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    MotoGp, Domenicali (Ducati): “Il 2022? Abbiamo le carte in regola per vincere”

    “E’ un momento magico – prosegue in un’intervista a Sky Sport Domenicali – nei primi 11 mesi abbiamo venduto più moto di quante ne abbiamo vendute nella storia in un anno. I prodotti nuovi sono andati molto bene, ci sono sempre collegamenti tra le nostre moto e quelle di MotoGP, basti pensare che Martin ha girato appena 5” più lento del suo tempo con la MotoGP guidando una stradale con freccie e targa. Il trasferimento tecnologico forte, unito a quello che stiamo facendo per le corse e l’annuncio al nostro ingresso in MotoE, fanno di Ducati il presente più bello di sempre un grande futuro”. LEGGI TUTTO

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    Ubriaco in auto scambia la pista da sci col parcheggio: denunciato

    Si era detto sicuro che quella zona fosse un parcheggio, eppure il piazzale innevato in cui aveva appena lasciato l’automobile era in realtà una pista da sci. Strano pensare che non se ne fosse accorto, con tutti gli sciatori che sfrecciavano intorno e gli impianti funzionanti, fatto sta che dopo aver dato questa strana giustificazione, un uomo non è riuscito a convincere i Carabinieri. Ecco com’è andata.
    Giù da un parcheggio di otto piani con l’auto: conducente miracolato
    Un “parcheggio” innevato
    Una scusa bizzarra, ma è difficile affermare se il folle guidatore fosse sincero o no. È accaduto a Corvara di Badia, nota meta turistica del Trentino-Alto Adige per le sue vette imbiancate e i grandi impianti sciistici apprezzati dai turisti. È proprio su uno di questi che il conducente, originario di Egna, è stato fermato dai Carabinieri per aver parcheggiato all’interno di una pista da sci. L’uomo è apparso quasi incredulo, affermando di essere convinto che quel piazzale fosse stato un parcheggio completamente ricoperto dalla neve. Gli agenti hanno ovviamente esitato a credere alla strana affermazione, tanto da sottoporre il guidatore all’alcol test, al quale è risultato positivo e a cui è subito scattata la doppia denuncia per guida in stato di ebbrezza e ritiro della patente.
    Autostrada in tilt: ragazzo stanco della coda, fa l’albero di Natale LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Sahara: “Anno difficile per la Suzuki. Ottenuto il 60-70% di quanto mi aspettavo”

    ROMA – Il titolo conquistato nel 2020 da Joan Mir faceva immaginare una stagione del tutto diversa per la Suzuki, invece per tutta la stagione un passo indietro a Yamaha e Ducati, come sottolinea il manager giapponese Shinichi Sahara, non soddisfatto dell’andamento del suo team. “Abbiamo ottenuto circa il 60-70% di quanto mi aspettavo. Il 2021 è stato assolutamente diverso per tutti noi, dopo la vittoria del titolo e la partenza di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare il modo di andare avanti. Ho dovuto assumere un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader e questo doppio impegno, unito all’essere ancora il Group Leader in Giappone, è stato davvero troppo per me”.
    “Ho molta più familiarità”
    Il bicchiere non è solo mezzo vuoto per Sahara che ha comunque imparato tanto dalla stagione 2021. “Ora ho molta più familiarità con la nostra moto, essere stato presente a tutte le gare è stato utile non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per la gestione delle risorse umane. Anche all’interno del team, ho molta più conoscenza del lavoro svolto da ogni membro della nostra squadra. Mentre andiamo verso la sosta invernale vorrei dare un messaggio ai nostri due piloti, Joan Mir e Alex Rins. Quest’anno siamo riusciti a raggiungere il 3° posto nei campionati squadre e costruttori grazie al lavoro di entrambi i piloti in un anno difficile. Joan è anche riuscito a ottenere il terzo posto nella classifica pilota, mentre per Alex è stata una stagione dura. Quando si accende, è uno dei piloti più difficili da battere, ha grandi potenziale e velocità”, ha concluso Sahara. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Sahara: “Con la Suzuki non abbiamo ottenuto quanto ci aspettavamo”

    ROMA – Dopo il titolo iridato 2020 conquistato da Joan Mir in casa Suzuki ci si aspettava una stagione del tutto diversa, ma Yamaha e Ducati sono state nettamente superiori come afferma il manager giapponese Shinichi Sahara, non soddisfatto dell’andamento del suo team. “Abbiamo ottenuto circa il 60-70% di quanto mi aspettavo. Il 2021 è stato assolutamente diverso per tutti noi, dopo la vittoria del titolo e la partenza di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare il modo di andare avanti. Ho dovuto assumere un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader e questo doppio impegno, unito all’essere ancora il Group Leader in Giappone, è stato davvero troppo per me”.
    “Ho più conoscenza del lavoro”
    Tuttavia le difficoltà avute nella scorsa stagione da Sahara sono servite per migliorare la sua visione d’insieme del team e questo potrà portare vantaggi per il 2022. “Ora ho molta più familiarità con la nostra moto, essere stato presente a tutte le gare è stato utile non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per la gestione delle risorse umane. Anche all’interno del team, ho molta più conoscenza del lavoro svolto da ogni membro della nostra squadra. Mentre andiamo verso la sosta invernale vorrei dare un messaggio ai nostri due piloti, Joan Mir e Alex Rins. Quest’anno siamo riusciti a raggiungere il 3° posto nei campionati squadre e costruttori grazie al lavoro di entrambi i piloti in un anno difficile. Joan è anche riuscito a ottenere il terzo posto nella classifica pilota, mentre per Alex è stata una stagione dura. Quando si accende, è uno dei piloti più difficili da battere, ha grandi potenziale e velocità”, queste le parole di Sahara. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Quest'anno abbiamo faticato”

    ROMA – Manca sempre meno all’inizio della Dakar, previsto per il 2 gennaio, con Danilo Petrucci che si sta allenando a Dubai per essere pronto all’esordio. La mente del pilota italiano ora è rivolta a questo appuntamento ma da metà gennaio in poi si penserà al futuro che potrebbe essere nel MotoAmerica dove prenderebbe il posto di Baz in Ducati. “Non potrò essere competitivo a livello internazionale nel motocross o nell’enduro, – ha spiegato a Speedweek.com – ma potrei avere un vantaggio in questa Dakar. Sono vecchio e pesante per la MotoGP, ma invece sono uno dei più leggeri e giovani per i rally”.
    “Non sono arrabbiato con nessuno”
    Sembra essere finito il tempo in MotoGp per Petrux, reduce da una stagione non esaltante con la KTM con cui ha conquisto un quinto posto come miglior risultato e tre piazzamenti tra i primi dieci. “Ognuno ha preso la decisione migliore sia la fabbrica, il pilota che i vertici“, ha sottolineato il pilota italiano. “però la moto non era quella che ipotizzavamo. Non sono arrabbiato con nessuno, solo dispiaciuto di non poter essere più utile alla squadra, pensavano che la moto migliorasse, invece abbiamo faticato e devo aggiungere che anche quando i risultati non arrivavano mi sono impegnato ancora di più. Riguardo al futuro ora passerò circa tre settimane nel nulla e avrò molto tempo pensare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Pensavamo la moto migliorasse”

    ROMA – Danilo Petrucci sta ultimando a Dubai la preparazione in vista della Dakar in programma dal 2 al 14 gennaio. La mente del pilota italiano ora è rivolta a questo appuntamento ma da metà gennaio in poi si penserà al futuro che potrebbe essere nel MotoAmerica dove prenderebbe il posto di Baz in Ducati. “Non potrò essere competitivo a livello internazionale nel motocross o nell’enduro, – ha affermato a Speedweek.com – ma potrei avere un vantaggio in questa Dakar. Sono vecchio e pesante per la MotoGP, ma invece sono uno dei più leggeri e giovani per i rally”.
    “Avrò tempo per pensare”
    L’ultima stagione in KTM non è stata come sognava Petrux con un quinto posto a Le Mans e solo tre top ten totali. “Ognuno ha preso la decisione migliore sia la fabbrica, il pilota che i vertici“, ha spiegato il pilota italiano. “però la moto non era quella che ipotizzavamo. Non sono arrabbiato con nessuno, solo dispiaciuto di non poter essere più utile alla squadra, pensavano che la moto migliorasse, invece abbiamo faticato e devo aggiungere che anche quando i risultati non arrivavano mi sono impegnato ancora di più. Riguardo al futuro ora passerò circa tre settimane nel nulla e avrò molto tempo pensare”. LEGGI TUTTO

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    Sergio Aguero dopo l'addio al calcio si dedica alle supercar

    Quando Sergio Aguero ha dichiarato di dover abbandonare il calcio giocato a causa di un problema al cuore, la notizia è stata accolta con grande tristezza da tutto il mondo del calcio. Quando lascia un campione, infatti, c’è sempre un po’ di commozione, soprattutto se lo fa per motivi di salute. E Aguero è stato un grande campione: lo ha dimostrato nelle sue 10 stagioni da record al Manchester City. Nel 2021 si era trasferito al Barcellona, ma per lui solo 4 presenze prima di venire a conoscenza del problema cardiaco e di decidere di appendere le scarpe al chiodo. E adesso? Di certo ha di che consolarsi: l’ex attaccante vanta una collezione niente male di supercar, e ora che non deve più correre su e giù sui campi da calcio, lo farà certamente al volante delle sue auto.Guarda la gallerySergio Aguero tra Ferrari, Lamborghini e Range Rover
    Più di una Ferrari nel suo garage
    Nel corso degli anni, infatti, ha messo su una bellissima collezione di auto: un garage che fa invidia a molti collezionisti. Uno dei gli ultimi acquisti è una Ferrari SF90 Stradale da oltre 500mila euro, comprata per festeggiare il suo arrivo in Spagna, ma tra le supercar che sono passate da casa sua ci sono anche un’altra Ferrari, la GTC4 Lusso, e una Lamborghini Aventador. Il modello di Sant’Agata Bolognese, però, non ha avuto una gran riuscita con l’ex attaccante: è stato infatti messo in vendita dopo sei anni, ma con appena 1.200 km percorsi. Aguero è anche un grande appassionato di viaggi, in compagnia della bellissima fidanzata Sofia, al suo fianco dal 2019.
    Rooney e Aguero si sbarazzano delle Lamborghini: troppo care, le vendono online! LEGGI TUTTO

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    Dal Giappone il due ruote elettrico per viaggiare con il cane

    Direttamente dal Giappone arriva un veicolo davvero inusuale. Progettato dalla startup Hokkaido, è un ciclomotore elettrico e si chiama Mopet e permette a tutti i padroni che voglio fare un giro breve o una passeggiata di portare con sé il proprio amico a quattro zampe, grazie allo spazio studiato appositamente per l’animaletto.
    Pieghevole e leggero

    Mopet è dotato di una batteria facilmente rimovibile, con una ricarica completa di 10 ore per la prima volta, e di 6 ore le successive. È pieghevole (pesa appena 28 kg) ed è quindi semplice da trasportare anche in auto o sui mezzi pubblici. La velocità massima è di circa 37 km/h. La sua particolarità, ovviamente, è lo spazio che c’è tra la sella e il manubrio, che è stato pensato e progettato per il cane. Lungo 45 cm, largo 33 e alto 21. Non uno spazio enorme, quindi, ma più che sufficiente per ospitare un cagnolino di piccole-medie dimensioni che in questo modo può essere comodamente trasportato, magari per una passeggiata al parco o in città. È anche dotato di un meccanismo di chiusura, simile a quello dei trasportini dove solitamente vengono sistemati gli animali durante i viaggi.
    Prodotto in Giappone, Mopet è al momento omologato solo per le strade del Sol Levante: è dotato di luci a LED, indicatori, un clacson, uno specchietto e un portatarga. La produzione è partita grazie a un crowdfunding avviato sulla piattaforma giapponese Makuake: oltre 100 persone hanno aderito, incuriositi e desiderosi di viaggiare con il proprio animale domestico.
    Frank Matano rider per un giorno a Roma: ecco perché LEGGI TUTTO