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    F1, Ecclestone difende Mick Schumacher: “Soffre per critiche eccessive, Michael risponderebbe a Steiner”

    ROMA – La prima parte del campionato di Formula 1 non ha visto brillare la stella di mick Schumacher. Il giovane pilota tedesco della Haas, infatti, è ancora a 0 punti in classifica dopo nove gare. E se lo scorso anno questo risultato poteva essere giustificato da una monoposto non competitiva, quest’anno il discorso non regge, perché con il nuovo regolamento la Scuderia statunitense ha fatto un deciso balzo in avanti in griglia, e i 15 punti raccolti da Kevin Magnussen sono lì a testimoniarlo. Inoltre, il team principal Gunther Steiner non perde occasione per punzecchiare il figlio d’arte, che sembra soffrire la situazione. In soccorso del campione di Formula 2 2020 è intervenuto anche Bernie Ecclestone, che all’emittente tedesca NTV ha dichiarato: “Non ha bisogno di persone che lo criticano in continuazione, deve essere aiutato”. 
    “Mick spera che qualcuno gli dia una possibilità”
    Con il suo solito fare schietto, l’ex numero 1 della Formula 1 ha poi aggiunto: “Se Michael Schumacher fosse qui e potesse rispondere, saprebbe dove mandare Steiner, e questo aiuterebbe molto Mick”. Infine, Ecclestone ha espresso preoccupazioni sul futuro della carriera del giovane Schumacher: “Se la Haas dovesse lasciarlo, la questione diventerebbe capire chi se lo prenderebbe. Mick sta soffrendo perché spera che qualcuno gli dia la possibilità di dimostrare le proprie capacità”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Ecclestone: “Mick Schumacher non ha bisogno di critiche, suo padre saprebbe dove mandare Steiner”

    ROMA – Mick Schumacher non ha certo brillato nella prima parte del campionato di F1. Il giovane pilota tedesco della Haas, infatti, è ancora a 0 punti in classifica dopo nove gare. E se lo scorso anno questo risultato poteva essere giustificato da una monoposto non competitiva, quest’anno il discorso non regge, perché con il nuovo regolamento la Scuderia statunitense ha fatto un deciso balzo in avanti in griglia, e i 15 punti raccolti da Kevin Magnussen sono lì a testimoniarlo. Inoltre, il team principal Gunther Steiner non perde occasione per punzecchiare il figlio d’arte, che sembra soffrire la situazione. In soccorso del campione di Formula 2 2020 è intervenuto anche Bernie Ecclestone, che all’emittente tedesca NTV ha dichiarato: “Non ha bisogno di persone che lo criticano in continuazione, deve essere aiutato”. 
    “Michael saprebbe dove mandare Steiner”
    Con il suo solito fare schietto, l’ex numero 1 della Formula 1 ha poi aggiunto: “Se Michael Schumacher fosse qui e potesse rispondere, saprebbe dove mandare Steiner, e questo aiuterebbe molto Mick”. Infine, Ecclestone ha espresso preoccupazioni sul futuro della carriera del giovane Schumacher: “Se la Haas dovesse lasciarlo, la questione diventerebbe capire chi se lo prenderebbe. Mick sta soffrendo perché spera che qualcuno gli dia la possibilità di dimostrare le proprie capacità”.  LEGGI TUTTO

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    F1,Gran Premio di Madrid: c'è l'interesse della capitale spagnola

    ROMA – La Formula 1 a Madrid? Ora è possibile. La capitale iberica, tramite Enrique Lopez, ministro della Comunità di Madrid, scrive a Stefano Domenicali, presidente del Circus, una lettera dove si legge: “Ho il piacere di scriverle a nome del governo della Comunità di Madrid per esprimere il nostro interesse nello sviluppo di un Gran Premio a Madrid. Credo che organizzare a Madrid un evento motoristico, che è uno dei fenomeni sportivi più eccitanti del nostro tempo, sarebbe un successo per tutti i professionisti, le istituzioni e le aziende coinvolte nello sviluppo della Formula 1”.
    Nuove prospettive
    “Naturalmente – continua il ministro nella sua lettera – sarebbe anche una soddisfazione per l’intera regione e per i suoi cittadini. Per questo il governo della Comunità di Madrid ha il massimo interesse a renderlo possibile”. “In breve vorrei confermare il nostro impegno nei vostri confronti e nei confronti di questo progetto, nonché la nostra disponibilità a firmare gli accordi appropriati per promuovere la gara e offrire un grande spettacolo sportivo e di intrattenimento. Siamo pronti a lavorare con lei e con il suo team per portare la Formula 1 a Madrid”, ha scritto alla fine del suo invito Lopez. Ora la palla passa a Domenicali che dovrebbe dare un responso per questa richiesta così decisa. La Formula 1 ha però già tante città interessate ad ospitare un Gp, sintomo di uno sport in piena ascesa. LEGGI TUTTO

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    F1, Madrid si offre alla FIA per ospitare un Gran Premio

    ROMA – Madrid possibile nuova tappa della Formula 1. La capitale spagnola scrive a Stefano Domenicali, presidente del Circus, tramite Enrique Lopez, ministro della Comunità di Madrid, che afferma: “Ho il piacere di scriverle a nome del governo della Comunità di Madrid per esprimere il nostro interesse nello sviluppo di un Gran Premio a Madrid. Credo che organizzare a Madrid un evento motoristico, che è uno dei fenomeni sportivi più eccitanti del nostro tempo, sarebbe un successo per tutti i professionisti, le istituzioni e le aziende coinvolte nello sviluppo della Formula 1”.
    L’invito di Lopez
    “Naturalmente – continua il ministro nella sua lettera – sarebbe anche una soddisfazione per l’intera regione e per i suoi cittadini. Per questo il governo della Comunità di Madrid ha il massimo interesse a renderlo possibile”. “In breve vorrei confermare il nostro impegno nei vostri confronti e nei confronti di questo progetto, nonché la nostra disponibilità a firmare gli accordi appropriati per promuovere la gara e offrire un grande spettacolo sportivo e di intrattenimento. Siamo pronti a lavorare con lei e con il suo team per portare la Formula 1 a Madrid”, ha concluso Lopez che ora aspetta un responso da Domenicali in una fase di piena espansione delle città papabili per ospitare un nuovo Gran Premio. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Almeno cinque scuderie supereranno il budget cap”

    ROMA – LaFormula 1si trova nelle ultime settimane ad affrontare un’accesa discussione riguardo al budget cap, il limite di spesa dei team attualmente fissato a 140 milioni. A fronte di questo e dei numerosi imprevisti in pista, le scuderie corrono il pericolo di superare questa soglia, come afferma Christian Horner, team principal della Red Bull, ai microfoni di “Sky Sports”: “La FIA deve affrontare questa situazione oltre il nostro controllo, altrimenti almeno la metà dei team andrà oltre il budget cap”.
    No al mondiale a tavolino
    “La progettazione della vettura è sotto il tuo controllo – precisa il numero uno del box Red Bull – ma non possiamo controllare l’inflazione. Nel Regno Unito si prevede un aumento dei prezzi dell’11% e questo ha un effetto diretto sul nostro personale, sulle materie prime e sui costi dell’energia”. Infine l’appello affinché si faccia qualcosa per scongiurare il peggio: “Non vogliamo un campionato deciso in tribunale a Parigi, abbiamo sei mesi per affrontare la questione, dobbiamo agire subito. Tagliare due o trecento dipendenti non mi sembra una soluzione. Dobbiamo risolvere questo problema: nessuno poteva prevedere questo scenario”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “La metà dei team violerà il budget cap”

    ROMA – Il budget cap e la sua utilità è uno degli argomenti oggetto di discussione inFormula 1. L’aumento dei prezzi mette a rischio il valore del tetto ai finanziamenti per le scuderie, fissato per il 2022 a 140 milioni di dollari. A fronte dei numerosi imprevisti in pista, le scuderie corrono il pericolo di superare questa soglia, come afferma Christian Horner, team principal della Red Bull, ai microfoni di “Sky Sports”: “La FIA deve affrontare questa situazione oltre il nostro controllo, altrimenti almeno la metà dei team andrà oltre il budget cap”.
    Le parole di Horner
    “La progettazione della vettura è sotto il tuo controllo – aggiunge Horner – ma non possiamo controllare l’inflazione. Nel Regno Unito si prevede un aumento dei prezzi dell’11% e questo ha un effetto diretto sul nostro personale, sulle materie prime e sui costi dell’energia”. Poi il britannico conclude: “Non vogliamo un campionato deciso in tribunale, abbiamo sei mesi per affrontare la questione, dobbiamo agire subito. Tagliare due o trecento dipendenti non mi sembra una soluzione. Dobbiamo risolvere questo problema: nessuno poteva prevedere questo scenario”. LEGGI TUTTO

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    F1, è ufficiale: Gasly confermato in AlphaTauri per il 2023

    ROMA – Pierre Gasly correrà in Formula 1 con la scuderia AlphaTauri anche per il 2023. L’ufficialità, dopo la conferma del team principal Franz Tost nel weekend in Canada, dà così ulteriori certezze per il francese, che commenta: “Sono nel team da cinque anni e sono orgoglioso del viaggio e dei progressi che abbiamo fatto. Sono contento di rimanere con Scuderia AlphaTauri. I nuovi regolamenti di quest’anno hanno dato vita a nuove sfide per noi e poter pianificare gli sviluppi della squadra per i prossimi 18 mesi è una buona base di lavoro per il futuro”.
    Le parole di Tost
    Finora Pierre Gasly ha totalizzato 16 punti in campionato, con il miglior piazzamento in Azerbaijian (quinto), mentre l’unico Gran Premio finora vinto resta quello di Monza nel 2020, con tre podi ad arricchire il suo bottino nel Circus. “Siamo davvero felici – ha detto il team principal Tost – di confermare Gasly per il 2023. Senza dubbio è tra i migliori e più competitivi piloti della F1 e ha dimostrato le sue capacità. Può avere un ruolo primario per il successo della squadra il prossimo anno e sarà nostro compito mettergli a disposizione una vettura competitiva, in modo che possa continuare a ottenere risultati eccellenti”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Porpoising? Giusto che ci sia solidarietà tra colleghi”

    ROMA – Il tema del porpoising sta tenendo banco in questi giorni che porteranno la Formula 1 ad approdare a Silverstone nel prossimo weekend. La direttiva della FIA non mette d’accordo team e piloti e si rischiano ulteriori tensioni nel paddock. Tra le scuderie che però non stanno soffrendo di questo fenomeno c’è la McLaren di Lando Norris, con il pilota britannico che si concede in un’intervista al “Telegraph”, dove dice: “La verità è che noi non ne siamo colpiti e senza dubbio ci sono due team che hanno lavorato meglio rispetto agli altri. Ma cambiare le carte in tavola a stagione in corso non sarebbe certo l’ideale”.
    L’appello di Norris
    Il pilota della Papaya chiede però che i piloti si diano una mano l’un l’altro davanti al problema del porpoising, che riguarda non solo le performance, ma anche la sicurezza di chi le monoposto alla fine poi le guida. “Certamente – dice Norris – ci sono persone competenti che stanno analizzando la situazione. Quando la direttiva tecnica della FIA entrerà in vigore, inevitabilmente ci saranno scuderie più colpite di altre. Ma se fossi io ad avere un potenziale problema di salute vorrei poter contare sull’appoggio di tutti i miei colleghi. Mi piacerebbe che ci fosse la massima solidarietà”. LEGGI TUTTO