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    Anche il 2025 vedrà Bari ospitare una delle tappe più importanti del circuito internazionale “Wta 125” di tennis femminile

    Sabato 8 marzo la presentazione dell’Open delle Puglie al Circolo Tennis di via Martinez

    La quarta edizione dell’Open delle Puglie sarà ufficializzata sabato 8 marzo alle ore 11, al Circolo Tennis del capoluogo regionale. Dal 2 all’8 giugno, le migliori tenniste di tutto il mondo si daranno battaglia sui campi baresi in terra rossa.
    Sabato, nella giornata in cui si celebra la festa della donna, la struttura di via Martinez ospiterà la conferenza stampa in cui saranno spiegati tutti i dettagli della manifestazione. Interverranno Vito Leccese (sindaco di Bari), Serena Triggiani (assessore regionale alle Pari Opportunità), Pietro Petruzzelli (assessore comunale allo Sport). Per la Federazione Italiana Tennis ci saranno Isidoro Alvisi (vice presidente nazionale Fitp), Donato Calabrese (consigliere nazionale Fitp) e Francesco Mantegazza (Fitp Puglia). A rappresentare la struttura ospitante ci sarà la presidentessa del Ct Bari, Nicoletta Virgintino. Spazio anche al main sponsor Vincenzo Lapietra.
    L’aspetto sociale sarà rimarcato da Mariapia Vigilante di “Giraffa onlus”, che rinnova la partnership col torneo. Parola, infine, a Enzo Ormas, direttore del torneo e referente dell’associazione Ad Sport che organizza l’evento sportivo. LEGGI TUTTO

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    Fritz è carico per Indian Wells: “Amo questo torneo, so di poter fare molto bene”

    Taylor Fritz (foto Getty Images)

    Dove si è stati bene si torna sempre volentieri, ancor più se sei a caccia di un rilancio per superare settimane al di sotto delle aspettative. Taylor Fritz è pronto al riscatto ad Indian Wells, torneo relativamente vicino a casa (è californiano) e che gli porta bei ricordi vista la sua vittoria targata 2022. L’americano debutterà al secondo turno contro il vincente di Baez – Gigante, da n.4 del mondo, la sua miglior posizione in classifica, raggiunta soprattutto grazie alle finali 2024 a US Open e ATP Finals, in entrambi i casi superato da Jannik Sinner.
    Fritz dopo un poker di successi in United Cup nel 2025 ha complessivamente performato meno di quel che si ipotizzava: terzo turno agli Australian Open, secondo turno a Dallas e quarti a Delray Beach, battuto da giocatori sulla carta alla sua portata. Per questo proprio a Indian Wells Taylor cerca di ritrovare quella potenza e qualità di gioco che l’hanno portato ad eccellere come mai in carriera. A Indian Wells ha disputato una esibizione pre torneo a fianco di Rybakina, è apparso sorridente e rilassato, in attesa di far parlare il campo. Ha rilasciato qualche dichiarazione, affermando di aver avuto qualche problema fisico ma che ora la situazione è sotto controllo.
    “Mi ero preso qualche giorno ibero per recuperare al meglio, ma ora mi sento bene e speriamo che tutto fili liscio” afferma Fritz. “Mi sento sempre carico e pieno di fiducia quando gioco qui. Sento di aver sempre giocato piuttosto bene e penso di poter dire la mia anche quest’anno. Mi viene facile caricarmi in vista di questo torneo”.
    Negli USA si attende in modo spasmodico un nuovo campione al maschile, che manca da oltre venti anni in uno Slam (Roddick, US Open 2003). Per Fritz non manca molto affinché questo accada: “Per dare quest’ultima spallata occorrerebbe che uno di noi vincesse uno Slam. Fa piacere che tutti si stia contribuendo a costruire questa nuova cultura. Le donne in questo senso sono state eccezionali e lo sono state a lungo, mentre noi uomini dovremmo fare ancora un ultimo step, ma non c’è dubbio che quel che stiamo facendo sia davvero importante”.
    Fritz non vede grande differenza a livello di preparazione per un torneo Masters 1000 “allungato” rispetto ad uno Slam: “Non cambia molto, forse c’è solo un po’ meno di preparazione perché in un Grand Slam devi essere pronto a giocare al meglio dei tre set su cinque e qui no. Ma non cambia poi molto e la routine è più o meno la stessa, scandita dal giorno di partita e dal giorno successivo di riposo”.
    Indian Wells è ormai noto per essere un torneo che attrae molto pubblico non solo per il tennis ma anche per le tantissime attività collaterali. Per Fritz è questa la strada giusta per coinvolgere sempre nuovi spettatori. “Lo sport ha bisogno di evolversi e credo lo stia facendo bene. Per attirare un pubblico più giovane i tornei dovrebbero avvicinarsi a qualcosa di più divertente, anche per chi non ne sa molto di tennis. L’Australian Open ha fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista, perché il pubblico va lì a seguire i match ma può fare anche tante altre cose. In questo modo l’evento diventa anche sociale, e i più giovani possono capire quanto sia divertente vedere una partita del vivo e quanto divertimento di altro tipo lo circondi. Così facendo credo che lo si potrebbe apprezzare di più”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Masters e WTA 1000 Indian Wells: I risultati completi con il dettaglio del Day 2. In campo sei azzurri in singolare e Paolini-Errani nel doppio (LIVE)

    Lorenzo Sonego – Foto Getty Images

    🇺🇸

    Masters 1000 & WTA 1000 Indian Wells
    USA

    Cemento

    1° TURNO

    👨ATP Masters 1000

    👩WTA 1000

    🌧️ Pioggia (35% prob.)17°C/11°C

    Stadium 1 – ore 20:00Jacob Fearnley vs Joao Fonseca Il match deve ancora iniziare
    Emma Raducanu vs Moyuka Uchijima (Non prima 22:00)Il match deve ancora iniziare
    Belinda Bencic vs Tatjana Maria Il match deve ancora iniziare
    Botic van de Zandschulp vs Nick Kyrgios (Non prima 03:00)Il match deve ancora iniziare
    Alycia Parks vs Anna Kalinskaya Il match deve ancora iniziare

    Stadium 2 – ore 20:00Maddison Inglis vs Sofia Kenin Il match deve ancora iniziare
    Mackenzie McDonald vs Alejandro Davidovich Fokina (Non prima 22:00)Il match deve ancora iniziare
    Jan-Lennard Struff vs Gael Monfils Il match deve ancora iniziare
    Anna Blinkova vs McCartney Kessler (Non prima 03:00)Il match deve ancora iniziare
    Mariano Navone vs Learner Tien Il match deve ancora iniziare

    Stadium 3 – ore 20:00Benjamin Bonzi vs Jenson Brooksby Il match deve ancora iniziare
    Zhizhen Zhang vs Gabriel Diallo (Non prima 21:30)ATP Indian Wells Zhizhen Zhang15624 Gabriel Diallo• 30264ServizioSvolgimentoSet 3G. Diallo 15-0 30-0 30-15Z. Zhang 15-0 30-0 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4G. Diallo 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4Z. Zhang 15-0 30-0 ace 40-0 ace2-3 → 3-3G. Diallo 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3Z. Zhang 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2G. Diallo 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-301-1 → 1-2Z. Zhang30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1ServizioSvolgimentoSet 2ServizioSvolgimentoSet 1

    Matteo Arnaldi vs Aleksandar Kovacevic Il match deve ancora iniziare
    David Goffin vs Lorenzo Sonego Il match deve ancora iniziare
    Iva Jovic vs Julia Grabher Il match deve ancora iniziare
    Lauren Davis vs Elina Avanesyan Il match deve ancora iniziare

    Stadium 4 – ore 20:00Claire Liu vs Polina Kudermetova Il match deve ancora iniziare
    Ajla Tomljanovic vs Caty McNally Il match deve ancora iniziare
    Danielle Collins / Desirae Krawczyk vs Jelena Ostapenko / Ellen Perez Il match deve ancora iniziare
    Luciano Darderi vs Hugo Gaston Il match deve ancora iniziare
    Giulio Zeppieri vs Adam Walton Il match deve ancora iniziare

    Stadium 5 – ore 20:00Alexander Shevchenko vs Rinky Hijikata Il match deve ancora iniziare
    Tomas Martin Etcheverry vs Jakub Mensik Il match deve ancora iniziare
    Matteo Gigante vs Sebastian Baez Il match deve ancora iniziare
    Arthur Rinderknech vs Nuno Borges Il match deve ancora iniziare
    Quentin Halys vs Pablo Carreno Busta Il match deve ancora iniziare

    Stadium 6 – ore 20:00Anhelina Kalinina vs Lucia Bronzetti Il match deve ancora iniziare
    Sorana Cirstea vs Maya Joint Il match deve ancora iniziare
    Veronika Kudermetova vs Jaqueline Cristian Il match deve ancora iniziare
    Ashlyn Krueger / Jessica Pegula vs Fanny Stollar / Aldila Sutjiadi Il match deve ancora iniziare
    Li Tu vs Dusan Lajovic Il match deve ancora iniziare

    Stadium 7 – ore 20:00Makoto Ninomiya / Sara Sorribes Tormo vs Yulia Putintseva / Clara Tauson Il match deve ancora iniziare
    Olga Danilovic vs Viktoriya Tomova Il match deve ancora iniziare
    Sonay Kartal vs Varvara Lepchenko Il match deve ancora iniziare
    Viktorija Golubic vs Kimberly Birrell Il match deve ancora iniziare

    Stadium 9 – ore 21:00Beatriz Haddad Maia / Laura Siegemund vs Mirra Andreeva / Diana Shnaider Il match deve ancora iniziare
    Caroline Dolehide / Storm Hunter vs Ekaterina Alexandrova / Liudmila Samsonova Il match deve ancora iniziare
    Ons Jabeur / Jule Niemeier vs Timea Babos / Nicole Melichar-Martinez (Non prima 23:00)Il match deve ancora iniziare
    Jessica Bouzas Maneiro vs Anastasia Potapova Il match deve ancora iniziare
    Sara Errani / Jasmine Paolini vs Asia Muhammad / Demi Schuurs Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Learner Tien: “La mia intelligenza tattica per compensare la mancanza di potenza”

    Learner Tien – Foto Getty Images

    In un tennis sempre più omogeneo, trovare giocatori con uno stile particolare e un modo genuino di intendere questo sport rappresenta una rarità preziosa. Learner Tien incarna perfettamente questa unicità, dimostrando che esistono ancora giovani capaci di esplorare risorse tecniche che vanno oltre la pura potenza, e di sviluppare approcci tattici estremamente raffinati. Prima del suo debutto a Indian Wells 2025, il giovane americano ha voluto spiegare la sua filosofia di gioco.Ogni nuova generazione di tennisti costituisce uno stimolo enorme per gli appassionati, e quella che sta iniziando a emergere è particolarmente promettente. Si parla molto di talenti come Mensik, Michelsen o, soprattutto, Fonseca, ma anche lo statunitense Learner Tien si è ritagliato uno spazio nell’immaginario collettivo. A soli 19 anni, mostra una progressione spettacolare, sostenuta da un modo unico di intendere questo sport e completamente controcorrente: anziché basare il suo stile su colpi potenti e sulla ricerca inesorabile del vincente, si affida a una mano prodigiosa e un’intelligenza tattica sublime. Cercherà di dimostrarlo a Indian Wells 2025, dove ha parlato con atptour.com.
    “Fin da molto giovane ho capito quale fosse la mia identità come tennista. Avevo chiaro che non avrei potuto aspirare a sopraffare i miei avversari a forza di potenza, quindi dovevo trovare modi diversi per metterli in difficoltà in campo. Essere astuto è ciò di cui ho bisogno e questo mi ha aiutato a risolvere molti problemi durante tutti i miei incontri”, afferma Tien, che è già numero 68 del mondo e ha molte aspirazioni per la sua carriera, ma nessuna fretta di realizzarle.
    Che abbia la testa ben sistemata è qualcosa che si intuisce vedendolo giocare, ma Learner lo dimostra rivelando le sue aspettative per questa stagione. “Ho la volontà di lavorare duramente ed essere paziente. Quando competevo nelle categorie under-12 e under-14 perdevo molte partite, non ero tra i migliori della mia generazione, ma i miei genitori e il mio team mi hanno fatto capire che era parte del processo e che dovevo sempre guardare al lungo termine e all’apprendimento costante. So che questa stagione perderò molte partite, sono in una fase di transizione e mi sento pronto ad affrontare gli alti e bassi”, conclude.Anche il suo allenatore, il portoricano Eric Díaz, ha parlato, consapevole del diamante grezzo che ha tra le mani. “Non mi sorprende troppo come sta gestendo la sua ascesa. Quello che ha ottenuto non lo percepisce come grandi traguardi, ma come passi in un lungo cammino. Ha una compostezza impressionante nel competere contro giocatori di status molto superiore al suo. Da quando era bambino lavoriamo per trovare il modo di mettere in difficoltà l’avversario con intelligenza tattica e buona mano, per poi accelerare nel momento giusto”, sottolinea.
    Le condizioni di gioco predominanti a Indian Wells 2025 potrebbero favorire Learner Tien, la cui innata abilità nel cambiare ritmi e altezze di palla può raggiungere un livello superiore in questo scenario. Inizierà il suo percorso contro Mariano Navone, in quella che rappresenta una grande opportunità per ottenere la sua prima vittoria in un torneo di categoria Masters 1000 e approdare al secondo turno contro Ben Shelton. Non possiamo perdere di vista la progressione di questo giovane talento che rappresenta una ventata di freschezza in un circuito spesso dominato da stili di gioco sempre più simili tra loro. La sua capacità di sviluppare soluzioni tattiche innovative e di adattarsi alle diverse situazioni di gioco potrebbe permettergli di scalare rapidamente la classifica nei prossimi mesi, rendendo il suo percorso uno dei più interessanti da seguire nel panorama tennistico attuale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kyrgios e il difficile ritorno: “Dovrò convivere con il dolore al polso”

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Le aspettative associate al suo nome saranno sempre alte, ma è necessario accettare che il Nick Kyrgios attuale non può aspirare, almeno per il momento, ai livelli di successo a cui sembrava predestinato anni fa. Così si è espresso l’australiano alla vigilia di Indian Wells 2025, dove ha rivelato le sue sensazioni riguardo al malconcio polso destro che lo ha quasi costretto al ritiro dal tennis professionistico.
    Un ritorno che sembrava impossibileIl solo fatto che Kyrgios sia ancora in attività costituisce quasi un miracolo. L’australiano ha dimostrato un coraggio e una resistenza inimmaginabili per molti, sottoponendosi per mesi a un processo di riabilitazione di enorme durezza ed esigenza, finalizzato al suo ritorno sui campi. Ha raggiunto l’obiettivo e cercherà una vittoria a Indian Wells 2025, dopo la sua sconfitta in Australia e sapendo che avrebbe il premio di affrontare Novak Djokovic al secondo turno.“Ovviamente mi piacerebbe sfidare Novak, ma non posso dare nulla per scontato in questo momento. Presumo che non sarà facile per me vincere una partita qui”, ha iniziato dicendo l’australiano, prima di spiegare i dolori che ancora sente al polso, come ha mostrato nel suo ultimo allenamento. “Ero in campo da un’ora, mi sentivo bene, e all’improvviso ho iniziato ad avere dolori al polso. È qualcosa con cui dovrò convivere d’ora in poi, devo imparare a gestirlo nel miglior modo possibile”, ha rivelato.
    La forza mentale oltre l’infortunioRisulta sorprendente vedere come Nick Kyrgios abbia dimostrato un’etica del lavoro spettacolare per darsi l’opportunità di tornare sui campi, nonostante un infortunio che avrebbe ben potuto causare il suo ritiro definitivo. “Da tempo comprendo la portata della sfida che ho davanti e mi rendo conto del lavoro necessario per tornare a competere a buon livello dopo questo infortunio. So che nemmeno dando il meglio di me ho garantito di tornare al mio miglior livello, come è successo a Thiem, e che, come minimo, ci vorrà molto tempo, come per Nishikori o Del Potro”, ha affermato.Questa consapevolezza dimostra la maturità acquisita dall’australiano, almeno sul proprio infortunio, che nonostante le difficoltà non ha perso la motivazione. “Sento ancora quel fuoco interno che mi spinge a credere che posso vincere partite e fare rumore nel circuito. Darò il meglio di me per recuperare il mio livello”, ha commentato Kyrgios, che debutterà a Indian Wells 2025 contro l’olandese Botic Van de Zandschulp, in una partita che lo catapulterebbe ad affrontare Novak Djokovic in caso di vittoria.
    Aspettative realistiche e determinazioneIl caso di Kyrgios ricorda quelli di altri talenti del tennis la cui carriera è stata segnata da gravi infortuni. I riferimenti a Thiem, Nishikori e Del Potro non sono casuali: tutti loro hanno affrontato lunghi periodi di riabilitazione, con risultati diversi. Mentre Del Potro è stato costretto al ritiro, Thiem e Nishikori hanno lottato per tornare ai loro livelli precedenti, con successo limitato.L’australiano sembra aver adottato un approccio realistico alle sue possibilità attuali, pur mantenendo quella scintilla di ambizione che lo ha sempre contraddistinto. Nonostante gli ostacoli, Kyrgios ha dimostrato una dedizione al recupero che pochi gli avrebbero attribuito, considerando la sua reputazione di giocatore dal talento naturale ma talvolta incostante nell’impegno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Addio a Fred Stolle, leggenda del tennis australiano

    Fred Stolle con la coppa di Roland Garros, insieme a Tony Roche (foto ATP site)

    Il tennis australiano e internazionale piange la scomparsa di Fred Stolle, uno dei giocatori che resero il tennis “Green and Gold” leggendario a cavallo tra anni ’60 e ’70 insieme ai connazionali Laver, Rosewall, Newcombe, Roche, Emerson e via dicendo. Aveva 86 anni. In carriera vinse due titoli dello Slam in singolare (Roland Garros e US Open) e ben 17 titoli in doppio, che lo resero forse il più forte in assoluto nella specialità nella sua epoca, nella quale tutti i migliori (o quasi) partecipavano anche in doppio nei tornei dello Slam e maggiori eventi del tour. È entrato nella storia dei giocatori capaci di raggiungere la finale in tutti gli Slam, perdendone ben sei e tre consecutive a Wimbledon (1963 -1965). Grande Davisman, fu decisivo in tre successi per la sua squadra nazionale (1964-1966), per poi passare prima all’allenamento (tra gli altri ha seguito Vitas Gerulaitis) e quindi al microfono, dove per molti anni è stato apprezzata voce di Channel Nine, uno dei più importanti network australiani, e poi anche per CBS e Fox Sports in America. Ricordando sua lunghissima carriera, terminata nei primissimi anni ’80, Stolle teneva soprattutto alle vittorie in Davis, “Giocare e vincere per l’Australia ha significato tutto per me”.
    Crebbe a Hornsby, sulla costa settentrionale di Sydney, e il suo primo assaggio della Coppa Davis avvenne quando fu selezionato come raccattapalle durante la partita del 1951 tra Italia e Stati Uniti a White City. Fu una folgorazione: il tennis divenne il suo scopo di vita, tanto da abbandonare il cricket e il rugby, sport nei quali era parimenti promettente. In quell’epoca il tennis australiano vantava grandi tennisti, così che la sua famiglia riuscì a raccogliere i fondi necessari alla sua formazione e viaggi all’estero per completare la sua crescita tra la fine degli anni ’50 e i primi ’60. Vista la sua altezza (191 cm), Stolle dominava al servizio, bravissimo ad imprimere ogni tipo di effetto, ed era rapidissimo nello scendere a rete dove sapeva toccare la palla con maestria. Passarlo era faccenda molto complicata, anche per i migliori avversari.
    Nel 1963 raggiunse la finale in singolare e a Wimbledon al termine di uno tornei giocato da campione, ma fu sconfitto dall’americano Chuck McKinley. Arrivò al match per il titolo a Londra anche nei due anni successivi, battuto in entrambe le occasioni da Roy Emerson. La sua serie di sconfitte in finali Slam continuò anche a US Open 1964 e poi Australian Open 1965, tanto che su Stolle aleggiava una scomoda aura da “perdente” nelle partite decisive. Lui stesso dubitò di farcela, ma finalmente l’incantesimo si spezzò a Roland Garros 1965, con il primo titolo Slam battendo il connazionale Tony Roche in finale. Fred vinse il suo secondo Major a US Open nel 1966, superando in finale John Newcombe in quattro set, un successo che lo portò sul trono nel tennis maschile per la prima volta (ancora non c’era una classifica calcolata al computer). A New York nell’anno del suo successo era non nemmeno testa di serie, tanto che il cronista di Sport Illustrated Frank Deford attribuì la sua vittoria alla sua maestria nel “lob e smash”. In effetti Stolle sulla rete era tra i migliori e il suo tennis non difettava di sensibilità.
    Alla fine del 1966 Stolle divenne professionista. Con l’avvento dell’Era Open (1968) Fred raggiunse altri quattro quarti di finali in tornei Slam e continuò a giocare per tutti gli anni ’70 con risultati solo discreti, splendendo invece in doppio. La sua ultima partita ufficiale in singolo fu nel novembre 1982 a Baltimora, quattro anni dopo la sua ultima apparizione in singolo in uno Slam (Wimbledon 1978).
    Grandissimo amico di Roy Emerson, dai connazionali in Davis gli fu affibbiato il soprannome di “Fiery” (ossia infuocato), ma era un nomignolo del tutto ironico per stigmatizzare la sua proverbiale lentezza nell’avviare l’attività al mattino e una certa tranquillità negli allenamenti, a dispetto del furore agonistico di molti suoi colleghi. Stolle non se la prese mai, forte di uno spiccato senso dell’umorismo e voglia di vivere la vita con serenità e allegria. In un commento scrisse che “per alcuni il campo da tennis era come un ring di pugilato, ma non per me, l’ho sempre visto come un palco”.
    Suo figlio Sandon divenne un professionista, con una buona carriera in doppio. I più giovani lo ricordano come commentatore, sempre pronto a chiare analisi del gioco e spesso anche critiche pungenti, ma garbate e mai sopra le righe. Era un uomo di classe, in campo e fuori. Dopo Neale Fraser, scomparso lo scorso dicembre, un altro grande del tennis australiano ci lascia. Rod Laver ha scritto un post in ricordo del connazionale e amico. “Come ho scritto nel mio libro sull’epoca d’oro del tennis australiano, Fred Stolle era un tipo troppo gentile per serbare rancore. Ci voleva il migliore per battere il migliore. Non ci siamo mai stancati di rivivere il passato mentre viaggiavamo per il mondo guardando al futuro con un amore duraturo per lo sport”.

    As I wrote in my book on the Golden Era of Aussie tennis, Fred Stolle was too nice a guy to hold a grudge. He won many Grand Slams and was in the finals of many more. It took the best to beat the best. We never tired of reliving the past as we travelled the world looking into the… pic.twitter.com/yTkdrRvEPZ
    — Rod Laver (@rodlaver) March 6, 2025

    Questo il ricordo di Craig Tiley, CEO di Tennis Australia: “”Quando parliamo dell’epoca d’oro dell’Australia e del passaggio dal dilettantismo al professionismo, il nome di Stolle è lì con i migliori. Membro di spicco della squadra australiana di Coppa Davis, Fred ha dato un contributo significativo allo sport dopo la sua carriera decorata, come allenatore e arguto commentatore. La sua eredità è fatta di eccellenza, dedizione e profondo amore per il tennis. Il suo impatto sullo sport sarà ricordato e amato da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistere al suo contributo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev a Indian Wells: “Tournée sudamericana difficile, ora voglio tornare a vincere. Non sono il più grande fan dei Masters 1000 di due settimane. In generale, non è colpa di Cincinnati, ma della decisione presa dall’ATP”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev si prepara a essere uno dei principali protagonisti di Indian Wells 2025 e, potenzialmente, dei prossimi mesi del circuito ATP. Con l’assenza di Jannik Sinner, il tedesco potrebbe avvicinarsi pericolosamente all’italiano nella classifica mondiale, arrivando persino a superarlo come numero uno. Durante il Media Day del prestigioso torneo californiano, Zverev ha condiviso le sue impressioni sul torneo, sulla sua recente esperienza in Sudamerica e sulle sue sensazioni attuali.
    Nessun cambiamento percepito nella superficieNonostante le voci di un cambiamento nella superficie dei campi di Indian Wells, il tedesco ha sorpreso tutti confessando di non aver notato alcuna differenza: “C’è una nuova superficie?”, ha esordito Zverev davanti ai giornalisti. “A me sembra la stessa, onestamente. Mi sono allenato qui per quattro giorni e non l’ho notato. Non ne sapevo nulla.”Questa reazione è particolarmente interessante considerando che altri giocatori come Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev hanno invece commentato i cambiamenti percepiti nella velocità dei campi californiani.
    Una tournée sudamericana complicataParlando della sua recente esperienza nei tornei sudamericani su terra battuta, Zverev ha descritto un periodo particolarmente difficile: “È stata una tournée sudamericana dura per me. Sono stato malato due delle tre settimane, il che non è stato positivo. Volevo giocare sulla terra battuta, volevo partecipare a quella tournée. Me ne avevano parlato molto bene, quindi volevo sperimentarla almeno una volta.”Il tedesco ha poi spiegato i problemi specifici incontrati: “Buenos Aires è stata sfortunata per me perché ho avuto un’intossicazione alimentare. A Rio faceva molto, molto caldo, con molta umidità. Credo che, in generale, le condizioni fossero difficili.”Riflettendo sulle sue scelte, ha aggiunto: “Non ho nemmeno giocato un gran tennis. Forse non è stata la scelta giusta alla fine, soprattutto dopo aver raggiunto la finale degli Australian Open, forse avrei dovuto rimanere sul cemento un po’ più a lungo. Ma volevo giocare sulla terra battuta e trovare il mio gioco il prima possibile.”
    La preparazione per Roland GarrosZverev ha anche spiegato la sua strategia in vista dei tornei su terra battuta, in particolare del Roland Garros: “Se guardiamo il mio storico, posso sicuramente giocare bene sulla terra, ma normalmente nelle prime due o tre settimane gioco malissimo e perdo contro… voglio dire, non vinco i tornei. Non gioco un gran tennis. Volevo togliermi questo peso, trovare il mio ritmo su questa superficie e prepararmi meglio per il Roland Garros.”
    Il ritorno sul cementoRiguardo alla transizione dalla terra battuta al cemento per Indian Wells, il tedesco si è mostrato ottimista: “La transizione va bene. Non è così difficile per me. Si trattava davvero di sentirsi bene. Mi sento ancora positivo. Continuo a pensare di aver avuto un buon inizio di stagione. Se guardi l’Australia, sono arrivato a un’altra finale di Grand Slam, ma, ovviamente, voglio ritrovare il mio ritmo e voglio tornare a vincere partite di tennis.”
    L’espansione di CincinnatiInfine, Zverev ha commentato la decisione di estendere il Masters 1000 di Cincinnati a due settimane, esprimendo alcune riserve: “Non sono il più grande fan dei Masters 1000 di due settimane. La stagione è sempre più lunga e dobbiamo passare più tempo nei tornei, ma non è colpa dell’evento. In generale, non è colpa di Cincinnati, ma della decisione presa dall’ATP. Comunque, in generale, mi sento bene riguardo a Cincinnati e ai cambiamenti che stanno facendo.”
    Con queste parole, Zverev si prepara ad affrontare il torneo di Indian Wells, consapevole che una buona prestazione potrebbe avvicinarlo significativamente alla vetta del ranking mondiale, approfittando dell’assenza di Sinner. Il tedesco, dopo la finale raggiunta agli Australian Open e nonostante le difficoltà incontrate in Sudamerica, si presenta in California con l’obiettivo di ritrovare il suo miglior tennis sul cemento statunitense.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO