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    Infortunio per Musetti in finale a Monte-Carlo, salta l’Atp 500 di Barcellona: le news

    Dopo il grandissimo percorso al Masters 1000 di Monte-Carlo, chiuso in finale contro Carlos Alcaraz, Lorenzo Musetti non parteciperà all’Atp 500 di Barcellona, in programma dal 14 al 20 aprile e in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. L’azzurro, che da domani sarà ufficialmente n. 11 al mondo, si concentrerà sul recupero dal problema fisico alla gamba destra che gli ha condizionato tutto il terzo set della finale contro il tennista spagnolo, come spiegato a Sky Sport nel post partita: “Sicuramente salterò Barcellona – ha detto Musetti -. Prenderò del tempo per riposare e per essere pronto per Madrid. A livello muscolare sembrerebbe tutto ok, penso che con un po’ di riposo potrò ritornare alla grande”. LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini, le parole su Sinner e il caso Clostebol: cosa non va

    Federica Pellegrini e il caso Sinner. Premessa necessaria: l’ex nuotatrice azzurra, campionessa olimpica (e di tutto il resto) è una leggenda dello sport italiano e mondiale e possiede una testa molto pensante, che va rispettata a prescindere, anche e soprattutto quando parla e si espone. Chi non solo l’ha criticata andando oltre il tema specifico, ma addirittura insultata sui social, a seguito dell’intervista concessa ad Alessandra Retico per Repubblica, merita totale disapprovazione, così come la vittima delle offese merita tutta la solidarietà innanzitutto come persona. Questa purtroppo è la spazzatura di chi offende nell’anonimato e come ciarpame della Rete va considerato, anche se fa male. Augurandoci che un paio di giorni siano bastati per calmare gli animi degli esagitati da tastiera, si può dunque tornare al contenuto delle dichiarazioni su Sinner di Pellegrini, che ricopre peraltro in modo degnissimo – chi, se non lei – l’importante e prestigioso ruolo di membro del Comitato Internazionale Olimpico eletta nella Commissione atleti. A maggior ragione in quella veste, tuttavia, non possono passare sotto silenzio le (troppe) inesattezze sui fatti, che dovrebbero stare alla base delle parole. Mettiamoli allora al centro questi fatti, come sono stati raccontati attraverso il lavoro del nostro Danilo Freri con la redazione di Sky Sport, e che qui verranno riportati esattamente come abbiamo fatto in questi mesi, confrontandoli con l’intervista per confutare una a una le opinioni espresse. 

    “Jannik è molto amato e dunque viene difeso sotto ogni aspetto, a prescindere, e questo lo trovo giusto. Ma credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente dal 99% dei casi”. 

    Detto che non sarebbe giusto difendere una persona perché amata, a prescindere da quello che fa, Sinner non è mai stato trattato diversamente da altri atleti, in nessuna fase della vicenda. Lo testimonia l’indagine dell’ITIA, la sentenza del tribunale indipendente dell’ITIA stessa, e infine l’appello e il patteggiamento raggiunto con la WADA. Nulla è stato risparmiato a Jannik. Va ricordato che è stato sospeso per ciascuna delle due occasioni nelle quali sono state riscontrate tracce di Clostebol nei controlli. Ha fatto ricorso nei tempi previsti dai regolamenti, come è diritto di tutti i tennisti. La sua versione è stata ritenuta credibile e la sospensione è stata tolta. Infine, è stato giudicato. Se per trattamento di favore, come molti anche tra i colleghi di Sinner hanno lasciato capire pur senza avere il coraggio di dirlo apertamente, si intende il fatto che non è stato esposto dall’ATP alla gogna mediatica dopo le sospensioni, attendendo l’esito del ricorso, l’unica risposta è che il garantismo applicato nel caso del numero uno del mondo dovrebbe valere per tutti, e che non si dovrebbe auspicare che lo stesso trattamento sbagliato venga applicato anche a lui, come purtroppo è stato fatto ad altri in passato, ma il contrario. 

    “Non tutti sanno come funziona per un atleta soggetto a controlli antidoping a sorpresa e in competizione durante tutto l’anno. Bisognerebbe spiegare questa cosa per spiegare il caso Sinner. Gli atleti vivono con un pensiero costante, quello di dover fornire un’ora di slot di reperibilità ogni giorno della vita anche quando sono in vacanza per consentire all’antidoping di andarli a trovare dovunque siano. Io avevo una sveglia che suonava alle 10 di sera con scritto location form, per ricordarmi che dovevo aggiornare ogni volta l’indirizzo. Lo considero giusto altrimenti diventa sempre di più una lotta impari”. 

    Tutto vero, ma non c’entra e non spiega nulla sul caso Sinner, che è sottoposto ai controlli a sorpresa esattamente come tutti gli altri atleti.

     “Quanto alla responsabilità oggettiva rispetto al team, va detto che non è che se il mio fisioterapista si beve una birra e investe qualcuno è colpa mia, ma diventa una mia responsabilità se il fisio usa una crema su di me e poi io risulto positivo. Vale per tutti, non è il caso Sinner a essere strano”.

    Questo è l’aspetto più grave della ricostruzione proposta da Pellegrini, perché si basa su un fatto non vero. Nessuno ha “usato”, nessuno ha somministrato una crema a Sinner, perché lui è stato contaminato da una crema contenente Clostebol presente sul dito del suo fisioterapista, e poi riscontrata poi in quantità infinitesimali nella positività ai controlli sul giocatore. Dunque si fa una inaccettabile confusione tra somministrazione (ad esempio il fisio fa un trattamento con una crema proibita sull’atleta, che non ne è consapevole) e contaminazione (ad esempio il fisio fa un trattamento senza alcuna sostanza proibita, ma contamina l’atleta attraverso una sostanza che ha usato lui stesso per sé, e accidentalmente la trasmette per incuria o per imprudenza all’atleta, che anche in questo caso ovviamente non è consapevole). E’ evidente che in entrambi i casi esiste la responsabilità oggettiva, ma ha un peso ben diverso. Sempre acqua è, ma un conto è berne un bicchiere, un altro è scivolare in una pozzanghera. 

    “Perché il caso Sinner deve essere diverso? È questa la mia domanda. E diverso è stato: la soluzione è arrivata solo dopo i ricorsi della Wada. Non dico che ci dovesse essere una sospensione. Ma di fatto è stato trattato come un caso diverso dal 99% degli altri atleti che hanno affrontato e pagato una negligenza per doping”. 

    L’unica risposta alla domanda di Pellegrini è: no, il caso di Sinner non è stato diverso dagli altri e la spiegazione di tutto questo è nelle carte dell’indagine realizzata dall’ITIA, che è stata recepita anche dalla WADA, la quale non ha mai messo in discussione la ricostruzione dei fatti dimostrata dai legali di Jannik (e mai ha messo in discussione neppure i risultati ottenuti sul campo), ma semmai l’entità della pena comminata dal tribunale indipendente. Gli avvocati hanno dimostrato subito, con prove documentate, l’acquisto dello spray e la possibile contaminazione attraverso i massaggi. Dove sta la diversità o il trattamento di favore? Certo, chi non produce prove nei tempi richiesti per il ricorso, che sono molto stretti (48 ore) non riesce ad evitare la sospensione. Ecco perché qualcuno deve fronteggiare un periodo di stop e magari deve aspettare la sentenza per avere una conferma o una assoluzione. Ma che colpa ha Sinner? Va detto inoltre che l’accordo raggiunto con l’Agenzia è previsto dal codice antidoping. È stato applicato in oltre 60 casi finora, non è stata un’esclusiva. Ci si arriva solitamente se viene riscontrato il rischio di una pena prevista dal regolamento attuale, sproporzionata rispetto all’accertamento dei fatti. E questo tipo di accordo vale per tutti i casi che abbiano analogie con quello di Sinner. Per Simona Halep, citando un altro esempio tennistico, non si sarebbe potuto fare, perché sostanza, circostanze e prove erano diverse.

    “C’è una casistica anche nel nuoto, dove per esempio alcuni hanno usato un inalatore diverso per l’asma e poi sono risultati positivi. Oppure a causa di creme comprate magari all’estero. Quando vai in farmacia a chiedere un farmaco specifico lo porti al medico della federazione che lo controlla, lo scheda e vede se ci sono principi attivi o contaminazioni: solo se è ok allora lo puoi utilizzare. Non è una vita semplice, ma credo sia l’unico modo per combattere il doping”. 

    Pellegrini dovrebbe ricordare il caso del nuotatore brasiliano Grabriel Silva Santos, sospeso otto mesi e poi assolto dal Tas per una contaminazione da Clostebol. Assolto totalmente. È riuscito a dimostrare di essere stato contaminato attraverso l’uso del bagno utilizzato anche da un familiare, probabilmente tramite un asciugamano. Purtroppo per lui, non ha fatto in tempo a far togliere la sospensione da subito, ma era un caso complesso da ricostruire rispetto a Sinner, che comunque è arrivato ad una soluzione positiva. E’ colpa o è un privilegio di Jannik se è riuscito a dimostrare la verità dei fatti in tempo per far togliere la sospensione? Peraltro anche l’Antidoping sa che ci deve essere cautela nei giudizi nei casi di positività al Clostebol, perché la scienza ha dimostrato che c’è un’alta possibilità di trasmettere questa sostanza con semplici contatti casuali. Basterebbe una stretta di mano. O un massaggio con un dito contaminato, come Sinner. Ecco perché sarebbe meglio stabilire delle soglie e così si farà. Perché si rischia di sospendere atleti che poi sono di fatto non colpevoli. Anche per questo, durante il procedimento per Sinner, la WADA ha già annunciato che cambieranno le regole dal 2027, il peso della responsabilità oggettiva sarà collegato alla quantità di sostanza riscontrata nel test. Se c’è contaminazione ed è al di sotto di una certa soglia, l’atleta non verrà più considerato positivo, non scatterà nessuna conseguenza perché considerata irrilevante per le prestazioni. Che anche nel caso di Jannik, non sono mai state alterate”. Infine, ancora un paio di precisazioni. Wada ha fatto ricontrollare da laboratori diversi tutti i test di Sinner dell’anno precedente. Non si è limitata a guardare i referti dell’epoca. Li ha fatti rifare, per cercare qualsiasi traccia. E non ha trovato nulla. Mettere in circolo il sospetto di trattamenti di favore per Jannik e per l’Agenzia Antidoping è particolarmente grave e infamante, perché è l’opposto della realtà. In generale gli atleti, soprattutto se leggendari e influenti come Federica Pellegrini, che ha anche una responsabilità nel mondo dello sport, possono svolgere un ruolo fondamentale per migliorare il modo di combattere il doping e renderlo più efficace e giusto, ma non è spargendo sospetti sulle disparità di trattamento perché un atleta è amato, o perché è il numero uno del mondo, che si ottengono risultati per il bene dello sport. E soprattutto, lo si fa chiedendo più giustizia e più garanzie per tutti, non di meno per uno, in base agli errori subiti da altri in passato. Con immutabile stima, ammirazione e rispetto per Federica Pellegrini.
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    WTA 500 Stoccarda: Il Tabellone Principale. Aryna Sabalenka guida il seeding. Jasmine Paolini n.5 del seeding

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Patrick Boren

    WTA 500 Stoccarda – Tabellone Principale – terra(1) Aryna Sabalenka vs ByeAnastasia Potapova vs Clara Tauson Qualifier vs Elise Mertens Qualifier vs (8) Diana Shnaider
    (4) Coco Gauff vs Bye(WC) Tatjana Maria vs Danielle Collins (WC) Jule Niemeier vs (WC) Laura Siegemund (WC) Eva Lys vs (5) Jasmine Paolini
    (6) Mirra Andreeva vs Marta Kostyuk Ekaterina Alexandrova vs Liudmila Samsonova Magdalena Frech vs Rebecca Sramkova Bye vs (3) Jessica Pegula
    (7) Emma Navarro vs Beatriz Haddad Maia Jelena Ostapenko vs QualifierDonna Vekic vs QualifierBye vs (2) Iga Swiatek LEGGI TUTTO

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    Musetti fantastico per un set, poi Alcaraz sale in cattedra e Lorenzo accusa problemi fisici. Lo spagnolo trionfa a Monte Carlo

    Lorenzo Musetti (foto Brigitte Grassotti)

    Epilogo amaro della finale del Masters 1000 di Monte-Carlo vinta dallo spagnolo Carlo Alcaraz che batte, 3-6 6-1 6-0, il nostro Lorenzo Musetti, menomato da un infortunio alla coscia destra in apertura del terzo set. Lorenzo aveva iniziato alla grande il match, giocando un tennis intelligente fatto di continue variazioni su cui il numero tre al mondo non riusciva a produrre un contro gioco efficace. Un super Musetti e dall’altra parte un Alcaraz impreciso ed incostante, messo in difficoltà dal gioco dell’azzurro. Musetti non dava mai due palle uguali allo spagnolo, alternando il back di rovescio con il dritto in top, con l’iberico che faticava a trovare punti di riferimento. Qualche fiammata di dritto, ma nessun tentativo per scardinare la trama di Musetti che chiudeva il set 6-3. Si attendeva il ritorno dello spagnolo che in media dall’inizio del torneo aveva collezionato 19 errori gratuiti nella prima frazione per poi scendere (sempre in media) a 10 e 9 nel secondo e terzo set. Ed infatti nel secondo set Alcaraz ritrovava il dritto e dominava con un filotto di 5 giochi a zero. La superiorità di Alcaraz nel secondo era fuori discussione, ma nel finale si rivedeva Musetti che oltre a tenere il servizio si procurava quattro palle break.Ci si aspettava un terzo set di lotta, ma Musetti che perdeva il primo gioco da 40-15 si toccava la coscia destra. Alcaraz confermava il break e sul primo scambio del gioco successivo Lorenzo si fermava e rinunciava a colpire la palla. Un tentativo di chiudere velocemente i punti, ma senza appoggi arrivavano gli errori. Il medical time out non risolveva la situazione dell’azzurro. Musetti restava in campo per onorare il torneo, cedendo i punti senza lottare. Peccato perché finchè è stato in campo Lorenzo ha lottato alla pari contro Alcaraz. Nonostante il finale amaro Lorenzo ha dimostrato di poter lottare alla pari con i più forti. La top-10 ormai è una realtà da cogliere con un solo passo in avanti.

    1 setMusetti al servizio. Dritto fuori di Alcaraz 15-0. Dritto incrociato dello spagnolo, Lorenzo è in ritardo 15 pari. Gioca in top Musetti, esce il dritto di Alcaraz 30-15. Affonda il rovescio il n.3 del mondo 30 pari. Palla corta di Musetti, scambio da applausi, ma esce il recupero del toscano 30-40. Palla break. Passante sulla riga di Alcaraz. Break. 0-1.Alcaraz servizio e dritto 15-0. Doppio fallo 15 pari. Ace 30-15. Lo spagnolo fuori misura 30 pari. Prima vincente 40-30. Risponde lungo Musetti parità. Spinge da fondo Alcaraz . Tiene lo scambio Musetti che sposta lo spagnolo Dritto fuori e parità. Lungolinea out per Musetti, stecca il dritto Alcaraz, parità. Perfetto da fondo Musetti che chiude con un dritto vincente. Palla break. Serve and volley dello spagnolo. Parità. Lorenzo costringe Alcaraz all’errore. Palla break. Dritto vincente da fondo. Parità. Passante vincente di Musetti. Palla break. Alcaraz chiama a rete Musetti. Lob dello spagnolo, veronica dell’azzurro. Break. 1-1.Musetti serve in kick e costringe in difesa Alcaraz 15-0. Le variazioni di Lorenzo danno fastidio allo spagnolo 30-0. Prima vincente 40-0. Gioco a zero 2-1.Alcaraz falloso anche con il rovescio 0-30. Opportunità per Lorenzo. A rete lo spagnolo 15-30. Ancora un dritto in rete 15-40, due palle break. Dritto fuori del numero tre del mondo. Break 1-3.Musetti al servizio per confermare il break. Domina rovescio contro rovescio, Lorenzo 15-0. Servizio vincente 30-0. In ritardo Alcaraz sul dritto di Musetti 40-0. Back in rete di Lorenzo 40-15. Due errori di Musetti. Parità. Ace (217). Break confermato 4-1.Alcaraz per restare in corsa. Smash di rimbalzo 15-0. Risposta vincente da circoletto rosso 15 pari. Stecca il dritto Musetti 30-15. Serve in kick Alcaraz 40-15. Rovescio in rete dell’azzurro. Alcaraz resta in scia 2-4.Musetti per prendere il largo. Alcaraz recupera tutto il possibile 0-15. Dritto a sventaglio di Musetti 15 pari. Si apre il campo con la prima (211) Lorenzo, 30-15. Ancora una prima (205) vincente 40-15. Break confermato 5-2.Alcaraz al servizio per restare nel set. Spinge con il dritto lo spagnolo 15-0. Dritto fuori di Alcaraz 15 pari. Attacco sul rovescio di Musetti 30-15. Rovescio fuori 40-15. Tenta la risposta vincente Musetti, gioco Alcaraz che resta vicino 3-5.Musetti serve per il set. Volée vincente 15-0. Esce il dritto di Lorenzo 15 pari. Prima a 207, un back, un rovescio in top e Alcaraz va nel pallone 30-15. Ace di seconda 40-15. Due set point. Palla corta vincente. Primo set Musetti 6-3.
    2. setServe Alcaraz, che sembra un po’ più viso 30-0. Bene Musetti con il dritto incrociato 30-15. Stecca il rovescio l’azzurro 40-15. Dritto fuori del n.3 del mondo 40-30. A rete lo spagnolo 1-0.Musetti alla battuta. Alcaraz chiude da fondo 0-15. Rovescio fuori dello spagnolo 15 pari. Tenta la palla corta Carlos 30-15. Questa volta il drop-shot fa male 30 pari. Bella volée di Alcaraz 30-40 palla break. Super risposta di Alcaraz. Break 0-2.Alcaraz per confermare il break . Entra la prima allo spagnolo 30-0, che vince uno scambio a rete 40-0. Gioco a zero, break confermato 3-0.Inizia bene Musetti 15-0. Falso rimbalzo, 15 pari. Prima a 209, 30-15. Sbaglia il rovescio Alcaraz 40-15. Sbaglia la palla corta Musetti 40-30. Ancora una palla corta, sbaglia il recupero Musetti. Parità. Sbaglia ancora la direzione Musetti, palla per il doppio break per Alcaraz. Rovescio fuori di Lorenzo. Doppio break 0-4.Alcaraz al servizio per mettere un’ipoteca sul set. Dritto vincente 15-0. Ace 30-0. Dritto fuori 30-15. Ancora un vincente 40-15. Alcaraz domina al servizio 5-0.Musetti per restare nel set. Palla corta fuori 0-15. Risposta in rete 15 pari. Bene con il dritto Lorenzo 30-15. Bene con la prima il toscano 40-15. Primo gioco nel set per Musetti 1-5.Alcaraz serve per il secondo set. Palla corta di Musetti, recupera Alcaraz 15-0. Prima vincente 30-0. Contropiede dello spagnolo 40-0. Tre set point. Doppio fallo 40-15. Sbaglia Alcaraz 40-30. Risposta vincente di rovescio lungolinea. Parità. Sbaglia ancora Alcaraz. Palla break. Serve and volley Alcaraz. Parità. Il nastro mette fuori il dritto di Alcaraz. Palla break. Sbaglia un dritto facile Musetti. Parità. Rovescio fuori di Alcaraz. Palla break. Ace. Parità. Domina da fondo Lorenzo. Palla break. Servizio vincente. Parità. Risponde fuori Musetti, set point. Dritto fuori Set a Alcaraz 6-1.
    3. setMusetti al servizio. Alcaraz aggressivo scende a rete, ma volée fuori 15-0. Dritto in rete di Musetti 15 pari. Tiene lo scambio Musetti, ma sbaglia il dritto finale 15-30. Rovescio vincente di Alcaraz 15-40 due palle break. Ace. Palla corta in rete. Parità. Dritto fuori dello spagnolo. Vantaggio Musetti. Spara il dritto out Musetti. Parità. Risposta profonda di Alcaraz, esce il di nuovo il dritto. Palla break. Ancora un dritto fuori. Break 0-1.Alcaraz per confermare il break. Prima vincente 15-0. Ancora una buona prima 30-0. Sbaglia sotto rete lo spagnolo 30-15. Risposta fuori 40-15. Break confermato 2-0.Musetti sembra accusar un problema fisico all’anca. 0-15. Doppio fallo 0-30. Ottima smorzata 15-30. Mobilità compromessa per Musetti che cerca di chiudere velocemente i punti 15-40. Palla per il doppio break. Doppio break 0-3.Al servizio Alcaraz. Musetti non si muove più 15-0. Alcaraz dilaga 30-0., dritto fuori 40-0, gioco a zero 4-0.Musetti in campo solo per onor di firma. Alcaraz risponde in rete 15-0. In ritardo Musetti sul dritto 15 pari. Resta in campo il rovescio dello spagnolo 15-30. Nastro per il n.3 del mondo 15-40. La partita è ormai decisa. 0-6.

    Dal nostro inviato a Monte Carlo, Enrico Milani

    Lorenzo Musetti vs Carlos Alcaraz ATP Monte-Carlo Lorenzo Musetti [13]610 Carlos Alcaraz [2]366 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 df0-5 → 0-6L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-400-4 → 0-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-00-3 → 0-4L. Musetti 0-15 0-30 df 15-30 15-400-2 → 0-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 0-2L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace 40-A 40-40 A-401-5 → 1-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-5 → 1-5C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 40-300-4 → 0-5L. Musetti 15-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A0-3 → 0-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 ace5-3 → 6-3C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 4-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 ace3-1 → 4-1C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-1 → 3-1L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A0-1 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 0-1

    Statistica
    Musetti 🇮🇹
    Alcaraz 🇪🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    210
    273

    Ace
    3
    3

    Doppi falli
    1
    3

    Prima di servizio
    43/68 (63%)
    56/78 (72%)

    Punti vinti sulla prima
    21/43 (49%)
    39/56 (70%)

    Punti vinti sulla seconda
    13/25 (52%)
    11/22 (50%)

    Palle break salvate
    2/8 (25%)
    7/9 (78%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    121
    229

    Punti vinti sulla prima di servizio
    17/56 (30%)
    22/43 (51%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    11/22 (50%)
    12/25 (48%)

    Palle break convertite
    2/9 (22%)
    6/8 (75%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    2/4 (50%)
    13/17 (76%)

    Vincenti
    10
    30

    Errori non forzati
    29
    32

    Punti vinti al servizio
    34/68 (50%)
    50/78 (64%)

    Punti vinti in risposta
    28/78 (36%)
    34/68 (50%)

    Totale punti vinti
    62/146 (42%)
    84/146 (58%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216 km/h (134 mph)
    217 km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    181 km/h (112 mph)
    186 km/h (115 mph)

    Velocità media seconda
    151 km/h (93 mph)
    163 km/h (101 mph) LEGGI TUTTO

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    Sinner termina il periodo di restrizioni: può tornare ad allenarsi in impianti ufficiali

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Sembra ieri quando è stata annunciata la sospensione a Jannik Sinner, che ha voluto evitare conseguenze più gravi accettando le misure imposte. Dopo diverse settimane in cui si è allenato come poteva a causa delle restrizioni previste dalla sanzione, il tennista italiano potrà ora allenarsi normalmente, nelle strutture che preferisce e anche con altri tennisti professionisti.
    Oggi, domenica 13 aprile, termina il periodo durante il quale gli era vietato allenarsi in strutture ufficiali e con giocatori in attività. Si tratta senza dubbio di un passo importante in vista del suo grande ritorno nel circuito, previsto per l’ATP Masters 1000 di Roma 2025.Questo significativo allentamento delle restrizioni permetterà al numero uno del mondo di intensificare la preparazione nelle prossime settimane, potendo finalmente confrontarsi con altri professionisti e affinare il suo gioco in condizioni più simili a quelle che troverà al Foro Italico.
    Tutti noi attendiamo con impazienza il ritorno in campo del campione altoatesino, la cui assenza si è fatta sentire nell’intero circuito maggiore negli ultimi tornei importanti del calendario ATP.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Momenti iconici durante gli storici US open

    Jannik Sinner nella foto che solleva il trofeo degli Us Open. Primo Titolo Slam a New York per il tennis iitaliano al maschile in singolare – Foto Getty Images

    Gli US Open sono uno dei tornei di tennis più importanti e prestigiosi del mondo, uno dei quattro Slam e – con una storia secolare – una competizione che ha regalato al pubblico momenti indimenticabili dentro e fuori dal campo. Proviamo a condividere insieme quali sono alcuni di quelli più iconici.
    La rivalità McEnroe – BorgUno dei momenti più indimenticabili risale al 1980, quando John McEnroe conquistò il suo secondo titolo agli US Open sconfiggendo Björn Borg. La rivalità tra questi due campioni, caratterizzati da stili di gioco e personalità evidentemente opposte, rimane anche oggi una delle più classiche nella storia del tennis. Da una parte McEnroe, con il suo temperamento vulcanico e il suo gioco d’attacco. Dall’altra parte Borg, freddo e più metodico. Un contrasto che ha incantato gli appassionati fino al ritiro prematuro dello svedese.
    Steffi Graff completa il Golden SlamUn altro momento indimenticabile è quello che si è vissuto nel 1988, quando Steffi Graf riuscì a completare il “Golden Slam” vincendo tutti e quattro i tornei del Grande Slam e la medaglia d’oro olimpica nello stesso anno. La sua vittoria agli US Open fu l’ultimo tassello di questa impresa leggendaria, che rappresenta uno dei momenti più alti nella storia del tennis femminile.
    L’impresa di Jimmy ConnorsTre anni dopo, nel 1991. Jimmy Connors divenne protagonista di una cavalcata incredibile. All’età di 39 anni, infatti, l’americano raggiunse le semifinali dopo aver ricevuto una wild card. La sua corsa entusiasmante, culminata nelle celebri partite contro Aaron Krickstein e Paul Haarhuis, conquistò il pubblico internazionale per la determinazione di Connors di superare anche i limiti dell’età.
    Musica e tennisLa popolarità degli US Open ha sempre attratto non solo appassionati di tennis, ma anche celebrità di ogni categoria, tra cui diverse stelle musicali. Un esempio memorabile fu la presenza di Celine Dion agli US Open del 2001, dove si esibì in un’emozionante interpretazione dell’inno nazionale americano. La cantante canadese, che aveva già conquistato il cuore del pubblico mondiale e che aveva vinto l’Eurovision nel 1988 con la canzone “Ne partez pas sans moi” rappresentando la Svizzera, incantò i presenti con la sua voce inimitabile. Insomma, mentre oggi i fan si chiedono chi sarà il vincitore dell’Eurovision 2025, all’epoca tutti erano rapiti dalla presenza magnetica della Dion in un momento particolarmente significativo per gli Stati Uniti!
    Il trionfo di Sinner nella scorsa edizioneStorica impresa per il tennis italiano con Jannik Sinner che ha conquistato l’edizione 2024 dello US Open, diventando il primo tennista italiano a sollevare il prestigioso trofeo del Grande Slam americano. In finale, il talento altoatesino ha battuto il beniamino di casa Taylor Fritz in soli tre set, dimostrando superiorità tecnica e mentale dall’inizio alla fine del match. Con questa vittoria, Sinner non solo ha scritto una nuova pagina di storia per lo sport italiano, ma ha confermato anche il suo ruolo di protagonista assoluto nel panorama tennistico mondiale. Un successo che ha rappresenta il culmine di un percorso in costante crescita e che accende l’entusiasmo dei tifosi italiani in tutto il mondo.
    La squalifica di Serena WilliamsIn tempi più recenti, un momento sicuramente iconico è avvenuto nel 2009, quando Serena Williams fu squalificata durante la semifinale contro Kim Clijsters per aver minacciato verbalmente un giudice di linea. L’episodio ha sollevato importanti questioni sul comportamento in campo e sull’interpretazione delle regole, diventando un punto di riferimento per future decisioni arbitrali. L’atleta fu squalificata per due anni dagli US Open, salvo poi essere sospesa condizionalmente.
    La prima volta di Andy MurrayNel 2012, Andy Murray conquistò finalmente il suo primo titolo del Grande Slam agli US Open, dopo quattro finali perse. La sua vittoria contro Novak Djokovic in una finale che durò quasi cinque ore ha segnato un momento di svolta per la sua carriera e per l’intero tennis britannico.
    Edizione 2020Gli Us Open si sono svolti senza pubblico, con un’atmosfera evidentemente surreale. A spuntarla è stato Dominic Thiem, che in quell’occasione vinse il suo primo Slam in finale contro Alexander Zverev, rimontando da due set di svantaggio. L’anno dopo è stata la volta di un’altra vittoria inattesa, quella della giovanissima Emma Raducanu, che partendo dalle qualificazioni è riuscita a conquistare il titolo con un’impresa mai realizzata prima.
    E quest’anno?Le emozioni non dovrebbero mancare, così come i favoriti dal pubblico. Jannik Sinner cercherà di replicare il successo dello scorso anno. Tra gli altri favoriti non possiamo che annoverare Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Alexander Zverev, anche se giovani giocatori come Holger Rune o Jack Draper (semifinalista lo scorso anno) potrebbero essere seri contendenti. Sul lato femminile, giocatrici come Iga Świątek e Aryna Sabalenka sono tra le più indiziate come favorite, ma attenzione a Emma Raducanu o Qinwen Zheng, che potrebbero anche essere ulteriori sfidanti al titolo per il 2025. LEGGI TUTTO

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    Musetti, reazione controllata. E vincente

    Lorenzo Musetti (foto Brigitte Grassotti)

    L’evoluzione e l’affermazione personale mica sono dei processi immediati, facili e indolore. Tutt’altro. Ne prendi di mazzate in faccia cercando di crescere e migliorare; trangugi calici di fiele amarissima dopo errori e incertezze, con passi falsi che ti fanno cadere rovinosamente e ti riportano indietro, ancor più triste e insicuro sul da farsi. La via però è tracciata, nella vita e nello sport: se voglio arrivare, devo prendermi il rischio di affrontare i miei demoni e insistere, prendere a calci nel sedere tutte le paure che zavorrano i miei sogni e affrontare di petto le situazioni più scomode. Non c’è altro modo per crescere, migliorare, e vincere. È la necessaria evoluzione che porta al miglioramento, diventando una versione diversa e migliore di se stessi. Per Treccani la definizione di Evoluzione è “Ogni processo di trasformazione, graduale e continuo, per cui una data realtà passa da uno stato all’altro – quest’ultimo inteso generalmente come più perfezionato – attraverso cambiamenti successivi”. Cambiamenti successivi che avvengono in modo diseguale, a volte con scale logaritmiche, altri lenti lenti anche se hai voglia di spingere. Questa settimana sul rosso di Monte Carlo abbiamo assistito ad una crescita esponenziale del nostro Lorenzo “il Magnifico” Musetti, talento purissimo del nostro tennis per la prima volta in finale in un Masters 1000, con il best ranking in tasca e la grandissima sfida di fronte: provare a battere di nuovo in una finale Carlos Alcaraz, per ripetere il sogno di Amburgo 2022 in un contesto e torneo ancor più bello e importante.
    La definizione di Treccani su cosa sia evoluzione è asciutta e precisa, ma se vogliamo portarla nelle corde e pensieri di Musetti preferisco chiamarla “Reazione Controllata”. Tutti conosciamo la qualità tecnica del toscano, quella manualità da giocoliere innata, quel senso per la palla assoluto che gli permette di domare le traiettorie al suo volere e generare sorpresa e meraviglia come pochi. Non sempre questo talento è stato accompagnato dalla necessaria convinzione, attitudine positiva e resistenza per reggere alla pugna di avversari tosti e motivati, e sono uscite troppe brutte sconfitte. Alti e bassi. Nell’estate del 2024 e poi anche in autunno “Muso” ha fatto un cambio di passo importantissimo, partendo dall’erba che necessariamente l’ha costretto ad adattare il suo modo di approcciare la palla per non venir travolto e questo ha acceso in lui una nuova piccola grande consapevolezza di poter accelerare non solo la palla ma anche schemi e velocità d’impatto. I risultati parlano chiaro, ha esaltato e vinto tanto. È arrivato il bronzo olimpico, finali, ottime vittorie contro grandi tennisti e pure la semifinale a Wimbledon, che oggettivamente resta il suo miglior risultato in carriera per il peso specifico del torneo. Poi non sempre tutto resta stabile, e qualche passo indietro c’è stato… Non lo dicono solo i risultati, lo si è visto da un attitudine tornata un po’ incerta, senza una adeguata capace di reazione e di controllo di se stesso per reggere e ripartire con ancor più impeto e convinzione. Dopo una partenza di 2025 a dir poco traballante, ecco che a Monte Carlo, sulla terra di casa, Lorenzo ha di nuovo spiccato il volo. E non parlo della finale raggiunta, con pieno merito: mi riferisco a come è stato in campo in ogni vittoria, conquistata con sudore, fatica e una reazione controllata.
    Se lasciamo perdere la vittoria contro Berrettini, partita strana anche per colpa di un Matteo mai acceso e presente, Musetti si è fatto largo nel Principato con una serie di battaglie davvero dure e intense, tutte partite nelle quali è scivolato giù, in modo netto e brutale. Anzi, non è riuscito proprio ad accendersi. Ogni avversario l’ha messo sotto fin dai primi punti sul piano del gioco, dell’aggressività, della spinta, della intensità. Lorenzo è partito male, lento e bloccato. Ma… ha reagito e l’ha fatto con enorme controllo di se stesso, dei propri nervi e dei propri colpi. Non so se oggi “Lori” farà l’ennesima prodezza andando a stanare e battere il 4 volte campione Slam “Carlito”, sarebbe qualcosa di enorme… ma anche se la sua corsa dovesse arrestarsi in finale e sarà l’altro ad alzare la bella coppa dalle mani del Principe Alberto, Musetti questa settimana ha stravinto. Ha fatto qualcosa di importantissimo perché ha lavorato benissimo su se stesso e ha tratto nuove forze e consapevolezze, mettendo saldi mattoncini nelle fondamenta su cui costruire un Campione ancor più forte e vincente. La reazione controllata con la quale Lorenzo ha gestito le difficoltà e gli svantaggi, netti e durissimi, è più di un match point in un Masters 1000, ha un valore inestimabile.
    Musetti in passato aveva compiuto importanti imprese e anche rimontato situazioni difficili, ma era più facile che al contrario partisse a spron battuto e poi, sulla reazione e rilancio dell’avversario, non trovasse la forza e determinazione alzarsi sui pedali e scattare ancor più forte dietro all’avversario, per riprenderlo e staccarlo di nuovo. È accaduto più volte contro Djokovic, per esempio, e non solo. Per questo la sua corsa a Monte Carlo è stata dura e bellissima, diversa e ancor più importante. La sua capacita di non farsi travolgere da una partenza lenta e difficile, restando calmo e riprendendo campo, e gioco, palla dopo palla è una novità decisiva. Tutti gli avversari sono (giustamente) partiti molto forte per metterlo spalle al muro, metri dietro a rincorrere e difendere. Se lo schiaccio subito, il più è fatto. Una tattica dei rivali che più e più volte ha demolito le certezze del toscano, sconfiggendolo seccamente. Questa settimana no: Musetti ha retto, di testa e di forza fisica. Ha avuto la lucidità e pazienza di trovare nella difficoltà migliori sensazioni e cambiare tecnicamente la partita. In quasi tutte le partite è andato sotto perché preso in velocità dall’avversario, bravo a prendersi campo. La reazione di Lorenzo è stata forte e calma: in modo assai risoluto non si è perso nel nervosismo, ha iniziato a caricare bene i colpi allottando il rivale dalla riga di fondo con drive belli sostanziosi ma con poco rischio, alternati a tagli e improvvisi strappi, da palle lente ad altre molto più veloci. Ha fatto perdere i riferimenti all’altro, ha riguadagnato campo o almeno ha alzato la forza dei suoi colpi, spingendo tanto e sbagliando poco. Da difesa ad attacco, con un servizio più continuo, una risposta più ficcante, un controllo maggiore del centro del campo col primo colpo dopo il servizio, quello che è diventato il vero termometro della sua prestazione. Si è messo fisicamente in partita con una reazione importante e assolutamente controllata, senza smadonnare (o episodicamente), focalizzato nel convogliare ogni stilla di energia fisica e mentale nello spingere ed accarezzare la palla, niente attitudine auto-distruttiva ma solo voglia di reagire e vincere. C’è riuscito con alti e bassi, ma ce l’ha fatta, dimostrando in primis a se stesso di aver dentro di sé tanta di quella forza e coraggio da non temere niente e nessuno.
    Questo Musetti un po’ meno champagne, più metodico e risoluto, è tanto inedito quanto interessante perché a questa nuova dimensione riesce ad aggiungere quella magia di gioco e perle tecniche che creano la differenza, spaccano gli scambi e lo portano a sorprendere gli avversari. Carlos Alcaraz è una leggenda in divenire. Sta vivendo una fase non facile, con fiammate assolute ma anche incertezze e crolli verticali a livello mentale. Musetti può provarci, può giocare solido e poi cambiare tutto, accattare e difendersi. Solo di difesa non vincerà mai, ma servirà anche quella perché Alcaraz proverà ovviamente a comandare. Servirà la partita quasi perfetta, è molto probabile che la coppa voli in Spagna, ma se il murciano sarà più forte, lo applaudiremo. L’importante è che Lorenzo giochi la sua partita, a viso aperto, sperando anche abbia ancora abbastanza energie per farlo (è stato oltre 4 ore in più in campo dell’altro). Se giocherà una bella finale, mettendo in campo classe tecnica e questa calma e lucidità ammirata in tutto il torneo anche nei momenti più difficili, sarà comunque un successo. Sarà una grande esperienza. Chiaro, una finale è ancora più bello vincerla…
    Buona finale a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO