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    Brescia e la fiducia nei giovani. Zambonardi: “Sempre pronti nel momento del bisogno”

    Di Redazione La tanta esperienza ha la sua importanza, ma la predisposizione ad apprendere velocemente, l’entusiasmo e l’energia dei giovani a volte si rivela fondamentale. Lo sa bene l’Atlantide Brescia, e in particolare coach Zambonardi, che nella stagione appena conclusa si è rivolta diverse volte ai giovani atleti del proprio vivavio. Un esempio è Fatijon Tasholli, classe 1999, chiamato in causa in gara 4 delle semifinali, contro Siena. Il giovane ha dato prova del suo talento, riportando il punteggio in favore di Brescia, che conquisterà il set e poi anche la partita. L’elenco delle giovani promesse targate Atlantide Brescia è lungo: Andrea Orlando Boscardini, classe 2001, chiamato a sostituire Davide Esposito, o Michele Bregoli, classe 1999, sul taraflex quando Alberto Cisolla ha dovuto rinunciare a qualche match a causa di un infortunio alla rotula. «I miei ragazzi mi sono piaciuti tutti, perché al momento del bisogno si sono sempre fatti trovare pronti. A inizio stagione, quando è stato ufficializzato il blocco delle retrocessioni , la società ha scelto di mandare in panchina elementi del vivaio perché potessero, senza pressioni, imparare dai più grandi. Emergenza Coronavirus e infortuni invece hanno richiesto il loro pronto utilizzo» spiega Coach Zambonardi al Giornale di Brescia. Fondamentale, per questi giovani atleti, è l’esempio di grandi modelli del volley italiano: «Un giorno in allenamento, esasperato per la poca intensità che i ragazzi mettevano in un esercizio a muro, chiesi ad Alberto Cisolla di mostrare come si facesse. E lui, che in carriera ha vinto tutto, si è subito messo a disposizione, con un’applicazione straordinaria, trascinando gli altri».  Con il volley mercato in corso, la rosa dell’Atlantide Brescia è in continua evoluzione, ma la filosofia resta la stessa: «Continueremo a far crescere altre promesse che è poi il nostro principale obiettivo, ancora più importante che salire in A1 nella speranza che, vinta la battaglia contro il virus l’intera attività del vivaio possa riprendere a pieno regime» chiosa Zambonardi al quotidiano. LEGGI TUTTO

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    Cominetti e la sua Bergamo: “Dovunque giocherò, resti il mio sogno nel cassetto”

    Di Redazione Da Cantù a Mondovì, da Mondovì a Taranto, da Taranto a Reggio Emilia con in mezzo una promozione in Superlega. E’ l’ultimo percorso tracciato dal ventiquattrenne Robeto Cominetti, schiacciatore, appunto, approdato da poco al Volley Tricolore. Il punto di partenza di Cominetti è, però, la “sua” Olimpia Bergamo, in cui è cresciuto fino ad arrivare alla serie B. Ma tornando al passato più prossimo, Roberto si è trasferito a Mondovì, in serie A2, nella stagione 2020-2021. E lì avrebbe dovuto vivere una stagione da protagonista in una squadra accreditata al salto di categoria. «Invece è stato un anno complicato – spiega Cominetti a L’Eco di Bergamo -. A Mondovì il progetto iniziale era interessante, ma poi sono subentrati problemi economici, così quando a dicembre è arrivata la proposta di Taranto ho sfruttato l’opportunità per trasferirmi in una squadra altrettanto ambiziosa, nella quale avrei giocato e mi sarei allenato a fianco di giocatori che vantano esperienza in SuperLega e dai quali avrei avuto tanto da imparare». Nelle poche partite che ha avuto a disposizione per giocare da titolare, prima del ritorno di Parodi, Cominetti ha dimostrato il suo valore: «Con il ritorno di Parodi sono tornato in panchina, perché lui è un giocatore fortissimo, d’altra categoria rispetto alla A2, oltre che una splendida persona. Ai playoff è andato tutto bene e alla fine abbiamo centrato la SuperLega». Cominetti, infine, ammette l’interesse a tornare nella propria “casa”, l’Agnelli Tipiesse di Bergamo: «È vero, l’interesse era reciproco. Ho parlato con coach Graziosi e mi ha detto che avevo le caratteristiche del giocatore che stavano cercando. Però all’Agnelli Tipiesse ci sono già due laterali forti, Pierotti e Terpin, quindi la mia voglia di giocare mi ha portato a valutare altre opportunità. Però mi ha fatto molto piacere il suo interesse perché è il mio sogno nel cassetto poter tornare a giocare nella squadra della mia città». LEGGI TUTTO

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    Il Vbc Mondovì ringrazia allenatori ed giocatori della stagione scorsa

    Di Redazione La nuova stagione sportiva sempre in Serie A2 è alle porte ed il Vbc Mondovì desidera ringraziare l’allenatore ed i giocatori della stagione scorsa, che hanno condiviso fino alla fine le difficoltà di una stagione estremamente complicata. La pandemia ha condizionato la vita e l’esistenza stessa di tutti e  dei nostri colori, così messi a dura prova da una situazione generale imprevista, drammatica ed imprevedibile fimo a pochi mesi prima dal suo verificarsi. In questo contesto il VBC Synergy Mondovì desidera ringraziare chi ha portato a termine il campionato scorso. L’allenatore Mario Barbiero, una serietà, una dirittura morale ed una capacità tecnica ovunque e da tempo riconosciuta, una guida meravigliosa per i giocatori, una conferma assoluta e prestigiosa dal momento nel quale è diventato un carismatico mister del VBC. Il vice allenatore Lele Negro prezioso e attento collaboratore, Elena Ambrogio paziente e competente nella cura dei ragazzi Luca Borgogno, una bandiera della compagine, a questa legato anche dalle origini locali. Filippo Pochini, una calamita in seconda linea. Mattia Fenoglio sua degnissima alternativa tattica. Pedro Luiz Putini estro e fantasia in palleggio, Mattia Milano sempre pronto nel medesimo ruolo. Alberto Marra e Manuel Bussolari validissima diagonale di centrali, Alessio Ferrini all’altezza in un momento così delicato della stagione. Matteo Paoletti, sempre grande mattatore. Filippo Camperi ed Emanuele Bosio, giovani e promettenti. Allo staff tecnico a tutti questi giocatori, un ringraziamento grandissimo ed una gratitudine infinita per avere portato a termine un campionato difficile ed una stagione irta di ostacoli. Un in bocca al lupo per tutti, per coloro che inizieranno la prossima stagione in altre società, un ricordo ed un ringraziamento infinito per quella scorsa. Monregalesi una volta, monregalesi per sempre. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Santa Croce, Pace: “Non mi sarei lasciato sfuggire l’opportunità del salto di categoria”

    Di Redazione Domenico Pace, il nuovo libero della Kemas Lamipel Santa Croce, si pronuncia per la prima volta, con la maglia biancorossa. Giovane di prospettiva, ha ben figurato con la maglia di Tuscania in Serie A3. La prima dichiarazione del classe 2000: “Sono contentissimo di esser stato chiamato da Santa Croce, sia perché è una società che mi è sempre piaciuta, sia perché mi stanno dando l’opportunità di fare il salto di categoria. Appena ho ricevuto la proposta non ho esitato a dire di sì, sono carichissimo e pronto a dare il meglio per questa società. Sono molto emozionato e non vedo l’ora di lavorare sodo per raggiungere buoni risultati con i miei futuri nuovi compagni. Spero finisca il più presto possibile questo periodo di covid per riavere la Curva Parenti e tutti i tifosi biancorossi sugli spalti sperando di vivere grandi emozioni insieme”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Conad verso Parma o Modena. Migliari: “Inevitabile disagio”

    Di Redazione Brutta tegola in casa Conad Reggio Emilia che, a quanto sembra, dovrà rinunciare alla sua casa il Pala Bigi, per la prossima stagione. Una notizia che di certo non fa bene ad una realtà che in questa stagione ha disputato un ottimo campionato raggiungendo i playoff. II management del Volley Tricolore sta provando a darsi da fare, ma la situazione non si presenta semplice, come spiega Loris Migliari, consigliere del sodalizio, intervistato da Il Resto del Carlino Reggio il quale sta seguendo giorno dopo giorno gli sviluppi della vicenda: «L’ultimo contatto ufficiale che io ho avuto con l’amministrazione comunale risale a fine aprile quando ci hanno detto che dovevamo lasciare libero il PalaBigi delle nostre attrezzature per via dell’inizio dei lavori. Dopodichè non ho saputo più nulla. E’ chiaro che avevo sentore che la situazione non si sarebbe risolta entro ottobre come precedentemente previsto, quindi abbiamo iniziato a muoverci per risolvere la situazione, che non è affatto semplice». «In provincia di Reggio l’unica struttura omologata per 1000 posti a sedere, come richiesto dal regolamento della Legavolley, è il PalaBursi di Rubiera. Abbiamo già dialogato ma ci sono alcune difficoltà logistiche di adeguamento dell’impianto che non è detto si possano superare e quindi, nonostante l’impegno della locale amministrazione comunale, siamo ancora in alto mare. Il problema è che nel reggiano non sono presenti nemmeno impianti omologati per 600 posti a sedere, che sarebbe stato il piano B chiedendo una deroga solitamente riservata alle neopromosse. L’unico sarebbe il nuovo palasport di Guastalla, ma, se va tutto bene, sarebbe disponibile a novembre. Se non riusciremo ad andare a Rubiera, quindi, temo saremo costretti a emigrare a Parma o Modena, con inevitabile disagio sotto tutti i punti di vista. E sarebbe un gran peccato dato che tutte le altre squadre reggiane, una casa ce l’hanno». LEGGI TUTTO

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    Matteo Battocchio: “Non pensavo che saremmo arrivati a questo livello”

    Di Stefano Benzi Matteo Battocchio si trova nella non facile posizione di chi ha fatto talmente bene nella stagione appena conclusa da dover quasi promettere a tutti i costi qualcosa. Ma vale la pena anche ricordare come il Pool Libertas Cantù sia arrivato a un risultato insperato, i quarti di finale dei play off, cedendo solo davanti alla corazzata Taranto. E dire che la squadra sembrava avere ancora un bel margine di miglioramento: “È vero – dice Battocchio – siamo usciti contro la squadra più forte, conquistando un solo set in due partite, ma ce la siamo giocata alla pari e senza paura. Se devo essere completamente sincero, a inizio stagione non pensavo saremmo arrivati a questo livello. E se devo dirla tutta, mi sarebbe piaciuto se il torneo fosse durato ancora un pochino. Perché stavamo crescendo“. Il tutto considerando una stagione davvero strana, nella quale Cantù è stata sicuramente la squadra costretta a confrontarsi con il calendario più bizzarro in assoluto: “Tutte le società hanno avuto i loro problemi, perché la pandemia ha penalizzato tutti – continua il coach – ma noi siamo stati gli unici a stare fermi per settimane per poi recuperare turni di gioco all’impazzata, uno dopo l’altro con trasferte davvero problematiche. Ancora oggi mi chiedo perché e se non ci fosse un modo migliore e più equo di organizzare le cose. Ma ormai è andata“. Photo credit: Patrizia Tettamanti Lo spirito di adattamento della squadra è stata la grande qualità che ha portato fino a un risultato insperato: “Indubbiamente abbiamo imparato molto su noi stessi e sulla gestione del gioco, certe fragilità che avevamo all’inizio e che ci sono costate dei punti alla fine della stagione erano state decisamente rimosse. Abbiamo chiuso in crescita, migliorando e con la possibilità di pensare che tutto sommato potesse andare anche meglio di com’è andata“. Motzo, richiestissimo, resta a Cantù. Arrivano lo schiacciatore Sette da Ortona, il centrale Copelli da Santa Croce, il giovane Giani dalla B1 di Monza ma soprattutto Manuel Coscione, che dopo avere guidato Taranto in Superlega sostituirà in pallggio l’estone Viiber. Una bella sorpresa: “Abbiamo scelto un uomo di spessore e ringrazio il presidente che fino a questo momento, non senza enormi sacrifici, sta disegnando la squadra che pensavo. Manuel aiuterà i giovani a crescere e conto sul fatto che potrà avvicinare tante persone convincendole a tornare al palazzetto. Mai come ora abbiamo bisogno della nostra gente, della loro presenza“. Manca uno schiacciatore di peso: “Non c’è fretta – conclude Battocchio – vediamo che cosa si muove e quali possibilità ci sono. La società sa con chi mi piacerebbe lavorare. Se ci saranno opportunità saremo sicuramente pronti a coglierle. Mi aspetto una A2 molto equilbrata, di alto livello ma soprattutto molto competitiva e compatta. Saranno poche le cose che faranno la differenza“. LEGGI TUTTO

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    Matteo Sperandio: “Ora proviamo a giocarcela anche per la Superlega”

    Di Roberto Zucca Era solo una questione di tempo, soprattutto perché lo scorso anno la promozione della Delta Group Rico Carni Porto Viro era stata ingiustamente cancellata dal Covid dopo una stagione in cui la squadra veneta aveva dominato il proprio girone. Delle ultime due stagioni, Matteo Sperandio è stato non solo il portavoce, bensì una bandiera issata nel punto più alto in occasione del passaggio in A2: “È stato un momento molto emozionante e meritato, per una società che ha creduto dal primo giorno in cui sono arrivato a Porto Viro che si potesse lavorare bene e cercare di ottenere la serie A2. Lo scorso anno è stato sfortunato perché la pandemia ha bloccato le promozioni. Quest’anno la società ha continuato il suo investimento e finalmente siamo riusciti ad ottenere la promozione“. Possiamo dire che Sperandio è confermato a Porto Viro in A2? “Sì, stiamo definendo gli ultimi dettagli ma posso dire tranquillamente che l’avventura a Porto Viro per me continuerà anche il prossimo anno. Mi sono trovato molto bene, ho ricominciato un percorso personale e professionale in cui mi sono ritrovato al centro di un progetto e speravo di poter disputare anche la A2, per la quale la società si sta attrezzando bene“. Foto Ufficio Stampa Delta Group Rico Carni Porto Viro Ci dia qualche nome. “(ride, n.d.r.) Per ora bocche cucite su alcuni nomi, ma sicuramente posso dire che ritroverò Marco Fabroni, un amico con cui ho giocato due stagioni a Sora e a Corigliano e che arricchirà il collettivo di Porto Viro. E poi Giacomo Bellei da Reggio Emilia. La squadra che si sta costruendo, devo dire la verità, è ambiziosa“. Assalto alla Superlega? “Diciamo che subito dopo squadre come Siena e Castellana, possiamo dire che ce la giocheremo alla pari. La A2 è un campionato tosto ma il collettivo può fare molto per disputare un bel torneo“. Foto Ufficio Stampa Marini Delta Volley Due anni fa arrivava a Porto Viro con uno spirito diverso. Possiamo dire che Sperandio ha rimesso la pallavolo al centro della propria carriera? “Decisamente sì. Venivo da esperienze preziose in cui però non trovavo gli spazi che volevo. L’ambiente che ho respirato qui mi ha permesso non solo di apprezzarlo, ma di ritrovare una continuità nel gioco e un’importanza nel mio ruolo che mi ha portato a ricavare più spazio per la pallavolo“. In più la società l’ha coinvolta dal punto di vista della comunicazione. “Sì. La società ha capito che volevo anche portare avanti gli studi e la passione per il marketing e la comunicazione. Da qui è nata una collaborazione per cui ho modo di lavorare durante l’anno ad alcuni progetti per la società. Credo che il bello di questa società sia il senso comunitario che ha saputo creare nel tempo, coinvolgendo istituzioni, cittadinanza e imprenditoria. È un modello vincente e sono contento di farne parte“. LEGGI TUTTO

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    Siena, Mattei: “Torno per riscattarmi”. Sorgente: “La squadra ha alte ambizioni”

    Di Redazione Per il centrale Andrea Mattei si tratta di un ritorno, per il libero Alessandro Sorgente è invece un arrivo a Siena dopo avere vestito varie maglie, e tra queste quelle di Santa Croce, Sora, Tuscania. I due si sono presentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi. “Quando ho ricevuto la chiamata del direttore sportivo Fabio Mechini non ci ho pensato più di tanto – sono state le parole di Andrea Mattei. – Per me è stata anche una scelta di cuore, è una cosa che mi sentivo dentro. Volevo riprendere un discorso che avevo interrotto, torno a Siena con un forte desiderio di riscatto rispetto alla stagione nella quale ho già vestito questa maglia. Credo che ci sia una società assolutamente strutturata, ora sono qui e spero di poter disputare un’ottima stagione. Ricordavo con affetto anche i tifosi biancoblu e la città che ha qualcosa di suggestivo e di emozionante”. “La Serie A2 – prosegue Mattei – è un campionato particolare e strano, lo vediamo ogni anno, può succedere di tutto e quasi mai la favorita riesce alla fine a vincere il torneo e a centrare la promozione in Superlega. Il segreto credo che sia quello di creare l’ambiente ed il gruppo giusto, in modo da superare i momenti difficili che inevitabilmente arrivano nel corso di una stagione. Tutti mi hanno parlato benissimo anche di coach Lorenzo Tubertini, che ha la fama di essere un grande lavoratore”.  “Anche per me si è trattato di una scelta piuttosto semplice da fare – afferma Alessandro Sorgente. – Siena è una squadra che negli anni ha combattuto sempre per obiettivi importanti. Le ambizioni della società, come accade ad ogni campionato, sono alte. Fino ad oggi ho affrontato la Emma Villas Aubay come avversario, e devo dire che era affascinante venire a giocare al PalaEstra. Il gruppo che si sta costruendo mi sembra certamente buono, nel roster ci sono ragazzi che hanno grande determinazione e credo pure la giusta esperienza alle spalle, ci sono i presupposti per cercare di fare bene. Dovremo costruire un gruppo unito, caratteristica fondamentale per arrivare preparati ai momenti che contano nel corso di una stagione. Anche io ho ricevuto tante referenze positive su coach Lorenzo Tubertini sia dal punto di vista sportivo e tecnico che dal punto di vista umano”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO