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    GP Americhe, Bagnaia a caccia di Quartararo

    Dopo un anno di assenza, questo fine settimana torna in calendario il Gran Premio delle Americhe (che sarà visibile su NOW) che, come di consueto, si svolgerà sul circuito di Austin. Una tappa importantissima, per le sorti del Campionato del Mondo di MotoGP, che si appresta ad affrontare la prima delle ultime quattro prove di questa stagione.

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    Un appuntamento in cui il leader del Mondiale, Fabio Quartararo,non ha mai particolarmente brillato in passato, conquistando come miglior risultato un secondo posto all’esordio in Moto3 e una settima piazza nella sua prima uscita in MotoGP.  Statistiche ben diverse da quelle che detiene Marc Marquez al Circuit of The Americas, dove in sella alla Honda ha vinto ben sei edizioni del Gran Premio.Ma se il “Re del COTA” rappresenterà un’incognita, a causa della sua forma fisica, il vero antagonista del pilota Yamaha potrebbe essere ancora una volta Francesco Bagnaia. Forte di due vittorie consecutive, Pecco arriva ad Austin nel pieno della fiducia, con il chiaro intento di ridurre ulteriormente la distanza in classifica da Quartararo. Una missione in cui potrebbe essere aiutato dal compagno di box, Jack Miller, che già si è trovato a calcare il podio texano, arrivando terzo nel 2019. Più in difficoltà, invece, potrebbero essere i due alfieri del team Pramac, con Johann Zarco reduce dall’operazione per sindrome compartimentale e Jorge Martin rookie di categoria.

    Con un’Aprilia in grande spolvero nelle ultime prove e i piloti Suzuki a caccia di risultati, tanti comunque potrebbero essere i nomi papabili di podio in quel di Austin. Ancor più se il fattore meteo dovesse decidere di scombinare i valori in cambio. Ad oggi, sembra infatti che la pioggia potrebbe bagnare il tracciato nelle giornate di venerdì e sabato, mentre la gara domenicale dovrebbe disputarsi su asciutto. Chi la spunterà ad Austin? La sfida è aperta.

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    GP Americhe, Quartararo alla prova Austin

    Dopo un anno di assenza, torna in calendario il Gran Premio delle Americhe, che si svolgerà in Texas, questo fine settimana (visibile su NOW). Con quattro prove alla fine della stagione, quello di Austin sarà un banco di prova importante per il leader del Mondiale, Fabio Quartararo, che in passato non ha brillato al Circuit of The Americas.

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    Nelle statistiche del francese, infatti, figura solo un settimo posto conquistato in Texas in Top Class. Con il suo miglior risultato che resta la seconda posizione guadagnata al suo primo anno in Moto3, nel 2015. Statistiche ben diverse da quelle di Marc Marquez che, in sella alla Honda, ha vinto ben sei volte sul circuito delle Americhe. Con lo spagnolo non ancora al top della forma, tuttavia, sarà ancora una volta Francesco Bagnaia il vero antagonista del pilota Yamaha. Forte di due vittorie consecutive, il piemontese del team Ducati arriva ad Austin nel pieno della fiducia, con il chiaro obiettivo di ridurre ulteriormente il gap da Quartararo. Una missione in cui potrebbe essere aiutato dal compagno di box, Jack Miller, che aveva già calcato il podio texano, arrivando terzo nel 2019. Più in difficoltà, invece, potrebbero essere i due alfieri del team Pramac, con Johann Zarco reduce dall’operazione per sindrome compartimentale e Jorge Martin rookie di categoria.

    Con un’Aprilia in grande crescita e i piloti Suzuki a caccia di risultati, tanti i nomi papabili di podio in quel di Austin, soprattutto se il fattore meteo dovesse arrivare a scombinare le carte in tavola. Ad oggi, sembra infatti che la pioggia potrebbe fare capolino sul circuito nelle giornate di venerdì e sabato, con gara asciutta alla domenica. Chi sarà a spuntarla? La sfida è aperta.

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    Superbike, Portimao 2021 in tv: orari e come vederlo

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    SAFE, inaugurato il master tra energia, sport e sostenibilità

    Con la cerimonia d’apertura, SAFE ha aperto le danze per il XIX master dallo slogan “Un pieno di energia per la mobilità sostenibile”. L’organismo indipendente attivo nel settore dell’energia e della mobilità sostenibile ha avviato il suo festival sulla gestione delle risorse energetiche, con interventi di vari esperti nel campo della mobilità green, incluse diverse personalità attive nelle competizioni sportive, ma anche dell’energia e delle infrastrutture.
    SAFE, il master mette al centro il motorsport per un futuro più verde
    Gli aspetti della transizione energetica
    Padrone di casa è stato Raffaele Chiulli, presidente di SAFE, che ha illustrato alcuni degli aspetti più importanti che la transizione energetica e tecnologica porterà con sé, in particolare dal punto di vista occupazionale. “Quali saranno le nuove figure richieste? Sicuramente quelle attive nell’area delle Smart City e della produzione, distribuzione e consumo di energia. Persone con una visione olistica del nuovo sistema energetico, esperti di mobilità sostenibili, individui in grado di ripensare le soluzioni per le città del futuro. Ingegneri meccatronici, specie nell’ambito delle corse, e data scientist, per analizzare le masse di dati” ha detto Chiulli.
    Il presidente di SAFE ha anche aggiunto: “Parlare di sinergie tra energia e trasporti significa parlare di impatti ambientali, economici e sociali, di infrastrutture, tecnologie, servizi, normativa e regolazione abilitante, investimenti e anche di sport”. Ed è proprio su questo aspetto, quello sportivo, che i lavori del master si sono concentrati.
    Dalla MotoE a Enel X
    L’aspetto sportivo è stato approfondito in particolare dagli esponenti della FIM, organizzatori della MotoE, e da Rodi Basso, presidente di E1 Series, il campionato di barche elettriche pronto a rivoluzionare il mondo della motonautica, con una lunga esperienza tra i team di Formula 1. Ultimo la McLaren, che ha avuto un ruolo fondamentale nel lancio della Formula E. “Nelle corse l’elettrico è arrivato già con la Formula 1, che grazie all’ibrido ha avuto un grande aumento dell’efficienza. In Formula E McLaren ha avuto un ruolo fondamentale fornendo i motori ai team, grazie all’esperienza maturata con il propulsore elettrico della supercar ibrida P1. Tra le competizioni e la strada c’è un continuo ping pong tecnologico” ha spiegato Basso.
    Nell’uso di tutti i giorni, tuttavia, avrà una fondamentale importanza la rete di ricarica, che deve essere abbastanza capillare e resistente da garantire a tutti energia senza sovraccarichi. È questo il punto di vista di Federico Caleno, capo del dipartimento e-mobility solutions di Enel X, che ha spiegato come bisognerà agire per adeguare le infrastrutture: “Se c’è abbastanza energia? Il motore elettrico è il più efficiente, quindi la quantità di energia necessaria è minore. I kWh non sono un problema, ma studiamo soluzioni di ricarica capaci di modularsi in base alle caratteristiche della rete. Sarà necessario inoltre eliminare qualsiasi paura di ansia da range”.
    SAFE ed Esso in un workshop: quale il ruolo dei carburanti alternativi? LEGGI TUTTO

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    Mercedes W100, l'auto delle star: da Elvis alla Regina Elisabetta fino al Papa e John Lennon

    In pochi, anzi pochissimi potrebbero riuscire a piacere nello stesso modo al Papa e ai dirigenti dell’Unione Sovietica, a Elvis e alla Regina d’Inghilterra. Qualcuno ci è riuscito, però, ma non è un personaggio: è una delle auto più iconiche della Stella, un evergreen del lusso chiamato Mercedes W100 che continua a risplendere nel suo fascino elegante. Guarda la galleryMercedes W100, il lusso che conquistò papi e rockstar
    Poche unità, tante versioni
    Presentata al Salone di Francoforte nel 1963, la W100 su realizzata in 2677 unità, di cui 428 a passo lungo. Di queste, 304 erano a quattro porte, mentre 124 a sei porte. Molto più esclusiva, invece, la W100 convertibile, limitata a 59 esemplari. Si cercava una sostituta della W189 “Adenauer”, lo si trovò nella W100, che l’ingegnere Fritz Nallinger dotò di motore 6,3 litri costruito a mano.
    Da Elvis al Papa
    Il fascino della W100 sta nella sua regalità: un aspetto solenne, con interni semplici e riservati, ma dotati del massimo comfort e lusso. Tra i suoi proprietari più famosi come non citare Elvis Presley, John Lennon, Jack Nicholson, ma anche l’allora capo dell’URSS Leonid Brezhnev; sono saliti a bordo Papa Giovanni Paolo II e la regina Elisabetta d’Inghilterra; oggi la guidano due tra i più importanti conduttori televisivi del mondo come Jay Leno e Jeremy Clarkson. Ma per quanto possano essere popolari i singoli clienti, la W100 rimane nei decenni e continua a mantenere lo stesso, inalterato fascino.
    La pista da go-kart sulla nave da crociera: dal 2022 sarà la pista più lunga del mondo LEGGI TUTTO

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    Moto3, Pedro Acosta: “I piloti sono i pagliacci del circo”

    ROMA – Pedro Acosta continua a far parlare di sé, non solo per le proprie vittorie in pista. Il fenomeno spagnolo, solamente diciassettenne, è al comando del Mondiale di Moto3 e in questi pochi mesi nel paddock ha spesso mostrato di avere un carattere alquanto istintivo: “Questo alla fine è uno spettacolo – spiega sul motomondiale -, un circo e i piloti sono i pagliacci della macchina da presa. Le cose ti arrivano da una parte, dall’altra… Ma ehi, mi piace sentire cosa dice la gente di me. Soprattutto gli ‘haters’. Mi sento come se avessi un fan club tutto per me, guardando quello che faccio 24 ore su 24. Li ascolto solo. Tutti possono sempre dirti cose buone, ma avere un fan club per te solo 24 ore a guardare quello che fai e quello che dici è incredibile”.
    Le parole di Acosta
    Sempre nell’ultima intervista rilasciata a ElConfidencial, Acosta si è detto piuttosto selettivo: “La verità è che le persone che mi piacciono sono davvero poche – ammette -. Siamo giovani, è vero, ma siamo in un mondiale. So che ci sono persone che pensano ‘wow, questo ragazzo di 17 anni ha bisogno di aiuto psicologico, siamo cattivi, giusto?’ Ma la verità è che non credo negli psicologi. Neanche io presto molta attenzione alle persone. Ci sono pochissime persone che mi piacciono, e alla fine penso che non sia necessario che una persona ti dica ‘non ascoltare questo, non ascoltare l’altro’, penso che siamo al Mondiale, e dobbiamo sapere cosa è meglio o peggio per noi stessi”. LEGGI TUTTO