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    MotoGp, Jarvis sul futuro: “Sono stanco, mi restano tre o quattro anni”

    ROMA – “Sono stanco, la pandemia ci ha portato lavoro in più e contemporaneamente si è perso parte del divertimento. Non possiamo più andare al ristorante, ci sono tante restrizioni e non possiamo più invitare ospiti”. Lin Jarvis, intervistato da “motorsport-total.com”, ha spiegato come gli ultimi anni in MotoGp siano stati molto stancati, e che la sua permanenza nel paddock come managing director di Yamaha potrebbe non durare ancora a lungo, anche se la conquista del titolo da parte di Fabio Quartararo ha ridato motivazioni.
    Il titolo come ricompensa
    “Il titolo di Fabio (Quartararo, ndr) è stato, in un certo senso, la ricompensa per quello sforzo – ha aggiunto Jarvis -. Sono ancora motivato a fare il mio lavoro. Ma i buoni risultati sono fondamentali. Ho 64 anni e mi mancano tre o quattro anni, credo. Vorrei festeggiare due o più titoli e poi dimettermi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Vinales: “Posso realizzare il mio sogno”

    ROMA – Maverick Vinales non è ancora riuscito a coronare il sogno di diventare campione mondiale in classe regina. Lo spagnolo ci riproverà sicuramente nel 2021, con l’Aprilia, in un ambiente per lui sicuramente migliore, in cui vuole dimostrare tutte le sue qualità. “Per me la moto è libertà. Quando mi sento libero e sento che sto vivendo il presente – sottolinea a DAZN – è come se non riuscissi a concentrarti su altro. Pensi sempre a varie cose, anche quando fai qualcosa capita di avere altri pensieri. Ma una volta in moto sono focalizzato solo su quello, che è la cosa che mi appassiona davvero“.
    “Mi mancavano gli strumenti necessari”
    La giusta alchimia tra il team e il pilota potrà permettere a Vinales di effettuare l’ultimo decisivo salto di qualità per mostrare tutto il suo talento. “Molte volte mi sono sentito di avere il talento, ma mi mancavano gli strumenti necessari. Finora ho mai trovato una moto che mi permettesse di esplorare pienamente il mio talento – conclude Vinales -. Tutti i cambiamenti che ho fatto sono però serviti a trovare il posto giusto per poter realizzare il mio sogno“. LEGGI TUTTO

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    Lewis Hamilton dice addio alla sua Pagani Zonda 760 LH

    Concluso il Mondiale di Formula 1, Lewis Hamilton sta facendo “pulizia” dei suoi beni, compresa una delle auto più preziose possedute: la Pagani Zonda 760 LH, un’edizione speciale appositamente realizzata per lui nel 2014. Da grande amante della supercar stradali, il sette volte Campione del Mondo vanta una collezione incredibile che va dalle Mercedes-AMG alle Ferrari. Ma perché dare via la Pagani? Dietro ci sarebbe un rapporto piuttosto complicato tra Hamilton e la supercar.Guarda la galleryTutte le supercar nel garage di Lewis Hamilton
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    Un rapporto difficile
    Lewis Hamilton mette ordine nel proprio garage: reduce dalla sconfitta nel Mondiale di F.1 e della nomina a Sir, il pilota della Mercedes ha venduto la sua Pagani Zonda 760 LH. Un esemplare realizzato “su misura” dalla Casa di San Cesario sul Panaro 7 anni fa, e che ora ha un nuovo proprietario. L’auto, caratterizzata da una livrea viola metallizzata, è dotata di un motore V12 da 7,3 litri di origine AMG, che su questa versione della supercar italiana eroga 760 cavalli, con prestazioni da brivido: da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, con 360 km/h di velocità massima.
    Nonostante la scheda tecnica di primissimo livello e l’esclusività del progetto, Hamilton non è mai andato molto d’accordo con la propria Zonda. Nel 2018, pilota si era lamentato del cambio della vettura, definendola “terribile” da guidare. Tre anni prima, Lewis si era invece reso protagonista di un piccolo incidente con la Pagani tra le strade di Montecarlo, dopo i festeggiamenti per una vittoria. Un rapporto, quello tra il pilota e la supercar emiliana, che non è mai decollato, come dimostrano anche i pochissimi km percorsi dal Campione con la Zonda: circa 1.000 dal 2014 a oggi.
    Quasi nuova
    Nel 2014, secondo le notizie dell’epoca, Hamilton pagò la sua Zonda 760 LH una cifra di circa due milioni di euro. Nessuna informazione invece esiste riguardo il nuovo proprietario dell’esclusivissimo bolide, né di quanto abbia sborsato per averla. Di certo, la cifra è di quelle che fanno girare la testa: sebbene abbia subìto quell’incidente a Montecarlo, la Pagani non è praticamente mai scesa in strada. E il fatto che si tratti di un esemplare posseduto da un sette volte Campione del Mondo di Formula 1 non può che aumentarne ulteriormente il valore economico.
    Guarda la galleryHamilton: il campione F1 beccato a Monte Carlo a bordo della sua Pagani Zonda LEGGI TUTTO

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    In Australia la polizia combatte il crimine con la BMW M3 Competition

    La polizia australiana non ha di che lamentarsi, almeno in termini di flotta. Recentemente, infatti, è entrata a fare parte della squadra della Victoria Police Highway Patrol la nuova BMW M3 Competition (se non l’avete fatto, date un’occhiata al nostro test) che è stata appositamente personalizzata per questo nuovo ruolo. Tinta bianca con grafica Highway Patrol gialla e blu a cui si aggiunge la scritta (invertita) Police sul cofano, oltre alle luci blu e rosse.Guarda la galleryBMW M3 Competition a disposizione della polizia australiana

    Un’arma in più contro

    Un acquisto notevole, considerate le prestazioni della M3 che monta un motore a sei cilindri biturbo da 3,0 litri in grado di erogare ben 510 CV e 650 Nm in modalità Competition; l’accelerazione da 0-100 invece è di 3,9 secondi. Abbinato al propulsore c’è poi il cambio automatico Steptronic a otto velocità. Secondo quanto emerge, la sportiva sarebbe già in azione per il suo periodo di prova, durante il quale svolgerà mansioni specifiche e top secret per il corpo di polizia australiano.

    La nuova BMW M3 Competition, all’interno della flotta australiana, è in buona compagnia. Dalla Victoria Police Highway Patrol è passata anche la sorella BMW M5 Competition nel 2019, l’anno precedente è stata la volta della Mercedes-AMG E43, ma non sono mancati nemmeno Suv elettrici, come il tesla Model X.

    Auto della Polizia: le più “cattive” e potenti al mondo LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Stile italiano più idoneo alle mie caratteristiche”

    ROMA – Una prima stagione in MotoGp da protagonista per Jorge Martin. Subito una vittoria in classe regina, poi il brutto infortunio e infine la conquista del titolo di rookie dell’anno. Il 2021 resta inoltre per lo spagnolo l’anno della scoperta del team Pramac. “Penso che la più grande differenza nelle fabbriche sta la provenienza delle persone. È diverso, ma è bello lavorare con le persone in Italia. Sono così veloci, hanno spesso buone soluzioni – ha sottolineato Martin – ed è importante cercare di essere pronti in qualsiasi situazione. Potrebbe essere un po’ più difficile lavorare con i giapponesi perché sono un po’ più lenti, ma quando succede qualcosa, è sicuramente buono, ma penso che lo stile italiano sia più spagnolo, più meridionale, la gente è molto calda e si sposa meglio con la mia personalità”.
    “Questo il posto giusto per me”
    Il giovane iberico è soddisfatto della scelta e vede un 2022 ancora migliore. “Finalmente abbiamo delle moto di fabbrica. Forse non hanno al 100% le stesse parti, ma il telaio, la carenatura, tutte le parti sono quelle giuste. Qui sono molto felice perché il supporto è incredibile”. Sulla vacanza pagata alla squadra dopo la prima vittoria iridata. “L’atmosfera è molto buona e a me piace formare una famiglia nella pit-lane. Dopo tutto, dobbiamo credere l’uno nell’altro ed essere sicuri che se qualcosa non va, possiamo parlarne. Vincere e perdere insieme è molto importante, e sono sicuro che questo sia il posto giusto per me l’anno prossimo per continuare a imparare, concentrarmi e vincere le gare”, ha concluso Martin. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Apprezzo lo stile italiano”

    ROMA – La prima stagione di Jorge Martin, miglior debuttante in MotoGp, ha avuto tante luci come la vittoria nel Gp di Stiria e diverse ombre dovute soprattutto agli infortuni, costante dello spagnolo nel suo primo anno in classe regina. Il 2021 resta inoltre l’anno della scoperta del team Pramac. “Penso che la più grande differenza nelle fabbriche sta la provenienza delle persone. È diverso, ma è bello lavorare con le persone in Italia. Sono così veloci, hanno spesso buone soluzioni – ha spiegato Martin – ed è importante cercare di essere pronti in qualsiasi situazione. Potrebbe essere un po’ più difficile lavorare con i giapponesi perché sono un po’ più lenti, ma quando succede qualcosa, è sicuramente buono, ma penso che lo stile italiano sia più spagnolo, più meridionale, la gente è molto calda e si sposa meglio con la mia personalità”.
    “Felice della scelta”
    Partire con la Pramac in MotoGp è stata la scelta giusta per il 23enne iberico. “Finalmente abbiamo delle moto di fabbrica. Forse non hanno al 100% le stesse parti, ma il telaio, la carenatura, tutte le parti sono quelle giuste. Qui sono molto felice perché il supporto è incredibile”. Sulla vacanza pagata alla squadra dopo la prima vittoria iridata. “L’atmosfera è molto buona e a me piace formare una famiglia nella pit-lane. Dopo tutto, dobbiamo credere l’uno nell’altro ed essere sicuri che se qualcosa non va, possiamo parlarne. Vincere e perdere insieme è molto importante, e sono sicuro che questo sia il posto giusto per me l’anno prossimo per continuare a imparare, concentrarmi e vincere le gare”, conclude Martin. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “Ducati va forte, ma non riesce mai a vincere”

    ROMA – “Tutti dicono che Ducati sta andando forte, questo è vero. Ma è anche vero che non riescono mai a vincere. Dai tempi di Stoner non ha più vinto un campionato. Sicuramente è un avversario tosto, ma vedremo se riusciranno a vincere”. Alberto Puig torna a pungere la Ducati. In un’intervista ai microfoni di “motosan.es”, il team manager della Honda ha sottolineato ancora una volta come il Mondiale Piloti manchi a Borgo Panigale da parecchio tempo, nonostante le moto della casa emiliana siano considerate al momento le migliori in MotoGp. 
    Su Pol Espargaro
    Puig ha poi parlato di Pol Espargaro, che dal suo arrivo in Honda non è mai riuscito a imporsi in un Gran Premio: “L’anno scorso Pol è arrivato 5° al Mondiale, è un pilota veloce e di esperienza. Può vincere le gare come gli altri piloti, ma è anche vero che Marc è davvero speciale. Quando abbiamo scelto di ingaggiare Pol credevamo fosse un’ottima opzione. Proprio come quando abbiamo deciso di assumere Lorenzo. Poi può accadere che le cose non vadano bene. A priori crediamo che Pol possa andare veloce se riesce ad adattarsi”. LEGGI TUTTO

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    Una storia italiana raccontata da DR Automobiles Group

    È appena terminata la preparazione dello spot TV istituzionale di DR Automobiles Groupe. Si tratta di un soggetto della durata di 60 secondi, che racconta di una terra amena, sconosciuta, tanto da essere diventata l’oggetto del tormentone mediatico “il Molise non esiste”.
    Ma il Molise esiste, eccome. Ed è da qui che arrivano le automobili DR ed EVO.
    Lo spot è stato girato nelle scorse settimane nei luoghi più iconici della regione, tra la costa adriatica e l’entroterra con i suoi borghi arroccati, i laghi, le numerose montagne e foreste, i monumenti e i siti archeologici, quelli di antichi insediamenti in cui un tempo vivevano, fieri e indomiti, i guerrieri sanniti.
    Ma soprattutto il racconto porta il telespettatore all’interno dell’head-quater della DR Automobiles Groupe, a Macchia d’Isernia. La macchina da presa è entrata nel centro ricerca e sviluppo, nel centro stile, nello stabilimento di produzione e negli uffici commerciali, per mostrare a tutti come nascono le automobili DR ed EVO e come tutti coloro che sono artefici di questa meravigliosa storia siano orgogliosamente molisani, orgogliosamente italiani. Il racconto infatti termina con il tricolore stilizzato e il pay-off “una storia italiana”.
    La produzione è stata affidata alla romana Dinamo, che affianca il gruppo oramai da alcuni anni per la realizzazione delle campagne di prodotto di DR ed EVO. L’on-air è previsto a partire da giovedì fino all’Epifania. Il clou della programmazione sarà proprio tra Natale e Capodanno con numerosi passaggi in prime time sulle principali emittenti televisive e in circa 400 sale cinematografiche in tutta Italia. LEGGI TUTTO