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    Zverev punta il n.1, “ma Sinner e Alcaraz fanno ancora molte cose meglio di me”

    Zverev in campo a Rio (foto Lance)

    3195 punti, questo il divario che separa attualmente Alexander Zverev da Jannik Sinner, fermo fino al 4 maggio per la nota vicenda della responsabilità oggettiva nel caso Clostebol ma saldamente sul trono del tennis maschile. Il tedesco sta avanzando nel torneo di Rio di Janeiro, ma non è affatto una passeggiata di salute: dopo un primo turno assai sofferto, ieri è arrivata una vittoria con due tiebreak su Shevchenko, accusando anche qualche fastidio al gomito. In caso di titolo in Brasile, Sasha porterebbe a casa 500 punti, un bottino eccellente che lo avvicinerebbe all’azzurro in classifica. Considerando che Jannik scarterà di sicuro i 1000 punti della vittoria a Miami e i 400 della semifinale a Monte Carlo, Zverev potrebbe sognare il sorpasso sull’italiano nel caso in cui riuscisse a vincere titoli importanti, in particolare i Masters 1000 che Sinner salterà (Indian Wells, Miami e Monte Carlo). Tuttavia il tedesco resta piuttosto ancorato alla realtà, affermando di sentirsi ancora dietro a Jannik e Carlos a livello di prestazione e che quindi la sua scalata al vertice del ranking mondiale passerà necessariamente da un suo miglioramento. Così Sasha ha parlato da Rio dopo l’accesso nei quarti di finale, dove domani affronterà Comesana.
    “Sapete già tutti quanto desidero essere un campione di un torneo del Grande Slam e arrivare al numero 1 al mondo” afferma Zverev. “So che per raggiungere questo obiettivo dovrò lottare molto con Alcaraz e Sinner perché oggi ci sono ancora molte cose che fanno meglio di me. Ho bisogno di evolvermi in questi aspetti per realizzare i miei sogni nel mondo del tennis“.
    “Penso che il mio livello stia migliorando, poco a poco. Storicamente ho sempre avuto bisogno di diverse partite per giocare un buon tennis sulla terra battuta, quindi sono soddisfatto dei miei progressi. Ciò che mi preoccupa un po’ è che il mio gomito possa soffrire a causa delle condizioni molto umide che sto trovando qua. La palla è molto pesante, è difficile muoverla e questo non è il massimo per il mio problema”. Zverev in effetti ha mostrato qualche difficoltà a chiudere il punto nei suoi incontri, affidandosi alla potenza del suo servizio e alla regolarità nello scambio. In campo sta giocano con un tape elastico di sostegno, consapevole che quella parte del braccio è tra le più complesse da gestire per un tennista.
    Ovviamente in Brasile non si parla che di Fonseca, sconfitto all’esordio nel torneo di casa ma vincitore la scorsa settimana a Buenos Aires. “Ho parlato con Joao dopo la sconfitta qui contro Muller e gli ho detto che è perfettamente normale perdere all’inizio della settimana dopo il primo titolo” confessa Zverev. “La verità è che mi piace molto, come tennista e come persona. Sono convinto che arriverà nella top-10 e nella top-5 della classifica, ma queste cose richiedono tempo, non c’è bisogno di affrettare la sua progressione. Ha solo 18 anni!”.
    Un’analisi lucida quella di Zverev, consapevole di aver il destino nelle proprie mani ma anche delle difficoltà che troverà da qua ad inizio maggio. I rivali sono agguerriti e lo stesso Alcaraz, seppur più indietro in classifica (7410 punti, con il titolo di Indian Wells 2024 da difendere), certamente cercherà di accumulare il massimo possibile con l’assenza di Sinner per avvicinarlo a sua volta in classifica. Una cosa è certa: lo stop di 3 mesi avvicinerà la concorrenza, Sinner sarà chiamato a performare subito al suo rientro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev sul caso Sinner: “Se non ha colpa, perché squalificarlo?

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Il caso che ha coinvolto Jannik Sinner, con conseguente squalifica di tre mesi, continua a far discutere il circuito ATP. Tra i tennisti che hanno voluto esprimere la propria opinione, Alexander Zverev non è rimasto in silenzio e ha rilasciato dichiarazioni piuttosto chiare in merito:
    “È una situazione strana perché prima è stato assolto, poi la WADA ha voluto dare un’altra occhiata e cose del genere. Secondo me, ci sono due opzioni: o non hai alcuna colpa e, quindi, non dovresti essere sospeso, oppure hai una responsabilità e ti dovrebbe essere comminata una squalifica. Devono decidere: è stata colpa sua, o no? Se non è stata colpa sua, allora non dovrebbe ricevere una squalifica di tre mesi.”Zverev, dunque, pone l’accento sulla necessità di chiarezza e coerenza nel sistema antidoping. Se un atleta risulta effettivamente innocente, secondo il tedesco non dovrebbe subire alcuna punizione, men che meno una squalifica che lo terrà lontano dai campi per un lungo periodo.
    La vicenda di Jannik Sinner, inizialmente assolto e successivamente sanzionato con una sospensione concordata con la WADA, ha suscitato molte reazioni contrastanti. C’è chi la considera una soluzione di compromesso ragionevole e chi, come Zverev, ritiene invece che in un caso di non colpevolezza non ci sia spazio per alcun tipo di penalizzazione.
    Nel frattempo, Sinner proseguirà il suo periodo di stop lontano dai principali tornei, dovendo rinunciare a difendere punti importanti in classifica. Una volta scontata la sospensione, tutti gli occhi saranno puntati sul suo rientro in campo, così da verificare le conseguenze – sia sportive che mentali – di una vicenda che continua a dividere il mondo del tennis.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Zverev critica il pubblico di Buenos Aires: “Non sa comportarsi durante un match di tennis”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev non ha digerito la sconfitta nei quarti di finale del torneo ATP di Buenos Aires 2025 contro Francisco Cerundolo, ma ancora di più non ha gradito il comportamento del pubblico argentino. Il tennista tedesco, numero 2 del mondo, ha espresso tutto il suo disappunto in conferenza stampa dopo il match.
    Al momento della stretta di mano a fine partita, Zverev è stato visto scambiare alcune parole con Cerundolo, e in seguito ha chiarito il motivo della sua frustrazione: “L’unico problema è che il pubblico non sa come comportarsi durante una partita di tennis, ed è triste perché il torneo è eccellente”, ha dichiarato il tedesco.Zverev ha poi aggiunto una considerazione critica sull’atteggiamento parziale degli spettatori: “Il pubblico te la rende molto difficile se non sei argentino”. Una dichiarazione che sottolinea come il supporto decisamente sbilanciato a favore del giocatore di casa abbia influito negativamente sulla sua prestazione.
    Le parole di Zverev hanno acceso un dibattito sul comportamento del pubblico nei tornei di tennis, specialmente quando sono coinvolti giocatori locali, e sul delicato equilibrio tra il sostegno appassionato e il rispetto per tutti gli atleti in campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alexander Zverev Sr, l’arte di essere padre e coach: “Il successo nasce dal lavoro onesto”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev Sr ha dimostrato di essere uno degli allenatori più metodici e di successo del circuito, pur rimanendo spesso lontano dai riflettori. L’ex tennista di origine russa, che raggiunse il numero 175 del ranking nel 1985, ha guidato le carriere di entrambi i figli, Sascha e Misha, con un approccio unico sia come padre che come coach.
    La filosofia del successo“La chiave per il successo, non solo nello sport ma in qualsiasi professione, è un lavoro buono e onesto”, ha spiegato Zverev Sr parlando di Sascha. “Se si allena, non importa se in campo o in palestra, lo fa sempre al 100%. Credo che questa sia la chiave principale per avere successo. Grazie a questo ha la posizione che ha oggi.”
    Una famiglia di tennisIl tennis scorre nelle vene della famiglia Zverev: oltre al padre Alexander Sr, anche la madre Irina è stata una tennista professionista. Questa eredità sportiva ha sicuramente influenzato i percorsi di Sascha e Misha, entrambi cresciuti sui campi da tennis.
    Il rapporto tra i fratelliContrariamente a quanto si potrebbe pensare, tra Sascha e Misha non c’è mai stata rivalità nel tennis. “Si sono aiutati a vicenda, motivandosi l’un l’altro”, rivela il padre. “Quando Sascha era ancora junior, Misha si allenava sempre con lui, dandogli consigli su come affrontare altri giocatori, sui colpi da utilizzare, su come allenarsi.” Un supporto reciproco che si è esteso anche al circuito professionistico, dove hanno conquistato insieme due titoli in doppio, a Montpellier e Acapulco.
    I successi da junior“Entrambi sono stati grandi junior”, ricorda Alexander Sr. “Sascha ha vinto l’Australian Open, Misha ha raggiunto le semifinali degli US Open. Ciò che ricordo con più affetto era vedere quanto amassero questo sport. Il modo in cui si allenavano, il loro desiderio di migliorare. Quello è stato l’aspetto più bello di quei giorni, osservare i miei figli che volevano diventare grandi giocatori.”
    La dedizione di SaschaUn aneddoto particolare rivela la dedizione dell’attuale numero 2 del mondo: “Fin da piccolo, non voleva mai lasciare il campo. Iniziava a piangere perché voleva continuare a giocare. Anche oggi, capita che finisca gli allenamenti alle 23 o a mezzanotte, e chieda agli organizzatori dei tornei di poter palleggiare per altri 30-40 minuti dopo le partite.”
    Il ruolo attualeDopo il ritiro di Misha nel 2023, il ruolo di Alexander Sr nel team di Sascha è cresciuto esponenzialmente, diventando non solo allenatore ma anche agente e compagno di allenamento. Un approccio completo che ha portato a grandi risultati nel 2024, confermando l’efficacia di questo binomio padre-allenatore.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Dall’Australia a Wimbledon, Murray resta con Djokovic. Pouille non si arrende. Monfils si ritira da Marsiglia: “Devo gestire il fisico, un infortunio serio ora potrebbe essere la fine”

    Gael Monfils nella foto – Foto Getty Images

    L’ex numero uno britannico Andy Murray continuerà ad essere parte del team di Novak Djokovic almeno fino a Wimbledon. Secondo quanto riportato dal Times, dopo il positivo test agli Australian Open 2025, la collaborazione proseguirà fino al terzo Slam della stagione, in programma dal 30 giugno al 13 luglio.
    Notizie contrastanti invece per Lucas Pouille: dopo il drammatico infortunio al tendine d’Achille nella finale del Challenger di Lille, inizialmente il francese aveva ipotizzato il ritiro. Tuttavia, meno di 24 ore dopo, ha deciso di sottoporsi all’intervento chirurgico per tentare un ultimo ritorno: “Farò tutto il possibile per tornare. Ci vediamo presto”, ha scritto sui social prima dell’operazione.
    Nel frattempo, Serena Williams continua la sua vita lontano dai campi da tennis, questa volta con una sorprendente apparizione al Super Bowl come ballerina durante lo show di Kendrick Lamar nell’intervallo, esibendosi sulle note di “Not Like Us”.
    A Buenos Aires, Alexander Zverev si prepara per l’ATP 250 con grandi ambizioni: “Voglio dare il meglio per vincere qui. Spero che venga tanta gente e si crei un’atmosfera da calcio. È molto importante avere questi tornei in Sudamerica, il tennis è e deve rimanere uno sport globale”, ha dichiarato il tedesco, che ha poi rivelato il suo prossimo grande obiettivo: “Il mio prossimo traguardo è Roland Garros. Voglio continuare a credere di essere abbastanza forte per vincere uno Slam.”
    Gael Monfils ha annunciato il suo ritiro dall’ATP 250 di Marsiglia 2025 a causa di uno strappo muscolare al quadricipite destro. Il tennista francese è apparso visibilmente dispiaciuto in conferenza stampa, ma ha spiegato la necessità di questa decisione precauzionale.“Alla mia età, un infortunio importante potrebbe significare la fine della mia carriera, quindi sono costretto a saltare questo evento”, ha dichiarato Monfils, che non ha voluto rischiare di aggravare il problema fisico.Il francese non chiude completamente le porte a un rapido rientro, annunciando che volerà a Doha per valutare le sue condizioni e tentare di recuperare in tempo per il torneo. Una decisione che dimostra la cautela con cui il veterano transalpino deve ormai gestire il suo fisico per prolungare la sua carriera.Una rinuncia particolarmente dolorosa per Monfils, che avrebbe voluto regalare spettacolo davanti al pubblico di casa a Marsiglia, ma la prudenza ha prevalso sulla voglia di scendere in campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Disavventura per Zverev: bagagli alle Maldive prima dell’esordio a Buenos Aires

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Inizio complicato per Alexander Zverev all’ATP 250 di Buenos Aires. Il numero 2 del mondo, che ha scelto di partecipare al torneo argentino invece di rimanere in Europa per i tornei indoor, è arrivato nella capitale sudamericana, ma i suoi bagagli hanno preso una direzione completamente diversa.La compagnia aerea ha infatti informato il tennista tedesco che le sue valigie sono finite alle Maldive. Una situazione surreale che Zverev ha però preso con filosofia e ironia: “Immagino sia un segno che ho bisogno di vacanze”, ha commentato.
    Una scelta insolita quella di Zverev di giocare a Buenos Aires in questo periodo dell’anno, quando la maggior parte dei top player preferisce rimanere in Europa per i tornei al coperto. E ora, prima ancora di scendere in campo, deve fare i conti con questo imprevisto che rende ancora più particolare il suo debutto sulla terra rossa argentina.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Clement boccia Zverev: “Con Sinner e Alcaraz niente Slam”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    La corsa di Alexander Zverev verso il primo Slam della carriera continua a essere tormentata. Dopo la terza finale persa in un Major, questa volta contro Jannik Sinner all’Australian Open 2025, si moltiplicano i dubbi sulla capacità del tedesco di conquistare finalmente un titolo del Grande Slam.
    A esprimere un giudizio particolarmente severo è l’ex tennista francese Arnaud Clément, che non vede possibilità immediate di successo per il tedesco: “Sento di dover essere severo, ma non credo abbia molte chance di vincere presto uno Slam. Se non ci saranno miglioramenti significativi nel suo gioco prima del Roland Garros, difficilmente potrà farcela.”
    Il problema più grande per Zverev sembra essere la presenza di due ostacoli apparentemente insormontabili: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che hanno diviso tra loro gli ultimi cinque Slam. “Se Sinner fosse sospeso per il caso doping e Alcaraz fosse infortunato, forse Sascha avrebbe una chance,” ha dichiarato sarcasticamente Clément. “Ma con questi due in forma, non ha alcuna possibilità di batterli.”
    Il percorso di Zverev nei Major resta comunque di alto livello, come dimostrano le sue prestazioni all’Australian Open, dove dal 2021 raggiunge almeno le semifinali. Ma le finali restano stregate: dopo la sconfitta contro Alcaraz al Roland Garros 2024, è arrivato il ko contro Sinner a Melbourne, confermando le difficoltà del tedesco nei match decisivi dei grandi tornei.La sfida per Zverev sarà ora quella di dimostrare che Clément si sbaglia, trovando la chiave per superare l’ultimo ostacolo in un’era dominata dalla nuova generazione di Sinner e Alcaraz.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Australian Open: protesta durante la premiazione di Zverev. La protagonista spiega l’accaduto

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    La cerimonia di premiazione dell’Australian Open 2025 è stata segnata da un momento di tensione quando, durante il discorso di Alexander Zverev, una spettatrice ha interrotto ripetutamente gridando dalle tribune: “L’Australia crede in Olya e Brenda!”, riferendosi alle accuse di violenza domestica che coinvolgono il tennista tedesco.
    La protagonista della protesta, identificata come Nina, ha successivamente spiegato le sue motivazioni in un’intervista al giornalista Ben Rothenberg, noto per aver seguito da vicino le vicende extra-campo di Zverev. “Sono furiosa nel vedere Sascha libero di muoversi e essere celebrato in tutto il mondo. Mi chiedo se sia perché la maggior parte delle persone non è interessata alla voce delle vittime e al loro benessere,” ha dichiarato.
    Nina ha rivelato di aver pianificato attentamente la sua protesta. “Mi sono posizionata vicino alla player box. Durante tutta la serata le persone acclamavano Sascha, è stato disgustoso. Lui può cercare di fare pressione sull’ATP e sui giornalisti per soffocare la storia, ma volevo che sapesse che i fan del tennis sono consapevoli e si preoccupano di queste donne. E crediamo in loro,” ha aggiunto.
    La donna ha poi spiegato di aver scelto strategicamente la sua posizione per il momento della protesta: “Ho deciso di scendere verso l’area dove c’era scritto Melbourne durante il match point, sapendo che era vicino ai posti dei media. Volevo che i nomi di Olya e Brenda risuonassero in quello stadio. Volevo che le vittime di violenza domestica sapessero di non essere dimenticate, anche quando i loro presunti abusatori vengono celebrati su un palcoscenico mondiale.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO