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    MotoGp, il poster del Gp dell'Emilia-Romagna omaggia l'ultima di Rossi a Misano

    ROMA – La prossima gara della MotoGp, in programma a Misano, sarà a suo modo storica: sarà infatti l’ultima volta di Valentino Rossi sul “suo” tracciato. Dopo 26 stagioni e nove titoli mondiali, quindi, il Dottore – che ha già annunciato il ritiro a fine stagione – girerà per l’ultimo weekend sul tracciato intitolato a Marco Simoncelli, situato ad appena 20 minuti da Tavullia, luogo di nascita e meta di pellegrinaggio per tutti i fan del numero 46. Un’edizione storica che il poster del Gp dell’Emilia Romagna, firmato Aldo Drudi, ha voluto celebrare ritraendo proprio il Dottore in sella alla Yamaha nell’atto di salutare.
    Le parole di Aldo Drudi
    E’ stato lo stesso autore della locandina, Aldo Drudi, a spiegare il significato per poster: “L’obiettivo è festeggiare Valentino sul circuito di casa, davanti ai suoi tifosi italiani; è un tributo. Il colore predominante è il giallo, l’unico soggetto della locandina è Rossi, in una posizione diversa dal solito: non è una posizione di corsa, non è esultanza, ma un intimo saluto, con il pubblico in sottofondo. Si chiude un capitolo glorioso e la storia si apre a qualcos’altro”, le sue parole a Sky Sport. LEGGI TUTTO

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    Dieci anni senza Sic: su Rai Play arriva “Simoncelli, il sogno spezzato”

    Il 23 ottobre 2011 muore Marco Simoncelli. Quella montagna di riccioli che era il suo casco naturale non è bastato a proteggerlo dalla terribile scivolata sul circuito di Sepang. La scena del pilota romagnolo esanime in mezzo alla pista, mentre il suo casco, quello vero, rotola via verso l’erba, ammutolisce e toglie ogni speranza. È dedicata al sogno spezzato di Sic, come tutti lo chiamavano, la terza puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo dal 19 ottobre su RaiPlay.
    Dieci anni fa, lo schianto fatale in Malesia. Il pilota a soli 24 anni è già una promessa del motociclismo. È in lotta per la quarta posizione quando perde il controllo della sua Honda che scarta verso il centro della pista. Simoncelli gli resta aggrappato, scivola e viene tamponato dalle due ruote che lo seguono e che non hanno potuto fare nulla per evitarlo e travolgerlo. Sul collo evidenti i segni delle gomme di una moto che procedeva a trecento chilometri orari. Arriva in ospedale già in arresto cardiocircolatorio e alle 11 ore italiane circa, un’ora dopo l’incidente, viene data notizia del decesso.
    La vita di Simoncelli diventa una favola: arriva in libreria “58”
    Un vuoto enorme oltre i confini del motociclismo
    “Non avrei mai pensato di dover raccontare la morte del mio amico Sic”, dice Paolo Beltramo, storico inviato ai box del motomondiale, voce narrante di questa terza puntata. Quello che ricordiamo lascia un vuoto enorme che va oltre i confini del motociclismo. E quella morte in diretta, sotto l’occhio delle telecamere, tragicamente regala a Marco la gloria e l’amore della gente che lui aveva sognato.
    Ossi di Seppia, quello che ricordiamo è la prima serie Tv non fiction dell’era post pandemia, prodotta da 42° Parallelo, è una esplorazione emozionale del passato che, in ventisei puntate e altrettanti eventi (che si avvalgono del repertorio tratto dalle Teche Rai e dagli archivi fotografici) ripercorre quei fatti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, che hanno segnato le nostre vite e che rimarranno appunto… quello che ricordiamo. LEGGI TUTTO

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    Simoncelli, il sogno spezzato: in esclusiva su Rai Play il ricordo del Sic

    Il 23 ottobre 2011 muore Marco Simoncelli. Quella montagna di riccioli che era il suo casco naturale non è bastato a proteggerlo dalla terribile scivolata sul circuito di Sepang. La scena del pilota romagnolo esanime in mezzo alla pista, mentre il suo casco, quello vero, rotola via verso l’erba, ammutolisce e toglie ogni speranza. È dedicata al sogno spezzato di Sic, come tutti lo chiamavano, la terza puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo dal 19 ottobre su RaiPlay.
    Dieci anni fa, lo schianto fatale in Malesia. Il pilota a soli 24 anni è già una promessa del motociclismo. È in lotta per la quarta posizione quando perde il controllo della sua Honda che scarta verso il centro della pista. Simoncelli gli resta aggrappato, scivola e viene tamponato dalle due ruote che lo seguono e che non hanno potuto fare nulla per evitarlo e travolgerlo. Sul collo evidenti i segni delle gomme di una moto che procedeva a trecento chilometri orari. Arriva in ospedale già in arresto cardiocircolatorio e alle 11 ore italiane circa, un’ora dopo l’incidente, viene data notizia del decesso.
    La vita di Simoncelli diventa una favola: arriva in libreria “58”
    Un vuoto enorme oltre i confini del motociclismo
    “Non avrei mai pensato di dover raccontare la morte del mio amico Sic”, dice Paolo Beltramo, storico inviato ai box del motomondiale, voce narrante di questa terza puntata. Quello che ricordiamo lascia un vuoto enorme che va oltre i confini del motociclismo. E quella morte in diretta, sotto l’occhio delle telecamere, tragicamente regala a Marco la gloria e l’amore della gente che lui aveva sognato.
    Ossi di Seppia, quello che ricordiamo è la prima serie Tv non fiction dell’era post pandemia, prodotta da 42° Parallelo, è una esplorazione emozionale del passato che, in ventisei puntate e altrettanti eventi (che si avvalgono del repertorio tratto dalle Teche Rai e dagli archivi fotografici) ripercorre quei fatti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, che hanno segnato le nostre vite e che rimarranno appunto… quello che ricordiamo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Beirer: “Terzo team? Dorna non ci ha informato correttamente”

    ROMA – Pit Beirer ha parlato in un’intervista ai microfoni di “Speedweek”. Il direttore del motorsport per KTM ha parlato degli obiettivi della casa motoristica austriaca in MotoGp, mostrando l’ambizione di avere un terzo team in classe regina in futuro: “Nelle ultime stagioni, non abbiamo cercato attivamente alcun partner perché ci è stato detto dalla Dorna che sarebbe stato meglio avere due squadre per ogni produttore. Quindi ci siamo tirati indietro, quando abbiamo notato che stava succedendo qualcosa con Avintia e Gresini. Eppure ora vediamo la Ducati con quattro squadre e noi con due fino al 2024. Ci sembra di non essere stati informati correttamente. Inoltre avere quattro squadre sotto contratto vuol dire avere un grande potere”. 
    Contatti con Cecchinello in passato
    “Abbiamo negoziato con Lucio (Cecchinello, ndr) due anni fa, ma sembra essere un partner Honda molto fedele – ha raccontato Beirer -. Ecco perché non abbiamo mai avuto una conversazione approfondita. Non avrò bisogno di un terzo team finché le nostre squadre occuperanno le ultime due file, come a Misano. Sicuramente, non appena vedremo le formazioni più stabili e prestazioni di alto livello, punteremo ad avere davvero un altro team in MotoGP” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Beirer: “Dorna ci ha imposto un limite, ma Ducati ha quattro squadre”

    ROMA – “Nelle ultime stagioni, non abbiamo cercato attivamente alcun partner perché ci è stato detto dalla Dorna che sarebbe stato meglio avere due squadre per ogni produttore. Quindi ci siamo tirati indietro, quando abbiamo notato che stava succedendo qualcosa con Avintia e Gresini”. Queste le parole di Pit Beirer in un’intervista ai microfoni di “Speedweek”. Il direttore del motorsport per KTM ha parlato degli obiettivi della casa motoristica austriaca in MotoGp, mostrando l’ambizione di avere un terzo team in classe regina in futuro. “Eppure ora vediamo la Ducati con quattro squadre e noi con due fino al 2024 – ha detto -. Ci sembra di non essere stati informati correttamente. Inoltre avere quattro squadre sotto contratto vuol dire avere un grande potere”. 
    Le parole di Beirer
    “Abbiamo negoziato con Lucio (Cecchinello, ndr) due anni fa, ma sembra essere un partner Honda molto fedele – ha raccontato Beirer -. Ecco perché non abbiamo mai avuto una conversazione approfondita. Non avrò bisogno di un terzo team finché le nostre squadre occuperanno le ultime due file, come a Misano. Sicuramente, non appena vedremo le formazioni più stabili e prestazioni di alto livello, punteremo ad avere davvero un altro team in MotoGP” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Aleix Espargaro: “Sofoglu non ha cervello”

    ROMA – Aleix Espargaro non si risparmia su Twitter contro Kenan Sofoglu, ex pilota turco e attuale manager di Deniz Oncu. Sofoglu aveva infatti difeso negli scorsi giorni il suo connazionale, il quale aveva provocato un brutto incidente nel Gran Premio delle Americhe di Moto3, dove avevano rischiato grosso Migno, Alcoba e Acosta. “Sofoglu? Per fortuna questo tizio è lontano dal paddock della MotoGP – ha detto -. Io sono completamente sicuro, e non ho alcun dubbio, che Deniz Oncu non l’abbia fatto di proposito. Ma sono molto giovani e per questa ragione hanno bisogno di imparare”. 
    La rabbia di Espargaro
    “La Dorna ha fatto la cosa giusta con la penalità per dar loro una lezione, ma il suo managernon ha cervelloe quindi ha detto l’opposto – ha aggiunto Espargaro -. Oncu ha cambiato la linea a metà del rettifilo, dal lato destro (dove deve trovarsi perché era la linea buona per la curva successiva) si è spostato al lato sinistro dove si trovava l’altro pilota, che non poteva scomparire”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Aleix Espargaro: “Sofoglu difende Oncu? Non ha cervello”

    ROMA – “Sofoglu? Per fortuna questo tizio è lontano dal paddock della MotoGP. Io sono completamente sicuro, e non ho alcun dubbio, che Deniz Oncu non l’abbia fatto di proposito. Ma sono molto giovani e per questa ragione hanno bisogno di imparare”. Aleix Espargaro non si risparmia su Twitter contro Kenan Sofoglu, ex pilota turco e attuale manager di Deniz Oncu. Sofoglu aveva infatti difeso negli scorsi giorni il suo connazionale, il quale aveva provocato un brutto incidente nel Gran Premio delle Americhe di Moto3, dove avevano rischiato grosso Migno, Alcoba e Acosta.
    Le parole di Espargaro
    “La Dorna ha fatto la cosa giusta con la penalità per dar loro una lezione, ma il suo managernon ha cervelloe quindi ha detto l’opposto – ha aggiunto Espargaro -. Oncu ha cambiato la linea a metà del rettifilo, dal lato destro (dove deve trovarsi perché era la linea buona per la curva successiva) si è spostato al lato sinistro dove si trovava l’altro pilota, che non poteva scomparire”. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Redding: “Correre è importante, ma la vita vale di più”

    ROMA – Scott Redding ha parlato in vista della tappa di San Juan, appuntamento in Argentina del Mondiale di Superbike. Il pilota britannico ha ricordato la protesta del 2019, quando sei piloti si rifiutarono di correre a caua delle condizioni dell’asfalto sulla pista: “Due anni fa in Argentina alcuni hanno scioperato, altri hanno guidato – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Non capivo perché qualcuno stesse correndo il rischio. La corsa è molto importante per noi piloti, ma non è tutto. Vorrei tornare a casa tutto intero. È il nostro lavoro. Come tutti gli altri, vado al lavoro e non voglio essere ferito. La mia vita è preziosa, per me vale di più dell’assegno che ricevo per il mio lavoro”. 
    La critica di Redding
    “Anche se l’80% dei partecipanti vuole scioperare, ci sono ancora piloti che non hanno cervello e si dicono ‘se gli altri non vogliono guidare, vincerò io’ – ha aggiunto Redding -. Questi ragazzi poi salgono sul podio, anche se di solito girano solo tra il 10° e il 15° posto. Da parte mia, non guiderò solo per vedere il mio nome su una lista”. LEGGI TUTTO