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    MotoGp, Pol Espargaro: “Ogni gara è una sfida con me stesso”

    ROMA – È stato il pilota più veloce e costante lungo i tre giorni di test ufficiali a Mandalika e ora Pol Espargaro punta a portare in alto la Honda. Con le incognite legate alla tenuta di Marc Marquez, tocca ora a lui essere l’uomo in più dell’Ala dorata. Il 30enne di Granollers deve però trovare fiducia e costanza: “Ogni volta – ha detto infatti Espargaro a “motorsport.com” – che salgo in sella mi sembra di affrontare una sfida con me stesso. Devo dimostrare che merito di indossare questi colori”. Questa sarà la sua nona stagione in MotoGp, con il suo miglior piazzamento (5° posto in classifica piloti) che è però ormai distante due anni.
    La sfida di Espargaro
    Il 44 vuole dunque prendersi la scena nella stagione vedrà Fabio Quartararo difendere il titolo iridato conquistato l’anno scorso. Prima di fare questo, però, deve concentrarsi – appunto – su sé stesso e sul feeling con la nuova Honda: “Puntare a massimo non significa vincere tutte le gare. Ma si tratta di dimostrare ai tecnici che il lavoro di questo inverno ha portato a una moto competitiva. La Honda merita un pilota capace di lottare per le prime posizioni”. Ora Pol Espargaro spera che i segnali positivi in Indonesia si traducano in risultati concreti in pista, a partire dalla prima tappa del Motomondiale, in programma in Qatar il prossimo 6 marzo. LEGGI TUTTO

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    F1: accordo per il rinnovo con il circuito delle Americhe fino al 2026

    ROMA – Il circuito delle Americhe e la Formula 1 hanno rinnovato l’accordo fino al 2026. Il campionato farà quindi tappa ad Austin almeno per altre cinque stagioni, compresa quella in procinto di iniziare. La prima gara su questa pista risale al 2012, quando Lewis Hamilton trionfò al volante della sua McLaren. Nel 2021, invece, a imporsi è stato Max Verstappen davanti a un pubblico record di 400mila unità. “Il Gran Premio degli Stati uniti è diventato uno degli eventi più grandi al mondo – ha detto Bobby Epstein, boss del COTA -. Siamo orgogliosi che abbia trovato casa in Texas, e grati ai milioni di fan che hanno assistito al Gp nella prima decade”.Guarda la galleryHamilton e Russell svelano la nuova Mercedes W13
    Il commento di Domenicali
    Anche Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, ha parlato in occasione del rinnovo: “Siamo entusiasti di annunciare l’estensione dell’accordo con il circuito poco prima dell’inizio della stagione 2022. Austin è una grande città, e il circuito è uno dei preferiti dei piloti. Non vediamo l’ora di tornare in pista qui a ottobre”. LEGGI TUTTO

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    F1: rinnovo con il circuito delle Americhe, Gran Premio USA fino al 2026

    ROMA – La Formula 1 ha annunciato il rinnovo con il circuito delle Americhe fino al 2026. Il campionato farà quindi tappa ad Austin almeno per altre cinque stagioni, compresa quella in procinto di iniziare. La prima gara su questa pista risale al 2012, quando Lewis Hamilton trionfò al volante della sua McLaren. Nel 2021, invece, a imporsi è stato Max Verstappen davanti a un pubblico record di 400mila unità. “Il Gran Premio degli Stati uniti è diventato uno degli eventi più grandi al mondo – ha detto Bobby Epstein, boss del COTA -. Siamo orgogliosi che abbia trovato casa in Texas, e grati ai milioni di fan che hanno assistito al Gp nella prima decade”.Guarda la galleryNuova Ferrari F1-75: Leclerc e Sainz la svelano a Maranello 
    Le parole di Domenicali
    Anche Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, ha parlato in occasione del rinnovo: “Siamo entusiasti di annunciare l’estensione dell’accordo con il circuito poco prima dell’inizio della stagione 2022. Austin è una grande città, e il circuito è uno dei preferiti dei piloti. Non vediamo l’ora di tornare in pista qui a ottobre”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Voglio la Ducati Factory, ma valuto anche altro”

    ROMA – Jorge Martin punta in alto. Dopo l’ottima prima stagione in MotoGp, il pilota Pramac punta infatti Borgo Panigale per salire in sella alla Desmosedici. Anche se non è detto che il suo futuro si colori di rosso Ducati. “Se arrivano podi e vittorie – ha detto lo spagnolo classe 1998 a “sport.es” – allora logica vuole che lo step successivo sia puntare al team factory il prossimo anno. Il mio obiettivo è arrivare alla Ducati e voglio firmare al più presto. Ma sono aperto anche ad altre opzioni”.
    Su Rossi e Marquez
    Per ora Jorge Martin ha imboccato la strada giusta. Ha infatti conquistato il titolo di rookie dell’anno con all’attivo quattro podi e una vittoria, che gli hanno garantito un posto nella top 10 piloti. Anche se, per arrivare in Ducati, deve superare la concorrenza di Bastianini e Miller. L’ambizione dello spagnolo è però cosa risaputa e punta alla leggenda: “Vorrei essere come Valentino Rossi – ha continuato – e vincere almeno un po’ di quanto ha vinto lui. Marquez è invece un esempio per tutti e cerco di imparare molto da lui. Io l’ho visto in pista al pieno delle sue abilità e, con la Honda che è migliorata, può puntare al prossimo Motomondiale”. La prima occasione per mandare un segnale forte alla Ducati è il Gran Premio in Qatar, il 6 marzo prossimo, dove iniziare la scalata verso il team factory. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Altre opzioni oltre alla Ducati factory”

    ROMA – Tutti i piloti ambiscono alla miglior moto possibile per primeggiare in MotoGp. E Jorge Martin non è da meno. Il pilota Pramac vuole infatti approdare presto a Borgo Panigale per salire in sella alla Desmosedici, ma non è detto che il suo futuro si colori di rosso Ducati. “Se arrivano podi e vittorie – ha detto lo spagnolo classe 1998 a “sport.es” – allora logica vuole che lo step successivo sia puntare al team factory il prossimo anno. Il mio obiettivo è arrivare alla Ducati e voglio firmare al più presto. Ma sono aperto anche ad altre opzioni”.
    I modelli di Martin
    Per ora Jorge Martin ha imboccato la strada giusta. Alla sua prima stagione in MotoGp, ha conquistato il titolo di rookie dell’anno con all’attivo quattro podi e una vittoria, che gli hanno garantito un posto nella top 10 piloti. Anche se, per arrivare in Ducati, deve superare la concorrenza di Bastianini e Miller. L’ambizione dello spagnolo è però cosa risaputa e punta alla leggenda: “Vorrei essere come Valentino Rossi – ha continuato – e vincere almeno un po’ di quanto ha vinto lui. Marquez è invece un esempio per tutti e cerco di imparare molto da lui. Io l’ho visto in pista al pieno delle sue abilità e, con la Honda che è migliorata, può puntare al prossimo Motomondiale”. Ora che la stagione sta per iniziare, Martin può puntare a perfezionarsi, iniziando dal Gran Premio in Qatar, in programma il 6 marzo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, mini rivoluzione: ecco il brevetto dei nuovi tergicristalli

    Nel corso degli anni sono rimasti sempre gli stessi e forse, chissà, è anche per questo che noi automobilisti non ci facciamo neanche tanto caso, seppur li usiamo spesso, specialmente in caso di pioggia. Trattasi dei tergicristalli, brevettati per la prima volta negli Stati Uniti nel 1905 e da allora rimasti sostanzialmente invariati nella forma e nel funzionamento. Ma in un mondo dell’auto che cerca di rivoluzionare ogni aspetto delle vetture, anche i tergicristalli sono stati messi sotto la lente d’ingrandimenti di tecnici e ingegneri. Tra le Case impegnate da questo punto di vista c’è anche Ferrari, che ha depositato un brevetto di una soluzione alternativa alle classiche spazzole.
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    Spazzole classiche? No: cosa propone Ferrari
    Le ragioni che hanno portato la Casa di Maranello – e non solo – a sviluppare metodi alternativi per la pulizia dei vetri sono molteplici: innanzitutto l’aerodinamica, che viene disturbata dalle spazzole, ma anche il design, soprattutto quando si parla di supercar. La soluzione ideata dalla Ferrari prevede un sistema che è molto meno ingombrante di quelli tradizionali, migliorando quindi sia il flusso dell’aria che l’aspetto estetico delle vetture.
    Nello specifico, la pulizia dei vetri (parabrezza, ma anche lunotto e fari) verrebbe affidata a una serie di ugelli in grado di sparare aria compressa sulle superfici da mantenere pulite, rimuovendo così acqua e sporco senza bisogno di spazzole. L’asta del tergicristallo tradizionale verrebbe mantenuta, ma con dimensioni molto più contenute garantendo i vantaggi citati. Inoltre, il sistema sarebbe in grado di sparare aria calda o fredda, permettendo così di ripulire il vetro anche da eventuale ghiaccio. Nelle immagini relative al brevetto, scovato da CarBuzz, si vede lo schema di funzionamento applicato a una F430, utilizzata come “base” dello studio di Ferrari.
    Ferrari SF90 Stradale, con il colore Rosso Taormina è ancora più grintosa

    Le soluzioni di Tesla e McLaren
    Ma la Casa del Cavallino non è l’unica ad avere avviato studi per trovare soluzioni alternative ai tergicristalli tradizionali. Recentemente un altro brevetto era stato depositato da Tesla, che aveva progettato di eliminare lo sporco dal parabrezza e dalle superfici dei pannelli fotovoltaici sfruttando dei laser. In precedenza anche McLaren aveva affrontato la questione, puntando su un sistema che faceva uso di micro vibrazioni per rimuovere le impurità dai vetri.
    Tesla, brevettati i laser che sostituiranno i tergicristalli LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Negli ultimi due anni ho toccato il fondo”

    ROMA – “Dopo l’operazione il dottore mi ha detto ‘È stato un miracolo che tu abbia recuperato la vista’. Il rischio di dover lasciare la MotoGp c’era”. Marc Marquez racconta così alla radio spagnola “COPE” il suo inverno, passato ad aspettare che la diplopia e i guai alla spalla smettessero di tormentarlo. Lo spagnolo otto volte campione del mondo ha infatti rivelato: “Nelle stagioni 2020 e 2021 – ha detto Marquez – ho toccato il fondo. Avevo le vertigini per la vista doppia e non riuscivo a combinare nulla di buono, con il dottore che mi ha spiegato come non sarei più stato in grado di correre a 250 all’ora su una moto”.
    Le aspettative di Marquez
    Questo però è il passato e Marc Marquez questi problemi pare averli superati. Ora per lui si apre un’altra fase: quella della riabilitazione in pista, che presenta ulteriori insidie: “Non sono pronto per la vittoria e nemmeno per il podio – ha ammesso candidamente Marquez, questa volta a “DAZN” -. Forse non sono più stesso Marc di prima, solo un Marc diverso potrebbe farcela. I cambiamenti alla moto sono stati radicali e per il momento non la sento come una moto ‘mia’”. Se però la Honda punta ancora su di lui, anche il pilota di Cervera – che ora ha preso casa a Madrid – vuole una messa a punto ottimale della nuova RC213V. “Quando il tuo corpo si fonde con la moto scatta inizia la magia, fai meno fatica e funziona tutto. Il calendario presenta 21 Gran Premi e il Motomondiale sarà lungo: vedremo cosa succederà”, ha chiosato lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Ho pensato di ritirarmi, il rischio era concreto”

    ROMA – “Il medico, dopo l’operazione, mi ha detto che è stato un miracolo che io abbia recuperato la vista. Quest’inverno ho pensato seriamente di abbandonare la MotoGp: il rischio era concreto”. È un Marc Marquez senza filtri quello che ha parlato ai microfoni della radio spagnola “COPE”. Lo spagnolo otto volte campione del mondo svela così i retroscena di questo suo travagliato inverno, passato ad aspettare che la diplopia e i guai alla spalla smettessero di tormentarlo. “Nelle stagioni 2020 e 2021 – ha detto Marquez – ho toccato il fondo. Avevo le vertigini per la vista doppia e non riuscivo a combinare nulla di buono, con il dottore che mi ha spiegato come non sarei più stato in grado di correre a 250 all’ora su una moto”.
    Le parole di Marquez
    Questo però è il passato e Marc Marquez questi problemi pare averli superati. Ora per lui si apre un’altra fase: quella della riabilitazione in pista, che presenta ulteriori insidie: “Non sono pronto per la vittoria e nemmeno per il podio – ha ammesso candidamente Marquez, questa volta a “DAZN” -. Forse non sono più stesso Marc di prima, solo un Marc diverso potrebbe farcela. I cambiamenti alla moto sono stati radicali e per il momento non la sento come una moto ‘mia’”. La Honda si aspetta tanto da lui, ma anche lo spagnolo di Cervera – ora trasferitosi a Madrid – esige il meglio dai propri tecnici. “Il meccanismo scatta quando il tuo corpo si fonde con la moto. È lì che inizia la magia, la fatica diminuisce e tutto funziona. Il Motomondiale però è lungo e vedremo lungo i 21 Gran Premi cosa succederà”, ha concluso Marquez. LEGGI TUTTO