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    SBK, Bautista: “In Honda non mi sono divertito, in Ducati ho bei ricordi”

    ROMA – La WorldSBK 2022 vedrà il ritorno di Alvaro Bautista in Ducati. La sfida al campione del mondo Ragzatlioglu e al sei volte campione del mondo Jonathan Rea è dunque lanciata. Tuttavia l’ex MotoGp non si fissa alcun obiettivo specifico. “Sono tornato in Ducati – ha raccontato Bautista al sito ufficiale della Superbike – e ne sono felice perché ho dei bei ricordi della mia prima stagione nel WorldSBK. Ho vinto un sacco di gare con la Ducati, ma soprattutto l’atmosfera era fantastica e c’era un buon feeling con la moto. Ora voglio divertirmi, cosa che non sono riuscito a fare con la Honda”.
    Flop Honda
    Mentre infatti nel 2019 in Ducati Bautista è arrivato secondo in WorldSBK al suo anno d’esordio, inanellando 10 vittorie consecutive nei primi quattro weekend, con la Honda non ha mai vinto alcun round, nonostante le grandi premesse. “Ho deciso di tornare dopo due anni con la Honda, ho sofferto molto perché la moto era piuttosto nuova e aveva bisogno di molto sviluppo. Ora penso di avere più esperienza in questo Campionato. Conosco meglio le gomme, le gare, i circuiti. Dagli ultimi due anni ho imparato molto. Cercavo sempre di ottenere il massimo in tutte le condizioni e mi sento un pilota più esperto, sicuramente”, ha chiosato il campione del mondo 2006 in classe 125. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “Nel 2022 voglio solo divertirmi, in Honda non l'ho fatto”

    ROMA – Il ritorno di Alvaro Bautista sulla Ducati sarà sicuramente uno dei temi più discussi di questa WorldSBK 2022, che si preannuncia una lotta a tre per il titolo. Insieme al campione del mondo Ragzatlioglu e al pluriiridato Jonathan Rea, l’ex MotoGp si candida dunque a un ruolo da protagonista. “Sono tornato in Ducati – ha raccontato Bautista al sito ufficiale della Superbike – e ne sono felice perché ho dei bei ricordi della mia prima stagione nel WorldSBK. Ho vinto un sacco di gare con la Ducati, ma soprattutto l’atmosfera era fantastica e mi c’era un buon feeling con la moto. Ora voglio divertirmi, cosa che non sono riuscito a fare con la Honda”.
    Sulla Honda
    Mentre infatti nel 2019 in Ducati Bautista è arrivato secondo in WorldSBK al suo anno d’esordio, inanellando 10 vittorie consecutive nei primi quattro weekend, con la Honda non ha mai vinto alcun round, nonostante le grandi premesse. “Ho deciso di tornare dopo due anni con la Honda, ho sofferto molto perché la moto era piuttosto nuova e aveva bisogno di molto sviluppo. Ora penso di avere più esperienza in questo Campionato. Conosco meglio le gomme, le gare, i circuiti. Ho imparato molto nelle ultime due stagioni perché ho cercato di ottenere il massimo in tutte le situazioni e, sicuramente, ora mi sento un pilota più esperto”, ha concluso il 37enne spagnolo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: filming day a Barcellona, Leclerc e Sainz in pista con la F1-75

    ROMA – E’ tempo del filming day 2022 per la Ferrari, che dopo i primissimi chilometri macinati a Fiorano ha rimesso in pista a Barcellona la nuova F1-75. Carlos Sainz prima e Charles Leclerc poi scendono in pista a Montmelò per il classici 100 km in cui verranno registrati filmati e prodotte immagini della nuova monoposto, presentata ormai quasi una settimana fa. A un giorno dallo start ufficiale dei test di Barcellona, i due piloti gireranno ancora sulla vettura con cui gareggeranno nel Mondiale 2022 di Formula 1.Guarda la galleryLeclerc e Sainz svelano la nuova Ferrari F1-75
    Verso i test
    Dal 23 al 25 gennaio, sempre sul circuito di Barcellona, si svolgeranno i primissimi test della Formula 1 in vista della nuova stagione, in attesa delle sessioni ufficiali di testing in programma in Bahrain, a cui farà seguito il debutto stagionale sempre sulla pista di Sakhir. LEGGI TUTTO

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    Moto2, Acosta: “L'obiettivo è arrivare il Qatar con le idee chiare”

    ROMA – È Pedro Acosta l’astro nascente del mondo a due ruote. Lo spagnolo di Mazarron ha infatti trionfato da rookie nel 2021 in Moto3, il che gli ha permesso di conquistare una sella nel team Red Bull KTM Ajo in Moto2. Acosta si è distinto anche nei primi test ufficiali a Portimao, dove ha sempre fatto registrare tempi da passo gara insieme al suo compagno di scuderia, Augusto Fernandez. “Durante i test – ha detto Acosta a “speedweek.com” – abbiamo potuto provare molte cose, per arrivare in Qatar con le idee chiare. Mi sento ben preparato per l’inizio di stagione, ma ho ancora molto da imparare”.
    Verso il Qatar
    Un’umiltà, questa di Acosta, che nasconde però una grande ambizione, che potrebbe portarlo presto in MotoGp se dovesse vincere da rookie anche in Moto2: “Le sensazioni – ha continuato il 17enne – sono state buone nella seconda giornata. Nella seconda sessione ho avuto una piccola caduta, ma questo ci aiuta di scoprire i nostri limiti e a capire meglio il comportamento di moto e gomme. La simulazione del passo gara mi ha aiutato a capire la Moto2. Dobbiamo ottenere il massimo dalle sessioni e girare in pista il più possibile”. Con i semafori che si spegnanno in Qatar il prossimo 6 marzo, lo spagnolo cercherà di iniziare da qui la sua scalata alla classe regina. LEGGI TUTTO

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    Moto2, Acosta: “Sono ben preparato, ma devo ancora imparare”

    ROMA – È la rivelazione del Motomondiale con i suoi 17 anni e con il suo stile aggressivo e tagliente in pista. Pedro Acosta, spagnolo di Mazarron, si è laureato campione del mondo 2021 in Moto3 al suo anno di esordio. Ora pilota per il team Red Bull KTM Ajo in Moto2, Acosta si è distinto anche nei primi test ufficiali a Portimao, dove ha sempre fatto registrare tempi da passo gara insieme al suo compagno di scuderia, Augusto Fernandez. “Durante i test – ha detto Acosta a “speedweek.com” – abbiamo potuto provare molte cose, per arrivare in Qatar con le idee chiare. Mi sento ben preparato per l’inizio di stagione, ma ho ancora molto da imparare”.
    Le parole di Acosta
    Un’umiltà, questa di Acosta, che nasconde però una grande ambizione, che potrebbe portarlo presto in MotoGp se dovesse vincere da rookie anche in Moto2: “Le sensazioni – ha continuato il 17enne – sono state buone nella seconda giornata. Nella seconda sessione ho avuto una piccola caduta, ma questo ci aiuta di scoprire i nostri limiti e a capire meglio il comportamento di moto e gomme. La simulazione del passo gara mi ha aiutato a capire la Moto2. Dobbiamo ottenere il massimo dalle sessioni e girare in pista il più possibile”. Ora lo spagnolo è atteso al varco del debutto in Qatar, in programma dal 6 marzo prossimo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari Purosangue svelato: ecco le foto rubate

    Bastano un paio di immagini rubate per mandare in visibilio social e mondo dei motori. C’è da dire, però, che non sono foto qualunque: dovrebbero ritrarre, infatti, quello che ha tutta l’aria di essere Ferrari Purosangue, finora immaginato dietro i muletti e protagonista di congetture e rumors. E invece eccolo qua.
    Si fatica quasi a chiamarlo Suv, sport utility vehicle. Tanto è aggressivo, dinamico nel design, proporzionato.
    Quando a Maranello avvertivano “noi non facciamo Suv, faremo qualcosa di diverso”, avevano pienamente ragione. Diverso il Ferrari Purosangue lo è da ogni altra proposta che idealmente calca la medesima scena: altissime prestazioni, esclusività assoluta, profilo luxury.
    Ferrari, patto con Qualcomm per sviluppare Digital Cockpit e auto connessa
    Linee moderne e impostazione cinque porte
    Le immagini sfuggite raccontano di un frontale futuristico, linee moderne che si ispirano a volumi dei fari e della fascia frontale un po’ di Ferrari Roma, in parte di Ferrari SF90 Stradale. L’intersezione tra volumi pieni e scavati è straordinaria. Lo sono le superfici della carrozzeria che si intersecano con un gioco di contrasti di colori. Il cofano motore sembra essere un abito attillato sulla meccanica, tanto ricerca linee scavate tra passaruota e porzione centrale sotto la quale batte il propulsore.
    Restano i rumours di un Ferrari Purosangue V6 ibrido plug-in accanto alla soluzione V12, l’aspirato di nuova generazione. Dettagli da arricchire nelle prossimi mesi.
    Il Purosangue conferma l’impostazione cinque porte, ci attendiamo le posteriori incernierate al posteriore, secondo le indiscrezioni raccolte nei mesi scorsi.
    Al retrotreno la lettura dei volumi passa da una coda che quasi richiama le fastback, tanto è inclinato il lunotto e per l’abbassamento prodotto tra passaruota e bordo del portellone. Un’impressione che già i muletti avevano trasmesso. Ancora, il gioco ricorrente tra superfici piene e scavate, mentre il diffusore incornicia i quattro terminali di scarico.

    In attesa di sapere il resto
    Molto ancora deve raccontare Ferrari Purosangue, a partire dalle soluzioni d’assetto, la gestione elettronica di un progetto che dovrà sapersi districare su sterrato e al tempo stesso garantire prestazioni da granturismo su strada.
    Nell’attesa, benvenuto Purosangue.
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    F1, Wolff boccia l'ipotesi Andretti: “Dieci scuderie bastano”

    ROMA – “Dieci scuderie nel paddock bastano. Così si annacquano solo i proventi”. È quanto ha detto Toto Wolff, team principal e CEO del team Mercedes, al portale tedesco “Auto Motor und Sport”. Il manager austriaco ha così stoppato l’ipotesi di un ingresso in Formula 1 di Michael Andretti, ex pilota italo-americano, che sarebbe interessato a portare un suo team nel Circus. Un “no” secco questo di Wolff, che fa da contraltare allo scenario ipotizzato da Zak Brown, CEO della McLaren, il quale sarebbe invece disposto a dividere la torta con altre 11 squadre.Guarda la galleryHamilton e Russell svelano la nuova Mercedes W13
    L’eccezione di Wolff
    La bocciatura di Toto Wolff non riguarda la dinastia Andretti in sé, ma ogni team che voglia entrare in Formula 1 affidando la propria power unit ad aziende esterne. Nelle sue parole però la porta resta socchiusa per una scuderia che potrebbe invece provvedere da sé per il motore: “Penso che se volesse entrare un costruttore, allora si dovrebbe certamente intavolare il discorso. Ma nessun candidato credibile ha ancora bussato”. Tra gli addetti ai lavori correva infatti voce di un imminente ingresso nel Circus del colosso Volkswagen, ipotesi appare però lontana stando alle recenti ricostruzioni. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff frena Andretti: “Dieci scuderie bastano”

    ROMA – “Dieci squadre sono sufficienti. Così diluiscono solo i proventi”. È questo l’inciso di Toto Wolff, team principal e CEO della scuderia Mercedes-AMG Petronas al sito tedesco “Auto Motor und Sport”. Il manager austriaco ha così risposto all’ipotesi dei un ingresso in Formula 1 di Michael Andretti, ex pilota italo-americano, che sarebbe interessato a portare un suo team nel paddock. Un “no” secco questo di Wolff, che fa da contraltare allo scenario ipotizzato da Zak Brown, CEO della McLaren, il quale sarebbe invece disposto a dividere la torta con altre 11 squadre.Guarda la galleryEcco la nuova Mercedes W13, l’arma d’argento di Hamilton e Russell
    L’apertura di Wolff
    La bocciatura di Toto Wolff non riguarda la dinastia Andretti in sé, ma ogni team che voglia entrare in Formula 1 affidando la propria power unit ad aziende esterne. Nelle sue parole però la porta resta socchiusa per una scuderia che potrebbe invece provvedere da sé per il motore: “Penso che se volesse entrare un costruttore, allora si dovrebbe certamente intavolare il discorso. Ma nessun candidato credibile ha ancora bussato”. Nei mesi scorsi si era infatti parlato dell’ipotesi dell’ingresso da parte del gruppo Volkswagen, scenario che però – ad oggi – sembra lontano dal concretizzarsi. LEGGI TUTTO