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    Valentino Rossi salta la 12 ore del Golfo: è in quarantena

    ROMA – Niente 12 ore del Golfo per Valentino Rossi, che si preparava alla prima sfida dopo l’addio alla MotoGp. Il Dottore è infatti stato a contatto con una persona risultata poi positiva al Covid, e in via precauzionale dovrà rimanere in quarantena fiduciaria, vedendosi costretto quindi a dare forfait per l’evento in programma tra il 7 e l’8 gennaio ad Abu Dhabi. Ad annunciarlo è il team Kessel, per cui il pesarese avrebbe dovuto correre assieme al fratello Luca Marini e all’amico e braccio destro Alessio Salucci. Al suo posto, a Yas Marina, al volante della Ferrari 488 GT3 ci sarà David Fumanelli.
    GLI ORARI DELLA 12 ORE
    Venerdì 7 gennaio
    ore 15:00 – Qualifiche
    Sabato 8 gennaio
    ore 6:30 – 12 ore, prima parteore 14:15 – 12 ore, seconda parte LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022, la prima vittoria di Sainz Senior è elettrizzante

    La prima volta non si scorda mai. In amore, come correndo tra le dune. Soprattutto se il primo bacio (metaforicamente) arriva già nella stagione del debutto, appena alla terza tappa e dopo una partenza tutt’altro che incoraggiante in un deserto che continua a non perdonare la minima sbavatura, a tutti i livelli. La prima volta, la prima vittoria di Audi, della RS Q e-tron alla Dakar è una pennellata d’autore, magari quello meno atteso, ma che sempre autore resta.
    Carlos Sainz padre, alle soglie dei 60 anni, si toglie lo sfizio di regalare a Ingolstadt la prima gioia dopo l’avvio complesso (eufemismo) del team con l’incidente a Monsieur Dakar, Stephan Peterhansel, ieri comunque terzo, mentre l’altra Audi guidata da Ekstrom ha chiuso quinta. Ed è un regalo doppio, oltre che storico: perché la prima vittoria di Audi coincide con il primo successo di una vettura a trazione completamente elettrica, pur con la batteria alimentata da un motore termico alla Dakar.  
    Peterhansel, la sfida del signor Dakar: “Con Audi nel futuro”
    El Matador ne fa 40
    Questo, senza dimenticare che trattasi della vittoria di tappa numero 40 per “El Matador”, lui che di Dakar ne ha vinte tre dopo i due titoli mondiali conquistati nel Wrc. E ora Carlos senior ha una convinzione tutta sua: “No, non sarà l’unica vittoria Audi a questa Dakar”, ha detto dopo aver tagliato il traguardo di Al Qaisumah.
    Il primo pensiero è andato a tutte le persone che hanno lavorato al progetto. “È molto emozionante, abbiamo faticato dodici mesi per completare in tempi-record quest’auto e vederla correre. Sinceramente, due mesi fa non avrei mai creduto di stare qui oggi a festeggiare una vittoria di tappa. E’ un giorno speciale perché la prima volta ha sempre un sapore particolare. Soprattutto dopo quello che è successo nel giorno d’apertura. È un risultato storico e sono contento di aver dato il mio contributo. Siamo ancora più motivati a continuare a correre, e a vincere”.
    Dakar 2022, Akeel e Al-Obaidan: due principesse al di là del deserto
    Felice anche il figlio, il ferrarista Carlos Sainz junior, che ha pubblicato un tweet orgoglioso: “Vittoria numero 40 e la prima per una vettura elettrica! So che questa è speciale per lui. Un grande e duro lavoro dietro le quinte. Complimenti”.
    Difficile dire adesso se Sainz, Peterhansel e tutto il team Audi abbiano chance per tornare in corsa per il successo finale (difficile). Ma alla Dakar nulla è impossibile. Ieri, ad esempio, il leader Al-Attiyah (Toyota Hilux) ha rischiato la squalifica per non aver collegato la scatola nera alla centralina Magneti Marelli che registra le prestazioni. Se l’è cavata con una multa da 5.000 dollari, ma in caso di recidiva l’esclusione diventerà automatica. LEGGI TUTTO

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    Il ranch di Rossi stupisce Lorenzo: “È come una Disneyland per adulti”

    ROMA – Dopo i rispettivi addii alla MotoGp, è scesa la pace fra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Al contrario di quanto successo con Marc Marquez, il Dottore ha riaperto i rapporti con il cinque volte campione del mondo, invitandolo alla 100km dei Campioni, evento che si è tenuto nel ranch privato di Rossi tra il 4 e il 5 dicembre scorso. Un invito a sorpresa per Lorenzo: “Non mi aspettavo un suo invito – ha confessato a MotoSan – mi ha meravigliato. Ho anche annullato il mio volo a Punta Cana per parteciparvi e mi sono divertito come un bambino”. Per un giro nella tenuta di Valentino Rossi vale dunque la pena cancellare le vacanze, tanto che il pilota spagnolo lo descrive come una “Disneyland per adulti”.
    Nuovi stimoli per Lorenzo
    Così come Rossi, anche Lorenzo non sarà in pista per il prossimo anno in MotoGp. Cosa che lo costringe in qualche modo a guardare al futuro, che per lo spagnolo presenta varie possibilità: “Corse automobilistiche? È un’idea. Mi piacerebbe provare qualche sport motoristico che non richieda una grande preparazione fisica, ma che comunque sappia darmi adrenalina ed emozioni”. Il 99 ha anche provato a lanciarsi come youtuber, commentando i Gran Premi: “Ho avuto successo – spiega Lorenzo – ma la cosa ha richiesto più impegno del previsto”. Cuffie e microfono potrebbero dunque rappresentare il futuro? “Mi piacerebbe molto – risponde lo spagnolo – è un’altra possibilità che sto valutando”. LEGGI TUTTO

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    Lorenzo incantato dal ranch di Rossi: “Una Disneyland per adulti”

    ROMA – Tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi è tornato il sereno dopo i rispettivi ritiri. A differenza di quanto successo con Marc Marquez, il Dottore ha riaperto i rapporti con il cinque volte campione del mondo, invitandolo alla 100km dei Campioni, evento che si è tenuto nel ranch privato di Rossi tra il 4 e il 5 dicembre scorso. Un invito a sorpresa per Lorenzo: “Non mi aspettavo un suo invito – ha detto a “MotoSan” – mi ha meravigliato. Ho anche annullato il mio volo a Punta Cana per parteciparvi e mi sono divertito come un bambino”. Per un giro nella tenuta di Valentino Rossi vale dunque la pena cancellare le vacanze, tanto che il pilota spagnolo lo descrive come una “Disneyland per adulti”.
    Il futuro di Lorenzo
    Così come Rossi, anche Lorenzo non sarà in pista per il prossimo anno in MotoGp. Cosa che lo costringe in qualche modo a guardare al futuro, che per lo spagnolo presenta varie possibilità: “Corse automobilistiche? È un’idea. Mi piacerebbe provare qualche sport motoristico che non richieda una grande preparazione fisica, ma che comunque sappia darmi adrenalina ed emozioni”. Il 99 ha anche provato a lanciarsi su YouTube come commentatore: “Ho avuto successo – spiega Lorenzo – ma la cosa ha richiesto più impegno del previsto”. Il futuro potrebbe vedere dunque lo spagnolo come telecronista? Lorenzo risponde così: “Mi attira molto, è un’altra possibilità che sto valutando”. LEGGI TUTTO

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    Max Verstappen ha un jet privato da vero campione di F1: il prezzo è stellare

    La stagione 2022 è alle porte, e dopo le meritate vacanze Max Verstappen tornerà sui circuiti di tutto il mondo per difendere il titolo mondiale di F1 vinto nelle scorse settimane durante l’adrenalinico Gran Premio di Abu Dhabi. E chissà se il campione della Red Bull, durante queste ultime festività invernali, per spostarsi in giro per il mondo avrà utilizzato il suo jet privato che da fine 2020 lo accompagna per tutto il globo in occasione dei Gran Premi di F1.Guarda la galleryF1, Max Verstappen si gode il suo jet privato da 13 milioni di euro!

    Un jet che omaggia l’Olanda

    Si chiama Falcon 900-EX, ed è costruito dalla francese Dassault. Nonostante sia di produzione francese, Verstappen lo ha decorato con un preciso omaggio alla sua Olanda: sul colore nero, che predomina, è stato infatti inserito qualche chiazza di arancione qua e là, oltre al vecchio simbolo del leone, che è anche il logo ufficiale di Verstappen, che ha anche coniato l’hashtag #UnleashTheLion. Il jet, acquistato dall’olandese a fine 2020 da Sir Richard Branson, fondatore del colosso Virgin Group, è costato la bellezza di 13 milioni di euro. Una cifra che Max non avrà avuto problemi a sborsare, dato che nella recente classifica stilata da Forbes sui più ricchi della F1 è riuscito a piazzarsi al 2° posto, dietro soltanto a Lewis Hamilton, per una curiosa inversione di ruoli rispetto al risultato finale del GP di Abu Dhabi di qualche settimana fa.

    Quanto lusso all’interno

    Come accennato, Verstappen utilizza frequentemente il suo jet per spostarsi da un Gran Premio all’altro, e al suo interno ha ospitato ovviamente i parenti stretti, come papà Jos, ma anche vecchi compagni di scuderia come Daniel Ricciardo. Verstappen ha infatti spesso immortalato lui e l’australiano insieme all’interno dell’aereo, che per forza di cose si presenta con un ambiente lussuoso, con sedili in pelle, un divano, diversi tavolini per pranzare o cenare e una piccola “cucina” con tanto di lavandino, dove poter conservare le costose bottiglie di champagne aperte per festeggiare le numerose vittorie in pista del primo campione del mondo olandese nella storia della Formula 1.

    Verstappen, festa sfrenata con Kelly, Geri e la Red Bull sullo yacht di lusso LEGGI TUTTO

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    Superbike, Rea: “Mai avuto rivali come Razgatlioglu e Yamaha”

    ROMA – Jonathan Rea, ai microfoni della BBC, ha parlato dell’ultima stagione di Superbike, che ha visto trionfare Toprak Razgatlioglu dopo una lotta con il Cannibale fino all’ultimo round: “Non ho mai trovato un rivale come Toprak e Yamaha in questo momento. Sono di un ottimo livello, molto coerenti, quindi non vedo l’ora di essere l’inseguitore e fare un passo avanti”. Il nordirlandese ha elogiato il rivale, mostrando di volersi prendere la rivincita nella prossima stagione: “La gente è entusiasta di questo scontro e nel 2022 sarà ancora più grande – le sue parole -. Dall’esterno ho potuto vedere che lo spettacolo è stato spettacolare quest’anno ed è stato bello anche far parte delle gare, perché tutti erano vicini, aggressivi e corretti. Ma speriamo di poter ribaltare il risultato alla fine”.
    Verso la prossima stagione
    Rea ha poi parlato in vista del 2022, dove andrà nuovamente a caccia del titolo: “Non lascerò nulla di intentato nella mia preparazione – ha detto -. Mi manca molto la sensazione di essere il vincitore. Sono sicuro che posso farcela e darò il 100%, combatteremo fino all’ultimo”. LEGGI TUTTO

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    Mohammed Ben Sulayem: Ferrari e altri gioiellini nella collezione milionaria del nuovo presidente FIA

    È stato protagonista del motorsport prima come campione di rally – tra gli anni ’80 e i primi Duemila – e poi (o meglio, oggi) come numero 1 della FIA. Perché a 60 anni, Mohammed Ben Sulayem è diventato il nuovo presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile. Membro di una delle famiglie più ricche di Dubai, da sempre vicino all’emiro della città, Rashi Al Maktum, il suo patrimonio gli ha permesso di ottenere un parco auto come pochi al mondo, comprensivo di una serie di supercar di marchi diversi e dal valore minimo di 150 milioni di dollari (oltre 130 milioni di euro). Ferrari, Mercedes, Porsche, Bugatti, McLaren, Jaguar, Ford, Pagani: il meglio dell’automobilismo mondiale trova spazio nella collezione privata dello sceicco, che può vantare un garage senza eguali.

    Ferrari e Pagani: ecco il Made in Italy

    Il Cavallino Rampante è presente con la F50 e la Enzo. La seconda erede dell’altra nella gamma di Maranello, entrambe hanno storie diverse. La F50 viene utilizzata da Ben Sulayem perché ritenuta ideale per il clima di Dubai, ma la vera “chicca” è data dal fatto che è grazie a questa super auto che da ragazzino riusciva a sfidare i suoi coetanei che volevano “intimorirlo” con un altro bolide come la Nissan Skyline.

    Ma Ben Sulayem possiede anche uno dei soli 399 esemplari della Enzo costruiti dalla Ferrari tra il 2002 e il 2004. Chiaro omaggio al “Drake”, per possedere i 660 cv generati dal V12 della Enzo bisognava essere selezionati dalla stessa Ferrari, che avrebbe scelto i suoi 399 clienti tra una lista di clienti VIP che possedevano almeno altri cinque modelli della Casa. E Ben Sulayem era evidentemente tra di essi.

    Ferrari non è però l’unico marchio italiano apprezzato del presidente FIA, che nella propria collezione annovera anche l’affascinante e potente Pagani Zonda.

    Lewis Hamilton dice addio alla sua Pagani Zonda 760 LH

    Mercedes, due perle

    Ad avvalorare il garage del neopresidente FIA, la presenza della Mercedes CLK GTR, una granturismo prodotta dalla Casa tedesca a fine anni ’90 in sole 26 unità, versione stradale (ed estrema) della vettura da corsa che correva con le GT. Una macchina votata all’aerodinamica e potentissima, con un V12 da quasi 7 litri per 631 cv. Una di esse oggi vale non meno di 8 milioni di euro.

    A farle compagnia, la 300 SL “Gullwing”, la famosa coupé anni Cinquanta con le portiere ad ali di gabbiano.

    Porsche, che potenza

    Folto anche il numero di Porsche. L’imprenditore di Dubai possiede infatti una Carrera GT, belva da pista difficile da domare con le sue prestazioni, che hanno fatto intimorire anche piloti del calibro di Walter Röhrl. Di questa roadster che accelera da 0 a 100 km/h in poco più di 3 secondi esistono solo 1270 esemplari, e per trovarne una serve sborsare non meno di 1,5 milioni di euro.

    Costa tanto anche la 911 GT1, progettata per correre nella classe GT1 alla 24 Ore di Le Mans, che presenta un boxer biturbo portato a quota 544 cv. E anche la 959, ancora più rara (solo 292 esemplari), una sorta di coupé-laboratorio da cui sviluppare la versione da rally.

    Britanniche, francesi e un’americana

    Ma il sultano potrà godersi anche qualche bolide proveniente dalla Gran Bretagna. Da Woking ha potuto prelevare la McLaren P1, un missile più che un’automobile: la supercar è spinta infatti da un V8 biturbo da 738 cv a cui si aggiungono i 179 cv dell’accumulatore di energia Kers, per un’ibrida da quasi 2 milioni di euro.

    Da Coventry arriva invece un’altra reginetta degli anni ’90: Jaguar XJ220, che nel 1992 a Nardò raggiunse i 341,7 km/h con al volante l’ex F1 Martin Brundle, divenendo per un po’ di tempo la macchina più veloce del mondo.

    Un traguardo a cui hanno potuto aspirare negli anni Bugatti Veyron e Chiron, le ennesime hypercar del garage di Mohammed Ben Sulayem, a cui asi aggiunge anche una “classica” come la Ford GT40, per rimanere in tema di corse. 

    F1, è più ricco Hamilton o Verstappen? La classifica dei piloti che guadagnano di più  LEGGI TUTTO

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    Superbike, Rea: “Non ho mai trovato un rivale come Razgatlioglu”

    ROMA – “Non ho mai trovato un rivale come Toprak e Yamaha in questo momento. Sono di un ottimo livello, molto coerenti, quindi non vedo l’ora di essere l’inseguitore e fare un passo avanti”. Jonathan Rea, ai microfoni della BBC, ha parlato dell’ultima stagione di Superbike, che ha visto trionfare Toprak Razgatlioglu dopo una lotta con il Cannibale fino all’ultimo round. Il nordirlandese ha elogiato il rivale, mostrando di volersi prendere la rivincita nella prossima stagione: “La gente è entusiasta di questo scontro e nel 2022 sarà ancora più grande – le sue parole -. Dall’esterno ho potuto vedere che lo spettacolo è stato spettacolare quest’anno ed è stato bello anche far parte delle gare, perché tutti erano vicini, aggressivi e corretti. Ma speriamo di poter ribaltare il risultato alla fine”.
    Verso il 2022
    Rea ha poi parlato in vista del 2022, dove andrà nuovamente a caccia del titolo: “Non lascerò nulla di intentato nella mia preparazione – ha detto -. Mi manca molto la sensazione di essere il vincitore. Sono sicuro che posso farcela e darò il 100%, combatteremo fino all’ultimo”. LEGGI TUTTO