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    Giro d’Italia, la seconda tappa da San Francesco al Campo a Oropa: percorso e altimetria

    La seconda tappa della corsa rosa scatterà domenica da San Francesco al Campo e arriverà al Santuario di Oropa dopo 161 km: un omaggio a Marco Pantani, a 20 anni dalla morte, trionfatore nel 1999 sulla salita del Santuario biellese al termine di una rimonta leggendaria. Il Giro è in diretta su Eurosport, canale 210 di Sky
    NARVAEZ VINCE LA 1^ TAPPA: IL RESOCONTO – CLASSIFICHE

    Archiviata la prima tappa, con la vittoria in volata dell’ecuadoriano Jhonatan Narvaez e il commovente tributo al Grande Torino nel giorno del 75° anniversario dalla tragedia di Superga, è già tempo di proiettarsi alla seconda frazione di questa 107^ edizione del Giro, lunga 161 km: da San Francesco al Campo a Oropa, omaggio a Marco Pantani a 25 anni dalla vittoria sul Santuario biellese al termine di una rimonta epica nel ventennale dalla scomparsa del campionissimo romagnolo.

    L’impresa di Pantani
    Dopo la doppietta Giro-Tour del 1998, la gloria e un’immensa popolarità accompagnano Pantani alla corsa rosa del 1999, toccando l’apice del suo fulgore il 30 maggio, nella 15^ tappa, autore della più grande impresa del ciclismo moderno. Il ‘Pirata’ veleggia in maglia rosa, ma sulla salita che porta al Santuario di Oropa la catena fa crack: con l’aiuto dei gregari supera 49 corridori, riprende Paolo Savoldelli (secondo in generale) e a 3 km dall’arrivo – su pendenze del 10-13 per cento – stacca Jalabert. Non si accorge nemmeno di aver vinto, finché non sarà abbracciato dai compagni. Sulle Alpi, completerà l’opera: vince a Pampeago e si ripete a Madonna di Campiglio, accumulando un vantaggio abissale sui più diretti inseguitori Savoldelli (5’38”) e Ivan Gotti (6’12”). Il 5 giugno, al risveglio, la ‘sentenza’ dei test medici: il suo valore di ematocrito è del 51,8%, di poco superiore al margine di tolleranza dell’1% sul limite massimo consentito dai regolamenti. Pur non risultando positivo a un controllo antidoping, viene escluso dal Giro ’99 “a scopo precauzionale” e sospeso per 15 giorni. L’inizio della sua odissea.

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    la storia
    Pantani, trionfi e cadute: la leggenda del Pirata

    Il 14 febbraio del 2004 ci lasciava il grande campione romagnolo, eroe tragico e amatissimo: l’ultimo capace di vincere Giro e Tour nello stesso anno. La storia di Marco attraverso gli scatti più iconici della sua carriera
    di Alfredo Corallo
    PANTANI PER SEMPRE: LO SPECIALE

    MI RITORNI IN MENTE

    Dopo un lungo inseguimento, Lucio Battisti era riuscito a riprendere e staccare Gianni Morandi, in ‘fuga’ con la sua Belinda nella classifica dei 45 giri. È così, sulle note di Mi ritorni in mente, che il 13 gennaio del 1970 al “Bufalini” di Cesena – alle 11.45 – nasce Marco Pantani: come nel più nostalgico dei déjà vu. Mamma Tonina sta bene, il bimbo è una bellezza: pesa quasi 4 chili! E non vede l’ora di conoscere la sorellina Manola, babbo Paolo e i nonni Delia e Sotero, in dolcissima attesa nella loro casa di Via Saffi, a Cesenatico.

    PIADA E PALLONE

    Marchino cresce a piadina e squacquerone, la specialità di famiglia, e muove i suoi primi passi sul campetto di calcio dell’incantevole borgo romagnolo. “Amava giocare a pallone – ci raccontò una volta Paolo Pantani – all’ala destra: era leggerino, ma volava su quella fascia! Certo, non la passava mai… voleva dribblarli tutti e il mister si arrabbiava. E pure i compagni non è che facessero salti di gioia…”. Tifosissimo del Cesena e milanista come il babbo, alla bici, insomma proprio non ci pensava. Ancora per poco…

    LA ‘GRAZIELLA’ DI MAMMA TONINA

    “Il calcio gli piaceva – confermava la signora Pantani – però si arrabbiava perché lo mettevano sempre in panchina. Allora mi prendeva la bicicletta e inseguiva i coetanei della “Fausto Coppi”, la squadra di Cesenatico. Ma loro avevano le bici da corsa, e lui la mia ‘Graziella’. Quando tornavo a casa dal lavoro, era distrutto, ma felice. “Sono stato con loro – mi diceva – ma non mi hanno mica staccato…”.

    Percorso e altimetria della 2^ tappa
    Tappa pianeggiante lungo Canavese e Vercellese fino a Valdengo, quando si impenna in un susseguirsi di salite e discese senza un attimo di respiro. Si scalano Crocemosso, Oasi Zegna e Nelva. Quindi una discesa veloce su Biella e la salita finale di Oropa sul percorso ‘classico’ già affrontato in altre edizioni del Giro. Prima parte di strade piane, rettilinee e di larghezza normale costellate dei comuni ostacoli cittadini nelle zone urbane e 11 km in salita, da Biella al Santuario di Oropa. Nell’abitato di Favaro, con pavimentazione in porfido, le pendenze massime (attorno al 13%). La scalata prosegue con svariate curve e pendenze attorno al 9%, con arrivo su un rettilineo in porfido di 130 metri e largo 6.5 m.

    Dove seguire il Giro d’Italia
    Tutta la corsa sarà trasmessa in diretta integrale da Eurosport, canale 210 del telecomando Sky. La partenza da San Francesco al Campo è fissata per le ore 12:55, con arrivo previsto tra le 17:13 e le 17:27. La tappa si potrà seguire anche su Sky Go e su NOW.

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    Lutto nel ciclismo, è morto a 87 anni Imerio Massignan: fu il primo a transitare sul Gavia

    Era stato “L’Angelo del Gavia”, transitando per primo all’esordio del mitico passo alpino al Giro d’Italia. Ma quella tappa, al Giro 1960, non riuscì a vincerla a causa di quattro forature nella discesa. E perse anche il podio, arrivando quarto in classifica generale. E’ morto a 87 anni a Novi Ligure Imerio Massignan, nome mitico tra gli scalatori italiani. Professionista dal 1959 al 1970, è stato due volte primo nella classifica degli scalatori al Tour de France, nel 1960 e 1961. Tanti i piazzamenti al Giro d’Italia: secondo nel 1962 dietro Franco Balmamion, in ben cinque edizioni si piazzò nei primi dieci. In top 10 anche nelle tre partecipazioni alla Grand Boucle, con il quarto posto nell’edizione del 1961. Proprio in quell’edizione vinse la tappa con arrivo a Superbagnères, corsa in piena bufera di neve. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, la prima tappa in diretta live

    Scatta oggi l’edizione numero 107 del Giro d’Italia. La prima tappa da Venaria Reale a Torino è un omaggio al Grande Torino, con il passaggio del gruppo sulla collina di Superga a 75 anni dalla tragedia. Tutti a caccia di Pogacar, il grande favorito di questa corsa rosa. Il Giro è in diretta su Eurosport, canale 210 di Sky
    LE CURIOSITA’ – LE TAPPE – I FAVORITI – IL MONTEPREMI – ALBO D’ORO LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, la prima tappa da Venaria Reale a Torino: percorso e altimetria

    Per la quarta volta nella sua storia il Giro d’Italia parte dal Piemonte e dal Torinese. Se nelle edizioni del 1961, del 2011 e del 2021 si trattava di anniversari tondi per la celebrazione dell’Unità d’Italia (100, 150 e 160 anni), stavolta l’omaggio è per il Grande Torino, leggendaria squadra di calcio scomparsa il 4 maggio di 75 anni fa, nel 1949, in un tragico incidente aereo causato dalla nebbia sulla collina di Superga. I 176 corridori e le 22 squadre al via transiteranno proprio ai 631 metri di altitudine di Superga tra i chilometri 78 e 79. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, Pogacar: “Sono fiducioso. Abituati a essere favoriti. I rivali non mancano”

    Tutti i fari del Giro d’Italia, al via sabato 4 maggio con la Venaria-Torino, sono accesi su Tadej Pogacar e lo sloveno non può negarlo: “Ma siamo abituati a essere favoriti, noi della Uae Emirates, a volte corrono proprio contro di noi, dovremo essere bravi a controllare la situazione fin dalle prime tappe. Gli avversari per la classifica generale non mancano, – continua Pogacar – in prima fila Bardet e Garaint Thomas, che al Giro va sempre forte. E poi ci sono giovani interessanti che possono emergere”. Il trionfatore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi ha già due Tour de France nel palmares (2020 e 2021) ma è al debutto nella corsa rosa e sogna una storica doppietta: “Ma non mi interessa indossare la maglia il primo o il secondo giorno – precisa nella conferenza stampa dell’antivigilia – quel che importa è averla a Roma, alla fine del Giro. Per questo sarà importante dosare le forze, arrivare all’ultima settimana ancora con tanta benzina in corpo”. Dopo le colline della tappa inaugurale, con lo strappo di Superga, già nel secondo giorno ci sarà una salita ‘vera’, la scalata al colle di Oropa, teatro, 25 anni fa, di una storica impresa di Marco Pantani: “E’ già un test duro – ammette Pogacar – che potrà rivelare qualcosa sull’andamento del Giro. Le salite sono tante, penso a Livigno, al Monte Grappa. Ma sono fiducioso: la squadra c’è, siamo pronti”  LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2024, Egan Bernal ci sarà: il post sui social

    Ci sarà anche Egan Bernal al prossimo Tour de France, al via il 29 giugno. Il colombiano, che ha vinto la Grand Boucle nel 2019 e il Giro d’Italia nel 2021 prima di essere vittima di un grave incidente in allenamento nel gennaio 2022, ha annunciato la sua partecipazione, con la squadra Ineos, sui social: “Ho finito la prima parte della stagione, ora sono in Colombia per qualche giorno per preparare un bel Tour de France”, ha scritto il corridore 27enne. Bernal era tornato in gruppo l’anno scorso ma senza brillare, mentre ha cominciato molto meglio il 2024, con un terzo posto al Giro della Catalogna vinto dallo sloveno Tadej Pogacar. La squadra Ineos schiererà anche Carlos Rodriguez, che ha vinto domenica il Giro di Romandia, dove Bernal ha chiuso decimo LEGGI TUTTO