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    Volkswagen, ecco la ricarica del futuro secondo Wolfsburg

    La mobilità presente, ma anche del futuro, per milioni di persone in tutto il globo, è quella che vede protagoniste le auto elettriche. Una soluzione che cambierà (e sta già cambiando) le abitudini degli automobilisti in maniera sostanziale: da quando l’automobile si è affermata come mezzo di trasporto di massa, infatti, il rifornimento è sempre avvenuto recandosi a una stazione di servizio o a un distributore per riempire il serbatoio. Una routine destinata a modificarsi nettamente con l’elettrificazione del parco auto. Ma come cambierà, tra ricariche casalinghe, tecnologie innovative e infrastrutture dedicate il modo di “fare il pieno” al proprio veicolo? Volkswagen ha provato a delineare lo scenario che vedremo nei prossimi anni, chiedendo un parere a Martin Roemheld, responsabile dello sviluppo e degli investimenti di Elli, azienda energetica del Gruppo tedesco. Ecco cosa ha detto.
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    Secondo Roemheld, non bisognerà aspettare ancora a lungo prima di vedere una netta predominanza delle auto a batteria, con una relativa rete di ricarica adeguata: “Credo che nel 2025 tutti potranno guidare elettrico, anche senza avere a disposizione un punto di ricarica personale” ha spiegato il responsabile di Elli. Sottolineando poi come, nei prossimi anni, assisteremo a un miglioramento delle tecnologie in grado di rendere più agevole l’uso delle auto a zero emissioni: “Innanzitutto avremo veicoli con maggiore autonomia e capacità di ricarica, e l’infrastruttura per ricaricare sarà sviluppata meglio. Basteranno 15 minuti per recuperare un’autonomia sufficiente a guidare in città, anche senza avere un punto di ricarica personale, e saranno necessarie solo un paio di soste per la ricarica a settimana”.
    Ma come avverrà il rifornimento di energia? Con il metodo attuale, attraverso il tradizionale cavo, ma anche sfruttando tecnologie ancora inedite. Come la ricarica robotica, in cui la stazione è mobile e in grado di raggiungere autonomamente il veicolo, e quella induttiva, che fa a meno del cavo sfruttando una piastra posizionata nel terreno. Una soluzione, questa, già in uso sugli smartphone. “Per sfruttare questa tecnologia sarà necessario aggiornare le auto. Ci sono molte start-up impegnate in questo settore e la concorrenza è incredibile, ma al momento non c’è ancora una modalità standardizzata” ha spiegato Roemheld.
    Un altro tipo di ricarica indicato come fondamentale da Volkswagen è quella bidirezionale, che verrà implementata sulle vetture della Casa di Wolfsburg già dal 2022. Questo tipo di ricarica consente di trasmettere l’energia dalla rete all’auto, ma anche viceversa. In questo modo, l’elettricità immagazzinata nelle batterie può andare ad alimentare altre vetture, ma anche un’abitazione. “Attualmente costruiamo auto che possono immagazzinare fino a 80 kWh; una famiglia di sei persone consuma 8-10 kWh al giorno. Questo vuol dire che potrei usare l’energia dell’auto per coprire le esigenze della mia famiglia per sei giorni e guidare ancora per 100 km” ha detto Roemheld, che poi ha paragonato questa tecnologia alle fotocamere dei primi smartphone: “All’inizio erano peggiori di quelle delle fotocamere digitali, ma anche grazie all’introduzione di modelli di business collegati, Instagram per esempio, sono migliorate radicalmente in pochissimo tempo. Con la ricarica bidirezionale avremo un percorso simile”.
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    Nuove infrastrutture: i parchi di ricarica
    Un’importanza fondamentale, secondo il responsabile di Elli, lo avranno i parchi di ricarica. Ossia luoghi, al pari delle attuali stazioni di servizio per vetture tradizionali, dotate di più punti di ricarica per rifornire numerose vetture contemporaneamente. “I parchi per la ricarica rapida sono fondamentali, perché l’utente può disporre di un’infrastruttura dall’accesso facile e veloce – ha detto Roemheld – con tempi di attesa ridotti, grazie proprio alla rapidità del processo. Nelle città i parchi di ricarica occuperanno uno spazio relativamente piccolo e potranno sfruttare la conversione delle vecchie stazioni di servizio, senza bisogno di occupare altro suolo”.
    “Gli operatori delle stazioni di servizio sono molto interessati a questo modello, poiché le persone che ricaricano le loro auto rimangono più a lungo di quelle che riforniscono il carburante e quindi hanno più tempo per fare shopping” ha continuato il tedesco. Che però ha avvertito anche sulla necessità di investire fortemente sulle fonti energetiche rinnovabili, in modo da garantire che l’intero processo legato all’auto elettrica sia veramente sostenibile. “La mobilità elettrica – è l’appello di Roemheld – ha senso solo se viene gestita utilizzando energia rinnovabile. Per questo abbiamo bisogno di una rivoluzione energetica sistematica in Europa”.
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    Cristiano Ronaldo “Re delle supercar”: con la nuova Bentley il suo garage vale 17 milioni di euro

    E adesso Cristiano Ronaldo può godersi anche una Bentley Flying Spur. La vettura inglese si aggiunge al garage del fuoriclasse portoghese: un parco autop che può vantare modelli come Ferrari, Lamborghini, Mercedes e Bugatti e non solo. Una collezione che fa sognare tutti gli appassionati delle quattro ruote e che ormai ha raggiunto delle dimensioni astronomiche, senza contare il suo valore che solo qualche mese fa si aggirava intorno ai 7 milioni. Cifra ormai superata a suon di regali stratosferici come le Bugatti Veyron e Chiron, la McLaren Senna e la Ferrari F12 TDF. 

    Dalla Ferrari Monza alla Flying Spur, passando per la Urus

    Gioiellino dopo gioiellino, adesso con la Ferrari Monza SP2 acquistata prima dell’estate e la nuova Bentley, il valore dl suo parco auto è arrivato a quota 17 milioni di euro. Tutte auto pazzesche dal prestigio astronomicoche rendono la collezione dell’ex Juventus una delle più lussuose al mondo. Una passione, quella per le auto veloci e belle, che CR7 possiede sin dalle origini, dal primo approdo al Manchester United, dove rimase fino al 2009.

     E proprio a Manchester, dove è tornato questa estate, è stato pizzicato mentre si recava a uno dei suoi primi allenamenti a bordo di una Lamborghini Urus nuova di zecca dal valore di 200mila sterline, oltre 230mila euro.

    I paparazzi sono stati solerti anche recentemente: hanno infatti beccato il fuoriclasse al volante di una nuova Bentley Flying Spur dal valore di 250mila sterline (poco meno di 300mila euro) mentre viaggiava in direzione Carrington, dove si allenano i Red Devils. Date le possibilità economiche e i contratti firmati, la collezione – e di conseguenza il valore – delle supercar è destinato a salire ancora di più.

    Pogba, il garage parla italiano: Ferrari e Lamborghini lo “riavvicinano” alla Juve? LEGGI TUTTO

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    Superbike: Chaz Davies si ritira a fine stagione

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    Raffaele Chiulli, Presidente UIM presenta a Monaco la nuova rivoluzionaria barca RaceBird

    La nuova rivoluzionaria barca elettrica RaceBird è stata presentata allo Yacht Club di Monaco, alla presenza del fondatore della UIM E1 Series, Alejandro Agag e di Raffaele Chiulli, Presidente UIM (Federazione Mondiale di Motonautica). A fare gli onori di casa il Principe Alberto di Monaco, che ha accettato l’invito del Presidente UIM Raffaele Chiulli di diventare Presidente Onorario UIM.
    L’impegno del Principe Alberto nella sensibilizzazione alla tutela ambientale e alla promozione dello sviluppo sostenibile è riconosciuto a livello globale.
    UIM E1 è il primo campionato del mondo con barche interamente a propulsione elettrica e sarà una serie appassionante e competitiva per promuovere imbarcazioni elettriche ecosostenibili, salvaguardando oceani, mari, fiumi e laghi.
    Il momento della messa in acqua, per effettuare i primi test sul prototipo “Racebird”, è previsto per l’inizio del nuovo anno.
     “E’ un momento straordinario per l’UIM. Abbiamo oggi la grande opportunità di guidare attraverso esempi e azioni concrete lo sviluppo di soluzioni sostenibili e rispettose dell’ambiente.” – ha dichiarato Raffaele Chiulli – “Essere qui a Monaco, con il pieno supporto di SAS il Principe Alberto, che ha accettato il mio invito di diventare Presidente Onorario UIM, è chiara testimonianza del buon lavoro che stiamo facendo”
    Proprio Monaco sarà una delle tappe fondamentali della stagione inaugurale delle UIM E1 Series, che prenderanno il via nei primi mesi del 2023. LEGGI TUTTO

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    Fering Pioneer, pick-up elettrico con autonomia da record: 7000 km!

    Tra i motivi per cui le auto elettriche non hanno ancora conquistato parere positivo unanime tra tutti i potenziali clienti, c’è l’ostacolo autonomia. A “risolvere” il problema ci ha pensato Ben Scott-Geddes, ex ingegnere di McLaren, Caparo e Ferrari e anche fondatore del marchio inglese Fering Technologies che, durante il lockdown della primavera 2020, ha progettato Fering Pioneer, una sorta di Hummer elettrico. A spingerlo, infatti, motori elettrici a cui è stato aggiunto un piccolo motogeneratore alimentato a biodiesel che porta l’autonomia da 80 e 7.000 km. Della serie come risolvere il problema dell’autonomia per gli scettici delle auto a zero emissioni.
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    Quattro motori elettrici e un motogeneratore
    Come portare l’autonomia così lontano? Dall’alto della sua esperienza, Ben Scott-Geddes ha progettato un powertrain formato da 4 motori elettrici alimentati da batterie al litio-ossido di titanato e collegati ai semiassi, la cui coppia complessiva è di 600 Nm. Ha poi aggiunto, come accennavamo qualche riga più su, un motogeneratore alimentato a biodiesel da 800 cc e 95 CV con la precisa funzione di range extender. Ma ci sono altre soluzioni a cui l’ex ingegnere Ferrari e McLaren sta pensando, come generatori capaci di funzionare con altri combustibili (l’etanolo o l’idrogeno su tutti).
    In produzione verso la fine del 2022
    Le misure sono quelle di un pick-up, lungo 5,5 metri e largo 2, ideali per muoversi fuoristrada. Fering Pioneer, infatti, è pensato soprattutto per i terreni difficili, dalle esplorazioni ai servizi d’emergenza, ed è per questo che presenta un assetto regolabile, un’altezza dal suolo di 80 cm e una capacità di guado di 1,4 metri. Per un totale di appena 1.500 kg a vuoto (in altre parole, il peso di una compatta). Per quanto riguarda la carrozzeria, quella di questo speciale pick-up elettrico è stata realizzata con un tessuto molto resistente e simile a quello utilizzato per gli scarponi da trekking. Perché questa scelta? Un tessuto del genere garantisce sia un maggiore isolamento termico che molti vantaggi in termini di costi di riparazione.
    Quando lo vedremo? L’obiettivo di produzione è verso la fine del 2022, dopo tutti i collaudi dei prototipi, e con le consegne ai primi cliente subito a seguire. E il prezzo? Si parla di una cifra intorno ai 175mila euro.
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