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    Roscoe, il bulldog vegano di Hamilton guadagna da 670 euro al giorno!

    È presenza fissa sui social di Lewis Hamilton, e a volte anche di qualche paddock di F.1 sparso per il mondo. Stiamo parlando di Roscoe, il cane del 7 volte campione del mondo. L’amore del pilota inglese verso il suo bulldog è smisurato: basti pensare che per il compleanno, il suo padrone gli organizzò una divertente festa con altri simpatici cagnolini. E non tutti sanno che Roscoe guadagna addirittura 700 dollari (circa 670 euro) al giorno.Guarda la galleryHamilton, il party di compleanno per il suo bull dog Roscoe è super esclusivo!

    Roscoe, il bulldog… influencer

    Roscoe è un bulldog di 9 anni che guadagna 670 euro al giorno facendo il “modello” sui social. Fa infatti parte di un’agenzia di modelli/modelle e fa anche dei provini, confrontandosi con altri bulldog per pubblicizzare vari prodotti. E Roscoe, come padron Hamilton, segue addirittura una dieta vegana. “Ha mangiato per tutta la vita cibo normale per cani, ma anche cibo con carne – ha spiegato recentemente Hamilton -. La sua respirazione è sempre stata pessima. Non riusciva a camminare molto e le sue articolazioni gli facevano male. Aveva anche allergie alla pelle. Nel 2020 ho deciso di passare a una dieta vegana. Questo ha cambiato la sua vita. Ora non ha più problemi di respirazione. La sua gola non è più limitata, non si surriscalda come prima e ama correre. Non ha nemmeno problemi di allergie”.

    Insomma, Roscoe si gode la vita. E grazie agli oltre 500mila follower su Instagram, riesce anche a guadagnare delle somme niente male.

    Lewis Hamilton vende la sua Pagani Zonda 760 LH (con appena 1.000 km) LEGGI TUTTO

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    Ferrari, in Austria ci vogliono unità e compattezza

    TORINO – Sulle scelte strategiche della Ferrari a Silverstone, si potrà discutere a lungo. Domenica si corre in Austria (Red Bull Ring, un tempo chiamato Zeltweg, sempre la stessa pista è) e ci si chiede come verranno metabolizzate le scorie che sono rimaste, nonostante una gara che ha riportato la Rossa alla vittoria. Inevitabilmente ci saranno “leclerchisti” contro “sainziani”, forse avranno un ruolo anche i “binottiani” (ma in questo caso non si sa contro o a favore di chi).
    IN PUGNO – La realtà è che la Ferrari, domenica scorsa, aveva una doppietta in pugno e solo la cattiva sorte ha costretto a una dolorosa scelta. Ma più passano le ore più diventa chiaro che al muretto della Rossa hanno protetto soprattutto la vittoria in quanto tale, senza pensare al pilota che l’avrebbe colta. Cercare di mantenere la doppietta, ad esempio effettuando un doppio pit stop, avrebbe esposto al rischio troppo alto di non vincere la corsa.
    LA GIOIA – Detto questo, è evidente che a parte la gioia contenuta di Carlos Sainz e il grande fair play di Charles Leclerc, in rischio di arrivare in Austria con qualche muso lungo di troppo ci sarà. Per questo, a parte le fazioni dei tifosi (che hanno tutto il diritto di dividersi, è un modo per partecipare e divertirsi), è necessario che a Maranello trovino il modo di presentarsi compatti, coesi, motivati. E’ il primo passo per battere la Red Bull. LEGGI TUTTO

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    F1, nuovo record per Alonso: è il pilota con più chilometri percorsi

    ROMA – Altro giro nuovo record per Fernando Alonso, che con il Gran Premio di Gran Bretagna diventa il pilota con più chilometri percorsi (ben 92.643) in Formula 1. Lo spagnolo dell’Alpine, dopo essere diventato il pilota più longevo, lascia un altro segno nella storia del Circus e si prende anche quest’altro primato che sa di esperienza e affidabilità. Superato Kimi Raikkonen, che guidava questa speciale classifica con 92.636 chilometri, mentre scala al terzo posto Lewis Hamilton che insegue a 85.776.
    Sempre (o quasi) in pista
    Alcuni di questi chilometri, pari in totale a 2,3 volte la circonferenza terrestre, devono aver avuto un sapore speciale per Fernando Alonso. Come il primo percorso in Formula 1. Era il 4 marzo 2001 e all’Albert Park di Melbourne lo spagnolo fa il suo esordio sulla PS-01 del Minardi Team. Dolci ricordi sono legati alle distanze percorse nel 2005 e nel 2006 quando l’iberico conquistò i suoi due titoli mondiali, mentre il rammarico segna il periodo in Ferrari, dove per tre stagioni è arrivato secondo. Se il pilota di Oviedo avesse però dato un seguito definitivo al suo addio nel 2018 e non fosse tornato all’Alpine l’anno scorso, questo primato non sarebbe stato possibile. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso da record: è il pilota con più chilometri percorsi

    ROMA – Altro record infranto da Fernando Alonso. Ora è lui il pilota con più chilometri percorsi in Formula 1, ben 92.643. L’alfiere dell’Alpine, dopo essere diventato il pilota più longevo, lascia un altro segno nella storia del Circus e si prende anche quest’altro primato che sa di esperienza e affidabilità. Superato Kimi Raikkonen, che guidava questa speciale classifica con 92.636 chilometri, mentre scala al terzo posto Lewis Hamilton che insegue a 85.776.
    Dal primo all’ultimo chilometro
    Alcuni di questi chilometri, pari in totale a 2,3 volte la circonferenza terrestre, devono aver avuto un sapore speciale per Fernando Alonso. Come il primo percorso in Formula 1. Era il 4 marzo 2001 e all’Albert Park di Melbourne lo spagnolo fa il suo esordio sulla PS-01 del Minardi Team. Dolci ricordi sono legati alle distanze percorse nel 2005 e nel 2006 quando l’iberico conquistò i suoi due titoli mondiali, mentre il rammarico segna il periodo in Ferrari, dove per tre stagioni è arrivato secondo. Poi l’addio nel 2018 e il ritorno in Alpine dove mostra ancora quel talento che lo ha portato a conquistare il rispetto di tutti i piloti nel paddock. LEGGI TUTTO

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    F1, Zhou: “La mia vita salva grazie all'Halo”

    ROMA – Il terribile incidente di Silverstone, con la sua Alfa Romeo a volare contro le barriere, ha tenuto con il fiato sospeso l’intero mondo della Formula 1. Per fortuna, però, Guanyu Zhou è uscito illeso dal botto: “È stato un incidente grosso e sono contento di stare bene. I commissari e l’équipe medica in pista sono stati fantastici per la loro rapidità di intervento, e devo anche ringraziare la FIA e la Formula 1 per tutto il lavoro che hanno fatto, e continuano a fare, per migliorare la sicurezza delle nostre vetture”, le sue parole. Un incidente che avrebbe potuto avere consuguenze ben più gravi se non fosse stato per la protezione voluta fortemente dalla FIA . “L’Halo – continua il rookie dell’Alfa Romeo – mi ha salvato e questo dimostra come tutti gli sforzi che facciamo per rendere più sicure le monoposto diano sempre risultati concreti e preziosi. Ora voglio tornare in pista e fare ciò che amo. Sono in forma e non vedo l’ora di andare in Austria”.Guarda la galleryCaos al GP Gran Bretagna: nel terribile incidente Zhou vola in pista
    Bottas e l’importanza dell’Halo
    L’incidente arriva per Zhou forse nel momento migliore della sua prima stagione. Il pilota dell’Alfa Romeo però è stato già dichiarato idoneo per correre al Red Bull Ring per il Gran Premio di Austria, come ha confermato il suo compagno di scuderia, Valtteri Bottas: “La cosa più importante è che Zhou stia bene. È stato un grosso incidente e sono contento che non sia successo nulla di grave, e che sia già stato autorizzato dalla FIA a correre”. “Abbiamo avuto un’ulteriore prova di come l’Halo sia una delle più grandi innovazioni della F1 e di come la sicurezza sia migliorata negli ultimi anni”, dice poi il finlandese per concludere. LEGGI TUTTO

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    F1, Zhou: “Ringrazio i medici, l'Halo mi ha salvato la vita”

    ROMA – “È stato un incidente grosso e sono contento di stare bene. I commissari e l’équipe medica in pista sono stati fantastici per la loro rapidità di intervento, e devo anche ringraziare la FIA e la Formula 1 per tutto il lavoro che hanno fatto, e continuano a fare, per migliorare la sicurezza delle nostre vetture”. Sono queste le parole di Guanyu Zhou, vittima di un incidente spaventoso al Gran Premio di Gran Bretagna. “L’Halo – continua il rookie dell’Alfa Romeo – mi ha salvato e questo dimostra come tutti gli sforzi che facciamo per rendere più sicure le monoposto diano sempre risultati concreti e preziosi. Ora voglio tornare in pista e fare ciò che amo. Sono in forma e non vedo l’ora di andare in Austria”, le sue parole in un comunicato stampa diramato dall’Alfa Romeo.Guarda la galleryPaura nel GP Gran Bretagna: l’incidente di Zhou è da brividi
    Le parole di Bottas
    L’incidente arriva per Zhou forse nel momento migliore della sua prima stagione. Il pilota dell’Alfa Romeo però è stato già dichiarato idoneo per correre al Red Bull Ring per il Gran Premio di Austria, come ha confermato il suo compagno di scuderia, Valtteri Bottas: “La cosa più importante è che Zhou stia bene. È stato un grosso incidente e sono contento che non sia successo nulla di grave, e che sia già stato autorizzato dalla FIA a correre”. Conclude poi il finlandese: “Abbiamo avuto un’ulteriore prova di come l’Halo sia una delle più grandi innovazioni della F1 e di come la sicurezza sia migliorata negli ultimi anni”. LEGGI TUTTO

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    F1, diretta tv Gp Austria: orari e programmazione

    ROMA – Scesa l’adrenalina per Silverstone, la Formula 1 fa rotta verso il Red Bull Ring per il Gran Premio di Austria, undicesima tappa del Mondiale 2022, che presenterà la seconda gara sprint stagionale. Carlos Sainz si è sbloccato con la sua prima vittoria in carriera, mentre Max Verstappen vuole riassaporare il successo. Si parte venerdì 8 luglio con le prove libere 1 alle 13:30, mentre alle ore 17 si svolgeranno le qualifiche. Sabato andranno in scena le prove libere 2 alle 12.30, mentre la gara sprint è prevista alle 16:30. L’appuntamento con la gara è fissato invece domenica 10 luglio alle ore 15.
    Come vedere il Gran Premio in tv
    Il Gran Premio di Austria sarà trasmesso interamente in diretta tv su Sky Sport Formula 1 (canale 207), Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go e NOW. Qualifiche e gara saranno visibili anche in differita su TV8, mentre su tuttosport.com sarà possibile seguire LIVE la gara.
    Il programma completo:
    Venerdì 8 luglio
    PL1: 13:30
    Qualifiche: 17:00
    Sabato 9 luglio
    PL2: 12:30
    Gara sprint: 16:30
    Domenica 10 luglio
    Gara: 15:00 LEGGI TUTTO

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    F1, Zhou salvato dall'Halo: tutte le volte in cui il dispositivo ha protetto un pilota

    ROMA – L’incidente di Guanyu Zhou a Silverstone, che ha tenuto il mondo della Formula 1 con il fiato sospeso per diversi minuti avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Fortuna? No, nel Circus non esiste. Tanto studio e tecnologia piuttosto. Elementi che nel 2018 hanno portato all’introduzione obbligatoria dell’Halo sulle monoposto. E sono tanti i piloti che devono ringraziare la protezione circolare attorno alle proprie teste.
    Sicurezza ed efficacia
    E pensare che all’inizio in tanti ostacolavano l’avvento dell’Halo. Antiestetico, ingombrante, addirittura non sicuro, dicevano. Gli scettici si sono infatti dovuti ricredere presto, quando a Charles Leclerc, nel 2018 in Sauber, è piovuta addosso la McLaren di Fernando Alonso. Se non ci fosse stato l’Halo, Leclerc probabilmente non sarebbe uscito illeso da quel terribile incidente. Anche Romain Grosjean deve ringraziare la protezione; nell’ultima gara della stagione 2020, infatti, l’Halo fu decisivo nell’allargare le lamiere del guardrail, che avrebbero altrimenti inghiottito la testa del francese. Fino ad arrivare all’episodio di Monza dell’anno scorso tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, con la Red Bull dell’olandese che plana sulla Mercedes del britannico: anche qui Halo decisivo. Un’invenzione, quella della protezione per la testa dei piloti che, ancora una volta, si è rivelata decisiva anche a Silverstone, salvando la vita del giovane pilota cinese. LEGGI TUTTO