si disputa il primo Slam dell’anno. A Kooyong tuttavia il tennis è rimasto: si è svolto infatti un evento di esibizione preparatorio agli Open, con molti campioni presenti per affinare la forma. È stata una tappa classica per tanti tennisti, ma nel 2025 non si disputerà.
    Gli organizzatori infatti hanno comunicato che nella prossima estate australiana non ci sarà quest’evento, lasciando la porta aperta alla possibilità di un ritorno nel 2026, ma non la certezza. Non sono state fornite molte altre informazioni in merito. A Melbourne si parla da tempo di un intervento importante di ristrutturazione degli spalti, oggettivamente un po’ datati, e anche dell’impianto in generale, ma la questione è sul tavolo da tempo senza aver trovato ancora uno sbocco positivo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    De Minaur sulla partecipazione all’UTS Grand Final di Londra: “È divertente e quel grosso assegno fa gola a tutti”

    Alex de Minaur nell’infografica di UTS

    Educato, sincero e sempre onesto, questi sono alcuni degli aspetti che rendono Alex de Minaur uno dei giocatori più stimati nell’ambiente. Anche quando è pronto ad ammettere, senza ipocrisia, che un gran bell’assegno sia una grossa motivazione a giocare l’ennesima esibizione. Il miglior tennista australiano, reduce dalla prima apparizione in carriera alle ATP Finals di Torino, parteciperà al gran finale del tour UTS, una serie di esibizioni ideata dal coach Patrick Mouratoglou nel quale si gioca un tennis un po’ diverso, governato dal tempo e da un ritmo assai “televisivo”. Grazie a buoni sponsor e trainato dall’interesse delle tv, l’Ultimate Tennis Showdown ha destato un certo interesse e dal 6 all’8 dicembre a Londra (presso la Copper Box Arena) si disputerà una sorta di “Masters”, con un prize money davvero importante: ben 2.165.000 dollari, con il vincitore che potenzialmente potrà portarsi a casa un assegno di 921.800 dollari. In pratica duemila dollari in meno del premio ricevuto dal vincitore dell’ultimo Masters 1000 di Parigi Bercy (Zverev). Oltre all’australiano, il lotto dei partecipanti alle finali UTS sarà composto da Andrey Rublev, Holger Rune, Ugo Humbert, Alexander Bublik, Gael Monfils, Denis Shapovalov e Thanasi Kokkinakis.
    “È emozionante e diverso, ti dà una visione nuova di come giocare i punti”, afferma De Minaur al media britannico Tennis365 appena sbarcato a Londra per la manifestazione. “Ho giocato un paio di eventi UTS e mi sono davvero divertito. Iniziare il punto con un solo servizio è un interessante cambiamento di mentalità e mi piace cercare di adattarmi. Trovo che il rumore e il caos degli eventi UTS siano un po’ più facili da gestire quando penso al contesto dell’evento. Quando intorno tutto è in silenzio, senti ogni rumore, ma visto che durante le partite UTS non c’è mai tranquillità ti ci abitui, è la dimostrazione che posso giocare anche così. Ti abitui al fatto che la folla è partecipe, urla e la musica suona. Significa che devi trovare un modo diverso per concentrarti sul gioco“.
    “Anche i compensi sono ottimi agli eventi UTS e questo li rende super competitivi. Siamo tutti là fuori a cercare di vincere e quel grande assegno alla fine della settimana fa gola a tutti, tira fuori il meglio dai giocatori“.
    Non si spegne mai il tema del giocare troppo, calendario affollato, stagione esageratamente lunga ma… alla fine i giocatori prendono parte più che volentieri a varie esibizioni nel periodo che dovrebbe esser dedicato a riposo e preparazione. L’UTS Tour rientra pienamente in queste critiche, ma De Minaur insiste sul fatto che ai giocatori debba essere garantita la libertà di scegliere quando giocare.
    “Giocare un evento come questo è un buon modo per spezzare la stagione e divertirsi molto allo stesso tempo”, afferma De Minaur. “Quando sei là fuori, senti la pressione del momento e ti metti alla prova. È importante provare a migliorare alcuni aspetti del proprio gioco, e affrontare una competizione diversa come questa può aiutarti capire molte cose, per poterle poi applicare quando giochi altre partite nel tour regolare”.
    Mouratoglu continua a sostenere la bontà della sua creatura, un tennis diverso, un po’ più rock and roll, e per questo a suo dire più avvincente ed in grado di avvicinare i giovani. “Con il format UTS hai sia la parte competitiva, con i migliori in campo, che un’incredibile quantità di momenti di vera pressione in cui senti molta adrenalina come spettatore e naturalmente anche come giocatore. Allo stesso tempo, c’è vero intrattenimento. Quindi hai entrambe le cose, agonismo e intrattenimento, il che è fantastico perché è lo scopo del tour fin dal primo giorno. L’obiettivo di UTS è principalmente quello di portare nuovi fan al tennis e fan più giovani. Ma, ovviamente, qualsiasi appassionato è più che benvenuto e non mi sorprende che coloro che sono venuti e hanno vissuto l’esperienza di persona l’abbiano amata. Anche i giocatori continuano a tornare, ovviamente si divertono. Amano il DJ, la musica, l’atmosfera. Ciò che gli sportivi amano di più è sentire la folla con loro o contro di loro, e provare quell’emozione e condividerla”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO