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    Lamborghini, il furto è clamoroso: lascia la supercar al parcheggio e gli rubano ruote e freni!

    Dalla Grecia, anzi, dall’hinterland della capitale Atene, arriva una notizia clamorosa, che ha fatto il giro del web grazie alle foto scattate sul posto. Una Lamborghini Huracán Spyder lasciata regolarmente al parcheggio è stata privata di tutte le ruote e delle pinze freno anteriori. E potete soltanto immaginare lo shock e la furia del proprietario quando si è ritrovato davanti ciò che restava della sua supercar. 
    I colleghi di Carscoops hanno reso noto che il proprietario della Spyder “spogliata” è Adnan Yassine, magnate libanese dell’informazione, proprietario di Arabica TV e della squadra di calcio libanese Bourj FC. Yassine doveva recarsi in un dealer Lamborghini per effetuare alcuni interventi di manutenzione: ma sceso al parcheggio, ha trovato la sua Huracán rossa priva delle ruote e delle pinze freno anteriore. I danni ammontano a circa 40.000 euro. La beffa, per Yassine, è che la Spyder era coperta da un’assicurazione stipulata in Libano sul valore totale, una polizza che per le leggi greche copre solo un terzo dei danni arrecati dal furto: in pratica, la cifra da rimborsare sarà soltanto parziale.
    Tutta la rabbia del proprietario
    Sempre grazie a Carscoops, siamo in grado di riferire le parole e lo stato d’animo del proprietario della Huracán: “Sono molto arrabbiato per quanto accaduto. Ho trascorso oltre tre ore con la polizia raccontando quello che ho appreso quando stavo per utilizzare la mia auto, ma alla fine ho scoperto che non avrebbero potuto fare nulla per me. Non sono l’unico purtroppo a essere stato preso di mira da questo tipo di crimini. Molti dei miei amici sono vittime di furti, che si tratti della loro casa e della loro auto, o di borse e altri piccoli oggetti”.
    Distrutta la Lamborghini tempestata di Swarovski di una modella russa
    (Foto: Chris Halas) LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Buono il circuito, ma il tracciato è troppo sporco”

    ROMA – Dopo il primo giorno dei test di Mandalika, Davide Tardozzi, team manager della Ducati, traccia ai microfoni di Sky Sport il suo bilancio. Jack Miller ha infatti piazzato la sua Desmosedici al sesto posto, girando in 1:33:114, mentre la sfortuna ha colpito “Pecco” Bagnaia, che è caduto dopo aver fermato il cronometro a 1:34:318, tempo che gli vale la 22esima posizione. “Se Miller montando la gomma soft è sesto, allora anche Bagnaia può essere lì davanti. L’importante al momento è però lavorare sulla moto e raccogliere dati per la gara”, ha detto Tardozzi.
    Il giudizio di Tardozzi
    Il tempo più veloce della MotoGp lo ha registrato la Honda di Pol Espargaro (1:32:466), ma – oltre allo spagnolo – la scena se l’è presa il fango. La pioggia e la sporcizia hanno infatti costretto la direzione di gara a sospendere la sessione, poi ripresa regolarmente. Bagnaia è però caduto e la colpa è proprio dell’asfalto del nuovo circuito di Mandalika, che Tardozzi non si sente di promuovere: “La pista è rimanadata. È bella e ha ottime vie di fuga. Ma l’asfalto sporco lascia un po’ perplessi”. I dati sulla Desmosedici 2022 però ci sono e danno fiducia al manager Ducati: “È una moto che va bene e che ci consentirà di essere protagonisti sin da subito in Qatar”. Ora la Ducati prepara la seconda giornata di test, i cui risultati saranno pubblicati su corrieredellosport.it. LEGGI TUTTO

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    F1, Bahrain confermato: Gran Premio a Sakhir fino al 2036

    ROMA – Ora è ufficiale: il Gran Premio del Bahrain sarà una tappa della Formula 1 fino al 2036. È lo stesso Circus a rendere noto l’accordo fra Stefano Domenicali, presidente e CEO del Mondiale, e il comitato organizzatore del Gran Premio. Le infrastrutture che ruotano attorno al circuito sono state – si legge nella nota ufficiale della F1 – “oggetto di ulteriori investimenti”. In particolare ad essere migliorata sarebbe l’efficienza energetica del circuito, che sarà alimentato con il 100% di elettricità derivata da fonti rinnovabili. “Il Bahrain International Circuit – ha detto Domenicali – offrirà, oltre alle corse, emozioni ancora più incredibili per i tifosi”.
    La F1 in Medio Oriente
    “È dal 2004 – ha continuato Domenicali – che corriamo qui e non vediamo l’ora di tornarci per l’inizio del Mondiale 2022 (18 marzo, ndr), l’inizio di una nuova era. Il Bahrain è stato il primo paese del Medio Oriente ad accogliere la Formula 1 ed è molto speciale per noi. Voglio ringraziare personalmente Sua Altezza il Principe Salman e il suo team per la loro dedizione e il duro lavoro”. Salman bin Isa Al Khalifa, amministratore delegato del circuito internazionale del Bahrain, ha invece aggiunto: “Siamo orgogliosi di aver avuto un ruolo nella storia della F1. In Medio Oriente il Motorsport sta avendo una crecita importante, specie fra i giovani che sempre di più si appassionano alla Formula 1”. LEGGI TUTTO

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    F1, ufficiale: Gran Premio del Bahrain confermato fino al 2036

    ROMA – Il Gran Premio del Bahrain sarà nel calendario della Formula 1 fino al 2036. È lo stesso Circus a comunicare l’accordo fra Stefano Domenicali, presidente e CEO del Mondiale, e il comitato organizzatore del Gran Premio. Le infrastrutture che ruotano attorno al circuito sono state – si legge nella nota ufficiale della F1 – “oggetto di ulteriori investimenti”. In particolare ad essere migliorata sarebbe l’efficienza energetica del circuito, che sarà alimentato con il 100% di elettricità derivata da fonti rinnovabili. “Il Bahrain International Circuit – ha detto Domenicali – offrirà, oltre alle corse, emozioni ancora più incredibili per i tifosi”.
    Le parole di Domenicali
    “È dal 2004 – ha continuato Domenicali – che corriamo qui e non vediamo l’ora di tornarci per l’inizio del Mondiale 2022 (18 marzo, ndr),l’inizio di una nuova era. Il Bahrain è stato il primo paese del Medio Oriente ad accogliere la Formula 1 ed è molto speciale per noi. Voglio ringraziare personalmente Sua Altezza il Principe Salman e il suo team per la loro dedizione e il duro lavoro”. Salman bin Isa Al Khalifa, amministratore delegato del circuito internazionale del Bahrain, ha invece aggiunto: “Siamo orgogliosi di aver avuto un ruolo nella storia della F1. La crescita del Motorsport in Medio Oriente è stata considerevole e una nuova generazione di fan abbraccia il nostro grande sport”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro il più veloce nel Day-1 di test a Mandalika

    ROMA – Il primo giorno di test ufficiali MotoGp a Mandalika (Indonesia) se lo porta a casa Pol Espargaro. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I tempi dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
    R. Gardner (KTM Tech3) – 1:34:603 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, test a Mandalika: Pol Espargaro il più veloce nel Day-1

    ROMA – È Pol Espargaro a firmare questo primo giorno di test ufficiali a Mandalika in Indonesia. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I risultati dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
    R. Gardner (KTM Tech3) – 1:34:603 LEGGI TUTTO

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    Auto usate, in un anno quanti prezzi aumentati: ecco le più “care”

    Gli addetti ai lavori lo avevano previsto da tempo. Adesso, la ricerca condotta da Carvago.com, marketplace europeo dedicato alle vetture di seconda mano, ha confermato il dato che vede i prezzi di alcune auto usate aumentati di oltre un terzo nel 2021. E la crisi globale dei semiconduttori è la motivazione principale. “La crisi globale dell’industria automobilistica, causata da una carenza di chip, materiali e capacità di lavoro, sta avendo un effetto drammatico anche sul mercato europeo delle auto usate – ha spiegato Antonio Gentile, Country Manager di Carvago per l’Italia -. Il numero di auto usate disponibili è sceso ai livelli più bassi dal 2009”. Ecco le 10 auto con il più alto aumento di prezzo, selezionate da Carvago.
    Carvago, sbarca in Italia la piattaforma per la vendita di auto usate da tutta Europa
    Al primo posto c’è, un po’ a sorpresa, la Volkswagen Caddy 1.6 TDI da 102 cavalli (da 13.500 a 18.990 euro, +40,67%), seguita da Citroen C3 1.2 da 82 cv (da 10.800 a 14.200 euro, +31,48%) e Peugeot 3008 1.6 HDi con 120 cv (da 12.450 a 16.150 euro, +29,72%). Al quarto e quinto posto si posizionano rispettivamente Ford EcoSport 1.0 125 cv (da 10.900 a 13.838, +26,95%) e Ford Focus 1.5 TDCi 120 cv (da 13.495 a 16.950, +25,60%). Al sesto e al settimo, invece, ecco smart Forfour 1.0 da 70 cv (da 10.900 a 13.490 con un incremento del 23,76%) e la Fiat 500 1.2 da 69 cv (da 9.700 a 11.890, +22,58%). Chiudono la classifica Dacia Sandero 1.0 da 90 cv (da 9.200 a 11.199, +21,73%), Citroen C3 1.4 HDi da 75 cv (da 10.600 a 12.900, +21,70%) e Peugeot 308 SW 1.6 HDi da 120 cv (da 9.400 a 11.350, +20,74%).
    Il primato di Volkswagen Caddy
    Vista la classifica, la domanda può sorgere spontanea: perché qualcuno dovrebbe chiedere così tanto di più rispetto a un anno fa per una Caddy da 102 cv? “Le leggi fondamentali della domanda e dell’offerta spiegano abbastanza bene questo risultato apparentemente strano – spiega Antonio Gentile -. Mentre c’erano 23 Caddy di questo tipo disponibili nel dicembre 2020, il numero è sceso a 9 alla fine del 2021. A quanto pare ci sono abbastanza clienti interessati a questo mezzo economico, pratico e senza fronzoli per creare l’eccesso di domanda che permette ai venditori di chiedere prezzi più alti”.
    In un anno prezzi su del 20-40%
    “Quello che sta succedendo è che, le condizioni senza precedenti del mercato dei veicoli nuovi, sta creando una situazione in cui la stessa auto, ma un anno più vecchia e con un chilometraggio maggiore, si vende per il 20-40% in più rispetto alla fine del 2020 – aggiunge Gentile -. Abbiamo visto questo scenario con alcuni pezzi da collezione, ma era impensabile per veicoli comuni come questi. Se ne possedete uno, ora potrebbe essere il momento migliore per vendere!”.
    Auto usate, i 5 optional da controllare all’acquisto LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Il tetto ai finanziamenti farà bene al Circus”

    ROMA – Il budget cap è una delle incognite della Formula 1 targata 2022. Con questa nuova regola la FIA punta a evitare l’egemonia tecnica di pochi team, limitando i finanziamenti al primo sviluppo e alle modifiche tra una tappa e l’altra del Mondiale. Una regola che ricorda quella applicata in molti sport americani, come afferma Toto Wolff. “Credo che il budget cap rappresenti un bene per il nostro sport. Neanche il Super Bowl viene vinto sempre dalla stessa squadra. Ovviamente le scuderie che investono più soldi nello sviluppo non saranno contente, ma in compenso avremo più equilibrio. Nessuna squadra partirà più con un secondo di vantaggio”.
    Circus in espansione
    La Mercedes è il simbolo di come lo strapotere economico si traduca spesso in un vero e proprio impero in Formula 1. Tra i quattro mondiali consecutivi di Hamilton e quelli per i costruttori, la casa di Brackley non ha infatti conosciuto rivali, se non l’anno scorso, quando a trionfare è stato Max Verstappen. Il Mondiale del 2021 ha però fatto sì che la Formula 1 potesse essere scoperta da tanti giovani appassionati, un aspetto che entusiasma il manager austriaco: “L’anno scorso abbiamo attirato tanti nuovi giovani tifosi e credo che questa progressione non abbia limiti. Se la pandemia ce lo consente, quest’anno ci sarà il GP di Miami e nel 2023 forse gli USA avranno una terza pista in calendario. Sono ottimista per il futuro”, ha detto, concludendo, Wolff. LEGGI TUTTO