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    Roland Garros: la seconda semifinale maschile si giocherà non prima delle 19. Ufficiale il tributo a Nadal

    Roland Garros (foto Patrick Boren)

    Novità da Roland Garros. Lo Slam parigino comunica un importante cambiamento nello schedule del torneo: la seconda semifinale maschile, prevista per venerdì 6 giugno sul campo Chatrier, si disputerà non prima delle 19, quindi in pratica un match serale vista la disputa sulla lunga distanza dei cinque set.

    SCHEDULE CHANGE FOR THE SECOND MEN’S SEMI-FINAL
    The second men’s semi-final, scheduled for Friday, June 6 on Court Philippe-Chatrier, will not start before 7:00 p.m. (compared to 5:30 p.m. last year).
    — Roland-Garros (@rolandgarros) April 17, 2025

    È una novità significativa anche dal punto di vista tecnico: tra la prima e la seconda semifinale potrebbero esserci condizioni molto diverse qualora il tempo non fosse buono, con il campo in terra assai più pesante con la umidità della sera.
    Inoltre è stato annunciato anche una nuova e imponente fan area a Place de la Concorde, e un incremento del prize money del torneo: €56.352 milioni complessivi, con un incremento del 5.21% rispetto allo scorso anno.
    Rafael Nadal sarà omaggiato per la sua straordinaria storia nel torneo il 25 maggio con una celebrazione in suo onore al termine dei tre match sul campo centrale.
    Ci sarà un tributo anche per Richard Gasquet, che al prossimo Roland Garros chiuderà la sua carriera agonistica, e anche per Mary Pierce, a 25 anni dal suo titolo a Parigi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ivanovic – Schweinsteiger, coppia al capolinea?

    Ana Ivanovic con Bastian Schweinsteiger

    Dopo otto anni di matrimonio, Ana Ivanovic e l’ex stella del calcio tedesco Bastian Schweinsteiger si sarebbero separati. Questo riporta il magazine tedesco Bunte, secondo il quale già da due mesi l’ex campionessa serba si è trasferita a Belgrado con i tre figli, mentre l’ex giocatore del Bayern sarebbe tornato a Monaco di Baviera. È il classico fulmine a ciel sereno, poiché i due fino a pochissimo tempo fa erano spesso nei servizi dei magazine “rosa” tedeschi e serbi, presenziando insieme a molti eventi pubblici senza mostrare alcuna crepa in un rapporto che pareva solidissimo.
    I media tedeschi invece ora riportano che, dietro le quinte, la loro unione fosse già in crisi da un po’ di tempo, problemi che hanno spinto la super coppia di sportivi a lasciarsi. Su Bunte si legge che Ana si è trasferita in un appartamento vicino ai genitori e al fratello nella capitale serba, tornando in pratica nei luoghi della sua infanzia. Proprio vari “avvistamenti” nel quartiere, negozi e ristoranti della zona hanno insospettito la stampa che, alla fine, sarebbe arrivata alla scoperta della separazione.
    La coppia si è sposata nel luglio 2016 con una sontuosa cerimonia di tre giorni a Venezia, costata, a quanto si dice, circa un milione di euro e diventata una delle nozze dell’anno per i rotocalchi specializzati. Nel corso degli anni si erano fatti conoscere per la loro relazione apparentemente perfetta e per la dedizione alla famiglia, con tre figli – Luka, Leon e Theo – che completavano la loro immagine di famiglia felice e riservata.
    Né Ivanovic né Schweinsteiger hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche in merito alla presunta separazione, ma dopo questa rivelazione è possibile che uno dei due esca allo scoperto. Ivanovic disputerà un match di esibizione come evento collaterale al prossimo Open di Ginevra, previsto per la settimana precedente a Roland Garros.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Borg spinge Alcaraz: “Vincerà quanto Nadal, se non di più”

    Alcaraz e Borg a Barcellona

    Bjorn Borg crede fermamente nel talento di Carlos Alcaraz tanto da affermare che il giovane di Murcia terminerà la propria carriera con le vittorie di Nadal o anche di più. La leggenda del tennis svedese si trova a Barcellona, dove anche il figlio Leo ha provato (senza successo) a centrare il main draw dell’ATP 500 scattato ieri nella città catalana.
    Ovviamente si è intrattenuto con molti dei giocatori presenti, come mostrano le varie foto condivise sui social. Dalla Spagna si riporta di una lunga chiacchierata con Tsitsipas, quindi ha salutato cordialmente il neo campione di Monte Carlo Alcaraz, grande favorito per il titolo anche a Barcellona. Carlos e Bjorn hanno trascorso dei momenti insieme, parlando di tennis e oltre.

    The happiness in this photo @carlosalcaraz x Bjorn Borg ❤️@bcnopenbs | #BCNOpenBS pic.twitter.com/o7j9i3jeVo
    — ATP Tour (@atptour) April 14, 2025

    Borg quindi ha rilasciato una breve ma significativa dichiarazione alla rete tv spagnola RTVE, rispondendo in modo netto a una domanda sul futuro di Carlos. “Penso che Alcaraz otterrà gli stessi risultati di Nadal, se non di più” afferma sibillino Borg. “Ha la mentalità giusta e può giocare su tutte le superfici il suo miglior tennis. Con un po’ di fortuna, diventerà il re del tennis”.
    A soli 21 anni (ne compirà 22 il prossimo 5 maggio) Alcaraz vanta già 4 titoli Slam in carriera ottenuti su tre diverse superfici, e 18 titoli complessivi. La strada per raggiungere Nadal a 92 titoli e 22 titoli Slam è ancora molto lunga.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Il Career Grand Slam, dal golf al tennis

    Rod Laver, unico ad aver completato per due volte il Grande Slam

    Domenica 13 aprile non solo la finale del Masters 1000 di Monte-Carlo, ma una giornata storica anche per il golf. Come il tennis anche il golf ha i suoi 4 Major: Masters, PGA Championship, US Open e British Open e ieri Rory McIlroy, vincendo il Masters di Augusta, ha completato il Career Grand Slam conquistando tutti e 4 i Major del Golf. Una grande impresa che nel tennis come nel golf colloca nel circolo esclusivo dei campioni immortali. Vediamo chi sono.
    Nel tennis abbiamo 8 giocatori che hanno conquistato tutti e quattro i tornei dello Slam in carriera: Australian Open Roland Garros, Wimbledon e US Open, con due giocatori Budge (1938) e Laver (1962 e 1969) capaci di completare il leggendario Grande Slam in una singola stagione.
    Fred Perry dal 1933 al 1935Don Budge 1938Rod Laver 1962Roy Emerson dal 1961 al 1964Andre Agassi dal 1992 al 1999Roger Federer dal 2003 al 2009Rafael Nadal dal 2005 al 2010Novak Djokovic dal 2008 al 2016
    Nel golf nessuno è mai riuscito a fare il Grande Slam e sono solo 6 i campioni ad aver realizzato il Career Grand Slam:Gene Sarazen dal 1922 al 1935Ben Hogan dal 1946 al 1953Gary Player dal 1959 al 1965Jack Nicklaus dal 1962 al 1966Tiger Woods dal 1997 al 2000Rory McIlroy dal 2011 al 2025
    Due club super esclusivi per campioni che hanno segnato la storia dei loro sport.
    Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Panichi racconta il lavoro con Sinner durante lo stop. “Ha un fisico da decatleta”

    Il team Sinner al completo agli Australian Open 2025

    Manca meno di un mese al rientro in attività di Jannik Sinner ed è grande la curiosità di scoprire come ha lavorato, principalmente sul proprio fisico, in questo “scomodo” periodo di pausa. Marco Panichi, preparatore atletico del n.1, ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere della Sera nella quale si è soffermato proprio sugli aspetti più tecnici del loro svolto nelle ultime settimane. Poter sottoporre il corpo di Jannik ad una serie di attività ed esercizi difficili da realizzare in momenti di gara è qualcosa di unico, quindi i tre mesi di stop possono diventare un’opportunità interessante. Proprio da qua parte l’intervista dall’ex preparatore di Djokovic (sette anni insieme al serbo), oggi nel box dell’italiano. Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Panichi.

    “Dal giorno in cui abbiamo saputo dello stop, giocatore, team e management hanno avuto all’unisono lo stesso pensiero: sfruttare al meglio questo periodo” racconta Panichi. “Sapevamo da subito di poter fare un bel lavoro, studiato e programmato, non diluito e spezzettato dai viaggi e dai tornei come al solito. Non è che eravamo contenti della sospensione di Jannik, è chiaro, però abbiamo studiato un modo attivo e propositivo di viverla. Abbiamo trasformato i micro-cicli di lavoro in macro-cicli, siamo scesi nel particolare e nel dettaglio, abbiamo dedicato tanto tempo all’acquisizione di dati su Jannik, applicando moduli di allenamento per metterlo nelle condizioni di fare un altro salto di qualità importante. Da Roma in poi, questo lavoro dovrà dare i suoi frutti”.
    Già dallo scorso gennaio Sinner ha messo da parte le cavigliere, si sente più sicuro del proprio corpo? “Tutto vero. Le cavigliere limitano l’articolazione e lo sforzo viene ripartito sulla struttura, con la conseguenza del sovraccarico su certe parti del corpo. Eliminare le cavigliere è stato un processo lungo ma importante per Jannik. Con fondamentali risvolti psicologici. Facendo un profondo lavoro specifico, giorno dopo giorno il giocatore si è sentito sempre più sicuro. Senza che gli facessimo alcuna pressione, a un certo punto è venuto lui da noi: sono pronto, ci ha detto. Da gennaio, in Australia, quando le ha smesse, non ne ha mai sentito la mancanza. Continuando a prestare la giusta attenzione alle sue fragilità, direi che indietro non si torna”.
    Palestra e quindi pesi, ma non troppi, ecco perché: “Il tennis è uno sport in cui la forza specifica per eseguire il gesto tecnico deve essere esplosiva. Non demonizzo i lavori di forza però, con il fisico di Jannik, l’aspetto funzionale è più importante. Facciamo lavori tridimensionali per sviluppare il collegamento tra segmenti che rendano il suo gesto il più efficace possibile. Nel tennis ci sono tre aree che devono concatenarsi di concerto: fisico, mente e tecnica”.
    Senza tornei, c’è monotonia nella giornata di Sinner, e spezzarla è importante. Forse anche per questo ha raccontato di esser andato in bici con gli amici, aver provato il kart e altro. Panichi conferma l’importanza di inserire stimoli nuovi e rompere le routine: “Tanto, ma non solo in questo periodo così particolare. Anche i viaggi e gli aerei possono ingenerare una routine. L’aspetto motivazionale è determinante: sfidiamo continuamente Jannik con nuove sollecitazioni, lo spingiamo a fare cose nuove, per lui inedite. Anche semplici: una partita a golf, la visita di un museo… Ampliare la sfera mentale permette di presentarsi all’allenamento più freschi. Però è altrettanto vero che una certa ripetitività è utile al confronto, senza correre il rischio di ingabbiare il giocatore in qualcosa di troppo monotono. È la varietà nel protocollo di lavoro che ci consente di capire se stiamo andando bene. (…) Durante lo stop forzato sta scoprendo cose nuove, che lo stimolano. Quando giriamo per tornei è impossibile dedicarsi ad altro che non sia allenamento, partita e recupero. Per di più Jannik non può più andare in giro senza essere riconosciuto e fermato. In questi tre mesi, inoltre, si è preso del tempo libero per se stesso: si è riscoperto. La detossificazione è in atto. Sono molto contento: a livello mentale è trasformato. A Roma tornerà con un’enorme motivazione e un’importante freschezza“.
    Così Panichi descrive il talento motorio di Sinner: “Coordinazione, stamina, aspetto neurovegetativo: Jannik ha un fisico da decatleta, sa fare bene tutto. Se fosse più forte, non potrebbe essere così agile. Se è una macchina quasi perfetta dobbiamo ringraziare Hanspeter e Siglinde Sinner, i genitori che gli hanno trasmesso il Dna. Ma, dal mio punto di vista, il suo più straordinario talento è la gestione delle situazioni, che sia un allenamento o una partita tesissima: ha una calma operativa, nei momenti che contano, rara. Mente e fisico sono un sistema integrato: quando uno lo tira giù, l’altro lo spinge in su. Sa usare le emozioni come fonte di energia: se hai un travaso emotivo, ti blocchi; ma lui sa surfare sulle emozioni, restando sempre sulla cresta. Il sistema integrato si allena, certo. Ma con le doti di Jannik Sinner devi nascere”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner, la fragilità che crea il Campione

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Sentirsi fragile può essere tutt’altro che un difetto, può diventare un’opportunità. Rappresenta una condizione di instabilità che porta alla reazione e quindi la reazione costruisce nuove consapevolezze. La fragilità diventa punto di forza quando riesce a farti capire ancora di più chi sei e quanto sei forte. Di fragilità ha parlato Jannik Sinner nell’intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport a latere di un evento organizzato da uno dei suoi main sponsor, uno dei tanti che con fermezza fin dal giorno del “fattaccio” si è schierato senza se e senza ma con il nostro campione, credendo ciecamente alla sua correttezza.
    “Ero molto fragile dopo quello che è successo”, racconta Jannik nelle prime parole rilasciate alla stampa dopo aver accettato la sospensione con lo stesso entusiasmo di quando sei costretto a trangugiare un calice di fiele… “Ero molto fragile perché sono successe cose che non mi aspettavo, reazioni dentro di me inattese. Vi direi una bugia. Risulterei una persona senza sentimenti ed emozioni, senza niente. Però nella vita si impara. Anno dopo anno conosco sempre meglio me stesso, come sono come persona e anche sul mio valore”.
    Questo pensiero è clamorosamente prezioso, bello e importante. Da scolpire su pietra e tramandare ai posteri dello sport – e non solo – appeso in una lapide nell’area dedicata allo sport del Foro Italico, dove il nostro campione tra un mese finalmente tornerà a fare quello che ama e che riesce a fare nessuno: giocare a tennis, divertirsi e vincere. È un pensiero rivelatore che spiega in poche parole perché Sinner è lassù sul trono del tennis mentre tutti gli altri in questi due mesi di assenza non sono riusciti minimamente ad avvicinarlo. Jannik è concentrato unico di talento motorio, di rapidità di pensiero e reattività che, con un lavoro certosino, ha cesellato una tecnica di gioco eccezionale grazie alla quale colpisce la palla in modo fluido e preciso, a creare un tennis vincente in tutte le situazioni che si possono verificare durante il gioco. La sua forza sta nella decontrazione degli impatti, nella velocità generale, nella fluidità che lo porta a tirare fortissimo. Ma questa meravigliosa architettura tecnica cadrebbe miseramente se non fosse sostenuta da una forza mentale assoluta, granitica, quella che gli permette di reggere la pressione e fare la giocata e la scelta giusta, anzi cavalcare il momento e così andare sopra agli avversari.
    Per tutto questo la sua umanità, l’imperfezione che sempre sente dentro di sé e che lo stimola a migliorare, e anche la fragilità, quella di cui ha parlato ieri nell’intervista, sono gli ingredienti fondamentali che hanno creato l’uomo Sinner. Badate bene: in uno sport spietato come il tennis di vertice, più del tennista Jannik è l’uomo Jannik a vincere. In questo momento storico della nostra disciplina, il “rosso” da Sexten è nettamente avanti a tutta la concorrenza perché non c’è assolutamente nessun avversario nel pieno della sua carriera che sia così tanto uomo come Jannik, così stabile, maturo e consapevole. Uno che ha capito i propri difetti e fragilità e che con coraggio si è guardato in faccia allo specchio deciso ad affrontarli, perché non c’è altra via per superarli e così diventare una persona migliore, più forte e consapevole. Tutto questo lavoro su se stesso in campo ha un valore inestimabile, è come partire in ogni game da 15, …forse anche da 30. Nessun altro sport come il tennis vive di tensione, di stress, di paure e della necessità di applicare in un millisecondo un problem solving efficace a furia di colpi e scelte di gioco. Jannik è nato “destinato al lavoro”, come lui stesso ha più volte affermato, certo che tutto era da fare, costruire e migliorare con ore ed ore di dura applicazione, ripetizioni ed analisi, per arrivare il giorno dopo in campo con ancor più fame per cancellare ruvidità e problemi. A partire dalla sua testa, dalla conoscenza di se stesso perché in campo, nella partita, sei nudo di fronte ai problemi posti dall’avversario e dal gioco e solo se ti senti forte e consapevole puoi reagire e farcela. E Jannik ce la fa, meglio di chiunque altro.
    Perché Alcaraz, Zverev e tutti gli altri non sono riusciti ad approfittare di queste settimane con il “Re” sospeso in quel limbo immeritato ed avvicinarlo pericolosamente? Perché a livello di forza interiore sono ben più distanti dei 3000 e fischia punti certificati dal ranking ATP. Il più vincente dell’era moderna, Mr. Djokovic, è oggettivamente un po’ consumato per reggere sul lungo periodo, resta un avversario formidabile nel match secco o nel singolo torneo, dove ritengo che con la sua classe immensa e sterminata forza interiore possa ancora fare il colpaccio, chissà magari anche in uno Slam se tutto dovesse girare bene (magari sui prati londinesi…). Ma tutti gli altri hanno deluso su tutta linea perché non sono minimamente vicini a Sinner per maturità e consapevolezza.
    Tra un mese Sinner tornerà in campo, e tutti potremo finalmente metterci alle spalle questa vicenda tremenda, parlare solo e soltanto di tennis e speriamo anche tornare a sorridere con tante vittorie, come è successo sino alla finale di Melbourne. “Sono successe cose che non mi aspettavo, reazioni dentro di me inattese. (…) nella vita si impara. Anno dopo anno conosco sempre meglio me stesso, come sono come persona e anche sul mio valore”. Sinner ha scelto di non parlare fino a ieri, e l’ha fatto dicendo come sempre poche parole ma molto chiare. Queste che ho appena riportato nuovamente sono le migliori che tutti i suoi sostenitori e gli amanti del tennis potessero sperare. Reazioni dentro di me; nella vita si impara; conosco sempre meglio me stesso; anche sul mio valore. È la conferma dell’economica circolare che ho provato a descrivere in questo editoriale, quello che ha portato Jannik Sinner a diventare il tennista più forte del mondo e l’uomo più consapevole e stabile su piazza. Fragilità che fa riflettere, Reazione a difficoltà inattesa, Imparare e conoscere meglio se stesso, Consapevolezza del proprio Valore. Gli ingredienti che hanno formato il ragazzo e sostenuto la creazione del Campione. Jannik tornerà a Roma tirato a lucido fisicamente come mai, e pure agonisticamente incazzato per lo stop ingiusto subito. Ne vedremo delle belle…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Marrakech: Bellucci troppo falloso, Griekspoor vince in due set

    Mattia Bellucci in campo a Marrakech (foto IG Grand Prix Hassan II)

    Giocare un tennis complesso, difficile, con continue variazioni e “pennellate” come quello di Mattia Bellucci diventa impresa ardua in una giornata nella quale senti meno la palla, c’è tanto vento e il servizio non ti sostiene, anzi affossa le speranze con poche prime di servizio in campo e troppi doppi falli. A peggiorare il contesto tutt’altro che roseo per l’azzurro la consistenza e potenza in spinta di Tallon Griekspoor, che nei quarti di finale dell’ATP 250 di Marrakech batte il 23enne di Busto Arsizio per 6-3 6-4, accedendo alla semifinale del torneo marocchino. L’olandese viene dai quarti di finale a Indian Wells, torneo nel quale ha battuto il n.2 del mondo Zverev, quindi era lecito aspettarselo in buona condizione nonostante il salto di superficie col primo torneo sul “rosso” in stagione, ma a dire il vero il n.37 del mondo ha giocato una partita accorta e consistente, con poche di quelle fiammate a tutto braccio che, quando in giornata, lo rendono avversario assai scomodo per tutti. È stato chiaro fin dall’avvio che Bellucci fosse in difficoltà: tanti errori banali e un servizio letteralmente non pervenuto. Quando Mattia ha subito il break nel quarto game, in due turni di battuta ha commesso 4 doppi falli e mettendo in gioco solo 3 prime palle sue 13 punti. Impossibile fare partita pari contro un avversario tosto, pronto a spingere forte col diritto dopo una buona prima palla in gioco come l’olandese, tutt’altro che scintillante ma meno falloso (21 gli errori a fine match per Griekspoor, contro i 35 di Bellucci, tantissimi a fronte dei 15 vincenti, gli stessi dell’avversario).
    Tallon è uno che ha la dinamite nel braccio e può lasciarti letteralmente basito da pallate a tutta, imprendibili, ma spesso è vittima di alti e bassi e regala qualcosa, quando meno te lo aspetti o quando la pressione è massima; oggi è stato discretamente accorto e ha lasciato che fosse l’azzurro a sbagliare per primo, pensando soprattutto a servire con continuità e colpire con potenza col diritto per far valere il netto gap di forza nello scambio di ritmo, del resto l’olandese è di un’altra cilindrata. La tattica di Mattia, variare tanto, alzare la parabola e poi accelerare, con tagli improvvisi, era corretta ma servono esecuzioni migliori e meno errori per renderla fattiva. Per tutto il primo set di fatto non c’è quasi mai riuscito, solo la smorzata gli ha portato bei punti e ha spezzato il ritmo al rivale. Anche la risposta non ha sostenuto Mattia, i suoi colpi bloccati sono stati ben gestiti dall’avversario, che è andato in difficoltà solo nel game finale del primo set, quando ha concesso improvvisamente ben tre palle break all’azzurro per colpa di una serie di incertezze. Qua Griekspoor ha fatto valere la sua classe e maggior esperienza, tamponando i tentativi di Mattia con un paio di bordate a tutta, tra le migliori esecuzioni della sua partita. Il secondo set invece è girato su di un solo break, concesso da Bellucci nel quinto game per suoi errori, classico passaggio a vuoto, ma già nel turno di battuta precedente si era salvato da un game pessimo con ben 3 doppi falli.
    Non è stata una partita bella, oggettivamente gli errori sono stati molti più dei colpi vincenti e nemmeno tanti gli scambi spettacolari. Il gioco è stato fin tropo spezzettato da incertezze e condizioni non facili, tra il vento e quale rimbalzo non amico dei due in campo. Poche sono state le fasi di vera lotta agonistica, concentrata in pochi game. Lì tuttavia è venuta fuori la mentalità ottima di Bellucci: quando c’è stata bagarre e da soffrire, è stato bravo a tirare fuori la giocata, sente il momento e ci prova con un coefficiente di rischio alto ma non esagerato. Non sempre è andata bene, come dimostra lo zero a palle break sfruttate su quattro ottenute, ma alcuni frangenti della partita è andato a prendersi il punto o c’ha provato con un’attitudine corretta. E quando ha grandinato, non è crollato ma è rimasto aggrappato alla partita. È il segnale che il giocatore c’è. La sconfitta odierna di Mattia è venuta dalla maggior forza e regolarità del rivale nello scambio e soprattutto per la nettissima differenza di qualità al servizio tra i due. Griekspoor quando ne ha avuto bisogno si è cavato da situazioni scomode con le battuta, in particolare nei due game conclusivi dei due set: servendo per chiudere sul 5-4 un paio di castronerie l’hanno condannato a palla break, ma l’Ace è arrivato salvifico. Al contrario Bellucci ha servito davvero con poca qualità e a questo livello non te lo puoi assolutamente permettere. Mattia ha chiuso il match col 74% dei punti vinti con la prima palla in campo: indica che quando ha comandato lui ed è riuscito a gestire il punto, il suo braccio, le sue accelerazioni e improvvisi tagli funzionano anche contro un avversario tosto come l’olandese. È tutta esperienza per Bellucci, un passaggio necessario a diventare un tennista più forte.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Griekspoor alza la prima palla del match e vince un buon game, potente in spinta e sicuro alla battuta. Bellucci invece litiga col servizio, due doppi falli, e Tallon fa una corsa incredibile per rimette (vincente) una smorzata niente male di Mattia. Ci riprova il lombardo e stavolta l’olandese neanche ci prova, eccellente il tocco. Ace e 1 pari. Griekspoor spinge con potenza e precisione, Bellucci prova a variare per uscire dallo scambio ma in risposta regala 4 errori, e poi sul 2-1 ancora un doppio fallo che gli costa lo 0-30. Lo aiuta ancora la “smorza”, subito dopo il servizio, quasi un buffetto alla palla che muore appena al di là del nastro. Però con 3 prime palle su 12 non si va molto lontano… e infatti un altro erroraccio in scambio costa a Mattia 15-40. Niente, ancora seconda palla e doppio fallo, il quarto del match. BREAK Griekspoor, ma davvero ha fatto tutto l’azzurro, che si ritrova sotto 3-1 e per la frustrazione scaraventa a terra la racchetta. Il momento negativo di Mattia è sottolineato dall’ennesima stecca del nostro, mentre Tallon spara un Ace a 215 km/h e, nonostante una palla mal centrata, si porta 4-1 in controllo, forte di un servizio che funziona. La sensazione è che Bellucci cerchi in tutti i modi di non entrare nello scambio di potenza e ritmo, è una scelta corretta ma… le esecuzioni tra tagli ed accelerazioni a tutta non sono molto precise, e la battuta non ne vuol sapere di entrare. Tallon si lamenta del rimbalzo irregolare delle seconde dell’italiano e qualcosa concede, 4-2. Nemmeno il tennis dell’olandese è brillante, ma il servizio lo aiuta e col diritto controlla i suoi game. Nell’ottavo game finalmente la battuta di Bellucci prende ritmo e la differenza è enorme, game a zero per il 5-3. Servendo per il parziale Griekspoor combina un disastro sotto rete e Bellucci lo sorprende con un altra palla corta ottima. Tallon scaraventa un diritto banale lungo, errore che lo condanna al 15-40. Splendido il rovescio cross dell’olandese che annulla la prima palla break, miglior colpo del set, 30-40; segue un diritto eccellente, che colpitore Tallon… Con un altro tocco modesto sotto rete l’olandese spreca il primo set point, il vento è molto forte in questa fase del match. È teso Griekspoor, sbaglia male un diritto in spinta, terza PB per Bellucci. Ace, il modo migliore per cancellarla. Alla fine Tallon chiude il set per 6-3 al terzo Set Point, con una risposta in salto esagerata di Mattia. Non un bel set, complessivamente, per livello di gioco, solo qualche vincente in mezzo a tanti errori.
    Bellucci inizia il secondo set al servizio e nello scambio resta incerto, non trova sicurezza nell’impattare le palle consistenti del rivale. Sul 15-30 lo aiuta – finalmente – il servizio, ottimo Ace esterno di piazzamento, e poi un altro da destra. 1-0. Griekspoor continua a veleggiare sicuro nei suoi game, servizio e diritto funzionano a dovere (e spazzolano le righe!), 1 pari. Nel terzo game la battuta abbandona di nuovo l’azzurro, due doppi falli di fila… è chiaro che Mattia teme la risposta del rivale e rischia la seconda palla, ma così i punti donati sono troppi. Quando la prima palla è in gioco, allora comanda e riesce a chiudere bene il punto. Il terzo doppio fallo del game, ai vantaggi, costa la palla break a Bellucci. Ace, ancora una curva esterna non così rapida ma precisa. Scossa la testa l’olandese dopo aver subito un taglio di rovescio di Mattia che sfida le leggi della fisica e supera di un niente la rete… Che tocco. 2-1 Bellucci. Nel quinto game l’azzurro sbaglia due rovesci in scambio e sul 15-30 è sfortunato con un nastro che rallenta un sul drive, 15-40, due palle break delicatissime. Rischia un diritto lungo linea Bellucci, ma la palla gli esce di poco. BREAK Griekspoor, sfrutta gli errori dell’italiano e si ritrova avanti 3-2 e servizio. Purtroppo il 23enne di Busto Arsizio non è incisivo in risposta, mentre Tallon tocca una volée bassa per niente facile con mano stupenda. 4-2 Griekspoor. Il set scorre via rapido e senza sussulti fino al 5-4, Tallon serve per il match. Dopo due ottimi 15, commette il primo doppio fallo dell’incontro, quindi sparacchia un diritto con troppa foga, sulla risposta aggressiva del nostro. 30 pari. Piccolo momento di tensione per l’Orange, che sbaglia ancora col diritto, troppa fretta e bloccato coi piedi. Palla break per Bellucci! Griekspoor trova una gran prima palla ed è comoda la chiusura a due passi del net. Mattia sgomma da tutte le parti e si difende come meglio può, ma con uno smash tutt’altro che facile Griekspoor vola a Match Point. Ace, chiude in bellezza e vola in semifinale. Più forte Tallon, ma che bel torneo per Mattia, in continua crescita e con due partite vinte. Oggi non è andata bene, è un tassello di esperienza che lo aiuterà nelle prossime settimane.

    ATP Marrakech Tallon Griekspoor [1]66 Mattia Bellucci [8]34 Vincitore: Griekspoor ServizioSvolgimentoSet 2T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-405-4 → 6-4M. Bellucci 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-405-3 → 5-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3M. Bellucci 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-2 → 4-2M. Bellucci 15-0 15-15 15-30 15-402-2 → 3-2T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2M. Bellucci 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 40-30 40-40 40-A df 40-40 ace A-401-1 → 1-2T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 40-00-1 → 1-1M. Bellucci 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-40 ace 40-40 A-405-3 → 6-3M. Bellucci 15-0 30-0 40-0 ace5-2 → 5-3T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-2 → 5-2M. Bellucci 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 4-2T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-303-1 → 4-1M. Bellucci 0-15 0-30 df 15-30 15-40 df2-1 → 3-1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1M. Bellucci 15-0 15-15 df 30-15 ace 30-30 df 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Griekspoor 🇳🇱
    Bellucci 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    302
    247

    Ace
    5
    6

    Doppi falli
    1
    8

    Prima di servizio
    35/62 (56%)
    34/59 (58%)

    Punti vinti sulla prima
    27/35 (77%)
    26/34 (76%)

    Punti vinti sulla seconda
    18/27 (67%)
    9/25 (36%)

    Palle break salvate
    4/4 (100%)
    1/3 (33%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    176
    56

    Punti vinti sulla prima di servizio
    8/34 (24%)
    8/35 (23%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/25 (64%)
    9/27 (33%)

    Palle break convertite
    2/3 (67%)
    0/4 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/13 (69%)
    3/5 (60%)

    Vincenti
    15
    15

    Errori non forzati
    21
    35

    Punti vinti al servizio
    45/62 (73%)
    35/59 (59%)

    Punti vinti in risposta
    24/59 (41%)
    17/62 (27%)

    Totale punti vinti
    69/121 (57%)
    52/121 (43%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    212 km/h (131 mph)
    217 km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    194 km/h (120 mph)
    187 km/h (116 mph)

    Velocità media seconda
    159 km/h (98 mph)
    165 km/h (102 mph) LEGGI TUTTO

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    Sinner, intervista esclusiva domani su Sky Sport

    Jannik Sinner a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Save the date. Sabato 5 aprile, alle 12.45 su Sky Sport, sarà trasmessa una intervista esclusiva a Jannik Sinner. Il n.1 del mondo tornerà a parlare sulla Pay tv per la prima volta dalla sospensione di tre mesi, conseguente all’accettazione della proposta di WADA per chiudere il “caso Clostebol”.

    ‘ . #SkySport #SkyTennis #Sinner pic.twitter.com/C7oXnDrT2R
    — skysport (@SkySport) April 4, 2025

    Sarà un’occasione molto interessante per ascoltare il punto di vista di Sinner su molte questioni: la sua sospensione, accettata malgrado sia stato ritenuto non colpevole di doping o dolo ma responsabile per la norma che vincola un atleta professionista alle azioni dei membri del suo staff (responsabilità oggettiva), le ultime settimane di tour con i suoi maggiori avversari incapaci di produrre ottime prestazione ed avvicinarlo nel ranking, e magari anche le parole di Umberto Ferrara sulla propria versione dei fatti (ma è possibile che la intervista sia stata registrata prima, questo ancora non è dato a sapersi).
    Mancano pochi giorni alla fine del divieto per Jannik di allenarsi liberamente, dove vuole e con chi vuole, mentre il rientro in competizione è fissato per gli Internazionali d’Italia ad inizio maggio. Sarà molto interessante conoscere sia il pensiero di Sinner, come ha trascorso queste settimane “out”. Un appuntamento da non perdere e che seguiremo con pronti aggiornamenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO