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    Draper, problemi all’anca. Niente United Cup (ma pensa di recuperare per l’Australian Open)

    Jack Draper (foto Getty Images)

    Non una off-season tranquilla per Jack Draper. Il talento britannico, migliorato moltissimo nel 2024 come dimostra la semifinale raggiunta a US Open, non è riuscito a lavorare come sperato tra novembre e dicembre per un problema all’anca, tanto da esser stato costretto a rinunciare ad una sessione di allenamento già programmata con Alcaraz in Spagna. Attraverso una storia pubblicata sulla propria pagina Instagram, Draper annuncia la decisione di non giocare in United Cup per la Gran Bretagna ad inizio 2025, concentrandosi sulla riabilitazione con l’obiettivo di esser pronto per Australian Open, e quindi un nuovo stop saltando anche la Davis Cup.
    “Visto che sto lavorando al meglio per recuperare dal mio infortunio all’anca, sfortunatamente non potrò giocare in United Cup. Pur essendo molto positivo sulla possibilità di recuperare in tempo per l’Australian Open, sono consapevole di non poter scattare nella nuova stagione con un calendario troppo fitto, visto che sono impegnato a fortificare l’anca. È un vero peccato perché non vedevo l’ora di giocare la United Cup per la prima volta”
    “Insieme a Leon, abbiamo anche preso la difficile decisione di tirarmi fuori dal prossimo impegno in Coppa Davis contro il Giappone (previsto subito dopo gli Australian Open, ndr) sempre con l’obiettivo di lavorare al meglio possibile per curare e rafforzare la condizione della mia anca”.
    Questo il messaggio di Draper, che così decide di concentrare il suo esordio nel 2025 sugli Australian Open e quindi riprendere il percorso di rafforzamento dell’area attualmente infortunata. Non un buon viatico per l’anno nuovo di uno dei tennisti più attesi nel panorama internazionale e già pesantemente penalizzato in passato da problemi fisici di varia natura.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Auguri di Buon Natale da tutta LiveTennis! Auguri di cuore amici!

    Auguri di Buon Natale da tutta LiveTennis! Auguri di cuore amici!

    “Cari lettori, desideriamo rivolgere a tutti voi i nostri più sinceri auguri di un Felice e Sereno Natale. Il 2024 è stato un anno indimenticabile per il tennis italiano, che ci ha regalato emozioni straordinarie: Jannik Sinner al numero 1 del mondo, Due titoli Slam. La vittoria alle ATP Finals, Il bis in Coppa DavisVi ringraziamo per averci seguito con passione durante questa stagione storica per il nostro sport. Gli aggiornamenti ordinari riprenderanno il prossimo 28 dicembre.
    A tutti voi, l’augurio di trascorrere delle serene festività in compagnia dei vostri cari… e ricordate di mangiare con moderazione! 😉
    Buon Natale!La Redazione” LEGGI TUTTO

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    Pagelle 2024: il meglio, …e il peggio, della stagione maschile

    Jannik Sinner trionfa agli Australian Open

    Sognare non costa niente, ma viverlo ad occhi aperti e con il cuore che batte a mille all’ora è molto, molto più bello…. Il 2024 è entrato nei libri di storia come la stagione più vincente di sempre per il tennis italiano, grazie a Jannik Sinner e tantissimo altro. Le nostre nazionali, la crescita di tanti giovani, il ritorno di Berrettini, l’esplosione ad altro livello di Musetti, una Paolini che tocca il cielo con un dito e vince l’Oro Olimpico con Errani. Niente è impossibile ma non sarà facile vivere un’altra annata così ricca di soddisfazioni. Anche a livello internazionale sono davvero tanti i temi che hanno arricchito la stagione da poco andata in archivio, tra novità, conferme e delusioni.
    Andiamo a rivivere il meglio e il peggio del 2024 al maschile, con i nostri “Oscar” in salsa tennistica. Fatti, veloci riflessioni e un pizzico d’ironia, per emozionarci di nuovo ripensando a momenti che non si potremo mai dimenticare.

    Giocatore dell’anno: Jannik Sinner
    Dopo le ultime travolgenti settimane del 2023, tutti ci aspettavamo un 2024 di Sinner di grandissimo livello e ricco di vittorie, ma… Jannik è andato oltre ogni più rosea aspettativa, ha raggiunto risultati che nemmeno osavamo sognare. Si temeva che il suo fisico non reggesse nel tempo lo sforzo di un tennis così veloce e aggressivo, la qualità degli avversari o altro ancora… niente. Sinner ha sbaragliato la concorrenza con un gioco in continuo miglioramento e un fisico ancor più solido. Si è preso tutto o quasi, dominando in modo assoluto sui campi in duro, vincendo il suo primo torneo in carriera su erba, chiudendo di nuovo l’annata da “tiranno” con le ATP Finals e la conferma in Davis Cup, ovviamente da n.1 nel ranking con un distacco enorme su tutta la concorrenza. Ha demolito ogni record del tennis italiano con una stagione tra le migliori di sempre nell’era moderna della disciplina, con il macigno sul groppone della bruttissima vicenda Clostebol, una mazzata  che avrebbe distrutto chiunque. Non lui, per un motivo molto semplice: la sua forza morale unita alla consapevolezza di non aver fatto NIENTE di male. Due Slam, record su record e soprattutto un tennis clamorosamente avvincente, sempre più ricco e completo. Vederlo volare sul rettangolo di gioco mulinando accelerazioni clamorose per velocità e controllo è un’esperienza sensoriale impagabile. Grazie Jannik.

    Sublime from Sinner
    The Italian clinches his maiden Grand Slam title
    He triumphs in five hardfought sets 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 to win #AO2024. @janniksin • @wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis pic.twitter.com/DTCIqWoUoR
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 28, 2024

    Delusione dell’anno: Holger Rune
    Non è stata una scelta facile. Nella categoria più scomoda si poteva optare per Djokovic, ma si è “salvato” con l’Oro Olimpico, o per Medvedev, in grande crisi tecnica e con zero titoli vinti, o anche su Tsitsipas, perso in altre faccende. Alla fine complessivamente e in rapporto al valore del giocatore, Holger Rune è tra i big di talento il tennista che meno ha performato e più ha deluso nel 2024. Aveva chiuso il 2023 al n.8 ATP, con le Finals disputate; quest’anno le Finals non l’ha nemmeno sfiorate per colpa di una stagione negativa sotto ogni punto di vista, certificata dal modestissimo n.13 ATP di fine anno. Nessun torneo vinto per il coetaneo di Alcaraz, ma soprattutto una regressione preoccupante a livello tecnico e di attitudine. Quel tennista potente, sportivamente “cattivo” e capace di spaccare la palla si è perso in quel sorriso beffardo con il quale sottolinea in più momenti dei suoi incontri la frustrazione per il non riuscire ad imporsi e giocare il suo miglior tennis. Holger è vittima di se stesso e il malato che non accetta la malattia è un paziente molto difficile da curare… Inutile girarci intorno, il pessimo anno del danese è purtroppo farina del suo sacco, non c’è sfortuna che tenga. Il tourbillon di coach e di scelte sbagliate, aggravato da problemi fisici e la fretta di rientrare, l’ha fatto crollare in un vortice perverso. Non è lucido in campo, sbaglia l’atteggiamento, la selezione dei colpi, la tattica di gioco. Rare nel 2024 le partite ben giocate, in un caos micidiale che l’ha depotenziato. Ha troppo talento per restare lontano dai migliori, ma serve uno strappo netto, e serve subito. Razionalità, una guida stabile e sicura, recuperare un tennis più semplice e basato sulle sue qualità agonistiche, questi gli obiettivi da perseguire nel 2025 per tornare a battagliare con i migliori.

    Match dell’anno: Sinner – Medvedev, finale Australian Open
    Chi legge potrà obiettare che ci sono state nel 2024 partite tecnicamente migliori (per esempio Sinner – Berrettini a Wimbledon, o Alcaraz – Sinner a Pechino per dirne due) o segnate da una battaglia ancor più avvincente (vedi Shelton – Tiafoe a US Open) ma la vittoria di Jannik in rimonta su Daniil nella finale di Melbourne è stata una partita non solo bella, ma fondamentale per il 2024 del nostro campione. Per mille motivi. La prima finale Slam, due set giocati con la normale tensione della prima volta – e sotto i colpi di avversario fortissimo – e quindi la capacità di ribaltarla con quella scossa di rabbia alla fine del secondo set, il cambio tattico e la furia in risposta. In quei 3 minuti tutto è cambiato: Sinner è salito in cattedra e si è preso il campo, le gambe e la testa dell’avversario. “Sono morto” diceva a Vagnozzi, ma invece è risorto come un meraviglioso Lazzaro sportivo, andando a prendersi il primo Major in carriera. Un successo decisivo, tonnellate di autostima e uno slancio clamoroso per il resto della stagione. Sono convinto che se non fosse riuscito a ribaltare quella finale, non avrebbe disputato un 2024 così vincente. La partita è stata anche molto bella a tratti, ma è soprattutto il suo peso specifico ad eleggerla come la più importante dell’anno.

    Ritorno dell’anno: Matteo Berrettini
    Quanto è bello scrivere questo commento. Il nostro Matteo-Nazionale negli ultimi anni ha trangugiato una quantità di fiele che avrebbe abbattuto qualsiasi essere umano… Non lui. Tutto è nato a Malaga 2023, su quella scomodissima panchina azzurra in Davis. Lì a soffrire e poi gioire con gli altri, ma da tifoso, non da protagonista. Ma come… io che ho dato idealmente il via a questo Rinascimento azzurro, non sono in campo a vincere? L’anno prossimo ci sarò io lì con Jannik. Una promessa a se stesso che si è trasformata in una forza brutale che per una volta è stata più forte degli infortuni e pure della sfiga atavica che non lo lascia mai in pace. C’ha messo qualche mese a carburare e sanarsi al 100%, poi The Hammer è torneo, ha vinto ed è stato anche sfortunato sui prati, dove ha trovato prima Draper e poi un Sinner irreale a bloccarlo, altrimenti poteva arrivare il terzo titolo a Stoccarda e a Wimbledon chissà… Ma dopo la doppietta estiva sulle Alpi, ha messo a fuoco proprio quella Davis e ha vinto, tra Bologna e Malaga, vero grande protagonista della nostra terza “insalatiera”. Pure il migliore in assoluto per rendimento sul rosso, ma quei numeri sono quisquilie. L’unica cosa che conta è che Berrettini è tornato.

    Impresa dell’anno: Musetti semifinale a Wimbledon
    Sul rosso di Parigi i segnali erano forti e chiarissimi. Lorenzo Musetti ha cambiato passo. Due match dominati, poi quella partita notturna persa contro Djokovic, ma che qualità. Anticipo, un tennis più diretto e una posizione migliore. E uno sguardo più intenso, con gli occhi solo sulla palla e non su territori autodistruttivi. Per questo mi ero spinto a dire appena prima della stagione su erba che Musetti proprio sull’erba avrebbe spiccato il volo, che i prati sarebbero diventati la sua miglior superficie se fosse riuscito a tenere quell’attitudine, facendo ancor più tesoro delle peculiarità del contesto “verde” per affinare il suo gioco ed elevarlo ulteriormente. La previsione si è rivelata azzeccata. “Muso” ha fiutato l’erba, l’ha fatta sua e il suo tennis è decollato. Ha giocato settimane stellari, non ha vinto per poco al Queen’s, ma a Wimbledon ha giocato un torneo spettacolare, esplodendo tutta la qualità del suo braccio e volando in semifinale, suo miglior risultato in carriera in uno Slam,. Il tennis di qualità, mano e variazioni di Lorenzo è ideale per come si interpreta oggi il gioco su erba, e Wimbledon l’ha dimostrato. C’è riuscito finalmente credendo in se stesso e razionalizzando i tempi di gioco, con sincronie mai così adeguate e rapide. Sullo slancio dei Championships è tornato a Parigi e si è preso un bronzo Olimpico meritatissimo, stoppato solo da un Djokovic “in missione”. Peccato per le finali perse in Cina e Umago, ma il suo Wimbledon 2024 resta l’impresa dell’anno e pietra angolare su cui costruire una nuova carriera, a caccia della top10 e oltre…

    Torneo dell’anno: Australian Open
    Altra scelta non facile, ma oltre alla clamorosa vittoria di Sinner, molte sono state le partite belle e significative del torneo. La semifinale di Jannik vs. Djokovic, con i primi due set nei quali ha forse toccato il suo miglior tennis in carriera; l’altra semifinale tra Medvedev e Zverev, battaglia feroce, e poi Medvedev – Hurkacz e Zverev – Alcaraz, o De Minaur – Rublev e Shelton – Mannarino… tante le partite interessanti che fanno preferire gli AO24 ad altri bei tornei stagionali.

    Fattaccio dell’anno: il ricorso della WADA alla positività di Sinner al Clostebol
    Non ha senso adesso ripercorrere tutti gli spigoli di una faccenda a dir poco spigolosa. Solo sottolineo quello che ritengo essere IL fattaccio. C’è stato un errore. Terribile, evidente e se mi passate il termine grottesco da parte di professionisti di quel livello nel team di Jannik. Ma… se un tribunale indipendente ha accertato i fatti con una sentenza che parla di quantità di sostanza ridicola e nessuna pratica dopante, e la stessa WADA riconosce che NON c’è stata la volontà di alterare le prestazioni con una pratica illecita, allora… di cosa stiamo parlando? L’attività antidoping è sacrosanta per cacciare a pedate nel sedere dallo sport coloro che barano. Qua si riconosce che non si è barato e non c’è stata la volontà di farlo. Allora tutto il resto è un teatro dell’orrore, che fa male allo sport e alla sua credibilità.

    Punto dell’anno: back di diritto difensivo di Berrettini contro Kokkinakis in Davis Cup
    Nel web e tv girano highlights di ogni tipo, tra difese assurde (clamorosa quella di Sinner vs. Alcaraz a Indian Wells), tweener o tuffi (ancora Jannik ad Halle, incredibile quello vincente vs. Griekspoor!), ma ancora per il peso specifico e tensione del momento, scelgo la difesa leonina e taglio sotto col diritto improvviso di Berrettini contro Kokkinakis nella fase decisiva della semifinale in Davis Cup. Partita di una durezza totale, con il “Kokk” che è uomo Davis vero, e il nostro Matteo che non accetta la sconfitta. Scambio terribile, comanda l’australiano e il nostro corre con disperata lucidità verso destra tirando un diritto difensivo in chop che taglia il campo e sorprende il rivale. Esplode lo stadio, e quell’improvvisa giocata di classe tramortisce il rivale e consegna idealmente la vittoria a Berrettini. Idealmente consegna anche la coppa, perché se Matteo perde quel match, non sappiamo come sarebbe andata a finire contro la fortissima coppia australiana nel doppio decisivo… Un colpo di classe e davvero fondamentale.

    Matteo Berrettini that is OUT OF THIS WORLD #DavisCup | @MattBerrettini | @federtennis pic.twitter.com/zL2iDbtYkG
    — Davis Cup (@DavisCup) November 23, 2024

    Giocatore più migliorato: Jack Draper
    Ho sempre esaltato la qualità e differenza del britannico, ma viveva di sprazzi isolati. Nell’estate 2024 finalmente Jack è esploso al massimo livello, facendo vedere a tutti che razza di tennista sia. Gioca forte, gioca bene, fa il punto da ogni posizione e ti fa giocare pure malissimo perché controlla, varia e ti porta in posizioni molto scomode. Dopo anni di alti e bassi per problemi fisici e pure uno stato ansioso che non riusciva a domare in troppe occasioni – portandolo pure ad infortunarsi per eccesso di tensione – Draper a US Open ha messo il mostra il meglio del suo repertorio e solo un Sinner troppo forte l’ha stoppato. Ha cambiato passo, come tennis e come testa. Se il fisico lo lascia in pace (ha dichiarato di riuscire ad allenarsi meglio e con continuità) è facile pronosticarlo come prossimo top10 e tennista da corsa nei grandi tornei. Non gli manca niente, ma proprio niente, per sedersi al banchetto dai grandi, e non per star lì solo a guardare… Una menzione anche per il bravissimo Flavio Cobolli: incredibile quel che è riuscito a fare a livello tecnico e di prestazione nel 2024. Incredibile!

    La foto dell’anno: Nadal che saluta il pubblico di Roma dalla passerella del Foto Italico
    Dopo Roger 2019, a spasso per il Foro su di una sorta di “Papa-Mobile” attorniato da un’orda di appassionati festanti, come dimenticare Rafa che sulla passerella tra Centrale e area giocatori saluta una marea umana, tutta per lui. Una foto memorabile, e momento che ho avuto la fortuna di vivere lì a due passi. Brividi. Giusto tributo al tennista più amato dell’era moderna insieme a Federer. Le due icone più amate del nostro sport.

    Un sassolino nella scarpa…: nessun progresso sul calendario stagionale
    Il calendario stagionale è e resta il grande problema del tennis attuale, che con la durezza e fisicità raggiunta dal gioco fa diventare il tutto poco sostenibile. Visto che di voglia di intervenire sulle condizioni non sembra essercene (purtroppo), si dovrebbe almeno entrare a gamba testa sullo schedule, togliendo storture e problemi. Invece la via intrapresa non sembra affatto quella corretta. Il puntare una sorta di “all-in” sui M1000 di 12 giorni non piace alla stragrande maggioranza dei giocatori; si è tolto un torneo su erba, quando questa è tornata la superficie che regala il miglior tennis; in America Latina si giocherà solo per tre settimane, penalizzando un continente che ama il tennis come pochi altri; fioccano continue esibizioni; non si riesce a trovare una miglior sistemazione alla Davis, che almeno vedrà le finali in Italia (grazie FITP). Insomma, problemi tanti, volontà di intervenire in modo strutturale e deciso, poca. Non è facile, il compito è dir poco arduo, ma si potrebbe fare molto di più.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Agnieszka Radwanska inizia la carriera da coach: Allenerà Magda Linette

    Agnieszka Radwanska nella foto – Foto Getty Images

    Agnieszka Radwanska, una delle tenniste più carismatiche della sua generazione, inizia una nuova avventura nel tennis come allenatrice della connazionale Magda Linette, attuale numero 38 del mondo.L’ex tennista polacca, che ha lasciato un’impronta indelebile nel tennis del suo paese grazie al suo stile unico e la capacità di inventare colpi non convenzionali, metterà la sua esperienza al servizio di Linette in quello che si preannuncia come un interessante esperimento.
    Durante la sua carriera, Radwanska si è mantenuta costantemente ai vertici del tennis mondiale, guadagnandosi l’ammirazione degli appassionati per la sua creatività in campo. Ora, la sfida sarà quella di trasmettere questa sua visione del tennis a Linette.Sarà interessante vedere come Radwanska si adatterà al ruolo di coach e come potrà influenzare il gioco di Linette, in quella che rappresenta la sua prima esperienza come allenatrice nel circuito professionistico.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Next Gen Atp Finals 2024, le partite di oggi: programma e orari

    Seconda giornata alle Next Gen Atp Finals, in diretta su Sky Sport Tennis e in streaming su NOW fino a domenica. Dopo le sorprese nel day-1, il round robin prosegue con le prime sfide da dentro o fuori. È il caso dell’atteso confronto nel gruppo blu tra Arthur Fils e Jakub Mensik: il francese e il ceco, rispettivamente n. 1 e n. 3 del seeding, hanno perso all’esordio e hanno bisogno di una vittoria per tenere vive le speranze di qualificazione in semifinale. Dall’altra parte il brasiliano Joao Fonseca, invece, affronterà il sorprendente Learner Tien: sarà il remake della finale degli US Open Junior 2023. Ad aprire il programma, però, saranno i match del gruppo rosso con Shang-Basavareddy e Van Assche-Michelsen.

    Come seguire le Next Gen Atp Finals su Sky
    Le Next Gen ATP Finals presented by PIF sono trasmesse interamente in diretta su Sky e in streaming su NOW. Aggiornamenti in tempo reale sul canale all news Sky Sport 24, con studi di approfondimento e analisi prima e dopo gli incontri, sul sito skysport.it e sugli account social di Sky Sport (Instagram, Facebook, Twitter e TikTok) dove i followers potranno seguire e commentare live le news attraverso l’hashtag #SkyTennis. LEGGI TUTTO

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    La Stagione Infinita: Un calendario insostenibile?

    Thanasi Kokkinakis nella foto – foto Getty Images

    Il tennis moderno si trova ad affrontare una delle sfide più complesse della sua storia: un calendario che si estende per quasi 11 mesi, mettendo a dura prova la salute fisica e mentale dei giocatori. Una situazione che sta diventando sempre più insostenibile.“Sarebbe fantastico se la stagione durasse 9 mesi. Dobbiamo cambiare molte cose per preservare il nostro sport,” ha dichiarato Thanasi Kokkinakis a TennisHead, dando voce a un malcontento sempre più diffuso nel circuito professionistico riguardo la lunghezza della stagione tennistica.Il paradosso del calendario tennistico si manifesta già nelle date: la stagione 2025 inizierà il 27 dicembre con la United Cup, seguita il 30 dicembre dai primi tornei ATP e WTA. Un inizio che precede addirittura l’anno nuovo, quando i giocatori hanno appena concluso le competizioni di novembre.
    I Problemi StrutturaliIl tennis deve affrontare diverse criticità:– Viabilità economica insufficiente per i giocatori fuori dalla top 300– Lesioni ricorrenti a spalla, gomito e polso– Palle sempre più pesanti– Variazioni di materiali durante la stagione– Tempo insufficiente per una preparazione adeguata– Recupero fisico compromesso
    L’Impatto sulla SaluteIl calendario frenetico ha conseguenze dirette sulla salute dei giocatori:– Minor tempo per la preparazione fisica– Aumento del rischio di infortuni– Stress mentale accumulato– Difficoltà nel mantenere un equilibrio vita-lavoro– Recupero inadeguato tra i tornei
    La Pressione del RankingI giocatori si trovano in un circolo vizioso:– Necessità di partecipare a molti tornei per difendere i punti– Impossibilità di saltare eventi importanti– Pressione costante per mantenere la posizione– Rischio di crollo nel ranking in caso di pause
    Il Confronto con Altri SportA differenza di sport come NBA o NFL, che prevedono:– Tre mesi di pausa totale– Calendario concentrato– Rotazione dei giocatori– Gestione programmata del carico di lavoro
    Il tennis non offre queste possibilità di gestione degli sforzi.
    Le Possibili SoluzioniLe opzioni per migliorare la situazione sono limitate:– Riduzione del numero di tornei obbligatori– Introduzione di periodi di pausa obbligatori– Revisione del sistema di punteggio– Migliore distribuzione geografica dei tornei– Protezione del ranking in caso di pause programmate
    Gli Ostacoli al CambiamentoDiversi fattori rendono difficile una riforma:– Impegni contrattuali con i tornei– Pressioni commerciali e televisive– Interessi economici divergenti– Struttura frammentata del tennis professionale– Resistenza al cambiamento delle istituzioni
    Il Futuro del TennisIl tennis si trova a un bivio:– Mantenere lo status quo rischiando la salute dei giocatori– Implementare riforme radicali per preservare il futuro dello sport– Trovare un equilibrio tra business e sostenibilità– Ripensare il formato delle competizioni
    La soluzione non appare semplice, ma è sempre più evidente che il sistema attuale necessita di una profonda revisione per garantire la longevità delle carriere dei giocatori e la qualità dello spettacolo offerto.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Italiani e Italiane nei tornei ITF: I risultati di Giovedì 19 Dicembre 2024

    Tommaso Compagnucci nella foto

    M15 Antalya 15000 – Quarter-final[3] Tommaso Compagnucci vs Andrea Meduri 2 incontro dalle 11:30ITF Antalya T. Compagnucci0 A. Meduri0 Vincitore: T. Compagnucci per walkover ServizioSvolgimentoSet 1

    [5] Lucas Bouquet vs Noah Perfetti ore 11:30ITF Antalya L. Bouquet05 N. Perfetti• 156ServizioSvolgimentoSet 1N. PerfettiL. Bouquet 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A5-5 → 5-6N. Perfetti 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5L. Bouquet 0-15 0-30 0-40 15-405-3 → 5-4N. Perfetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-2 → 5-3L. Bouquet 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 5-2N. Perfetti 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-1 → 4-2L. Bouquet 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-1 → 4-1N. Perfetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-402-1 → 3-1L. Bouquet 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-1 → 2-1N. Perfetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1L. Bouquet 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0

    Niccolo Ciavarella vs Branko Djuric 2 incontro dalle 11:30Il match deve ancora iniziare
    Michel Hopp vs [2] Franco Agamenone 2 incontro dalle 11:30Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO